È situato sull'Altopiano della Vigolana, a pochi chilometri daTrento e dallago di Caldonazzo.La parte alta (736 m) è dettaSovich secondo la denominazione trentina.L'estremo agglomerato nella valle è chiamatoMala ed era il luogo delle officine e dei mulini.La parte bassa del paese (705 m) è dettaMarzon ed è caratterizzata da edifici rustico-signorili.
Vigolo Vattaro è un insediamento umano antico, posto sulla strada romana che collega laValsugana con laValle dell'Adige.
Fu crocevia di importanti vie commerciali nel periodo caratterizzato dalla colonizzazione cimbra dell'area diCenta San Nicolò,Folgaria,Lavarone eLuserna ma non fu mai interessata da tale fenomeno.
Il termine Vattaro pare derivi dai termini longobardoWahtari col significato di "vedetta", poi latinizzato inVactarius.[5]Interessanti furono le scoperte archeologiche romane, tra cui una strada selciata.NelMedioevo Vigolo Vattaro era difeso dal Castello di Vigolo e dalla Torre di Mattarello, ma nonostante ciò il paese soffrì più volte per il passaggio di eserciti e subì il sacco dei rivoltosi trentini.
Durante l'offensiva del maggio 1916 il paese fu sede del comando d'armata austro-ungarico.
Lo stemma era stato approvato con D.P.G.P. di Trento n. 4326 del 29 aprile 1988.[6]
«D'azzurro, all'albero d'olivo d'oro, nodrito su unacampagna di rosso, accostato da duecolombe d'argento, affrontate, poggianti sulla stessa. Corona: murale di comune. Ornamenti: a destra una fronda d'alloro al naturale fruttata di rosso, a sinistra una fronda di quercia fogliata e fruttifera al naturale, legata da un nodo d'oro.»
Gonfalone
«Drappo del rapporto di 5/8 formato da 3 teli, azzurro, bianco, rosso, alti rispettivamente 1/4, 1/2, 1/4 dell'altezza totale posti in fascia foggiati al bilico in una merlatura guelfa di sei pezzi ed al battente in coda di rondine. Il telo centrale sarà caricato dello stemma comunale munito dei suoi ornamenti sovrastante la scritta in oro "Comune di Vigolo Vattaro" concavemente disposta. Il drappo sarà bordato e frangiato d'oro come d'oro saranno cordoni e nappe. L'asta sarà ricoperta da una guaina dai colori rosso e azzurro avvolti a spirale.»
Di particolare interesse è lachiesa di San Giorgio, caratterizzata dal bassorilievo paleocristiano raffigurante un albero d'ulivo con uccelli. Secondo alcuni studiosi quest'opera è anteriore al VII secolo. La chiesa è nominata per la prima volta nel XIII secolo. Tra il 1538 e il 1558 avvenne la ricostruzione della chiesa, testimoniata dall'attualeabside gotica con la volta a costoloni. Un'ulteriore modifica avvenne nel 1852 con l'ampliamento attraverso la creazione di una nuova navata a ritmo classico. L'altare maggiore marmoreo risale al 1750 e al suo fianco è murata un'epigrafe barocca con lo stemma deiTabarelli de Fatis, signori del castello che avevano il diritto di patronato della chiesa.
Ilcastello di Vigolo ha perduto il suo carattere medievale a causa della ricostruzione seicentesca: dell'antica cinta muraria rimane solamente una torricella quadrangolare, mentre la struttura è adornata da bifore e monofore cinquecentesche. La struttura sorge in vetta alla panoramica collina e funge da guardia dell'antica strada che collega Vigolo a Bosentino. Fu espugnato e dato alle fiamme nel 1256 daEzzelino III da Romano, ma fu presto ricostruito per la sua importanza. È stato recentemente restaurato.
IlBersaglio è una vasta zona boscosa e prativa che si estende ai piedi dellaVigolana. Nel secondo dopoguerra sono sorte delle residenze.
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1928 aggregazione di territori dei soppressi comuni diBosentino eVattaro. Nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione dei comuni diBosentino (Censimento 1936: pop. res. 620) eVattaro (Censimento 1936: pop. res. 553).[9]