Amo di nuovo, non amo | e folle sono, non folle.[1]
Ares risparmia i vili, e non risparmia i forti.[2]
Biancheggiano già le mie tempie | e calvo è il capo; | la cara giovinezza non è più | e devastati sono i denti. | Della dolce vita ormai | mi resta breve il tempo. | E spesso mi lamento | per timore del Tartaro. | Tremendo è l'abisso dell'Ade | e inesorabile la sua discesa.[3]
Cenai con un piccolo pezzo di focaccia, | ma bevvi avidamente un'anfora di vino; | ora l'amata cetra tocco con dolcezza | e canto amore alla mia tenera fanciulla.[4]
Cleobulo io amo, | per Cleobulo impazzisco, | in Cleobulo m'incanto.[5]
Eros qual fabbro con un grande maglio | di nuovo m'ha colpito, | nel torrente invernale m'ha tuffato.[6][7]
gettai(?) lo scudo nei gorghi del fiume | dalle belle acque.[8]
Il dono è ricco; ma il sonno vale assai di più.[9]
Via, così non sibeve, tra sghignazzi | ed ululati, alla maniera scitica: | ma a sorso a sorso, al ritmo de' dolci inni.[10]
Con Anacreonte e Teognide, e per gran parte con Alceo e Simonide, nessuno scrive più poesia con la passione religiosa che anima Omero, Esiodo e Solone. (Hans Urs von Balthasar)
↑Dal frammento 101 Diehl, traduzione di G. Perrotta; citato inDizionario delle citazioni, a cura di Ettore Barelli e Sergio Pennacchietti, BUR, 2013.ISBN 9788858654644.
↑DaOdi; citato in Elena Spagnol,Enciclopedia delle citazioni, Garzanti, Milano, 2009.ISBN 9788811504894
↑Con l'immagine del fabbro è raffigurato il terribile potere di Eros che prima arroventa e poi raggela.Cfr. nota a p. 145 diAnacreonte.
↑Dal fr. 85, di libro incerto; inAnacreonte, p. 58.
↑«Policrate tiranno di Samo regalò al poeta Anacreonte una somma di quattro talenti. Il poeta passò due notti insonni a pensare che cosa poteva fare con quella somma, e al mattino dopo rimandò i talenti a Policrate» riportandogli tale frase; citato in Fernando Palazzi,Enciclopedia degli aneddoti, vol. I, Ceschina, Milano, 1934, p. 40.
↑Citato in Francesco Pedrina,Musa Greca, Casa Editrice Luigi Trevisini, Milano5, traduzione di Francesco Pedrina, p. 311.