
Virginia Marini (nataVisini) (Alessandria,7 febbraio1844[1] –Roma,13 marzo1918[2]) è stata un'attriceitaliana.

Nacque adAlessandria da modestafamiglia nel1844[1];morì aRoma nel1918. Figlia di Carlo, custode di unteatro. Il padre, che in realtà aveva per cognome Weiss,[3] era discendente di un soldato napoleonico svedese; nato a Pinerolo, arrivando ad Alessandria aveva italianizzato il cognome in Visini. La futura attrice, a soli quindici anni, sposa lo sconosciuto attore Giovan Battista Marini, assumendone lei stessa il cognome. Fin da piccola manifestò la sua passione per lospettacolo cercando di introdursi tra ilpubblico o dietro le quinte per assistere alle diverse rappresentazioniteatrali. Pare che già in quei primi anni amasse declamaremonologhi che imparava in teatro esibendosi poi dinnanzi ad uno specchio. La sua carriera fu rapida; una delle prime parti fu l'interpretazione di una giovane serva nella Compagnia Monti-Preda. Ben presto si affermò, al punto che perfino il Vate,Gabriele D'Annunzio, il 28 novembre del1914 le scrisse daParigi chiedendole di voler accettare una parte nella sua opera “Madre dolorosa”, dichiarandosi lieto e fiero nel caso di una risposta affermativa.
Calcò le scene dei più importanti teatri italiani ottenendo successi alla pari di altre importanti attrici del suo tempo qualiEleonora Duse,Giacinta Pezzana eSarah Bernhardt.
L'attrice alessandrina fu acclamata da numerose platee per il talento, lavoce vibrante ma, soprattutto, per ladizione perfetta. Nel 1894 abbandonò le scene e si trasferì aRoma, su richiesta delMinistro della Pubblica IstruzioneGuido Baccelli, perdirigere lascuola direcitazione annessa all'Accademia di Santa Cecilia[1].
Fondò, insieme al collegaAlamanno Morelli, il Teatro Manzoni diScandicci,oggi Cinema Cabiria. La casa scandiccese dell'attrice era di fronte al teatro ed era conosciuta comeLa Palazzina[4].
IlComune diAlessandria nel dicembre del1948 - trentennale della scomparsa dell'artista - collocò una lapide sulla facciata della casa natale sita in via Bergamo a ricordo della grande attrice alessandrina. (Epigrafe dettata dall'allora sindaco della cittàNicola Basile).

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