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(latino)
«Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt»
(italiano) «Tutte le cose eccellenti sono tanto difficili, quanto rare»
(Baruch Spinoza,Ethica, pars VDe potentia intellectus seu de libertate humana, propositio XLII, scholium)
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La città di Edessa in realtà, dopo decenni di instabilità e continui passaggi di mano, si era già liberata dal dominio islamico con la ribellione del suo governatore armenoThoros, il quale tuttavia, per garantire la sopravvivenza dell'autonomia cittadina, aveva chiesto aiuto alle armate crociate che stavano allora marciando versoGerusalemme. Tra tutti i capi crociati, all'appello di Thoros rispose soloBaldovino di Boulogne, che con un piccolo esercito prese il controllo di Edessa nel 1098. Poco dopo l'assassinio di Thoros, Baldovino prese ufficialmente possesso della città e si dichiaròconte di Edessa, rimanendolo fino al 1100. Grazie alla sua fama di abile combattente, la contea si espanse velocemente in tutte le direzioni e si collegò agli Stati crociati nel frattempo formatisi; inoltre, il suo dominio efficiente e spietato creò una solida amministrazione locale sulmodello feudale europeo.
Nel 1100, Baldovino I fu chiamato a succedere al fratelloGoffredo di Buglione comere di Gerusalemme, e divenne quindi nuovo conte di Edessa il crociatoBaldovino di Le Bourg. Nonostante una disastrosa sconfitta subita da Baldovino II allabattaglia di Harran nel 1104, la contea sopravvisse e spesso costituì una barriera tra gli Stati crociati della costa e iturchi selgiuchidi dell'interno, subendo frequenti invasioni provenienti dall'Iraq. Baldovino II fu a sua volta eletto re di Gerusalemme nel 1118, e la contea passò aJoscelin I di Edessa, che ne continuò l'espansione e il consolidamento. Il dominio di Joscelin I coincise con un'epoca d'oro per la contea, che neglianni 1120 raggiunse la sua massima estensione. Dopo la morte di Joscelin I nel 1131, il figlioJoscelin II di Edessa non si dimostrò all'altezza dei predecessori; la sua debole guida, la posizione geograficamente esposta della contea e le ambizioni su di essa dell'atabeg musulmanoZengi ne causarono quindi presto il crollo. Nel 1144, Zengiconquistò Edessa e tutta la parte orientale della contea; dopo la morte improvvisa dell'atabeg, Joscelin IIriconquistò brevemente Edessa nel 1146, ma il suo esiguo esercito fu presto ricacciato indietro dal nuovo capo musulmanoNorandino, che si spinse a conquistare anche le ultime fortezze rimaste agli edesseni.
La caduta della città, fino ad allora l'avamposto crociato posto più a est in Oriente, traumatizzò l'Europa del tempo, e fu ilcasus belli dellaseconda crociata, proclamata dapapa Eugenio III il 1º dicembre 1145 con la bollaQuantum praedecessores. La seconda crociata si rivelò tuttavia un completo fallimento, in quanto fallì nell'obiettivo di riconquistare Edessa. Nel 1150 cadde anche il castello diTurbessel, ultimo baluardo cristiano della zona, mettendo quindi fine alla contea. Il conte Joscelin II, preso prigioniero da Norandino, morì in catene nel 1159; il figlioJoscelin III e la nipoteBeatrice continuarono a proclamarsi conti di Edessa, ma invano, e il titolo infine si estinse.
Nonostante la sua classe dirigente fosse principalmente di origine francese e fedele allachiesa latina, nella contea di Edessa la maggioranza degli abitanti eraarmena esiriaca di fedeapostolica oppuregiacobita, con la presenza di minoranzeortodosse eislamiche. Armeno fu anche il principale storico della contea,Matteo di Edessa, il quale stilò unacronaca inlingua armena, per poi morire durante la caduta della capitale nel 1144. L'economia edessena era prospera, ma fu duramente colpita dal continuo stato di guerra in cui venne a trovarsi la contea durante la sua esistenza.
Lacampagna d'Italia del 1813-1814 fu la serie di operazioni militari combattute durante la guerra dellasesta coalizione, principalmente inItalia settentrionale, tra le forzefranco-italiane e quelle della Coalizione anti-francese, in questo teatro rappresentate primariamente daaustriaci ebritannici. A partire dallacampagna del 1796-1797, rappresentò l'ultima volta durante il cosiddetto "periodo francese" in cui un esercito francese e uno austriaco si fronteggiarono per il controllo dellapenisola italiana.
Inizialmente i franco-italiani riuscirono a rallentare l'avanzata della Coalizione nelleProvince Illiriche, ma già nei primi giorni di ottobre dovettero ripiegare verso la linea dell'Isonzo, confine orientale delRegno d'Italia; alla metà del mese iniziò l'invasione del regno. La sproporzione di forze fu aggravata dalla defezione dall'alleanza con la Francia delRegno di Baviera diMassimiliano I Giuseppe prima e, soprattutto, delRegno di Napoli diGioacchino Murat dopo.
In generale il conflitto fu caratterizzato da poche grandi battaglie, come quelle diCaldiero e delMincio, e da lunghi periodi di relativa inerzia, costellati da piccoli scontri e trattative diplomatiche tra i vari schieramenti coinvolti. La fine della campagna fu suggellata dallaConvenzione di Mantova, firmata da Eugenio il 23 aprile 1814, a seguito della quale il viceré si ritirò in esilio inBaviera, dove rimase per il resto della vita. La resa non fu però dovuta alla situazione militare delle forze napoleoniche in Italia, aggravata dalle sconfitte aSan Maurizio e sulTaro, ma dall'abdicazione di Napoleone e dalla conseguente resa della Francia al cospetto delle forze della Coalizione, che alla fine diun'estenuante campagna erano giunte aoccupare Parigi.
L'assedio delle legazioni ebbe luogo tra il 20 giugno e il 14 agosto1900 aPechino, capitale dell'alloraImpero cinese, quando i ribelli appartenenti allaSocietà di giustizia e concordia, comunemente noti comeBoxer, assediarono col supporto di unità dell'esercito imperiale cinese il quartiere delle legazioni diplomatiche internazionali presenti in città. Le legazioni di Pechino allora ospitavano centinaia di civili, diplomatici e militari occidentali, più migliaia di cristiani cinesi che vi avevano trovato rifugio per scampare ai massacri compiuti dai Boxer.
L'assedio fu l'episodio culminante dellaribellione dei Boxer. Già dal 1898, dopo ilcolpo di Stato subito dall'imperatoreGuangxu, la Cina era stata interessata da violente ondate dixenofobia contro gli stranieri, culminate nella costituzione dellaSocietà di giustizia e concordia che aveva come obbiettivo la cacciata e lo sterminio di tutti gli occidentali presenti nell'impero. I ribelli, ribattezzatiBoxer dalla stampa europea, avevano l'appoggio segreto dell'imperatriceCixi, che sperava di liberarsi delle ingerenze occidentali e di rescindere itrattati ineguali che condizionavano l'economia e la politica cinese al volere delle potenze coloniali.
Al culmine di mesi di tensioni crescenti, il partito delloxenofoboprincipe Duan riuscì a far prevalere una linea pro-Boxer nella corte dellaCittà Proibita, e nel giugno 1900 Cixi ordinò a tutti gli stranieri di abbandonare Pechino. Consci del pericolo che avrebbe costituito lasciare la città, gli occidentali si trincerarono nel quartiere delle legazioni, pronti a sostenere l'assalto dei Boxer, che ormai controllavano le strade della capitale. Qui, per sei settimane, meno di 500 militari appartenenti a varie nazioni del mondo difesero altrettanti civili occidentali e più di 3000 cinesi cristiani, anch'essi perseguitati dai Boxer. Nonostante intensi assalti giornalieri, le legazioni riuscirono a resistere.
Per tentare di rompere l'assedio delle legazioni si costituì l'Alleanza delle otto nazioni, che coalizzòRegno Unito,Stati Uniti d'America,Impero tedesco,Impero austro-ungarico,Francia,Regno d'Italia,Impero russo eGiappone contro la Cina. Dopo che laspedizione Seymour, primo tentativo di soccorso fallimentare, fu respinta dalle difese cinesi, nell'agosto 1900 con laspedizione Gaselee le truppe delle otto nazioni riuscirono a raggiungere Pechino e a cacciare i ribelli, liberando così i sopravvissuti delle legazioni. Come rappresaglia all'attacco dei Boxer, annientati nel giro di poco tempo dai soccorsi occidentali, Pechino fu sottoposta a un brutale saccheggio. La sconfitta della Cina nell'assedio delle legazioni e nella rivolta dei Boxer fu fatale al potere imperiale: umiliata dalProtocollo dei Boxer, la durissima pace imposta dalle potenze coloniali, ladinastia Qing fu infine abbattuta nel 1912 dallarivoluzione cinese. Sebbene in maniera semplificata, l'assedio è trattato nel film55 giorni a Pechino (1963).
Laconquista normanna della Sicilia fu una lunga serie di campagne attraverso cui iNormanni, già impegnati nellaconquista dell'Italia meridionale, riuscirono a imporsi nell'interoEmirato musulmano di Sicilia. Malgrado coinvolta da diverse ribellioni interne, l'isola cadde soltanto a seguito di una lunga serie di battaglie combattute tra il 1061 e il 1090, anno in cui ebbe luogo la presa diNoto, ultimo avamposto saraceno. Gli scontri interessarono praticamente quasi ogni angolo della Sicilia, malgrado raramente coinvolgessero grandissimi numeri di uomini nelle operazioni.
Con l'instaurazione dellacontea di Sicilia, fu vissuta al termine dei combattimenti una grande stagione di rinascita dall'isola, che beneficiò delle politiche di tolleranza adottate daRuggero I e poi da suo figlioRuggero II. Sotto quest'ultimo, ebbe luogo una riunificazione di tutti i possedimenti che suo padre e i suoi zii avevano conquistato nella parte meridionale della penisola.
Condiritto dell'età antica si intende l'evoluzione deldiritto a partire dalle prime forme di organizzazione sociale fino all'affermazione deisistemi giuridici sviluppati dalleciviltà dellastoria antica. Pur non essendo possibile stabilire con certezza l'origine del diritto, già nellapreistoria le comunità umane adottavano semplici regole condivise per la tutela dei beni fondamentali. Con l'evolversi della società, le norme (tramandate oralmente) divennero più numerose e articolate, adattandosi ad attività come l'agricoltura, il commercio e la gestione dei conflitti. Le civiltà delVicino Oriente antico, tra le prime a sviluppare lascrittura, segnarono un passaggio decisivo: il diritto cominciò a essere anche scritto. I più antichi testi normativi conosciuti risalgono al XXIV-XXIII secolo a.C. e provengono dalla città mesopotamica diLagash. La più antica raccolta di leggi pervenutaci è ilCodice di Ur-Nammu (2100-2050 a.C.), mentre il più celebre resta ilCodice di Hammurabi (circa 1810-1750 a.C.), che presenta un sistema giuridico complesso, con norme dettagliate e sanzioni proporzionate.
Nell'Antico Egitto non esistevano codici scritti in senso formale, ma numerosi documenti legali attestano un sistema giuridico basato su consuetudini, buon senso e principi morali. Ilfaraone, garante dellaMaat (giustizia e ordine cosmico), era l’autorità suprema, ma l'amministrazione della giustizia era affidata alvisir e ai tribunali locali (kenebet). Le pene potevano essere severe, ma vi erano forme di tutela per gli imputati. I procedimenti civili erano pubblici e semplici, con la partecipazione di testimoni. Le donne godevano di diritti civili avanzati per l'epoca. Nel popoloebraico, il diritto (Halakhah) trae fondamento dallaTorà, ritenuta dalla tradizione rivelata aMosè, ma secondo gli storici frutto di una lunga elaborazione tra ilX e ilV secolo a.C.. Accanto alla legge scritta, si sviluppò quella orale, successivamente raccolta nellaMishnà (II-III secolo d.C.) e poi nelTalmud, che nella suaversione babilonese è ancora oggi considerato il fondamento del diritto ebraico tradizionale.
Ildiritto cinese antico si sviluppò a partire dall’epoca delladinastia Shang (XIV-XIII secolo a.C.), in un contesto dominato da potere sacro e pratiche sciamaniche. Con ladinastia Zhou emerse il concetto diMandato del cielo, che legittimava il sovrano. I primi testi legislativi noti risalgono alVI secolo a.C. e mostrano l'influsso dellafilosofia cinese. Ilconfucianesimo, affermatosi nelV secolo a.C., privilegiava i riti e la morale rispetto alle leggi scritte; illegismo, al contrario, sosteneva un’applicazione rigorosa della legge, impersonale e inflessibile. Ladinastia Qin, che unificò la Cina nel 221 a.C., adottò un sistema legista, poi integrato da elementi confuciani. InGiappone, ildiritto consuetudinario subì profonde trasformazioni a partire dalVII secolo, sotto l'influsso della cultura cinese. L'introduzione del confucianesimo e delbuddhismo accompagnò la promulgazione delcodice Taihō (701), che istituì il sistemaRitsuryō. Anche se la sua applicazione effettiva diminuì nei secoli successivi, il sistema rimase formalmente in vigore fino alXIX secolo. InCorea, il diritto antico ebbe un’impostazione prevalentemente penale, influenzata dal legalismo e dal confucianesimo. Il primo codice conosciuto, loYul-lyoung, fu emanato nel 373 dal regno diGoguryeo. InIndia, il diritto si sviluppò attorno al concetto didharma, con radici nelle tradizionivediche einduiste. IDharmasutra, redatti tra il VI e il II secolo a.C., stabilivano norme morali e giuridiche relative a matrimonio,caste e pene. In epoca successiva, iDharmaśāstra approfondirono tali temi con maggiore articolazione e forma poetica. Il più celebre è ilCodice di Manu, che, pur non essendo più applicato, ha esercitato un'influenza duratura sul pensiero giuridico indiano. Quanto alle comunità dell'America, il diritto rimase piuttosto primitivo e imperniato attorno ad alcuni principi fondamentali o alle autorità religiose o politiche del popolo di riferimento, che sindacavano i vari casi che si presentavano all'attenzione.
IlMuseo archeologico nazionale di Napoli, conosciuto anche con l'acronimo diMANN, giàReal Museo Borbonico eMuseo nazionale, è unmuseo ditipo archeologico ubicato aNapoli.
Considerato uno dei più importanti al mondo nel suo genere, aperto nel 1816, fonda principalmente le sue esposizioni sulla statuaria dellacollezione Farnese, sui ritrovamenti provenienti dall'area vesuviana, in particolar modoPompei,Ercolano eStabia, e sulla collezione egizia, la prima in ordine cronologico inItalia. Tra le opere custodite al suo interno ilToro Farnese, il più grande pezzo di marmo scolpito proveniente dall'antichità,Battaglia di Isso eFlora, rispettivamente uno dei mosaici e uno degli affreschi più conosciuti diepoca romana, pitture come laVenditrice di amorini e leDanzatrici, che influenzarono l'arte neoclassica, nonché mosaici comeMusici ambulanti che ebbe influenza nelPositivismo.
Nel 2023 il museo ha fatto registrare 553 141 visitatori.