Il 23 febbraio 1958 “una delegazione dell’Aero Club di Rimini, guidata dalgenerale Tullio De Prato, incontra a Roma autorità militari e civili eottiene l’autorizzazione a svolgere attività aeree civili presso l’aeroporto di Miramare“ (Donatella Coccoli,“Dal 900 al 2000”, Ghigi Editore).
La pista principale dell’aeroporto “G. Vassura” si estende peroltre 3 km ed è la più lunga dell’Emilia Romagna. Le potenzialità dell’aerostazione sono stimate 2,5/3 milioni di passeggeri all’anno.

1964 – Arrivo di turisti danesi all’aeroporto di Rimini (Foto di Davide Minghini, Biblioteca Civica “Gambalunga”)
Tullio De Prato, nato a Pola nel 1908, fu un pilota pluridecorato e di grande esperienza della Regia Aeronautica.

Tullio De Prato
Partecipò allaguerra di Spagna, durante la quale effettuò un attacco contro un ponte sul fiume Oca, nei pressi diGuernica. Quasi in contemporaneamente laLegione Condor tedesca bombardava a tappeto la città basca e si diffuse la notizia, non smentita dal regime fascista, che la sua distruzione fosse opera dibombardieri italiani. Il rapporto di De Prato che contraddiceva tale versione rimase a lungo inedito. Venne però accusato del bombardamento italiano diAlicante, il 25 maggio 1938, che causò oltre300 vittime civili.
Durante la seconda guerra mondiale prese parte dallacampagna d’Albania, poi fu in Libia, dove venne abbattuto e ferito. Divenne quindi comandante interinale del2º Gruppo Caccia Terrestre equipaggiato con velivoliReggiane Re.2001 Falco II.

Un Reggiane Re 2001 “Falco”
Messo in ombra e transitato comecapo collaudatore alle Officine Reggiane, effettuò il primo volo del cacciaReggiane Re.2005Sagittario, di cui curò lo sviluppo da cima a fondo. Questo aereo nel1943 raggiunse la velocità, sbalorditiva per un velivolo ad elica, di988 Km/h.

Il Reggiane Re.2005 “Sagittario”, il miglior aereo italiano durante la seconda guerra mondiale e da molti considerato fra i più riusciti velivoli a elica mai costruiti al mondo
Con l’armistizio dell’8 settembre 1943 e l’occupazione tedesca degli stabilimenti delleOfficine Reggiane, si ritirò in un piccolo podere che si era comprato a Cuccagna di Montalto: l’agricoltura era sempre stata la sua seconda passione dopo il volo, tanto definire se stesso “il pilota contadino”. Ma qui fu raggiunto dai soldati tedeschi ed invitato perentoriamente aritornare in fabbrica.
Tra il 22 e il 23 giugno 1944 fu testimone dell‘eccidio della Bettola, perpetrato a Vezzano sul Crostolo, nell’Appennino reggiano: per rappresaglia dopo uno scontro con i partigiani, in cui erano morti tre resistenti e due soldati della Wehrmacht, i tedeschi, probabilmente con la collaborazione di italiani, massacrarono 32 civili rastrellati nelle case e in un’osteria, fra cui una bambina di 18 mesi bruciata ancora viva.
Dopo la fine della guerra, nel 1949 De Prato collaudò per la prima volta l’unico prototipo del Caproni Ca.193(ancora esistente, al Museo Caproni di Trento). Il piccolo bimotoreexecutive riuscì a entrare in servizio, ma fu l’ultima creazione della gloriosa fabbrica, che fallirà nel 1950.

Il Caproni-Ca.193
Poi presso laAerfer effettuò i collaudi di circa 100 cacciabombardieri a reazioneRepublic F-84G Thunderjet in dotazione all’Aeronautica militare.

Un F-84G della pattuglia acrobatica itaiiana “Tigri Bianche”
Raggiunse in seguito il grado di Generale di divisione aerea a titolo onorario.
Morì aCoriano il24 dicembre 1981.