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Le vie del sale erano gli antichi percorsi e rotte di navigazione utilizzati anticamente daimercanti delsale marino.
Non esisteva un'unicavia del sale: i vari popoli (emiliani, lombardi, piemontesi, abruzzesi, friulani e siciliani) avevano ognuno la propria rete di sentieri e collegamenti per portare le merci, principalmentelana earmi, verso ilmare e recuperare lì il sale, allora prezioso per laconservazione degli alimenti nel lungo periodo. La produzione diformaggio e diinsaccati, la conservazione dellacarne, delpesce e anche delleolive necessitavano di elevate quantità del pregiato elemento. Ma anche attività artigianali come laconcia dellepelli e latintura richiedevano l'uso di sale.
Lo stesso dicasi per il commercio in altre regioni, o aree geografiche, tra le coste ove il sale era prodotto e le zone interne dove il bene era richiesto.
Le vie del sale sono rotte commerciali storiche, ancestrali, la loro origine si perde nella notte dei tempi. InAbruzzo esse erano battute daipopoli Italici prima e dagliantichi romani poi.
Dopo la caduta deiLongobardi ad opera diCarlo Magno, ilSacro Romano Impero costituì ifeudi imperiali con lo scopo di mantenere un passaggio sicuro verso il mare; assegnò questi territori a famiglie fedeli che dominarono per secoli questi feudi, controllando le vallate e garantendo, in cambio digabelle, la sicurezza dei convogli.
Il trasporto su terreni accidentati veniva effettuato a dorso dimulo poiché le strette e disagevolimulattiere che si inerpicavano sui pendii e nelle valli non permettevano il passaggio dicarri.
Dove possibile, nella pianura, si preferiva il trasporto per via fluviale per limitare i costi, mediante grandichiatte che arrivavano a trasportare anche 60 tonnellate di sale per carico. NelVallese, per facilitare il trasporto del sale venne addirittura costruito un canale, ilcanale Stockalper, nellavalle del Rodano.
Oggi le vie del sale, perso il loro valore commerciale, sono divenute meta di escursioni etrekking, snodandosi in ambienti integri e di particolare interesse naturalistico.
Via Salaria: sul versante tirrenico, il sale dal Campus salinarum giungeva a Fiumicino e Maccarese; sul versante occidentale, la via era destinata a trasportare il sale dal guado del Tevere alla Sabina; lavia campana del sale raggiungeva Roma nei pressi dell'isola Tiberina e del Foro Boario.
Via del sale diTrapani: nota fin dal tempo deifenici. Lesaline di Trapani si estendevano per tutta la costa fino a raggiungere il territorio marsalase, unendo quelle diTrapani e Paceco a quelle delloStagnone. Erano collegate sia via terra che da un canale. LaRegione Siciliana lo ha riconosciuto come percorso turistico-culturale[2].
Via del sale diFirenze: a seguito della definitiva sottomissione diVolterra da parte di Firenze (1472), il commercio relativo alle risorse minerarie e al sale seguiva la direttrice Volterra-Colle di Val'Elsa-Firenze. La via è anche conosciuta comeVia Volterrana.[3]
Via "ad Salinas" inAbruzzo, è un percorso commerciale storico del sale, ha origini ancestrali, si perde nella notte dei tempi. IlSorricchio la dice costruita dai Sabini/Piceni, è addirittura riferita dal Castelli come preesistente ai Sabini. Per altri è fatta risalire alle immigrazioni pelasgiche, le quali furono posteriori a quelle dei Liburni e dei Siculi. È convinzione delBarnabei che questo tracciato sia stato battuto in antico e sia stato il tramite più diretto per andare a Roma, prima e dopo la più agevoleSalaria propriamente detta. La “Via ad Salinas” attraversava tutti i tratti geomorfologici dell’Abruzzo: la fascia litoranea, da "Angulum" (attualeCittà Sant'Angelo in provincia di Pescara, luogo di produzione del sale e quindi luogo di ubicazione delle saline), la fascia sub collinare, la fascia pedemontana, la fascia montana. Da Città Sant'Angelo raggiungevaAtri (TE),Penne (PE),Bisenti (TE),Farindola (PE), ed attraverso il "vado di Sella" sulCampo Imperatore scavalcava gli Appennini, permettendo di fornire le popolazioni stanziate nell'Abruzzo interno del prezioso bene.