Zante[1] (o ancheZàcinto, dal suo nome in grecoΖάκυνθος?,Zàkynthos) è un'isola greca (405 km²) con una popolazione di 38 957 abitanti. L'isola si trova nelmar Ionio, vicino alle coste delPeloponneso e fa parte dell'arcipelago delleisole Ionie.
È conosciuta anche per laspiaggia del Relitto, lido accessibile solo via mare, racchiuso tra due alture e con al centro un relitto di mercantile arrugginito portato lì dalle acque. La spiaggia è la più fotografata di tutta laGrecia e tra le più immortalate delMar Mediterraneo.[2] Al largo di Zante inizia l'estremità settentrionale della fossa ellenica che tocca nell'abisso Calypso il punto più profondo delMediterraneo.
Zante ha un territorio vario, con pianure fertili nella parte sudorientale dell'isola e terreno montuoso con scogliere lungo le coste occidentali. Ilclima mediterraneo e temperato con abbondanti precipitazioni primaverili dona un'intensa vegetazione all'isola, tanto cheOmero la indicò comeFiore di Levante. Le estati sono molto calde (arrivano a sfiorare temperature di 43/45 °C) ma sono anche molto secche, ciò non fa avvertire l'afa. I mari che la bagnano sono particolarmente caldi (nel Sud dell'isola l'acqua tocca anche i 30 °C nei mesi caldi). L'isola non è stabile economicamente, ripone le proprie ricchezze inagricoltura,allevamento eturismo. Poche sono le fabbriche sull'isola, soprattutto artigianali. Viene inoltre praticata l'attività mineraria, con due giacimenti attivi nella parte occidentale dell'isola.
Solo negli ultimi anni l'isola ha goduto di una forte espansione insediativa, che propone moderne attrezzature per turisti ma mantiene scenari antichi intatti (soprattutto nell'entroterra dove non mancano mulattiere, strade sterrate).
Panorama della parte meridionale dell'isola
La città maggiore èZante, capoluogo omonimo dell'isola, chiamato dai greci ancheChora. La città è il porto principale e da sola copre la metà della popolazione complessiva insulare. I prodotti principali sonoolio d'oliva,uva ecedri. Un tipo particolare di uvetta senza semi è nativo dell'isola. Non mancanospezie e carniovine. Le coordinate della città sono: latitudine 37.79139/37°47'29 N, longitudine 20.89528/20'53'43 E.
Zante ha dato i natali nel 1798 aDionysios Solomos, autore dell'inno nazionale greco, la cui statua adorna la piazza principale della città.
L'isola ha unaeroporto, intitolato a Dionysios Solomos, dove atterrano principalmente voli nazionali. I voli dall'Italia sono prevalentemente estivi; ormai ci sono collegamenti diretti da varie città italiane (tra cui Roma, Milano-Malpensa, Napoli, Bologna, Bari eBrindisi), le altre città fanno scalo nella capitale grecaAtene. L'aeroporto si trova a ridosso della baia diLaganas, dando agli aerei l'impressione di atterrare sull'acqua.
Il porto di Zacinto, di ragguardevoli dimensioni, è suddiviso in due, ben distinte, parti: una per passeggeri e l'altra per le merci. Dal porto, numerosi traghetti collegano Zacinto conKyllini, sul continente; mentre, dalla punta nord dell'isola, ulteriori traghetti la collegano conCefalonia, posta di fronte. In estate, a seguito del moltiplicarsi dei collegamenti, è attivo un servizio che collega l'isola direttamente conBrindisi.
L'isola di Zante era abitata sin dal periodoNeolitico, come provano alcuni ritrovamenti archeologici.Omero, per primo, menzionò l'isola nell'Iliade e nell'Odissea, affermando che ricevette il nome diZakynthos (in latínoZacynthus) perché fu colonizzata da Zakynthos figlio di Dardano, proveniente da Psofis in Arcadia (per questo l'acropoli della città di Zakynthos fu chiamataPsofis) intorno al 1500-1600 a.C.Tucidide dice che l'isola fu colonizzata dagli Achei delPeloponneso nel secondo millennio a.C. La tradizione dice che la città fondò la colonia di Sagunto in collaborazione con i Rutuli di Ardea (sicuramente prima della guerra di Troia). Gli abitanti dell'isola furono ostili ai Lacedemoni e ad alcuni fuggitivi di Sparta che si rifugiarono a Zakynthos. L'isola fu poi conquistata da re Arkeisios di Cefalonia. Fu poiUlisse, re diItaca, il successivo conquistatore.
Durante laguerra del Peloponneso l'isola fu alleata di Atene e nel 430 a.C. gli Spartani attaccarono la città. Poco tempo dopo gli Ateniesi la utilizzarono come base navale nella loro spedizione a Pilos. Nel 415 a.C. fu alleata degli Ateniesi nella spedizione inSicilia, e dopo la guerra del Peloponneso l'isola si alleò aSparta (404-373 a.C.). Nel 374 a.C. Timoteo, comandante ateniese, di ritorno daCorcira (Corfù), lasciò alcuni esiliati a Zakynthos, che si stabilirono in un luogo fortificato per lottare contro il governo pro-spartano. Sparta inviò una flotta di 25 navi a Zakynthos, che tuttavia non riuscirono a impedire la presa del potere dei demòcrati. L'isola aiutò Dióne nella sua spedizione aSiracusa per cacciare il tiranno Dionisio I (357 a.C.).
Zante cadde sotto il dominio della Macedonia verso il 217 a.C., con il re Filippo V di Macedonia. Nel 211 a.C. il pretore romano M. Valerio Lavino occupò la città di Zakynthos con eccezione della cittadella, ma in seguito fu restituita alla Macedonia. Nel 208 a.C. si concluse in Atamania, sotto il governo congiunto di Filippo di Megalópolis e Hierocles di Akragas, un'alleanza che durò fino al 191 a.C., anno in cui Zante si unì alla Lega Achea. In seguito i macedoni la cedettero a Roma. Durante leguerre mitridatiche l'isola fu attaccata dal generale Archelao, che però fu respinto. Appartenne all'Impero romano e dopo a quello bizantino. In seguito, secondo un trattato, Zante fu trasformata in una democrazia indipendente, la prima dell'Ellade, che durò più di 650 anni.
Nel 1194Matteo Orsini stabilì un governo locale a Zante, laContea palatina di Cefalonia, Itaca e Zante. I sei secoli di dominio veneto furono interrotti solo da una breve conquistaturca dal 1479 al 1485. Nel Seicento fu costruita la grande fortezza (terminata nel 1664).
Nel 1669 Zante vide accrescere notevolmente la sua popolazione, in seguito all'evacuazione dei veneziani daCreta. I nuovi arrivati portarono con sé notevoli risorse e trasformarono Zante in una piccola Venezia con molti portici e molte chiese, conseguenza della presenza mista dicattolici eortodossi. L'8 maggio del 1748 i fratelliDemetrio I (1723 – 1793) e Demetrio III Nicolò Mocenigo, figli di Demetrio, ottennero dallaRepubblica di Venezia il titolo di "conti del Zante".[3]
In epoca napoleonica fu stabilita nelleIsole Ionie laRepubblica eptanese, che durò dal 1802 al 1810. La Repubblica eptanese (cioè Repubblica delle sette isole) fu il primo governo semi-autonomo greco dopo molti secoli e adottò come emblema ilLeone di San Marco. Sotto protettoratorusso-ottomano ma a guidaveneto-greca, il piccolo Stato fiorì grazie al contributo di importanti intellettualigreco-veneti, tra i qualiGiovanni Capodistria.
Bandiera della Repubblica delle Sette Isole Unite (1800-1807)
Zante ha subito due gravi terremoti nell'estate del 1953 che causarono la totale distruzione delle infrastrutture dell'isola. Il più distruttivo di questi, avvenuto il 12 agosto, registrò 7,2 gradi sullascala Richter e fu percepito in tutto il paese. Solo tre edifici sono sopravvissuti, la chiesa di San Dionigi, il palazzo della Banca Nazionale e la chiesa di San Nicola "tou Molou", del Molo. I primi aiuti giunsero dallo Stato diIsraele: durante l'occupazionenazista dell'isola, infatti, il vescovo Chrysostomos aveva dato ai tedeschi una lista degliebrei di Zante contenente solo due nomi, il suo e quello del sindaco. Gli aiuti israeliani giunsero con un messaggio:Gli ebrei di Zacinto non hanno mai dimenticato il loro sindaco e il loro amato vescovo e ciò che hanno fatto per noi. La ricostruzione dell'isola fu soggetta a un severo regolamento antisismico, vari deboli e forti terremoti sono stati così sopportati con scarsissimi danni.
Zacinto (Zάκυvθος) è l'eroe eponimo dell'isola Zacinto, in seguito diventata Zante, nel Mar Ionio. Secondo le tradizioni, Zacinto, figlio diDardano, o unarcade venuto alla città diPsofi, è ritenuto scopritore dell'isola e divinità locale.
Nella zona sudoccidentale dell'isola si trova ilParco nazionale marino di Zante, dove si possono trovare letartarugheCaretta caretta. LaCaretta caretta è una specie in pericolo, anche a causa del turismo e dell'inevitabile inquinamento che ne consegue; tuttavia, grazie al turismo vengono anche reperiti fondi, arruolati volontari e raccolte offerte per molteplici attività di recupero e salvaguardia della specie. Ogni anno, a partire da giugno, le tartarughe femmine arrivano sulle spiagge meridionali per sotterrare le loro uova nella sabbia. Il periodo d'incubazione dura all'incirca 55 giorni poi, alla schiusa, i piccoli raggiungono da soli il mare (il tasso di sopravvivenza è molto basso per i maschi).
L'industria del turismo è di fondamentale importanza per l'isola che accoglie ogni anno numerosi visitatori. L'isola divide il proprio turismo tra quello naturalistico e mondano. I punti di forza del posto sono soprattutto gli scenari naturali di rara bellezza. LaSpiaggia del Relitto,Le Grotte di Keri (paragonabili allagrotta Azzurra diCapri),L'Isola delle Tartarughe,Capo Skinari sono solo alcune delle località con maggiore flusso turistico, attirato anche dalla limpidezza delle acque. Le spiagge sono tutte attrezzate, anche se c'è un'abbondanza di spiagge libere e incontaminate. Quelle più attrezzate, tuttavia, si trovano nella parte meridionale, nella baia diLaganas e Agios Nikolaos.
I locali di divertimento sono concentrati principalmente nelle località diLaganas eArgassi. La prima è indicata ironicamente dai turisti come una piccolaLas Vegas, per la quantità impressionante di locali, neon e trasgressione. Non mancano punti di divertimento anche nella capitale Zante, adAlykes eTsilivi.
Zante costituiva unaprefettura della regione delleIsole Ionie, abolita a partire dal 1º gennaio 2011 a seguito dell'entrata in vigore della riforma amministrativa dettapiano Kallikratis[4] e sostituita dall'unità periferica omonima.
Dal 1997, con l'attuazione dellariforma Kapodistrias[5], la prefettura di Zante era suddivisa in sei comuni.
Sono indicate in corsivo le ex prefetture che sono state suddivise in più unità periferiche; le altre ex prefetture coincidono con le unità periferiche.