Diocesi diBelluno-Feltre Dioecesis Bellunensis-Feltrensis Chiesa latina | |||
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Suffraganea del | patriarcato di Venezia | ||
Regione ecclesiastica | Triveneto | ||
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Vescovo | Renato Marangoni | ||
Vicario generale | Diego Bardin | ||
Vescovi emeriti | Giuseppe Andrich | ||
Presbiteri | 148, di cui 130 secolari e 18 regolari 1.186 battezzati per presbitero | ||
Religiosi | 20 uomini, 66 donne | ||
Diaconi | 7 permanenti | ||
Abitanti | 182.873 | ||
Battezzati | 175.562 (96,0% del totale) | ||
Stato | Italia | ||
Superficie | 3.263km² | ||
Parrocchie | 158 (6vicariati) | ||
Erezione | VI secolo (Belluno) VI secolo (Feltre) inplena unione dal 30 settembre1986 | ||
Rito | romano | ||
Cattedrale | San Martino | ||
Concattedrale | San Pietro Apostolo | ||
Santi patroni | San Martino Santi Vittore e Corona | ||
Indirizzo | Piazza Duomo 3, 32100 Belluno, Italia | ||
Sito web | www.chiesabellunofeltre.it | ||
Dati dall'Annuario pontificio2023 (ch ·gc) | |||
Chiesa cattolica in Italia | |||
Manuale |
Ladiocesi di Belluno-Feltre (in latinoDioecesis Bellunensis-Feltrensis) è una sede dellaChiesa cattolica in Italiasuffraganea delpatriarcato di Venezia appartenente allaregione ecclesiastica Triveneto. Nel2022 contava 175.562 battezzati su 182.873 abitanti. È retta dalvescovoRenato Marangoni.
La diocesi si estende quasi totalmente entro i confini dellaprovincia di Belluno, con l'eccezione dei comuni diBorgo Valbelluna (diocesi di Vittorio Veneto),Alano di Piave,Arsiè,Fonzaso e di buona parte del comune diSetteville[1] (diocesi di Padova). Rientra nella diocesi anche il paese diCasso, nell'exprovincia di Pordenone, che appartiene alla parrocchia diLongarone.
Sede vescovile è la città diBelluno, dove si trova lacattedrale di San Martino. AFeltre sorgono laconcattedrale di San Pietro Apostolo e ilsantuario dei Santi Vittore e Corona. Quest'ultimo, la cattedrale e lachiesa dei Santi Filippo e Giacomo aCortina d'Ampezzo godono del titolo dibasilica minore.
Il territorio si estende su 3.263 km² ed è suddiviso in 158parrocchie, raggruppate sperimentalmente in 6 "convergenze foraniali":[2]
L'attuale diocesi è il frutto della piena unione delle diocesi di Belluno e di Feltre, già uniteaeque principaliter dal1818, stabilita dallaCongregazione per i vescovi il 30 settembre1986.
Incerte sono le origini della diocesi di Belluno, benché i cataloghi episcopali diocesani, risalenti alQuattrocento eCinquecento, attestino un'origine antica, fino alII secolo.
Primo vescovo documentato è Felice, il cui nome, inciso su unsarcofago attribuito alVI secolo, fu scoperto nel1762 nella chiesetta di Valdenere, tra i villaggi di Bolago e Barp, in comune diSedico. Qui se ne sarebbe trovato il sarcofago - poi nuovamente perduto - recante la scritta "Felix ep(iscopu)s". A lui si deve la prima costruzione della cattedrale della diocesi, dedicata all'antiarianoSan Martino di Tours; secondo la tradizione il vescovo, perseguitato daiLongobardi, sarebbe morto in esilio.
Non è attestato invece il vescovo Giovanni, che sarebbe stato perseguito daibizantini per essersi opposto alla condanna deiTre Capitoli. Sul finire del VI secolo, la storia testimonia la presenza del vescovo Lorenzo tra i partecipanti ai concili delpatriarcato aquileiese del589/590 e del591[3], nei quali fu respinta la condanna dei Tre Capitoli decretata alsecondo concilio di Costantinopoli (553).
Con la fine deldominio longobardo (776) Belluno divenne sede di una contea carolingia, che in seguito venne collegata allaMarca del Friuli. A partire dall'VIII eIX secolo prende forma e si consolida il potere temporale dei vescovi bellunesi, con l'acquisizione di terreni e la sottomissione di feudi e territori fino alla pianura veneta; questo potere temporale fu riconosciuto al vescovo Ezemano, con un diploma imperiale rilasciato nel1031 dall'imperatoreCorrado II[4], cui seguì conOttone I la concessione dell'immunitas.
La prima testimonianza documentaria dell'esistenza di uncapitolo di canonici risale alla fine del IX secolo.
A partire dalla seconda metà delXII secolo le sedi di Belluno e di Feltre furono oggetto di continue scorrerie militari da parte del comune di Treviso. Per meglio difendersi, il papa stabilì che a capo delle due città vescovili vi fosse un unico vescovo pur restando le due diocesi indipendenti tra loro. L'unioneaeque principaliter avvenne negli ultimi anni del XII secolo. Tale unione perdurò fino alXV secolo, quando i bellunesi, gelosi della propria autonomia, con l'appoggio delcardinaleNicola Cusano, ottennero dapapa Pio II la fine dell'unione, decisa nel1460, ma attuata solo nel1462, alla morte del vescovoFrancesco de Lignamine.
Nel primoCinquecento la diocesi dovette fare i conti con una situazione incresciosa, venutasi a creare per la nomina di due vescovi contemporaneamente, Antonio Barozzi da parte del governo dellaSerenissima eGiambattista Casali da parte dellaSanta Sede. Il primo fu colpito da interdetto e da scomuniche, che ebbero conseguenze pratiche anche nella vita dei fedeli (per esempio l'impossibilità di accostarsi ai sacramenti o di ricevere l'estrema sepoltura); mentre al secondo, vescovo legittimo, fu impedito di prendere possesso della sede. La situazione si risolse con la nomina nel1536 del vescovo e cardinaleGasparo Contarini.
Tra i vescovi di questo periodo si distinsero in particolare:Pietro Barozzi (1471-1487), annoverato dagli storiografi tra i grandi riformatori dell'epoca pretridentina,Gasparo Contarini (1536-1542) eGiulio Contarini (1542-1575), che si opposero all'avanzata delle idee evangeliche nella diocesi,Alvise Lollino (1596-1625), studioso, uomo di cultura e fine umanista.
Nel corso delSeicento e delSettecento, in ottemperanza alle disposizioni delconcilio di Trento, i vescovi bellunesi compirono ripetutamentevisite pastorali alla diocesi, convocarono periodicamente i sinodi diocesani, istituirono e qualificarono progressivamente ilseminario.
Il vescovo Sebastiano Alcaini dovette assistere alla buferanapoleonica che comportò la chiusura di conventi, la spoliazione di chiese, la dispersione del patrimonioliturgico. Alla sua morte nel1803 seguirono sedici anni di sede vacante.
Nel1810 la curazia diCaprile venne staccata dalladiocesi di Bressanone ed aggregata alla diocesi di Belluno.
Nel1816 fu paventata la soppressione della sede di Belluno e la sua unione a quella di Feltre: il capitolo bellunese si oppose con fermezza. Tuttavia, il 1º maggio1818, nel quadro del riordinamento ecclesiastico del Veneto previsto dallabollaDe salute Dominici gregis, le diocesi di Feltre e Belluno venivano nuovamente uniteaeque principaliter: entrambe conservavano le strutture di governo e avevano pari dignità; il vescovo era tenuto a risiedere sei mesi in una diocesi e altri sei nell'altra. Contestualmente Belluno perse le parrocchie diMussolente e diCasoni cedute alladiocesi di Treviso.
Il 30 aprile1846 le parrocchie cadorine dei distretti diPieve e diAuronzo, facenti parte dell'arcidiaconato del Cadore, furono staccate dalladiocesi di Udine ed aggregate alla diocesi di Belluno con la bollaUniversalis Ecclesiae regimen dipapa Gregorio XVI, bellunese[5].
Nel1909 venne fondato il settimanale diocesanoL'Amico del Popolo; il vescovoGiuseppe Foschiani chiamò padreFelice Maria Cappello alla direzione del giornale, che sei mesi dopo dovette abbandonare perché sospettato dimodernismo.
Il 6 luglio1964, nel contesto del riordino delle circoscrizioni diocesane diBressanone e diTrento stabilito dalla bollaQuo aptius dipapa Paolo VI, venivano aggregati alla diocesi di Belluno i decanati diCortina d'Ampezzo e diPieve di Livinallongo, prima appartenenti alla diocesi di Bressanone.
Il 26 agosto1978 fu giorno di particolare esultanza per la diocesi di Belluno, perché uno dei suoi figli, Albino Luciani, nativo di Canale d'Agordo, veniva elevato al soglio pontificio con il nome dipapa Giovanni Paolo I.
Benché la tradizione riconosca nel protovescovoProsdocimo l'evangelizzatore di Feltre, Fonteio è il primo vescovo di Feltre di cui si abbia riscontro storico: partecipò alsinodo di Grado del579 e, secondoPaolo Diacono, alsinodo di Marano del590 quale "vescovo della Santa Chiesa Feltrina".
NelX secolo l'imperatoreOttone I concesse al vescovopro tempore di Feltre, già feudatario dell'impero carolingio, ampi poteri ed il titolo comitale; nell'XI secoloCorrado II lo investì del titolo principesco.
Caduto in battaglia contro itrevigiani il vescovo di BellunoGerardo de' Taccoli nel1197,papa Celestino III provvide ad unire,aeque principaliter, la diocesi di Belluno alla diocesi di Feltre, affinché entrambe le sedi potessero meglio fronteggiare il nemico comune: primo vescovo delle diocesi unite fu cosìDrudo da Camino, già vescovo di Feltre.
Nel1462, alla morte del vescovoFrancesco de Lignamine, la diocesi di Belluno tornò ad avere un proprio vescovo, avendopapa Pio II decretato nel1460, su richiesta dei bellunesi, la disgiunzione dalla diocesi di Feltre.
Nel1593 il vescovoGiacomo Rovellio, applicando con convinzione i canoni tridentini, fondò a Feltre il primo seminario vescovile.
Tra ilXVI e ilXVIII secolo la diocesi si caratterizzò per una fisionomia territoriale molto particolare in quanto si estendeva su tre entità statali differenti. Entro i confini dellaRepubblica di Venezia, dove si trovava anche la sede vescovile, aveva giurisdizione sulle parrocchie delFeltrino con l'esclusione dellepievi diArsiè eFonzaso, sottoposte alladiocesi di Padova, e diSospirolo eSan Gregorio, dipendenti da Belluno. LaValsugana, con le giurisdizioni diCaldonazzo (infeudato aiTrapp),Pergine eLevico, faceva parte dalprincipato vescovile di Trento. Infine, le giurisdizioni diTelvana,Castellalto,Ivano ePrimiero (quest'ultimo feudo deiWelsperg) costituivano un'exclave dellacontea del Tirolo[6].
Nel1786, su pressione dell'imperatoreGiuseppe II, le parrocchie feltrine situate inValsugana (Levico,Borgo Valsugana,Strigno,Grigno,Masi di Novaledo,Telve,Pieve Tesino,Roncegno,Torcegno,Castelnuovo,Pergine,Calceranica,Vigolo Vattaro,Lavarone) e nelPrimiero (Primiero conCanal San Bovo) furono smembrate dalla diocesi di Feltre e aggregate alladiocesi di Trento: il provvedimento ridusse la "Santa Chiesa Feltrina" ad esigue dimensioni[7].
Il 1º maggio1818papa Pio VII, con la bollaDe salute Dominici gregis, provvide nuovamente ad unirlaaeque principaliter con la diocesi di Belluno, perché entrambe di ridotte dimensioni. Al contempo la parrocchia diPrimolano fu aggregata alladiocesi di Padova[6].
Il 7 novembre1847 il vescovoAntonio Gava inaugurò la nuova sede del seminario vescovile.
Il 30 settembre1986, con il decretoInstantibus votis dellaCongregazione per i vescovi, le due sedi sono state pienamente unite e la nuova diocesi ha assunto il nome attuale.
Si omettono i periodi di sede vacante non superiori ai 2 anni o non storicamente accertati.
La diocesi nel 2022 su una popolazione di 182.873 persone contava 175.562 battezzati, corrispondenti al 96,0% del totale.
anno | popolazione | presbiteri | diaconi | religiosi | parrocchie | ||||||
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battezzati | totale | % | numero | secolari | regolari | battezzati per presbitero | uomini | donne | |||
1950 | 196.785 | 196.785 | 100,0 | 263 | 208 | 55 | 748 | 89 | 474 | 125 | |
1970 | 204.643 | 204.723 | 100,0 | 343 | 257 | 86 | 596 | 129 | 596 | 167 | |
1980 [21] | 150.000 | 150.800 | 99,5 | 221 | 184 | 37 | 678 | 45 | 358 | 126 | |
1990 | 187.680 | 188.186 | 99,7 | 283 | 231 | 52 | 663 | 1 | 65 | 363 | 158 |
1999 | 184.100 | 184.602 | 99,7 | 250 | 204 | 46 | 736 | 5 | 52 | 260 | 158 |
2000 | 184.100 | 184.602 | 99,7 | 245 | 199 | 46 | 751 | 5 | 52 | 255 | 158 |
2001 | 184.100 | 184.602 | 99,7 | 242 | 196 | 46 | 760 | 5 | 52 | 251 | 158 |
2002 | 183.782 | 184.207 | 99,8 | 232 | 189 | 43 | 792 | 5 | 49 | 248 | 158 |
2003 | 181.402 | 181.822 | 99,8 | 221 | 185 | 36 | 820 | 4 | 40 | 247 | 158 |
2004 | 181.402 | 181.882 | 99,7 | 221 | 187 | 34 | 820 | 4 | 38 | 217 | 158 |
2006 | 184.000 | 185.400 | 99,2 | 214 | 184 | 30 | 859 | 5 | 36 | 209 | 158 |
2012 | 187.300 | 187.385 | 100,0 | 200 | 168 | 32 | 936 | 6 | 38 | 158 | 158 |
2014 | 188.300 | 188.500 | 99,9 | 206 | 170 | 36 | 914 | 6 | 37 | 144 | 158 |
2015 | 177.000 | 186.070 | 95,1 | 188 | 163 | 25 | 941 | 6 | 26 | 133 | 158 |
2018 | 179.000 | 184.715 | 96,9 | 190 | 155 | 35 | 942 | 6 | 37 | 115 | 158 |
2019 | 177.965 | 183.615 | 96,9 | 177 | 149 | 28 | 1.005 | 7 | 30 | 81 | 158 |
2020 | 176.723 | 182.569 | 96,8 | 170 | 142 | 28 | 1.039 | 7 | 30 | 81 | 158 |
2022 | 175.562 | 182.873 | 96,0 | 148 | 130 | 18 | 1.186 | 7 | 20 | 66 | 158 |
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