SoprannominatoO Galinho (initalianoil galletto)[6][7][8][9], veniva spesso chiamato anche con il soprannome diPelè bianco[10][11] ed è considerato uno dei migliori calciatori della storia del calcio.[12][13][14][15] Occupa la 18ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori delXX secolo pubblicata dalla rivistaWorld Soccer,[16] la 14ª posizione nell'omonima classifica stilata dall'IFFHS[17] e la 7ª posizione nella speciale classifica dei migliori calciatori sudamericani delXX secolo pubblicata sempre dall'IFFHS nel 2004.[18] Nello stesso anno,Pelé lo ha anche inserito nellaFIFA 100, la lista dei 125 migliori calciatori viventi, redatta in occasione del Centenario dellaFIFA.[19] Infine occupa la 7ª posizione nella classifica del FIFA Player of the Century redatta dalla FIFA (Votazione FIFA Magazine + Gran Jury FIFA) e la 9ª posizione nell'analoga classifica del Player of the Century redatta daFrance Football.
Legò principalmente il suo nome alFlamengo e allanazionale brasiliana, mentre inItalia è ricordato anche per la sua militanza nell'Udinese. Nella sua carriera è eletto per 3 volteCalciatore sudamericano dell'anno ed in totale ha giocato 778 partite ufficiali segnando 526 gol, dei quali 477[20][21] con i club e 49 con la maglia verde-oro (48[5] nellaselezione maggiore, uno[2] con quellaolimpica); contando anche le partite non ufficiali giocate il suo totale sale a 1180 presenze e 826 gol.[22]
È fratello diEdu, uno dei migliori calciatori brasiliani deglianni 1960 e1970. I suoi figli Thiago e Junior sono stati calciatori.[20]
Compare, nelle vesti di se stesso, in una breve sequenza del film del1984L'allenatore nel pallone, dove viene ripreso in una seduta di allenamento e citato con il suo nome completo dal protagonistaLino Banfi.[23]
Trequartista dalla spiccata attitudine offensiva,[24] poteva venire impiegato anche come seconda punta o ala sinistra.[24] Abile sia nella impostazione del gioco in posizione di regista[13] che nella conclusione a rete in prima persona.[13] Era un ottimo specialista di calci piazzati tanto da venire considerato come uno dei migliori tiratori dicalci di punizione della storia.[25] In carriera ha infatti messo a segno 62 calci di punizione,[25] che lo rendono il sesto miglior realizzatore di punizioni di tutti i tempi alle spalle diJuninho Pernambucano,Pelé,Ronaldinho,Victor Legrotaglie eDavid Beckham.[25]
Particolarmente eclatante fu la stagione 1979, in cuimise a segno 65 reti in 51 partite. Le ottime prestazioni gli valsero l'attenzione dellaRoma[26] e delMilan: i rossoneri, in particolare, furono vicinissimi ad acquistarlo nell'estate del1981,[26] ma il Flamengo rifiutò qualsiasi offerta.[27]
Zico all'Udinese nel 1984, alle prese con il milanistaWilkins
Nell'estate del 1983 il presidenteLamberto Mazza annunciò il trasferimento del fuoriclasse brasiliano nellasuaUdinese per la cifra di 6 miliardi dilire.[26] L'affare venne però inizialmente bloccato dal presidente dellaFIGCFederico Sordillo e ciò provocò la sollevazione dei sostenitori friulani: molti di essi scesero infatti in piazza in città agitando dei cartelli con la scritta "O Zico oAustria"[26][28], alludendo ad una possibile secessione in caso di mancato via libera.[28] In seguito il caso divenne anche un vero e proprio affare di stato: su di esso si espressero infatti anche ministri, segretari di partito ed associazioni sindacali,[26] finanche ilPresidente della RepubblicaSandro Pertini,[28] e alla fine il tesseramento avvenne.
Nel suoprimo anno il brasiliano si trovò a giocare, tra gli altri, con il connazionaleEdinho, conFranco Causio, conMassimo Mauro e conPietro Paolo Virdis, mentre in panchina c'era sedutoEnzo Ferrari. Zico esordì incampionato segnando unadoppietta nel largo successo esterno colGenoa (5-0), e alla fine si fermò a 19 reti, che gli valsero il secondo posto nella classifica dei marcatori alle spalle diMichel Platini, primo con una rete in più. L'Udinese chiuse però al nono posto, a quattro punti dallazona UEFA, mentre il brasiliano dovette saltare 5 gare a causa di un infortunio muscolare subito l'8 marzo in un'amichevole colBrescia.[29] Ilsecondo anno, invece, fu decisamente più in sordina: i friulani persero nelcalciomercato Causio e Virdis, mentre in panchina arrivòLuís Vinício; Zico segnò solamente 3 reti (con Lazio, Inter e Juventus) in 16 gare a causa di un infortunio che ne compromise la stagione.[30] Lasciò infineUdine dopo aver ricevuto una squalifica per insulti ad un arbitro (Pirandola, in occasione della direzione di Udinese-Napoli, reo di non aver visto il goal di mano di Maradona per il definitivo 2-2) ed una condanna (poi cancellata) per reati societari.[21]
Zico tornò così al Flamengo, dove rimase altre 5 stagioni, prima di andare inGiappone; qui militò nelSumitomo Metals ed infine nelKashima Antlers, abbandonando poi il calcio giocato nel 1994.
Disputò la prima partita colBrasile il 25 febbraio 1976, un'amichevole con l'Uruguay nella quale andò anche in rete.[21] In seguito partecipò a 3 edizioni delMondiale. Nelcampionato del mondo 1978 giocò le 6 partite delle due fasi a gironi, segnando anche una rete nella vittoria per 3-0 sulPerù ma saltando la finale per il terzo posto (che i verde-oro vinsero contro l'Italia).
Quattro anni più tardi fu invece in campo in tutti e 5 gli incontri e segnò 4 reti (una contro laScozia, due contro laNuova Zelanda ed un altro contro l'Argentina), mentrein Messico nel 1986 venne schierato solo in 3 partite, l'ultima delle quali, il quarto perso 3-2 contro laFrancia aicalci di rigore, mise fine alla sua carriera in Nazionale; Zico si congedò comunque realizzando il suo tiro dal dischetto, dopo averne però sbagliato uno nei tempi regolamentari.
In totale con i verde-oro giocò 72 partite ufficiali segnando 52 gol (quinto miglior marcatore di sempre dei verde-oro); contando anche le partite non ufficiali giocate il suo totale sale a 88 presenze e 66 gol.
In seguito, dal 19 agosto al 31 dicembre 1999 allena iKashima Antlers, portati, al di là di ogni pronostico, fino al secondo posto nelcampionato giapponese. Dal 1º luglio 2002 al 1º luglio 2006 assume la guida dellanazionale di calcio giapponese, che conduce a una brillante vittoria nellaCoppa d'Asia 2004 e poi alla qualificazione aiMondiali 2006. Qui la sua selezione ottiene scarsi risultati (1 punto nello 0-0 contro laCroazia) ed è stata eliminata al primo turno.
Dal 4 luglio 2006 è ingaggiato dalFenerbahçe, succedendo aChristoph Daum. Al suo primo anno sulla panchina dei gialloblù diIstanbul domina ilcampionato turco vincendo il titolo 2006-2007. In Turchia porta il suo connazionaleRoberto Carlos, nella speranza di aiutare la sua squadra a fare un buon cammino europeo nellaChampions League 2007-2008, in cui il Fenerbahçe arriva fino ai quarti di finale, dove è battuto dalChelsea diAbramović.
Il 30 giugno 2008 Zico lascia la panchina aLuis Aragonés,commissario tecnico dellaSpagnaCampione d'Europa 2008, e il 26 settembre dello stesso anno approda sulla panchina delBunyodkor, squadra delcampionato uzbeko dove milita il suo connazionale ed exPallone d'oroRivaldo. Alla guida della compagine Zico conquista il campionato dopo soli due mesi dall'assunzione dell'incarico, con due giornate di anticipo rispetto alla fine del torneo, e raggiunge nellaChampions League asiatica le semifinali, il miglior risultato nella storia del club, lascia la squadra l'8 gennaio 2009.
Il giorno dopo assume la guida tecnica delCSKA Mosca. È esonerato il 10 settembre e il 16 settembre diviene l'allenatore dell'Olympiakos.[34] Sotto la guida di Zico, il club del Pireo conquista la qualificazione agli ottavi di finale dellaChampions League 2009-2010. Il 19 gennaio 2010, dopo una serie di risultati insoddisfacenti in campionato, la società comunica l'esonero dell'allenatore.[35][36]
Il 31 maggio 2010 viene ingaggiato come direttore tecnico delFlamengo; decide così di concludere la carriera da allenatore per stare più vicino alla sua famiglia.[37] Tuttavia, il 1º ottobre seguente torna sui suoi passi dimettendosi dalla carica.[38]
Il 28 agosto 2011 viene ingaggiato come commissario tecnico dellanazionale irachena,[39] dimettendosi dall'incarico il 27 novembre 2012.[40] In seguito, il 2 agosto 2013 accetta la panchina dell'Al Gharafa, inQatar, che lascia il 30 gennaio 2014, mentre il 3 settembre dello stesso anno passa alla guida delGoa, inIndia, arrivando secondo nellaregular season del campionato ma perdendo la semifinaleplay-off.
Il 17 luglio 2018 ritorna al suo vecchio clubKashima Antlers come direttore tecnico.[41]
Durante l'arco della sua carriera tra club e nazionale, Zico ha disputato 778 incontri ufficiali e ha segnato 526 reti, alla media di 0,68 gol a partita.[2][5][20][21][42]
^abcZico, sucalciozz.it.URL consultato il 23 dicembre 2022.
^abcde Carlo F. Chiesa,We are the champions - I 150 fuoriclasse che hanno fatto la storia del calcio, inCalcio 2000, n. 26, Milano, Action Group S.r.l., gennaio 2000, p. 65.
^Il torneo si svolse secondo una formula particolare la cui fase preliminare prevedeva che le squadre partecipanti fossero divise in quattro gironi denominati Modulo Blu, Modulo Giallo, Modulo Verde e Modulo Bianco.Adhemar gareggiò nel Modulo Giallo, tuttavia alcune fonti considerano questo girone come "Seconda Divisione" e dunque secondo esse i capocannonieri furonoDill,Magno Alves eRomário, i quali gareggiarono nel Modulo Blu.