Nell'antica città di Efestia, sulla costa settentrionale dell'isola[di Lemno],[Alessandro Della Seta] ha messo allo scoperto gli annessi del santuario riferibile ancora alla civiltà lemnia, che era stato ritrovato nello scorso anno. E così non soltanto si è potuta controllare la stratificazione e confermare l'età che già era stata additata dalla stipe votiva, che cioè il santuario deve essere stato adibito al culto dall'VIII ai primissimi decenni del V secolo av. Cr. o agli ultimi del VI, ma sono stati ricuperati oggetti della stipe che già nell'antichità erano andati dispersi nelle vicinanze. (p. 1051)
Eppure in questi ultimi anni il maggiore interesse storico-archeologico si è spostato dal Mediterraneo orientale all'Asia Minore e alla Mesopotamia. Grecia preellenica ed Egitto cedono il passo all'Anatolia etéa ed alla Valle dei due fiumi. Gli è che nella ricerca delle origini e della formazione della civiltà mediterranea, che resta purtuttavia la più grande creazione e manifestazione del genio umano, risolvendo incognita dopo incognita, si è materialmente condotti verso quei paesi. (pp. 1054-1055)
L'attività archeologica a Cirene è stata notevole e fortunata anche nel 1930. Durante l'inverno ricerche condotte dal Sopraintendente Gaspare Oliverio condussero alla scoperta di belle sculture e di importanti iscrizioni. Ricordo un superbo busto diDemostene, del solito tipo, quasi intatto e che può essere considerato, per felice concorrere di conservazione e di buon lavoro, la copia migliore del noto tipo creato da Polieucto e una statuetta di Ercole fanciullo, anche questa quasi intatta, già ornamento di fontana, riproduzione o variante romana di un originale della fine dell'ellenismo. (p. 1069)
Carlo Anti,Archeologia d'oltremare, inAtti del Reale Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti. Parte seconda Pubblicazioni letterarie e scientifiche, tomo XC, Scienze morali e lettere, Istituto veneto di scienze, lettere ed arti, Venezia, 1931.