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Maduro, Nicolás

Enciclopedia on line
Eneas de Troya - Creative Commons Attribution 2.0

Uomo politico venezuelano (n. Caracas 1962). Già militante della Liga socialista, è stato tra i fondatori del Sitrameca (Sindicato de la Clase Trabajadora del Metro de Caracas), per poi avvicinarsi alla figura carismatica di H. Chávez negli anni Novanta. Dopo aver aderito al MBR-200 (Movimiento Bolivariano Revolucionario 200) si è unito al MVR (Movimiento Quinta República) e dal suo interno ha sostenuto la candidatura di Chávez, eletto presidente nel 1998. Membro dell’Assemblea costituente dal 1999, nel 2000 è stato eletto deputato all’Assemblea nazionale, divenendone presidente nel 2005 e lasciando l'incarico l'anno sucessivo per porsi alla guida del dicastero degli Esteri. Vicepresidente esecutivo dall’ottobre 2012, nel marzo 2013, alla morte di Chávez, gli è subentrato ad interim nella carica, essendo eletto presidente del Paese con il 50,6% delle preferenze alle consultazioni tenutesi ad aprile. Nel periodo successivo, a seguito di una fase di instabilità prodotta dall’inasprimento delle misure repressive contro le opposizioni e dal peggioramento delle condizioni economiche l’erosione dei consensi accordati all'uomo politico è stata ampiamente attestata dai risultati delle legislative del dicembre 2015, vinte dall’opposizione dopo 17 anni di chavismo. Gli scontri tra popolazione civile e forze dell'ordine sono proseguiti nei mesi successivi, provocando decine di morti e trascinando il Paese sull'orlo di una guerra civile, mentre la svolta autoritaria è stata confermata dall'insediamento nell'agosto 2017 della nuova Assemblea costituente, composta solo da rappresentanti vicini al governo e duramente contestata dall'opposizione e dalla comunità internazionale. Rieletto nel maggio 2018 e insediatosi nel gennaio 2019 in un Paese stremato dalla crisi economica e lacerato da insanabili contrasti politici, pochi giorni dopo M. è stato deposto dal capo dell'opposizione e leader dell'Assemblea nazionale J. Guaidó, che si è autoproclamato presidentepro-tempore, ma i cui tentativi di rovesciare il governo di Caracas sono falliti a causa della defezione di importanti membri dell'apparato di sicurezza e della scarsa adesione delle forze armate. Alle elezioni legislative svoltesi nel novembre 2020 la coalizione del GPPSB (Gran Polo Patriótico Simón Bolívar), che sostiene il presidente, ha ottenuto il 67,7% dei voti scrutinati, mentre l’opposizione si è aggiudicata il 18% dei consensi. Ricandidatosi alle consultazioni presidenziali del luglio 2024, in un clima di forti tensioni sociali Maduro ha ottenuto un terzo mandato, ricevendo oltre il 51% dei consensi, mentre le opposizioni hanno denunciato brogli in tutto il Paese. Nel mese successivo il Tribunale supremo di giustizia ha comunque convalidato i risultati , e nel gennaio 2025 Maduro ha assunto il suo terzo mandato presidenziale; nelle elezioni legislative e regionali del maggio successivo il partito dell'uomo politico ha ottenuto una vittoria schiacciante, aggiudicandosi 23 dei 24 governatorati.

© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata

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