Viktor L'vovič Zaslavskij (in russoВиктор Львович Заславский?;Leningrado,26 settembre1937 –Roma,26 novembre2009) è stato unostoricocanadese di originesovietica, noto anche nella traslitterazione anglosassoneVictor Zaslavsky. Era specializzato nello studio dei rapporti traItalia eUnione Sovietica (in particolare, traPCI ePCUS) dal1945 al1989.
Laureato instoria presso l'Università statale di Leningrado, fuprofessore ordinario disociologia politica presso la facoltà discienze politiche dell'universitàLuiss Guido Carli diRoma.
Il suo saggioTogliatti e Stalin, scritto in collaborazione con la moglieElena Aga Rossi, anche lei storica,[1] si basa su documenti inediti provenienti dagli archivi diMosca, aperti al pubblico dopo la caduta del Comunismo, riguardanti l'attività delPCI (in particolare la cosiddetta "svolta di Salerno") e la politica italiana dell'immediato dopoguerra. Contiene le sue traduzioni dei rapporti ai suoi superiori dell'ambasciatoresovietico inItaliaMichail Kostylёv.
Zaslavskij ha collaborato con i quotidianiIl Messaggero eL'Occidentale. È stato consulente dellaCommissione parlamentare d'inchiesta sul terrorismo in Italia e sulle cause della mancata individuazione dei responsabili delle stragi, che ha affidato a Zaslavskij il compito di far luce sull'apparato paramilitare del PCI.
Nel2009 ha vinto ilPremioIgnazio Silone, assegnatogli alla memoria, perché scomparso pochi giorni prima della cerimonia di premiazione.
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