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Latrodectus tredecimguttatus

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(Reindirizzamento daVedova nera mediterranea)
Malmignatta
Latrodectus tredecimguttatus, femmina
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
SottoregnoEumetazoa
SuperphylumProtostomia
PhylumArthropoda
SubphylumChelicerata
ClasseArachnida
OrdineAraneae
SottordineAraneomorphae
SuperfamigliaAraneoidea
FamigliaTheridiidae
SottofamigliaLatrodectinae
GenereLatrodectus
SpecieL. tredecimguttatus
Nomenclatura binomiale
Latrodectus tredecimguttatus
(Rossi, 1790)

Latrodectus tredecimguttatus (Rossi, 1790), comunemente nota comemalmignatta, ovedova nera mediterranea, è unragno appartenente allafamigliaTheridiidae e algenereLatrodectus, genere a cui appartengono ragni dalveleno potenzialmente letale per gli esseri umani se non trattato nell'immediato, come ad esempio quello dellavedova nera.

Descrizione

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Il corpo, che nella femmina può raggiungere i 15 mm, è contraddistinto dalla presenza di 13 macchie rosse. Questa colorazione, esibita a scopo di avvertimento contro ipredatori, rappresenta un chiaro esempio diaposematismo nel mondo animale.

Maschio diL. tredecimguttatus

Distribuzione

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La specie è stata reperita dalMediterraneo allaCina.[1]

In Italia

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InItalia è, assieme alragno violino, una delle poche specie il cui morso può rivelarsi molto pericoloso per gli umani.

Si trova inLiguria,Toscana,Lazio,Campania,Basilicata,Calabria,Sicilia,Puglia,Sardegna eMarche.

In Italia sono stati in tutto quattro i possibili episodi dimorte imputabili a questo ragno, di cui due inprovincia di Genova avvenuti nel1987.[2]

In merito alla diffusione lungo il versanteAdriatico orientale, il tipo dihabitat favorevole rende verosimile che possa essersi spinta fino alCarso triestino, per quanto l'avvistamento più vicino sia avvenuto nell'Istria settentrionale, a circa 30 km daTrieste[3].

Denominazioni regionali

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Prende anche il nome diarza oargia inSardegna[4] e anticamente veniva chiamatoragno volterrano,falange volterrana obottone nell'alto Lazio e a nord di Roma.[5]

Habitat

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Vive inragnatele molto resistenti e dalla forma irregolare in zone amacchia mediterranea bassa, spesso aride e pietrose, fra sassi e muretti; molto raramente lo si può trovare nelle vicinanze delle case di campagna.

Rapporti con l'uomo

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Lo stesso argomento in dettaglio:Latrodectismo.

Il morso della femmina, meno pericoloso di quello della specie americana (lavedova nera -Latrodectus mactans), non è doloroso. Provocasudorazione,nausea, conati divomito,febbre,cefalea, forticrampi addominali: nei casi più graviperdita di sensi e raramente lamorte. Resta pericoloso per i bambini data la loro minor massa corporea. In pericolo sono anche gli anziani e gli adulti debilitati. Può provocare nei soggetti allergicishock anafilattico.

Tassonomia

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Non sono stati esaminati esemplari di questa specie dal 2005.[1]

A dicembre 2014 non sono notesottospecie.[1]

Note

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  1. ^abc N. I. Platnick,The World Spider Catalog, V15, suresearch.amnh.org.URL consultato il 27 aprile 2018.
  2. ^LIGURIA IN ALLARME PER UN RAGNO KILLER, suLa Repubblica.it, 26 luglio 1987.URL consultato il 27 aprile 2018.
  3. ^La vedova nera risale oltre la linea del fiume Quieto, suIl Piccolo.URL consultato il 27 aprile 2018.
  4. ^Ditzionariu de sa limba sarda, suditzionariu.org.URL consultato il 27 aprile 2018(archiviato dall'url originale il 28 marzo 2010).
  5. ^Il Dialetto, sulatolfa.com.URL consultato il 27 aprile 2018.

Bibliografia

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  • Rossi, P., 1790 -Fauna etrusca: sistens insecta quae in Provinciis Florentina et Pisana praesertim collegit. Liburni, vol. 2, pp. 126–140. (Aranea 13-guttata, pag.136)
  • Marmocchi E.,Memoria sopra il ragno rosso dell'agro Volterrano, Napoli, 1800.
  • Giusti V.G.,Il ragno rosso o falange volterrana e la sua velenosità, inRassegna Volterrana, ed. Accademia dei Sepolti; 1926; III(2): 65.
  • Pampiglione S.,II latrodectismo nella zona di Cerveteri (Roma), inNuovi Ann Ig Microb 1958; 9: 1–11.
  • M. S. Bonnet,The toxicology of Latrodectus tredecimguttatus: the Mediterranean Black Widow Spider, inHomeopathy 2004; 93(1): 27-33.
  • Trotta, A., 2005 -Introduzione al ragni italiani (Arachnida Araneae). Memorie Soc. entomol. ital. vol. 83, pp. 3–178. (pag.175)
  • G.L. Di Mitri, Storia biomedica del tarantismo nel XVIII secolo, Firenze, Leo S. Olschki Editore, 2006.
  • Heiko Bellmann,Guida ai ragni d'Europa, Roma, Franco Muzzio Editore, 2011, pp. 94-95,ISBN 978-88-7413-239-3.

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