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Vertoiba

Coordinate:45°54′32.12″N 13°38′11.02″E45°54′32.12″N,13°38′11.02″E (Vertoiba)
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Vertoiba
insediamento
(SL) Vrtojba
Vertoiba – Veduta
Vertoiba – Veduta
Localizzazione
StatoSlovenia (bandiera) Slovenia
Regione statisticaGoriziano
ComuneSan Pietro-Vertoiba
Territorio
Coordinate45°54′32.12″N 13°38′11.02″E45°54′32.12″N,13°38′11.02″E (Vertoiba)
Altitudine60,9 m s.l.m.
Abitanti2 404 (2002)
Altre informazioni
Cod. postale5290
Prefisso(+386) 05
Fuso orarioUTC+1
TargaGO
Provincia storicaLitorale
Cartografia
Mappa di localizzazione: Slovenia
Vertoiba
Vertoiba
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Vertoiba[1][2] (initaliano tra le due guerreVertoiba in Campi Santi;[3][4] in slovenoVrtojba, giàVertojba;[5] infriulanoVertoibe[6]) è uninsediamento (naselje) del comune sloveno diSan Pietro-Vertoiba.

La località è situata nella parte occidentale dellavalle del Vipacco alla periferia sud-est diGorizia e ad ovest delle colline diBiglia (Biljenski griči). Tradizionalmente il paese è suddiviso nei due agglomerati di Vertoiba superiore[7][2] (Gornja Vrtojba) e Vertoiba inferiore[7][2] (Dolnja Vrtojba).

Vertoiba, assieme all'attiguaSan Pietro, è stata teatro di aspri scontri fra le truppe italiane ed austroungariche durante laprima guerra mondiale.

Geografia fisica

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Vertoiba è situata nella valle dell'Isonzo, a 5 km a sud-est diGorizia, presso ilconfine tra l'Italia e la Slovenia. L'abitato è lambito dal torrenteVertoibizza[8] (Vrtojbica).

Alture principali

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Ad est dell'abitato di Vertoiba si stagliano alcune alture come il Martinjak, 98 m; e il Margovnik, 84m.[9]

Storia

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In epoca romana a sud dell'attuale insediamento, presso l'attiguaBiglia, passava la strada romana che daAquileia conduceva adEmona.

Dopo la caduta dell'Impero romano, e la parentesi delRegno ostrogoto, a seguito dellaGuerra gotica (553) promossa dall'imperatoreGiustiniano I il suo territorio entrò a far parte dei dominibizantini.Dopo la calata, nel568, attraverso laValle del Vipacco nell'Italia settentrionale deiLongobardi, seguiti poi da popolazionislave, entrò a far parte delDucato del Friuli.

In seguito alla caduta del regno longobardo e alla sua inclusione nei domini diCarlo Magno, nel781 entrò nelRegnum Italiae affidato da Carlo al figlioPipino; nell'803 venne istituita laMarchia Austriae et Italiae che comprendeva il Friuli, la Carinzia, la Carniola e l'Istria. Alla morte diPipino nell'810, il territorio passò in mano al figlioBernardo[10].

Con la morte diCarlo Magno nell'814 la carica imperiale passò aLudovico I che affidò il Regno d'Italia al suo primogenitoLotario, il quale già nell'828 (dopo aver depostoBaldrico per non aver saputo difendere le frontiere orientali dagli Slavi) divise la parte orientale del Regno, ossia laMarca Orientale (o del Friuli), in quattro contee: Verona, Friuli, Carniola e Istria (comprendente il Carso e parte dellaCarniola interna).

In seguito alTrattato di Verdun, nell'843, il suo territorio entrò a far parte delRegnum Italiae[11] in mano aLotario I e più specificatamente dall'846 dellaMarca del Friuli divenuta nel951Marca di Verona e Friuli; dopo un'iniziale sottomissione alDucato di Baviera dal952, nel976 passò alDucato di Carinzia appena costituito dall'imperatoreOttone II.

Nel1077 passò alPrincipato ecclesiastico di Aquileia e poi aiConti di Gorizia, in quantoadvocati del patriarca, che acquisirono gradualmente una larga parte di tali territori, frazionati in feudi minori fra i loro ministeriali, i veri e propri strumenti di governo comitale[12].

La prima menzione del villaggio si ha nel XIII secoloToyfa,Toyua oTojva[13] come possedimento deiConti di Gorizia.

Nel1500 passando allaCasa d’Asburgo, entrò quindi nellaContea di Gorizia e Gradisca[14], poi a sua volta parte, dal1512, dellaProvincia Austriaca delSacro Romano Impero.

Con iltrattato di Schönbrunn (1809) entrò a far parte delleProvince Illiriche. ColCongresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca nelRegno d'Illiria e diviso in duecomuni catastali distinti: Vertoiba Superiore[15] e Vertoiba Inferiore[2]; passò poi, fino al1850, al comune diSan Pietro[16] che comprendeva ancheVoghersca ePrevacina. Passato sotto il profilo amministrativo alLitorale austriaco nel 1849, Vertoiba (Vertojba, poiVrtojba) divenne comune autonomo nel 1866,[13] comprendendo i vicini villaggi diBoccavizza (Bukovica), Vertoiba Superiore (Vertojba gorenja,Ober-Vertojba), Vertoiba Inferiore (Vertojba dolenja,Unter-Vertojba) eVoghersca (Vogerska);[17][18] quest'ultima a fine secolo riacquistò la propria autonomia.[5][19][20]

Durante laprima guerra mondiale, ed in particolare dopo lasesta battaglia dell'Isonzo che aveva visto la conquista italiana di Gorizia, Vertoiba si ritrovò improvvisamente sulla linea del fronte. La bassa vallata del Vipacco e le alture ad est di Gorizia erano state trasformata dagli austriaci in un gigantesco campo trincerato contro il quale le offensive delRegio Esercito andarono inesorabilmente ad infrangersi. Sebbene infatti le truppe italiane fossero riuscite a raggiungere le pendici delmonte San Marco, situato poco più a nord, e laBrigata Pavia, seguita dallaBrigata Casale, avesse raggiunto l'abitato di Vertoiba[21] essa riuscì a superare le alture del Sober subito ad est; la brigata Udine, preceduta da uno sfortunato assalto dellaPavia contro quota 103, aveva già affrontato questo terreno nel tentativo di farsi strada fino ai rilievi delle quote 86, 103 e 106. Durante lasettima battaglia dell'Isonzo il torrenteVertoibizza, usato immediatamente dagli italiani come trincea, straripò il 14 settembre e travolse i loro ricoveri e munizioni, esponendoli maggiormente al tiro nemico[21]. Nell'ottava battaglia dell'Isonzo le truppe della 12ªDivisione italiana s'impadronirono della quota 95/Na Pristavi poco a sud dell'allora triangolo ferroviario nella vicinaSan Pietro, mentre quelle della 11ª raggiunsero il costone del Sober[22]. Nel corso dellanona battaglia dell'Isonzo le truppe italiane del XXVI Corpo d'armata e dell'VIII riuscirono ad occupare rispettivamente l'altura di quota 171 di San Marco e quella di 123 nord di Sober, dopo qualche giorno però subito evacuata[22]) nell'inutile tentativo da parte italiana di occupare la cima (quota 227) del San Marco.
Tra il novembre 1916 e il maggio 1917 i genieri austro-ungarici, potenziando la loro struttura difensiva, riuscirono a costruire un fascio di linee che, una volta sceso dal San Marco, si apriva a ventaglio in una serie di compartimenti trincerati fino aRaccogliano eBiglia (passando per quota 95/Na Pristavi, quota 102 (109) e per le alture del Sober di quota 95 est/Sober I, quota 95 ovest, quota 123 nord (121), quota 106, 86, quota 103 (Golognacco), quota 86 e quota 88) che bloccarono poi ogni velleità di attacco italiano nelle successivedecima edundicesima battaglia dell'Isonzo[21].

Al termine del conflitto il comune fu annesso alRegno d’Italia e incluso nellaprovincia del Friuli come comune autonomo.[23][4] Nello stesso anno il toponimo venne modificato ufficialmente inVertòiba in Campi Santi, a ricordare l'elevato numero di tombe (7500)[21] che si contavano tra questa località e la vicinaSan Pietro. Il comune mantenne la stessa circoscrizione che in epoca asburgica, includendo, oltre al capoluogo e il centro di Cuicle (Cuklje), la frazione di Vertoiba superiore/Vertoiba di sopra (Gornja Vrtojba), con i centri di Prapodno e Clauzi (Klavci), e la frazione di Bucovizza/Boccavizza (Bukovica), con il centro di San Giovanni (Sveti Ivan).[24][25] Nel 1927 passò alla ricostituitaprovincia di Gorizia, el'anno successivo venne aggregato al comune diGorizia.[23][26]

Nel corso dellaseconda guerra mondiale, tra il settembre 1943 e il maggio 1945, Vertoiba fu soggetta allazona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) e, tra il giugno 1945 e il 1947, trovandosi a ovest dellalinea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo britannico-americano delGoverno Militare Alleato (AMG). Con la ratifica deitrattati di Parigi del 1947 passò allaJugoslavia. Dal1991 fa parte dellaSlovenia indipendente.

Infrastrutture e trasporti

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Strade

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La principale via d'accesso a Vertoiba è lasuperstrada H4 che dalla frontiera italiana giunge sino aResderta dove si immette nell'autostrada A1.

Ferrovie

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Vertoiba è dotata di unastazione ferroviaria lungo lalinea Gorizia-Aidussina.

Note

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  1. ^Atlante geografico Treccani, I,Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2008, p. 66.
  2. ^abcdMappa della Comune di Vertoiba Inferiore, nel Litorale Circolo di Gorizia, Distretto di Grafemberg, 1822, con l'indicazioneVertoiba Superiore – Archivio di Stato di Gorizia
  3. ^Vertòiba in Campi Santi in:Carta geologica delle Tre Venezie – Gorizia, Foglio 40a della Carta d'Italia al 100.000 dell'Istituto Geografico Militare – Firenze 1951[collegamento interrotto]
  4. ^abRegio Decreto 29 marzo 1923, G.U. 27 aprile 1923, n.99
  5. ^ab I.R. Commissione centrale di Statistica,Repertorio speciale dei luoghi nel Litorale Austro-Illirico (PDF), collanaSpecialortsreperorien der im österreichischen Reichsräte vertretenen Königreiche und Länder, Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler, 1894, p. 34.
  6. ^(FUR)Grant Dizionari Bilengâl Talian Furlan, suarlef.it.
  7. ^abComuni censuari dell'ufficio tavolare di Gorizia (PDF), suregione.fvg.it.
  8. ^Schede delle aree tutelate per legge e ulteriori contesti - Corsi d'acqua iscritti negli elenchi previsti nel Testo Unico (PDF), suregione.fvg.it, p. 574.
  9. ^Geoportale della Repubblica Slovena - archivio ZKN, sugis.gov.si.URL consultato il 6 agosto 2023(archiviato dall'url originale il 31 agosto 2022).
  10. ^Mappa dell'Impero carolingio all'ascesa di Ludovico I (814)
  11. ^IlRegnum Italiae (in verde) nell'impero carolingio con le tre principali suddivisioni dell'anno 843
  12. ^P. Štih.,op. cit., pp. 23-24; 78; P. Štih.Il posto dei ministeriali nell'organizzazione e nell'amministrazione dei conti di Gorizia inLa contea di Gorizia nel Medioevo, a cura di S. Tavano, Gorizia 2002, p. 95.
  13. ^abPREDSTAVITEV VASI VRTOJBA (Presentazione del villaggio di Vertoiba)Archiviato il 21 ottobre 2011 inInternet Archive. – in lingua slovena
  14. ^rielaborazioneG.I.S. con i confini attuali e quelli delJosephinische Landesaufnahme (1763-1787), in Isonzo-Soča n.79/80 – Ottobre/Novembre 2008, pg. 18-22, “La Contea di Gorizia tra vecchi e nuovi confini”, Michele Di Bartolomeo
  15. ^Mappe der Gemeinde Ober Vertoiba, in Küstenlande Görzer kreis, Bezirk Graffemberg, 1822 – Archivio di Stato di Gorizia
  16. ^Zgodovina - občina Šempeter-Vrtojba – in lingua slovena
  17. ^(DE)Vollständiges Ortschaften-Verzeichnis der im Reichsrathe vertretenen Königreiche und Länder nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. December 1880 (1880), Alfred Hölder k. k. Hof- und Universitäts-Buchhändler, 1882, p. 153.
  18. ^Vertoiba, nell'I. R. Capitanato distr. Gorizia, PODESTERIA Vertoiba in:RELAZIONE ALLA DIETA PROVINCIALE DELLA PRINCIPESCA CONTEA DI GORIZIA E GRADISCA, sulla gestione della Giunta Provinciale dall'ultima sessione fino al 15 novembre 1886, p. 123 di 411; p. 336 di 411, articolo 1: Voghersca si stacca da Vertoiba
  19. ^Gemeindelexikon, der im Reichsrate Vertretenen Königreiche und Länder. Herausgegeben von der K.K. Statistischen Zentralkommission. VII. Österreichisch-Illyrisches Küstenland (Triest, Görz und Gradiska, Istrien). Wien 1910, suaustriahungary.info.URL consultato il 7 agosto 2023(archiviato dall'url originale il 17 aprile 2014).
  20. ^(DE)Allgemeines Verzeichnis der Ortsgemeinden und Ortschaften Österreichs nach den Ergebnissen der Volkszählung vom 31. Dezember 1910, Wien, 1915, p. 154.
  21. ^abcdBattaglie senza monumenti – Panowitz, San Marco e Vertojba. Itinerari sconosciuti in Slovenia alla riscoperta delle imprese degli arditi di Bassi, Nicola Persegati. Guide Gaspari. Aprile 2005
  22. ^abConsociazione Turistica Italiana – Sui Campi di Battaglia – Il Medio e Basso Isonzo – quinta edizione , 1939, Milano
  23. ^abVariazioni amministrative del comune di Vertoiba, suelesh.it.
  24. ^Censimento della popolazione del Regno d'Italia (1 dicembre 1921) (PDF), 3 "Venezia Giulia", 1926, p. 44.
  25. ^2.32: Provincia di Gorizia (PDF), in8. Censimento generale della popolazione : 21 aprile 1936, 2: Province., 1937, p. 11.
  26. ^R.D. 25 ottobre 1928, n. 2520

Voci correlate

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