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Wōdanaz

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Disambiguazione – "Wodan" rimanda qui. Se stai cercando l'omonimo asteroide, vedi2155 Wodan.
Bratteato di Vadstena del VI secolo, raffigurante un cavallo, un uccello ed una testa umana identificata con un'antica versione dello scandinavo Odino

*Wōðanaz, noto anche come*Wōðinaz, è la forma ricostruita nelproto-germanico del nome di un dio delpaganesimo germanico, chiamatoÓðinn nellamitologia norrena,Wōden inantico inglese,W(Wodan)Wodan''' oW(Wotan)Wotan''' inalto tedesco antico eGodan inlingua longobarda. È in tutto simile al dio germanico identificato comeMercurio dagli storici romani e, probabilmente, citato da Tacito comeregnator omnium deus.

Si crede che Odino abbia guadagnato importanza durante ilperiodo delle migrazioni che, secondo alcuni autori, prese gradualmente il posto diTýr alla testa delpantheon delleculture germaniche occidentali esettentrionali. Questa ipotesi si scontrerebbe con l'associazione fatta daTacito secondo cui ilregnator omnium deus sarebbe stato lo stesso Wōðanaz, visto che questa idea è molto precedente nel tempo.

La teoria secondo cui Odino prese il posto di Týr si trova anche alla base di due identificazioni tra loro in conflitto. L'originale importanza di Týr (dal proto-germanico*Tîwaz) nasce con la teoria secondo cui sarebbe stato una nuova versione della divinità suprema di molte fedi indoeuropeeZeus,Giove,Dyauh. Non esistono però prove che sostengano l'ipotesi secondo cui Týr abbia avuto la stessa importanza che aveva Odino nelle regioni in cui era conosciuto, con il nome di Odino o di Wōðanaz.

Testimonianze sull'esistenza del dio sono sparse in un'area molto vasta, sia in senso cronologico che geografico. Più di un millennio separa i primi scritti romani ed i reperti archeologici che coprono il periodo compreso tra l'inizio dell'Era volgare e l'Odino descritto nell'Edda in prosa e nell'Edda poetica del tardo medioevo.

Wōðanaz viene associato con la poesia, il suo nome viene associato al concetto di*wōþuz, "furor poeticus" (furia poetica), ed è quindi considerato il dio dei poeti e dei veggenti. È un dio guaritore in grado di cambiare forma, dio dei maghi. Viene associato anche con lacaccia selvaggia dei morti, e quindi è anche una divinità della morte. Viene considerato anche dio della guerra e portatore di vittorie.

Riassumendo la situazione cronologica si può dire che:

Etimologia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Óðr.

Le forme attestate del teonimo sono tradizionalmente derivate dalproto-germanico*Wōðanaz[1] (in norreno il fonema iniziale*w- cadde davanti alle vocali velari labializzate, da cui la formaÓðinn).Adamo da Brema fornisce un'etimologia del dio venerato dai pagani scandinavi dell'XI secolo come"Wodan id est furor" ("Wodan, che significa 'furia'"). Un'antica alternativa etimologica, a cui hanno aderito numerosi antichi studiosi tra cuiAgrippa di Nettesheim nel suoLibri tres de occulta philosophia, è di usare la radice del termineDio stesso, dalla forma proto-germanica*ǥuð-. Attualmente questa ipotesi non è più sostenibile secondo gli accademici moderni, eccetto che per il nome longobardoGodan, che potrebbe essere fatto risalire a*ǥuđanaz (vedi anchegoði,gautr,Dio).

A questo punto si potrebbe sottolineare il fatto che ilnorreno possiede due termini differenti per direóðr, uno come aggettivo e l'altro come sostantivo. L'aggettivo significa "matto, sfrenato, furioso, violento",[2] e deriva dall'antico inglesewōd.[3] Il sostantivo invece significa "mente, intelligenza, anima, senso" e "canzone, poesia",[4] e deriva dall'antico inglesewōþ. Per di più,óð- significa "ferocemente energetico" (ad esempioóð-málugr significa "parlare violentemente, eccitato").

Entrambi i termini in norreno derivano dal proto-germanico*wōþuz[5], evolvendo dal pre-germanico*wātus.[6] Altri due termini derivati sono ilproto-celtico*wātus "poesia divina" (ancora presente nell'irlandesefáith "poeta" e nelgallesegwawd "poesia") ed illatinovātes "profeta, veggente" (possibile derivazione del proto-celtico*wātis o delgallico ουατεις). Un possibile, ma incerto, termine derivato sarebbe ilsanscritoapi-vat- "eccitare, svegliare" (RV 1.128.2). Il significato proto-indoeuropeo della radice è comunque ricostruito come relativo all'eccitazione spirituale. La suddivisione semantica proto-norrena si riflette nella testimonianza diAdamo da Brema dell'interpretazione del termine come "furia", piuttosto che come "poesia" o simili.

Meid[7] ipotizzò il proto-germanico*-na- come suffisso per esprimere "Sua Eccellenza" ("Herrschersuffix"), in vista di parole quali il nome di OdinoHerjann "signore degli eserciti",dróttinn "signore degli uomini" eþjóðann "signore della nazione", che risulterebbe in una traduzione letterale di "signore dell'energia spirituale", "signore della poesia" o simili. È sufficiente, comunque, e più comune, considerare un significato più generico per il suffisso nel senso di pertinenza o possesso, ereditato dal proto-indoeuropeo*-no-, per ottenere all'incirca lo stesso significato.

Rübekeil (2003:29)[8] pone l'accento sulle due varianti del suffisso*-ina- (inÓðinn) e*-ana- (inWoden,Wotan). Questa variante, se considerata in generale, viene respinta dai primi studiosi come "apofonia del suffisso". Esistono indicazioni oltre al norreno di un suffisso*-ina-: l'ingleseWednesday (invece di*Wodnesday) attraverso lametafonesi diventa*wōđina-. Rübekeil conclude che l'originale forma proto-germanica del nome fosse*Wōđinaz, conducendo quindi al norrenoÓðinn e ad un non dimostrato anglosassone*Wēden, e che le forme attestate del germanico occidentale sonoparetimologie "clericali" medievali, formatesi tramite l'impressione di sincronia con il termine usato per "furia".

La forma pre-proto-germanica del nome sarebbe quindi stata*Wātinos. Rübekeil suggerisce che si tratti di un termine preso in prestito dal proto-celtico per riferirsi al dio dei*wātis, i sacerdoti celtici preveggenti, cosicché il significato originale del nome potrebbe essere "lui [il dio/signore] dei Vati" (p. 33), che poi si è provato ad identificare conLugus (p. 40).

Odino e Mercurio

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Si conosce meno circa il ruolo di Odino quale curatore dei morti nelletribù germaniche meridionali. Lo storicoromanoTacito si riferisce probabilmente ad Odino quando parla diMercurio. Il motivo è che, come Mercurio, Odino era consideratopsicopompo, "il padrone delle anime".

Giulio Cesare definisce Mercurio il principale dio venerato dai Galli nelDe bello Gallico[9]

Paulus Diaconus (oPaolo Diacono), scrittore del tardo VIII secolo, dice che Odino (Guodan) era il capo degli deiLongobardi e, come precedenti fonti meridionali, identifica Odino con Mercurio.[10] A causa della sua identificazione, Paolo aggiunge che il dio Guodan, "nonostante sia esistito [tra i popoli germanici], non lo fu in questo periodo, ma molto prima, e non in Germania, ma in Grecia" dove il dio nacque. AncheRobert Wace identifica Wotan con Mercurio.Abraham Viktor Rydberg, nella sua opera sulla mitologia teutonica, traccia numerosi paralleli tra Odino e Mercurio, come ad esempio il fatto che entrambi fossero responsabili di aver donato la poesia ai mortali.

In modo simileAmmiano Marcellino si riferisce ad Odino eThor nella sua storia del tardo Impero romano come aMercurio edErcole, nonostante un'associazione diretta non venga fatta. Questa cosa sottolinea un particolare problema che coinvolge le antiche fonti greche e romane. Gli storici di queste due culture, in ogni tempo, credevano che le divinità delle culture straniere fossero le loro stesse divinità adorate con nomi differenti (vediInterpretatio graeca). Un esempio può essere trovato nell'associazione fatta daErodoto tra un dio egizio con testa di ariete (molto probabilmenteAmon) conZeus. In seguito, gli storici medievali seguirono l'antica tradizione aggiungendo altre associazioni. Non esistono comunque prove storiche che possano suggerire che questi collegamenti siano validi, e quindi non devono essere considerati fatti storici.

Paralleli celtici

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Spesso sono stati fatti paralleli tra Odino eLugus: entrambi sono dei intellettuali, comandano magia e poesia. Entrambi hanno corvi ed una lancia come simboli, ed entrambi hanno un occhio solo. Giulio Cesare[9] cita Mercurio come dio capo dellareligione celtica. Molte delle nostre fonti riguardanti il Lugus celtico sono inceltico insulare, mentre quelle che parlano del Lugus gallico sono rare, nonostante la sua importanza sia manifestata dai numerosi toponimi che ne contengono il termine (Lugdunum, ecc.).Lucano cita tre dei celtici:Toutatis,Esus eTaranis. Toutatis viene identificato con Marte o Mercurio, e riceve comesacrifici umani prigionieri affogati e guerrieri caduti in battaglia. Anche Esus viene identificato con Mercurio ma anche con Marte, ed accetta come sacrifici umani i prigionieri impiccati agli alberi e smembrati. Taranis viene associato a Giove quale signore della guerra e dio del cielo. I sacrifici umani a Taranis vengono fatti bruciando i prigionieri in botti di legno. Lugus non viene citato per nulla da Lucano. L'ipotesi di Rübekeil (2003:38), in vista della sua idea circa l'origine celtica del dio germanico, è che il termine Lugus si riferisce alla trinità Toutatis-Esus-Taranis considerata come un dio singolo.

Un riflesso etimologico delLugus celtico si trova probabilmente inLoki (un dio germanico descritto come "Ipostasi di Odino" da Folke Ström). Un ottimo esempio di diffusione di rituali celtici tra i germani è rappresentato dalle tribù come quella deiCatti, che abitò il confine tra Celti e Germani inAssia poco prima dell'anno zero (i Catti sono tradizionalmente considerati una tribù germanica, ma molti loro capi e gli insediamenti hanno nomi celtici). Bisogna ricordare che Odino, nella sua forma proto-germanica, non era un dio capo, ma che si limitò a rimpiazzare gradatamenteTýr durante il periodo delleinvasioni barbariche.

Tratti sciamanici

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La deaFreyja viene descritta come adepta dei misteri delSeiðr (sciamanesimo), unavǫlva, e si dice che fu lei ad iniziare Odino ai suoi misteri. NelLokasenna,Loki abusò verbalmente di Odino che stava praticando la Seiðr, accusandolo di professare un'arte non virile. Una giustificazione può essere trovata nellaSaga degli Ynglingar, in cui Snorri dice che chi pratica il Seiðr viene consideratoeffeminato.

Odino era un cercatore compulsivo di saggezza, consumato dalla sua passione per la conoscenza al punto di sacrificare uno dei suoi occhi (quale dei due non è chiaro) aMímir in cambio della possibilità di bere le acque della saggezza del suo pozzo.

Merseburger Zaubersprüche - Merseburger Domstiftsbibliothek, Codice 136, f. 85r, X secolo

Alcune formule sacre germaniche, note come "Merseburger Zaubersprüche" vennero scritte nell'800, e sono sopravvissute fino ai giorni nostri. Una (la seconda delle due) descrive Wodan nel ruolo di guaritore:

(norreno)
«Phol ende UUodan vuorun zi holza.

du uuart demo Balderes volon sin vuoz birenkit
thu biguel en Sinhtgunt, Sunna era suister;
thu biguol en Friia, Volla era suister
thu biguol en Uuodan, so he uuola conda
sose benrenki, sose bluotrenki
sose lidirenki: ben zi bena
bluot zi bluoda, lid zi geliden

sôse gelîmida sin!»
(italiano)
«Baldr (Balder) e Wodan stavano cavalcando nella foresta

il puledro di Balder si slogò una zampa
Sinhtgunt, sorella di Sunna (Sol), tentò di curarlo con la magia
Frige, sorella diFulla, tentò di curarlo con la magia
venne incantato da Wodan, come ben sapeva fare:
sia un problema d'osso, sia un problema di sangue
sia un problema di muscoli, osso per osso
sangue per sangue, muscolo per muscolo
come se fossero incollati!»

Inoltre la scoperta dellerune viene attribuita ad Odino, e il tutto è descritto nelRúnatal, una sezione dell'Hávamál. Si impiccò all'albero chiamatoYggdrasill mentre veniva trafitto dalla propria lancia per poter acquisire conoscenza. Rimase in questa posizione per nove giorni e nove notti, numero significativo nella pratica magica norrena (esistevano, ad esempio,nove regni di esistenza), per imparare nove (in seguito diciotto) canzoni magiche e diciotto rune magiche. L'obbiettivo di questo strano rituale, un dio che si sacrifica a se stesso perché non c'era niente di più elevato a cui sacrificarsi, era apparentemente dovuto alla necessità di ottenere percezioni mistiche attraverso la mortificazione della carne.

Alcuni studiosi vedono questa scena come influenzata dalla storia dellacrocifissione di Gesù; mentre altri notano le somiglianze con la storia dell'illuminazione diGautama Buddha. In ogni caso è influenzata dallo sciamanesimo, in cui è ricorrente nella simbologia l'immagine di uno sciamano che scala l'"albero della vita" per raggiungere la conoscenza. Sappiamo che l'uso degli alberi nei sacrifici, umani o no, agli dei fosse comune, a volte comprendendo anche il fatto di essere trafitti da lance. Inoltre uno dei nomi di Odino èYgg, ed il nome norreno del Frassino del Mondo (Yggdrasill) significa "cavallo di Ygg (Odino)". Un altro nome di Odino èHangatýr, dio degli impiccati.

Il desiderio di Odino di raggiungere la conoscenza può anche essere visto nel suo lavoro di contadino per un'estate, per conto diBaugi, al fine di ottenere il dono della poesia.

Culto

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Odino entra nelValhalla cavalcandoSleipnir, accolto da unaValchiria in una raffigurazione dell'VIII secolo sullapietra dipinta di Tjängvide

I dettagli riguardanti la religione germanica delperiodo delle migrazioni sono lacunosi, ricostruiti grazie agli artefatti, composti da frammentarie fonti contemporanee, da testimonianze successive, da leggende medievali e toponimi. Era normale, soprattutto tra iCimbri, sacrificare un prigioniero ad Odino prima o dopo una battaglia.

SecondoGiona di Bobbio, il missionario irlandese del VI secoloColombano di Bobbio avrebbe interrotto unsacrificio di birra a Wuodan (Deo suo Vodano nomine) aBregenz,Alemannia. Wuodan era il dio capo degliAlemanni, ed il suo nome appare nell'iscrizione runica che orna lafibula di Nordendorf.

Ilculto pagano scomparve con lacristianizzazione, tra il VI e l'VIII secolo in Inghilterra ed in Germania, resistendo fino all'XI e XII secolo in Islanda ed in Scandinavia. Residui del culto sono stati tramandati fino ai giorni nostri sotto forma difolklore (vediCristianizzazione dei Germani).

È stato ipotizzato che l'uccisione di un combattente in battaglia fosse un sacrificio ad Odino. L'incostanza di Odino in battaglia è ben documentata e, nelLokasenna,Loki deride Odino per la sua inconsistenza.

Adamo da Brema, nel XII secolo, racconta che ogni nove anni le persone si radunavano da tutta laSvezia per fare sacrifici presso ilTempio di Uppsala. Gli schiavi maschi, e maschi di ogni specie animale, venivano sacrificati tramite impiccagione ai rami degli alberi. Dal momento che gli svedesi avevano la capacità di eleggere un re ma anche di deporlo, lesaghe dicono che sia reDómaldi che reOlof Trätälja vennero sacrificati ad Odino dopo anni di carestia. A volte i sacrifici venivano fatti per risolvere alcune particolari circostanze. Un perfetto esempio è il sacrificio di reVíkarr, descritto nellaSaga di Gautrekr e nelle opere diSaxo Grammaticus sullo stesso evento. I marinai di una flotta che stava per affondare decisero di fare molti sacrifici ad Odino per calmare i venti. Lo stesso re venne sacrificato. I sacrifici si concentravano probabilmente all'inizio dell'estate, dal momento che laSaga degli Ynglingar riporta che una delle più grandi feste del calendario cadeat sumri, þat var sigrblót "in estate, per la vittoria".

Periodo delle migrazioni

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Lo stesso argomento in dettaglio:Woden.

le tribùanglosassoni portarono il loroculto inInghilterra attorno al V o VI secolo, e lo proseguirono finché non vennero convertiti al cristianesimo nell'VIII secolo. I re anglosassoni sostenevano una discendenza diretta da Woden. Secondo lacronaca anglosassone e l'Historia Brittonum, Woden aveva per figliWecta,Baeldaeg,Casere eWihtlaeg, che a loro volta erano antenati delle case reali dell'Eptarchia anglosassone. Le altre manifestazioni di Woden in Inghilterra sono limitate ad alcuni toponimi ed a poche citazioni letterarie nel poema inantico ingleseMaxims I (linea 132) e nel cosiddettoNine Herbs Charm (linea 32).

IlGodan longobardo appare nell'Origo gentis Langobardorum del VII secolo. Secondo la leggenda descritta, la moglie di Godan,Frea, aiutò i Longobardi, a quel tempo chiamati ancoraWinnili, e convinse Godan ad aiutarli. Avendo le donne dei Winnili portato i capelli davanti alle loro facce, Godan pensò trattarsi di guerrieri con folte barbe, e li chiamòLongobardi, "lunghe barbe".

Era vichinga

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Lo stesso argomento in dettaglio:Óðinn.
Odino con i suoi corvi e le armi

Lo scandinavoÓðinn nacque dalproto-norreno*Wōdin durante ilperiodo delle migrazioni, i reperti diVendel (bratteati,pietre dipinte) mostrano antiche scene che possono essere associate ai testi mitologici norreni dell'Alto medioevo. Il contesto del nuovo gruppo emergente del periodo è rispecchiato dalle storie diSnorri Sturluson riguardo agli indigeniVanir rimpiazzati dagliÆsir arrivati dal continente.[11]

Secondo laEdda in prosa, Odino era figlio diBestla eBorr, e fratello di eVíli insieme con i quali abbatté il gigante del ghiaccioYmir creando il mondo a partire dal suo corpo.

I simboli associati ad Odino sonoSleipnir, un cavallo ad otto zampe, e le numerose teste diMímir, in grado di predire il futuro. Utilizzò levalchirie per radunare le anime dei guerrieri caduti in battaglia (gliEinherjar), essendo necessarie per combattere per lui nella battaglia diRagnarǫk. Esse portarono le anime dei guerrieri nelValhalla (la sala dei caduti), residenza di Odino nell'Ásgarðr. Una delle valchirie,Brunilde, fu esclusa dal suo servizio ma, mosso a compassione, Odino la pose in una sala circondata da un cerchio di fuoco per assicurarsi che solo uomini coraggiosi la potessero raggiungere per chiederne la mano. Venne poi salvata daSigfrido.Höðr, un dio cieco che aveva accidentalmente ucciso il fratello,Baldr, venne ucciso da un altro dei figli di Odino,Váli, la cui madre eraRindr, una gigantessa che lo portò in grembo finché non fu pienamente sviluppato, giurando di non lavarsi prima di essersi vendicato di Höðr.

Secondo l'Hávamál dell'Edda, Odino era anche il creatore dell'alfabeto runico. È possibile che le leggende e le genealogie che citano Odino abbiano avuto un'origine reale, un capo germanico preistorico che fu in seguito deificato, ma questo è impossibile da provare o smentire.

Periodo medievale

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Come dio capo del pantheon germanico, Odino ricevette particolari attenzioni dai primi missionari. Ad esempio, il suo giorno è il solo ad essere stato rinominato inlingua tedesca da "giorno di Woden" al più neutraleMittwoch ("mezza-settimana"). Il nome del suo giorno è ancora esistente nell'ingleseWednesday (Woden's day) nel norvegese, danese e svedeseonsdag e nell'olandesewoensdag. Altri dei non erano abbastanza importanti per la propaganda:Tuesday da "Týr's day" (martedì) eFriday da "Freyja's day" (venerdì) rimasero intatti in tutte le lingue germaniche tranne l'islandese. Si crede che "giorno di Woden" sia stato tradotto nellatinoDies Mercurii, che poi è diventato l'italiano "mercoledì" ed il francesemercredi, a causa del collegamento tra i due dei fatto da Tacito.

Secondo molti tedeschi, l'arcangelo Michele prese il posto di Wotan, e per questo si trovano molte cappelle di montagna dedicate all'arcangelo, anche se Wotan rimase presente come sorta di demone che guida lacaccia selvaggia. Ad esempio nel folklore svizzero si trova laWuotis Heer. In alcune regioni anche questo mito si modificò, per cui il ruolo di comandare la caccia spettò aCarlo Magno piuttosto che ad Odino.

Nell'Inghilterra anglosassone Woden veniva più spessoevemerizzato che demonizzato. Nell'Historia ecclesiastica gentis Anglorum diBeda e nellaCronaca anglosassone, Woden appare come un dio perfettamente terreno, diviso daHengest del Kent da sole quattro generazioni, nonostante fino allaconquista normanna dell'Inghilterra, e anche dopo, sia rimasta l'idea che si trattasse una persona reale scambiata per un dio.

Snorri Sturluson, nei suoi scritti, riguardo all'Edda, sottolinea le prove di un clima di tolleranza religiosa nell'Islanda medievale, ma si sente anche obbligato a dare un resoconto razionale degli Aesir nella prefazione. In questo scenario Snorri ipotizza che Odino ed i suoi pari fossero originariamente dei profughi in fuga daTroia, creando una derivazione etimologica diAesir daAsia. Alcuni studiosi credono che la versione di Snorri di mitologia norrena sia un tentativo di modificare una tradizione sciamanica per farla sembrare una variante della mitologia greca. In ogni caso le opere di Snorri (in particolare l'Heimskringla) tentano di mantenere una neutralità essenzialmente scolastica. Che Snorri avesse ragione è una delle ultime teorie archeo-antropologiche diThor Heyerdahl.

Rinascita del mito

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Con ilrevival vichingoromantica della prima metà del XIX secolo, la popolarità di Odino è cresciuta di nuovo. Wotan è un personaggio dominante inL'anello del Nibelungo diRichard Wagner, scritto tra il 1848 ed il 1874.

Il suo nome fornisce la radice per la concezione del XIX secolo nota comeForza Odica, un'ipotetica energia vitale che permea tutti gli esseri viventi.

Odino, insieme ad altri dei e dee norreni, viene adorato daipagani germaniciricostruzionisti (vediOdinismo eWotanismo). L'Ásatrú, "fede negliÆsir", è una religione ufficiale riconosciuta inIslanda,Danimarca,Norvegia,Svezia eSpagna.

Ad Odino si fa spesso riferimento nellacultura popolare.

Note

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  1. ^Jan de Vries,Altnordisches Etymologisches Wörterbuch. Seconda edizione (1963)
  2. ^Richard Cleasby eGuðbrandur Vigfússon,An Icelandic-English Dictionary. (1874);Versione onlineArchiviato il 15 settembre 2008 inInternet Archive.,Altra versione online
  3. ^T. Northcote Toller,An Anglo-Saxon dictionary, based on the manuscript collections of the late[collegamento interrotto]Joseph Bosworth, eOld English Made Easy
  4. ^Cleasby-Vigfusson
  5. ^Toller, eOld English Made Easy. L'ortografia del tardo antico inglese non ha grandi differenze tra 'þ' e 'ð'. Non si confondono però con 'd'
  6. ^Julius Pokorny,Indogermanisches Etymologisches Wörterbuch
  7. ^Meid, Wolfgang,Beiträge zur Namenforschung 8, (1957)
  8. ^Rübekeil, Ludwig.Wodan und andere forschungsgeschichtliche Leichen: exhumiert, Beiträge zur Namenforschung 38 (2003), 25–42
  9. ^abDe bello Gallico, 6.17.1
  10. ^Storia dei Longobardi, I:9
  11. ^Vanir ed Æsir, sualgonet.se(archiviato dall'url originale il 14 maggio 2006).

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