Come nelMercoledì delle ceneri, i fedeli dai 14 anni di età in su sono invitati all'astinenza dalla carne (sono ammessi uova e latticini), e quelli dai 18 ai 60 anni aldigiuno ecclesiastico, che consiste nel consumare un solo pasto (pranzo o cena) durante la giornata (è ammessa, oltre a questo, una piccola refezione). Ildigiuno si compie in segno di penitenza per ipeccati di tutti gli uomini, che Gesù è venuto a espiare nellapassione, e assume inoltre il significato mistico di attesa dello Sposo, secondo le parole di Gesù (Matteo 9,15[2]); lo Sposo della Chiesa, cioè Cristo, viene tolto dal mondo a causa del peccato degli uomini, ma i cristiani sono invitati a preparare con il digiuno l'evento del suo ritorno e della liberazione dalla morte; questo evento si attua nel memoriale della suarisurrezione la domenica di Pasqua.
L'azione liturgica della Passione del Signore concelebrata nella chiesa di Nostra Signora di Lourdes aFiladelfia
laliturgia della Parola, composta di diverse letture (compresa la lettura dellaPassione) e dalla solenne preghiera universale,
l'adorazione della santa Croce;
invece della liturgia eucaristica si distribuisce la Comunione consacrata il giorno precedente, nellamessa vespertina in Cena Domini del giovedì santo, in cui si ricorda l'ultima cena del Signore con i discepoli e il tradimento di Giuda.
La celebrazione della messa è esclusa nel rito romano anche il Sabato santo. Nelrito ambrosiano è esclusa anche tutti i venerdì della quaresima. Nelrito bizantino sono esclusi tutti i giorni feriali dello stesso periodo, nei quali si celebra invece la "liturgia dei doni presantificati".[3]
L'azione liturgica del Venerdì santo inizia nel silenzio, come si era chiusa quella del giorno precedente e come si apre quella della veglia della Pasqua, quasi a sottolineare come ilTriduo pasquale sia un'unica celebrazione per i cristiani.
Solitamente, poi, in ogniparrocchia si effettua laVia Crucis o più in generale la processione devozionale con il crocifisso, le statue del Cristo morto e della Madonna addolorata, o le statue che rappresentano i misteri, ossia le stazioni della Via Crucis. Ilpapa celebra quest'ultimo rito presso ilColosseo.
Lecampane, che tradizionalmente richiamano i fedeli alla celebrazione dell'eucaristia, in segno di lutto il Venerdì santo non suonano.
Secondo ilrito romano le campane suonano per l'ultima volta la sera del giovedì santo, e precisamente al canto delGloria della messa vespertina, per poi tornare a suonare a festa durante la veglia pasquale, sempre al canto delGloria, come segno dell'annuncio dei cristiani della resurrezione di Gesù.
Nelrito ambrosiano, invece, le campane suonano sino all'annuncio della morte del Signore (le tre del pomeriggio del Venerdì santo) e tacciono fino alla veglia pasquale.
InAbruzzo, aChieti, si svolge quella che è ritenuta la più anticaProcessione del Cristo Morto in Italia (secondo la tradizione dall'842), al tramonto, tra tripodi accesi di fiamma e le struggenti note delmiserere di Saverio Selecchy di quasi quattrocento tra musici e cantori; senza eccezioni, da oltre quattro secoli, l'organizzazione è a cura dell'Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti.
Sempre in territorio abruzzese molto evocative sono la Processione dellaSettimana Santa di Teramo, la Processione degli Incappucciati diLanciano, sotto la storica organizzazione dell'Arciconfraternita Morte e Orazione (1608), e la processione della Settimana Santa di Sulmona.
InMolise, aCampobasso, già dal 1626, anno della sua istituzione, si svolge la calorosa e devota processione del Cristo morto e della Madonna Addolorata. La manifestazione religiosa è una delle due manifestazioni in cui i campobassani si sentono più partecipi, soprattutto emotivamente. Il lungo e mesto corteo, che chiama a sé tutta la città, si muove nel pomeriggio dall'antica chiesa di Santa Maria della Croce, per poi snodarsi dapprima nel centro storico, arrivando fin quasi ai piedi delCastello Monforte e, successivamente, giunge nella zona murattiana e moderna della città, dove attende la tradizionale sosta al carcere di via Cavour, a cui seguono una preghiera scritta dai detenuti e una breve riflessione dell'arcivescovo diCampobasso-Boiano; passando poi come ultimo tragitto sul lungo corso comunale stracolmo di persone, la processione fa quindi ritorno nella chiesa da dove era partita. La scelta dell'orario pomeridiano non è casuale, volendo altresì ricordare il momento in cui avvenne il trapasso diGesù Cristo.
La peculiarità di questa cerimonia è quella di avere all'interno un coro di circa settecento persone, il quale durante il lungo percorso,abbraccia e commuove l'intera comunità campobassana con lo struggente e coinvolgente canto delTeco vorrei, composizione di inizio Novecento del maestro campobassanoMichele De Nigris su versi diPietro Metastasio. Tale espressione musicale vuol essere, in un certo qual modo, anche il prosieguo di quella tradizione che era già presente tra le antiche confraternite cittadine dei Crociati e i Trinitari nel XVI secolo, i quali, a seguito della malinconica teoria mattutina, intonavano ilLamento della Madonna Santissima.
InSicilia, in particolare aPalermo,Assoro,Trapani,Caltanissetta,Viagrande,Erice,Troina, il Venerdì santo è uno dei giorni più particolari dell'anno. Vengono fusi liturgia e folclore: vengono effettuate delle vere e proprie rievocazioni del giorno della morte diGesù. Un esempio possono essere gli "incontri" tra le statue di Gesù e della Madonna prima che avvenga la crocefissione. Le processioni sono sempre accompagnate dellemarce funebri delle bande musicali e soprattutto dai "lamenti" (a Caltanissetta eseguite daifogliamari).