
Film 2025 |Fantasy,Horror,129 min.
| Titolo originale | DRACULA: A LOVE TALE |
| Anno | 2025 |
| Genere | Fantasy,Horror, |
| Produzione | Francia |
| Durata | 129 minuti |
| Al cinema | 173 sale cinematografiche |
| Regia di | Luc Besson |
| Attori | Caleb Landry Jones,Christoph Waltz,Zoë Bleu Sidel,Guillaume De TonquedecMatilda De Angelis,Ewens Abid,Salomon Passariello,Romain Levi,Bertrand-Xavier Corbi,Ivan Franek,Haymon Maria Buttinger,Jassem Mougari,Liviu Bora,Jari Viljamaa,Egor Morozov. |
| Uscita | mercoledì 29ottobre 2025 |
| Distribuzione | Lucky Red |
| MYmonetro | 2,82 su 21 recensioni tracritica,pubblico e dizionari. |
Regia diLuc Besson. Un film conCaleb Landry Jones,Christoph Waltz,Zoë Bleu Sidel,Guillaume De Tonquedec.Cast completo Titolo originale:DRACULA: A LOVE TALE. GenereFantasy,Horror, -Francia,2025,durata 129 minuti. Uscita cinemamercoledì 29ottobre 2025 distribuito daLucky Red. Oggi tra ifilm al cinema in173 sale cinematografiche -MYmonetro 2,82 su 21 recensioni tracritica,pubblico e dizionari.
Ultimo aggiornamento venerdì 7 novembre 2025
Il principe Vladimir ama follemente una donna, la cui morte porterà l'aristocratico a rinnegare Dio e a trasformarsi in vampiro. Dracula - L'amore perduto è7° in classifica al Box Office, ieri ha incassato€ 26.843,00 e registrato 690.627 presenze.
![]() 2,82/5 | MYMOVIES 3,00 |
CRITICA 2,57 |
PUBBLICO 2,89 |
CONSIGLIATO SÌ |
Transilvania, XV secolo. Il principe Vladimir, dopo la perdita improvvisa della moglie, rinnega Dio, ereditando così una maledizione eterna: diventare un vampiro. Condannato a vagare nei secoli, sfida il destino e la morte stessa, guidato da un'unica speranza: ritrovare l'amore perduto.
È quasi incredibile la portata del mito di Dracula che solo quest'anno ha prodotto tre film, oltre a quello seriosissimo diRobert Eggers, c'è il gioco scherzoso diRadu Jude e ora il circo sfavillante di Luc Besson.
Al centro sempre lo stesso romanzo diBram Stoker capace di sedurre, tra gli altri,Browning,Dreyer,Murnau,Herzog,Badham,Morrissey,Argento eCoppola. Proprio a quest'ultimo, filologicamente intitolatoDracula di Bram Stoker, sembra apertamente guardare Luc Besson. Con lui condivide la disperata vitalità del personaggio del conte Dracula capace di attendere 400 anni per rivedere l'unica donna che ama (come biasimarlo visto che è Zoë Bleu a interpretare Elisabeta/Mina?). Su questo fulcro narrativo che dà il titolo al film, in parte alla versione italiana (Dracula - L'amore perduto) e totalmente a quella internazionale (Dracula: A Love Tale), il regista fa girare (e Danny Elfman musica simpaticamente) il suo caleidoscopio di colori, di costumi, di scenografie così eccessivi da diventare kitsch mentre invece sono l'unico modo che Besson conosce per rapportarsi al pubblico.
Besson gira un fantasy senza ricorrere a tutti gli elementi fantastici del romanzo che fa trasformare il suo protagonista a volte in un pipistrello o in un licantropo o in nebbia. Qui invece è l'utilizzo del profumo (elemento sempre pericoloso come sappiamo bene daProfumo - Storia di un assassino dTom Tykwer) a diventare il lasciapassare temporale di Nosferatu. Ma forse il vero riferimento, almeno nella prima lunga parte del film, è aPer favore, non mordermi sul collo! diRoman Polanski per l'aspetto ironico, ai limiti del demenziale, con cui il regista dissacra il mostro sacro qui molto umano e poco interessato al morso.
Besson scambia la Parigi della Belle Époque con Londra, anima i gargoyle con una CGI che sembra copiare le caramelle gommose, dà un ruolo centrale al prete esorcista interpretato da Christoph Waltz (che purtroppo fa, ancora una volta, Christoph Waltz), s'inventa il personaggio di Maria con Matilda De Angelis dalla lingua vorticosa - più catvampire o più Carmilla? - per distanziarla plasticamente dal tradizionale personaggio di Rendflield e, soprattutto, concede al suo nuovo attore feticcio, Caleb Landry Jones, la possibilità di avvicinarsi all'inarrivabileGary Oldman diCoppola con quell'ambiguità attoriale che ti può sorprendere, sconvolgendoti, da un momento all'altro.
Ma qui di sorprese, alla fine, ce ne sono poche. Ricapitolando, c'è la commedia quasi demenziale, c'è il film in costume con deriva quasi musical, c'è il meló quasi strappalacrime ma - ohibò! - a mancare quasi del tutto è proprio l'horror. Besson depotenzia consapevolmente questo aspetto non certo secondario nella storia delle rappresentazioni di Nosferatu. Ma lo fa con un senso dello spettacolo sempre alto e vorticoso che però ti fa sorgere spontanea ogni volta quella domandina un po' retorica: ma non sarà che tutto questo guazzabuglio è solo, ancora una volta, un mezzo di distrazione della mdp da un certo vuoto pneumatico?



Forse il regista avrebbe fatto meglio a titolare il film: “Dracula - L’amore tossico”, ovvero “Ecco a cosa porta una scarsa o nulla elaborazione del lutto”. Sezionar cadaveri e respirarne i miasmi. O nella migliore delle ipotesi ti tocca vivere nei secoli in uno stato perenne di morte latente a succhiar sangue senza posa, né ritegno.
Dracula di Besson è un film che non convince: dagli attori alla sceneggiatura, dagli ambienti all’aderenza al testo originale, dallo spirito alle fonti cinematografiche. L’unico attore degno di nota è Caleb, a patto di dimenticare per sempre Gary Oldman. La stessa Mina è straniante: viso troppo moderno, recitazione debole, personaggio inconsistente in tutta la storia, [...]Vai alla recensione »
Questa versione di Dracula del regista Luc Besson si ispira chiaramente alla famosa pellicola del 1992 diretta da Bram Stoker ed entrambe ci evidenziano quegli aspetti storici più attendibili concernenti le origini del famoso vampiro. Sforzandomi di non fare alcun paragone con il film sopra citato risalente ad oltre 30 anni fa, quest'ultima opera di Besson rappresenta l'ennesima [...]Vai alla recensione »
Il mito di Dracula viene raccontato qui in una versione pi? leggera, elegante e a tratti un po? stravagante rispetto al classico racconto del vampiro. Non ? un film pensato per essere paragonato a quello di Coppola del 1992, con la straordinaria interpretazione di Gary Oldman: ? qualcosa di diverso, e lo si capisce fin da subito. La storia si sviluppa in modo fantasioso, con scene molto colorate, ironiche [...]Vai alla recensione »
Ennesima trasposizione cinematografica del più celebre vampito della letteratura, stavolta nella rivisitazione di Luc Besson che affidando il ruolo del protagonista a Caleb Landry Jones, lo trasforma in un poeta romantico e tormentato, condannato a vagare nel buio e nelle tenebre nella disperata ricerca della sua amata- Il film si apre con una morbida scena d'amore, il principe Vladimir [...]Vai alla recensione »
DRACULA ? L?AMORE PERDUTO.Gran ritorno del regista francese dopo un Dogman bello particolare. E con lui anche Caleb Landry Jones che dalle vesti queer passa nei panni di un melanconico e infranto Dracula.XV secolo, Il principe Vlad Tepes di Valacchia e sua moglie Elisabeta vivono le loro giornate in un amore molto profondo rotto solo dai doveri di corte e da battaglie.
Troppo horror, sembra un Fantasy, adoro la storia di Dracula e sono stata attratta dal nome del regista. Mi ha lasciato veramente delusa: il film di Coppola era un capolavoro!!! Unica cosa molto interessante l' attore che interpreta Dracula, viso espressivo sensuale, ci sta benissimo nella parte, il resto no.....
E così la povera Mina/Elisabetta viene abbandonata sul talamo da Vlad che, dopo averla cercata per 4 secoli, si lascia convincere da un prete che sembra Jerry La Rana? Eddai... Una baracconata romantica piena di difetti. Bisogna lasciarsi andare come entrando in una di quelle Case della Paura alle giostre (scena esplificativa del film) per goderne un poco.
Non avevo nessuna aspettativa riguardo a questo film, ma le poche note che lo accusavano di essere più romantico che horror hanno stimolato la mia curiosità.L’incipit della storia è noto e, sebbene scontato, risulta tutto sommato accettabile (fatta eccezione per il conte, che viene trasportato a forza in giro dal suo staff).
Ho visto Dracula l?amore perduto e, tutto sommato, ? stata una visione piacevole, gli do la sufficienza.L?interpretazione di Caleb Landry Jones nei panni del protagonista ? davvero molto brava e commovente merita applausi.Detto ci?, il film mi ? parso una cozzaglia di roba horror (se cos? possiamo chiamarlo), romantico, comico? come direbbero in francese: un pastiche di generi.
Film bellissimo che prende lo spettatore e si guarda tutto di un fiato. Bellissima la trama e la storia d'amore. Il finale non ? un lieto fine, ma comunque una grande prova d'amore. Consigliatissimo.
Mi è piaciuto molto, molto romantico, poco horror, l interprete protagonista è super, bravissimo, ma anche gli altri attori, bello tutto i costumi, gli effetti, ambientazione, I colori... Ecc, lo consiglio è fatto bene, un Dracula diverso
Il mito di Dracula è trito e ritrito ma in questo film il personaggio principale acquista eleganza e leggiadria. Colori, scenografia e costumi sono superlativi. La presenza dei Gargoiles lo rende più vicino a un film della Disney. Degna di nota l'interpretazione di Matilda De Angelis che spicca tra tutti. Sicuramente consigliato ma lontano dal precedente film di Coppola su questo [...]Vai alla recensione »
Il mito di Dracula è trito e ritrito ma in questo film il personaggio principale acquista eleganza e leggiadria. Colori, scenografia e costumi sono superlativi. La presenza dei Gargoiles lo rende più vicino a un film della Disney. Degna di nota l'interpretazione di Matilda De Angelis che spicca tra tutti. Sicuramente consigliato ma lontano dal precedente film di Coppola su questo [...]Vai alla recensione »
Do ad intendere, come se ne capissi. Onestamente volevo titolare: lo sbadiglio ammazza. C'è un rischio di slogamento della mascella. Già ai primi 5 di quei 129 minuti che mi son parsi lunghi quanto i 400 anni alla fine dei quali non ho ritrovato ma perduto un vecchio amore, Luc Besson. Spero non per sempre ma stavolta ha esagerato.
Luc Besson centra il bersaglio. Ottimo film, sceneggiatura, musica e attori. Caleb, già visto in Dogman, ha la semplicità disarmante dei grandi attori per interpretare ruoli estremi e Matilde è stata una piacevole sorpresa. Storia ambientata in due epoche differenti che si fondono in un'unico stile narrativo. Piaciuto.
per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).Qui si approfondisce il lato umano del protagonista, nel quadro magico della Parigi della belle epoque.La forza di un Aamore travolgente che attraversa l'oceano del tempo, [...]Vai alla recensione »
Meraviglioso.per dichiarazione dello stesso Besson, si stacca fortemente dal personaggio classico (poco o niente horror, nè pistrelli o roba del genere, e cambia anche l'ambientazione rispetto al grigiore di londra).Qui si approfondisce il lato umano del protagonist, nel quadro magico della Pariigi della belle epoque.La forza di un amore travolgente che attraversa l'oceano del [...]Vai alla recensione »
Ho sognato di Dracula stanotte. Non sto scherzando. L'incoscio è così, non scende a patti, se ne frega di valutazioni e conseguenze, si e no tollera la psicanalisi, disdegna l'analisi, strutturale.Mi costringe alla palinodia. Non che mi senta colpevole ma devo riesaminarmi. Ecco, non è vero che mi sia annoiato tutto il tempo.
Il Principe Del Male, forse sepolto a Napoli, risorge al cinema, tra colori e luci della Parigi di fine Ottocento, in Dracula - Una storia d'amore scritto, diretto e prodotto da Luc Besson. Il cineasta aggiunge forza narrativa al personaggio già fortemente radicato tra inconscio e immaginario collettivo, seguendo alcuni dei codici espressivi del film di Francis Ford Coppola, ma ha connotazione europea, [...]Vai alla recensione »
Raccontata da Ovidio la vicenda di Orfeo ha sviluppo diverso rispetto al Virgilio delle Georgiche: perduta Euridice, rifiuta l'amore delle donne e si rivolge ai maschi invece di vagare disperato finché le baccanti lo fanno a pezzi. E diversa è la versione di Monteverdi, Rilke, ecc. Chi si chiede perché fare ancora Dracula (archiviato l'anno scorso il Nosferatu di Eggers), ha una sola risposta: perché [...]Vai alla recensione »
Secondo Dracula dell'anno. Molto meglio l'altro, il Nosferatu di Eggers, più contemporaneo. Besson tiene gli occhi fissi al Dracula secondo Coppola, e con Coppola non puoi far pari e patta e neppure perdere di misura. Che faceva Coppola? Spingeva a tavoletta sul mélo. Besson uguale, qui il sottotitolo è tutto, e però lo schermo di rado si incendia di passione.
Besson dipinge il ritratto struggente d'un Dracula innamorato. Il regista francese, oggi 66enne, si confronta con il Conte più famoso di Transilvania, scegliendo una prospettiva intima: incarnarne il punto di vista. Parte dalla natura profondamente umana del principe Vlad, nel XV secolo focoso amante in perenne idillio con la moglie Elisabeta, per poi calarsi nei tormenti dell'uomo che si fa vampiro [...]Vai alla recensione »
Ogni epoca del cinema riscrive il proprio Dracula, e questa epoca è assai attiva visto che solo un anno fa è uscito il Nosferatu di Robert Eggers, splatter e torvamente erotico. Il Dracula di Luc Besson vira invece sul romantico sin dal sottotitolo, L'amore perduto: nel prologo ambientato nel XV secolo il principe transilvano Vladimir è impegnato a combattere i turchi ed è follemente innamorato della [...]Vai alla recensione »
Dopo il Doug di Dogman (2023), Luc Besson torna a raccontare un mostro. Siamo nel 1480, in Transilvania.Il principe Vlad (Caleb Landry Jones) lascia la sua Elisabetta (Zoë Bleu) per combattere i Turchi. Vado a difendere Dio - dice al vescovo che insiste -, in cambio Dio salvi Elisabetta. Lei però viene uccisa dagli infedeli e lui se la piglia con il Padreterno, che subito lo condanna a non morire [...]Vai alla recensione »
Non leggete, non sapete, vi mancano i fondamentali. Di certo non avete letto "Danse Macabre" di Stephen King, amorosa enciclopedia dell'orrore. "Dracula" è uno dei modelli originari: il non morto - questo vuol dire Nosferatu, così si chiama Dracula nel film di Werner Herzog che non voleva pagare i diritti alla vedova di Bram Stoker. King va al sodo, quando gli domandano perché il personaggio piaccia [...]Vai alla recensione »
Si sa che Luc Besson ama trattare i generi e i capisaldi dell'immaginario occidentale con estrema disinvoltura. Qui si confronta con il mito letterario di "Dracula", matrice di innumerevoli trasposizioni cinematografiche, spremendo dal romanticismo le componenti più sentimentali che gotiche. Nella curvatura bessoniana, il vampiro per antonomasia viene proposto come assetato d'amore.
Più Casanova che principe delle tenebre, più anticristo che vampiro: e certamente più Besson che Bram Stoker. Ma soprattutto: aveva senso riportarlo (ancora una volta) in vita? Troppo pacchiano per essere vero, l'ultimo Dracula del grande schermo, frutto della fantasia un po' troppo disordinata di un regista che ha più alti e bassi di Piazza Affari (e dire che con «Dogman» era tornato, dopo anni bui, [...]Vai alla recensione »
Un ulteriore adattamento del Dracula originale di Bram Stoker, nel 2025, può apparire come un atto provocatorio, volutamente fuori tempo massimo, non privo di un suo fascino in certo qual modo "perdente" in partenza. Una scommessa tanto "sicura", nel poter contare quantomeno su una base di pubblico minima (alla fine stiamo pur sempre parlando di un archetipo, capace di attrarre per le sue caratteristiche [...]Vai alla recensione »
Tre "Dracula" in un anno sembrano troppi (uno firmato da Besson, il secondo da Robert Eggers, il terzo, iconoclasta, da RaduJude), soprattutto, ed è il caso di Besson, sono troppi quando non si fa che ripetere ciò che è stato fatto e detto sulla figura del "non morto" (e la lista è davvero lunga). II vampiro non è qui cattivo, è solo innamorato follemente e morirà per amore (niente di nuovo).
Pochi mesi dopo la versione del regista americano Eggers, tocca al controverso veterano Besson cimentarsi con il mito di "Dracula", il diabolico personaggio che la storia del cinema non smette né smetterà mai di rivisitare, reinterpretare e adattare ai mutamenti del costume e l'incessante proliferazione di sempre nuove ossessioni. Per ammissione dello stesso Besson, questo film rappresenta una "rinascita [...]Vai alla recensione »
Transilvania, XV secolo. Il principe Vladimir, dopo la perdita della sua amata, caduta in un'imboscata, rinnega Dio uccidendo un prete sull'altare, guadagnandosi la maledizione eterna, diventando un vampiro. Condannato a vagare nei secoli, sfida il destino e la morte stessa, guidato da un'unica speranza: ritrovare l'amore perduto.Dopo millanta edizioni del mito del celebre vampiro transilvanico, [...]Vai alla recensione »
«Siamo solo burattini mossi da Dio» dice uno dei Dracula più raffinati di sempre. Merito del veterano Luc Besson che con Dracula L'amore perduto omaggia l'omonimo film di Coppola del 1992 addirittura migliorandolo.Torna la variazione coppoliana, totalmente assente nel romanzo originale di Bram Stoker datato 1897, del mostro succhiasangue perché maledetto da Dio, di cui era soldato fedele contro l'avanzata [...]Vai alla recensione »
Come un controcampo del Nosferatu di Eggers, che sin dal principio fa del conte Vlad un fantasma del desiderio femminile, ecco il Dracula secondo Besson, in madrepatria ridotto dalla critica all'autoassolutorio ritratto di un uomo pluri-accusato di molestie (il regista, sempre assolto) che in fin dei conti se la canta e la suona. «Forse non lo sai ma tutto questo è amore», dove "tutto questo" sta per [...]Vai alla recensione »
Dopo la presentazione alla 20ª Festa del Cinema di Roma, arriva al cinema dal 29 ottobre Dracula - L'amore perduto di Luc Besson, con Caleb Landry Jones, Christoph Waltz, Zoë Bleu, Matilda De Angelis, Ewens Abid, Guillaume De Tonquedec, Raphael Luce, storia d'amore e morte attraverso i secoli.Transilvania, XV secolo. Dopo l'improvvisa perdita della sua amata moglie, Elisabeta (Zoë Bleu), il principe [...]Vai alla recensione »
Dracula è un personaggio che il cinema ha costantemente rivisitato e reinterpretato seguendo i progressi tecnici e le ossessioni del tempo. Ora tocca a Luc Besson cimentarsi con il famoso vampiro nel film che, per sua ammissione, segna una "rinascita artistica" dopo una serie di battute d'arresto. Già Dogman (2023) doveva essere il film del "dopo", ma è stato un fallimento.
C'era da aspettarselo: Dracula - L'amore perduto mantiene le promesse - nel bene e, soprattutto, nel male. Presentato nella sezione Grand Public della Festa di Roma, l'ultimo Besson mette in scena l'eterna lotta tra Salvezza e dannazione come se stesse decorando, con lucine, festoni e coriandoli (digitali), la reliquia del mito. Besson touch riconoscibilissimo: cafone, smargiasso, a tratti divertente, [...]Vai alla recensione »
Non si è mai vista una storia dedicata al più famoso vampiro di tutti i tempi principiare da una lunga, tenera e partecipe scena d'amore, e forse era necessario per provare a mutare in minima parte prospettiva che sul proscenio si presentasse un cineasta sempre orgogliosamente autonomo come Luc Besson, che con Dracula - L'amore perduto firma la sua ventesima regia di lungometraggio.
"Ho attraversato gli oceani del tempo, per trovarti", dice il Dracula di Gary Oldman alla "sua" Mina Harker nella vertiginosa lettura che del vampiro offrì Coppola nel 1992. E Besson, per il suo Dracula: A Love Tale, sembra recuperare il personaggio proprio sul bordo di quello stesso oceano, alla fine del tempo e, in particolare, di questi tempi, confusi, liquidi, in cui Dracula ed il vampirismo sono [...]Vai alla recensione »