
Vladimír Holan (Praga,16 settembre1905 –Praga,31 marzo1980) è stato unpoetaceco.


Lo stile e le caratteristicheletterarie di Holan si dimostrarono tra le più originali e complesse rispetto alle tendenze dominanti nella lirica ceca delNovecento e variarono a seconda del periodo creativo.[1][2]
Nacque in una famiglia di forti valori religiosicristiani.[3]
Il suo percorso di studi e di formazione comprese la frequentazione della facoltà digiurisprudenza e dilettere aPraga.
Una volta laureatosi nel1926 intraprese il mestiere di impiegato, che abbandonò nel1935.[3]
Collaborò con svariateriviste egiornali.
Durante glianni trenta viaggiò inItalia e inFrancia.
Nel secondo dopoguerra si allontanò, temporaneamente, dalla fede religiosacristiana e partecipò attivamente alla vitapolitica del suo Paese nelle file delPartito Comunista di Cecoslovacchia.
Ma intorno al1950 lasciò il Partito Comunista e riabbracciò le pratiche religiosecattoliche.
Da questo momento Holan si ritirò a vita privata rinunciando quasi completamente alle apparizioni pubbliche.[2]
Nel1960 è stato candidato alPremio Nobel per la letteratura.[1]
Nel1968 lo Stato gli conferì il titolo diArtista nazionale.
(Vladimír Holan,Una notte con Amleto)
Se in una prima fase giovanile, soprattutto durante l'occupazionenazista, Holan si accostò all'astrattismo, all'ermetismo e alsimbolismo immergendosi nella ricerca dell'interiorità e della spiritualità, dopo laseconda guerra mondiale mutò gli elementi delle sue liriche verso forme e contenuti maggiormenterealistici, meno oscuri, meno tragici, più popolari, più brevi e più trasparenti.[1]
Nelle opere della prima fase giovanile influenzate parzialmente daRilke, daMallarmé e daValéry, qualiBlouznivý vějíř ("Il ventaglio delirante",1926),Triumf smrti ("Il trionfo della morte",1930),Vanutí ("Aliti di vento",1932),Oblouk ("L'arco",1934),Kameni, přicházíš... ("O pietra, vieni...",1937), tramite slanci fantasiosi, ambientazioni intrise di aspetti malinconici e pessimistici, linguaggio ricco di paradossi e di innovazioni, Holan perseguì il fine di descrivere le relazioni tra la realtà e la metafisica, le diversità tra ciò che è immortale e ciò che è caduco, il bene ed il male.[1]
Le opere della seconda fase creativa di Holan si caratterizzarono per una maggior apertura verso le tematiche prese dalla realtà contemporanea, quali gli eventi bellici tragici, il destino della società e della sua patria.[1]
Da ricordare, in questo periodo, le raccoltePrvní testament ("Il primo testamento",1940),Dík Sovětskému svazu ("Grazie all'Unione Sovietica",1945),Panychda ("Requiem", 1945),Rudoarmějci ("I soldati rossi",1947),Tobě ("A te",1947),Dokument ("Documento",1949),Tři ("Tre",1957).
Negli ultimi venti anni di vita, la carriera letteraria di Holan ebbe un'altra svolta, dato che lo scrittore si allontanò dalle tematiche politiche e reali per riprendere e focalizzare ulteriormente il suo primo percorso poetico, basato sulle immagini interiori e con una nota ispirata dalla misericordia cristiana.[2]
Le raccolte principali di questa ultima fase letteraria di Holan furonoBez názvu ("Senza titolo",1963),Dva světy ("Due mondi",1966),Noc s Ofélií ("Notte con Ophelia",1973), oltre aNoc s Hamletem ("Una notte con Amleto",1964), che divenne una delle più conosciute e tradotte liriche ceche,[4] e si può considerare una sintesi del pensiero di Holan sull'uomo, sulla vita e sull'arte.[3]
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