Salta al contenuto
Miscuglio di diversiidrocarburi liquidi della serie alifatica (con 4-12 atomi dicarbonio), satura e non satura, e di quella naftenica e aromatica, usato come carburante nei motori acombustione interna a scoppio, comesolvente, come combustibile in talune lampade ecc. Si ottiene normalmente dalpetrolio grezzo. La densità varia, nelle qualità commerciali, tra 0,72 e 0,76 kg/dm3. Il punto diebollizione è tra 30 e 230 °C. Il potere calorifico superiore giunge fino a 47.000 kJ/kg. Per le caratteristiche della b. usata come carburante nei motori adaccensione comandata ➔ carburante.
Un tempo la b. era ottenuta perdistillazione primaria del grezzo (b. primaria). Con il progresso dei motori alternativi a combustione interna e il conseguente sviluppo dell’industria automobilistica, si rese necessario incrementare, a partire da un dato grezzo, la resa in b. diminuendo contemporaneamente la resa in prodotti più pesanti: lo scopo fu raggiunto con l’introduzione del crackingtermico. In seguito, con l’aumento del rapporto dicompressione dei motori (determinato dal beneficio di una maggior potenza e di un minor consumo di carburante, a parità di altre condizioni), fu necessario produrre b. a più elevato numero diottano e perciò vennero adottati altri processi di raffinazione, quali il cracking catalitico, ilreforming termico e catalitico, la polimerizzazione, l’alchilazione, l’isomerizzazione. Oggi la b. primaria, sottoposta a frazionamento, dà una frazione leggera (che distilla sotto i 90 °C) utilizzabile tal quale per la preparazione dicarburanti – oppure dopo reforming termico o un processo di isomerizzazione (b. di isomerizzazione) – e frazioni pesanti utilizzabili come solventi (b. solvente), oppure come materie prime per processi di reforming per ottenere b. con conveniente numero di ottano (b. di reforming oriformate). Leb. di cracking termico danno frazioni leggere che possono venire adoperate come componenti di b. per autoveicoli (b. auto), mentre le frazioni più pesanti possono servire per diluire olicombustibili, oppure possono essere sottoposte a trattamenti diidrogenazione e di reforming catalitico per dare prodotti con numero di ottano soddisfacente. Lab. di polimerizzazione si ottiene da idrocarburi non saturi gassosi, quali ilpropilene e i butileni, mediante processi di polimerizzazione; è un componente di b. auto. Lab. di alchilazione (alchilato) è adatta per b. per motori aeronautici (b. avio) dato il suo elevato numero di ottano; si adopera anche come componente di b. auto.
Le proprietà fisiche e chimiche sono disciplinate, in Italia, da norme emanate dal CUNA (Commissione tecnica di UNificazione nell’Autoveicolo). Le proprietà più importanti sono il potere antidetonante, espresso dal numero di ottano, e la volatilità. La b. auto bolle tra 25 e 210 °C in quanto contiene idrocarburi con numero di atomi di carbonio compreso tra 4 e 8. Il numero di ottano dipende dal tipo di grezzo di provenienza, dal tipo di lavorazione e dalla quantità di antidetonante aggiunto. Il numero di ottano delle b. di cracking catalitico è maggiore di quello delle b. di cracking termico, a sua volta maggiore di quello delle b. di prima distillazione; ciò in relazione alla struttura degli idrocarburi che le costituiscono. In Italia è in uso la b. senzapiombo a 95 ottani (b. verde).
In genere b. di alchilazione mista a frazioni di prima distillazione convenientemente trattate. Ha numero di ottano elevato, da 100 in su, non tanto per il rapporto di compressione dei motori aeronautici (che non è molto elevato) quanto per lasovralimentazione dei motori che comporta pressioni e temperature di combustione più elevate. I tipi superiori sono adoperati nei motori dei grossi velivoli civili e militari, quelli inferiori per i piccoli velivoli da turismo e da scuola.
Le b. contengono piccole quantità (determinabili con il saggio chiamatodoctor test) di composti solforati (mercaptani, solfuri, bisolfuri, tiofeni), nocivi in quanto, nella camera di combustione dei motori, possono, in determinate condizioni, dare origine ad acido solforico e quindi a forti corrosioni e, inoltre, compromettono la stabilità delle b. e ostacolano l’azione degli antidetonanti. Infine liberati con i gas discarico della combustione provocanoinquinamento ambientale. È necessario quindi procedere a unadesolforazione per portare il tenore dizolfo entro i limiti di tolleranza.
© Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani - Riproduzione riservata