Lostemma cittadino di Vilnius raffigurasan Cristoforo (Kristupas) nell'atto di attraversare il fiume tenendo sulle spalle unGesù infante. Fu messo alla città nel 1330, settimo anno dalla sua fondazione.
In precedenza lo stemma di Vilnius raffigurava Titan Alkis, eroe delle antiche leggende lituane, mentre trasportava dall'altra parte di un fiume la moglieJanteryte, tenendola sulle proprie spalle. Proprio in questo modo, secondo la leggenda, san Cristoforo aiutò Gesù bambino ad attraversare un fiume. Lo stemma anteriore, che traeva le sue origini da un periodo storico in cui ilpaganesimo era ancora profondamente radicato tra le popolazioni baltiche, è stato quindi probabilmente rielaborato al momento della conversione allanuova fede, sostituendo il simbolo cristiano a quello pagano.
Vilnius vista di notte
Si ritiene che Vilnius, analogamente a molte altre città, debba l'origine del suo nome al fiume su cui sorge, laVilnia.
Vilnius si trova nel sud est della Lituania, alla confluenza dei fiumiVilnia eNeris. La posizione periferica rispetto al resto del paese è conseguenza della storia e del cambiamento dei confini lituani nel corso dei secoli. Un tempo era al centro non solo culturale, ma pure geografico delGranducato di Lituania. In origine, occupava anche una posizione centrale nell'area occupata dagli insediamenti lituani, anche se la popolazione della città è stata multietnica per la maggior parte della sua storia.
Vilnius è a 312 km dalBaltico e daKlaipėda, il principale porto lituano. Le altre grandi città lituane si possono raggiungere con facilità dalla capitale:Kaunas è a 102 km di distanza,Šiauliai a 214 km ePanevėžys a 135 km. L'area attuale di Vilnius è di 402chilometri quadrati.
Il clima di Vilnius ècontinentale umido (Dfb secondo laclassificazione climatica di Köppen). La media trentennale1981-2010 delle temperature era di 6,6°C mentre per il periodo 1991/2020 (l'attuale da considerare) è aumentata a 7,3°C. Così ingennaio la temperatura media è passata da -4,1°C a -3,9°C ed inluglio da 17,9°C a 18,7°C. Queste differenze termiche sono aumentate significativamente nell'ultimo trentennio, attribuito dal Servizio Idrometeorologico Lituano (che monitora il clima della Lituania) alsurriscaldamento globale. Leprecipitazioni annuali attualmente sono diminuite e si aggirano ad oltre 650 mm.[4][5]
D'estate le giornate sono calde specialmente tra luglio edagosto con temperature giornaliere sopra i 30°C nelle ondate di caldo torride periodiche, tant'è che ristoranti ed attività all'aperto sono presi d'assalto di giorno.
D'altro canto, gliinverni possono essere molto freddi con difficoltà di superare gli 0°C con temperature anche inferiori i 25°C tra gennaio efebbraio. I laghi attorno la città ghiacciano e negli inverni estremamente freddi si gelano pure i fiumi della capitale.
Nata come primo insediamento ditribù baltiche, fu ben presto abitata dagliSlavi e, almeno dall'XI secolo, dagliEbrei. Diversi storici identificano la città conVoruta, la capitale di reMindaugas. La città fu menzionata per la prima volta in fonti scritte nel1323 e sulla sua fondazione trae spunto una leggenda locale relativa a unlupo di ferro. L'allora centro cittadino era un forte di legno, costruito sulla sommità di una collina dal duca di LituaniaGediminas. Il re di Polonia e gran duca di LituaniaLadislao II Jagellone (in lituanoJogaila; in polacco,Władysław Jagiełło) concesse a Vilnius i diritti di città nel1387. La popolazione cittadina era inizialmente composta da lituani, ma presto crebbe, includendo mercanti ed artigiani di diverse nazionalità.
A partire dalla conversione della Lituania alcattolicesimo nel1387 saranno edificate a Vilnius molte splendide chiese che ancora caratterizzano il centro storico. Tra il1503 e il1522 la città fu circondata da mura, con nove porte e tre torri. Tutte le porte saranno demolite verso la fine delXVIII secolo, tranne laPorta dell'Aurora, nella cui cappella è venerata un'effigie della Vergine Maria Madre della Misericordia ritenuta miracolosa[10], meta dipellegrinaggio.
Vilnius raggiunse il massimo dello sviluppo sotto il regno diSigismondo II di Polonia, che ivi stabilì la sua corte nel 1544. Nei secoli successivi, Vilnius crebbe e si sviluppò sempre di più.
Questa crescita è stata favorita dall'Università di Vilnius, fondata daStefano I Báthory nel 1579 e per due secoli guidata daiGesuiti. L'università divenne presto uno dei maggiori centri scientifici e culturali dellaregione baltica, il più importante nelGranducato di Lituania: conserva la più antica e ricca biblioteca del Paese. La prestigiosa istituzione nel1832 venne chiusa d'imperio dagli occupanti russi e poté riaprire solo nel1919.
Anche la vita politica, economica e sociale della città conobbe un vero fermento. Nel1769 fu fondato ilcimitero di Rasos, conosciuto con il nome lituano diRasu kapines.
Sviluppandosi velocemente, la città accoglieva immigrati dall'ovest e dall'est. In città si stabilirono, tra le altre, comunità dipolacchi,lituani,bielorussi,ebrei,russi,tedeschi,ruteni. Ogni etnia diede il suo contributo alla vita cittadina: a quel tempo prosperavano l'artigianato, il commercio e la scienza. Nel1655 Vilnius venne conquistata daiRussi, che la saccheggiarono e la diedero alle fiamme, massacrando la popolazione. La crescita cittadina s'arrestò per molti anni, anche se il numero di abitanti tornò ad aumentare abbastanza presto e, agli inizi delXIX secolo, era la terza città dell'Europa Orientale. Dopo laTerza spartizione della Polonia, nel1795, Vilnius fu annessa allaRussia e divenne la capitale delgovernatorato di Vil'na. I russi distrussero le mura cittadine e, trascorso il periodo tra il1799 ed il1805, rimase in piedi solo la famosa Porta Orientale (Aušros Vartai, oppureMedininku Vartai in lituano,Ostra Brama in polacco). Nel1812, la città fu presa daNapoleone durante la sua avanzata versoMosca. Dopo il fallimento della sua campagna, laGrande Armée si ritirò nell'area, dove migliaia di soldati francesi vennero seppelliti nelle trincee che avevano costruito mesi prima. Dopo laRivolta di Novembre nel1831, la chiusura dell'Università e le repressioni delle autorità russe bloccarono la successiva crescita della città. Durante laRivoluzione di Gennaio nel1863, in città si combatté aspramente ma la rivolta venne soffocata brutalmente daMikhail Muravyov-Vilensky (soprannominato dai cittadini "Impiccatore" per il gran numero di esecuzioni che ordinò). Dopo il fallimento della rivolta, le libertà dei cittadini furono seriamente limitate e l'uso di Lituano, Polacco e Bielorusso fu bandito, a vantaggio del russo.
Durante laprima guerra mondiale Vilnius fu occupata daitedeschi dal1915 al1918. Il 16 febbraio1918 venne proclamata l'Indipendenza Lituana. Dopo il ritiro delle truppe tedesche, per un breve periodo la città fu controllata da unità d'autodifesa, reclutata tra la locale popolazione polacca. Presto, però, iBolscevichi la occuparono, eleggendola capitale dell'effimeraRepubblica Socialista Sovietica Lituano Bielorussa. Il 19 aprile1919 la città fu conquistata dall'Esercito polacco, ma il 14 luglio successivo venne ripresa dai sovietici.Poco dopo, il ritiro dell'Armata Rossa, sconfitta nellaBattaglia di Varsavia, consegnò la città alla restaurataLituania. Il 12 luglio1920, il trattato di pace tra Lituania e Russia bolscevica riconobbe Vilnius come capitale della Repubblica di Lituania. Il 9 ottobre1920, la divisione lituano-bielorussa dell'esercito polacco, al comando del generaleLucjan Żeligowski, conquistò la città, dopo aver messo in scena unammutinamento. Si proclamò un nuovo stato, laLituania Centrale (Litwa Srodkowa), costituito dalla città e daiterritori circostanti. Il parlamento del nuovo stato, eletto con libere elezioni, il 20 febbraio1922 proclamò l'annessione alla Polonia. Vilnius divenne così il capoluogo delVoivodato di Wilno. Le autorità lituane, dalla nuova capitale,Kaunas, rifiutarono di riconoscere l'annessione di Vilnius alla Polonia e le relazioni diplomatiche tra i due paesi vennero interrotte fino al1938. Nel frattempo, la città conobbe un nuovo periodo di veloce sviluppo. L'Università fu riaperta con il nome diUniversità Stefano Báthory e le infrastrutture urbane furono significativamente migliorate. Nel1931, Vilnius aveva oltre 195 000 abitanti, che ne facevano la quinta città polacca. D'altro canto, diversi lituani contestano quest'immagine di crescita economica e fanno notare che il livello di vita nella Vilnius di allora era considerevolmente inferiore a quello goduto dalle regioni rimaste a far parte dello Stato lituano.
I soldati sovietici nel centro di Vilnius il13 luglio1944
A seguito del protocollo segreto allegato alPatto Molotov-Ribbentrop, che divideva l'Europa Orientale tra una sfera d'influenza sovietica ed una tedesca, l'Armata Rossa invase la Polonia Orientale. Vilnius fu conquistata il 19 settembre1939. Inizialmente i sovietici intendevano farne la capitale dellaRepubblica Socialista Sovietica Bielorussa, ma in seguito, poiché la Lituania continuava a reclamare la città, trovarono più opportuno offrirla al governo lituano, in cambio del permesso di stanziare truppe sovietiche all'interno del paese baltico. Questa offerta, presentata come la proposta di un patto d'amicizia tra i due paesi, aveva anche il fine di aiutare i comunisti lituani a guadagnare una maggiore popolarità. La Lituania, sorprendendo i sovietici, rifiutò l'accordo, dal momento che le guarnigioni sovietiche sarebbero state una minaccia per l'indipendenza lituana. I sovietici allora presentarono l'accordo come unultimatum, affermando che l'Armata Rossa sarebbe entrata comunque in Lituania, che quest'ultima fosse stata d'accordo o meno. I lituani allora cedettero, riuscendo ad ottenere che entrasse nel loro paese un numero di militari sovietici inferiore a quello inizialmente programmato da Mosca. Il 10 ottobre1939, Vilnius e le aree circostanti (circa un quinto delle terre reclamate dai lituani) furono annesse alla Lituania, mentre le truppe sovietiche prendevano possesso delle loro nuove basi, in varie parti del paese. Le autorità lituane entrarono a Vilnius poco dopo e le strutture governative cominciarono ad esservi spostate da Kaunas. I lituani non gradivano di avere una capitale così vicina al confine sovietico. Cercarono così, pare, di rallentare il più possibile il trasferimento a Vilnius dei corpi centrali dello stato. Nel giugno del1940, quando il trasferimento della capitale non era stato ancora completato, la Lituania fu occupata dall'Unione Sovietica, che instaurò un governo comunista. L'operazione fu condotta sia dalle truppe stanziate nel paese a seguito dell'accordo sopra menzionato, che da ulteriori reparti, fatti affluire al confine lituano. Vilnius divenne la capitale dell'appena proclamataRepubblica Socialista Sovietica Lituana. Tra i 35 000 ed i 40 000 abitanti della città furono arrestati dall'NKVD ed inviati neigulag.
Nel giugno1941, la città fu conquistata dai tedeschi. Nellacittà vecchia, vennero creati dueghetti per la numerosa popolazione ebraica, che prima della guerra contava oltre 60 000 persone. Gli abitanti del ghetto più piccolo furono assassinati o deportati già nell'ottobre del1941. Il secondo ghetto sopravvisse fino al1943, anche se la sua popolazione venne regolarmente decimata per mezzo delle cosiddetteAktionen. Una rivolta degli abitanti delGhetto di Vilnius, fallita il 1º settembre1943, fu seguita dalla definitiva distruzione dello stesso. Nel complesso, circa il 95% della locale popolazione ebraica fu assassinata. Gli ebrei rappresentano la stragrande maggioranza delle 100 000 vittime delle esecuzioni di massa aPaneriai, circa 10 km ad ovest del centro della Città Vecchia. Tra le vittime ci furono anche circa 30 000 polacchi:prigionieri di guerra,intellettuali e membri dellaresistenza polacca.
Immediatamente dopo laseconda guerra mondiale, il governo sovietico deliberò di espellere l'etnia polacca (oltre alla meno numerosa comunità tedesca) da Lituania e Bielorussia. La decisione venne presa durante il cosiddetto rimpatrio, concordato dai sovietici con il governo comunista polacco, e contribuì a modificare profondamente la situazione demografica di Vilnius. Lo sterminio degli ebrei durante la guerra e, nel dopoguerra, l'espulsione dei polacchi, il trasferimento in città di molti contadini lituani, l'immigrazione dalle altre repubbliche sovietiche diedero luogo ad un vero e proprio cambiamento di popolazione, cultura e tradizioni. Solo dopo il1960, comunque, la popolazione della città crebbe rapidamente, per le immigrazioni dalle campagne. L'11 marzo1990, ilSoviet supremo della RSS Lituana proclamò l'indipendenza dall'URSS, restaurando la Repubblica diLituania. Il governo sovietico, il 9 gennaio1991, inviò truppe ed il 13 gennaio successivo, durante l'attacco dell'Armata Rossa all'edificio della radiotelevisione lituana, vennero uccise quattordici persone e più di 700 rimasero gravemente ferite. Solo nell'agosto del1991 l'Unione Sovietica riconobbe l'indipendenza della Lituania.
Da allora Vilnius ha sempre più preso i caratteri di una città dell'Europa occidentale. Molti palazzi antichi sono stati restaurati. Si è anche costruito un nuovo centro direzionale, il cui edificio più alto, l'Europa Tower, tocca i 150 metri. Nel2009, Vilnius, è stata nominata "Capitale europea della cultura". È anche sedearcivescovile.
Secondo le statistiche ufficiali del2001 gli abitanti erano circa 542 300 (553 232 nel2003), di cui il 57,8% di etnia lituana, il 18,7%polacchi, il 14%russi, il 4%bielorussi, il 5,5% di altre nazionalità.
Nella statistica ufficiale del2012 gli abitanti erano scesi a 533 279, ma in controtendenza i Lituani erano aumentati al 63,2% della popolazione, mentre Polacchi e Russi erano scesi rispettivamente a 16,5% e 12%;ebrei[si fa confusione tra etnia e nazionalità] scomparsi (già in netto calo negli anni), e l'8,6% di altre nazionalità come Bielorussi oUcraini.
Vilnius è il principale centro economico della Lituania ed uno dei maggiori centri finanziari degli stati baltici. Anche se comprende solo il 20% della popolazione lituana, produce circa il 35% delPIL.[11] Sulla base di queste cifre, il suo PIL pro capite, basato sullaparità di potere d'acquisto, nel2005 ammonta a circa 33 100 dollari, superiore alla media dell'Unione europea. La crisi economica che ha semiparalizzato il paese nel2009 ha fermato lo sviluppo della città.
Vilnius: filobus Škoda 14Tr n. 1612 sulla linea 11
Un complesso di linee, esercite conautobus efilobus, permette di collegare i vari punti della città. È in programma la costruzione di una metropolitana, ancora non realizzata (2019).
La principale squadra cittadina dipallacanestro – disciplina che è comunemente considerata sport nazionale – è ilLietuvos rytas. Gioca le proprie partite interne allaSiemens Arena, il secondo più grande impianto coperto nazionale.
La squadracalcistica più importante della città è loFK Žalgiris, da non confondere con ilKauno Žalgiris della città diKaunas. I biancoverdi di Vilnius sono stati campioni di Lituania per quattro anni di fila dal 2013 al 2016 (quando è arrivato il settimo titolo nazionale), lasciandosi così alle spalle i problemi finanziari che avevano portato il club ad essere escluso dallaA Lyga 2009, in un periodo in cui la crisi economica aveva colpito duramente la nazione. All'anno 2019, nella massima serie oltre all'FK Žalgiris milita solo un'altra squadra di Vilnius, ovvero il neopromossoRiteriai.
Nel film del 1990Caccia a Ottobre Rosso diJohn McTiernan, Vilnius è citata come la città di origine del comandante sovietico Marko Ramius (interpretato daSean Connery), nonché come il luogo dove il nonno del personaggio, uno dei protagonisti della pellicola, gli avrebbe insegnato a pescare in gioventù. Ramius viene definitoil professore di Vilnius, con riferimento alla sua anzianità di servizio in marina.