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Vela latina

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Barca con vela latina.

Lavela latina è unavela di taglio triangolare[1] («latina» è probabilmente dall'agg.latino, anticamente 'facile, agevole'[2])

Storia

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Diffusa in tutto ilMar Mediterraneo, sin dall'età antica, oggi questa vela conosce una rinascita in tutto il Mar Mediterraneo. La Regata della Vela Latina diStintino è l'evento che dal 1983 ha portato alla ribalta internazionale il mondo della vela latina e da allora decine di eventi hanno seguito questa intuizione. La traversata atlantica del "leudo" Felice Manin, avvenuta nel 1984/1985, fu l'avvenimento più significativo per la riscoperta della Vela Latina MediterraneaCarloforte,Porto Torres,Olbia,La Maddalena,Bosa,Alghero, sono i centri maggiormente interessati da questo fenomeno dove inoltre operano ancora diversi mastri d'ascia.Alcune di queste imbarcazioni, restaurate, svolgono inoltre attività di charter nelle isole dell'arcipelago della Maddalena.

Nel 2018 in Francia, "l'arte di navigare a vela latina" (L’art de la navigation sous voile latine) è stata riconosciuta come "patrimonio culturale immateriale" dal Ministero della Cultura francese ed inserita nell'Inventario nazionaleArchiviato il 24 giugno 2019 inInternet Archive., creato per recepire laconvenzione UNESCO 2003. In particolare, l'emblema è stato attribuito grazie allaFédération du Patrimoine Maritime Méditerranéen che ne ha presentato la candidatura.

Nel luglio 2020, su proposta congiunta dell'Associazione Vela Latina Monte di Procida e del Comune diMonte di Procida, la Regione Campania, in concordanza alla suddetta convezione Unesco, ha riconosciuto il ‘Sapere e l’abilità della marineria flegrea inerenti alla costruzione, alla manutenzione e all’utilizzo del gozzo napoletano-flegreo a remi e a vela latina’ come Patrimonio Culturale Immateriale.

Struttura

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Leudo, imbarcazione ligure a vela latina
porto diVernazza

La struttura della vela latina è composta da unalbero e da un'asta, dettaantenna, che viene issata diagonalmente sull'albero. La vela è inferita sull'antenna mediante appositi legacci denominati matafioni, in modo che l'antenna possa sostenerla per tutta la lunghezza.

La vela ha tre angoli: l'angolo dimura, l'angolo didrizza e l'angolo discotta. Il lato della vela che viene inferito sull'antenna è quello compreso tra l'angolo di drizza e l'angolo di mura. L'angolo di scotta resta libero. Una volta che l'antenna è issata sull'albero in posizione obliqua, l'angolo di mura resta in basso in prossimità della prua delle barche, l'angolo di drizza va in alto in una posizione superiore alla cima dell'albero e l'angolo di scotta resta libero verso la poppa, dove potrà essere manovrato appunto con la scotta.

La dimensione della vela può cambiare in funzione della forza del vento, e assume di volta in volta nomi diversi: "bastarda" (la più grande), "borda" (la media) e "marabutto" (la piccola). La lunghezza dell'antenna deve essere tale da poter reggere la vela più grande, cioè la bastarda.

Tipologia

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Nelle regate di vela latina gareggiano varie classi che si differenziano per grandezza e per conformazione dello scafo (poppa tronca o poppa tonda, ad esempio): lancette, lance, guzzette, gozzi, velieri, leudi, filughe e altri ancora.

Note

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  1. ^lo Zingarelli 2008
  2. ^Latino, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

Bibliografia

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