Il territorio del comune di Zignago è costituito da diversi nuclei abitativi nell'alta val di Vara; la sede comunale Pieve è situata a 632 m sul livello del mare. Nei pressi della frazione di Valgiungata si sale fino al valico del Rastrello (1047 m s.l.m.) sullo spartiacque tra le valli Vara eMagra e già confine amministrativo tra laRepubblica di Genova e ilGranducato di Toscana. Sono comprese nel territorio zignaghese le vette del monte Dragnone (1.016 m) e del monte Fiorito (1.091 m); i principali corsi d'acqua sono i torrenti Casseruola, Mangia e Scannabecco.
Il comune è parte integrante della filiera agroalimentare del "biologico" con produzioni pregiate di carni bovine ed ovine.
Nel 1273[5] entrò a far parte dei territori dellaRepubblica di Genova, in netto anticipo rispetto ad altri territori dellaval di Vara, sottraendolo al dominio della famigliaMalaspina, già signori dellaLunigiana e di altri borghi dello spezzino.
A metà del XVI secolo[5] la repubblica genovese la elevò al titolo di Podesteria con un apposito magistrato nominato dal governo genovese.
Così come gli altri paesi sotto il dominio genovese seguì le sorti e le vicende storiche di Genova quali l'invasione austriaca nel 1747 e quella francese diNapoleone Bonaparte nel 1797.
Con la dominazione francese rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento del Vara, con capoluogoLevanto, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, il territorio di Zignago rientrò nel III cantone, come capoluogo (Pieve di Zignago), della Giurisdizione di Mesco e dal 1803 centro principale del IV cantone di Godano nella Giurisdizione del Golfo di Venere. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito nelDipartimento degli Appennini.
Al 1956 risalgono gli ultimi aggiustamenti al territorio comunale con il distacco della frazione di Bozzolo e il suo accorpamento nel territorio diBrugnato[6].
«D'argento, al leone di rosso, coronato di oro, poggiato su un monte all'italiana di verde, sostenente tra le branche anteriori uno scudetto d'argento, caricato di una croce di rosso. Ornamenti esteriori da Comune.[8][9]»
Gonfalone
«Drappo partito di bianco e di rosso, riccamente ornato da ricami d'argento e caricato dello stemma sopra descritto con l'iscrizione centrata in argento:Comune di Zignago.[10]»
«La popolazione del Comune di Zignago durante venti mesi di dura occupazione nazifascista reagiva con fiera dignità ed enormi sacrifici alla barbara tracotanza nemica e, senza mai piegarsi, sosteneva coraggiosamente le forze partigiane della Resistenza offrendo alla causa della libertà un valido contributo di combattenti, di sofferenze e di valore. Zignago, 8 settembre 1943 - 30 aprile 1945» — 13 ottobre 1984[11]
Santuario della Madonna del Dragnone fu eretto sul monte del Dragnone (1.011 metri), presso Pieve di Zignago e da cui trae il nome, secondo alcuni documenti risalenti al XVIII secolo e conservati nell'archivio parrocchiale del paese, per sostituire una precedente struttura religiosa. L'opera di edificazione si concluse nel 1856.
Pieve di San Pietro Apostolo nella frazione di Pieve di Zignago. La sua comunità parrocchiale, denominata anticamente pieve di Cornia fu possedimento delladiocesi di Luni dal 1148 al 1470. L'attuale edificio è risalente al 1856 con l'antico campanile in pietra che conserva tracce del primitivo impianto medievale. Di notevole interesse è l'organo Vegezzi-Bossi, a trasmissione pneumatica, posto in cantoria sopra il portale. Lo strumento, risalente al primo Novecento, è stato interamente restaurato e consegnato alla comunità nel settembre 2022.
Chiesa parrocchiale di San Martino Vescovo nella frazione diSerò. Nel 2008, dopo circa tre anni di lavori, la chiesa viene restituita al culto arricchita dal restauro delle opere pittoriche e lignee e dal ripristino di particolari architettonici originali rinvenuti durante i lavori di consolidamento dell'edificio.
Chiesa parrocchiale della Presentazione di Maria nella frazione di Sasseta. All'interno della chiesa è conservato un quadro raffigurantesan Giovanni Nepomuceno, patrono del paese.
Chiesa parrocchiale di San Martino vescovo nella frazione di Torpiana.
Chiesa di Sant'Andrea Apostolo nella frazione di Valgiuncata.
Cappella dell'Immacolata Concezione nella frazione di Vezzola.
Castello di Zignago. Il castello fu eretto sul monte omonimo ad ovest del paese di Zignago e in origine appartenne aiSignori di Vezzano che in seguito lo cedettero al comune diPontremoli (MS). Il castello è citato in un atto dellaRepubblica di Genova, datato al 1273, nel quale i procuratori del paese assicuravano totale dedizione a Genova. Oggi dell'antico castello rimangono soltanto alcuni ruderi; recentemente un accurato restauro della zona antistante il castello ha permesso la scoperta delle originarie fondamenta della struttura.
Castello di Serra Maggiore. Eretto nella frazione odierna di Pieve di Zignago, grazie alla sua strategica posizione poteva dominare tutta la valle detta "del Mangia" nonché i territori della Podesteria. Come il castello di Zignago apparteneva anch'esso ai Signori diVezzano che in seguito lo vendettero alla comunità di Pontremoli. Questi ultimi lo cedettero aiFieschi, conti diLavagna. Dell'antico castello rimane ad oggi qualche rudere.
Resti di una torre d'avvistamentobizantina nella frazione di Sasseta, trasformata in seguito in campanile della locale chiesa.
Lastele di Zignago fu trovata il 29 dicembre del 1827 nei pressi del greto del torrente Gravegnola dopo essere rimasta sepolta per secoli sotto lo strato di terreno. A differenza dei più noti ritrovamenti archeologici della vicinaLunigiana, la statua stele di Zignago si presenta squadrata e la figura umana è stata scolpita in un grande ceppo diarenaria di colore grigio cenere. L'altezza è di 1 metro e 8 centimetri, larga trentasette centimetri e raggiunge una profondità massima di 24 cm.
Dopo la sua scoperta la stele è stata oggetto di numerosi studi, soprattutto per la presenza di un'antica iscrizione portante la dicituraMEZVNEMVSVS; alcuni storici hanno valutato l'ipotesi che tale dicitura derivi dall'antica lingua ligure, scritta con caratterietruschi, e riporterebbe il nome di un certo "Mezio Menisco" alla quale è stata dedicata la stele sepolcrale.
La sua eccezionale scoperta ha permesso agli storici un nuovo approfondimento e studio della protostoria nella regione ligure e nel levante. Oggi la stele è conservata presso ilmuseo di archeologia ligure di Genova Pegli.
Il comune è costituito, oltre alla sede comunale, dalle otto frazioni di Imara, Debbio, Sasseta,Serò, Valgiuncata,Vezzola e Torpiana per un totale di28,7 km²[14].
Zignago è un comune dellaval di Vara facente parte della cosiddetta "valle delbiologico". Fiorente è lazootecnica conallevamenti dibestiame da carne nelle località il Castellaro, la Casetta, Casa Panigale, Vigà, Costacavallara.
Altra fonte di discreto reddito è lasilvicoltura praticata nei boschi limitrofi con tagli colturali di essenze qualipino,ontano,castagno ecerro.
Di particolare pregio è l'olio extravergine di oliva che viene prodotto in quantità non elevate, ma di indiscussa qualità considerato che il territorio comunale presenta alcune zone con clima tipicamentemediterraneo (località Sasseta, Pignola di Serò, Valgiuncata e Cravarezzo).
Discreta anche la produzione divino con prevalenza di rossi ricavate prevalentemente da vitigni quali ilSangiovese, Arbarola, etc.
Produzione artigianale di pasta nella frazione di Vezzola.
Il territorio di Zignago è attraversato principalmente dalla strada provinciale 5 che permette il collegamento stradale conRocchetta di Vara, a sud, e la strada provinciale 3 nel territorio comunale diSesta Godano.
Dal comune diRocchetta di Vara un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'ATC garantisce quotidiani collegamenti bus con Zignago e per le altre località del territorio comunale.
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.