È uno dei 28 comuni dellaCarnia, situato in un ampio pianoro che arriva sino aTolmezzo. L'unica frazione del comune èInvillino (Divilìn), uno dei borghi più antichi della Carnia. Il paese, completamente ripresosi daiterremoti del 1976, è oggi un attivo centro agricolo e industriale, caratterizzato dainverni rigidi e caldeestati.
Nel territorio del comune, in località Col di Zuca e nei pressi della pieve di S. Maria Maddalena (Col Santino), sono stati rinvenuti resti di originepreistorica e paleocristiana.[6] Questi scavi sono però da tempo abbandonati per problemi economici.
Villa Santina ha cambiato nome nel1867, il nome precedente eraVilla di Invillino, essendo allora frazione del vecchio comune di Invillino; il nome attuale deriva dal Col Santino (402 m) alle cui pendici sorge l'abitato.
Nel1976 il comune fu devastato dalterremoto del Friuli, che provocò enormi crolli e danni e molte vittime.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con regio decreto del 27 marzo 1927.[7]
«D'azzurro, allatorre d'argento, fondata su un monte di verde, movente dalla punta dello scudo, accostata dalle lettere V S, d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo interzato in palo di azzurro, di bianco e di verde.
«In occasione di un disastroso terremoto, con grande dignità, spirito di sacrificio ed impegno civile, affrontava la difficile opera di ricostruzione del tessuto abitativo, nonché della rinascita del proprio futuro sociale, morale ed economico. Splendido esempio di valore civico e d'alto senso del dovere, meritevole dell'ammirazione e della riconoscenza della Nazione tutta. Eventi sismici 1976» — 12 dicembre 2002[8]
Nelle immediate vicinanze, più precisamente sul Col Santina, si può ammirare lapieve di Santa Maria Maddalena, con all'interno un bell'altare marmoreo delSettecento e la chiesetta di Madonna del Ponte, situata vicino alTagliamento e al Col di Zuca.
Sulle pareti rocciose dell'abitato, solo in occasione di abbondanti precipitazioni, sorge la cascata Radime, dettaFarine dal Diaul ("Farina del diavolo", secondo una leggenda del posto); la sua altezza è di ben 230 m.
Altro punto di riferimento cittadino e culturale è la vecchia stazione ferroviaria, dove vennero girate alcune scene del filmPenne nere conMarcello Mastroianni (1952). Vicino si trova ilMonumento ai caduti per ricordare le vittime della guerra.
A Villa Santina, accanto allalingua italiana, la popolazione utilizza lalingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[10]. La lingua friulana che si parla a Villa Santina rientra fra le varianti appartenenti alfriulano carnico[11].
Per quanto riguarda l'artigianato, Villa Santina è rinomata per la produzione ditessuti caratteristici in lino decorati con motivi floreali, oltreché ditappeti edarazzi.[12] Villa è famosa per il frico.
Il comune fa parte dell'associazione dei comuni del Parco intercomunale delle Colline Carniche costituita nel2007 insieme ai comuni diEnemonzo,Lauco eRaveo. Villa ha una squadra che gioca nel campionato carnico.