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Veronica persica

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Progetto:Forme di vita - implementazioneClassificazione APG IV.
Iltaxon oggetto di questa voce deve essere sottoposto a revisione tassonomica.

Se vuoi contribuire all'aggiornamento vediProgetto:Forme di vita/APG IV.
Veronica comune
Veronica persica
Classificazione APG IV
DominioEukaryota
RegnoPlantae
(clade)Angiosperme
(clade)Mesangiosperme
(clade)Eudicotiledoni
(clade)Eudicotiledoni centrali
(clade)Asteridi
(clade)Euasteridi I
OrdineLamiales
FamigliaPlantaginaceae
SottofamigliaDigitalidoideae
TribùVeroniceae
SottotribùVeroniciinae
GenereVeronica
Classificazione Cronquist
DominioEukaryota
RegnoPlantae
SottoregnoTracheobionta
SuperdivisioneSpermatophyta
DivisioneMagnoliophyta
ClasseMagnoliopsida
SottoclasseAsteridae
OrdineScrophulariales
FamigliaScrophulariaceae
SottofamigliaDigitalidoideae
TribùVeroniceae
SottotribùVeroniciinae
GenereVeronica
SpecieV. persica
Nomenclatura binomiale
Veronica persica
Poir.,1808
Nomi comuni

Occhi della Madonna
Veronica di persia

Veronica comune (nome scientificoVeronica persicaPoir.,1808) è una piantaerbacea annua appartenente allafamiglia dellePlantaginaceae.[1]

Etimologia

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Il nome generico (Veronica) deriva da Santa Veronica, la donna che secondo la tradizione cristiana diede a Gesù un panno per asciugare il suo volto sulla via del Calvario. Alcune macchie e segni sui petali della corolla di questo fiore sembrano assomigliare a quelli del sacro fazzoletto di Veronica. Per questo nome di pianta sono indicate altreetimologie come l'arabo"viru-niku", o altre derivate dal latino come "vera-icona" (immagine vera).[2][3] L'epiteto specifico (persica) è in riferimento alla Persia, oggi Iran, da cui provenivano i campioni su cui venne istituita la specie[4].

Ilnome scientifico della specie è stato definito dal botanico ed esploratore franceseJean Louis Marie Poiret (San Quintino, 11 giugno 1755 – Parigi, 7 aprile 1834) nella pubblicazione"Encyclopedie Methodique. Botanique. Paris" (Encycl. 8: 542. 1808) del 1808[5].

Tra i nomi comuni questa pianta è anche chiamata "occhio della Madonna", per la delicata bellezza dei fiorellini colore azzurro chiaro.

Descrizione

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Il portamento
Le foglie
Infiorescenza
I fiori
Racemi dell'infiorescenza: A) racemi terminali separati dalle foglie; B) racemi terminali non separati dalle foglie; C) racemi laterali

L'altezza di queste piante varia tra 5 e 50 cm. La forma biologica èterofita scaposa (T scap), ossia in generale sono pianteerbacee che differiscono dalle altre forme biologiche poiché, essendoannuali, superano la stagione avversa sotto forma diseme e sono munite di asse fiorale eretto e spesso privo di foglie. In certi casi la forma biologica può essere ancheemicriptofita scaposa (H scap), ossia pianteerbacee, a ciclo biologico perenne, con gemme svernanti al livello del suolo e protette dallalettiera o dalla neve e sono dotate di un asse fiorale eretto e spesso privo di foglie.[6][7][8][9][10][11]

Radici

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Leradici sono secondarie (fascicolate) darizoma.

Fusto

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La parte aerea delfusto è prostrata-radicante e generalmente ramosa e densamentepubescente per peli pluricellulari (a volte si individuano due linee longitudinali distinte di peli). Hasteli deboli prostrati al suolo che formano spesso una copertura intensa nei prati incolti.

Foglie

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Lefoglie sono disposte in modo opposto (2 - 5 coppie) e sono brevementepicciolate. La forma della lamina varia da largamente ovale o ovato-lanceolata a subrotonda (suborbicolare); quelle superiori sono bruscamente più ridotte. I bordi sono più o meno profondamentecrenato-seghettati (3 - 6 denti per lato), ma nonrevoluti. La superficie è uniformemente scarsamente pelosa (su entrambi i lati). Il colore delle foglie è verde-scuro; quando si seccano si anneriscono. Dimensione delle foglie: larghezza 9 – 18 mm; lunghezza 10 – 20 mm. Lunghezza del picciolo: 1 – 8 mm.

Infiorescenza

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Leinfiorescenze sono deiracemi terminali e lunghissimi (lassi) con 10 - 30 fiori al massimo. I racemi non sono chiaramente separati dalla parte fogliare (tipo B - vedi figura). Nell'infiorescenza sono presenti dellebrattee simili alle foglie e più corte deipeduncoli. I fiori sono posizionati all'ascella di una brattea. Le brattee sono disposte in modo alterno (a volte sono opposte). Lunghezza dei peduncoli (alla fruttificazione): 15 – 22 mm.

Fiore

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I fiori sonoermafroditi e tetraciclici (composti da 4verticilli:calicecorollaandroceogineceo), pentameri (calice ecorolla divisi in cinque parti).

  • Formula fiorale. Per la famiglia di queste piante viene indicata la seguenteformula fiorale:
X o *K (4-5), [C (4) o (2+3),A 2+2 o 2],G (2), capsula.[7]
  • Calice: ilcalice campanulato,gamosepalo e più o menoattinomorfo, è diviso in 4 profondelacinie con forme ovato-lanceolate. La superficie è scarsamente ricoperta da brevi peli semplici: alla base sono lunghi 0,1 - 0,5 mm e all'apice sono lunghi 0,05 - 0,2 mm. La superficie è inoltre percorsa da 3 nervature chiare e sporgenti.
  • Corolla: lacorolla ègamopetala e debolmentezigomorfa con forme tubolari (il tubo è corto) e terminante in quattro larghi lobi da ovali a orbicolari epatenti (il lobo superiore è leggermente più grande - due lobi fusi insieme, quello inferiore è più stretto). La corolla èresupinata; i lobi sono appenaembricati; la gola è scarsamente pelosa. Il colore della corolla è blu (con striature scure e biancastra verso il centro). Larghezza della corolla (diametro): 8 – 15 mm.
  • Androceo: glistami sono due (gli altri tre sono abortiti) e sono leggermente più corti della corolla. Ifilamenti sonoadnati alla corolla. Leantere hanno dueteche più o meno separate, uguali con forme arrotondate.
  • Gineceo: ilgineceo è bicarpellare (sincarpico - formato dall'unione di due carpelliconnati). L'ovario (biloculare) èsupero con forme ovoidi e compresso lateralmente. Gliovuli perloculo sono da numerosi a pochi (1 - 2 per loculo), hanno un solotegumento e sonotenuinucellati (con la nocella, stadio primordiale dell'ovulo, ridotta a poche cellule).[12] Lostilo, filiforme con stigmacapitato e ottuso, è breve e sporge dalla insenatura poco profonda della corolla. Il disconettarifero è presente nella parte inferiore della corolla (sotto l'ovario). Lunghezza dello stilo: 2 – 3 mm circa.
  • Fioritura: da gennaio a dicembre (febbraio - ottobre a quote montane).

Frutti

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Ilfrutto è del tipo acapsula divisa fino a metà in due lobi e bordi smarginati e facce con peli sia semplici che ghiandolari e nervature evidenti. La forma della capsula èobcordata, liscia, compressa ecarenata. Ladeiscenza èloculicida. Isemi, incavati a conchiglia con superficie rugosa e colorati di giallo-pallido, sono numerosi (20 - 30). Dimensione della capsula: 7 - 9 x 4 – 6 mm.

Riproduzione

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  • Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama). I fiori sono bottinati dalleapi se non ci sono altre fioriture importanti concomitanti, ma ne ricavano poconettare e pocopolline.
  • Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra).
  • Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento –disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazionemirmecoria).

Distribuzione e habitat

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Distribuzione della pianta
(Distribuzione regionale[13] – Distribuzione alpina[14])

.

Fitosociologia

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Areale alpino

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Dal punto di vistafitosociologico alpinoVeronica persica appartiene alla seguente comunità vegetale:[14]

  • Formazione: delle comunitàterofiche pioniere nitrofile
  • Classe:Stellarietea mediae

Areale italiano

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Per l'areale completo italianoVeronica persica appartiene alla seguente comunità vegetale:[16]

  • Classe:Stellarietea mediae
  • Ordine:Solano nigri-Polygonetalia convolvuli(Sissingh in Westhoff, Dijk, Passchier & Sissingh 1946) O. Bolòs, 1962
  • Alleanza:Veronico agrestis-Euphorbion peplusPeplus Sissingh ex Passarge, 1964

Descrizione. L'alleanzaVeronico agrestis-Euphorbion peplus è relativa alle comunità infestanti,terofitiche, su suoli molto fertili (limosi o argillosi), ricchi in sostanza organica, generalmente nelle colture orticole, vigneti e frutteti in generale. La distribuzione di questa cenosi è eurosiberiana. In Italia questa alleanza è presente inVeneto in due diverse serie di vegetazione (quella dell’altaPianura Padana orientale e quella prealpina orientale collinare). Il livello di conservazione di queste cenosi è fortemente variabile e relativa all'adattamento ai continui disturbi e rimaneggiamenti dei suoli, per effetto delle operazioni agricole, del calpestìo, ecc. In caso di agricoltura non di tipo tradizionale (fertilizzazioni di sintesi, diffusione di erbicidi) tali comunità sono suscettibili di scomparsa.[17]

Specie presenti nell'associazione:Allium vineale,Calendula arvensis,Euphorbia peplus,Fumaria officinalis,Heliotropium europaeum,Geranium rotundifolium,Mercurialis annua,Muscari racemosus,Amaranthus retroflexus,Chenopodium album,Chenopodium hybridum,Echinochloa crus-galli,Euphorbia helioscopia,Solanum nigrum,Sonchus arvensis,Sonchus asper,Thlaspi arvense,Tripleurospermum inodorum,Sonchus oleraceus,Fallopia convolvulus,Anagallis arvensis,Veronica agrestis,Stellaria media,Capsella bursa-pastoris,Amaranthus powellii,Galinsoga parviflora,Lamium purpureum eSinapis arvensis.

Altre alleanze per questa specie sono:[16]

  • Veronico-Urticion urentisBrullo in Brullo & Marcenò, 1985

Tassonomia

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Lafamiglia di appartenenza (Plantaginaceae) è relativamente numerosa con un centinaio digeneri. Laclassificazione tassonomica di questa specie è in via di definizione in quanto fino a poco tempo fa il suogenere apparteneva allafamiglia delleScrophulariaceae (secondo la classificazione ormai classica diCronquist), mentre ora con i nuovi sistemi diclassificazione filogenetica (classificazione APG) è stata assegnata allafamiglia dellePlantaginaceae; anche i livelli superiori sono cambiati (vedi il box tassonomico iniziale). Questa pianta appartiene alla sottotribùVeroniciinae (tribùVeroniceae e sottofamigliaDigitalidoideae). Il genereVeronica è molto numeroso con oltre 250 specie a distribuzione cosmopolita.

Filogenesi

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La specieV. persica appartiene alla sezionePocillaDumort.. Questo gruppo è caratterizzato da un ciclo biologico annuo, dalleinfiorescenze formate daracemi terminali conbrattee ben distinte dalle foglie oppure i fiori sono isolati all'ascella di foglie normali (quindi le brattee non si distinguono dalle foglie), dalcalice a 4 lobi e daisemi piani o incavati.[9]

Inoltre la specie di questa voce fa parte delGruppo di V. agrestis insieme (relativamente all'areale italiano) alla specieVeronica politaFries,Veronica agrestisL. eVeronica opacaFries. I caratteri principali di questo gruppo sono:[9]

  • il portamento delle piante è annuale;
  • i fusti sono prostrati o ascendenti e generalmente ramosi;
  • lebrattee dell'infiorescenza sono simili alle foglie e delle stesse dimensioni;
  • l'infiorescenza ha 10 - 30 fiori conpeduncoli alla fruttificazione ripiegati verso il basso;
  • la forma dei semi è incavata a conchiglia con superficie rugosa e colorati di giallo-pallido;
  • la dimensione dei semi è: 1,0 - 1,5 x 1,5 - 2,2 mm.

Ilnumero cromosomico diV. persica è: 2n = 28.[18] Questa pianta è unallopoliploide derivato dalla specieVeronica politaFries con numero cromosomico 2n = 14 (probabile incrocio traV. polita eV. ceratocarpaC.A.Mey..[9] Un'origine allopoliploide (daV. polita eV. ceratocarpa) è suggerita anche dai caratteri deiflavonoidi e degliiridoidi diV. persica.[19] Inoltre la grande diffusione che nei tempi passati ha avuto la pianta di questa voce è dovuta alla combinazioni dei caratteri di entrambi i "genitori": laV. polita è leggermentexerofita e laV. ceratocarpa è piùmesofita. La mescolanza di questi caratteri ha fatto diventareV. persica un'erba di grande successo in una vasta gamma di ambientiecologici e quindi si è diffusa rapidamente in quasi tutto il mondo dall'inizio del XIX secolo.[20]

Sottospecie

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Per questa specie sono riconosciute valide le seguenti varietà:[1]

  • Veronica persica var.aschersoniana(Lehm.) B. Boivin, 1952
  • Veronica persica var.corrensiana(Lehm.) B. Boivin, 1952

Sinonimi

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L'entità di questa voce ha avuto nel tempo diverse nomenclature. L'elenco seguente indica alcuni tra isinonimi più frequenti:[1]

  • Cardia filiformisDulac
  • Pocilla persica (Poir.) Fourr.
  • Veronica buxbaumii Ten.
  • Veronica byzantina BSP.
  • Veronica diffusa Raf.
  • Veronica meskhetica Kem.-Nath.
  • Veronica precox Raf.
  • Veronica tournefortii C.C.Gmel.

Altre notizie

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Laveronica persica in altre lingue è chiamata nei seguenti modi:

Note

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  1. ^abcThe Plant List, sutheplantlist.org.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  2. ^David Gledhill 2008, pag. 400.
  3. ^Botanical names, sucalflora.net.URL consultato il 27 aprile 2017.
  4. ^ Jean-Baptiste Lamarck e Jean-Louis-Marie Poiret,Encyclopédie méthodique. Botanique., t.8 (1808), Panckoucke;Plomteux,, 1809.URL consultato il 16 marzo 2020.
  5. ^The International Plant Names Index, suipni.org.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  6. ^Kadereit 2004, pag. 398.
  7. ^abJudd et al 2007, pag. 493.
  8. ^Strasburger 2007, pag. 852.
  9. ^abcdePignatti 1982, Vol. 2 - pag. 565.
  10. ^Motta 1960, Vol. 3 - pag. 922.
  11. ^eFloras - Flora of China, suefloras.org.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  12. ^Musmarra 1996.
  13. ^Conti et al. 2005, pag. 182.
  14. ^abcdAeschimann et al. 2004, Vol. 2 - pag. 232.
  15. ^EURO MED - PlantBase, suww2.bgbm.org.URL consultato il 13 gennaio 2019.
  16. ^abProdromo della vegetazione italiana, suprodromo-vegetazione-italia.org, p. Plantago argentea.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  17. ^Prodromo della vegetazione italiana, suprodromo-vegetazione-italia.org, p. 39A.3.2 ALL. VERONICO AGRESTIS-EUPHORBION PEPLUS SISSINGH EX PASSARGE 1964.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  18. ^Tropicos Database, sutropicos.org.URL consultato il 12 gennaio 2019.
  19. ^Taskova et al. 2004, pag. 678.
  20. ^Fischer 1987.

Bibliografia

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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