È famoso per avere dato i natali al pittoreGiuseppe Pellizza e per la frutticoltura, in particolare per la coltivazione dellapesca.
Fa parte dell'Unione di ComuniComunità Collinare Basso Grue Curone.
Volpedo è stato inserito nel club deiBorghi più belli d'Italia, creato dalla Consulta del Turismo dell'Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), e dal 2019 al 2024 gli è stata assegnata laspiga verde.[5]
Il paese si trova allo sbocco inpianura padana del torrenteCurone, con la pianura che si apre a nord e le colline che contornano la valle a sud, dominate dalla vista delMonte Giarolo.Il nucleo storico sorge su una collinetta sulla sponda destra del torrente, attorno alla quale vennero costruite le mura delcastrum, la quale si allunga verso il corso d'acqua, costituendo un punto di guado verso la sponda opposta, su cui infatti è stato edificato il ponte.
Mentre il centro si trova a circa182 m s.l.m., le frazioni e varie case sparse sono situate sulle colline circostanti e possono arrivare ai479 m s.l.m. del Poggio di Brienzone.[6]
In documenti delX secolo il paese è attestato con diversi nomi:Vicus Piculus,Vicus Peculus,Vipegulus,Vulpeculus, quindi comunque unvicus, cioè un villaggio romano,[7] da cui il nome attuale.
La stele sepolcrale romana in arenaria (I secolo d.C.).
Una stele sepolcrale, oggi incastonata in un muro laterale dellacanonica parrocchiale, testimonia la presenzaromana già nelI secolo,[8] anche se l'insediamento probabilmente risale alle antiche popolazioniliguri.[9]
La prima memoria scritta del paese è del 21 agosto966,[10] dove si nomina lapieve, ed è poi citato in altri documenti delX secolo comevicus. Sempre dello stesso periodo sarebbe, oltre che la pieve, ilcastrum, il villaggio fortificato di cui ancora oggi è visibile parte della cinta muraria (ricostruita nelXVI secolo).
Nel1482, un ragazzino di 8 anni di Volpedo, Giovannino Costa, viene ritrovato barbaramente ucciso presso Casalnoceto. L'omicidio suscita grande scalpore e presto si parla di miracoli attribuiti al ragazzo, generandone il culto.[12] Il ragazzo, divenuto beato, è oggi patrono del paese.
All'inizio del ducato diMassimiliano Sforza,ghibellino, i volpedesi, guidati dal marcheseBernabò Malaspina, di parte guelfa, appiccano un incendio al castello del vicino Monleale, distruggendolo completamente. Il 12 luglio1513 il duca Sforza invia un commissario a Volpedo per ripristinare l'ordine e per punizione, il giorno successivo con l'aiuto di 300 monlealesi, fa abbattere le mura delcastrum[13] che vennero ricostruite a partire dal1589 quandoMilano era sotto la dominazione spagnola.[14]
NelXIX secolo la fisionomia del paese cambia profondamente, con il progressivo abbattimento delle mura che circondavano l'anticocastrum: nel1835 viene ampliata la chiesa parrocchiale, nel1856 viene costruito l'attuale ponte sul Curone, in sostituzione di uno in legno,[17] e nel 1859 il nuovo Palazzo comunale.[18] Solo nel1885 verrà realizzata l'attuale strada tra Monleale eCastellaro, su cui correrà, tra il1889 e il1933, latramvia Tortona-Monleale.
Verso la fine delXIX e l'inizio delXX secolo raggiunge una certa fama come centro termale grazie alle Fonti della Maddalena, presso le quali, nel1922, verrà edificato un albergo con ristorante. L'edificio, trasformato innight club dopo laseconda guerra mondiale, verrà distrutto da un incendio in cui perirono due bambini nel1979, ponendo fine ad ogni attività.[19][20][21]
Nel1935 l'avvocatoCarlo Baravalle,podestà del paese, decise di istituire il mercato all'ingrosso della frutta che portò alla realizzazione del mercato coperto nel1936-1937.[23][24]
Sempre nel 1937 viene realizzata la strada Lungocurone che costituisce un nuovo argine in cemento lungo il torrente.[25]
Tra il 6 e il 7 ottobre1977 una grave alluvione abbattutasi sul basso Piemonte[26] provoca ingenti danni[27] alle attività e abitazioni lungo il Curone.
Lo stemma del comune di Volpedo è stato concesso, assieme al gonfalone municipale, con il decreto del presidente della Repubblica del 15 luglio 2011.[28]
«D'azzurro, ai due leoni, affrontati, d'oro, linguati e allumati di rosso, afferranti ilferro di cavallo d'argento, forato del campo, caricato dalla scritta PAX in lettere maiuscole di rosso; esso ferro di cavallo afferrato dal leone posto destra con la zampa anteriore destra e dal leone posto a sinistra con la zampa anteriore sinistra. Ornamenti esteriori da Comune.»
Lo stemma riprende quello del condottiero Perino da Tortona il quale chiese ed ottenne dal Duca di Milano Filippo Maria Visconti nel 1412 «il feudo di Volpedo per i servigi prestati che, con successiva disposizione testamentaria, donò alla fabbrica del Duomo di Milano».
«Le vecchie mura, la chiesa della Pieve e la lapide a Perino sono tra le più importanti nostre vestigia. … La mura, la vecchia mura coll'avanzo delle due torri, che fu un giorno baluardo agli antichi abitatori di Volpedo, che servì nei giorni tristi delle invasioni, che difese dai vicini e dai predoni.»
Notevole è la parte che si è salvata dei potenti bastioni cinquecenteschi che racchiudevano ilcastrum e che delineano la parte antica del borgo.
La ottocentescaparrocchiale di San Pietro Apostolo si erge sul luogo in cui era posta la casa di Giovannino Costa, giovane pastore barbaramente ucciso nel1468 e divenuto, come beato Giovannino martire, patrono del paese[31] Nella chiesa si trova unSan Luigino, opera diGiuseppe Pellizza da Volpedo (1894)
Nella piazza principale del paese (piazza della Libertà) si trova l'ottocentesco palazzo municipale, all'interno del quale è presente una lapide con bassorilievo marmoreo che ricorda la donazione di Volpedo da parte diPerino Cameri allaFabbrica del Duomo di Milano nelXV secolo: è opera dello scultoreJacopino da Tradate.
All'estremità del paese, verso il cimitero, si trovano la casa natale e lo studio di Giuseppe Pellizza da Volpedo. In esso sono conservati strumenti di lavoro, oggetti personali, libri e anche alcune opere dell'artista.
In località Cascina Boffalora è presente unaroverella riconosciuta comepianta monumentale, con un fusto di diametro di circa 320–315 cm e un'altezza di 15 m.[32]
Secondo i datiISTAT[34] al 31 dicembre 2020 la popolazione straniera residente era di 135 persone (60 maschi e 75 femmine).Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[34]
Vi nacque il pittoreGiuseppe Pellizza da Volpedo (1868-1907), uno dei pittori italiani più importanti del suo tempo, noto al grande pubblico soprattutto per essere autore della celebre telaIl Quarto Stato. Pellizza fece la scelta di vivere e lavorare nel paese in cui era nato e, in segno di attaccamento alla sua terra, di aggiungere alla sua firma "da Volpedo".
Nel1966 le figlie donarono al Comune lo studio-atelier, ricco di importanti testimonianze sulla sua vita e produzione artistica e suo luogo di lavoro. Nel1990 il Comune, con il sindaco Gervino, varò ilProgetto Pellizza che portò all'apertura al pubblico dello studio nel1994. Lo studio nel frattempo era stato restaurato e riportato alle condizioni in cui lo aveva lasciato il pittore, eccezion fatta per l'entrata esterna costruita negli anni immediatamente successivi alla donazione.Infatti il pittore, che aveva iniziato la costruzione dello studio nel1888, accedeva ad esso tramite una porta dall'attigua casa natale.Il progetto si propose inoltre di valorizzare il lascito culturale dell'artista recuperando, sul piano architettonico, per quanto possibile, la fisionomia e l'atmosfera delle sue tele che raffigurano scorci del paese a fineottocento. Il 1º maggio1995, per laFesta dei lavoratori la piazzetta in cui è stato dipintoIl Quarto Stato, posta all'interno dell'anticocastrum, di fronte al palazzo deiMalaspina, signori del luogo contro i quali si indirizzavano le lotte sociali contadine di fine ottocento, è stata restaurata e, significativamente, da piazza Castello, già piazza Malaspina, è stata ribattezzata "Quarto Stato"[38].
Dallo studio parte idealmente un itinerario che mette a confronto la Volpedo odierna - non più di tanto compromessa dall'espansione edilizia - con quella delle tele del pittore. Il percorso tocca l'antica pieve ed il giardino che la circonda (raffigurato ne l'Idillio primaverile), la via che porta a palazzo Malaspina, quella della chiesa parrocchiale, la piazza del municipio (raffigurata inPiazza di Volpedo) ed altri luoghi ancora. Dieci riproduzioni di opere dell'artista, in grande formato, segnano le tappe di questo ideale percorso.
Nel settembre del2001 si sono festeggiati i cento anni dalla creazione delQuarto Stato: il quadro è tornato per qualche giorno nello studio dove fu dipinto, attirando nel borgo migliaia di visitatori.
Il 6 settembre 2009 il percorso è stato integrato con l'inaugurazione della Piazza degli Emigranti dove è stata installata una riproduzione dell'ultima opera di Pellizza, nota con il titolo "Membra stanche".
Tra le iniziative culturali intraprese va ricordata l'apertura, in piazza Quarto Stato, di unMuseo didattico dedicato all'analisi del percorso artistico del pittore; poi ancora le molteplici manifestazioni che vedono impegnata la comunità locale nella valorizzazione del territorio, a partire dal lascito di memorie pellizziane. Un importante contributo in tal senso è dato dall'Associazione Pellizza da Volpedo.[39]
L'economia è prevalentemente agricola. Volpedo è stato un grande produttore divino per secoli[40] e, dall'inizio delXX secolo, in seguito a un'epidemia difilossera che colpì i vitigni, è stata introdotta lapesca, in sostituzione delgelso.[41] In seguito alla realizzazione del mercato all'ingrosso nel 1935, da parte del podestàCarlo Baravalle, si diffuse la denominazione di Pesca di Volpedo, che diventerà un marchio dal 2008, tutelato dal relativo consorzio[42] e commercializzato dallacooperativa di produttori Volpedo Frutta con sede in Monleale.[23]
^ Goffredo Casalis,Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna", vol. 11, Torino, Editori Maspero, Marzorati e Comp., 1845, p. 101.
^La Pieve di Volpedo e i pittori Manfredino e Franceschino Basilio - Giorgio Stara Tedde. - Tortona: Tipografia Adriano Rossi, 1915. - 59 p.
^Dell'omicidio furono accusati un frate deiserviti e, come mandante, unebreo di Tortona che confessarono sottotortura e furono mandati a morte in Milano. Cfr. Italo Cammarata e Ugo Rozzo,Il Beato Giovannino patrono di Volpedo. Un fanciullo "martire" della fine del secolo XV, Volpedo 1997 (Quaderni, 1)
^B.U. n. 24, suregione.piemonte.it.URL consultato il 16 febbraio 2019.
^Delibera Consiglio Comunale 31 marzo 1946: Elezione del Sindaco, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 348.
^A seguito della divisione tra Volpedo, Monleale, Volpeglino e Berzano il prefetto nomina un commissario e vengono indette nuove elezioni.
^Verbale insediamento del commissario prefettizio del 4 agosto 1948, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 348.
^Delibera Consiglio Comunale del 3 ottobre 1948: Riconoscimento della esistenza nei consiglieri eletti dei requisiti prescritti dalla legge ed insediamento del consiglio cominale, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 348.
^Delibera Consiglio Comunale del 16 novembre 1952: Elezione del Sindaco, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 348.
^abIl mandato cessa a causa della morte del sindaco.
^Delibera Consiglio Comunale n. 2 del 25 aprile 1954: Elezione del Sindaco, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 349.
^Delibera Consiglio Comunale n. 17 del 18 novembre 1956: Elezione del Sindaco, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 349.
^Delibera Consiglio Comunale n. 19 del 19 novembre 1960: Nomina del Sindaco, inArchivio comunale di Volpedo, vol. 349.
^ Consiglio Comunale di Volpedo,Mozione di sfiducia al Sindaco. Art. 52 comma 2° D.LGS. 267/00. Approvazione., n. 32, 14 novembre 2003.
«...Favorevoli alla mozione di sfiducia n.9 contrari alla mozione di sfiducia n.3 su n. 13 presenti e n.12 votanti... A seguito dell'approvazione della mozione di sfiducia, il Sindaco e la rispettiva giunta cessano dalla carica e viene dato inizio al procedimento di scioglimento del Consiglio comunale.»
^ Il Prefetto della Provincia di Alessandria,Decreto di scioglimento, Prot. nr. 389/A.C./Area II, 20 novembre 2003.