Vicenza | |
Stemma e Bandiera | |
Stato | Italia |
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Regione | Veneto |
Altitudine | 39 m s.l.m. |
Superficie | 80,54 km² |
Abitanti | 115.853(2011) |
Nome abitanti | vicentini o berici |
Prefisso tel | +39 0444 |
CAP | 36100 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | Madonna di Monte Berico (8 settembre) e San Vincenzo di Saragozza(patrono secondario) |
Posizione | |
Sito del turismo | |
Sito istituzionale |
Vicenza è una città delVeneto, capoluogo della provincia omonima.
È conosciuta come lacittà di Palladio - per via dell'architettoAndrea Palladio che vi realizzò numerose opere nel tardo rinascimento - ed è un luogo d'arte tra i più importanti delVeneto. È infatti meta di turismo culturale con flussi da ogni parte d'Italia e dall'estero. Per il suo impianto e i suoi monumenti la città è stata inserita nel 1994 tra i patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, di cui sono parte dal 1996 anche leville palladiane del Veneto.
La città è un importante centro industriale ed economico, cuore di una provincia costellata di piccole e medie imprese al terzo posto in Italia per fatturato nelle esportazioni, trainate soprattutto dal settore metalmeccanico, tessile e orafo: quest'ultimo raggiunge nel capoluogo berico oltre un terzo del totale delle esportazioni di oreficeria, facendo di Vicenza la capitale italiana della lavorazione dell'oro.
Nonostante le tendenze del turismo siano sempre più orientate verso il "mordi-e-fuggi", la città è tappa fissa nel tour veneto vista anche la sua vicinanza conVenezia eVerona. Le importanti manifestazioni fieristiche s'intersecano con l'offerta turistico culturale della città, che è aumentata negli ultimi anni grazie all'apertura di nuovi musei e alla creazione di eventi di richiamo. Nel 2011 è stato registrato un incremento del + 14,1% di turisti (in accordo alConsorzio Turistico Vicenzaè); nel 2012 ilTimes ha inserito Vicenza tra le 10 mete italiane piùcool (come riportato suIl Giornale di Vicenza.it[link non funzionante]).
Situata a 39 metri sul livello del mare (altitudine minima 26, massima 183), la città è cinta a sud dai Colli Berici e ad ovest dalle Prealpi e confinante conAltavilla Vicentina,Arcugnano,Bolzano Vicentino,Caldogno,Costabissara,Creazzo,Dueville,Longare,Monteviale,Monticello Conte Otto,Quinto Vicentino eTorri di Quartesolo.
Il territorio comunale comprende non solo il nucleo urbano, che si è notevolmente espanso nel corso del Novecento, ma anche delle zone di campagna in periferia e la zona diMonte Berico, che domina la città dall'alto.
Il turismo culturale a Vicenza non conosce una particolare stagionalità, per cui in ogni periodo dell'anno si visita la città. Il clima è quello tipico della pianura padana: l'inverno è umido ma vede poche precipitazioni (e pertanto un aumento del tasso d'inquinamento); d'estate è caldo e afoso, ma non torrido se non per 1 o 2 settimane all'anno; va comunque fatta attenzione nelle ore più calde della giornata, quando si deve uscire muniti di un cappello per il sole e di una bottiglia d'acqua da bere. Durante la settimana di ferragosto (15 agosto) alcuni musei e monumenti potranno essere chiusi.
Durante i giorni in cui si svolgono le fiere di VicenzaOro è molto difficile, se non impossibile, trovare alloggio in città o anche solo nei dintorni. Questi sono anche gli unici periodi in cui gli alberghi applicano la tariffa da alta stagione. Il periodo più tranquillo è costituito dai mesi di luglio e agosto, quando la città si svuota di parte della sua popolazione che si reca nei luoghi di villeggiatura.
Vicenza ha un clima semicontinentale con inverni piuttosto freddi e umidi, le estati sono invece calde e afose. Effetti positivi hanno le colline e le montagne che, molto spesso, riescono a bloccare le perturbazioni. Le precipitazioni medie annue si attestano a 1.060 mm, mediamente distribuite in 88 giorni di pioggia, con minimo relativo in inverno, picco massimo in autunno e massimo secondario in primavera per gli accumuli.
Sembra probabile che il primo insediamento sul piccolo gruppo di alture - formato da detriti alluvionali - che emergeva dalla pianura acquitrinosa alla confluenza dei fiumi Astico (ora Bacchiglione) e Retrone - sia originato già nel VI secolo a.C.
Tra il 49 e il 42 a.C. divennemunicipium romano. A questi anni risalgono la ristrutturazione dell'abitato secondo un tracciato urbanistico ad assi relativamente ortogonali, la sostituzione di abitazioni in legno con costruzioni in pietra o laterizio e l'edificazione delle prime mura.Al centro delle strade principali ildecumanus maximus - che corrispondeva grosso modo all'attualeCorso Palladio - costituiva il tratto cittadino dellavia Postumia.
Il cristianesimo si diffuse probabilmente verso la fine del III secolo.Alla fine del IV o agli inizi del V secolo risale la costruzione sia di una basilica fuori dalle mura, dedicata ai santi Felice e Fortunato, sia di una chiesa cittadina che divenne poi lacattedrale.Dopo la vittoria dei bizantini nella guerra greco-gotica, la città non rimase per molto nelle loro mani: nel 568 i longobardi migrarono in Italia conquistando varie città, tra cui Vicenza, che (secondo Paolo Diacono) fu occupata dallo stesso Alboino e fu probabilmente eretta subito a sede ducale. Dopo la conquista di Carlo Magno nel 774, Vicenza fu inglobata nel regno dei Franchi.Dopo quest'epoca si affermò una signoria di fatto del vescovo di Vicenza. Il rapporto privilegiato tra i vescovi di Vicenza e gli imperatori, che li ricambiarono con la concessione di privilegi, continuò per tutto l'XI secolo.Dal XII secolo cominciò a emergere in area veneta il peso politico dei gruppi sociali cittadini e furono istituiti i Comuni, che presto arrivarono allo scontro con Federico Barbarossa.Dalla metà del XII e per tutto il XIII secolo furono le famiglie le vere protagoniste della storia della città e del territorio circostante. Differentemente da Verona e Padova, Vicenza fu dominata dai signori rurali che, pur mantenendo il loro feudo, si insediarono in città per partecipare più agevolmente alle alleanze e alle lotte regionali e vi costruirono case fortificate e torri. L'arrivo in città delle famiglie feudali ne cambiò l'aspetto, arricchendola di edifici privati e pubblici. A poca distanza la cittadella, ancora in parte fortificata, degli edifici religiosi: la cattedrale, il palazzo del vescovo e le abitazioni dei canonici.
Come le altre città venete, anche Vicenza cercò di assumere il controllo politico del territorio circostante, costituito da grandi proprietà fondiarie e castelli distribuiti nelle campagne, in origine appartenenti al vescovo, al capitolo della cattedrale, ai grandi monasteri urbani e a signori laici. La città allargò a macchie di leopardo i propri confini giurisdizionali. Particolare importanza rivestiva il controllo dei traffici e degli scambi e quindi delle vie di comunicazione, specialmente dei fiumi, all'epoca il mezzo più agevole ed economico per trasportare merci e persone. Intorno al Duecento, il Comune di Vicenza aveva sotto il proprio controllo oltre 200villae, quasi tutto il territorio che oggi corrisponde alla Provincia, escluse Bassano e Marostica.
Ezzelino III da Romano resse Vicenza fino al 1259, anno della sua morte.
Dopo il breve periodo di libertà comunale (1259-1266), Vicenza perse la propria autonomia e fu soggiogata da Padova che, a parte la parentesi ezzeliniana, l'avrebbe asservita ai propri interessi e dominata di fatto fino al 1311, sostituita poi, nel corso dei secoli, da Verona, Milano e quindi Venezia. La soggezione politica non permetteva lo sviluppo di una forte economia, con la possibilità di battere moneta propria – espressione della ricchezza e della potenza di una città - e il sorgere di una robusta classe di imprenditori commerciali. Non disponendo di capitali, la città e i proprietari fondiari non investivano in opere di bonifica importanti e grandi spazi restavano incolti.
Con l'arrivo degli Scaligeri iniziava un'epoca nuova per le famiglie signorili di Vicenza. Nel corso del Trecento il numero degli abitanti aumentò notevolmente e si crearono borghi al di fuori dell'antica cinta muraria altomedioevale di cui, a partire dal 1365, Cansignorio della Scala dispose l'ampliamento, sia a est che a ovest del centro storico.
A differenza di altre città maggiori, come Padova e Verona, Vicenza non vide mai irrobustirsi il ceto dei commercianti o degli artigiani, che giocarono sempre un ruolo subordinato, anche nei secoli seguenti. Fino all'Ottocento l'economia della città e del suo territorio fu sempre essenzialmente legata alla terra.
Agli Scaligeri subentrarono i Visconti, il cui dominio sarebbe durato solo fino al 1404. Con la morte diGian Galeazzo Visconti (1402) si scatenò nuovamente una guerra regionale e Vicenza si trovò al centro della contesa. La città, sotto assedio, per non ricadere sotto il dominio padovano trattò con i veneziani ladedizione, una forma di assoggettamento nella quale la Serenissima in cambio si impegnava a rispettare e salvaguardare attraverso lo Statuto buona parte delle leggi e delle magistrature precedenti. Nacque così ilDominio di Terraferma della Serenissima. La fedeltà a Venezia fu una caratteristica di Vicenza - e ancor più del territorio vicentino nel suo complesso - anche per tutto il periodo seguente, durante il quale la Serenissima, il più giovane tra gli Stati italiani di terraferma, si trovò a lottare per conservare e anzi ingrandire il proprio territorio, sia con le armi sia con un abile gioco diplomatico in cui si stringevano e disfacevano alleanze.
Il territorio vicentino fu invaso ancora una volta nel 1509 durante la guerra della Lega di Cambrai. La Repubblica Veneta decise l'evacuazione dei suoi Domini di Terraferma per concentrarsi sulla difesa delle lagune, sciogliendo le città dall'obbligo di fedeltà. Il territorio vicentino fu ancora invaso molte volte negli anni seguenti e solo dopo il 1523 la pace fu definitivamente ristabilita: la Terraferma, fino aBergamo compresa, restò alla Serenissima fino alla sua caduta nel 1797. Questo periodo di stabilità politica e di relativa prosperità economica consentì lo sviluppo di un'architettura locale aulica e piena di riferimenti all'antichità classica, quella di Andrea Palladio (1508-1580), che rimase come punto di riferimento fino a tutto l'Ottocento.
Durante gli anni novanta del Settecento le idee della Rivoluzione francese cominciarono a diffondersi anche nella società vicentina. Fu però l'avvio della campagna d'Italia che Napoleone intraprese nel 1796 a far emergere il dibattito sul possibile rovesciamento del sistema politico cui Vicenza era soggetta da quattro secoli.Gli ideali della rivoluzione furono condivisi da persone appartenenti a diversi strati sociali, che in seguito costituirono il nucleo della municipalità democratica.
Sconfitto Napoleone nella battaglia di Lipsia, il 5 novembre 1813 gli austriaci rientrarono a Vicenza e questa volta vi si insediarono stabilmente. L'occupazione fu ratificata dal Congresso di Vienna e nel 1816 tutta la regione - e con essa Vicenza - fu inclusa nel nuovo stato, il Regno Lombardo-Veneto, facente parte dell'Impero austriaco. Nel 1848 scoppiò in tutta Europa una serie di moti rivoluzionari. Il generale austriaco Radetzky attaccò per due volte la città per reprimere l'insurrezione, riuscendo infine a riconquistarla. Frequenti furono le manifestazioni antiaustriache in città e nel territorio, sempre prevenute o represse dall'efficiente polizia asburgica. Con la terza guerra d'indipendenza la città passò in modo relativamente incruento al Regno d'Italia, in seguito al referendum del 1866 che decise l'adesione al regno d'Italia.
La prima guerra mondiale coinvolse pesantemente il territorio vicentino. La città non fu direttamente teatro di battaglie, tuttavia la vita era molto pesante: il centro storico e i sobborghi divennero sovraffollati per la presenza di profughi e militari, la legna e il carbone per il riscaldamento e per la cucina erano razionati (l'inverno 1916-17 fu uno dei più nevosi e gelidi del secolo), così come i viveri e il petrolio per l'illuminazione. Dopo la rotta di Caporetto la situazione peggiorò ulteriormente, sia come sovraffollamento sia come penuria di rifornimenti. Alla fine del conflitto, in riconoscimento del valore dimostrato da Vicenza durante il periodo bellico la bandiera della città fu insignita della Croce al merito di guerra e fu costruito a Monte Berico il Piazzale della Vittoria, dal quale lo sguardo spazia su tutte le montagne, dalle Piccole Dolomiti al Monte Grappa, che furono teatro della Grande Guerra.
La seconda guerra mondiale invece colpì direttamente la città, che fu gravemente danneggiata dai bombardamenti angloamericani. Nel novembre del 1944, in due giorni furono scaricate sul quadrante nord della città 25 mila devastanti bombe dirompenti "a spillo" che provocarono 500 morti. La sera del 18 marzo 1945 un'incursione aerea martellò a lungo la città con spezzoni incendiari e fu più intensa nel centro storico; in quel bombardamento fu colpito il cuore di Vicenza: la torre Bissara e la Basilica Palladiana, la cui copertura arse tutta la notte e crollò rovinosamente; fu una grave ferita per l'orgoglio vicentino. Anche la cattedrale fu colpita e quasi completamente distrutta. Alla fine della guerra si contavano più di 2.000 vittime civili durante i bombardamenti. Il ritrovamento e il disinnesco di enormi ordigni bellici è proseguito fino a oggi.
A guerra finita, Vicenza ricevette la medaglia d'oro per la Resistenza e venne intrapresa senza indugio l'opera di ricostruzione per ridare alla città il volto che ancor oggi ha.A partire dagli anni cinquanta un forte sviluppo economico e industriale ha fatto di Vicenza una delle città più ricche d'Italia.
Quale "Città del Palladio", Vicenza è stata nominata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità il 15 dicembre 1994. Oltre ai 23 monumenti palladiani e le 3 ville della città, nel 1996 è stato ottenuto l'inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale dell'Umanità di altre 21 ville del Palladio presenti nel territorio veneto. Il nome del sito UNESCO è così divenuto “La città di Vicenza e le ville palladiane nel Veneto”.
La stazione ferroviaria è situata a sud ovest del centro storico, a poche centinaia di metri da esso. Percorrendo viale Roma fino in fondo e svoltando a destra, passati sotto il grande arco di Piazza Castello, si entra nelcorso Andrea Palladio, la più importante e conosciuta via del centro storico. Il Corso con le vie circostanti costituisce un'isola pedonale e su di essa si affacciano numerosi palazzi nobiliari, alcuni dei quali recano la firma del celebre architetto, oltre a vari edifici religiosi e alla sede principale del Comune (Palazzo Trissino). Il Corso è anche la principale arteria dello shopping e del passeggio cittadino.
Alla destra del Corso, allontanandosi pochi passi dal suo percorso, si può giungere a Piazza Duomo (con la cattedrale di Vicenza) e inPiazza dei Signori, il cuore del centro storico. Sulla piazza si affacciano laBasilica Palladiana, l'alta torre Bissara e, dal lato opposto, il Palazzo del Capitaniato e il Palazzo del Monte di Pietà.
Uscendo da Piazza dei Signori e continuando a percorrere Corso Palladio fino al termine, si scorge a sinistra il complesso di Santa Corona; infine si sfocia in Piazza Matteotti, dove sono situatiPalazzo Chiericati (la pinacoteca civica) e ilTeatro Olimpico, entrambe opere di Palladio.
Tornando in Corso Palladio, verso la sua metà si incrociano a sinistra Corso Fogazzaro, da cui si raggiunge Piazza S. Lorenzo, e Contra' Porti, via ricca di palazzi palladiani e gotico-veneziani che conduce a nord del centro, verso Parco Querini e Porta S. Bortolo con l'ospedale omonimo, che corrisponde al limite settentrionale del centro storico.
Dirigendosi invece da Piazza Matteotti verso sud, lungo viale Giuriolo, si giunge nel giro di 1 km a Porta Monte, con il suoArco delle Scalette, un tempo unica via di accesso aMonte Berico, il colle che sovrasta la città, oggi servito da una strada (viale X giugno) e dalla serie di portici pedonali.
Il centro storico del comune di Vicenza è costituito da:
È quindi oggi delimitato dall'anello della circonvallazione interna: i viali Mazzini, D'Alviano, Fratelli Bandiera, Rodolfi, Legione Gallieno, Margherita, Risorgimento, Venezia, Milano. Conserva la maggior parte del patrimonio artistico della città, delle sedi istituzionali e delle sedi associative.
Molti luoghi di questa parte della città sono definiti da toponimi caratteristici comecontrà (toponimo presente praticamente in tutte le strade del centro e che deriva dacontrada),mure opedemure (via che correva all'interno della cinta muraria),motton (strada rialzata),busa (luogo basso che si allaga facilmente),piarda (spazio compreso tra il fiume e le mura, originariamente tenuto libero da alberi per scopi difensivi; successivamente a volte utilizzato anche per scaricare e depositare merci).
Gli antichi borghi del centro:
Per approfondimenti leggi anche il libroVicenza, la cinta murata: forma urbis[link non funzionante] (2011), scaricabile nel sito del Forum Center del Comune di Vicenza.
Alla periferia del Centro storico alcuni quartieri si sono sviluppati appena fuori le mura e lungo le strade principali di uscita da Vicenza nel XVIII e nel XIX secolo, altri sono stati costruiti sulla base di piani urbanistici nella seconda metà del Novecento.
I nomi dei quartieri talora derivano dal progetto, talora dalla parrocchia principale, altre volte sono denominazioni di uso corrente. Non sempre sono ben definiti i confini nel caso di quartieri contigui.
Sono paesi, esistenti prima del Novecento e sviluppatisi lungo le strade in uscita dalla città nel raggio di 5–6 km., che nel corso del secolo sono stati a pieno titolo inclusi nell'ambito urbano.
La maggiore presenza straniera a Vicenza è data dagli statunitensi, al 2011 circa 9.000 persone, chiamata Vicenza Military Community, che gravita attorno alla caserma Ederle. Sia i soldati sia i civili americani non sono iscritti all'anagrafe cittadina, i bambini frequentano le scuole presenti all'interno della caserma, non si rivolgono al servizio sanitario italiano se non in caso di gravità o prestazioni specialistiche (all'interno della caserma è presente una clinica con medici militari).
La comunità ha una propria emittente televisiva (AFN Vicenza) e una radio (AFN Eagle), un piccolo corpo interno di vigili del fuoco e un corpo di polizia militare (Military Police) che interviene in città in ogni situazione che coinvolga un militare statunitense, dagli incidenti stradali alle risse nei bar.
Nella zona est della città è presente un vero e proprio "quartiere a stelle e strisce", il Villaggio Americano, con cinema, fast food, negozi e impianti sportivi dove risiedono molte famiglie di militari di stanza alla Ederle.
La presenza militare statunitense a Vicenza è stata ampiamente dibattuta, dividendo l'opinione pubblica e provocando numerose proteste pubbliche, in occasione dell'annuncio della sua espansione, eseguita a partire dal 2009 con la costruzione di una seconda base, la "Del Din", a circa 6 km dalla caserma Ederle, nella zona subito a nord della città dove in precedenza sorgeva l'aeroporto di Vicenza "Tommaso Dal Molin".
Il principale aeroporto internazionale è ilMarco Polo di Tessera-Venezia, a circa 75 km dal centro della città. Dall'aeroporto partono autobus diretti alla stazione ferroviaria di Mestre dov'è possibile prendere il treno per Vicenza.
L'aeroporto di Verona-Villafranca, intitolato a Valerio Catullo, a meno di 70 km di distanza dalla città, è una valida alternativa.Lo scalo si trova a Villafranca di Verona, ma dista solamente 12 km da Verona, facilmente raggiungibile grazie un servizio di autobus (chiamato Aerobus) che collega l'aeroporto alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova. Il servizio, del costo di 6 euro, è garantito tutti i giorni, con collegamenti ogni 20 minuti dalle 5:20 del mattino alle 23.35 della sera.Dalla stazione dei treni è possibile raggiungere Vicenza.
Altre alternative sono l'aeroporto di Treviso (a 60 km) e di Bergamo.
Nell'ex aeroporto "Dal Molin" di Vicenza è presente l'attività elicotteristica. Nella provincia di Vicenza vi sono due piccoli aeroporti da turismo; il più vicino al capoluogo è quello di Thiene, l'altro è il "Romeo Sartori" di Asiago.
La stazione degli autobus (urbani ed extraurbani) è situata a fianco della stazione ferroviaria. Vicenza è collegata ai vari centri della provincia e alle città delle province vicine (Verona, Padova, Treviso).
La città è collegata alla rete autostradale dall'autostrada Milano-Venezia e dall'
(detta "della Val d'Astico") a Nord. Ci sono tre uscite per la città (Vicenza Est, Nord e Ovest). Chi proviene dalla direzione di Venezia incontra per prima l'uscita di Vicenza Est, chi proviene da Milano esce a Vicenza Ovest presso la zona industriale di Vicenza.
Il modo più agevole per visitare il centro storico di Vicenza èa piedi, dato che esso è abbastanza piccolo (da est a ovest o da sud a nord lo si attraversa comodamente in meno di mezz'ora) e per buona parte giace in zona pedonale o a traffico limitato (ZTL, con varchi sorvegliati da telecamere). Labicicletta serve soprattutto se si desidera uscire dal centro per recarsi in periferia o per visitare leville palladiane più vicine.
Per raggiungere la sommità del colle diMonte Berico - dove sorgono il santuario-basilica e il panoramico piazzale della Vittoria - senza affrontare la lunga benché agevole salita con le proprie gambe, è possibile sfruttare il bus urbano.
Il trasporto pubblico locale è gestito dall'azienda pubblica SVT - Società Vicentina Trasporti che si occupa anche dei collegamenti in ambito provinciale.
La rete urbana dei trasporti di Vicenza è composta da 21 autolinee che coprono in modo capillare l'intera città e i comuni dell'area urbana (Torri di Quartesolo, Quinto Vicentino, Bolzano Vicentino, Arcugnano, Costabissara, Longare, Caldogno, Monticello Conte Otto, Altavilla Vicentina, Sovizzo, Creazzo, Gambugliano e Monteviale).
La maggior parte delle linee effettuano collegamenti radiali nord-sud ed est-ovest e percorrono l'anello di strade che delimitano l'area pedonale del centro storico (fulcro del servizio), individuata tra contrà Pedemuro San Biagio, piazza Castello, la stazione ferroviaria, viale Roma, contrà Mure Pallamaio, viale Giuriolo e ponte degli Angeli.
L'orario di servizio varia a seconda della linea: nella sua globalità esso inizia alle 5.20 e termina alle 20.50. Il servizio è svolto per 364 giorni all'anno ad esclusione del 1º maggio. Nei giorni di Natale, Capodanno e Pasqua viene svolto un servizio ridotto. L'8 settembre (festa patronale) viene svolto il servizio festivo.L'orario comprende 2 tipologie di orario-tipo:
L'orario invernale va da settembre a giugno mentre nei mesi estivi è in funzione l'orario estivo (anche in questo caso con una riduzione della frequenza delle corse o con la sospensione di alcune linee).Nei giorni di scuola esistono diversi servizi specifici oltre ad un aumento dei passaggi di alcune linee che vengono raddoppiati (Bis Scuole).Dal 2013 gli orari sono presenti anche su Google Maps grazie al programma Google Transit e in un'app dedicata per smartphone.
Al termine del servizio diurno viene attivato unservizio serale a chiamata[link non funzionante] che copre 11 linee e 221 fermate contraddistinte da paline con un adesivo blu. Per utilizzare il servizio basta mandare un sms indicando il codice della fermata e il codice del biglietto/abbonamento. Si riceverà un sms di risposta con l'orario di arrivo del mezzo.L'orario del servizio serale va dalle 20.30 alle 23.30 dalla domenica al venerdì mentre il sabato e alcuni giorni prefestivi il servizio è attivo fino alle 3.30.
I biglietti sono acquistabili in circa 90 rivendite sul territorio, in 200 parcometri, inquadrando il QR code alle fermate (previa iscrizione al portale BeMoove), via SMS e a bordo dell'autobus (con leggero sovrapprezzo). Hannoprezzi diversi[link non funzionante] a seconda che siano per le tratte urbane o sub-urbane. Sono disponibili anche tessere multiviaggio oltre che diversi tipi di abbonamento.
Le informazioni per i passeggeri e avvisi sulle eventuali modifiche del servizio vengono affissi alle fermate e sugli autobus e pubblicati sul sito internet dell'aziendaSVT. Inoltre, gli orari dei mezzi di trasporto pubblico sono stati pubblicati su Google Maps e di conseguenza, oltre a poter calcolare itinerari e tragitti, è possibile visualizzare gli orari della fermata in cui ci si trova attraverso Google Now.
Su tutte le paline delle linee urbane si trova il foglio orari al momento della partenza dal capolinea (con i tempi medi di raggiungimento della fermata, che si attestano attorno ai 2-5 minuti tra una fermata e l'altra). Il foglio orari delle linee sub-urbane indica invece l'orario di passaggio alla fermata in questione.Sulle paline sono stati recentemente applicatiQR code[link non funzionante] che, se inquadrati, informano l'utenza sulle prossime corse di passaggio nella fermata in cui ci si trova
Tutte le fermate "ad alta mobilità" sono dotate di paline o pensiline elettroniche con i tempi di attesa delle varie linee e comunicazioni all'utenza.
Le principali fermate sono dotate di bande sensoriali a terra per non vedenti.
Il 40% dei mezzi è dotato di avviso sonoro all'apertura delle porte, avviso esterno di linea e destinazione e il 20% anche di avviso audiovisivo interno di prossima fermata. Tuttavia l'utilizzo di questi dispositivi è a discrezione dell'autista per cui non sempre gli avvisi audiovisivi interni o audio esterni sono attivi.
Il 60% dei mezzi è accessibile alle carrozzine ma per il trasporto dei disabili il comune preferisce dedicare un servizio apposito. L'accesso di carrozzine per bambini su questi mezzi è sempre consentito con carrozzina aperta, ad eccezione degli orari di punta. I mezzi che consentono l'accesso alle carrozzine e ai non vedenti sono identificati da 2 vetrofanie applicate nella parte anteriore dell'autobus.
Ogni linea è identificata da un numero e dalla destinazione a cui porta (alcune linee, pur con lo stesso numero, hanno corse che effettuano capolinea in luoghi diversi).
Frequenze riferite al giorno tipoferiale invernale.
Linea | Percorso | Prima corsa | Ultima corsa | Frequenza fascia di punta | Frequenza fascia di morbida | Tempo medio di percorrenza | Rinforzo scolastico previsto | Note |
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1 | Via Moneta Zona Pomari → Stanga/Torri di Quartesolo/Bertesina/ Bertesinella/Lerino | 5:20 | 20:50 | ogni10 min | ogni13 min | 20 min (per capolinea Stanga) 25 min (per capolinea Bertesinella e Torri di Quartesolo) 28 min (per capolinea Lerino) 31 minuti (per capolinea Bertesina) | si | |
2 | Stazione FS → Via lago di Fogliano/Polegge | 6:00 | 20:40 | ogni15 min | ogni20 min | 18 min (per capolinea Via Lago Fogliano) 26 min (per capolinea Polegge) | si | |
3 | Autostazione SVT → Parco Città | 6:55 | 17:10 | ogni10 min | ogni50 min | 13 min | si | Non effettua servizio festivo e al sabato. |
4 | Viale Ferrarin → Via Giaretta/Nogarazza/Valmarana | 5:50 | 20:05 | ogni15 min | 22 min (per capolinea Via Giaretta) 27 min (per capolinea Nogarazza) 32 min (per capolinea Valmarana) | si | Alcune corse proseguono da Viale Ferrarin fino alla base americana Del Din. | |
5 | Villaggio del Sole → Ospedaletto/Bolzano Vicentino/Quinto Vicentino/ Lanzè/Valproto | 5:30 | 20:40 | ogni10 min | ogni15 min | 31 min (per capolinea Ospedaletto) 39 min (per capolinea Bolzano Vicentino) 41 min (per capolinea Quinto Vicentino) 46 min (per capolinea Lanzè) 50 min (per capolinea Valproto) | si | Nei festivi le corse per Bolzano, Quinto, Valproto e Lanzè non vengono effettuate. |
6 | Viale Roma → Costabissara/Motta di Costabissara | 5:50 | 20:10 | ogni15 min | ogni60 min | 20 min (per capolinea Costabissara) 28 min (per capolinea Motta) | si | |
7 | Via del Carso → San Pio X | 5:50 | 20:10 | ogni15 min | 26 min | no | ||
8 | Viale Roma → Debba/Lumignano | 6:00 | 20:10 | ogni20 min | ogni60 min | 21 min (per capolinea Debba) 35 min (per capolinea Lumignano) | si | |
9 | Viale Giuriolo → Caldogno | 5:45 | 20:05 | ogni20 min | ogni70 min | 25 min | si | |
10 CENTROBUS | Park Stadio → Teatro Olimpico → Piazza Castello → Basilica → Corso Palladio → Park Stadio | 6:45 | 20:35 | ogni10 min | 15 min | no | Alcune corse vengono prolungate al nuovo tribunale. | |
11 | Viale Giuriolo → Cavazzale | 5:50 | 19:55 | ogni30 min | ogni45 min | 30 min | si | |
12 | Viale Roma → Altavilla Vicentina | 5:30 | 20:25 | ogni20 min | ogni50 min | 23 min | si | |
13 | Viale Roma → Pianezze/Fimon/Lago di Fimon | 6:10 | 18:40 | ogni40 min | ogni60 min | 27 min (per capolinea Pianezze) 40 min (per capolinea Fimon) 50 min (per capolinea Lago di Fimon) | no | Non effettua servizio festivo. |
14 | Viale Roma → Creazzo/Sovizzo | 6:15 | 20:50 | ogni20 min | ogni50 min | 18 min (per capolinea Creazzo) 25 min (per capolinea Sovizzo) | si | |
CIRCOLARE 12/14 | Viale Roma → Creazzo → Sovizzo → Altavilla Vicentina | Servizio integrato circolare linee 12 e 14 | Servizio festivo effettuato dalle linee 12 e 14. | |||||
16 | Viale Roma → Monteviale/Gambugliano | 5:50 | 19:45 | corse solo nelle ore di punta. | 25 min (per capolinea Monteviale) 40 min (per capolinea Gambugliano) | no | Non effettua servizio festivo. | |
17 | Viale Giuriolo → San Pietro Intrigogna | 6:50 | 13:55 | corse solo al mattino. | 15 min | si | Non effettua servizio festivo. | |
18 | Viale Roma → Monte Berico | 6:45 | 19:15 | ogni30 min | ogni90 min | 6 min | no | Effettua solo servizio festivo. |
19 | Autostazione SVT → Via Vedelleria | 7:25 | 19:25 | ogni60 min | ogni120 min | 32 min | no | |
20 CENTROBUS | Park Quasimodo → Corso Fogazzaro → Contrà Cantarane → Park Quasimodo | 6:50 | 20:40 | ogni12 min | ogni24 min | 16 min | no | Non effettua servizio festivo. |
30 CENTROBUS | Park Cricoli → Santa Corona → Park Cricoli | 6:45 | 20:40 | ogni10 min | ogni20 min | 11 min | no | |
NAVETTA FIERA | Stazione FS → Fiera di Vicenza (ingresso Ovest) | 7:30 | 19:30 | ogni20 min | 20 min | no | Linea attiva in occasione delle principali manifestazioni fieristiche |
Da alcuni anni l'accesso ai mezzi avviene esclusivamente della porta anteriore poiché la porta centrale serve per la discesa e l'ultima (o le ultime, nel caso degli autosnodati) sono classificate come "porte ausiliarie" e vengono aperte per consentire una discesa più rapida negli orari di punta.Il passeggero che deve scendere, deve prenotare la fermata premendo il pulsante STOP all'interno dell'autobus stesso.
La livrea degli autobus è di colore bianco nella parte superiore e arancione nella parte inferiore. Alcuni autobus hanno livree particolari a scopi pubblicitari.Tutti gli autobus sono dotati di indicatore esterno di percorso, indicante linea, destinazione e importanti fermate intermedie. La maggior parte dei mezzi è dotata all'interno di indicatore AVM di prossima fermata.
All'interno degli ultimi mezzi acquistati si sta procedendo all'installazione di schermi LCD appesi al soffitto della vettura, che mostrano il percorso della linea, la fermata precedente, quella di prossimo arrivo e quella successiva, nonché comunicati e video istituzionali.
I taxi sono reperibili appena fuori dalla stazione ferroviaria. Il servizio radiotaxi permette di prenotare anche mezzi per disabili e servizio di collegamento agli aeroporti (Info e prenotazioni).
Nei pressi della stazione ferroviaria vi sono vari servizi di autonoleggio e numerosi sono prenotabili online.
Vicenza è dotata di 3 ampiparcheggi esterni di interscambio[link non funzionante]:
posti alle porte della città, nei quali chi viene da fuori può lasciare la propria auto o il camper e raggiungere il centro storico in 5 minuti a bordo dei bus navetta, oppurenoleggiare una bicicletta[link non funzionante].
Iparcheggi del centro[link non funzionante] hanno una capacità limitata e costi orari elevati, per cui è conveniente usare i parcheggi esterni di interscambio se si ha intenzione di rimanere in città per più di poche ore, o semplicemente per avere la garanzia di trovare un parcheggio senza perdere tempo prezioso per cercarlo.
La notorietà di Vicenza come meta turistica è senza dubbio legata alle opere diAndrea Palladio, grande architetto del tardo rinascimento che rivoluzionò il linguaggio del costruire, dando vita alPalladianesimo, uno stile che ebbe una rilevante influenza su tutta l'architettura occidentale, in particolare neoclassica e americana. I palazzi costruiti da Palladio sono tutti concentrati in città e la maggior parte delleville palladiane sono situate nella provincia di Vicenza; alcune sono a breve distanza dal centro, facilmente raggiungibili in bicicletta o coi mezzi pubblici, come "La Rotonda" (villa Almerico Capra) situata a 3 km a sud-est della città.
Ma anche al di là di Palladio la città offre molteplici motivi di interesse storico-artistico e altrettanti itinerari possibili: l'impianto urbanistico stesso di Vicenza, di derivazione rinascimentale; i palazzi gotici (ad esempio quelli di Contra' Porti); il barocco vicentino, che mostra eleganti e misurati esempi in chiese e palazzi; il Santuario della Madonna di Monte Berico, meta di pellegrinaggi a livello internazionale; i numerosi musei pubblici e privati, le mostre d'arte; gli eventi fieristici.
La cucina vicentina offre di per sé stessa un motivo di visita, con numerosi locali che offrono piatti della tradizione o comunque ispirati dai prodotti locali tradizionali "a km zero", ben accompagnati dai vini della provincia.
La città insomma offre vari motivi per una visita che, a seconda degli interessi e del tempo a disposizione, può durare da un paio d'ore di piacevole passeggiata lungoCorso Palladio, fino a vari giorni esplorando il meglio di ville, chiese, musei, biblioteche, mostre, mercati, ristoranti e cantine.
Nel 1994 sono stati inseriti nella lista di beni “Patrimonio dell'Umanità” dell'UNESCO 23 monumenti palladiani del centro storico di Vicenza e 3 ville situate al di fuori dell'antica cinta muraria, realizzate dal celebre architetto Andrea Palladio. Tra questi i palazzi sono 16, mentre le altre architetture sono il Teatro Olimpico, l'Arco delle Scalette, la Chiesa di S. Maria Nova, la Loggia Valmarana nei Giardini Salvi, la cupola e il portale nord della Cattedrale, la Cappella Valmarana nella chiesa di Santa Corona.
Questodocumento riassume orari e modalità di apertura dei principali monumenti di Vicenza per il 2017.
I palazzi palladiani inseriti nella lista dei Patrimoni dell'umanità sono 16 e sono tutti situati nel centro storico di Vicenza, lungo l'attualeCorso Palladio o nelle sue vicinanze. Tre di questi palazzi (Da Monte, Garzadori e Capra) sono di incerta attribuzione, sebbene mostrino un evidente influsso dello stile di Palladio.
Quelli progettati da Palladio sono solo una parte relativamente piccola dei numerosi palazzi storici che si possono ammirare a Vicenza, sebbene quasi tutti quelli costruiti dopo il grande architetto siano rimasti evidentemente influenzati dal suo stile, come nel caso di Palazzo Trissino al Corso (oggi sede del municipio). Vi sono inoltre numerosi palazzi in stile gotico veneziano sparsi per le vie del centro, ad esempio quelli in contra' Porti. Per un elenco di tutti i palazzi storici della città vedi la relativavoce su Wikipedia.
Nel centro di Vicenza sono tuttora visibili numerose architetture militari, che risalgono principalmente al periodo della dominazione scaligera (fine Trecento). Nonostante buona parte delle fortificazioni sia stata inglobata, nel corso dei secoli, in nuove strutture, viale Mazzini conserva tuttora le mura medioevali (oggetto di un sofisticato restauro recente). La storia delle fortificazioni è riassunta nella voce di WikipediaStoria delle mura e fortificazioni di Vicenza.
Oltre alle mura, la maggiore testimonianza di architetture militari si ha con le porte che fungevano da accesso al centro storico:
Vicenza è una città ricca di musei: sono ben otto i principali, tre dei quali di proprietà comunale, i rimanenti della diocesi, di fondazioni bancarie e altre istituzioni private. Con lo stesso biglietto cumulativo è possibile accedere a quasi tutti i musei, al Teatro Olimpico e alla chiesa di Santa Corona.
Vicenza card e Card 4Musei |
LaVicenza Card (intero 20 euro; ridotto per residenti di Vicenza e provincia e altre riduz. 15 euro) è un biglietto cumulativo che ha validità di 8 giorni dall'emissione, prevede un solo passaggio per singola sede e permette di visitare 12 siti (Teatro Olimpico, Museo civico di Palazzo Chiericati, Museo Naturalistico Archeologico, Museo del Risorgimento e della Resistenza, chiesa di Santa Corona, Gallerie di Palazzo Thiene, Museo Diocesano, Gallerie d'Italia - Palazzo Leoni Montanari, Palladio Museum, Basilica Palladiana, mostre escluse, Museo del Gioiello e Torrione di Porta Castello). LaCard 4Musei (intero 15 euro, ridotto per gruppi e residenti a Vicenza e provincia e altre riduz. 13 euro) è valida per 8 giorni dall'emissione e permette accessi a 4 siti a scelta tra quelli del circuito museale. Biglietto unico residenti (9 euro), valido 30 giorni dalla data dell'acquisto e usufruibile su esibizione di un documento che attesta la residenza a Vicenza e provincia, consente una sola entrata per 8 siti (Teatro Olimpico, Basilica palladiana, Museo civico di Palazzo Chiericati, chiesa di Santa Corona, Gallerie di Palazzo Thiene, Museo Naturalistico Archeologico e Museo del Risorgimento e della Resistenza). Le card sono in vendita presso: Ufficio IAT (a fianco ingresso Teatro Olimpico), Gallerie d’Italia/Palazzo Leoni Montanari, Palladio Museum, Museo Diocesano, Museo del Gioiello, Basilica Palladiana. Non sono disponibili online. Ingressi gratuiti per ragazzi fino ai 17 anni compresi, non in scolaresca (con documento di identità).Altri riduzioni. |
Sono inoltre presenti in città altri spazi museali più piccoli, visitabili per lo più su prenotazione. Imusei nel resto della provincia[link non funzionante] sono oltre un centinaio.
Il Sistema Bibliotecario Urbano comprende una rete di biblioteche nei quartieri, con la sede centrale della Biblioteca Civica Bertoliana; le altre sedi sono quelle di Palazzo Costantini, Riviera Berica, Villa Tacchi, Anconetta, Laghetto, Villaggio del Sole e Ferrovieri; è attiva inoltre per parte dell'anno una sede della biblioteca presso il parco di Campo Marzo (escluso il periodo invernale).
![]() | Per approfondire, vedi:ville palladiane. |
Assieme alla città di Vicenza sono state comprese nell'elenco dei patrimoni dell'umanità dell'UNESCO 24ville palladiane del Veneto; 3 di queste sono situate all'interno del comune di Vicenza (villa Almerico Capra, villa Trissino, villa Gazzotti), 13 nel territorio provinciale, 8 in altre province del Veneto. Solo una parte delle ville è aperta al pubblico, ma anche solo dall'esterno questi edifici appaiono magnifici. Oltre le ville palladiane, nei dintorni di Vicenza le ville venete sono numerose e molte di esse meritano una visita.
I principali eventi e manifestazioni che si svolgono ogni anno a Vicenza (per altri eventi vedi sottoAttività ricreative e ilcalendario degli eventi in città tenuto dal Comune[link non funzionante]).
Le fiere vicentine sono suddivise in tre gruppi di mostre: le mostre orafe, le fiere dell'innovazione, le fiere del pubblico.
Durante la settimana a Vicenza si svolgono numerose iniziative, spettacoli, corsi, concerti, conferenze, eventi sportivi ecc. Vi sono quindi varie occasioni di ritrovo sociale in città, in particolare la sera.Il Comune di Vicenza tiene aggiornato nel suo sito uncalendario di eventi che si svolgono in città[link non funzionante]. Una selezione delle iniziative viene inoltre pubblicata in un mensile cartaceo gratuito (...aspettando Informacittà) a cura del servizio Informagiovani.
Questo è un elenco dei principali impianti sportivi pubblici della città, gestiti dall'omonimo settore dell'assessorato allo sport comunale. Altri impianti (principalmente campi da calcio, palestre) sono in gestione alle varie circoscrizioni di quartiere.
Vedere l'elenco delle aree verdi attrezzate del Comune[link non funzionante], per fare un po' di ginnastica all'aperto, oppure per portare i bambini al parco giochi più vicino.
Oltre ai negozi posti in centro, dove la via dello shopping di lusso èCorso Palladio, nella prima periferia vi è la galleria commerciale di Parco Città (laterale di via Quadri) e, ad alcuni chilometri dal centro in direzione Vicenza Est, è possibile incontrare due grandi centri commerciali: prima il Centro Palladio (Strada Padana verso Padova 60) e quindi, dopo il centro del paese di Torri di Quartesolo, Le Piramidi. Altra galleria commerciale è quella di Auchan (Strada delle Cattane 71), in direzione Vicenza Ovest.
Per lo shopping più popolare e quotidiano vi sono in città numerosi negozi, in zona centro e semicentro, che coprono tutte le esigenze. Oltre ai minimarket, in periferia si possono incontrare vari supermercati e ipermercati.
Settimanalmente in centro si tengono due mercati: uno il martedì (quello di zona) e il classico mercato cittadino del giovedì, con banchi di ogni genere che occupano le piazze e le vie daPiazza dei Signori aCampo Marzo e altre aree cittadine. Vi sono inoltre vari mercati di quartiere (vediMercati settimanali nel sito del Comune di Vicenza[link non funzionante]). Il sabato mattina Viale Roma si anima di un mercato semispontaneo frequentato dalle numerose badanti che lavorano in città, con prodotti (soprattutto vestiti e calzature) molto economici che provengono direttamente dall'Est europeo distribuiti da alcuni furgoni. Sempre sabato mattina, al lato opposto del centro in Piazza Matteotti (vicino alTeatro Olimpico), si svolge il piccolo "mercato di campagna amica" con alimenti che provengono direttamente dagli agricoltori, dove si possono acquistare prodotti locali, tipici, stagionali e "a km zero".
Il sabato inoltre è aperto al pubblico il mercato all'ingrosso di frutta e verdura presso i Mercati generali, nella zona est della città (Viale del Mercato Nuovo, 32), un'occasione per spendere poco a patto di acquistare un certo quantitativo di merce a cassetta.
Nelle piazze del centro storico si tiene il suggestivomercatino dell'antiquariato e degli hobbisti[link non funzionante] ogni seconda domenica del mese (ad eccezione di luglio e agosto). Propone oggetti di antiquariato, cose vecchie, cose usate, oggettistica antica, fumetti, libri, stampe, oggetti da collezione.
La vita culturale della città di Vicenza è piuttosto ricca di eventi durante tutti i giorni dell'anno tra cui scegliere, con numerosi concerti, mostre, eventi sportivi e del tempo libero, dedicati ai bambini, spettacoli di danza, teatrali e concerti, conferenze. Molti eventi sono gratuiti. Il sito del comune propone uncalendario mensile degli eventi[link non funzionante] principali.
Vi sono inoltre in città vari cinema parrocchiali, che spesso propongono economiche rassegne di cineforum. D'estate - in luglio e agosto - è attivo in centro storico un cinema comunale all'aperto in uno dei due chiostri di Santa Corona (stesso ingresso del museo). Alcuni cinema parrocchiali (Patronato, Primavera) propongono a loro volta proiezioni estive all'aperto. Il luogo più suggestivo per assistere a spettacoli all'aperto - cinematografici, di danza e teatrali - si trova però a una ventina di km dalla città, tra le mura del Castello di Romeo sui colli di Montecchio Maggiore.
Vi sono numerosi teatri attivi in città tra cui scegliere. Tre di essi sonoteatri comunali[link non funzionante]: ilTeatro comunale "Città di Vicenza"[link non funzionante] (il più recente e capiente, con 910 posti, più un ridotto da 380 posti), lo storico e celebreTeatro Olimpico, tuttora funzionante (chiuso d'inverno, con capienza di 470 persone), il Teatro Astra (404 posti) che allestisce spettacoli di teatro contemporaneo di livello nazionale. A essi si aggiunge l'Auditorium "F. Canneti" (capienza 99 posti, utilizzato soprattutto per concerti). Gli altri spazi scenici in città sono il Teatro San Marco (500 posti), che ospita ogni anno una rassegna nazionale di teatro amatoriale, il piccoloTeatro Spazio Bixio (93 posti), specializzato in teatro contemporaneo "off" e infine ilTeatro Kitchen, uno spazio autogestito sorto nel 2012 dal riuso di un magazzino industriale.
Durante tutto l'anno è possibile assistere a numerosi concerti di vari generi, non solo presso l'Auditorium "F. Canneti" e il vicino Conservatorio "Pedrollo", ma anche in varie chiese del centro storico con concerti - spesso gratuiti - di musica classica e religiosa, da camera e per organo. D'estate l'occasione più importante èVicenza Jazz (maggio). I gruppi più giovani si esibiscono in varie rassegne rock nei quartieri della prima periferia.
In città vi sono numerose enoteche e birrerie. Nei bar del centro è ampiamente diffusa la tradizione all'aperitivo, consumato solitamente in tarda mattinata. Si è diffusa inoltre negli ultimi anni in molti locali l'offerta con la formula dell'"happy hour", nel secondo pomeriggio o anche la sera, spesso a base diSpritz, per attirare i giovani ma molto apprezzato a tutte le età. L'aperitivo a Vicenza è costituito secondo la vecchia tradizione da un bicchiere di vino, bianco o rosso (quest'ultimo dettoombra) servito per lo più da solo; in alternativa si consumano cocktail a base di vino bianco, come la "Bicicletta" (da dividere in due), la "Padovana" o lo Spritz. Solo in anni recenti i bar della città hanno cominciato ad offrire assieme al calice di vino qualcosa da mangiare, da tartine ad assaggi di salumi e formaggi, riprendendo in certo modo quella che era la tradizione della "frasca" veneta.
Numerosi sono i piatti tipici del territorio vicentino. Si tratta certamente di una cucina di origine popolare e "povera", ma che ha raggiunto i palati degli intenditori e conta un numero crescente di appassionati, grazie anche al recupero progressivo di numerosi prodotti tipici di varie parti della provincia, tra cui alcuni presìdi Slow Food.
Fra i primi piatti sono rinomati ilrisotto coibruscandoli (germogli di luppolo selvatico) che si raccolgono al margine dei sentieri nei boschi deiColli Berici, irisi e bisi (minestra di riso e piselli) e lapasta e fagioli alla vicentina, che si caratterizza per l'utilizzo di tagliatelle all'uovo; e ancora lapanà, zuppa di pane raffermo e brodo di pollo.
Piatto assolutamente locale sono iBigoi co' l'arna' (bigoli con l'anitra), sorta di grossi spaghetti di grano tenero all'uovo tradizionalmente trafilati col torchio girato a mano e conditi con un ragù bianco di carne d'anatra. Nelle famiglie vicentine vengono tradizionalmente preparati nel giorno della festa del Rosario (7 Ottobre).
Fra i secondi piatti ricordiamo soprattutto ilbacalà alla vicentina, comparso sulle tavole vicentine nel XVI secolo. È un piatto di pesce a base di stoccafisso (merluzzo essiccato) servito con contorno di polenta gialla. La preparazione della ricetta a partire dal pesce secco richiede tre giorni. È stata istituita da intenditori e ristoratori un'appositaConfraternita del Bacalà con lo scopo di preservare la ricetta tradizionale.
Lasopressa Vicentina è una sorta di grosso salame del diametro di circa 8 cm, prodotto con sola carne di maiale (possono essere utilizzate spalla, prosciutto, capocollo, ma anche altre parti del suino), sale, pepe e salnitro. Anch'essa è caratterizzata dal marchio DOP.
Particolarmente apprezzati sono gliasparagi bianchi di Bassano del Grappa (spàrasi de Basàn), serviti in molti modi ma tradizionalmente lessati e conditi con una salsa a base di uova sode. A Marostica e Breganze sono invece popolari itoresàni (colombi di torre) allo spiedo.
Ma il prodotto DOP più conosciuto è ilformaggio Asiago, disponibile nelle due varianti, fresco e stagionato (od'allevo). Grazie alla sua alta qualità e ai metodi di produzione ancora legati alla tradizione, ha ormai raggiunto un alto livello di apprezzamento e di notorietà non solo in Italia, ma sempre più anche all'estero.
Un prodotto particolare, tutelato come presidio Slow Food e non facile da trovare, è l''oca in onto prodotta un tempo in tutto il Veneto, ma soprattutto nel basso vicentino e sui Colli Berici.
La gastronomia di Vicenza di fatto non ha un dolce tipico, se non per creazione recente (la gata). Un dolce tradizionale molto rustico, laputana di farina di mais e fichi, si vende oggi nelle pasticcerie in una versione ingentilita che sta a metà tra lapinza veneta e lanicolotta veneziana. La versione tradizionale - che si cuoceva sotto le braci del focolare ancora sino all'anteguerra - prevedeva un dolce di farina gialla, strutto e alloro, con poco zucchero e arricchita di mele, uva appassita in granaio, fichi secchi, noci e talvolta scorza d'arancia grattugiata. La versione attuale si compone di farina gialla, pane ammollato nel latte, burro, zucchero o miele, canditi, uvetta, pinoli.
Importante anche la produzione vitivinicola che s'inserisce in varie parti del territorio provinciale. Tra i vini locali più rinomati dalla tradizione vi sono: ilTocai Rosso (Colli Berici Tocai Rosso, un vino DOC la cui produzione è consentita nella provincia di Vicenza), ilVespaiolo di Breganze (bianco e bianco frizzante), ilTorcolato di Breganze (passito, vino da dessert prodotto sin dal X secolo), ilCartizze (Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore di Cartizze, spumante). Da non dimenticare la grappa, prodotto tipico di Bassano.
Per approfondire vedi la voceCucina vicentina su Wikipedia.
A Vicenza quasi tutti gli hotel più grandi, di alta categoria e più recente costruzione si collocano a distanza di parecchi chilometri dal centro storico, nei pressi della zona industriale e del casello autostradale di Vicenza Ovest. Questi hotel, creati sull'indotto della Fiera di Vicenza, puntano soprattutto alla clientela d'affari. Il turista che desidera invece visitare la città e i suoi monumenti muovendosi a piedi troverà nei pressi del centro storico o ai suoi margini numerose strutture alberghiere di minori dimensioni e varie categorie. Vedi l'elenco degli alberghi nel sito del Comune di Vicenza[link non funzionante]. I prezzi sono in genere medio-alti e diventano da alta stagione nei giorni in cui sono in corso le fiere del settore orogemma, quando diventa praticamente impossibile trovare un posto letto. I bed & breakfast in città possono costituire un'alternativa più economica e sono equamente distribuiti in tutta la zona del centro e semicentro (il Comunene elenca circa 60[link non funzionante]). Alcuni B&B del centro storico sono frutto di costose ristrutturazioni e propongono ambienti eleganti con prezzi analoghi a quelli alberghieri. Gli affittacamere, più convenienti per periodi prolungati, sono meno diffusi (elenco[link non funzionante]). Gli agriturismi, seppure numerosi nella provincia, sono pochi negli immediati dintorni della città e non tutti offrono alloggio (elenco[link non funzionante]). Non mancano infine a Vicenza i convitti per studenti (vedi[link non funzionante]) e le strutture religiose, che possono costituire a loro volta un'interessante alternativa (elenco[link non funzionante],altri[link non funzionante]).
Visitare la città Vicenza e in particolare il suo centro è in generale considerato sicuro. Il centro è pattugliato giorno e notte dalle forze dell'ordine e nel comune sono presenti quasi 60 telecamere per la videosorveglianza; è comunque meglio evitare, la notte, le zone meno illuminate dei parchi pubblici, specie nei pressi della stazione.
Visitando le bancarelle durante il mercato e in generale nel mezzo di eventi affollati va posta la necessaria attenzione a borsa e portafogli, dato che queste situazioni attirano i borseggiatori.
L'ingresso in numerose vie laterali nei quartieri residenziali della zona Ovest e in zona industriale è consentito la sera/notte solo ai residenti, per allontanare l'esercizio della prostituzione. Va posta attenzione in questi orari quando si percorre la statale da Vicenza a Verona, anche in auto per gli improvvisi rallentamenti.
Perfarmacie di turno consulta il sito ufficialequi
Nel comune sono presenti diverse strutture sanitarie sia pubbliche sia private: la principale struttura pubblica è l'Ospedale San Bortolo (facente parte dell'Azienda sanitaria ULSS 6 Vicenza), con ingressi in contra' S. Bortolo e via Rodolfi. È classificato come "ospedale regionale ad alta specializzazione".
Gli uffici postali sono numerosi e distribuiti capillarmente in città. Sono aperti in genere la mattina dalle 8.30 alle 14.00 (il sabato fino alle 13.00) e chiusi la domenica. Due degli uffici principali (Vicenza Centro in contrà Garibaldi eVicenza 6 in via del Mercato Nuovo) tengono aperto anche al pomeriggio, con orario continuato fino alle 18.30. Vedi ancheelenco degli uffici postali a Vicenza.
Tutti i principali operatori italiani di telefonia mobile sono presenti in città e nel centro la copertura è in genere buona. Nella maggior parte delle piazze sono inoltre presenti apparecchi telefonici pubblici. Le ricariche si possono comprare quasi ovunque negli esercizi commerciali.
Il comune di Vicenza è coperto da tutti i principali operatori di telefonia nazionali che offrono anche servizi di connettività (mobile e ADSL/fibra).
Il Comune garantisce la connessione pubblica e gratuita a Internet nella maggior parte delle piazze e giardini del centro tramite accordi con diversi operatori privati, e ha recentemente esteso la rete ai quartieri e alle biblioteche. Vedimappa della copertura wi-fi[link non funzionante]. È possibile inoltre sfruttare gli internet cafè (a pagamento) e altri locali che espongono all'ingresso il logo "wi-fi". Una quota crescente di alberghi e bed&breakfast offre la connessione gratuita ai propri clienti (ma non tutti: conviene informarsi prima di prenotare). In Italia non è più obbligatorio fornire le proprie generalità per accedere alla rete nei luoghi pubblici, per cui se qualcuno ve le chiede potete rifiutarvi.
Dopo avere visitato in lungo e in largo la città, specie avendo a disposizione più giorni, una tappa quasi obbligata per il turista è la visita alleville palladiane; è inoltre consigliabile la visita ad alcune rinomate località della provincia, in particolare la cittadina medioevale diMarostica, con il suo sistema di fortificazioni e la Piazza degli Scacchi, e la vicina città diBassano del Grappa con il suo bel centro storico, il Ponte Vecchio e i musei.
Da Vicenza in pochi minuti verso sud (percorrendo la Riviera Berica o salendo a Monte Berico) si possono raggiungere iColli Berici, per escursioni, trekking e visite alle ville e alle cantine.
Vicenza costituisce una buona base per raggiungereVenezia per una gita in giornata: in treno - con gli economici regionali veloci - occorrono solo 45 minuti per arrivare nel pieno centro storico lagunare, è dunque un sistema più veloce ed economico rispetto all'auto (considerando anche i tempi di parcheggio e di avvicinamento al centro). Una escursione a Venezia può iniziare così la mattina e concludersi la sera (entro le 20, dopodiché i treni per il ritorno scarseggiano).
La città diVerona dista 30 minuti in treno,Padova soli 20 minuti.
Un breve percorso di visita, valido come primo approccio alla città, comprende il cuore del centro storico, percorrendo a piediCorso Palladio per l'intera sua lunghezza. È una tranquilla passeggiata nell'area pedonale del centro, che può durare da 1 a 3 ore a seconda delle fermate (qui di seguito sono descritti solo alcuni dei principali punti di interesse).
A questo itinerario pedonale vanno aggiunte le visite (anche solo dall'esterno) a due luoghi notevoli situati appena fuori città (raggiungibili in bicicletta, coi mezzi pubblici o perfino a piedi per chi ama camminare):
Una visita di circa 2 ore e 30 min. può abbinare fino a un massimo di 3 musei (consigliabile 2 al giorno). Con un unico biglietto cumulativo (Museum Card) è possibile accedere a tutti i principali musei, nel giro di 3 giorni. Per la descrizione dei singoli musei e gli orari vedi l'apposita sezione.
Questo itinerario prevede la visita di alcune chiese-santuario della provincia. Adatto anche come itinerario cicloturistico.
È possibile seguire un itinerario turistico con 19 totem informativi sparsi per la città (per informazioniwww.vicenzaromana.it); tra i luoghi che recano testimonianze romane vi sono:
Altri due uffici che rimangono aperti solo in particolari periodi sono collocati presso la Fiera di Vicenza (uscita A4 Vicenza Ovest) e aMonte Berico, di fronte alla Basilica, attivo nel periodo di maggiore afflusso di pellegrini verso il santuario mariano (in particolare a maggio e a settembre). Negli uffici turistici sono disponibili cartine della città, informazioni sugli eventi e manifestazioni in corso, libri guida ed è possibile prenotare visite conguide autorizzate[link non funzionante] ai principali monumenti.
Presso il Forum Center del Comune di Vicenza (in Piazza dei Signori, a sinistra della Basilica) sono in libera consultazione variepubblicazioni sulla forma della città e sui suoi monumenti. Altri recapiti per informazioni turistiche sono presenti inquesta pagina del comune[link non funzionante].
Il traffico a Vicenza risulta meno caotico rispetto a quello di città vicine anche grazie al notevole utilizzo di rotatorie alla francese che ormai da 10 anni stanno sostituendo tutti gli incroci semaforici. Tuttavia gli automobilisti vicentini non di rado mostrano scarso rispetto per i pedoni, parcheggiando quando capita sui marciapiedi e soprattutto non dando loro la precedenza quando attraversano le strisce pedonali, il che può generare situazioni di pericolo, in particolare nelle strade a scorrimento più veloce. Inoltre i guidatori locali non utilizzano quasi mai le frecce per segnalare l'uscita da una rotonda, e spesso nemmeno per segnalare il cambio di corsia, mettendo a repentaglio la sicurezza degli altri veicoli. Sempre parlando di pericoli della strada, malgrado negli ultimi anni si sia estesa la rete delle piste ciclabili, la maggior parte delle strade urbane è ancora priva di percorsi ciclabili separati, con conseguente rischio di incidenti per i ciclisti. I quali, a loro volta, spesso percorrono la carreggiata anche quando sia presente la pista ciclabile loro riservata. Altra infrazione frequente al codice della strada è l'uso di telefonini in mano mentre si guida (senza apposito auricolare o viva voce), che produce disattenzione e incidenti.
L'area a traffico limitato (pedonale) copre solo parte del centro storico.
Vicenza è sede dell'omonima diocesi, sede della Chiesa cattolica di rito romano, suffraganea del Patriarcato di Venezia e appartenente alla Regione ecclesiastica Triveneto. In città si trova laCattedrale di Santa Maria Annunciata, laBasilica Santuario della Madonna di Monte Berico, chiesa dedicata alla patrona della diocesi e la paleocristianaBasilica dei Santi Felice e Fortunato. Le parrocchie della città sono 37, alle quali vanno aggiunte altre 12 chiese non parrocchiali, che in alcuni casi sono affidate a ordini religiosi (la Basilica di Monte Berico è affidata ai Servi di Maria,Santa Corona ai cappuccini). Le parrocchie sono tutte raggruppate nel vicariato urbano, a sua volta suddiviso in 12 unità pastorali che, a volte, hanno un unico parroco per più parrocchie.
Altri culti religiosi maggioritari in città sono l'Islam, con la moschea Ettawaba di via Vecchia Ferriera, e la Chiesa cristiana ortodossa che esercita il proprio culto nelle chiese della Misericordia (in contrà della Misericordia vicino a S. Marco) dal 2010 (Chiesa ortodossa serba, con la parrocchia di S. Luca, l'unica nel Veneto) e di Santa Croce (alla fine di Corso Fogazzaro presso Porta S. Croce) dal 2007 (Chiesa ortodossa moldava di S. Nicola, presente in città dal 2005).I Testimoni di Geova sono circa un migliaio nella provincia. Culti religiosi meno diffusi ma comunque con fedeli presenti in città sono quelli Buddhista, nonché Battista e Metodista (principalmente presso la comunità militare statunitense), Sikh.
![]() | Guida: l'articolo rispetta le caratteristiche di un articolousabile ma in più contiene molte informazioni e consente senza problemi una visita alla città. L'articolo contiene un adeguato numero di immagini, un discreto numero di listing. Non sono presenti errori di stile. |