Film 2020 |Biografico,+13104 min.
Anno | 2020 |
Genere | Biografico, |
Produzione | Italia |
Durata | 104 minuti |
Regia di | Luca Manfredi |
Attori | Edoardo Pesce,Pia Lanciotti,Alberto Paradossi,Paola Tiziana Cruciani, Luisa Ricci, Michela Giraud,Paolo GiangrassoGiorgio Colangeli,Martina Galletta,Francesco Foti,Sara Cardinaletti,Pasquale Petrolo,Massimo De Santis,Massimo Wertmüller,Gennaro Cannavacciuolo. |
Uscita | lunedì 24febbraio 2020 |
Distribuzione | Altre Storie |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi:+13 |
MYmonetro | 2,79 su 7 recensioni tracritica,pubblico e dizionari. |
Regia diLuca Manfredi. Un film conEdoardo Pesce,Pia Lanciotti,Alberto Paradossi,Paola Tiziana Cruciani, Luisa Ricci, Michela Giraud,Paolo Giangrasso.Cast completo GenereBiografico, -Italia,2020,durata 104 minuti. Uscita cinemalunedì 24febbraio 2020 distribuito daAltre Storie. Consigli per la visione di bambini e ragazzi:+13 -MYmonetro 2,79 su 7 recensioni tracritica,pubblico e dizionari.
Ultimo aggiornamento venerdì 21 febbraio 2020
Il raacconto dei vent'anni in cui il giovane Alberto Sordi è diventato l'Albertone nazionale, l'uomo che - come disse Ettore Scola - "non ci ha mai permesso di essere tristi!" In Italia alBox OfficePermette? Alberto Sordi ha incassato13,6 mila euro .
![]() 2,79/5 | MYMOVIES 3,00 |
CRITICA 2,58 |
PUBBLICO |
CONSIGLIATO SÌ |
Alberto Sordi viene cacciato dall'Accademia a Milano e torna a Roma accettando ogni piccolo ruolo pur di coronare il sogno di diventare attore. Ma sulle prime l'unica sua dote apprezzata è la voce, con la quale doppia Oliver Hardy inventandosi quel buffo accento anglosassone rimasto memorabile. Tanto varietà, tanta radio, e finalmente arrivano le prime opportunità al cinema, grazie anche all'amicizia con il coetaneo Federico Fellini: e tutto nonostante quel faccione che nessuno aveva mai definito "faccia da cinema".
Permette? Alberto Sordi è il tv movie dedicato al grande attore nel centenario della sua nascita, ed è curioso che l'omaggio sia ai suoi inizi, non alla fase centrale del successo: un modo di dire che chiunque può farcela, se ha tenacia e talento. Pur nella convenzionalità della messinscena, che risente di tutti i paletti che comporta creare una fiction per la rete ammiraglia, gli sceneggiatori (Dido Castelli e Luca Manfredi, anche regista, da un soggetto di Fabio Campus e con la consulenza storica di Tatti Sanguineti) fanno scelte interessanti, illuminando episodi poco conosciuti dei primi anni della vita professionale di Sordi, nonché del suo privato caratterizzato soprattutto dalla forte presenza della madre (interpretata con la consueta efficacia da Paola Tiziana Cruciani).
Ma è soprattutto l'intervento di Edoardo Pesce, in sceneggiatura come in recitazione, a fare la differenza. Pesce è straordinario sia nella gestualità e nella postura che nella capacità di inserire brevi espressioni e battute di dialogo che sono echi del "modo" caratteristico di Alberto Sordi.
La sua non è un'imitazione ma l'evocazione sottile di un personaggio che ogni italiano conosce e ama, altrettanto piena di amore e rispetto per un inimitabile. Pesce mostra come Sordi sia nel Dna di tutti gli italiani, e marcatamente nel suo, nel momento in cui ne indossa la "maschera". La sua qualità di interprete e il suo contributo in sceneggiatura elevano la fiction e la rendono un commovente dono ad un mito, evidentemente anche personale.
Purtroppo, come spesso succede, accanto ad un attore maturo i comprimari tendono a scomparire, soprattutto quelli la cui "maschera" è altrettanto nota al pubblico: Alberto Paradossi nei panni di Fellini e Martina Galletta in quelli di Giulietta Masina, o Francesco Foti in quelli di De Sica. Lillo Petrolo invece ha le espressioni giuste per Aldo Fabrizi, ma non la stazza necessaria. Si distinguono Pia Lanciotti nei panni di Andreina Pagnani, la prima compagna di Sordi (in un rapporto del quale la fiction non cela le ambiguità), Sara Cardinaletti nel ruolo di Iole, primo amore di gioventù, e Giorgio Colangeli in quello del padre di Albertone.
MaPermette? Alberto Sordi è il one man show di Pesce, che per fortuna non se ne approfitta: pur essendo presente in ogni scena non gigioneggia, ma colora con piccoli tocchi sottili una caratterizzazione che mira ad essere non solo biografia ma anche narrazione. Nei suoi momenti migliori la fiction riecheggiaThe Artist, ed è un nostalgico regalo di San Valentino non solo ad un attore molto amato ma ad un'epoca retrò, e una Roma, da tempo sparite. Nei suoi peggiori diventa didascalico e banalizzante - il momento della morte della mamma di Sordi è davvero imperdonabile - e minimizza i lati oscuri della personalità del protagonista. Ma a prevalere sono la dolcezza di fondo e l'affetto sincero per un attore che ha fatto la storia del cinema italiano.
Primi anni della carriera dell' Albertone nazionale, interpretato al meglio da Edoardo Pesce , ma Luca Manfredi alla regia offre una prova troppo televisiva, tant'è che al finale ci si aspetta la preview della prossima puntata. Lo stile è tipicamente da sceneggiato televisivo con i personaggi di contorno, anche semplici figuranti messi al posto giusto (notate quante volte [...]Vai alla recensione »
Un racconto sottotono che narra gli inizi di carriera di Alberto Sordi in un ventennio compreso fra il 1937 ed il 1957. Reso sin troppo semplicistico e sterile, riduce di molto la grandezza del personaggio, valorizzando di conseguenza la semplicità dell'Albertone quotidiano, nei rapporti con la propria famiglia e con l'amico Fellini. Non c'è enfasi, nè passione, un [...]Vai alla recensione »
Affidare la regia di un film su Alberto Sordi al figlio di Nino Manfredi è un po' come far scrivere la biografia di Pelè al figlio di Maradona o a quello di Messi: la dichiarata operazione nostalgia va automaticamente a rischio conflitto di interessi. Ma in Permette? Alberto Sordi, il film co-prodotto da Rai Cinema e Ocean Production e uscito in sala nel centenario della nascita dell'attore romano, [...]Vai alla recensione »
"Roma non è una città come le altre. È un grande museo, un salotto da attraversare in punta di piedi".Nel centenario dalla nascita del grande attore, la Rai omaggia Alberto Sordi (15 giugno 1920) con un imperdibile film diretto da Luca Manfredi e interpretato da un magistrale Edoardo Pesce che descrive così il lavoro svolto per vestire i panni del mattatore: "è stato bello immaginarlo nel privato, [...]Vai alla recensione »
Fa niente se un lontano familiare di Alberto Sordi, Igor Righetti, ha fatto pubblicamente le pulci al tv-movie con Edoardo Pesce nel ruolo impegnativo di Albertone, enumerando imprecisioni e assenze. I parenti sono sempre insoddisfatti, specie se non vengono coinvolti nel progetto. Ma diciamo la verità: che cosa importa se sul set di "Scipione l'Africano" le cose andarono un po' diversamente o se non [...]Vai alla recensione »
Va bene rifarsi allo spettacolo di Dario Fo, ma adoperare vita, al posto di morte, facendola seguire, come recita il titolo del testo teatrale, da accidentale sembra sminuire l'esistenza di Giuseppe Pinelli, diciottesima vittima della strage di Piazza Fontana, che non morì come le altre nell'esplosione alla Banca nazionale dell'agricoltura ma precipitando dal quarto piano della questura.
La camminata particolare in cui sembra prendere una piccola rincorsa e quel saltello inconfondibile. Nella convincente interpretazione di Edoardo Pesce nei panni di Alberto Sordi ci sono già quelle caratteristiche fisiche con cui il pubblico si è riconosciuto. In Permette? Alberto Sordi Luca Manfredi ripercorre la carriera dell'attore romano per circa 20 anni, dalla seconda metà degli anni '30 quando [...]Vai alla recensione »
Da oltre un decennio, la Rai propone almeno un biopic a stagione dedicato a una grande figura dello spettacolo italiano. Gli ultimi esempi sono quelli su Fabrizio de André e Mia Martini, che terminavano all'apice delle carriere dei due artisti.In molti casi (ma il discorso non vale per la fiction su Walter Chiari, che narrava anche la caduta), quando rievoca icone amatissime dal pubblico, la Rai [...]Vai alla recensione »