Velezzo Lomellina (Vles indialetto lomellino[4]) è uncomune italiano di 85 abitanti[1] dellaprovincia di Pavia inLombardia. Si trova nellaLomellina centrale, alla destra dell'Agogna. I nuclei abitati principali sono Velezzo, a pianta dispersa lungo la provinciale 14 e Campalestro, raccolto attorno ad una grande tenuta agricola a corte chiusa. Per il resto il comune è costituito dalle cascinePieve,Claudia,Balossina,Terno eMalpaga.
Il comune di Velezzo come oggi è costituito è originato dall'unione dei piccoli comuni di Velezzo, di cui, a parte la storia millenaria della sua Pieve, nulla si sa fino al XIX sec., Campalestro e Terno.Gli storici lomellini ascrivono le origini di Terno all'epoca romana: il nome deriverebbe daad Ternum Milium, ossia ad un miglio da Lomello. Nei documenti storici lo si trova nell'elenco delle terre dello stato di Milano del1644 mentre nel1707 il feudatario risulta il colonnello Federico Giussano di Milano. Il piccolo comune fu soppresso nel1759 ed unito a Velezzo e alla sua Pieve. Ora rimane una bella cascina a corte chiusa del XVIII sec.Nulla si conosce circa l’origine di Campalestro, le prime notizie storiche del1452 ricordano che faceva parte della Squadra Lomellina[5] e nel1470 era infeudato ai Maletti. Nel1525 passò ad Antonio Biglia di Milano, insieme a Gerola (frazione diCasei Gerola) eMezzana Bigli; mentre nel1707, quando tutta laLomellina passò ai Savoia, erano feudatari i marchesiGhislieri sempre di Milano. Fu comune autonomo fino al1818, anno in cui fu unito a Velezzo e Terno.
Lo stemma, il gonfalone e la bandiera comunale sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 6 aprile 2007.[6]
«Stemmatroncato: il primo,di cielo, alle quattro pianticelle di riso d'oro, nodrite nella pianura di azzurro; il secondo, di cielo, al battistero propinquo alla pieve della Beata Vergine Immacolata di rosso, coperto dello stesso, mattonato di nero, chiuso dello stesso, fondato sulla pianura diminuita di verde. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il gonfalone è un drappo di verde. La bandiera è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro, caricato dello stemma comunale.
La Pieve di Velezzo è un insieme di cascinali bassi, intorno alla Chiesa ed al suo battistero. Il luogo è deserto e le antiche costruzioni sembrano perdersi nell'immensità della campagna tra i filari dei pioppi e il cielo. Eppure è uno dei luoghi più antichi dellaLomellina, e, secondo alcuni storici, forse il primo centro cristiano di questa terra, situato al di fuori dell'abitato diLomello, allora maggiore città della zona, ed a poca distanza dalla strada per le Gallie.L’origine della costruzione si perde nella notte dei tempi: l’edificio attuale, che secondo attenti studi dovrebbe risalire alla fine del secolo IX o inizi del successivo, fu eretto su fondamenta più antiche, forse della decadenza dell’Impero (V sec.). Le prime notizie storiche risalgono al1259 quando la pieve aveva perso ormai la sua autonomia e dipendeva dalla chiesa diLomello: per questo era dettaSanta Maria Minore. Seguono memorie del1323 e del1460 quando il vicario del vescovo di Pavia giunse in visita pastorale a Velezzo: la chiesa era ormai ridotta a un rudere mentre il battistero era in condizioni migliori, anche se all’interno vi era solo di un altare disadorno. Dopo altri solleciti (1561 e1565), nel1576 iniziarono dei lavori di restauro; nel XVIII sec. la chiesa fu prolungata e fu costruita la sacrestia, mentre alla fine del XIX sec. fu aggiunta la cappella del Rosario.Nel 1966 un articolo diMario Soldati sullaLomellina romanica e preromanica contribuì alla riscoperta della Pieve di Velezzo che sarebbe culminata nel1983 con i restauri a cura della sovrintendenza ai monumenti dellaLombardia che hanno dato al complesso l’aspetto attuale.
La pieve è dedicata alla Natività di Maria, la chiesa attuale, accanto ai numerosi rifacimenti, conserva notevoli tracce dell'originaria architettura romanica, fra cui l'abside, il campanile e gli elementi decorativi del fianco verso il cortiletto. La facciata presenta una porta di ingresso che mostra le tracce di un dipinto raffigurante la Natività di Maria, mentre ai lati delle alte lesene rettangolari sorreggono un architrave sormontato da una croce. L'interno è ad una sola navata con volta a botte affrescata e riceve luce da quattro finestre semicircolari che si aprono sulle pareti laterali. Nell’emiciclo absidale vi sono le tracce di un affresco rinvenuto durante i restauri, mentre i dipinti più recenti raffiguranoCristo risorto con tralci di vite e spighe di grano. Nella parete meridionale si apre una piccola abside aggiunta nell'Ottocento.
Battistero di Velezzo
Molto più antico è sicuramente il battistero (sec XI) che, grazie ai restauri, rivive oggi dopo le offese subite nel passato quando fu usato come camera da letto e cantina della canonica. È una costruzione singolare sia per la sua pianta circolare, con una piccola abside ed unprotiro rettangolare, sia per i motivi decorativi con due ordini di archetti pensili e lesene sia per la caratteristica struttura della muratura con corsi di mattoni a spina di pesce e materiali romani di recupero.All'interno si accede da una piccola porta ad arco che conduce nelvestibolo con volta a botte intonacata; la piccola sala circolare è coperta invece da una singolare cupola a calotta unica ed è illuminata da tre monofore basse che si aprono ai lati. Ad oriente vi è l'abside ad arco, con ai lati i resti di due affreschi di cui si identifica solo unaCrocefissione.
Posto sulla sponda destra del fiumeAgogna, sorge tra le campagne diVelezzo eLomello, nei pressi della cascinaBalossina ed è dedicato alla Madonnadal Soc (ceppoin dialetto lomellino).
Santuario della Madonna dal Soc
La leggenda narra che una ragazzina sordomuta, vide apparire la Madonna su un tronco galleggiante in mezzo all’Agogna; nel tentativo di recuperarlo cade in acqua, fu miracolosamente salvata, e, tornata a casa, raccontò l’accaduto fra lo stupore generale. Il tronco fu recuperato e portato in chiesa aVelezzo (oLomello?) ma il giorno dopo fu ritrovato nel luogo del miracolo. Si decise allora di costruire il santuario…
Fondato probabilmente nella prima metà del XIII sec., l'edificio si presenta oggi col suo rustico mattonato murario e con la maestosità dell'avanportico. Questa caratteristica costruttiva e la distanza del centro abitato fa pensare anche ad un luogo di sosta o ad un lazzaretto, pertanto la costruzione attuale potrebbe risalire ai secoli delle grandi epidemie (XVI e XVII sec.).All’interno è conservato un bell’affresco dellaVergine e numerosi ex voto, testimoni della centenaria devozione popolare.