Vincenzo Micocci (Roma,22 maggio1923 –Roma,5 novembre2010) è stato unproduttore discografico etalent scoutitaliano.
Vincenzo Micocci è stato uno dei più celebri discografici italiani: ha lavorato come direttore artistico allaRCA Italiana e allaDischi Ricordi, dopodiché è stato il fondatore dellaParade, dellaIt e dellaUna sors coniunxit.
L'interesse di Vincenzo Micocci verso la musica inizia sin dall'infanzia, quando ascolta alla radio le poche incisioni di jazz che arrivano in Italia in quegli anni.
Dopo la maturità tecnica, per potersi pagare l'Università (dove studia alla facoltà di Lettere) inizia a lavorare presso il negozio di dischi dello zio ("Musicalradio", in via delle Convertite a Roma), occupandosi in particolar modo degli acquisti, e quindi trattando in prima persona con gli agenti delle case discografiche: ed è proprio l'agente dellaRCA a segnalare Micocci aEnnio Melis, il direttore della casa discografica, per via del quantitativo di dischi venduti (superiori alla media di altri negozi) e soprattutto per il "fiuto" che dimostra, richiedendo moltissime copie di dischi di artisti comeHarry Belafonte ePerry Como (entrambi distribuiti in Italia dalla RCA), ancora poco conosciuti in Italia ma che successivamente ebbero successo; Micocci viene assunto dalla casa discografica nel 1956.
Il primo incarico che gli dà Melis è quello di quantificare le copie di dischi di importazione da stampare, ma di fronte ad una serie di previsioni azzeccatissime (Belafonte in Italia venderà, tra il 1956 e il 1957, circa 500 000 copie) lo nomina direttore artistico, ed insieme pianifica l'attività per gli anni successivi: si decide quindi di dare il via alla costruzione di nuovi studi di registrazione (che avranno sempre sede in via Tiburtina, e che saranno inaugurati alla fine del 1961), si assumono come arrangiatori alcuni giovani musicisti (alcuni appena diplomati alConservatorio Santa Cecilia di Roma, comeEnnio Morricone, altri con esperienze in altre case discografiche, comeLuis Bacalov, e si decide di sviluppare l'acquisizione di giovani cantanti italiani, per sviluppare in maniera maggiore il catalogo nazionale: tra i primi che vengono messi sotto contratto da ricordareGianni Meccia (per cui viene coniato il termine cantautore[1][2][3]),Nico Fidenco eEdoardo Vianello.
Nel portare avanti queste attività, Micocci non trascura la sua passione, il jazz, e riesce ad aprire e gestire una collana apposita che stampa in Italia molte incisioni americane di grandi artisti (comeJelly Roll Morton), alcune inedite per l'Italia, ma anche dischi di jazzisti italiani comeRomano Mussolini o il romanoNunzio Rotondo.
Nel frattempo Micocci continua la sua attività extra di giovane appassionato di musica, specialmente jazz: inizia a scrivere come critico musicale per le rivisteFiera letteraria eL'Espresso, e nel 1958 pubblicherà per le edizioniCappelli di Bologna il fondamentale volume "Il libro del jazz", scritto insieme aSalvatore Biamonte e ripubblicato più volte nel corso dei decenni successivi, e sempre con Biamonte condurrà in quegli anni la celebre trasmissione radiofonica "Il Discobolo", ricordata anche daFrancesco De Gregori nella canzone "Rollo & His jets".
Lavorerà per la radio in molte altre trasmissioni, tra la fine degli anni cinquanta e i primi anni sessanta; da ricordareIl cielo non può attendere,Quattro passi fra la musica eOccasione in musica
Gli artisti scoperti e messi sotto contratto per laRCA da Micocci riscuotono un grandissimo successo, e i loro dischi diventano i più venduti in Italia in quegli anni; in particolare ricordiamoIl barattolo eIl pullover di Gianni Meccia eLegata a un granello di sabbia di Nico Fidenco (che supera le cinquecentomila copie), a cui bisogna aggiungere le prime colonne sonore composte daCarlo Rustichelli (celebre quella per il filmUn maledetto imbroglio, con la bella canzoneSinnò me moro),Piero Umiliani edEnnio Morricone.
Il 1962 è un anno pieno di soddisfazioni per Micocci: infatti alla fine del 1961 sono stati inaugurati gli studi di registrazione della RCA, siti in via Tiburtina, studi all'avanguardia che verranno quindi usati anche da artisti di altre case discografiche, e nello stesso anno Micocci mette sotto contratto due giovani promesse (che negli anni successivi domineranno le classifiche di vendita), la torineseRita Pavone eGianni Morandi.
Proprio a causa di questi successi, poiché il suo nome inizia a diventare noto nell'ambiente discografico, laDischi Ricordi gli fa la proposta di sostituire come direttore artisticoNanni Ricordi, che per alcuni dissidi ha abbandonato la casa discografica di cui pochi anni prima era stato fondatore: Micocci accetta e si trasferisce a Milano.
LaRicordi sta attraversano un periodo di crisi dopo l'abbandono diNanni Ricordi (a cui ha fatto seguito l'abbandono del suo collaboratoreFranco Crepax, che è passato allaCGD - Compagnia Generale del Disco), e molti artisti comeSergio Endrigo,Gino Paoli,Luigi Tenco (che prima realizza con MicocciMi sono innamorato di te) edEnzo Jannacci hanno abbandonato la casa discografica (Paoli ed Endrigo seguiranno Nanni Ricordi allaRCA dove, curiosamente, verrà chiamato proprio per sostituire Micocci).
Il nuovo direttore artistico adotta una duplice strategia: da un lato valorizza alcuni artisti che, fino a quel momento, hanno avuto un ruolo di secondo piano all'interno dell'etichetta, comeOrnella Vanoni, dall'altro ricerca e mette sotto contratto alcune nuove promesse che raggiungono presto il successo, comeWilma Goich conLe colline sono in fiore e, soprattutto, il romano Roberto Satti che, con il nome d'arte diBobby Solo, partecipa alFestival di Sanremo 1964 con quella che diventa in poche settimane il disco più venduto nella storia italiana fino a quel momento (e il primo a superare il milione di copie)Una lacrima sul viso.
Con l'esplosione del beat, Micocci intuisce il seguito che i complessi hanno presso i giovani, e mette sotto contratto alcuni nuovi esponenti di questo genere, come iDik Dik e iQuelli, strappando inoltre ad una casa discografica rivale, laVedette, quello che diventa il gruppo simbolo del beat italiano: l'Equipe 84.
Ma il richiamo della città di origine è forte, per cui Micocci decide di ritornare a Roma, e nella primavera del 1966 si dimette da direttore artistico dellaRicordi.
Il progetto di Micocci è da un lato quello di continuare la ricerca di nuovi talenti, dall'altro quello di diffondere discograficamente le grandi colonne sonore, mettendosi però in proprio: contatta quindi alcuni personaggi del mondo musicale conosciuti negli anni precedenti e, conEnnio Morricone,Nico Fidenco e il paroliereCarlo Rossi fonda una nuova casa discografica, laParade.
E ancora una volta il suo fiuto nello scoprire nuovi talenti non lo inganna: uno dei primi 45 giri pubblicati è infatti quello di un giovane cantautore napoletano, che si chiamaEdoardo Bennato; in particolare Micocci è rimasto colpito dalla canzoneEra solo un sogno, ed aveva provato a contattareBobby Solo per proporgliela ma, poiché l'artista romano non è interessato, il disco viene pubblicato dallaParade.
L'attività continua negli anni successivi, e tra gli artisti scoperti e lanciati sono da citare il gruppo napoletano degliAlunni del Sole, la cantante casertanaNancy Cuomo e i Chetro & Co. diEttore De Carolis, uno dei primi gruppi psichedelici italiani.
All'inizio del 1970, però, la casa discografica chiude: come ha raccontato lo stesso Micocci in molte interviste, la Parade era rappresentata da un avvocato che aveva il vizio del gioco e fece sparire del denaro, per cui i soci decisero la chiusura dell'azienda.
Micocci decide di ritentare l'esperienza come discografico, ma appoggiandosi ad una grande casa discografica che da un lato gli garantisca una distribuzione capillare del prodotto e dall'altro possa rilevare i contratti degli artisti più promettenti: nasce così laIt.
Micocci decide di fondare laIt dopo aver preso degli accordi conEnnio Melis, in maniera tale che laRCA distribuisca i dischi della It (e della Mark Tre, sottoetichetta della casa madre): l'accordo prevede che, qualora lo ritenga opportuno, la casa madre possa rilevare il contratto e il catalogo degli artisti giudicati più promettenti.
Per la registrazione dei dischi si accorda invece con una vecchia conoscenza dei primi anni sessanta,Edoardo Vianello, che nello stesso anno ha aperto una sua casa discografica, l'Apollo Records, con uno studio di registrazione di sua proprietà, chiamatoStudio 38 (dove verranno registrati moltissimi dischi pubblicati dalla It).
Per Micocci gli anni settanta diventano il periodo della scoperta dei cantautori, in particolar modo quelli della cosiddetta scuola romana: la It mette sotto contratto tra il 1970 e il 1971 alcuni nomi di giovani sconosciuti comeFrancesco De Gregori,Antonello Venditti,Giorgio Lo Cascio,Rosalino Cellamare, e in molti casi laRCA rileva il contratto e ristampa i dischi, a volte con differenze grafiche (è il caso, ad esempio, diTheorius Campus diFrancesco De Gregori eAntonello Venditti, diL'orso bruno diVenditti o diAlice non lo sa diDe Gregori.
Coadiuvato dal direttore artisticoMichele Mondella (che in seguito passerà anche lui allaRCA), Micocci espande il settore di azione della sua casa discografica al jazz, pubblicando i dischi del sassofonistaMario Schiano, al rock progressivo con la pubblicazione dei dischi deiPierrot Lunaire e dell'opera rockEliogabalo, scritta dal torineseEmilio Lo Curcio, ma anche alle canzoni cantate da attori comeNino Manfredi (uno dei più grandi successi di vendita è la versione diTanto pe' cantà diEttore Petrolini eseguita dall'attore romano) oLaura Betti, o a giovani interpreti comeFiorella Mannoia.
Non tralascia, però, la canzone d'autore, e tra i nomi nuovi scoperti e lanciati ricordiamoRino Gaetano,Gianni Togni,Sergio Caputo,Grazia Di Michele,Enzo Carella e, negli anni ottanta,Amedeo Minghi,Mario Castelnuovo,Paola Turci,Stradaperta, e la sua ultima produzione nel 2001 per il duo napoletanoPrincipe e Socio M. con la canzone Targato Na presente al festival di Sanremo.
A partire dalla seconda metà degli anni ottanta affianca alla conduzione dell'azienda il figlioStefano eFrancesco.
Un'altra breve esperienza discografica che ebbe Micocci fu quella con laUna sors coniunxit (nota anche comeUna), nata come etichetta per scoprire nuovi talenti della canzone d'autore alla fine degli anni settanta.
Il nome più noto tra quelli degli artisti pubblicati dallaUna è quello diGoran Kuzminac, bravo chitarrista di finger-picking, che proprio con Micocci incise le sue canzoni più celebri (comeStasera l'aria è fresca,Ehi, ci stai eStella del nord). Gli altri artisti della Una sors coniuxit erano: Gaio Chiocchio, coautore di molti brani di Amedeo Minghi tra cui la celeberrima "1950", Alberto Beltrami con la discussa "Non ti drogare" del festival di San Remo 1980, Lino Rufo, Gepi Patota, Emilio lo Curcio, e anche Roberto Kunstler, paroliere e coautore di Sergio Cammariere.
Nel 1987 laBMG rileva la RCA internazionale e, quindi, anche laRCA Italiana: decide quindi di non rinnovare più gli accordi con laIt.
La famiglia Micocci cerca quindi nuovi partner, e li individua nel gruppoVirgin, etichetta discografica inglese nata nel 1973 che ha deciso alla fine degli anni ottanta di entrare nel mercato italiano con una propria filiale.
Il tipo di accordo ricalca quello di vent'anni prima con laRCA, ma mancano, in questo periodo, i nomi di successo come erano stati anni primaVenditti eDe Gregori: nei primi anni novanta Micocci tentò il lancio di giovani cantautori comeMarco Conidi o di cantanti come la molto dotata vocalmenteFrancesca Schiavo, ma i risultati furono inferiori alle aspettative.
Nel 2009 il discografico pubblica unaautobiografia dal titolo.Vincenzo io ti ammazzerò, edita daConiglio editore, in cui la prefazione è scritta proprio daAlberto Fortis[4][5][6](ISBN 978-88-6063-190-9)
Micocci è il protagonista della canzoneMilano e Vincenzo, scritta daAlberto Fortis nel 1978: in precedenza infatti il cantautore piemontese aveva contattato laIt, registrando anche alcuni provini che però Micocci decise di non pubblicare, scatenando il risentimento di Fortis. Dopo oltre 32 anni, il 12 novembre2010 Alberto Fortis è ospite nel programma televisivoI migliori anni diCarlo Conti, in cui si esibisce con una versione modificata diMilano e Vincenzo, cantando "Vincenzo io ti abbraccerò", una pubblica riconciliazione con il discografico scomparso una settimana prima.
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