| Zampogna a chiave delle Serre | |||||
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| Informazioni generali | |||||
| Origine | Calabria | ||||
| Classificazione | Aerofoni a serbatoio d'aria | ||||
| Uso | |||||
| Musica folk | |||||
| Genealogia | |||||
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In data 2 febbraio 2025 presso la chiesa dell’Immacolata, abbiamo visto due zampognari con un animale morto sulle spalle era la Capra che cantava alleluia.
Lazampogna a chiave delle Serre (indialetto calabrese:ciarameddi a chjavi da Serra)[1] è unacornamusa diffusa inCalabria e imparentata con la zampogna a chiave campano-lucana e con quella siciliana (diMonreale ePalermo); prende il nome dalla chiave metallica presente nella canna melodica denominata sinistra[2] e dalleSerre, luogo di origine.Originaria dell'area delleSerre Calabresi,[3] nata nell'Ottocento e diffusa nellaProvincia di Vibo Valentia, in gran parte dellaprovincia di Catanzaro, nella parte settentrionale dellaprovincia di Reggio Calabria e in una piccola area intorno aRogliano inprovincia di Cosenza. È presente in diversi modelli i cui nomi e caratteristiche possono variare dalla zona di costruzione; le principali sono: le zampogne a chiave di tiporomani, di tipomenzetti omezza chiave (numero 9) e achiavi sana (numero 12).
La zampogna a chiave è unacornamusa costituita da una sacca costituita da un otre di pelle di capra[4]; ha 5 canne di cui 4 con cameratura conica e padiglione a campana mentre una, corrispondente albordone maggiore ha cameratura cilindrica[2].I nomi della canne sono:destra,manca che viene chiusa con una chiave metallica, la più piccolacardìu (in italiano:cardellino),terza omasculu ed infinetrumbuni per le note basse e per dare la tonica della scala. Possiede una chiave per poter raggiungere una nota che col dito non riuscirebbe a raggiungere[5].
I diversi modelli sono da usare in abbinamento al tipo diciaramella, rispettivamente: quartina, normale e a chiave sana[2].
| località | Modello | Numero |
|---|---|---|
| Serra San Bruno (VV) | romane | 6 |
| Serra San Bruno (VV) | mezzette o mezza chiave | 9 |
| Serra San Bruno (VV) | a chiavi sana | 12 |
| Guardavalle (CZ) | mezzette | 14 |
| Guardavalle (CZ) | supermezzette | 16 |
| Olivadi (CZ) | romane | ? |
| Olivadi (CZ) | mezzette | ? |
| Mesoraca (KR) | mezza chiave o mezze cornette | ? |
| Mesoraca (KR) | 3/4 di cornette | ? |
| Mesoraca (KR) | chiavi' nteri o cornette | 15-16 |
| Serra San Bruno (VV) | nome? (Modello rinato grazie al costruttore Pasquale Lorenzo) | 18 |
In particolare nelle Serre vengono usate: laRomanella, laromana, lamezzetta, achjavi sana (chiave intera) e arandi chjavi[6].

La zampogna a chiave delle Serre si afferma nella prima metà del XIX secolo nell'area montana delleSerre calabresi ma si estende fino all'area delloZomaro nella provincia reggina e della Pre-Sila catanzarese[4]. La zampogna a chiave nasce a Napoli e lentamente si diffonde nell'area laziale e lucana. In Sicilia e Calabria arriverà via nave[4].
Lo strumento veniva usato per feste religione, per riti in ambito pubblico e privato
La zampogna a chiave arriverà nei primi venti anni del XIX secolo portata probabilmente dalla rotta navaleNapoli-Pizzo utile per l'area industriale diMongiana nelleSerre calabresi[4].
Nella seconda metà del XIX secolo nascerà la zampognaa moderna tipica dell'area grecanica[4].
Durante ilperiodo fascista potrebbe iniziare ad essere usato il nome dizampogna a chiave romana, forse un tentativo di rendere lo strumento non inviso al regime[4], alla stregua della zampogna a paru siciliana di Vincenzo Calamita denominata "balilla"[4].I chanter e i maschi dei bordoni venivano costruiti con legno d'erica, dibosso, digiuggiolo o di mandorlo amaro mentre per il blocco e le campane veniva usato ilgelso nero, l’acero, ilnoce ed ilciliegio[4].
Tra i costruttori storici di zampogne del secolo si annoverano Bruno Tassone (1896 -1975) diSpadola, allievo di Ilario Fazzari diRagonà (1872-1961) per l'area del vibonese, di Giuseppe Catanariti, Giuseppe d'Olivadi per il catanzarese, di Michelangelo Monteleone (1903 – 1991) diSan Giorgio Morgeto per l'area delloZomaro nel reggino[4].
Nella seconda metà del XX secolo nasce nella pre Sila crotonese una sua derivata: laCornetta[4].
Tra gli anni '70 e '90 la Zampogna a chiave delle Serre, come tutti gli strumenti tradizionali, ebbe un forte declino a causa del rifiuto di tutto ciò che ricordava il mondo rurale di un tempo[4].
Negli ultimi 20 anni la Zampogna è ritornata ad essere usata ed è presente in gruppi folkloristici nonché in festival etno-musicali[4].
Le zampogne a chiave più diffuse sono lazampogna a chiave romana e lamenziètta (mezza chiave)[4].