Mirandola | |
Stemma e Bandiera | |
Stato | Italia |
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Regione | Emilia-Romagna |
Altitudine | 18 m s.l.m. |
Superficie | 137,09 km² |
Abitanti | 23 911(2015) |
Nome abitanti | mirandolesi |
Prefisso tel | +39 0535 |
CAP | 41037 |
Fuso orario | UTC+1 |
Patrono | San Possidonio |
Posizione | |
Sito istituzionale |
Mirandola è una città dell'Emilia-Romagna.
Situata nella bassa pianura modenese, confina con l'Oltrepò mantovano; dista 35 km da Modena, 51 km da Ferrara, 58 km da Mantova, 65 km da Bologna e 70 km da Verona.
La città mantiene ancora nella pianta ottagonale tracce della sua struttura di città-fortezza rinascimentale. Intorno a piazza Costituente, nucleo centrale e di riferimento dell'intero centro cittadino, si innalzano i fabbricati, in parte originali e in parte ricostruiti, facenti parte dell'antico grande complesso del castello dei Pico. Il castello, dopo un periodo di decadenza iniziato nei primi decenni del Settecento, è stato completamente restaurato e il 4 giugno 2006 è stato riaperto al pubblico. Il nucleo storico di piazza Costituente è completato dal palazzo della Ragione, in stile tardo gotico, dal quattrocentesco palazzo Bergomi e dal palazzo Comunale (1468, ma molto restaurato nell'Ottocento). Le mura che circondavano la città furono abbattute alla fine dell'Ottocento e oggi al loro posto c'è l'anello della circonvallazione che percorre quello che era il perimetro della città che mantiene la forma di "stella".
Nel 2012 Mirandola è stata colpita da una serie di violenti terremoti a catena, che hanno causato quattro vittime nella periferia della città e danneggiato buona parte degli edifici fra cui il duomo, la chiesa di San Francesco d'Assisi, le aziende del distretto biomedicale e vari capannoni industriali, causando un enorme danno all'economia locale.
Ducato della Mirandola
A partire dal 1310 fu la capitale della Signoria dei Pico (tra i quali è notissimo Giovanni Pico della Mirandola, umanista e scienziato del Quattrocento), per passare poi al dominio estense soltanto nel 1711. Nel corso della sua storia Mirandola fu oggetto di due celebri assedi, il primo nel 1510, ai tempi di papa Giulio II, il secondo sotto Giulio III, nel 1551, che costituì l'ambientazione di un romanzo del modenese Antonio Saltini.
La decadenza della città è segnata anche dalla sciagura di un fulmine che nel 1714 fece esplodere la polveriera e con essa buona parte del castello che costituiva la reggia dei Pico: l'attuale torrione, che si affaccia su piazza Costituente al centro della città, è in gran parte una ricostruzione novecentesca, che reintegra l'originale portico seicentesco e la facciata della galleria Nuova.
La città godeva di una propria nobiltà civica, con tanto di libro d'oro della nobiltà, composta da quelle famiglie che per vari motivi avevano contribuito alla sua storia. La consulta araldica del Regno d'Italia riconobbe la nobiltà civica di Mirandola e di contesto le famiglie che la componevano entrarono a far parte dell'Elenco Ufficiale della Nobiltà Italiana col titolo di Nobile di Mirandola.
Il centro storico della città è racchiuso all'interno dell'anello ottagonale di 2,5 km dei viali della Circonvallazione, realizzata lungo le ex mura cittadine demolite nel XIX secolo.
Attraverso la lunga piazza Costituente è possibile inoltrarsi nel cuore della città, osservando il castello dei Pico, il Teatro Nuovo e il quattrocentesco palazzo municipale. Proseguendo verso via Felice CavalLotti si scorge sullo sfondo il palazzo dell'ex Cassa di Risparmio di Mirandola in stile liberty.Svoltando a sinistra per via Giovanni Pico, si vede la Galleria del Popolo e, giunti in piazza della Conciliazione, il duomo di Santa Maria Maggiore e il Palazzo della Milizia. Ritornando verso la piazza principale, percorrendo via Curtatone si passa davanti all'ex Oratorio del Santissimo Sacramento e poi fino alla caratteristica e stretta via Castelfidardo (conosciuta comestradello del Lotto).Giunti in via Fulvia, si svolta a sinistra verso l'antica chiesa di San Francesco con a fianco il chiostro, già sede del Liceo-Ginnasio. Poco distante, la barocca chiesa del Gesù e l'ex convento dei Gesuiti (già sede della biblioteca comunale).Raggiungendo i viali di Circonvallazione, si passa davanti all'autostazione, già ex stazione ferroviaria SEFTA sulla ferrovia Mirandola-Modena (1883-1964). Si ritorna quindi, camminando sotto il viale alberato, alla piazza principale fino all'Oratorio della Beata Vergine della Porta.
Gli aeroporti più vicini a Mirandola sono l'aeroporto "Guglielmo Marconi" diBologna e l'aeroporto "Catullo" diVerona.Dall'aeroporto di Bologna è disponibile una navetta che raggiunge la stazione di Bologna Centrale, da cui prendere il treno per Mirandola.
Mirandola è servita dalla Strada Statale n. 12Abetone-Brennero, che la collega aModena e aVerona.
I caselli autostradali più vicini si trovano aRolo-Reggiolo eCarpi (Autostrada A22),Modena nord (A1),Ferrara sud (A13) eBadia Polesine (A31).
I principali parcheggi gratuiti vicini al centro storico sono in piazza Guglielmo Marconi, piazzale Andrea Costa e via Eugenio Curiel (autostazione).
La stazione FS di Mirandola si trova sulla direttriceBologna-Verona ed è servita da treni regionali e regionali veloci di Trenitalia e FER.
La stazione ferroviaria si trova in località Cividale, a circa 3,5 km a est del centro storico ed è raggiungibile con un bus-navetta e taxi, oppure tramite la pista ciclabile a lato del lungo viale Antonio Gramsci, completamente alberato.
Dalla stazione delle corriere, situata vicino al centro storico, partono collegamenti giornalieri con autobus di linea perModena,Carpi,Finale Emilia eMantova.
L'azienda che gestisce il trasporto pubblico nella provincia di Modena èSETA[link non funzionante] (SocietàEmilianaTrasportiAutofiloviari), mentre i collegamenti con il mantovano èAPAM.
La pista ciclabile "Chico Mendes", realizzata sul vecchio tracciato della ferrovia Mirandola-Modena (smantellata nel 1964), collega la città con la vicina Medolla (5 km), da cui è possibile percorrere la vecchia diramazione di Villafranca e giungere dopo 7 km a San Felice sul Panaro e, dopo altri 13 km, a Finale Emilia. Lungo i circa 25 km del percorso, completamente asfaltato, pianeggiante e in sede propria, sono presenti diverse aree di sosta attrezzate per i ciclisti.
Dalla stazione ferroviaria è disponibile un bus-navetta per raggiungere il centro cittadino, distante circa 3,5 km.
Le frazioni sono raggiungibili con autobus o bus-navetta a chiamata.
Piatti tipici di Mirandola:
Ufficio principale in via Fogazzaro (vicino all'ospedale), con accesso ciclo-pedinale anche da viale Circonvallazione ovest. Altri uffici periferici nelle trazioni di San Giacomo Roncole, Quarantoli, Gavello e San Martino Spino. Tutti gli uffici fanno servizio postale e Bancoposta.Gli orari sono in genere Lun-Ven 08:00-14:00 e Sab 08:00-12:00. L'ufficio principale e all'incirca un ufficio per ogni zona osservano orario esteso al pomeriggio ed al sabato.
I quotidiani locali più diffusi sono la Gazzetta di Modena e il Resto del Carlino. L'amministrazione comunale pubblica mensilmente il periodico L'Indicatore Mirandolese, mentre la parrocchia locale distribuisceLa Finestra.
L'emittente Radio Pico trasmette programmi radiofonici dai propri studi di Via Agnini.
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