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Venezia Football Club

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Venezia FC
Calcio
Arancioneroverdi,Lagunari,Leoni Alati
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
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Maglietta
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Manica destra
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Pantaloncini
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Calzettoni
Trasferta
Colori socialiArancione,nero,verde
SimboliLeone di San Marco
Dati societari
CittàVenezia
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
FederazioneFIGC
CampionatoSerie B
Fondazione1907
Rifondazione2005
Rifondazione2009
Rifondazione2015
ProprietarioStati Uniti (bandiera) VFC Newco 2020 LLC
PresidenteStati Uniti (bandiera)Duncan Niederauer
AllenatoreItalia (bandiera)Giovanni Stroppa
StadioPier Luigi Penzo
(12 048 posti)
Sito webwww.veneziafc.it
Palmarès
Coppa ItaliaCoppa Italia Lega Pro
Titoli nazionali2campionati di Serie B
1campionato di Serie C
1Scudetto Serie D
Trofei nazionali1Coppe Italia
1Coppe Italia Serie C/Lega Pro
Stagione in corso
Si invita a seguire ilmodello di voce

IlVenezia Football Club, meglio noto comeVenezia, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diVenezia. Milita inSerie B, la seconda divisione delcampionato italiano.

Costituito nel 2015 con la denominazioneVenezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica[1] (semplificato inVenezia Football Club con l'accesso al professionismo nel 2016), è il depositariode facto dellatradizione sportiva iniziata nel 1907 con la fondazione delVenezia Foot Ball Club e, in seguito, passata attraverso diverse rifondazioni e ridenominazioni (Associazione Calcio Venezia dal 1919 al 1930, dal 1945 al 1983 e ancora dal 1989 al 2005,Società Sportiva Serenissima nel 1930,Associazione Fascista Calcio Venezia nel 1934,Calcio Venezia nel 1983,Calcio VeneziaMestre nel 1987,Associazione Calcio Venezia 1907 nel 1991,Società Sportiva Calcio Venezia nel 2005 eFoot Ball Club Unione Venezia nel 2009).

Occupa il 27º posto fra iclub italiani con la maggior tradizione sportiva, il 36º nellaclassifica perpetua della Serie A – categoria in cui vanta come miglior piazzamento il terzo posto conseguito nella stagione1941-1942 – e il 9º in quelladella Serie B. Prima dell'introduzione del girone unico, il Venezia aveva raggiunto la finale nazionale nel1911-1912, perdendo nettamente contro laPro Vercelli. Il successo più prestigioso è costituito dalla vittoria dellaCoppa Italia 1940-1941. Insieme alVicenza, è l'unica squadra ad aver vinto sia laCoppa Italia che laCoppa Italia Serie C.

Storia

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La fondazione e i primi anni

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Il Venezia Foot Ball Club fu fondato il 14 dicembre 1907 a Venezia da una ventina di praticanti ed appassionati attraverso la fusione delle sezioni calcistiche di due società sportive veneziane: la Palestra Marziale di Venezia e laCostantino Reyer. Il luogo prescelto dai fondatori per dar vita alla nuova realtà calcistica fu l'ormai scomparsa trattoria "Da Nane in Corte dell'Orso", a due passi dal centralecampo San Bartolomeo.

Fra i fondatori vi furono il terzino destro elvetico Walter Aemisseger, proveniente dalla squadra svizzera delWinterthur e primo capitano della squadra, Guido Battisti, Antonio Borella,Gerardo Bortoletti, Davide Fano, il primo presidente, Aldo Federici, detto "Baciccia", mediano destro e poi anche allenatore, Pietro Golzio, detto "Pioppa", Silvio Lorenzetti, Pietro Piccoli, Primo Pitteri, Alessandro Santi, Marcello Santi, Luigi Vianello, Pietro Visintin e Mario Vivante.[2]

In quegli anni le partite dei leoni lagunari si disputavano nella pineta diSant'Elena, avendo cura di tracciare di volta in volta le linee del campo. Gli allenamenti si svolgevano invece nel campazzo delle Chiovere. Le prime partite del Venezia furono giocate contro le squadre venete delPadova, delVerona e delVicenza, nonché contro gli equipaggi delle navi che giungevano alporto di Venezia. Il primo incontro disputato dai lagunari fu giocato il 22 dicembre 1907 contro la formazione vicentina e terminò con il risultato di 1-1.[3]

Tra il 1908 ed il 1910 il Venezia disputò due campionati dell'alloraTerza Categoria, intervallati da uno diPrima Categoria disputato nel 1909. Al debutto nel campionato di massima serie i lagunari vennero ammessi direttamente alla semifinale contro i campioni lombardi, in quanto unica iscritta veneta, ma nel doppio confronto con i meneghini dell'U.S. Milanese furono letteralmente sommersi di reti (perdendo 7-1 l'andata e 11-2 il ritorno),[4] dimostrando di non essere ancora competitivi per la Prima Categoria.

Anni 1910

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Dal campionato1910-1911 i neroverdi si insediarono saldamente inPrima Categoria. Nel1911-1912 il Venezia, dopo aver vinto il girone veneto-emiliano, raggiunse la finale nazionale contro laPro Vercelli, perdendo poi per 7-0 all'andata e per 6-0 al ritorno.[5] Il 7 settembre 1913 fu inaugurato il campo sportivo diSant'Elena completo di recinto, spogliatoi e tribuna coperta per più di 500 spettatori.[6]

Nella stagione1914-1915, ultimo campionato disputato prima dellaGrande Guerra, i lagunari approdarono, venendo peraltro subito eliminati, nel girone A di semifinale conCasale,Genoa eJuventus. Durante la prima guerra mondiale l'attività calcistica a Venezia non cesserà mai totalmente grazie all'impegno della società minore lagunare Aurora F.B.C. Tra i giocatori distintisi in questo periodo si segnalano i tre triestini, all'epoca cittadini stranieri dell'Impero austro-ungarico,Stritzel, Riccobon e Marincich, oltre al centravantiUmberto Vecchina.

Nell'aprile 1919, a palazzo Gritti-Faccanon, nell'allora sede delGazzettino, i soci del Venezia F.B.C. e dell'Aurora F.B.C., società minore lagunare, decisero di unire le forze ribattezzando la squadra neroverde inAssociazione Calcio Venezia. Nell'occasione anche ilGoverno contribuì al rilancio del sodalizio lagunare con un contributo straordinario di 40 000 lire, quale indennizzo per aver utilizzato il campo sportivo come base militare.[5]

Anni 1920

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Dopo un periodo di alti e bassi, durante il quale retrocesse inSeconda Divisione nel1921-1922 a seguito di uno spareggio con la Rivarolese (non previsto dal regolamento, ma organizzato dallaFederazione dopo laricomposizione dello scisma FIGC-CCI), ritornò inPrima Divisione al termine della stagione1925-1926. La Prima Divisione però, in seguito a unariforma dei campionati e alla creazione del nuovo campionato di massima serie, laDivisione Nazionale, non era più la massima serie, ma il secondo livello dei campionati italiani.

Nel1926-1927 il Venezia partecipò così al campionato di prima divisione, classificandosi 6º su dieci squadre partecipanti. Nel frattempo l'8 maggio 1927 dopo una lunga ristrutturazione viene inaugurato aSant'Elena il nuovo Campo Sportivo Fascista alla presenza delMinistro delle finanzeGiuseppe Volpi e del presidente delC.O.N.I.Lando Ferretti, la rinnovata struttura ha ora una capienza di 10.000 spettatori.[7]

InPrima Divisione anche nella stagione 1927-1928 i veneziani giunsero secondi nel girone A alle spalle dell'Atalanta, venendo poi ammessi d'ufficio inDivisione Nazionale per delibera dellaFIGC insieme ad altre sette squadre:

«Nella prossima stagione al campionato di Divisione Nazionale parteciperanno 32 squadre, che giuocheranno in due gironi di 16 ciascuna... Le iscrizioni si chiuderanno il prossimo 10 luglio. In base alle medesime pervenute, il Direttorio Federale stabilirà i gironi fissando di conseguenza le varie squadre da promuovere. Tuttavia possiamo finora comunicarvi che in Divisione Nazionale entreranno otto squadre più delle previste seguendo nella scelta criteri politici oltre che sportivi. Oltre alle 24 che già hanno diritto, andranno dunque nella massima categoria le seguenti squadre: Hellas, Reggiana, Triestina (indipendentemente quest'ultima dal posto che occupa in classifica, ma in omaggio agli altri titoli dellaNobilissima Trieste), la Fiorentina, il Legnano, la Milanese, la Venezia e la Prato, tenendo per questa in conto che la cittadina toscana ha ben 155 giuocatori tesserati...»

(Deliberazione della FIGC riportata daLa Stampa del 29 giugno 1928, p. 5.)

I due gironi da sedici squadre così costruiti avrebbero dunque avuto il duplice scopo sia di assegnare il titolo del 1929 – che per ovvi motivi di tempistica a quel punto non sarebbe stato disputato con un torneo conclusivo, bensì reintroducendo per un'ultima volta la finale (e per lo stesso motivo anche la Coppa CONI non fu disputata) –, sia quello di suddividere le società in un raggruppamento d'élite e in uno cadetto per le stagioni a venire. In particolare, metà delle società avrebbero costituito la Divisione Nazionale Serie A, quelle classificate tra la nona e la quattordicesima posizione la Divisione Nazionale Serie B insieme alle quattro vincenti della Prima Divisione, mentre le ultime due classificate di ogni girone sarebbero state addirittura retrocesse in Prima Divisione. Il Venezia, tra alcune vittorie (5-2 allaPro Vercelli) e pesanti rovesci (sconfitta 10-2 a Milano contro l'Ambrosiana con 5 gol diMeazza), giunse 11º e retrocesse inSerie B.

La partecipazione allaDivisione Nazionale regalò alla società veneziana una situazione finanziaria tutt'altro che florida tanto che i lagunari rinunciarono alla prima trasferta aFiume nel campionato1929-1930,[8] pur tuttavia alla fine del torneo diSerie B riuscirono ad ottenere la salvezza. L'estate 1930 portò delle novità con il cambio di denominazione, un modo per evitare che la gran mole di debiti accumulatisi potesse aver effetti sulla squadra. La nuova società venne ribattezzataSocietà Sportiva Serenissima e furono cambiati anche i colori sociali con l'adozione delrosso veneziano della bandiera delLeone di San Marco, mentre sul petto venne apposto il classico leone marciano.[9]

Anni 1930

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Nel maggio 1931, in occasione del Concorso Ginnico Internazionale Femminile, lo Stadio veneziano diSant'Elena venne intitolato all'aviatorePier Luigi Penzo.[7]

Con la nuova denominazione il Venezia disputa quattro campionati diSerie B, al termine della stagione1933-1934 la S.S. Serenissima è condannata alla retrocessione.[10] Retrocessione poi annullata per un allargamento della categoria nella stagione successiva le cui partecipanti passarono da 26 a 32 squadre. La società riuscì a mantenere la Serie B, ma non fu l'unica novità della stagione1934-1935: venne nominato un commissario straordinario nella persona di Tommaso Pasquali, mentre la società dal 1º agosto 1934 ritornò a chiamarsiAssociazione Calcio Venezia (seppur con l'aggiunta, all'epoca inevitabile, dell'aggettivoFascista). Inoltre ci fu il ritorno ai tradizionali colori neroverdi.[11] Alle novità societarie non fecero riscontro quelle sportive, il Venezia al termine del campionato retrocesse nella nascenteSerie C.[12]

Francesco Pernigo, a Venezia dal 1938 al 1947, miglior marcatore di tutti i tempi dei lagunari.

La prima esperienza in terza serie fu molto breve perché i veneziani vinsero subito il campionato, davanti aVicenza,Udinese ePadova, e tornarono a disputare laSerie B, raggiungendo in quell'anno anche i sedicesimi di finale diCoppa Italia, dove il Venezia fu sconfitto 2-0 dallaLazio. Punto di forza di quella formazione era "la mediana di ferro" Varini-Biffi-Kossovel. Nella stagione successiva inSerie B il Venezia si salvò grazie ad un torneo di qualificazione giocato traPro Vercelli,Messina eCatania, giunte quartultime insieme ai neroverdi. Nonostante un torneo all'italiana di andata e ritorno, le quattro squadre terminarono a pari punti. Solo ulteriori spareggi in campo neutro portarono il Venezia a giocarsi la salvezza nella gara decisiva giocata aRoma l'11 luglio 1937 contro ilCatania e vinta per 4-0. Nello stesso anno il Venezia raggiunse gli ottavi inCoppa Italia contro ilMilan.[13] Tra i giocatori distintisi in questo periodo di storia del Venezia si ricordanoGiovanni "Nane" Vecchina, poi pluricampione d'Italia con laJuventus enazionale azzurro, il portiere De Sanzuane eAldo Gorini che disputò i suoi quindici anni d'attività indossando solo la maglia dei lagunari.

Nel 1937, con la salita alla presidenza di Arnaldo Bennati, inizia un periodo di grande ascesa del Venezia. Il nuovo presidente ricostruisce dalle fondamenta la società nero verde. Nel campionato diSerie B 1937-1938, nel quale il Venezia giunge ottavo, Bennati getta le basi della successiva stagione facendo seguire giocatori importanti comeVíctor Tortora eGiovanni Alberti, che a fine campionato approderanno in laguna. Nella stagione1938-1939 il Venezia parte con grandi ambizioni riuscendo a conquistare la promozione in Serie A grazie al secondo posto alle spalle dellaFiorentina. Un secondo posto raggiunto all'ultima giornata andando a vincere aBergamo con l'Atalanta (1-0), affiancandola in classifica e ottenendo la promozione grazie ad un miglior quoziente-reti.[14] Il gol della vittoria, segnato davanti a 5 000 tifosi lagunari, è diFrancesco Pernigo, che è tuttora il giocatore lagunare ad aver realizzato il maggior numero di gol (45) nei campionati giocati in serie A.[15] Tra i grandi artefici della promozione ancheGiuseppe Girani, allenatore subentrato a campionato in corso e che guiderà i veneziani anche nella stagione successiva. Girani sarà una figura molto importante del calcio veneziano di quell'epoca tanto da rivestire in seguito importanti ruoli dirigenziali.[16]

La partecipazione alla Serie A porta ad una nuova ristrutturazione dellostadio Pier Luigi Penzo, con una capienza che viene raddoppiata, dai 10.000 si passa ai 22.000 dopo i prolungamenti delle tribune e delle gradinate esistenti, e le curve trasformate a gradoni.[17]

Anni 1940: il periodo di gloria

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Ezio Loik eValentino Mazzola, i due maggiori protagonisti della squadra salita alla ribalta nazionale nei primi anni 1940.
«Il materiale umano era grezzo fino alla più assoluta innocenza: e bisognava imparasse tutto, dal controllo di palla o stop al calcio punta e collo, di piatto, di esterno e così via. I putei de Venexia ghe dava dentro con appassionato fervore, per non dire con rabbia.»

(Gianni Brera)

Con il ritorno inSerie A dopo dodici anni di assenza la rosa del Venezia viene rinforzata. ArrivanoBusidoni,Di Gennaro,Stefanini, ma soprattutto esordisceValentino Mazzola, il quale si rivelerà il più forte giocatore che abbia mai indossato la maglia del Venezia. In servizio militare aVenezia, il marinaio Mazzola, dopo essersi messo in luce al campo dei Bacini giocando degli incontri tra rappresentative militari, fece un provino con il Venezia che lo acquistò poi dall'Alfa Romeo, squadra diSerie C emanazione dell'omonima azienda milanese.[18] In campionato il Venezia, dopo essersi preso il lusso di battere in casa i futuri campioni d'Italia dell'Ambrosiana, conclude onorevolmente al decimo posto. I lagunari in quegli anni colpirono a tal punto la stampa nazionale che venne addirittura presa in considerazione la possibilità di trapiantare in nazionale il blocco del Venezia. In quella stagione comunque inazzurro ci arrivò il neroverdeGuido Corbelli.

La stagione1940-1941 fa entrare il Venezia negli annali del calcio italiano. A rinforzare i lagunari allenati daGiovanni Battista Rebuffo arrivanoPiazza,Alberico, ma soprattutto ilfiumanoEzio Loik. Quest'ultimo, acquistato dalMilan, nel Venezia formerà con Mazzola una formidabile coppia di mezzali che farà la fortuna dei neroverdi e successivamente anche delGrande Torino. Se in campionato i lagunari non vanno oltre il 12º posto, arrivano invece alla finale dellaCoppa Italia con laRoma: dopo il pareggio per 3-3 nella capitale che aveva visto i veneziani pareggiare dopo l'iniziale tripletta del romanistaAmedeo Amadei, il Venezia allostadio Penzo riesce a battere laRoma per 1-0, grazie ad una rete di Loik[19]; si aggiudica così la Coppa Italia e iscrive per la prima volta il proprio nome nell'albo d'oro dei trofei nazionali grazie a questa formazione:Fioravanti,Piazza,Di Gennaro,Tortora (il capitano),Puppo (il giocatore con più presenze in A del Venezia: 145),Stefanini,Alberti, Loik,Pernigo,Diotalevi, Mazzola,Alberico.[20]

L'anno successivo, con il tricolore dellaCoppa Italia appuntato al petto, il Venezia ha addirittura lo scudetto a portata di mano. La coppia Loik-Mazzola dà il meglio di sé, mentre Pernigo arriva a segnare 12 reti in campionato. A poche domeniche dal termine, i neroverdi hanno l'occasione di fermare laRoma ospitandola alPenzo, ma dopo aver fallito un rigore i lagunari perdono incredibilmente la partita compromettendo il campionato. A nulla serve rimanere in corsa sino alla fine e sconfiggere allostadio Penzo ilTorino per 3-1: il campionato sarà vinto dai capitolini con 42 punti davanti alTorino (39) ed al Venezia (38), un finale sin troppo scontato e che lascerà molta amarezza al presidente Bennati.[21] Non miglior sorte avranno i veneziani inCoppa Italia, nella quale verranno sconfitti in semifinale dalMilan per 2-1. Il 5 aprile 1942 Loik e Mazzola esordiscono inNazionale nella gara vinta per 4-0 con laCroazia.[22]

La consegna dellaCoppa Italia 1940-1941 al capitano venezianoVíctor Tortora.

La vendita nell'estate 1942 di Loik e Mazzola alTorino, per l'allora esorbitante cifra di un milione, sommata all'abbandono diPiazza, rompe il perfetto giocattolo lagunare che la stagione successiva inSerie A ottiene solo una stentata salvezza, pur raggiungendo ancora una volta la finale diCoppa Italia, dove il Venezia viene sconfitto 4-0 aMilano dalTorino, con una rete segnata anche da Mazzola.[23] L'anno successivo, l'Italia è spezzata in due dalla guerra e si disputa un campionato ridotto limitato all'Alta Italia. Il Venezia riesce ad arrivare al triangolare finale conSpezia eTorino, ma a prevalere saranno i primi grazie anche alla sconfitta subita dal Venezia (2-5) nell'ultima gara contro i granata degli ex Loik e Mazzola.[24]

Il calcio nazionale torna dopo laguerra con il campionatoAlta Italia 1945-1946. Il Venezia arriva penultimo davanti allaSampierdarenese. L'anno successivo ripristinata laserie A, i neroverdi nonostante i 13 gol diOttino (miglior goleador in una stagione di serie A del Venezia) retrocedono in Serie B, assieme alBrescia. Contemporaneamente lascia la presidenza Arnaldo Bennati, e dopo un decennio di calcio ad alti livelli inizia un periodo di incertezza societaria.

Il competitivo Venezia della stagione 1941-1942, terzo classificato inSerie A, al suo miglior risultato della storia nella massima serie italiana agirone unico.

Nella stagione1947-1948 il Venezia ottiene un ottimo quarto posto, mentre nell'annata successiva il direttore sportivoGiuseppe Girani e l'allenatoreMario Villini riescono addirittura a condurre il Venezia al secondo posto del campionato diSerie B ottenendo la promozione nella massima serie assieme alComo, e surclassando ilVicenza di un solo punto. Sono due annate nelle quali si mette in luce l'attaccanteAdriano Zecca, autore complessivamente di 39 reti, ben coadiuvato nell'anno della promozione daMassagrande e daMario Renosto, detto "Toceto".[25]È però un Venezia in grande difficoltà sia economica che societaria tanto che nell'annata dellaSerie A è presieduto da un consiglio di reggenza. Ceduto allaRoma il cannoniereZecca, il Venezia non si dimostra all'altezza della massima serie, arrivando ultimo in classifica con soli 16 punti. Dopo aver cambiato tre allenatori ed inanellato tante brucianti sconfitte, il sogno del ritorno inSerie A s'interrompe dopo una sola annata.[26] Nell'estate 1950 viene ceduto alMilanMario Renosto, che con i rossoneri vince subito loscudetto.

Anni 1950

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Inizia un periodo contraddittorio in cui il Venezia del dopo-Bennati paga da un lato l'assenza di un ambiente solido attorno alla società e dall'altro una certa latitanza delle amministrazioni comunali nel supportare logisticamente il Venezia.

Neanche inSerie B il Venezia brilla particolarmente, arrivando lontano dalle posizioni di testa nonostante un attaccante comeBroccini capace di segnare 20 reti.[27] Peggio andrà nella stagione1951-1952 dove non servirà nemmeno richiamare l'allenatore dell'ultima promozione in massima serieMario Villini per evitare la retrocessione inSerie C.[28] Sono annate nelle quali si cerca di valorizzare i giovani locali comeNordio,Bonafin,Stivanello molti dei quali faranno un'ottima carriera nelle categorie superiori.

I lagunari che riconquistarono laSerie B nell'annata 1955-1956.

Il limbo della serie C durerà quattro annate, nel mezzo vi fu l'ascesa alla presidenza di Mario Valeri Manera che diede nuovo impulso al sodalizio veneziano. Nell'annata1953-1954 il Venezia sfiorò la promozione arrivando terzo ad un solo punto dall'Arsenaltaranto grazie anche alle 12 reti diScroccaro. La vera svolta si ebbe nel1955-1956 quando venne chiamato sulla panchina neroverdeCarlo Alberto Quario.[29] Il tecnico era reduce da una promozione inSerie B due anni prima con ilParma ed anche in laguna si dimostrò vincente riuscendo a portare il Venezia in Serie B al primo tentativo. Fu un campionato molto combattuto che vide i veneziani dover affrontare nelle ultime due giornate le antagoniste alla vittoria finale,Sambenedettese eCarbonsarda. Dopo aver pareggiato nelleMarche, la successiva vittoria allostadio Penzo per 2-0 sullaCarbonsarda permise ai lagunari di conquistare la promozione affiancando laSambenedettese al primo posto e superando i sardi di un punto.[30] Una promozione fondata su un gruppo di giocatori che anche negli anni a venire regalarono soddisfazioni come il portiereBertossi, i difensoriFragni eTesconi, il centrocampistaMion e un terzetto di grandi marcatori comeBozzato,Calegari eBarison capaci di trascinare a suon di reti nella stagione successiva i veneziani nelle prime posizioni dellaSerie B.Barison passò poi alGenoa e successivamente alMilan per poi debuttare anche inNazionale. L'allenatoreQuario venne anche premiato con ilSeminatore d'oro per quella sua prima stagione in Serie B con i veneziani.[31]

Nonostante la cessione diBarison il Venezia nell'anno del cinquantesimo di fondazione lotta sino alla fine per la promozione in Serie A. La sconfitta in casa della capolistaTriestina e quella successiva con ilPalermo compromise a poche giornate dal termine la corsa al secondo posto a favore delBari.[32] Un'annata che comunque mise in luce molti giovani provenienti dalle formazioni minori veneziane comeMilan,Canella,Ardizzon,Cicogna e il portiereBubacco.[33]

Una fase di gioco di Venezia-Atalanta del campionato 1958-1959.

Nel campionato1958-1959 la presidenza passò ad un commissario straordinario, Bruno Boccanegra, che la mantenne per due annate. La stagione non fu particolarmente brillante con un nono posto finale. Decisamente meglio il cammino inCoppa Italia dove i neroverdi furono eliminati in semifinale dall'Inter per poi perdere anche la finale per il terzo posto (1-2) con ilGenoa.[34]

Dopo quattro annate lascia la panchina venezianaCarlo Alberto Quario, gli succedeGiovanni Costanzo ma i risultati saranno inferiori alle attese. Al termine del campionato i neroverdi condividono il terzultimo posto conSimmenthal Monza eTaranto. Agli spareggi il Venezia dopo la sconfitta con ilMonza (0-2) riesce a vincere con ilTaranto (4-2) che alla fine retrocederà inSerie C non riuscendo a sconfiggere il Monza.[35]

Anni 1960

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Nella stagione1960-1961 sale ai vertici societari in qualità di commissario l'imprenditore Anacleto Ligabue che subito richiama sulla panchinaCarlo Alberto Quario. La scelta si rivela ancora una volta vincente dato che i lagunari disputano un campionato perfetto che li vede chiudere al primo posto, davanti aMantova ePalermo. Un organico vincente in cui si mise in evidenza il giovane venezianoGianni Rossi come anche i tanti nuovi arrivi di quella stagione qualiDe Paoli,Frascoli,Grossi e soprattutto l'attaccanteRaffin, autore di 17 reti. Il trionfo venne celebrato con il tradizionale corteo acqueo dei tifosi che dallo stadioPenzo aPiazza San Marco circondarono festanti labissona con a bordo i giocatori.[36]

Il campionato diSerie A 1961-1962 è una stagione di grandi soddisfazioni per il Venezia che, sotto la presidenza del conteGiovanni Volpi di Misurata, ottiene la salvezza conquistando il 12º posto davanti allaJuventus, battuta 3-0 aSant'Elena. Acquistato il forte centrocampistaJuan Santisteban dalReal Madrid, dopo un inizio stentato i neroverdi disputano infatti un buon campionato, togliendosi la soddisfazione di battere, davanti ad unostadio Penzo gremito di 25.000 persone, perfino ilMilan diGhezzi eGreaves che poi si aggiudicherà lo scudetto: 2-1 il risultato con gol diBruno Siciliano eRaffin.[37] Proprio quest'ultimo, anche inSerie A dimostrerà il suo valore segnando 11 reti.

Gianni Grossi, simbolo della squadra negli anni 1960 e pluripresente in maglia veneziana.

L'anno successivo, dopo l'ottimo esordio allostadio San Siro contro la squadra campione d'Italia delMilan con uno spettacolare 3-3, il Venezia chiude il girone d'andata con soli 11 punti all'attivo. Nel girone di ritorno il Milan viene nuovamente battuto alPenzo per 2-1, ma a causa di una bottiglietta lanciata in campo che colpì il milanistaDavid costringendolo alla sostituzione, per la prima volta nella storia del calcio italiano viene applicata la sconfitta a tavolino per la regola della responsabilità oggettiva.[38] I lagunari tentano invano di risollevarsi e, a parte la vittoria esterna per 4-1 a Firenze (la migliore in A della lunga storia dei veneziani), il campionato si chiude con la retrocessione in Serie B. Al termine della stagione, tante saranno le partenze a cominciare dall'allenatoreCarlo Alberto Quario, a quella diGino Raffin, autore di 39 reti in tre campionati.

Nei due campionati successivi i lagunari giocano in Serie B arrivando rispettivamente al14º e13º posto. Al vertice societario vi è Mario Gatto che ricoprirà il ruolo di Commissario per quasi quattro stagioni. Proprio alla terza stagione, il Venezia riesce ancora una volta ad ottenere la promozione inSerie A. Alla guida della squadra viene chiamato l'ex nazionaleArmando Segato, ai confermatiMencacci,Salvemini e al giovaneD'Alessi si aggiunseroBertogna eFerruccio Mazzola, figlio dell'indimenticato Valentino. Il Venezia termina il campionato al primo posto precedendo di un punto ilLecco.[39]

In serie A il Venezia resta una sola stagione. Diverse le ragioni della retrocessione: se da un lato gli imprenditori veneziani non affiancarono il bravo Mario Gatto ai vertici della società, dall'altra ancora una volta gli amministratori persero l'occasione di realizzare il nuovo stadio. Neppure la campagna acquisti fu delle migliori perché, venduto il giovaneDino D'Alessi, furono acquistati due stranieri,Manfredini eBenitez, ormai in piena fase calante. Nelle prime sei giornate i neroverdi raccolgono solo 3 punti; poi aVenezia eFirenze sono i giorni tragici dell'alluvione. Ma mentre laFiorentina ottiene il rinvio della propria partita, il Venezia viene costretto a raggiungere con mezzi di fortuna il campo delCagliari. Perde 4-0, ma il pubblico di casa, colpito dal dramma che stava vivendo la città lagunare, tributa un lungo applauso ai veneziani.[40] A sette giornate dal termine, con il Venezia ancora in corsa per la salvezza, al Penzo arriva l'Inter che segna conSandro Mazzola eCorso, cui il Venezia risponde conManfredini eBertogna. Poi l'arbitroSbardella prima concede una punizione ai nerazzurri, da cui scaturisce il nuovo vantaggio dell'Inter, quindi annulla due gol di Manfredini.[41] Al termine di quell'incontro Sbardella lascerà ilPenzo dal Cantiere Celli mentre i neroverdi perderanno ogni speranza di salvezza finendo quel campionato all'ultimo posto con ilLecco.

Foto di squadra del Venezia per la stagione 1963-1964 sull'isola di San Giorgio Maggiore, sullo sfondo delcampanile di San Marco, con indosso la storica divisa neroverde – poi abbandonata dopo la fusione del 1987 colMestre.

Il campionato1967-1968 vede un Venezia che conferma molti dei giocatori dell'anno prima, ma paga a caro prezzo un'incertezza societaria che solo alla fine vedrà divenire presidente l'industriale Bruno Bigatton. Ciò non poteva che condizionare l'andamento della squadra che rimarrà vittima dell'incredibile equilibrio di un campionato che vide ben cinque squadre arrivare al terzultimo posto. Ne seguirono dei lunghi spareggi che, divisi in due fasi, videro il Venezia costretto a scendere in campo ben sette volte. Purtroppo i lagunari persero le tre gare della seconda fase conLecco,Genoa ePerugia, venendo condannati alla retrocessione inSerie C.[42] Per cercare di risollevare la squadra, il presidente Bigatton richiamò in panchinaCarlo Alberto Quario, ma nemmeno il fedele timoniere di tanti successi del Venezia seppe risollevare le sorti dei neroverdi. Dopo un'annata diSerie C terminata a metà classifica, nella stagione successiva Quario venne esonerato già nel girone di andata. Il successoreGiorgio Sereni non seppe far meglio. Con otto campionati completi, più qualche mese,Quario è stato di gran lunga l'allenatore con la maggiore militanza nella storia del Venezia.

Anni 1970 e 1980: l'epoca buia

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Abbandonati i sogni di gloria delle serie maggiori la Serie C divenne la realtà di quegli anni. Frattanto l'11 settembre 1970 si abbatte suVenezia un tornado che colpisce particolarmente l'isola di Sant'Elena, provocando vittime in città e tanti danni, tra cui lostadio Penzo: crollano parte del muro di cinta e subisce grossi danni la tribuna e la sua copertura, che verranno ripristinate dopo molto tempo.[17]

Nel1970-1971 i veneziani sotto la guida diEnrico Radio colgono un quarto posto, mentre l'anno dopo conSergio Manente sostituito poi dallo stesso Radio arrivano settimi. In queste due stagioni si mette in luce l'attaccanteRoberto Bellinazzi, capace di segnare complessivamente nelle due annate 27 reti. Nel1972-1973 il Venezia sfiora la promozione in Serie B. A guidare i nero verdi è il friulanoCesare Meucci, in campo si mettono in luce l'espertoArdizzon,Serato, Modonese e Nello Scarpa. In testa a due giornate dalla fine, i nero verdi si fecero raggiungere daParma eUdinese. Nell'ultima giornata allostadio Penzo ospitarono l'Alessandria diMarchioro che inseguiva ad un punto. Al cospetto di 14.000 spettatori i nero verdi subirono la più crudele delle beffe venendo sconfitti per 2-0. La vittoria del campionato se la contesero in uno spareggio Parma e Udinese.[43]

Nell'annata seguente sotto la guida di Ezio Volpi il Venezia tenta nuovamente la promozione rinforzato dai ritorni degli attaccantiBellinazzi e Bianchi, del centrocampistaFranco De Cecco, e dai debutti di giocatori che poi faranno un'ottima carriera come i fratelliStefano eCarlo Trevisanello. Il campionato fu vinto dall'Alessandria mentre il Venezia si dovette accontentare del terzo posto. Fu l'ultimo campionato di vertice, poi fu un lento discendere sino a quando nel1976-1977 il diciottesimo posto in classifica segnò la retrocessione inSerie D, una categoria che mai nella storia aveva toccato. Con la retrocessione ricomincia anche l'incertezza societaria visto che già a campionato in corso Bruno Bigatton aveva lasciato dopo dieci anni la presidenza.

Una formazione veneziana della stagione 1970-1971, durante gli anni della stabile militanza inSerie C.

Il Venezia sceglie il momento peggiore per retrocedere. Con la ristrutturazione dei campionati in atto e la prossima suddivisione inSerie C1 eSerie C2, la promozione non gli ridarebbe la categoria perduta. Nonostante le mal celate ambizioni il Venezia nella prima annata delude non riuscendo nemmeno ad ottenere un piazzamento che valga l'ammissione alla nuovaSerie C2.[44] Costretto a disputare nuovamente laSerie D il Venezia riesce finalmente a darsi un assetto societario consono con la presidenza di Vittorio Heinrich. Sulla panchina si succedono primaHumberto Rosa e poiBeniamino Cancian. Nonostante le due promozioni previste il campionato regala emozioni sino all'ultima giornata quando allostadio Penzo arriva il già promossoPordenone. Davanti ad un pubblico di 11.000 spettatori il Venezia riesce a vincere 1-0 grazie ad una rete di Nello Scarpa. I neroverdi ottengono la promozione sopravanzando di un punto ilMontebelluna e laRomanese.[45]

La promozione in Serie C2, se da un lato ridestò l'interesse dei tifosi, dall'altro non risolse completamente i problemi della società non ultimo quello dellostadio Penzo, la cui manutenzione da parte dell'amministrazione comunale lasciava molto a desiderare. La nuova categoria ripropose in modo continuativo il derby cittadino con laMestrina con cui sia in Coppa Italia che in campionato il Venezia diede vita a delle contese sempre molto sentite. Nonostante un buon avvio il campionato1979-1980 vide i nero verdi piazzarsi a centro classifica, con la punta Bresolin autore di ben 13 reti. L'estate successiva tornò sulla panchina venezianaDino D'Alessi, con una rosa rivoluzionata ed un girone B che lungo la dorsale adriatica vide i veneziani costretti ad andare a giocare fin inAbruzzo, per il Venezia non fu una stagione semplice. Alla fine riuscì a mantenere la categoria ma a livello societario già durante il campionato il presidente Heinrich lasciò la massima carica a Bramante Siviero. Fu l'inizio di un periodo molto critico per il calcio veneziano che nell'estate vide la società passar nuovamente di mano all'imprenditore avellinese Pompeo Cesarini.[46]

La rosa lagunare che ottenne il ritorno tra i professionisti al termine del campionato 1982-1983.

La stagione1981-1982 nonostante i proclami del nuovo presidente, inizia male e nonostante l'arrivo dopo poche domeniche del tecnicoPaolo Ferrario la situazione non migliora con il passar delle giornate. Tanto l'equilibrio del campionato come anche la passione del pubblico ma alla fine i veneziani si piazzeranno al terzultimo posto alla pari dell'Avezzano ma con un minor punteggio negli scontri diretti, la retrocessione era nei fatti.[47] Curiosamente in quell'annata con la retrocessione del Venezia coincise la promozione in Serie C1 delMestre. Con una società sull'orlo del fallimento è ilDirettore sportivo Luciano Favero a gestire la stagione entrante che vide arrivare in laguna giocatori di qualità per tentare di vincere il campionatoInterregionale. L'arrivo del tecnicoGianni Rossi sarà fondamentale per ricompattare un ambiente che incurante della situazione societaria vide numeri incredibili di presenze allo stadio, con una squadra che ben presto ipoteca la vittoria in campionato. Situazione societaria che il 25 marzo 1983 trova una sua prima soluzione con il fallimento della vecchia società e l'assegnazione provvisoria della gestione ai fratelli Luciano e Gino Mazzuccato. Società che poi sarà acquisita dagli stessi all'asta nel giugno successivo, quando ormai il campionato era stato vinto in pompa magna grazie alle 15 reti di Fantinato e ad un organico di qualità.[48]

La nuova società si rinforzò a dovere per affrontare il campionato diSerie C2 con in panchina ancoraGianni Rossi. Arrivarono le punteBallarin eCapuzzo, il centrocampista Tolfo e il difensore Pevarello. La neopromossa Venezia disputa un buon campionato conquistando il quinto posto, anche se rimarrà l'onta della secca sconfitta interna subita nel ritrovato derby con ilMestre (0-3).[49] Nella stagione seguente tornano a vestire la maglia nero verde i fratelliCarlo eStefano Trevisanello, mentre il vero colpo è a centrocampo dove viene ingaggiatoFrancesco Guidolin. Non è una stagione facile per i veneziani che si piazzano al quindicesimo posto, pur non rischiando mai la retrocessione. E come non bastasse iniziano a manifestarsi sempre più consistenti problemi con lostadio Penzo cui viene ridotta la capienza a soli 2500 spettatori, poi portati con una soluzione tampone a 4845. Ben lontani dalla precedente capienza di 10.000, come anche dalle 25.000 presenze dei periodi della serie A.[17] L'entusiasmo del presidente Luciano Mazzuccato non viene comunque meno e anche nella stagione1985-1986 cerca di allestire una formazione capace di lottare per le posizioni di testa. Nemmeno questa volta i risultati saranno favorevoli tanto che già a dicembre viene sostituito il tecnicoDino D'Alessi conCarlo Facchin ma i lagunari continueranno ad essere impegnati sino alla fine nella lotta per la salvezza. L'unico giocatore a brillare fu ancora una voltaCapuzzo con le sue 9 reti segnate, una delle quali in spettacolare rovesciata che valse la vittoria nel derby di andata con ilMestre.[50]

Una formazione dell'annata 1984-1985; in piedi, al centro, il capitanoFrancesco Guidolin.

L'orizzonte della società veneziana stava comunque cambiando dato che già dal 7 gennaio 1986 si era avvicinato alla società neroverde mediante una cordata di imprenditori friulaniMaurizio Zamparini che, dopo non essere riuscito ad acquistare l'Udinese, aveva spostato la propria attenzione sul Venezia acquisendo metà delle quote sociali. Interesse che si concretizzò con l'acquisto dell'intera società all'inizio della stagione1986-1987 che per i colori veneziani significò una vera rivoluzione sia nei quadri tecnici che dell'organico dei giocatori. Sulla panchina venne richiamato Ezio Volpi mentre molti furono i giocatori acquistati tra i qualiGardiman,Fellet,Seno e l'attaccante Marchetti. Le ambizioni di Zamparini non trovarono pienamente compimento nei risultati della squadra. Dopo che sulla panchina si succedettero ancheMassimo Giacomini e Franco Musco il Venezia conquistò il quinto posto, ben lontano però dalla zona promozione. Con l'arrivo diZamparini in laguna si stava però per concretizzare un progetto che in passato era stato più volte messo sul tavolo, ma che forse solo unforesto poteva aver il coraggio di portare a termine: la fusione tra il Venezia e ilMestre.[51]

1987: la fusione col Mestre

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L'amichevole del 30 dicembre 1987 allostadio Francesco Baracca tra il neonato VeneziaMestre e l'Inter.

Al termine della stagione1986-1987 cambia l'orizzonte calcistico veneziano. Pochi mesi prima il proprietario delMestre, Guido Robazza, stanco di portare avanti da solo la società aveva ceduto la stessa a Gianni Pagotto. Nel giugno 1987, consigliato anche da esponenti della giunta comunale, Zamparini rileva da Pagotto il Mestre militante all'epoca nello stesso girone dellaSerie C2, operando unafusione per incorporazione di quest'ultimo club nel Venezia, avvenuta ufficialmente il 26 giugno 1987.[52]

Zamparini decide, quindi, di cambiare temporaneamente la denominazione della società lagunare inCalcio VeneziaMestre trasferendola, per la disputa delle gare interne, alloStadio Francesco Baracca aMestre, dove viene trasferita anche la sede della società stessa.[53] Tale denominazione verrà mantenuta per due stagioni allorquando si ritornò alla denominazioneAssociazione Calcio Venezia;[54] a novembre di quello stesso 1989 verrà inoltre ribadita sia in sede civile che in quella penale la piena titolarità da parte della società di Zamparini del nome e della tradizione del Venezia.[55] Con la fusione cambiano anche i colori sociali: al classico nero e verde veneziano viene aggiunto l'arancione mestrino, anche se negli anni a seguire ci saranno molte dispute riguardo all'equa ripartizione dei tre colori nelle varie maglie sociali. Della fusione tra le due società approfitta ilPalermo che, escluso dai campionati la stagione precedente, venne rifondato nel gennaio 1987 e iscritto poi al campionato diSerie C2 1987-1988 occupando il posto lasciato libero dal Mestre.

L'incorporazione del Mestre nel Venezia determinò numerose reazioni negli ambienti dei due centri. In particolare, a Venezia città (che con lo spostamento della nuova squadra al "Baracca" si era sentita spodestata del proprio team) viene subito costituito, da soggetti contrari alla fusione, unCalcio Venezia che a cavallo degli anni novanta parteciperà alCampionato Nazionale Dilettanti giocando con le tradizionali divise neroverdi. Questo club scomparirà poi nei primi anni novanta dopo che, con la promozione del Venezia arancioneroverde inSerie B, verrà meno la possibilità di utilizzare loStadio Pier Luigi Penzo, lasciando il posto ad altre realtà meno solide economicamente e che raramente raggiungeranno l'Eccellenza. Anche a Mestre furono fondate altre società; in particolare dopo che la squadra si ritrasferì a Venezia, stante la conquista dellaSerie B.

Giancarlo Filippini, bandiera veneziana dal 1989 al 1998.

Con la fusione la rosa della squadra viene formata con gli elementi migliori delle due squadre, guidati nel campionato diSerie C2 1987-1988 dal nuovo allenatoreFerruccio Mazzola, un passato come calciatore neroverde, figlio diValentino e fratello diSandro. La rosa è rinforzata da arrivi di spessore tra i qualiFilisetti,Sorbi e l'attaccanteFiorini. L'obiettivo della promozione inSerie C1 viene raggiunto, non senza qualche patema visto il secondo posto finale ad un punto dalla prima, ilMantova, e a uno dalla terza ilTelgate.[56] Nella stagione1988-1989 la squadra viene affidata al tecnicoAldo Cerantola, zonista convinto, vengono acquistatiBencina,Gobbo,Caverzan eMirabelli ma dopo un pessimo avvio il presidente Zamparini affida la squadra aGiovan Battista Fabbri. Il Venezia centra una sofferta salvezza grazie anche agli acquisti novembrini quali il portiere Bosaglia e l'attaccanteSolimeno, autore di 9 reti. Nella stagione1989-1990 a guidare gli arancioneroverdi èAntonio Pasinato, la squadra si classifica a ridosso delle prime, ma con gli arrivi diAndrea Poggi,Giancarlo Filippini, Perrotti e gli esordi dei giovaniPaolo Poggi e Castelli si cominciano a porre le basi di una squadra che saprà dare molte soddisfazioni negli anni a venire.

Anni 1990

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Con l'inizio dell'era Zamparini, e grazie all'integrazione delle due rose del Venezia e del Mestre, la squadra venne subito promossa inC1 (stagione 1987-1988) e nell'anno successivo ottenne la salvezza che le permise di mantenere la categoria (Serie C1). Dopo due campionati di assestamento, nella stagione1990-1991 (la quinta con Zamparini presidente dall'86-87), dopo uno spareggio per il secondo posto giocato aCesena, davanti a 7000 tifosi veneziani e mestrini, e vinto per 2-1 contro ilComo, il Venezia diAlberto Zaccheroni riconquistò laB, confermando quanto espresso dal patron all'atto dell'unione delle due società professionistiche del Comune diVenezia.

A causa della insufficiente capienza per la nuova categoria dello stadio Baracca di Mestre, venne deciso di ristrutturare e ampliare, con eliminazione della pista di atletica, lostadio Pierluigi Penzo di Venezia, a ventitré anni dall'ultima apparizione inSerie B dei lagunari (mentre il Mestre aveva lì disputato il suo unico campionato cadetto nel 1946-1947).

Filippo Maniero, tra i maggiori protagonisti dell'epopea lagunare in Serie A sul finire del millennio.

Guidato daWalter Novellino[57], il Venezia chiuse alle spalle dellaSalernitana iltorneo cadetto 1997-98 ritornando in massima serie dopo oltre un trentennio dalla precedente apparizione.[58] Nel girone di andata delcampionato 1998-99, malgrado le reti del nuovo acquistoManiero, i lagunari rimasero inchiodati sul fondo della classifica.[59] La svolta si compì nel mercato di gennaio, quando dall'Inter giunse in prestito il fantasistaÁlvaro Recoba.[60] L'uruguaiano andò a formare, insieme a Maniero, una prolifica coppia d'attacco: furono ben 23 i gol realizzati dai due giocatori.[61][62] Il loro contributo risultò fondamentale ai veneti per costruire un'insperata rimonta[63], con cui chiusero il torneo all'undicesimo posto.[64][65]

Nell'estate 1999 Novellino fu sostituito daLuciano Spalletti.[66][67][68] Senza l'apporto di Recoba[69], il Venezia andò incontro ad una stagione travagliata.[70] Spalletti fu esonerato ad inizio novembre, salvo venire poi richiamato dopo la parentesi diGiuseppe Materazzi.[71] Nel febbraio 2000 fu ingaggiatoFrancesco Oddo, che perse la semifinale diCoppa Italia (traguardo al quale il Venezia era pervenuto eliminando, tra le altre,Udinese eFiorentina) contro laLazio[72]; la maggior delusione venne però rappresentata dal ritorno in B, causato da una sconfitta con gli stessi romani e dal terzultimo posto in classifica.[73]

Anni 2000

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Per la stagione 2000-01, il presidente Zamparini mise sotto contrattoCesare Prandelli nel ruolo di allenatore.[74] Il tecnico, reduce dalla salvezza conseguita con l'Verona, guidò la compagine lagunare all'immediata risalita in A.[75]

Il pessimo avvio delcampionato 2001-02 sfociò nell'esonero di Prandelli, rimpiazzato dal sessantenneAlfredo Magni.[76] La classifica era tuttavia già compromessa, allorché il Venezia ottenne le prime vittorie soltanto a dicembre.[77] La caduta in B, la seconda dell'ultimo triennio, venne resa aritmetica dalla sconfitta con ilLecce (a sua volta retrocesso a fine torneo) a fine marzo.[78]

Cesare Prandelli, tecnico della promozione ottenuta al termine del campionato diSerie B 2000-2001.

A seguito dell'ultimo posto e della retrocessione, Zamparini acquistò ilPalermo cedendo la società veneta – già in condizioni economiche traballanti – aFranco Dal Cin.[79] Mentre sul campo la squadra riuscì ad ottenere due salvezze consecutive[80], ogni tentativo di sanare la situazione finanziaria risultò vano.[81] Al termine delcampionato 2004-05, in cui fu peraltro protagonista dell'illecito riguardo ad una partita con ilGenoa, il Venezia – già retrocesso sul campo – fu dichiaratofallito.[82]

La prima rifondazione

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Latradizione sportiva lagunare passa quindi in dote alla nuovaSocietà Sportiva Calcio Venezia, fondata a parità di quote dai soggetti Gruppo Guaraldo e Poletti Group, con un residuo 5% avocato al gruppo Umana. Dell'organigramma fanno parte il presidente Lorenzo Marinese, il vice presidente Arrigo Poletti, i consiglieri Ugo Poletti,Luigi Brugnaro e Vincenzo Marinese; il club si iscrisse alla C2 tramite ilLodo Petrucci.[83] Dopo un avvio di campionato faticoso, la nomina ad allenatore diNello Di Costanzo rivitalizza la squadra, che infine si assicura la promozione inserie C1 con due giornate di anticipo sulla fine della stagione regolare, grazie alla vittoria esterna per 3-1 contro loJesolo. A stagione terminata il Gruppo Guaraldo cede la propria quota di partecipazione ai fratelli Arrigo e Ugo Poletti, che diventano quindi soci di maggioranza assoluta del Venezia: la presidenza passa quindi ad Arrigo Poletti, coadiuvato dal vice Ugo Poletti e dai consiglieri Andrea Girardi, Vincenzo Marinese e Andrea Seno (direttore sportivo).

Nella stagione 2006-07 il Venezia torna pertanto nel campionato diSerie C1 e si propone quale squadra di vertice: dopo aver collezionato un buon numero di pareggi nelle prime giornate di campionato, il Venezia inizia infatti a ottenere vittorie in successione, mostrando in particolare un rendimento eccellente nelproprio stadio, ove la formazione arancioneroverde riesce a rimanere imbattuta in gare ufficiali da settembre 2005 ad aprile 2007. Ad interrompere questa striscia positiva è un 1-2 subito nell'aprile 2007 contro laCremonese, unica squadra capace di vincere a Venezia in tale stagione. Dalla 18ª alla 23ª giornata la formazione lagunare si issa in prima posizione nella classifica del proprio girone, seppur in coabitazione con altre formazioni. Un vistoso calo nei risultati occorso a metà girone di ritorno fa tuttavia sprofondare gli arancioneroverdi sino alla 6ª posizione, con il concreto rischio di mancare l'accesso agli spareggi per la promozione inSerie B: la qualificazione a questi ultimi arriva solo all'ultimo turno, grazie alla vittoria interna per 1-0 sulPisa con un gol segnato al 94º minuto dal centrocampistaRomondini. Nella semifinale play-off il Venezia ritrova proprio il Pisa, che infine passa il turno grazie al pareggio per 1-1 ottenuto al Penzo e alla vittoria per 3-1 all'Arena Garibaldi.

Ripresentatosi al via della Serie C1 per il secondo anno consecutivo, il Venezia inizia il campionato con difficoltà, tanto che il nuovo allenatore Corradini (già vice diDeschamps allaJuventus) viene presto esonerato e sostituito dapprima daPaolo Favarettoad interim e poi daFulvio D'Adderio, reduce da una promozione in B sfiorata alla guida del Foggia. Sotto la sua gestione è protagonista il bomberMarco Veronese, autore alla settima giornata già di cinque reti: i veneti, pur se con risultati altalenanti, riescono comunque a tenersi nella parte alta della classifica. Lo scarso rendimento in trasferta costa infine la panchina anche a D'Adderio, in sostituzione del quale viene "promosso" l'allenatore degli allievi NazionaliMichele Serena, che debutta battendo il Padova nel derby del 16 marzo alPenzo. Egli non riesce tuttavia a rilanciare stabilmente il Venezia, che di lì a poco incappa in tre sconfitte consecutive (sul campo del Novara, in casa contro il meno quotato Manfredonia e ancora in trasferta contro la Paganese, ultima in classifica) e precipita a soli sei punti dai play-out a 4 partite dal termine. Gli arancioneroverdi riescono infine ad evitare gli spareggi vincendo per 4-1 sulMonza.

Nell'estate 2008 la società, ormai sotto totale controllo dei Poletti, evidenzia carenze patrimoniali e finanze dissestate: l'iscrizione alla Prima Divisione (nuovo nome della Serie C1) viene garantita soltanto grazie all'intervento delCasinò di Venezia e dell'amministrazione comunale del capoluogo. Il direttore sportivoAndrea Seno, pur disponendo di risorse limitate, riesce a rinnovare la rosa: accanto alle conferme del portiere Giuseppe Aprea, del capitanoMattia Collauto e della bandieraPaolo Poggi (al suo ultimo anno di attività) vengono inseriti numerosi elementi giovani.

L'avvio di campionato evidenzia ben presto i limiti tecnici della squadra, che subìsce una lunga serie di risultati negativi; nel tentativo di invertire la tendenza il tecnicoMichele Serena viene esonerato e sostituito daStefano Cuoghi.[84]

Né tale scelta, né l'arrivo nel mercato di gennaio di 7 nuovi giocatori, riesce a rilanciare la squadra, che perde posizioni in classifica fino ad arrivare ad essere il fanalino di coda del proprio girone. Ad aggravare la situazione intervengono le parallele vicende imprenditoriali dei fratelli Poletti, che acuiscono il dissesto finanziario del Venezia, non più in grado di pagare gli stipendi dei giocatori, né di assicurare una corretta gestione delle strutture d'allenamento, cumulando peraltro nel corso della stagione 4 punti di penalità.[85]

Il 24 febbraio Cuoghi viene a sua volta esonerato e al suo posto viene reintegrato Michele Serena[86], che riesce a rilanciare la squadra e a condurla al penultimo posto nel girone, sufficiente per l'accesso ai play-out salvezza contro laPro Sesto: il doppio confronto si risolve in una vittoria casalinga lagunare per 3-1 all'andata e un pareggio per 1-1 in trasferta al ritorno, sancendo la salvezza del Venezia.

Siffatto risultato viene però vanificato dalle difficoltà societarie: i fratelli Poletti, dichiaratisi non in grado di iscrivere la squadra al seguente campionato, cedono il Venezia al misconosciuto faccendiere anglo-iraniano Shahrdad Golban[87], il quale nonostante l'aiuto del comune di Venezia non riesce a garantire i liquidi necessari per la ricapitalizzazione. L'8 luglio 2009 la SSC Venezia viene pertanto estromessa dalla Lega Pro e radiata dai ruoli federali.

Alcuni mesi dopo il tribunale civile di Venezia decreta il fallimento di tale società, il cui stato passivo viene stimato tra i 10 e i 15 milioni di euro[88]: in virtù di ciò e di altre frodi rilevate a loro carico, viene irrogato un provvedimento dicustodia cautelare contro i fratelli Poletti, infine condannati perbancarotta.[89][90][91]

Ad alcuni mesi di distanza diviene di dominio pubblico la notizia che Golban, acquirente del Venezia dai Poletti, si era interessato alla società solo per scopi illeciti, essendo il prestanome di un gruppo di speculatori in incognito.[92][93]

La seconda rifondazione con Pizzigati e Rigoni

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Durante l'estate 2009, apparendo concreto il pericolo che Venezia rimanga senza una realtà calcistica cittadina, il sindaco in caricaMassimo Cacciari si avvale delle norme federali inerenti al trasferimento dellatradizione sportiva dei club calcistici e sovrintende personalmente alla fondazione di una nuova società, la cui gestione viene affidata all'avvocato Mauro Pizzigati, già presidente del Casinò di Venezia.

Tale società viene formalmente costituita il 27 luglio 2009 con la denominazioneFoot Ball Club Unione Venezia: riconosciuta come legittima erede del SSC Venezia, essa viene successivamente ammessa in sovrannumero al girone C del campionato di Serie D per la stagione 2009-2010. La denominazione sociale intende rispecchiare fedelmente la storia del sodalizio arancioneroverde: la sigla F.B.C. connotava infatti il Venezia all'atto della fondazione, nel1907, mentre il termineUnione rimarca la natura composita della società, discendente diretta del club unico nato dalla fusione tra Venezia e Mestre nel1987.

Alla presidenza viene transitoriamente confermato l'avvocato Pizzigati in attesa di un auspicato intervento di nuovi imprenditori; nell'organigramma vengono inoltre confermati il direttore sportivoAndrea Seno e il segretario generale Leandro Casagrande. La guida tecnica della prima squadra viene affidata all'ex vice-allenatore e responsabile delle giovanili Paolo Favaretto, affiancato dal viceNicola Marangon.

Dato il ridotto lasso di tempo intercorso tra fondazione societaria, raduno dei giocatori e assortimento della rosa (in cui vengono confermate le "bandiere"Mattia Collauto eMassimo Lotti), la squadra si rivela inizialmente poco competitiva, subendo due sconfitte nelle prime due gare. Dalla terza giornata essa riesce tuttavia a crescere, andando a collocarsi nelle zone alte della classifica del girone. La stagione regolare si chiude così al terzo posto, alle spalle di Montichiari edEste. Nei play-off (atti a stilare le graduatorie per eventuali ripescaggi) l'Unione Venezia supera l'U.S. Jesolo per 1-0, ma perde la finale contro l'Union Quinto per 2-0.

Frattanto nel mese di marzo 2010 l'imprenditore Enrico Rigoni (padre del giocatoreSimone Rigoni) rileva la totalità delle quote societarie e ne assume il controllo; inizialmente l'organigramma societario e sportivo tuttavia non variano e l'avv. Pizzigati mantiene la carica di presidente.[94]

Anni 2010

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Da Rigoni a Korablin

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In vista della stagione 2010-2011 il patron Enrico Rigoni si dichiara non disposto a supportare il club veneziano in categorie superiori allaSerie D, rinunciando pertanto ad inviare la domanda di ripescaggio inLega Pro Seconda Divisione, giudicata troppo onerosa.

Un gruppo di tifosi, preoccupati per il futuro del club, decide contestualmente di fondare un'associazione denominataVeneziaUnited (proclamatasisupporters' trust del club arancioneroverde), che alla luce dell'inattività societaria organizza e gestisce in proprio la campagna abbonamenti per la nuova stagione e apre un sito internet d'informazione suppletivo. Viene anche aperta una sottoscrizione per l'acquisizione di quote del capitale sociale, allo scopo di affiancare Rigoni nella gestione del club e rendere la stessa maggiormente partecipata e democratica. Quest'ultimo proposito non sfocia tuttavia in un accordo tra le parti e iltrust resta escluso dalla gestione del club.

Si registrano al contempo variazioni nei quadri dirigenziali: il segretario Leandro Casagrande si dimette e passa alTreviso, mentre l'allenatore Favaretto viene esonerato e sostituito da Enrico Cunico, proveniente dalMontebelluna.

In campionato il Venezia si rivela fin dall'inizio molto competitivo, conseguendo tre vittorie e una sconfitta nelle prime quattro giornate. Successivamente un ciclo di risultati utili porta i lagunari alla vetta solitaria in classifica, con tre punti di vantaggio sul Treviso. Lo scontro diretto dell'andata, disputato allostadio Omobono Tenni, si chiude però con la vittoria per 3-1 dei trevigiani, che agganciano i lagunari in testa.

La situazione amministrativa del club non è tuttavia stabile: le precarie condizioni di salute del patron Rigoni (colpito da una grave malattia) lasciano il club privo di una chiara guida manageriale. Di riflesso alcuni giocatori importanti giocatori comePianu eDi Napoli si svincolano e indeboliscono la squadra, che incappa in prestazioni negative e si stacca dalla vetta della classifica.

Il 10 febbraio 2011 Mauro Pizzigati si dimette dalla carica di presidente e annuncia l'avvenuto passaggio di proprietà dell'Unione Venezia ad un gruppo di imprenditorirussi[95] capeggiati daYuri Korablin (ex colonnello dell'esercito sovietico ed ex sindaco diChimki, città ove aveva costituito una squadra di calcio e una di basket), che di lì a poco assume la presidenza del sodalizio, diventando il primo presidente di una società calcistica italiana di nazionalità russa. Al suo fianco vi sono Aleks Samokhin, Massimo Venturini, Ignazio Guerra e (con una quota minoritaria) l'ex patron Enrico Rigoni[96], che tuttavia morirà appena un mese dopo la transazione.[97]

Forte del ritrovato equilibrio amministrativo, l'Unione Venezia riaffianca il Treviso in vetta alla classifica e stacca le squadre avversarie; il secondo scontro diretto coi biancazzurri, giocato in uno stadio Penzo quasi esaurito (circa 6 000 spettatori, record stagionale per la Serie D) il 27 marzo 2011, si chiude tuttavia con un pareggio per 1-1 che sancisce il mantenimento della prima posizione per il Treviso. L'incapacità di superare la capolista costa infine il posto all'allenatore Cunico, sollevato dall'incarico a seguito di una sconfitta contro il Rovigo e sostituito daGianluca Luppi.[98] Nemmeno la nuova gestione riesce tuttavia ad evitare che il Venezia chiuda la stagione regolare al secondo posto, valido per l'accesso ai play-off, ove gli arancioneroverdi battono il San Paolo Padova per 1-0, ma perdono la finale regionale contro il SandonàJesolo per 2-3. Protagonista stagionale è l'attaccante Emil Zubin, capocannoniere del campionato con 25 reti.[99]

Durante l'estate 2011 la società dichiara più volte di voler richiedere il ripescaggio in Seconda Divisione, salvo poi all'ultimo momento non presentare la documentazione necessaria[100] e mantenersi nuovamente in Serie D.

Al contempo si verifica un'ulteriore ridefinizione dei quadri societari: gli imprenditori russi che prendono il controllo totale del sodalizio e rinnovano ilconsiglio d'amministrazione, estromettendo il D.S.Andrea Seno[101] e l'allenatoreGianluca Luppi[102], sostituiti rispettivamente daOreste Cinquini[103] e David Sassarini.[104]

Nella stagione 2011-2012 l'Unione si propone nuovamente al vertice: alla 18ª giornata gli arancioneroverdi sono capolista nel loro girone con undici lunghezze di vantaggio sulla seconda in classifica.[105] Nelle giornate successive però la squadra inanella dei risultati negativi che portano alla sostituzione in panchina di David Sassarini con l'espertoGiancarlo Favarin, che rileva la squadra con soli 5 punti di vantaggio.[106] Ad inizio aprile, a quattro giornate dalla fine della stagione regolare, il pareggio con l'MM Sarego per 1-1 costa all'Unione la perdita del primato solitario, ove si issa ilDelta Porto Tolle.[107] I lagunari riescono tuttavia a recuperare continuità nei risultati utili e a riprendersi la vetta solitaria, garantendosi infine la promozione in Lega Pro con una giornata d'anticipo.[108][109]La lunga e combattuta stagione si conclude con la vittoria dello Scudetto Dilettanti, in virtù del successo per 3-2 nella finale giocata a Gubbio contro il Teramo.[110] Per il secondo anno di fila Emil Zubin si conferma capocannoniere del girone con 23 reti.[111]

Nel campionatodi Seconda Divisione 2012-13 l'Unione parte a rilento, senza riuscire a trovare una buona continuità di risultati, anche per colpa di numerosi infortuni ai tesserati e della rosa assemblata in ritardo. Dopo la sconfitta a Castiglione nella seconda giornata di ritorno, gli arancioneroverdi sono a metà classifica, con 6 vittorie e altrettanti pareggi e sconfitte. L'allenatoreDiego Zanin viene sollevato dall'incarico e al suo posto viene chiamatoStefano Sottili, già vincitore della categoria alla guida del Carpi nel 2010-11. Grazie anche ad un azzeccato mercato di riparazione (con l'innesto diRiccardo Bocalon, dalla Prima Divisione), comincia la risalita dei lagunari, che inanellano una striscia di risultati utili consecutivi (sette vittorie e due pareggi) rientrando in piena zona play-off. Complice anche la crisi delle formazioni di vertice, Savona e Pro Patria, a metà aprile la promozione diretta pare essere alla portata, ma qualche i due pareggi consecutivi con Alessandria e Giacomense relegano l'Unione Venezia al terzo posto al termine della stagione regolare, valido per giocare i play-off. Nella semifinale la squadra di Sottili prevale sui lombardi del Renate (1-1 a Meda, e 1-0 nel ritorno, giocato allostadio Piergiovanni Mecchia di Portogruaro a causa dell'inagibilità del Penzo) e giunge così nella finale promozione contro ilMonza. Dopo un pareggio a reti bianche ottenuto in trasferta, la gara di ritorno vede i brianzoli condurre a lungo per 1-2: nei minuti finali tuttavia il Venezia riesce a ribaltare la situazione, con le reti di Bocalon e D'Appolonia che fissano il risultato sul 3-2. Davanti a 4000 spettatori lagunari che assiepano gli spalti Mecchia l'Unione così può festeggiare la promozione inPrima Divisione, a quattro anni dall'ultima apparizione. Protagonisti della stagione sonoDenis Godeas, capocannoniere della squadra con 18 centri tra campionato e play-off, oltre ai due veneziani sovracitati,Davide D'Appolonia, anch'egli in doppia cifra (11 gol tra campionato e play-off), e Riccardo Bocalon (8 reti tra campionato e play-off).

In vista della stagione 2013-2014 la rosa viene largamente rinnovata; in panchina viene chiamato il tecnicoAlessandro Dal Canto. L'obiettivo dichiarato è il raggiungimento dei play-off, che per questa stagione, a causa della riforma dei campionati della Lega Pro, si estendono fino alla nona posizione in classifica. La squadra, a seguito della vittoria casalinga contro l'AlbinoLeffe, chiude il girone d'andata al terzo posto, a sole sei lunghezze dal primo posto. Il girone di ritorno tuttavia è foriero di una crisi di risultati, che riduce i lagunari al decimo posto finale, fuori dunque dalla corsa promozione.

Il disimpegno di Korablin e il nuovo fallimento

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Alla vigilia del campionato 2014-2015 l'obiettivo dichiarato della dirigenza è di lottare per le prime posizioni del tabellone. In panchina viene riconfermato Dal Canto, che tuttavia rimedia cinque sconfitte nelle prime nove gare. Il neo direttore sportivo De Franceschi, che in estate ha sostituito Andrea Gazzoli, lo esonera e sceglie al suo posto un altro ex veneziano,Michele Serena. La squadra conclude l'annata al 13º posto nel girone A della Lega Pro, con 43 punti guadagnati e 3 punti di penalità irrogati a seguito di inadempienze amministrative: già a campionato in corso infatti il presidente Korablin (le cui attività imprenditoriali sono divenute meno redditizie a causa della svalutazione delrublo e delle sanzioni economiche comminate allaRussia) cessa di onorare le pendenze finanziarie del club e demanda all'avvocato Fausto Baratella l'incarico di cederlo e sanarne le carenze patrimoniali. Il 13 luglio 2015, non essendo riuscito a portare a termine il proprio incarico, l'avvocato Baratella annuncia la mancata iscrizione del FBC Unione Venezia al campionato diLega Pro 2015-2016, con susseguente estromissione dai campionati professionistici[112].

Entra frattanto in gioco l'avvocato veneziano Gianalberto Scarpa Basteri, che nel maggio 2015 aveva acquistato all'asta fallimentare i marchi delle disciolte S.S.C. Venezia e A.C. Venezia, nonché alcuni trofei: in virtù di tale transazione egli si proclama legittimo erede dellatradizione sportiva veneziana risalente al 1907 e nel mese di luglio fonda, con un gruppo di soci e l'appoggio di alcuni tifosi, un nuovo club denominatoCalcio Venezia 1907, adottante i colori sociali nero-verdi e basato dapprima provvisoriamente aSacca Fisola, poi al campo sportivo Bacini-Arsenale, nelsestiere veneziano di Castello (negli anni la sede delle partite verrà più volte trasferita). Tale realtà viene iscritta allaTerza Categoria locale nei medesimi giorni della cessazione delle attività dell'Unione Venezia[113].

La terza rifondazione con la cordata statunitense: dalla D alla B in due anni

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Joe Tacopina, presidente del Venezia dal 2015 al 2020, ricostituì la società nei dilettanti e la riportò tra i professionisti.

Nel mentre tuttavia le normali procedure di trasferimento del titolo sportivo dell'Unione proseguono, sotto la regia del sindaco in caricaLuigi Brugnaro, beneficiario dell'art. 52 delle normative federali. Il 21 luglio seguente a Roma viene dunque firmato l'atto notarile di costituzione di un nuovosoggetto giuridico, denominatoVenezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica e patrocinato da una cordatastatunitense ufficialmente capeggiata da James A. Daniels, imprenditore edile eCEO della High Ridge Brands (holding attiva nella produzione e distribuzione di detergenti, attiva nelNordamerica), coadiuvato dagli avvocati Alessandro Vasta e Giuseppe Santarelli. Nell'organigramma rientrano altresì l'ex direttore generale della vecchia società Dante Scibilia[114] e l'esperto direttore sportivoGiorgio Perinetti.[115] Tale nuovo soggetto societario viene riconosciuto come unico continuatore della disciolta Unione Venezia ed erede dellatradizione sportiva risalente al 1907. A fronte delle proteste e delle rivendicazioni del summenzionato club di Terza Categoria, che invoca l'esclusiva dell'uso del nome del capoluogo veneto, in base a un'interpretazione molto restrittiva dell'articolo 17 delle normative FIGC[113], la Federazione interviene affermando che tale capo normativo non prevede l'impossibilità per più squadre di inserire il medesimo nome cittadino nella ragione sociale, sancendo la desistenza delle due realtà societarie in questione[116].

Il 6 ottobre la carica di presidente del nuovo club, che era stata assunta a titolo temporaneo da Daniels, passa all'avvocatonewyorkeseJoe Tacopina, appena dimessosi dai vertici delBologna e divenuto azionista di maggioranza del rifondato club arancioneroverde. La squadra, guidata dapprima daPaolo Favaretto e poi daGiancarlo Favarin, viene autorizzata a ripartire dal girone C di Serie D: dopo un iniziale testa a testa con il Campodarsego, protrattosi per tutto il girone d'andata, la vittoria nello scontro diretto giocato al Penzo il 28 febbraio 2016 lancia il "nuovo" Venezia solitariamente in testa alla classifica. Il 24 aprile 2016 il pareggio per 3 a 3 contro l'Union Ripa La Fenadora sancisce la vittoria del girone e la promozione in Lega Pro degli arancioneroverdi con due giornate d'anticipo sulla fine della stagione regolare. Nell'arco della stagione la squadra segna (tracampionato,coppa e poule scudetto) più di 100 reti, risultando l'attacco più prolifico tra tutte le squadre comprese traSerie A eSerie D: capocannoniere stagionale èMatteo Serafini, autore di 21 goal.

Filippo Inzaghi, allenatore deldouble minore composto dacampionato eCoppa Italia Lega Pro nella stagione 2016-2017.

Alla vigilia del campionato 2016-2017 la società semplifica la denominazione inVenezia Football Club e decide di affidare la panchina della prima squadra aFilippo Inzaghi. Inserita nel girone B di Lega Pro la formazione lagunare, forte di un organico assemblato con giocatori d'esperienza in categorie superiori qualiAlexandre Geijo,Maurizio Domizzi,Simone Bentivoglio eAgostino Garofalo, si propone fin dalle prime giornate come pretendente alla promozione: issatasi in prima posizione sul finire del girone d'andata, riesce progressivamente a distaccare le inseguitrici (su tutteParma,Pordenone ePadova) e infine ad assicurarsi la matematica vittoria del proprio raggruppamento con tre giornate d'anticipo sulla fine della stagione regolare, grazie al pareggio casalingo per 1-1 ottenuto il 15 aprile 2017 contro ilFano. Il Venezia riconquista pertanto la Serie B dopo 12 anni d'assenza. La squadra chiude la stagione con la miglior difesa del raggruppamento (appena 29 gol subiti) e il secondo miglior attacco, portando al gol ben 16 giocatori; i migliori marcatori stagionali per i lagunari sono Stefano Moreo eAlexandre Geijo che chiudono la stagione entrambi con 10 reti all'attivo.

Analogamente coronato da successo è il cammino inCoppa Italia Lega Pro, trofeo che il Venezia vince per la prima volta nella sua storia il 26 aprile 2017, imponendosi in casa per 3-1 sulMatera ribaltando così la sconfitta esterna per 1-0 rimediata nella partita di andata in terra lucana. In aggiunta, l'arancioneroverdeNicola Ferrari risulta capocannoniere della competizione con 6 gol all'attivo.

Il ritorno in Serie B

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Nella stagione 2017-2018 il Venezia conferma gran parte della rosa dell'anno precedente, inserendo qualche acquisto di categoria comeSiniša Anđelković,Gianmarco Zigoni,Marco Pinato eMatteo Bruscagin, oltre all'arrivo in prestito del giovane portiere scuola JuventusEmil Audero. La squadra di Inzaghi parte con l'obiettivo dichiarato di raggiungere una salvezza tranquilla, ma dimostra fin da subito di avere le carte in regola per giocarsi le posizioni di vertice. Nel frattempo, il direttore sportivoGiorgio Perinetti lascia la società lagunare per accasarsi alGenoa, lasciando il posto al giovaneLeandro Rinaudo. Dopo un ottimo avvio, la squadra lagunare entra in crisi tra novembre e dicembre, mancando l'appuntamento con la vittoria per ben 9 partite di fila e sottolineando cronici problemi in fase realizzativa. Tuttavia il Venezia si riprende alla grande nel girone di ritorno, grazie soprattutto all'exploit del giovane centrocampista slovenoLeo Štulac e all'arrivo dell'attaccante ex CittadellaGianluca Litteri, iniziando una cavalcata che lo porterà al quinto posto in campionato, piazzamento che permette così ai lagunari di assicurarsi la partecipazione ai play-off. Il Venezia supera agevolmente il primo turno battendo ilPerugia 3-0 al Penzo,[117][118] ma deve arrendersi in semifinale alPalermo pareggiando in casa 1-1 e perdendo la gara di ritorno al Barbera 1-0, abbandonando così il sogno di ritornare nella massima serie del campionato italiano.[119]

L'anno successivo la squadra ha molte più difficoltà: in estate la squadra ha perso Audero e Štulac (andati entrambi inSerie A rispettivamente allaSampdoria e al neopromossoParma),[120][121] e Inzaghi (divenuto allenatore delBologna) viene rimpiazzato daStefano Vecchi che ha ben figurato con la primavera dell'Inter. Tuttavia Vecchi non ripete quanto fatto a Milano e dopo 4 punti in 7 giornate viene esonerato e sostituito daWalter Zenga che eredita la squadra terzultima in classifica;[122] dopo un iniziale miglioramento nei risultati con 15 punti nelle prime 8 gare,[123][124] la squadra ha un calo a partire da metà dicembre e il 5 marzo, dopo 3 sconfitte consecutive (e 7 punti in 11 gare),[124] Zenga viene esonerato e rimpiazzato daSerse Cosmi.[124] Con Cosmi la squadra continua a faticare ottenendo solo 2 vittorie in 11 gare che portano la squadra a giocare iplay-out dopo il successo in rimonta per 3-2 in casa delCarpi arrivando ad affrontare laSalernitana.[123] Contro i campani i veneti perdono 2-1 in trasferta, per poi vincere 1-0 al ritorno;[123] questo prolunga la sfida fino ai rigori dove ad avere la meglio sono i granata per via degli errori diSimone Bentivoglio eMauro Coppolaro.[125] Tuttavia, a seguito dei problemi finanziari delPalermo, il 12 luglio il Venezia viene riammesso inSerie B.[126].

Anni 2020

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Il ritorno in Serie A

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La stagione 2019-2020 si apre con rinnovata fiducia ed entusiasmo: viene ingaggiato ildiesseFabio Lupo mentre il nuovo allenatore èAlessio Dionisi. Viene quasi rivoluzionata del tutto la rosa con acquisti importanti qualiMattia Aramu eAntonio Vacca. In campionato il Venezia fatica in casa, ma in trasferta è un rullo compressore; sono ben sette le vittorie lontano dalPenzo, compresi gli acuti con Perugia, Chievo, Spezia e Pisa. A dieci giornate dal termine, il torneo viene interrotto a causa della sopraggiuntapandemia di COVID-19, con i lagunari in zona play-out; alla ripresa, alle soglie dell'estate, la squadra cambia passo e chiude all'undicesimo posto in classifica, mettendo in mostra un bel gioco e una delle migliori difese della categoria.

A stagione finita il tecnico Dionisi, che pure aveva paventato la volontà di proseguire l'incarico, accetta l'offerta dell'Empoli; in sua sostituzione viene ingaggiatoPaolo Zanetti[127]. Al contempo Joe Tacopina esce dalla compagine societaria, che subisce un rimpasto nella composizione azionaria: il controllo della società passa al soggettoVFC Newco 2020LLC e la presidenza è attribuita aDuncan Niederauer. L'organigramma registra la risoluzione consensuale di Fabio Lupo e il cambio di mansione delle ex-"bandiere" Mattia Collauto ePaolo Poggi, che diventano rispettivamente direttore sportivo e direttore tecnico[128]; a loro viene affiancato l'analista italo-americano Alexander Menta, fautore di un approccio alla costruzione della squadra ispirato allasabermetrica, ovvero fortemente imperniato su modelli matematici e analisi statistica dei singoli giocatori[129].

In campionato gli arancioneroverdi si propongono tra le squadre di vertice, lottando finanche per la promozione diretta: la stagione regolare si chiude al quinto posto, con susseguente accesso ai play-off. Dopo aver eliminato ilChievo al preliminare e ilLecce in semifinale, il Venezia accede alla finale contro i corregionali delCittadella. Il Venezia vince l'andata in trasferta per 0-1, mentre la partita di ritorno allostadio Pier Luigi Penzo vede gli avversari granata andare a segno e poi ottenere la superiorità numerica in virtù di un'espulsione tra i lagunari. Il Cittadella tenta ripetutamente di violare la difesa del Venezia (avvantaggiato dalla miglior posizione in stagione regolare), ma invano; infine, al 3º minuto di recupero del secondo tempo,Bocalon segna su contropiede la rete dell'1-1, che sancisce la promozione in Serie A degli arancioneroverdi dopo 19 anni di assenza.[130][131]

Tornati in massima serie e sulle ali dell'entusiasmo, viene confermatoZanetti, artefice della promozione. La squadra in vista del nuovo campionato, vede diversi volti nuovi in rosa, soprattutto stranieri pescati in diversi campionati europei e qualche giovane di buone speranze dal campionato nordamericano diMLS. Tra gli acquisti si segnalanoMattia Caldara (voglioso di rifarsi dopo qualche annata sfortunata tra Milan e Atalanta causa infortuni),Thomas Henry (vice capocannoniere del campionato belga della passata stagione),David Okereke (ex Spezia) eGianluca Busio (giovane statunitense con passaporto italiano, già nel giro della propria nazionale). Dopo aver disputato una serie di buone amichevoli in terra olandese, il Venezia si appresta a disputare la prima gara ufficiale della stagione, vale a dire l'esordio in Coppa Italia contro ilFrosinone. La partita si rivela più dura del previsto, con i ciociari che vengono eliminati solo ai rigori. La corsa dei veneziani in coppa si arresterà con la sconfitta di gennaio ad opera dell'Atalanta. Il debutto in campionato avviene il 22 agosto sul campo del San Paolo contro il Napoli, dove il Venezia esce sconfitto per 2-0. La prima vittoria in A per mister Zanetti arriva alla terza giornata ad Empoli, mettendo così a referto i primi punti nella massima serie. Seguiranno dei risultati altalenanti per tutto il girone di andata, con delle vittorie contro squadre più attrezzate (Roma, Bologna e Fiorentina) e sconfitte contro dirette concorrenti (Spezia e Salernitana) rimanendo comunque in linea con le aspettative. Dal mercato di riparazione di gennaio arrivanoNani,N'same,Ullmann,Cuisance eMateju, ma il loro apporto non si rivelerà positivo per le sorti della squadra. Il girone di ritorno vede invece un Venezia molto più in difficoltà, con punti raccolti solo contro Empoli, Torino e Genoa, facendosi recuperare terreno dalle inseguitrici (Salernitana e Cagliari). Comincia un periodo di grave crisi per gli arancioneroverdi, che dopo la vittoria contro il Torino inanellano 8 sconfitte consecutive, che costano la panchina a Zanetti. Al suo posto viene chiamato l'allenatore della primaveraSoncin, ma neanche questo cambio sembra spezzare l'inerzia, con altre due sconfitte che portano a 10 il filotto consecutivo. In una situazione di classifica già gravemente compromessa, a tre gare del termine i lagunari tornano a vincere contro il Bologna in un rocambolesco 4-3 al Penzo, ma la retrocessione arriva matematicamente alla giornata successiva, complice vittoria della Salernitana. Il Venezia onorerà le ultime due giornate di campionato, con due pareggi, uno all'Olimpico contro la Roma e all'ultima giornata in casa contro il Cagliari, che costa la Serie B anche ai rossoblù. A fine stagione, per divergenze con la società,Paolo Poggi si dimette dalla carica di responsabile dell'area tecnica e al DSCollauto non viene rinnovato il contratto.

L'altalena tra A e B

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La stagione 2022-2023 vede la conferma di buona parte della rosa (la cui costruzione, in assenza di un effettivo DS – l'interim viene assunto dal segretario generale Davide Brendolin – vede quale attore principale l'analista tattico Alex Menta, affiancato dal nuovo direttore tecnicoCristian Molinaro e dal responsabile scouting Morris Donati), con alcuni inserimenti tra i quali spiccano l'attaccante finlandeseJoel Pohjanpalo e il centrocampista russoDenis Čeryšev. In panchina, previo pagamento della clausola rescissoria alSüdtirol, arrivaIvan Javorcic. La squadra arancioneroverde, alla prova del campionato, palesa difficoltà e si trova presto in zona retrocessione. Nondimeno, dalla fine della stagione precedente erano sorti attriti tra società e tifoseria, con quest'ultima che esprime ripetutamente il proprio disappunto sia per i risultati sul campo (e per la fine del rapporto con le ex "bandiere" Poggi e Collauto), sia per la strategia comunicativa del club, accusata di puntare più sul marketing che sull'aspetto sportivo, nonché per l'atteggiamento chiuso a qualsiasi forma di dialogo e a tratti apertamente ostile verso la "piazza"[132].

Il 31 ottobre, dopo 6 sconfitte subìte in 11 giornate, sia il capo allenatore che il suo staff (l'allenatore in secondaAlessandro Gamberini e il preparatore atletico Alberto Berselli) vengono esonerati. Dopo il breve interim diAndrea Soncin, dalla 13ª giornata la squadra è affidata al tecnicoPaolo Vanoli. La mossa fa da preludio a un complessivo rimpasto dell'organigramma, col presidente Niederauer che ai primi di dicembre si scusa con i tifosi per gli screzi dei mesi precedenti[133]; di lì a poco le due figure chiave del reparto comunicazione, Ted Philipakos e Sonya Kondratenko, lasciano il Venezia dopo 8 anni. Al contempo la direzione sportiva viene affidata aFilippo Antonelli, che nel mercato invernale inizia un'opera di snellimento della rosa, allontanando alcuni elementi (qualiRidgeciano Haps eMickael Cuisance) ritenuti non adeguatamente integrati, anche allo scopo di ridurre l'oneroso monte ingaggi. Le scelte si rivelano produttive, con la squadra che riesce dapprima a uscire dalla zona play-out, risale la classifica (grazie anche alla ritrovata vena realizzativa di Pohjanpalo) e infine si qualifica ai play-off, dove gli arancioneroverdi escono già al primo turno per mano delCagliari.

La stagione seguente il Venezia staziona sempre tra i primi posti e conclude il campionato al 3º posto, dietro aParma eComo. AI play-off la squadra di Vanoli elimina ilPalermo e in finale ha la meglio sullaCremonese (0-0 all'andata e 1-0 al ritorno con gol vittoria diGytkjaer), tornando in Serie A dopo due stagioni. La stagione nella massima serie tuttavia si rivela poco fortunata, in quanto la squadra si classifica al diciannovesimo posto e torna immediatamente in Serie B dopo una stagione.

Cronistoria

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Cronistoria del Venezia Football Club
  • 14 dicembre 1907 - Fondazione delVenezia Foot-Ball Club che viene subito affiliato allaFIF.
  • 1907-1908 - 2º nella Terza Categoria Veneta.
  • 1908-1909 - Perde la semifinale lombardo-veneta nel girone nazionale della Prima Categoria.
  • 1909-1910 - 2º nella Seconda Categoria Veneta.

  • 1910-1911 - 4º nella Prima Categoria Veneto-Emiliana.
  • 1911-1912 - 1º nella Prima Categoria Veneto-Emiliana. Perde le finali nazionali.
  • 1912-1913 - 3º nella Prima Categoria Veneto-Emiliana.
  • 1913-1914 - 4º nella Prima Categoria Veneto-Emiliana.
  • 1914-1915 - 4º nel girone A delle semifinali nazionali della Prima Categoria.
  • 1915-1919 - Attività sospesa percause belliche.
  • 1919 - La società ricostituitasi dopo il conflitto bellico incorpora l'Aurora F.B.C. e diventaAssociazione Calcio Venezia.
  • 1919-1920 - 6º nel girone A delle semifinali nazionali della Prima Categoria.

  • 1920-1921 - 3º nel girone A della Prima Categoria Veneta.
  • 1921 - Il sodalizio entra nel gruppo dei dissidenti che vistisi bocciare ilProgetto Pozzo fondano laC.C.I.
  • 1921-1922 - 10º nel girone B della Prima Divisione della C.C.I.
  • 1922 - IlCompromesso Colombo, concordato di riunificare le due federazioni, prevede degli spareggi d'ammissione alla nuova Prima Divisione. Perde al secondo turno il doppio confronto di qualificazione e vieneretrocesso inSeconda Divisione.
  • 1922-1923 - 4º nel girone E della Seconda Divisione.
  • 1923-1924 - 2º nel girone E della Seconda Divisione.
  • 1924-1925 - 3º nel girone D della Seconda Divisione.
  • 1925-1926 - 1º nel girone D della Seconda Divisione. Non viene promosso a seguito del blocco delle promozioni voluto dall'Assemblea federale di Genova del 1925.
  • 1926 - LaCarta di Viareggio ribattezza la categoria di competenza della società come Prima Divisione Nord. Il torneo cadetto è peraltro sempre organizzato da Milano dalla ex Lega Nord, ora Direttorio Divisioni Superiori, e sempre strutturato su 40 squadre come deciso nell'Assemblea Federale del 1924.
  • 1926-1927 - 6º nel girone B della Prima Divisione Nord.
Primo turno diCoppa Italia.
  • 1927-1928 - 2º nel girone A della Prima Divisione Nord.Ammesso nella Divisione Nazionale a titolo divulgativo dalla Presidenza federale.
  • 1928-1929 - 11º nel girone B della Divisione Nazionale.Retrocesso in Serie B.
  • 1929-1930 - 7º in Serie B.
  • 1930 - Cambia denominazione inSocietà Sportiva Serenissima.

  • 1930-1931 - 9º in Serie B.
  • 1931-1932 - 14º in Serie B.
  • 1932-1933 - 11º in Serie B.
  • 1933-1934 - 13º nel girone B della Serie B dopo aver perso il triangolare di spareggio. Retrocesso e poi riammesso per allargamento del campionato.
  • 1934 - Cambia denominazione inAssociazione Fascista Calcio Venezia.
  • 1934-1935 - 11º nel girone B della Serie B.Retrocesso in Serie C.
  • 1935-1936 - 1º nel girone A della Serie C.Promosso in Serie B.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia.
  • 1936-1937 - 12º in Serie B dopo una prima sessione di spareggi-retrocessione chiusi in parità a 6 punti, e una seconda serie di spareggi in cui perde le semifinali 2-3 contro laPro Vercelli e batte 4-0 ilCatania in finale.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
  • 1938-1939 - 2º in Serie B.Promosso in Serie A per migliore quoziente reti rispetto a quello dell'Atalanta.
Quarti di finale diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia.

Vince laCoppa Italia (1º titolo).
Semifinalista diCoppa Italia.
  • 1942-1943 - 14º in Serie A dopo aver vinto lo spareggio.
Finalista diCoppa Italia.
  • 1943-1944 - 1º nel girone A del Torneo Misto di Divisione Nazionale gestito dal Direttorio III Zona (Veneto), va alla finale Veneta. Vince la finale ed ècampione Veneto 1944. Alle qualificazioni interzonali con la Venezia Giulia è 1º e ammesso al girone finale in cui arriva 3º nel girone finale.
  • 1944-1945 - Attività sospesa percause belliche.
  • 1945 - Alla ripresa delle attività agonistiche, la società viene ricostituita con denominazione diAssociazione Calcio Venezia.
  • 1945-1946 - 13º in Serie A Alta Italia.
  • 1946-1947 - 19º in Serie A.Retrocesso in Serie B.
  • 1947-1948 - 4º in Serie B.
  • 1948-1949 - 2º in Serie B.Promosso in Serie A.
  • 1949-1950 - 20º in Serie A.Retrocesso in Serie B.

Fase a gironi diCoppa Italia.
Quarto posto inCoppa Italia.
  • 1959-1960 - 17º in Serie B dopo aver perso il primo spareggio e aver vinto il secondo.
Quarti di finale diCoppa Italia.

  • 1960-1961 - 1º in Serie B.Promosso in Serie A.
Primo turno diCoppa Italia.
Partecipa allaCoppa dell'Amicizia contribuendo alla vittoria dell'Italia (1ª partecipazione).
Secondo turno diCoppa Italia.
  • 1962-1963 - 17º in Serie A.Retrocesso in Serie B.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
Primo turno dellaCoppa Piano Karl Rappan.
Primo turno diCoppa Italia.
Fase a gironi dellaCoppa Piano Karl Rappan.
Secondo turno diCoppa Italia.
Secondo turno diCoppa Italia.
  • 1966-1967 - 17º in Serie A.Retrocesso in Serie B.
Primo turno diCoppa Italia.
  • 1967-1968 - 18º in Serie B dopo aver perso il secondo turno degli spareggi.Retrocesso in Serie C.
Secondo turno diCoppa Italia.

Fase eliminatoria diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1975-1976 - 10º nel girone A della Serie C.
  • 1976-1977 - 20º nel girone A della Serie C.Retrocesso in Serie D.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Semiprofessionisti.
  • 1977-1978 - 9º nel girone C della Serie D.
  • 1978-1979 - 2º nel girone B della Serie D.Promosso in Serie C2.
  • 1979-1980 - 8º nel girone B della Serie C2.
Ottavi di finale diCoppa Italia Semiprofessionisti.

  • 1980-1981 - 10º nel girone B della Serie C2.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Semiprofessionisti.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 1982-1983 - 1º nel girone C del Campionato Interregionale.Promosso in Serie C2.
  • 1983 - Al termine della stagione la societàA.C. Venezia fallisce, e la squadra insieme al ramo d'azienda sportivo viene aggiudicato alla neonataCalcio Venezia S.r.l.[135]
  • 1983-1984 - 5º nel girone B della Serie C2.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 1984-1985 - 15º nel girone B della Serie C2.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 1985-1986 - 12º nel girone B della Serie C2.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 1987 - La società incorpora l'Associazione Calcio Mestre S.p.A. e, a seguito della fusione, cambia denominazione inCalcio Venezia-Mestre S.r.l. aggiungendo il colore arancione al tradizionale neroverde.[136] Il sodalizio giocherà per alcuni anni le proprie gare interne allo Stadio "Francesco Baracca" di Mestre.
  • 1987-1988 - 2º nel girone B della Serie C2.Promosso in Serie C1.
Fase a gironi diCoppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 1989 - Cambia denominazione inAssociazione Calcio Venezia 1907 S.r.l.
  • 1989-1990 - 4º nel girone A della Serie C1.
Ottavi di finale diCoppa Italia Serie C.

  • 1990-1991 - 2º nel girone A della Serie C1.Promosso in Serie B dopo aver vinto lo spareggio.
Semifinalista diCoppa Italia Serie C.
Primo turno diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
Quarti di finale diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
Secondo turno diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
  • 1997-1998 - 2º in Serie B.Promosso in Serie A.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
  • 1999-2000 - 16º in Serie A.Retrocesso in Serie B.
Semifinalista diCoppa Italia.

  • 2000-2001 - 4º in Serie B.Promosso in Serie A.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
  • 2001-2002 - 18º in Serie A.Retrocesso in Serie B.
Fase a gironi diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia.
  • 2003-2004 - 20º in Serie B. Salvo dopo aver vinto i play-out.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
  • 2004-2005 - 20º in Serie B.Retrocesso e finanziariamente fallito, viene coinvolto nelcaso Genoa ma non viene giudicato a causa del fallimento.
Fase a gironi diCoppa Italia.
  • 2005 - Nell'estate viene fondata laSocietà Sportiva Calcio Venezia S.p.a. che aderisce alLodo Petrucci e riparte dallaSerie C2.
  • 2005-2006 - 1º nel girone A della Serie C2.Promosso in Serie C1.
Terzo posto inSupercoppa di Lega di Serie C2.
  • 2006-2007 - 4º nel girone A della Serie C1. Perde la semifinale dei play-off.
Secondo turno diCoppa Italia.
Primo turno diCoppa Italia Serie C.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Serie C.
  • 2008-2009 - 17º nel girone A della Lega Pro Prima Divisione. Salvo dopo aver vinto i play-out, ma successivamente escluso dal campionato per gravi irregolarità di bilancio.
Primo turno diCoppa Italia Lega Pro.
  • 2009 - Nell'estate viene creato ilFoot Ball Club Unione Venezia S.r.l., che viene iscritto in soprannumero alla Serie D in virtù dellatradizione sportiva cittadina.
  • 2009-2010 - 3º nel girone C dellaSerie D. Perde la finale dei play-off del girone.
Trentaduesimi di finale diCoppa Italia Serie D.

  • 2010-2011 - 2º nel girone C dellaSerie D. Perde la finale dei play-off del girone.
Primo turno diCoppa Italia Serie D.
  • 2011-2012 - 1º nel girone C dellaSerie D.Promosso in Lega Pro Seconda Divisione.
Vince loScudetto Serie D (1º titolo).
Primo turno diCoppa Italia Serie D.
Fase eliminatoria diCoppa Italia Lega Pro.
Primo turno diCoppa Italia.
Secondo turno diCoppa Italia Lega Pro.
Secondo turno diCoppa Italia.
Sedicesimi di finale diCoppa Italia Lega Pro.
  • 2015 - Al termine della stagione, il sodalizio non si iscrive al campionato successivo e il successivo 21 luglio, viene costituita una nuova società denominataVenezia Football Club Società Sportiva Dilettantistica, cui viene riconosciuta latradizione sportiva e che si affilia allaLND.
  • 2015-2016 - 1º nel girone C dellaSerie D.Promosso in Lega Pro.
Fase a gironi dellaPoule Scudetto.
Trentaduesimi di finale diCoppa Italia Serie D.
  • 2016 - Cambia denominazione inVenezia Football Club.
  • 2016-2017 - 1º nel girone B dellaLega Pro.Promosso in Serie B.
Vince laCoppa Italia Lega Pro (1º titolo).
Secondo posto inSupercoppa di Lega Pro.
Secondo turno diCoppa Italia.
  • 2018-2019 - 15º inSerie B. Retrocesso in Serie C dopo aver perso i play-out e successivamente riammesso a completamento organici.
Secondo turno diCoppa Italia.
Terzo turno diCoppa Italia.

Terzo turno diCoppa Italia.
Ottavi di finale diCoppa Italia.
Trentaduesimi diCoppa Italia.
Trentaduesimi diCoppa Italia.
Trentaduesimi diCoppa Italia.

Colori e simboli

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Colori

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Nel primo triennio d'esistenza il Venezia adottò magliepartite inrosso eblu,[138][139] dai colori sociali delle precedenti società Costantino Reyer e Palestra Marziale. Tali colori erano tuttavia rappresentativi anche delGenoa, squadra basata aGenova, ovvero una cittàstoricamente ostile alla Serenissima, sicché nel1909 si decise di sostituirli colnero e ilverde: a strisce verticali fino al1913[140] e orizzontali dal1929 al1930.[141]

Dopo la stagione1929-1930, in coincidenza con cambio di denominazione del club in Società Sportiva Serenissima, il colore delle maglie divenne ilrosso veneziano (mutuato dal gonfalone cittadino[142] e dallabandiera di San Marco), che rimase in uso fino all'annata1934-1935, ove la squadra ritornò al nomeVenezia e ai colori neroverdi.

Normalmente la divisa era composta da una casacca verde con finiture nere, pantaloncini neri e calzettoni bicolori.

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
FBC Venezia
(1907-1909)
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
SS Serenissima
(1930-1934)
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
AC Venezia
(1909-1930; 1934-1987)

Nel1987 la fusione tra Venezia eMestre ha sancito l'affiancamento dell'arancione (tinta peculiare del club mestrino) al neroverde veneziano. A seguito di tale variazione dei colori sociali il Venezia non ha più avuto un modello "fisso" di maglia, cambiando soluzione stagione dopo stagione[143]: ciò ha fatto sorgere discussioni e controversie in merito all'adeguatezza e all'equilibrio dei design via via adottati, nei quali sovente uno dei tre colori veniva giudicato penalizzato rispetto agli altri. In molti casi si è quindi optato per soluzioni a base nera (tinta comune ad ambedue le anime cittadine), relegando l'arancio e il verde alle finiture.

Nella stagione2007-2008, in memoria del centenario dalla fondazione del Venezia FBC, la squadra utilizzò una maglia celebrativa color rosso veneziano, del tutto analoga a quella della SS Serenissima.

Simboli ufficiali

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Gli stemmi storici della società, pur evolvendosi radicalmente nel corso dei decenni quanto a forma dello scudo e denominazione sociale, hanno sempre mantenuto tra i propri elementi chiave il richiamo ai colori sociali e ilLeone di San Marco simbolo della città lagunare nonché dellaRepubblica Serenissima.

Dalla stagione 2022-2023, pur mantenendo gli stilemi tradizionali del Venezia, la società adotta per la prima volta un logo in senso stretto, disegnato dallo studio Bureau Borsche di Monaco di Baviera: una "V" maiuscola dorata e dai contorni neri, con tocchi di arancioverde sugli apici e inglobante lasilhouette del muso del Leone marciano, la cui criniera ricorda peraltro il "pettine" della prua dellagondola veneziana, mentre i bracci della "V" evocano le ali.[144] Una variante del logo include la scrittaVENEZIA FC.

  • Stemma dell'AC Venezia usato dal 1997 al 2005
    Stemma dell'AC Venezia usato dal 1997 al 2005
  • Stemma della SSC Venezia usato dal 2005 al 2009
    Stemma della SSC Venezia usato dal 2005 al 2009
  • Stemma del FBC Unione Venezia usato dal 2013 al 2015
    Stemma del FBC Unione Venezia usato dal 2013 al 2015
  • Stemma del Venezia FC usato dal 2015 al 2017
    Stemma del Venezia FC usato dal 2015 al 2017
  • Stemma del Venezia FC usato dal 2017 al 2022
    Stemma del Venezia FC usato dal 2017 al 2022
  • Stemma del Venezia FC in uso dal 2022
    Stemma del Venezia FC in uso dal 2022
  • Variante dello stemma del Venezia FC in uso dal 2022
    Variante dello stemma del Venezia FC in uso dal 2022

Strutture

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Stadio

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Lo stesso argomento in dettaglio:Stadio Pier Luigi Penzo, Stadio Pier Giovanni Mecchia e Stadio Francesco Baracca.
Lostadio Pier Luigi Penzo

Pressoché ininterrottamente dal 1913, la squadra disputa le sue gare interne nellostadio Pier Luigi Penzo di Venezia.La capienza si aggira attorno agli 8000 spettatori (ridotta per rispetto delle norme di sicurezza); l'impianto comunque può raggiungere la capienza massima di 16.500 posti.[non chiaro] Negli anni 1960 arrivò ad ospitare fin 26.000 persone, nonostante la capienza fosse minore.

Dedicato alla memoria dell'omonimo aviatore il quale partecipò allaGrande Guerra, è il secondo impianto per anzianità tra quelli in cui giocano società professionistiche italiane, dopo lostadio Luigi Ferraris diGenova inaugurato nel 1911.[145]

Il Penzo è una struttura unica in Italia, per il fatto di poter essere raggiunto solo in barca o a piedi. Il progetto di un nuovo stadio nel Comune di Venezia, e precisamente in terraferma, è un argomento molto dibattuto già a partire dagli anni 1960, ma per il momento lo storico Penzo rimane l'unico vero impianto adeguato alle serie professionistiche del capoluogo veneto.

Nel corso della sua storia, il club lagunare ha inoltre usufruito di altri due impianti: lostadio Francesco Baracca di Mestre nel quadriennio 1987-1991, durante il periodo della fusione tra il Venezia e il Mestre,[146] e in maniera più sporadica lostadio Pier Giovanni Mecchia di Portogruaro nella stagione 2013-2014.

Centro di allenamento

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Sia la prima squadra che le giovanili svolgono i loro allenamenti presso il Centro Sportivo Taliercio, posto accanto all'omonimo palasport aMestre, in localitàCavergnago.

Nel 2021 la giunta comunale di Venezia, titolare della proprietà, ha deliberato la conferma della concessione del centro al Venezia FC per una durata di 40 anni, approvando al contempo un progetto di ampliamento e potenziamento presentato dal club[147].

I lavori di ampliamento, finanziati anche con l'emissione di unbond, sono costati circa 10 milioni di euro (a fronte di un preventivo di 7 milioni); una volta conclusi, il 23 giugno 2023, il centro del Taliercio è stato ufficialmente inaugurato sotto il nome diCa' Venezia. Il complesso dispone pertanto di 6 campi da gioco destinati a tutte le selezioni societarie (prima squadra, sezione femminile, settore giovanile), di cui uno principale illuminato, dotato di tribuna parzialmente coperta e ristoro, che ospita le gare interne della squadra A femminile. Gli edifici di servizio ospitano gli spogliatoi, la palestra, la sala stampa, locali di rappresentanza (compresa una terrazza panoramica) e alcuni servizi aperti al pubblico e la sede amministrativa della società[148][149].

La convenzione del 2021 prevede che il Comune di Venezia mantenga il diritto a "finestre" di fruizione in proprio della struttura, ad esempio per la realizzazione di eventi sportivi giovanili[147].

Società

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Il Venezia Football Club è unasocietà a responsabilità limitata partecipata al 100% dal soggetto di diritto statunitenseVFC Newco 2020 LLC (limited liability company)[150], che al 2022 era compartecipato da nove soci, cinque dei quali siedono nel CDA del club stesso[151].

Organigramma societario

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Organigramma aggiornato al 19 settembre 2023.[152]

Area amministrativa
Consiglio d'amministrazione

Sponsor

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Di seguito la cronologia di fornitori tecnici e sponsor del Venezia.

Cronologia degli sponsor tecnici

Allenatori e presidenti

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Allenatori del Venezia F.C. e Categoria:Presidenti del Venezia F.C..
Allenatori
Presidenti
  • 1907-1928Italia (bandiera) Aldo Federici
  • 1928-1929Italia (bandiera) Giovanni Marcello
  • 1929-1931Italia (bandiera) Giorgio Suppiej
  • 1931-1932Italia (bandiera) Ludovico Muratori
  • 1932-1938Italia (bandiera) Giulio Tiso
  • 1938-1946Italia (bandiera) Arnaldo Bennati
  • 1946-1947Italia (bandiera) Arnaldo Bennati
    Italia (bandiera) Domenico Chiesa (Commiss. straord.)
  • 1947-1948Italia (bandiera) Ferruccio Ferrarin
  • 1948-1949Italia (bandiera) Carlo Francesconi
  • 1949-1950Italia (bandiera)Comitato di reggenza: Cini, Chiesa, Girani, Messinis, Morterra, Rossi, Zanotti
  • 1950-1951Italia (bandiera) Giovanni Barbini
  • 1951-1953Italia (bandiera) Carlo Francesconi
  • 1953-1958Italia (bandiera) Mario Valeri Manera
  • 1958-1960Italia (bandiera) Bruno Boccanegra
  • 1960-1961Italia (bandiera) Anacleto Ligabue (Commiss. straord.)
  • 1961-1962Comitato di reggenza
  • 1962-1963Italia (bandiera) Lorenzo Bettini (Commiss. straord.)
  • 1963-1964Comitato di reggenza
  • 1964-1967Italia (bandiera) Mario Gatto (Commiss. straord.)
  • 1967-1968Italia (bandiera) Giorgio Giorgi
  • 1968-1977Italia (bandiera) Bruno Bigatton
  • 1977-1981Italia (bandiera) Vittorio Heinrich
  • 1981-1982Italia (bandiera) Pompeo Cesarini
  • 1982-1987Italia (bandiera) Arturo Mazzuccato
  • 1987-2002Italia (bandiera)Maurizio Zamparini
  • 2002-2005Italia (bandiera)Franco Dal Cin (Amm. unico)
  • 2005-2006Italia (bandiera) Lorenzo Marinese
  • 2006-2009Italia (bandiera) Arrigo Poletti
  • 2009-2011Italia (bandiera) Mauro Pizzigati
  • 2011-2015Russia (bandiera)Jurij Korablin
  • 2015Stati Uniti (bandiera) James A. Daniels
  • 2015-2020Stati Uniti (bandiera)Italia (bandiera)Joe Tacopina
  • 2020-Stati Uniti (bandiera)Duncan Niederauer

Calciatori

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Le singole voci sono elencate nellaCategoria:Calciatori del Venezia F.C..

Vincitori di titoli

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Calciatori campioni d'Asia

Palmarès

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Competizioni nazionali

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1940-1941

Competizioni giovanili

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2017

Altre competizioni

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1960-1961,1965-1966
1935-1936 (girone A),1955-1956
2016-2017
2016-2017 (girone B)
2011-2012
2011-2012 (girone C),2015-2016 (girone C)
Campione del Veneto:1911-1912
  • Campione Regionale (Veneto)[154]: 1
1944

Statistiche e record

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Lo stesso argomento in dettaglio:Statistiche e record del Venezia Football Club.

Partecipazione ai campionati

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LivelloCategoriaPartecipazioniDebuttoUltima stagioneTotale
Prima Categoria41908-19091919-192021
Prima Divisione11921-1922
Divisione Nazionale21928-19291945-1946
Serie A141939-19402024-2025
Seconda Divisione41922-19231925-192646
Prima Divisione21926-19271927-1928
Serie B401929-19302025-2026
Serie C141935-19361976-197723
Serie C151988-19892007-2008
Lega Pro Prima Divisione22008-20092013-2014
Lega Pro22014-20152016-2017
Serie C291979-19802005-200612
Lega Pro Seconda Divisione12012-2013
Serie D21977-19782015-2016
Serie D41978-19792011-20125
Campionato Interregionale11982-1983

È esclusa la partecipazione alla stagione1943-1944, essendo competizione non ufficiale FIGC. Agli albori del club vennero disputati 4 campionati di Prima Categoria organizzati dal Comitato Regionale Veneto.

Statistiche individuali

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Partite e reti totali nei campionati

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Le classifiche delle presenze e delle reti tengono conto di tutti i campionati disputati dalla compagine lagunare dalla sua fondazione avvenuta nel 1907, coppe escluse.

Aggiornato al 19 gennaio 2025.

Record di presenze
Record di reti

Tifoseria

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Lo stesso argomento in dettaglio:Tifoseria del Venezia Football Club.

Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate insondaggi ericerche di mercato, la StageUp e laIpsos, al 2021 la squadra poteva contare su un seguito stimato in circa 220 000 tifosi.[155]

Storia

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La curva sud delloStadio Pier Luigi Penzo di Venezia, sede della tifoseria organizzata lagunare

Il panorama del tifo organizzato veneziano (che tradizionalmente ha la sua "sede" nella curva sud dellostadio Pier Luigi Penzo), risentendo della storia del calcio cittadino, presenta un aspetto complesso e variegato.

Tra i primi gruppi d'ispirazioneultras al seguito del Venezia vi furono iPanthers, laGioventù Neroverde e leBrigate Neroverdi, tutti costituitisi negli anni 1970 e 1980 e poi scioltisi nel giro di poco più di un decennio.

Tra i più longevi gruppi legati allo storico Venezia neroverde si annovera laVecchia Guardia 1986, scioltasi nel 1994. Essa mantenne una posizione critica nei confronti della fusione col Mestre: nel 2011 alcuni ex-membri di tale fazione diedero origine al clubAssociazione Culturale Cuore Neroverde Venezia 1907, che rifiutò i rapporti con la curva "unionista" e si stabilì nella tribuna laterale del Penzo fino alla stagione 2013-2014, allorché disconobbe definitivamente l'allora F.B.C. Unione Venezia e decise invece di seguire i dilettanti dell'A.S.D. Laguna Venezia[156].

Nel1987, a seguito della fusione tra Venezia e Mestre, gran parte della tifoseria organizzata si costituì nel gruppoUltras Unione, che rimase a capo della "curva" arancioneroverde fino al 2006. Negli anni da questa sigla fuoriuscirono le formazioniRude Fans eNuova Guardia, che poi a loro volta si sciolsero nelTerzo millennio[157].

Cessati gliUltras Unione, nel 2006 si costituì ilGate 22 - A sostegno di un ideale, che prese il nome dallo "spicchio" del settore distinti dello stadio Penzo in cui scelse di stabilirsi. Al contempo la curva sud, rimasta priva di un gruppo di riferimento e divisa su base politica, si articolò nei collettiviVecchi Ultrà,Curva Sud,Old Firm eZona d'Ombra[157].

Nella seconda metà del 2012 cessarono di esistere sia ilGate 22, sia iVecchi Ultrà; un anno prima i sostenitori della curva avevano intrapreso nuovamente un percorso unitario, costituendo laCurva Sud VeneziaMestre (in siglaCSVM), che scelse un approccio dichiaratamente apolitico per superare la divisione del lustro precedente[157].

Al di fuori del panorama ultrà, il punto di riferimento del tifo moderato fu storicamente ilCentro Coordinamento Venezia clubs, poi scissosi in due realtà, l'Associazione Venezia clubs e ilCentro coordinamento clubs Venezia-Mestre.[senza fonte]

Gemellaggi e rivalità

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La tifoseria veneziana intrattiene, o ha intrattenuto, gemellaggi con i collettivi al seguito diModena,Pistoiese,Cosenza,Rapid Vienna eFidelis Andria. Rapporti amichevoli o di rispetto vigono nei confronti dei supporter diSandonà,Union Clodiense CS,Salernitana; in ambito extracalcistico, inoltre, vi è un'amicizia coi tifosi della squadra di hockey su ghiaccio delBolzano[157].

Forti rivalità sono coltivate versoPadova – il relativo derby è estremamente sentito da ambedue le tifoserie –,Treviso,Verona,Bologna,Parma,Reggiana,Palermo,Bari,Como eFiorentina[157]; da notare il caso delVicenza, con cui nel 1980 nacque un'amicizia che perdurò per il resto del decennio[158], tuttavia in seguito trasformatasi in un acceso antagonismo[157].

Altre rivalità vigono nei confronti delle "curve" diTorino,Spezia,Brescia,Cesena,Piacenza,Pisa,Pescara,Virtus Verona eMestre, quest'ultima una contrapposizione portata avanti da quei tifosi mestrini che ricusano la fusione societaria del 1987[157].

Organico

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Lo stesso argomento in dettaglio:Venezia Football Club 2025-2026.

Rosa 2025-2026

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Rosa aggiornata al 30 agosto 2025.[159]

N.RuoloCalciatore
1Serbia (bandiera)PFilip Stanković
2Lussemburgo (bandiera)DSeid Korač
3Belgio (bandiera)DJoël Schingtienne
4Croazia (bandiera)DBartol Franjić
5Suriname (bandiera)DRidgeciano Haps
6Stati Uniti (bandiera)CGianluca Busio
7Rep. Ceca (bandiera)ADaniel Fila
8Italia (bandiera)CIssa Doumbia
9Italia (bandiera)AAndrea Adorante
10Ecuador (bandiera)AJohn Yeboah
12Italia (bandiera)PFilippo Neri
16Italia (bandiera)DMichael Venturi
17Guinea (bandiera)CCheick Condé
18Francia (bandiera)DAntoine Hainaut
N.RuoloCalciatore
19Islanda (bandiera)CBjarki Steinn Bjarkason
20Belgio (bandiera)DRichie Sagrado
21Italia (bandiera)CMattia Compagnon
22Italia (bandiera)PAlessandro Plizzari
23Italia (bandiera)PMatteo Grandi
24Italia (bandiera)CNunzio Lella
30Austria (bandiera)DMichael Svoboda
32Ghana (bandiera)CAlfred Duncan
33Croazia (bandiera)DMarin Šverko
71Spagna (bandiera)CKike Pérez
80Spagna (bandiera)AAntonio Casas
93Italia (bandiera)CFederico Tavernaro
Norvegia (bandiera)CEmil Bohinen

Staff tecnico

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Staff aggiornato al 16 agosto 2025.[160]

Staff dell'area tecnica

Note

[modifica |modifica wikitesto]
  1. ^Comunicato Ufficiale n° 59 del 13/11/2015 (PDF), Lega Nazionale Dilettanti, 13 novembre 2015(archiviato dall'url originale il 5 marzo 2016).
  2. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Il Venezia dalla nascita al girone unico, Michele Gottardi, pp. 3-4.
  3. ^Un secolo di Calcio Venezia, Il Venezia dalla nascita al girone unico, Michele Gottardi, p. 10.
  4. ^Agendina Barlassina 1937-38, p. 36.
  5. ^abUn Secolo di Calcio Venezia, Il Venezia dalla nascita al girone unico, Michele Gottardi, p. 18.
  6. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Storia del Penzo, Renato Vidal, p. 27.
  7. ^abUn Secolo di Calcio Venezia, Storia del Penzo, Renato Vidal, p. 28.
  8. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Dalla Serenissima alla presidenza Bennati, Pietro Bortoluzzi, p. 36.
  9. ^1907-2007 Cent'Anni da Leoni, Serenissima per sfuggire ai creditori, Sebastiano Giorgi, p. 23.
  10. ^Almanacco illustrato del calcio - La Storia 1898-2004, p. 253.
  11. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Dalla Serenissima alla presidenza Bennati, Pietro Bortoluzzi, p. 40.
  12. ^Almanacco illustrato del calcio – La Storia 1898-2004, p. 255.
  13. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Dalla Serenissima alla presidenza Bennati, Pietro Bortoluzzi, p. 44.
  14. ^Almanacco illustrato del calcio italiano 1940, p. 166.
  15. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Dalla Serenissima alla presidenza Bennati, Pietro Bortoluzzi, p. 50.
  16. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Girani caffè e campioni, Sebastiano Giorgi, p. 55.
  17. ^abcUn Secolo di Calcio Venezia, Storia del Penzo, Renato Vidal, p. 29.
  18. ^1907-2007 Cent'anni da leoni, Verso la gloria con Valentino Mazzola, Sebastiano Giorgi, p. 53.
  19. ^ Giorgio Corsetti,Un Secolo di Calcio Venezia, Coppa Italia 1941: come entrammo nella leggenda, p. 78.
  20. ^Almanacco illustrato del calcio italiano 1942, p. 189.
  21. ^Un secolo di Calcio Venezia, Il Grande Venezia, Pietro Bortoluzzi, p. 66.
  22. ^Almanacco illustrato del calcio italiano 1943, p. 252.
  23. ^Almanacco illustrato del calcio 1947, p. 158.
  24. ^Almanacco illustrato del calcio 1947, p. 180.
  25. ^Un secolo di Calcio Venezia, Nostalgia della giovinezza e di un calcio diverso, Giorgio Tommaseo Panzetta, p. 96.
  26. ^1907-2007 Cent'anni da Leoni, Il calcio di provincia, Sebastiano Giorgi, pa.62.
  27. ^Almanacco illustrato del calcio 1952, p. 163.
  28. ^Almanacco illustrato del calcio 1953, Rizzoli Editore, p. 159.
  29. ^Un Secolo di Calcio Venezia, Nostalgia della giovinezza e di un calcio diverso, p. 100.
  30. ^Almanacco illustrato del calcio 1955, p. 182.
  31. ^Almanacco illustrato del calcio 1958, Rizzoli Editore, I premi I.N.A. "Il Seminatore d'Oro", p. 160.
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Venezia Football Club2015-16 ·2016-17 ·2017-18 ·2018-19 ·2019-20 ·2020-21 ·2021-22 ·2022-23 ·2023-24 ·2024-25 ·2025-26
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Serie B 2025-2026
Avellino ·Bari ·Carrarese ·Catanzaro ·Cesena ·Empoli ·Frosinone ·Juve Stabia ·Mantova ·Modena ·Monza ·Padova ·Palermo ·Pescara ·Reggiana ·Sampdoria ·Spezia ·Südtirol ·Venezia ·Virtus Entella
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Squadre di calcio vincitrici dellaCoppa Italia - Cronologia
Vado (1922) ·1923-1935 ·Torino (1936) ·Genoa (1937) ·Juventus (1938) ·Ambrosiana-Inter (1939) ·Fiorentina (1940) ·Venezia (1941) ·Juventus (1942) ·Torino (1943) ·1944-1957 ·Lazio (1958) ·Juventus (1959,1960) ·Fiorentina (1961) ·Napoli (1962) ·Atalanta (1963) ·Roma (1964) ·Juventus (1965) ·Fiorentina (1966) ·Milan (1967) ·Torino (1968) ·Roma (1969) ·Bologna (1970) ·Torino (1971) ·Milan (1972,1973) ·Bologna (1974) ·Fiorentina (1975) ·Napoli (1976) ·Milan (1977) ·Inter (1978) ·Juventus (1979) ·Roma (1980,1981) ·Inter (1982) ·Juventus (1983) ·Roma (1984) ·Sampdoria (1985) ·Roma (1986) ·Napoli (1987) ·Sampdoria (1988,1989) ·Juventus (1990) ·Roma (1991) ·Parma (1992) ·Torino (1993) ·Sampdoria (1994) ·Juventus (1995) ·Fiorentina (1996) ·Vicenza (1997) ·Lazio (1998) ·Parma (1999) ·Lazio (2000) ·Fiorentina (2001) ·Parma (2002) ·Milan (2003) ·Lazio (2004) ·Inter (2005,2006) ·Roma (2007,2008) ·Lazio (2009) ·Inter (2010,2011) ·Napoli (2012) ·Lazio (2013) ·Napoli (2014) ·Juventus (2015,2016,2017,2018) ·Lazio (2019) ·Napoli (2020) ·Juventus (2021) ·Inter (2022,2023) ·Juventus (2024) ·Bologna (2025)
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Squadre di calcio vincitrici dellaSerie B - Cronologia
Seconda DivisioneDerthona (1922) ·Biellese (1923) ·Derthona (1924) ·Udinese (1925)
Prima DivisioneNovara (1927) ·Atalanta (1928) ·Spezia (1929)
B Alta ItaliaAlessandria (1946)
Serie BCasale (1930) ·Fiorentina (1931) ·Palermo (1932) ·Livorno (1933) ·Sampierdarenese (1934) ·Genoa (1935) ·Lucchese,Novara (19361) ·Livorno (1937) ·Novara,Modena (19381) ·Fiorentina (1939) ·Atalanta (1940) ·Liguria (1941) ·Bari (1942) ·Modena (1943) ·non assegnato (1947,1948) ·Como (1949) ·Napoli (1950) ·SPAL (1951) ·Roma (1952) ·Genoa (1953) ·Catania (1954) ·Lanerossi Vicenza (1955) ·Udinese (1956) ·Verona (1957) ·Triestina (1958) ·Atalanta (1959) ·Torino (1960) ·Venezia (1961) ·Genoa (1962) ·Messina (1963) ·Varese (1964) ·Brescia (1965) ·Venezia (1966) ·Sampdoria (1967) ·Palermo (1968) ·Lazio (1969) ·Varese (1970) ·Mantova (1971) ·Ternana (1972) ·Genoa (1973) ·Varese (1974) ·Perugia (1975) ·Genoa (1976) ·Lanerossi Vicenza (1977) ·Ascoli (1978) ·Udinese (1979) ·Como (1980) ·Milan (1981) ·Verona (1982) ·Milan (1983) ·Atalanta (1984) ·Pisa (1985) ·Ascoli (1986) ·Pescara,Pisa (19871) ·Bologna (1988) ·Genoa (1989) ·Torino (1990) ·Foggia (1991) ·Brescia (1992) ·Reggiana (1993) ·Fiorentina (1994) ·Piacenza (1995) ·Bologna (1996) ·Brescia (1997) ·Salernitana (1998) ·Verona (1999) ·Vicenza (2000) ·Torino (2001) ·Como (2002) ·Siena (2003) ·Palermo (2004) ·Empoli (2005) ·Atalanta (2006) ·Juventus (2007) ·Chievo (2008) ·Bari (2009) ·Lecce (2010) ·Atalanta (2011) ·Pescara (2012) ·Sassuolo (2013) ·Palermo (2014) ·Carpi (2015) ·Cagliari (2016) ·SPAL (2017) ·Empoli (2018) ·Brescia (2019) ·Benevento (2020) ·Empoli (2021) ·Lecce (2022) ·Frosinone (2023) ·Parma (2024) ·Sassuolo (2025)
1 Titolo condiviso per pari merito in classifica.
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Squadre di calcio vincitrici dellaSerie C - Cronologia
Prima DivisioneUdinese (1930) ·Comense,GC Vigevanesi,Cagliari (1931) ·Giovanni Grion,Messina,Sampierdarenese (1932) ·Perugia,Foggia,Viareggio (1933) ·L’Aquila,Pisa,Lucchese (1934) ·Taranto,Siena (1935)
Serie CCatanzarese,Cremonese,Spezia,Venezia (1936) ·Anconitana-Bianchi,Padova,Sanremese,Taranto,Vigevano (1937) ·Casale,Fanfulla,Salernitana,Siena,SPAL (1938) ·Brescia,Catania (1939) ·Reggiana,Vicenza (1940) ·Prato,Fiumana (1941) ·MATER,Palermo-Juventina (1942) ·Varese,Pro Gorizia (1943) ·1944 ·1945 ·Magenta,Vita Nova,Bolzano,Centese,Gubbio,Nocerina (1947) ·Udinese,Fanfulla,Prato,Catania (1949) ·Seregno,Treviso,Anconitana,Messina (1950) ·Monza,Marzotto Valdagno,Piombino,Stabia (1951) ·Cagliari (1952) ·Pavia (1953) ·Parma (1954) ·Bari (1955) ·Venezia (1956) ·Prato (1957) ·Reggiana (1958) ·Mantova,Catanzaro (1959) ·Pro Patria,Prato,Foggia (1960) ·Modena,Lucchese,Cosenza (1961) ·Triestina,Cagliari,Foggia (1962) ·Varese,Prato,Potenza (1963) ·Reggiana,Livorno,Soccer Trani (1964) ·Novara,Pisa,Reggina (1965) ·Savona,Arezzo,Salernitana (1966) ·Monza,Perugia,Bari (1967) ·Como,Cesena,Ternana (1968) ·Piacenza,Arezzo,Taranto (1969) ·Novara,Massese,Casertana (1970) ·Reggiana,Genoa,Sorrento (1971) ·Lecco,Ascoli,Brindisi (1972) ·Parma,SPAL,Avellino (1973) ·Alessandria,Sambenedettese,Pescara (1974) ·Piacenza,Modena,Catania (1975) ·Monza,Rimini,Lecce (1976) ·Cremonese,Pistoiese,Bari (1977) ·Udinese,SPAL,Nocerina (1978)
Serie C1Como,Matera (1979) ·Varese,Catania (1980) ·Reggiana,Cavese (1981) ·Atalanta,Arezzo (1982) ·Triestina,Empoli (1983) ·Parma,Bari (1984) ·Brescia,Catanzaro (1985) ·Parma,Messina (1986) ·Piacenza,Catanzaro (1987) ·Ancona,Licata (1988) ·Reggiana,Cagliari (1989) ·Modena,Taranto (1990) ·Piacenza,Casertana (1991) ·SPAL,Ternana (1992) ·Ravenna,Palermo (1993) ·Chievo,Perugia (1994) ·Bologna,Reggina (1995) ·Ravenna,Lecce (1996) ·Treviso,Fidelis Andria (1997) ·Cesena,Cosenza (1998) ·Alzano Virescit,Fermana (1999) ·Siena,Crotone (2000) ·Modena,Palermo (2001) ·Livorno,Ascoli (2002) ·Treviso,Avellino (2003) ·Arezzo,Catanzaro (2004) ·Cremonese,Rimini (2005) ·Spezia,Napoli (2006) ·Grosseto,Ravenna (2007) ·Sassuolo,Salernitana (2008)
Lega Pro Prima DivisioneCesena,Gallipoli (2009) ·Novara,Portogruaro (2010) ·Gubbio,Nocerina (2011) ·Ternana,Spezia (2012) ·Trapani,Avellino (2013) ·Virtus Entella,Perugia (2014)
Lega ProNovara,Teramo,Salernitana (2015) ·Cittadella,SPAL,Benevento (2016) ·Cremonese,Venezia,Foggia (2017)
Serie CLivorno,Padova,Lecce (2018) ·Virtus Entella,Pordenone,Juve Stabia (2019) ·Monza,Vicenza,Reggina (2020) ·Como,Perugia,Ternana (2021) ·Südtirol,Modena,Bari (2022) ·Feralpisalò,Reggiana,Catanzaro (2023) ·Mantova,Cesena,Juve Stabia (2024) ·Padova,Virtus Entella,Avellino (2025)
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Squadre di calcio vincitrici dellaSerie C2 - Cronologia
Serie C2Sanremese,Pergocrema,Fano,Rende (1978-79) ·Prato,Modena,Giulianova,Cosenza (1979-80) ·Rhodense,Padova,Casertana,Campania (1980-81) ·Carrarese,Ancona,Siena,Barletta (1981-82) ·Prato,Legnano,Francavilla,Messina (1982-83) ·Livorno,Pavia,Jesina,Reggina (1983-84) ·Siena,Virescit Boccaleone,Brindisi,Licata (1984-85) ·Lucchese,Centese,Teramo,Nocerina (1985-86) ·Torres,Ospitaletto,Vis Pesaro,Frosinone (1986-87) ·Carrarese,Mantova,Perugia,Palermo (1987-88) ·Casale,Chievo,Fidelis Andria,Campania Puteolana (1988-89) ·Siena,Varese,Fano,Battipagliese (1989-90) ·Alessandria,Palazzolo,Chieti,Ischia Isolaverde (1990-91) ·Ravenna,Vis Pesaro,Potenza (1991-92) ·Mantova,Pistoiese,Juve Stabia (1992-93) ·Crevalcore,Gualdo,Trapani (1993-94) ·Brescello,Montevarchi,Nocerina (1994-95) ·Novara,Treviso,Avezzano (1995-96) ·Lumezzane,Ternana,Battipagliese (1996-97) ·Varese,SPAL,Marsala (1997-98) ·Pisa,Viterbese,Catania (1998-99) ·Spezia,Torres,Messina (1999-00) ·Padova,Lanciano,Taranto (2000-01) ·Prato,Teramo,Martina (2001-02) ·Pavia,Florentia Viola,Foggia (2002-03) ·Mantova,Grosseto,Frosinone (2003-04) ·Pro Sesto,Massese,Manfredonia (2004-05) ·Venezia,Cavese,Gallipoli (2005-06) ·Legnano,Foligno,Sorrento (2006-07) ·Pergocrema,Reggiana,Benevento (2007-08)
Lega Pro Seconda DivisioneVarese,Figline,Cosenza (2008-09) ·Südtirol,Lucchese,Juve Stabia (2009-10) ·Tritium,Carpi,Latina (2010-11) ·Treviso,Perugia (2011-12) ·Pro Patria,Salernitana (2012-13) ·Bassano,Messina (2013-14)
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Squadre di calcio vincitrici dellaCoppa Italia Serie C - Cronologia
SemiprofessionistiAlessandria (1973) ·Monza (1974) ·Monza (1975) ·Lecce (1976) ·Lecco (1977) ·Udinese (1978) ·Siracusa (1979) ·Padova (1980) ·Arezzo (1981)
Serie CLanerossi Vicenza (1982) ·Carrarese (1983) ·Fanfulla (1984) ·Casarano (1985) ·Virescit Boccaleone (1986) ·Livorno (1987) ·Monza (1988) ·Cagliari (1989) ·Lucchese (1990) ·Monza (1991) ·Sambenedettese (1992) ·Palermo (1993) ·Triestina (1994) ·Varese (1995) ·Empoli (1996) ·Como (1997) ·Alzano Virescit (1998) ·SPAL (1999) ·Pisa (2000) ·Prato (2001) ·AlbinoLeffe (2002) ·Brindisi (2003) ·Cesena (2004) ·Spezia (2005) ·Gallipoli (2006) ·Foggia (2007) ·Bassano Virtus (2008)
Lega ProSorrento (2009) ·Lumezzane (2010) ·Juve Stabia (2011) ·Spezia (2012) ·Latina (2013) ·Salernitana (2014) ·Cosenza (2015) ·Foggia (2016) ·Venezia (2017)
Serie CAlessandria (2018) ·Viterbese Castrense (2019) ·Juventus U23 (2020) ·2021 ·Padova (2022) ·Vicenza (2023) ·Catania (2024) ·Rimini (2025)
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Squadre di calcio vincitrici delloScudetto Serie D - Cronologia
Scudetto IV SerieCatanzaro (1953) ·Bari (1954) ·BPD Colleferro (1955) ·Siena (1956) ·Ravenna (1957)
Campionato InterregionaleCosenza,Mantova,Spezia (a pari merito) (1958)
Scudetto DilettantiCrevalcore (1993) ·Pro Vercelli (1994) ·Taranto (1995) ·Castel San Pietro (1996) ·Biellese (1997) ·Giugliano (1998) ·Lanciano (1999)
Scudetto Serie DSangiovannese (2000) ·Palmese (2001) ·Olbia (2002) ·Cavese (2003) ·Massese (2004) ·Bassano Virtus (2005) ·Paganese (2006) ·Tempio (2007) ·Aversa Normanna (2008) ·Pro Vasto (2009) ·Montichiari (2010) ·Cuneo (2011) ·Venezia (2012) ·Ischia Isolaverde (2013) ·Pordenone (2014) ·Siena (2015) ·Viterbese Castrense (2016) ·Monza (2017) ·Pro Patria (2018) ·Avellino (2019) ·2020 ·2021 ·Recanatese (2022) ·Sestri Levante (2023) ·Campobasso (2024) ·Livorno (2025)
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