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Vico Equense

Coordinate:40°40′N 14°26′E40°40′N,14°26′E (Vico Equense)
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Vico Equense
comune
Vico Equense – Stemma
Vico Equense – Bandiera
Vico Equense – Veduta
Vico Equense – Veduta
Localizzazione
StatoItalia (bandiera) Italia
Regione Campania
Città metropolitana Napoli
Amministrazione
SindacoGiuseppe Aiello (liste civiche dicentro-destra) dal 18-10-2021
Territorio
Coordinate40°40′N 14°26′E40°40′N,14°26′E (Vico Equense)
Altitudine90 m s.l.m.
Superficie29,38km²
Abitanti20 151[1] (31-7-2025)
Densità685,87 ab./km²
FrazioniVedi elenco
Comuni confinantiCastellammare di Stabia,Meta,Piano di Sorrento,Pimonte,Positano (SA)
Altre informazioni
Cod. postale80069
Prefisso081
Fuso orarioUTC+1
CodiceISTAT063086
Cod. catastaleL845
TargaNA
Cl. sismicazona 3(sismicità bassa)[2]
Cl. climaticazona C, 1 174GG[3]
Nome abitantivicani
Patronosan Ciro
Giorno festivo31 gennaio
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Vico Equense
Vico Equense
Vico Equense – Mappa
Vico Equense – Mappa
Posizione del comune di Vico Equense nella città metropolitana di Napoli
Sito istituzionale
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Vico Equense è uncomune italiano di 20 151 abitanti[1] dellacittà metropolitana di Napoli inCampania: città dellapenisola sorrentina, è posta tra ilgolfo di Napoli, imonti Lattari e ilgolfo di Salerno.

Geografia fisica

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Vico Equense sorge su un blocco tufaceo e calcareo, ad un'altezza media di 90 metri: si affaccia sulmar Tirreno, nella parte meridionale del golfo di Napoli, all'inizio della costiera sorrentina, per arrivare poi ad un'altezza massima di 1.444 metri con la cima del monte Sant'Angelo, la più alta dell'intera catena dei monti Lattari; per un breve tratto, montuoso e scosceso verso il mare, la città è bagnata anche dalle acque delgolfo di Salerno, lungo lacostiera amalfitana, nelle vicinanze dell'arcipelago de Li Galli. Con una superficie di quasi 30 chilometri quadrati, Vico Equense è il più vasto comune della penisola sorrentina, nonché l'ottavo dell'intera città metropolitana[4].

Storia

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La spiaggia con l'antico borgo di Aequa

Le prime testimonianze di vita nell'area del comune di Vico Equense risalgono al periodo del VII secolo a.C., grazie a ritrovamenti di corredi funerari facenti parte di una necropoli scoperta negli anni sessanta del XX secolo[5]; la prima citazione scritta riguardante il territorio invece risale al I secolo, quandoSilio Italico, nel poemaPunica, cita un certo guerriero di nome Murrano, proveniente dall'Aequana, un territorio vicinoSorrento[5]: documenti diepoca medievale confermano poi l'esistenza del borgo di Aequa, nel tratto di costa che oggi viene identificato nella frazione diSeiano[6].

Tuttavia doveva anche esistere un piccolo borgo, a forma diimpianto ippodameo, sul pianoro dove sorge l'attuale città, di cui non si conosce il nome e che andò spopolandosi poi durante il medioevo: a testimonianza di questa ipotesi è un documento del 1213 che indica una località denominataad Vicum dicitur e della struttura viaria attuale che ricorda quello dell'antico borgo[5].

Con l'arrivo degliAragonesi e poi degliAngioini, il vecchio paese sul pianoro ritornò a vivere, grazie anche allo spopolamento dell'abitato di Aequa, divenuto oggetto di razzie da parte dei pirati: vennero così costruite mura, al cui interno fu poi edificata lacattedrale con annesso episcopio ed ilcastello[5]. Con il passare degli anni intorno al centro si svilupparono, sparsi anche sui monti circostanti, spesso intorno a chiese, piccoli borghi, che costituisco le attuali frazioni; fu tuttavia nel XIX secolo che si ebbe un totale riassetto dell'urbanistica: vennero infatti eliminate le mura e fu aperta la strada che collegavaCastellammare di Stabia conSorrento; fu in questo periodo inoltre che iniziò la forte vocazione turistica del paese, soprattutto durante il periodo estivo, sia come luogo balneare che termale, grazie alla presenza del complesso termale dello Scrajo[5].

Nel 1906 l'isolamento terminò con l'apertura dellalinea tranvia Castellammare di Stabia - Sorrento[7], sostituita poi nel 1948 dallaferrovia Torre Annunziata - Sorrento che collega la costiera sorrentina conNapoli[8]; durante gli anni sessanta e settanta del XX secolo Vico Equense fu interessata da un notevole sviluppo edilizio che comunque non intaccò la fisionomia urbana: danni si ebbero con ilterremoto del 1980, successivamente riparati.

Simboli

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«D'azzurro, alcastello merlato e torricellato di tre d'argento, murato di nero e aperto del campo, fondato sulla campagna di terreno al naturale, fiancheggiato da due rami di alloro di verde, fruttiferi d'oro, nodriti dal terreno, sormontato da tre stelle pure d'oro,male ordinate. Ornamenti esteriori da Città.»

Il gonfalone è un drappo di azzurro riccamente ornato di ricami d'oro.

Onorificenze

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Menzione onorevole di benemerenza per il terremoto calabro-siculo (1908) - nastrino per uniforme ordinaria
«Al Comune di Vico Equense»
— Elenco delle ricompense conferite ai benemeriti in occasione delterremoto calabro-siculo 28 dicembre 1908[10]
Titolo di città - nastrino per uniforme ordinaria
«Decreto del presidente della Repubblica»
— 28 maggio 2002[11]

Monumenti e luoghi d'interesse

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La chiesa della Santissima Annunziata

Lachiesa della Santissima Annunziata è stata la cattedrale delladiocesi di Vico Equense fino al 1818 quando è stata soppressa: eretta agli inizi del XIV secolo su un costone roccioso a strapiombo sul mare, è uno dei rarissimi esempi dell'architettura gotica, all'interno, della costiera sorrentina mentre la facciata è in stilebarocco, ricostruita nel XVIII secolo; l'interno è suddiviso in tre navate e conserva tele diGiuseppe Bonito, Jacopo Cestaro e Francesco Palumbo e l'urna funeraria diGaetano Filangieri[12].

Due sono i santuari sul territorio vicano: ilsantuario di Santa Maria del Toro fu costruito nel XVI secolo a seguito di diverse leggende e avvenimenti miracolosi attribuiti all'affresco dellaVergine col Bambino: restaurato all'inizio del XIX secolo, dopo essere stato utilizzato come stalla, il santuario è a unica navata e conserva una statua di Maria con Gesù bambino che stringe tra le mani un giglio d'argento, affreschi diFrancesco Solimena ed altre numeroseopere pittoriche[13].

Ilsantuario di San Michele Arcangelo si trova sulmonte Faito, nei pressi del luogo in cui l'arcangelo Michele apparve ai santi eremitiCatello eAntonino: ricostruito più volte, l'attuale edificio è stato consacrato il 24 settembre 1950 e si presenta a navata unica instile contemporaneo; ha un altare in legno, una statua di san Michele realizzata daEdoardo Rubino e due statue raffiguranti san Catello e sant'Antonino opera diFrancesco Jerace; l'originale statua in marmo di san Michele, famosa per il miracolo della sudorazione della manna, risalente al VI secolo, è conservata all'interno dellaconcattedrale di Santissima Maria Assunta e San Catello a Castellammare di Stabia[14].

Lachiesa dei Santi Ciro e Giovanni è la principale della città: consacrata nel 1774, al suo interno viene venerato ilpatrono di Vico Equense, ossiasan Ciro; hacroce latina, conserva una statua lignea dell'Immacolata, una tela raffigurante ladeposizione, opera diAntonio Asturi e due busti reliquiari in argento, rispettivamente di san Ciro, risalente al XVII secolo e di san Giovanni, realizzato nel 2008[12]. Caratteristica è lacappella di Santa Lucia, nella frazione diMassaquano, che conserva un ciclo di affreschi del tardo trecento discuola giottesca: le raffigurazioni riguardano l'assunzione di Maria, scene della vita disanta Lucia e quelle diGesù[15]. Numerose poi sono altre chiese sparse per le varie frazioni della cittadina.

Il castello Giusso

Edificato tra il 1284 ed 1289, si narra per volere del reCarlo II d'Angiò, ma più probabilmente del feudatario Sparano diBari, ilcastello Giusso è stato sia utilizzato come struttura militare che per uso residenziale: viene così chiamato dal nome dei proprietari Luigi ed il figlioGirolamo Giusso, che durante il XIX secolo eseguirono numerosi lavori di restauro e abbellimento, come la costruzione di una cappella e la creazione di un ciclo di affreschi all'interno di alcuni saloni; il 21 luglio 1788, morì al suo interno il giurista napoletanoGaetano Filangieri[12].

L'Antiquarium Silio Italico è unmuseo archeologico fondato nel 1966 che raccoglie principalmente i corredi funerari di una necropoli, scoperta a Vico Equense durante la costruzione di alcuni palazzi negli anni sessanta e settanta: si tratta di buccheri, oggetti in bronzo,ceramiche a figure nere erosse, oltre ad armi e vasi, di cui uno caratteristico poiché riporta caratteri dell'alfabeto nucerino[16]. Ilmuseo mineralogico campano è stato inaugurato il 22 ottobre 1992 ed ospita una collezione di minerali, raccolti in oltre cinquant'anni di ricerca, dall'ingegnerePasquale Discepolo: nel corso del tempo si è arricchito di numerose donazioni come meteoriti, fossili ed una sezione dedicata interamente alle gemme[15]. Il museo di arte sacra di San Vito offre un'esposizione di oggetti sacri realizzati tra il XVI e XVIII secolo, provenienti da diversiregioni italiane: oltre a dipinti, si osservano anche opere lavorate incorallo ed in argento[17].

Tra le attrazioni naturalistiche della zona, le terme dello Scrajo, fondate nel 1895, grazie a diversi sorgenti di acqua solfurea, offrono terapie per diverse patologie sia dermatologiche che respiratorie: grazie alla vicinanza del complesso al mare, viene sfruttato anche per il turismo balneare[18]; sulle spiagge della città è possibile scorgere torri di vedetta, alcune ridotte a ruderi e resti di unavilla romana sulla spiaggia del Pezzolo[5]. Non lontano dalle terme dello Scrajo, al confine con Castellammare di Stabia, è il banco di Santa Croce, una secca che varia tra nove ed i sessanta metri di profondità, tra le più belle delmar Mediterraneo, che ospita diverse specie sia animali che vegetali, tra cui ilcorallo rosso, difficilmente individuabile nel bacino mediterraneo[19]. Il paesaggio collinare e montano offrono invece itinerari escursionistici, come nelle frazioni diArola o Santa Maria a Castello, fino ad arrivare alle vette più alte della catena dei monti Lattari, come il monte Comune, Faito e Sant'Angelo[5].

Società

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Evoluzione demografica

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Abitanti censiti[20]

Tradizioni e folclore

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La processione dellePacchianelle si svolge il6 gennaio di ogni anno per le strade del centro cittadino: si tratta di una sorta dipresepe itinerante, composto da oltre trecento persone, nell'atto di portare doni a Gesù bambino, per lo più prodotti tipici locali come agrumi, formaggi, animali e pesci; del corteo fanno parte dei pescatori che camminano scalzi, ire magi a cavallo e laSacra Famiglia[21]. Altra tradizionale processione è quella delVenerdì santo, organizzata con cadenza triennale dalla confraternita Morte ed Orazione diSeiano: partecipano oltre trecentocinquanta figuranti, coperti da un cappuccio rosso o vestiti con abiti d'epoca, per rappresentareGiuda,Ponzio Pilato,Caifa ed altri protagonisti dellapassione di Gesù[22]; viene inoltre portata in processione la statua di Gesù deposto e quella dell'Addolorata. Numerose poi sono altre tradizioni, comepresepi viventi nel corso delperiodo natalizio, come quello di San Salvatore che coinvolge circa duecento persone[23] e sagre durante l'estate che sponsorizzano i prodotti locali, tra cui ilprovolone del Monaco, tipico della zona della costiera e ilRiavulillo, una sorta dicaciocavallo, servito caldo, ripieno di prosciutto, pomodoro, olive e funghi, oltre al peperoncino[24].

Geografia antropica

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Frazioni

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Le frazioni del comune di Vico Equense sono:Arola,Bonea, Caprile, Fornacelle,Massaquano, Moiano,Monte Faito, Montechiaro, Pacognano, Patierno, Pietrapiana, Preazzano, Sant'Andrea,Seiano, Ticciano, San Salvatore, Santa Maria del Castello[25].

Infrastrutture e trasporti

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La stazione di Vico Equense

Strade

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Vico Equense era originariamente attraversata dallastrada statale 145 Sorrentina, che congiunge lapenisola sorrentina con lo svincolo autostradale di Castellammare di Stabia sull'A3 Napoli - Salerno: a seguito dell'apertura della galleria di Seiano, che permette di bypassare il centro cittadino, la parte di statale che correva all'interno della città, è stata declassata a strada urbana; la costruzione della galleria ha comunque risolto il gravoso problema del traffico nel cuore di Vico Equense, soprattutto nel periodo estivo, visto il gran numero di veicoli, soprattutto turistici, che affollano la costiera.

Ferrovie

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Dal 1948 Vico Equense è attraversata dallaferrovia Torre Annunziata-Sorrento, facente parte della reteCircumvesuviana gestita dall'Ente Autonomo Volturno[8]; la città dispone di una stazione, denominataVico Equense, e delle fermate diSeiano, che serve l'omonima frazione, posta su un viadotto eScrajo Terme, realizzata in parte in galleria e funzionante solo nel periodo estivo per permettere l'accesso ai turisti al vicino stabilimento termale e balneare.

Dal 1906 al 1946 la città era servita dallatranvia Castellammare di Stabia-Sorrento[7].

Mobilità urbana

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Vico Equense dispone di un servizio di autobus urbani gestiti dal gruppoEAV, che collega principalmente la zona della stazione con le frazioni sparse sui monti circostanti.

Porti

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La città è servita dalporto di Vico Equense, utilizzato prevalentemente da pescherecci e barche di uso turistico, e dalporto di Seiano, di maggiori dimensioni rispetto al precedente e usato anche per il servizio passeggeri; entrambi gli scali sono collegati al centro cittadino con un servizio di autobus urbani.

Amministrazione

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PeriodoPrimo cittadinoPartitoCaricaNote
19881990Tommaso De GennaroDemocrazia CristianaSindaco
19901991Giovanni ImperatoDemocrazia CristianaSindaco
19911995Luigi Landolina RinaldiDemocrazia CristianaSindaco
19951995Antonio AmatoCommissario
19951996Antonio RossignaudCristiani Democratici UnitiSindaco
19961997Carlo FermarielloPartito Democratico della SinistraSindaco
19972001Antonino SavaresePartito Popolare ItalianoSindaco
20012005Giuseppe DilengiteForza ItaliaSindaco
20052006Pasquale ManzoCommissario
20062011Gennaro CinqueForza Italia-PdLSindaco
20112016Gennaro CinqueIl Popolo della LibertàSindaco
20162021Andrea BuonocoreLista civicaSindaco
2021-Giuseppe AielloLista civicaSindaco

Sport

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Ha sede nel comune la società di calcioVico Equense 1958, che ha sempre partecipato a campionati di categoria minore, fino allaLega Pro Seconda Divisione 2009-2010[26].

Note

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  1. ^abBilancio demografico mensile anno 2025 (dati provvisori), sudemo.istat.it,ISTAT.
  2. ^Classificazione sismica (XLS), surischi.protezionecivile.gov.it.
  3. ^Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), inLegge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A,Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151.URL consultato il 25 aprile 2012(archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  4. ^La superficie dei comuni della provincia di Napoli, sututtitalia.it.URL consultato il 23 marzo 2013.
  5. ^abcdefgStoria di Vico Equense, suvicoturismo.it.URL consultato il 23 marzo 2013.
  6. ^Marina d'Aequa, susorrentoweb.altervista.org.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 19 luglio 2013).
  7. ^abLa tranvia Castellammare di Stabia - Sorrento, suclamfer.it.URL consultato il 23 marzo 2013.
  8. ^abLa storia della Circumvesuviana, sucassacapuano.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2014).
  9. ^Gazzetta Ufficiale pdf - Gazzette Ufficiali - Regno d'Italia Parte 1 n. 130 del 03-06-1911, sugazzettaufficiale.it.URL consultato il 13 ottobre 2025.
  10. ^con RR. decreti 7 e 21 luglio, 9 agosto, 23 settembre 1910; 23 febbraio, 16 marzo, 27 maggio 1911, in Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 130 del 30 giugno 1911[9]
  11. ^Il Portale Istituzionale della Città, suCittà di Vico Equense, 5 dicembre 2016.URL consultato il 3 dicembre 2016(archiviato dall'url originale il 21 giugno 2016).
  12. ^abcTouring Club Italiano, p. 582.
  13. ^Il santuario di Santa Maria del Toro[collegamento interrotto], susit.provincia.napoli.it.URL consultato il 23 marzo 2013.
  14. ^Il santuario di San Michele Arcangelo, suviconline.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 2 aprile 2012).
  15. ^abTouring Club Italiano, p. 583.
  16. ^ Maria Cristina Napolitano,L'Antiquarium Silio Italico di Vico Equense, suecampania.it.URL consultato il 7 agosto 2018.
  17. ^Vico Equense, suprolocovicoequense.it.URL consultato il 7 agosto 2018(archiviato dall'url originale il 6 agosto 2016).
  18. ^Le terme dello Scrajo, susorrentoweb.altervista.org.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 6 ottobre 2013).
  19. ^Il banco di santa Croce, sufondali.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2012).
  20. ^Dati tratti da:
  21. ^Le Pacchianelle, suviconline.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 12 luglio 2013).
  22. ^La processione del Venerdì santo, suviconline.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 12 luglio 2013).
  23. ^Il presepe vivente di San Salvatore, suviconline.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 12 luglio 2013).
  24. ^Il Riavulillo, suriavulillo.org.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2012).
  25. ^Le frazioni di Vico Equense, sucomuni-italiani.it.URL consultato il 23 marzo 2013.
  26. ^Storia del Vico Equense Calcio 1958, suvicocalcio.it.URL consultato il 23 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 9 marzo 2013).

Bibliografia

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  • Luigi De Gennaro,Vico Equense ed i suoi villaggi: storia e folklore, studi e ricerche, Napoli, Lubrano Editore, 1929, ISBN non esistente.
  • Manfredi Fasulo,La penisola Sorrentina, Napoli, Priore Editore, 1906, ISBN non esistente.
  • Salvatore Ferrato,Vico Equense tra passato e presente: cultura e immagini di un paese della costiera sorrentina, Napoli, Cocurullo - Volpe Editore, 1987, ISBN non esistente.
  • Geatano Parascandalo,Monografia del comune di Vico-Equense, Napoli, Priggiobba Editore, 1858, ISBN non esistente.
  • Stella Pisapia Garzone,Vico Equense e i suoi casali, Napoli, Di Mauro Editore, 1978, ISBN non esistente.
  • Touring Club Italiano,Guida d'Italia - Napoli e dintorni, Milano, Touring Club Editore, 2008,ISBN 978-88-365-3893-5.

Voci correlate

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