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Wladimiro Dorigo

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Wladimiro Dorigo (Venezia,26 giugno1927Venezia,1º luglio2006) è stato unostorico epoliticoitaliano.

Biografia

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Nasce a Venezia nel1927. Molto giovane aderisce alle brigate SAP cittadine veneziane, un movimentopartigiano attivo tra il1943 e il1945. Figlio di un ferroviere socialista, invalido sin dalla giovane età persilicosi, mantiene la famiglia grazie alle sue doti di ritrattista. Durante il periodo dellaResistenza aderisce allaDemocrazia Cristiana. La sua memoria vive indelebile del sacrificio di compagni di lotta e di fede più anziani, andati a morire in montagna, come Guido Bellemo.

Dopo la guerra, durante gli anni della sua formazione universitaria, Dorigo porta avanti, parallelamente, il suo impegno come credente nell'associazionismo ecclesiale. Come dirigente dell'Azione Cattolica, è impegnato a livello nazionale presso la Presidenza nazionale della GIAC a Roma, come caporedattore del periodicoGioventù, giornale ufficiale dei giovani dell'Azione Cattolica. Nel1954, da poco laureatosi presso l'Università degli Studi di Padova, insieme all'intera presidenza dellaGioventù italiana di Azione Cattolica (tra cuiCarlo Carretto e donArturo Paoli) e a tanti responsabili diocesani in Italia, si dimette dall'incarico, in aperta polemica con ilVaticano per le dimissioni forzate del presidente nazionale del ramo giovanile, Mario Vittorio Rossi (1925-1976), accusato di "pericolose tendenze dottrinali", per l'opposizione del gruppo dirigente nazionale della GIAC al tentativo di alleanza della DC con l'MSI per le elezioni comunali di Roma.

Dopo l'esperienza romana, torna a Venezia e si impegna politicamente nelle file della sinistra DC veneziana, dove dirige il settimanale ufficiale del partito,Il Popolo Veneto, controllato dalla corrente della "Sinistra di base", in conflitto con la linea ufficiale diAmintore Fanfani. Il motivo principale del dissenso era il tentativo di dialogo politico e sociale tra forze cattoliche e forze socialiste, osteggiato dallaSanta Sede per mano del presidente nazionale dell'ACLuigi Gedda. L'alleanza locale tra democristiani e socialisti nel 1956, soprannominata "Formula Venezia", viene sconfessata dalla direzione nazionale della DC e fortemente avversata dallaCuria romana, che impone all'allora patriarcaAngelo Roncalli di intervenire per far cessare ogni azione in tal senso.

Dorigo, minacciato discomunica dalla Curia veneziana, si dimette nel febbraio 1958 dalla direzione del giornale, e successivamente da tutte le cariche di partito e dall'incarico di assessore all'urbanistica (è lui a rinumerare di persona i numeri civici di tutte le case della Venezia insulare). Inizia nell'aprile 1958 la sua esperienza culturale più significativa, quella della rivistaQuestitalia- Bozze di politica e di cultura.

Tuttavia ancora negli anni Sessanta, anche come effetto delle sue vivaci battaglie pubbliche sui temi dello sviluppo dell'entroterra veneziano e della 3ª zona industriale, sarà chiamato dagli amici della sinistra DC per essere eletto consigliere comunale diMira, come indipendente nelle file della stessa DC.

Il politico

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Il principale ruolo politico rivestito da Dorigo fu come pubblicista.Questitalia fu la sua più importante creatura: la rivista, che non volle mai qualificarsi come "cattolica", pur essendo animata da un gruppo di cattolici di notevole spessore, col tempo venne sempre più ad essere centrale nei temi dellalaicità nei rapporti traStato eChiesa (con un'accentuata prospettivaanticoncordataria) e nella rivendicazione del diritto ad intervenire sulle questioni concernenti la comunità ecclesiale, contribuendo a contrastare ogni tentazione integralista all'interno dei gruppi cattolici nel periodo delConcilio Vaticano II e oltre.

La rivista cessa di essere pubblicata nel1970 con il nº 150. Wladimiro Dorigo prosegue la sua attività nell'animazione dei gruppi spontanei cattolici inseriti nella Nuova Sinistra (di fatto è tra i precursori del'68), e nella redazione della rivista negli ultimi anni appaiono nomi poi impegnati appunto nella Nuova Sinistra, come Stefano eMarco Boato,Giorgio Sarto ed altri.

Negli anni Sessanta Dorigo stringe rapporti di intensa amicizia e collaborazione con pezzi importanti del mondo dissidente e critico, interno alla cristianità italiana, per esempio conDon Milani e poi con Don Callegari, che verrà imprigionato per tre anni in Brasile. In questo senso vanno letti i suoi rapporti con il mondo socialista e con i paesi decolonizzati, resi più agevoli in campo culturale dalla sua funzione di direttore del Festival del Teatro della Biennale. ConosceGiangiacomo Feltrinelli, con il quale stringe amicizia, che diventa il suo primo editore di rilievo[1], il che gli rende possibile anche uno scambio redazionale con le pubblicazioni dellaCubarivoluzionaria, e che, con altri apporti, farà diQuestitalia una delle testate più autorevoli delle lotte di liberazione nei paesi colonizzati.

Nel1974 partecipa in prima fila alla campagna, promossa daiRadicali per la difesa dell'istituto deldivorzio (referendum del 12 maggio). Prosegue l'attività politica come consigliere comunale, poi come consigliere regionaleindipendente nelle file delPCI[2]. Dal1957 al1983 lavora presso l'Ente autonomo dellaBiennale di Venezia, sia come Capo Ufficio Stampa sia, dal 1972 al 1983, come Conservatore dell'Archivio Storico della Biennale (ASAC). Dal1963 al1972 dirige il Festival internazionale del teatro di prosa, e dal 1971 al 1973 è Vicecommissario straordinario dellaBiennale.

Tra le ultime apparizioni pubbliche, nel2004, ha lanciato un appello per la scarcerazione del figlioPaolo Dorigo, detenuto in carcere per un attentato dimostrativo allabase USAF diAviano (provincia di Pordenone), mentre questi portava avanti lo sciopero della fame per ottenere l'esecuzione di esami medici specialisti per dimostrare di aver subito "torture tecnologiche" da lui denunciate sin dal 2002[3] e successivamente ne è nato il rocambolescoCaso Dorigo.

Oltre che di Paolo, era il padre diMartino Dorigo, già deputato diRifondazione Comunista per due legislature.

Lo storico

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Venezia romanica, 2003

Dorigo è stato uno dei più insigni studiosi delMedioevo veneziano, con importanti ricerche e studi sulla forma della città lagunare, suimosaici bizantini e romani, sull'architettura medievale diJesolo eAquileia. Le sue più importanti pubblicazioni di arte medioevale sono:

  • Pittura tardoromana, Milano, Feltrinelli 1966;
  • Venezia Origini, Milano, Electa 1983 (2 voll.);
  • Venezie sepolte nella terra del Piave, Roma, Viella 1994;
  • Venezia romanica, Venezia-Verona, Cierre-Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti 2003 (2 voll.).

Fu anche docente di Storia dell'arte medievale presso l'Università Ca' Foscari di Venezia, in cui, dal1991 al1994, ha diretto il Dipartimento di Storia e Critica delle Arti.

Ha fondato nel1986, conGiuseppe Mazzariol, la rivista annuale del Dipartimento di Storia e Critica delle Arti (poi Dipartimento di Storia delle Arti e Conservazione dei Beni Artistici "G. Mazzariol"), intitolataVenezia Arti, che ha diretto fino alla sua scomparsa[4].

Fino a tutto il2005 ha lavorato intensamente, in particolare relativamente alla ricerca suSergio Bettini, il suo maestro all'Università di Padova, e alla predisposizione delcorpus completo della scultura altomedievale delle diocesi veneziane (Cisam di Spoleto). Il 15 novembre2005 è intervenuto al convegnoL'opera di Sergio Bettini[5] da lui organizzato. Il 15 dicembre 2005 gli è stata conferita lalaureaad honorem in Pianificazione urbanistica (IUAV, Ca' Tron) e in quell'occasione ha tenuto unalectio magistralis, sua ultima apparizione pubblica.

Fondo librario Dorigo

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Nel 2008, la biblioteca personale di Dorigo viene donata dai figli alla Biblioteca di Area Umanistica (BAUM)[6] dell'Università Ca' Foscari Venezia.

Opere

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  • Wladimiro Dorigo,Pittura tardoromana, Milano, ed. Feltrinelli, 1966.
  • Wladimiro Dorigo,Venezia Origini, Milano, ed. Electa, 1983 (2 voll.).
  • Wladimiro Dorigo,Venezie sepolte nella terra del Piave, Roma, ed. Viella, 1994.
  • Wladimiro Dorigo,Venezia romanica, Monumenta Veneta, Venezia, Istituto veneto di scienze lettere ed arti, 2003.URL consultato il 24 giugno 2015.

Note

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  1. ^"La pittura tardo-romana", edizione in Italia, Inghilterra e Stati Uniti.
  2. ^Tra il 1980 ed 1985, nella provincia di Venezia raccoglie oltre 8.000 preferenze.
  3. ^Vediintervista di Wladimiro Dorigo aLa Nuova Venezia ehttp://www.associazionevittimearmielettroniche-mentali.org
  4. ^Tra il 1987 ed il 2006, numeri 1- 15/16, annate 1987-2002, il numero 17/18, anni 2003/2004 è stampato poco dopo la sua scomparsa, il numero 19, 2005 è stato da lui predisposto.
  5. ^Università Ca' Foscari Venezia, Dipartimento di storia delle arti e conservazione dei beni artistici "G.Mazzariol".
  6. ^Biblioteca di Area Umanistica (BAUM), suunive.it.

Bibliografia

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Sulla vicenda politica ed ecclesiale di Dorigo:

  • Francesco Piva,La gioventù cattolica in cammino... Memoria e storia del gruppo dirigente (1946-1954), Franco Angeli,Milano (2003);
  • Lucia Ceci eLaura Demofonti (a cura di),Chiesa, laicità e vita civile. Studi in onore di Guido Verucci, Carocci,Roma (2005).

Sulla sua attività di storico dell'arte:

  • E. Concina - G. Trovabene - Michela Agazzi (curr.),Hadriatica. Attorno a Venezia e al Medioevo tra arti, storia e storiografia. Scritti in onore di Wladimiro Dorigo, Il Poligrafo, Padova (2002).
  • Michela Agazzi, Wladimiro Dorigo, in "Arte/Documento", 22, 2006

Voci correlate

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