La prima traccia di questa citazione risale al 1777 ed è una raccolta di pensieri filosofici intitolataPensées Nouvelles et Philosophiques. In questa raccolta la frase viene attribuita a Fontanelle ma la fonte è abbastanza debole perché risale a venti anni dopo la morte dello scrittore. Presumibilmente la citazione è opera di unanonimo. La frase viene spesso attribuita aNapoleone Bonaparte che probabilmente invece la citò soltanto. AncheMark Twain eJames Joyce, successivamente, hanno citato questa frase e talvolta la citazione è attribuita erroneamente a uno di loro.[7]
Bisogna riconoscere che, nonostante alcuni capolavori, non abbiamo mai avuto una grande tradizione biografica, pari a quella francese; non abbiamo avuto i Fontenelle né iCondorcet, con i loro incomparabiliéloges, capaci di condensare in poche brillanti pagine le multiformi esistenze umane. (Lytton Strachey)
Fontenelle, lo scrittore francese nipote diCorneille, era assiduo frequentatore del salotto di Madame de Tencin, dove era considerato un filosofo principe. Una sera Madame de Tencin gli pose questa strana domanda: «Che differenza trovate tra me e il mio orologio?» Fontenelle, senza scomporsi, le rispose galatamente: «Cara signora, l'orologio ci ricorda le ore, mentre voi ce le fate dimenticare.» (Armand Isnard)