| Vincenzo Macaluso | |
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| Macaluso |
Vincenzo Macaluso (Canicattì,31 ottobre1824 –Roma,27 dicembre1892[1]) è stato unavvocato,giornalista,politico nonché patriota delRisorgimentoitaliano.
Capitano diartiglieria, nel1848 nella guerra per l'indipendenza siciliana comandò la batteria "Trinacria" e si distinsenell'assedio di Messina. Venuta meno la rivoluzione, rientrati iBorboni, fu esiliato.
Con un atto di sfida inalberò il 3 luglio1859 il tricolore sul Monte La Pietra, "una rocca isolata bianchissima sorgente a cavaliere traGrotte eComitini", e diede così inizio a una rivolta che si espanse a macchia d'olio fino aPalermo. Per le sue ardite gesta patriottiche subì tre condanne a morte da parte dei Borboni: dalle prime due lo salvò l'intercessione dello zioGioacchino La Lomia, ministro della Giustizia delre di Napoli; dalla terza lo liberòGaribaldi, quando giunse aPalermo. Divenuto uomo di fiducia del generale, fu poi, per la sua integrità morale e l'ansia di giustizia, oltre che per le sue convinzioni repubblicane, contrastato dai luogotenenti piemontesi, che ne boicottarono sempre l'elezione al Parlamento.
Nel1861 adAgrigento fondò il periodicoLa Pietra. Nel 1885 diresse a RomaLe Forche Caudine, giornale stampato in 130 000 copie.
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