Vallo di Girgenti | |||||
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Informazioni generali | |||||
Capoluogo | Girgenti | ||||
Dipendente da | Regno di Sicilia | ||||
Suddiviso in | Territori dal1403 | ||||
Amministrazione | |||||
Forma amministrativa | Giustizierato | ||||
Evoluzione storica | |||||
Inizio | 1233 | ||||
Fine | 1583 | ||||
Causa | Riforma amministrativa diMarcantonio Colonna | ||||
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Cartografia | |||||
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IlVallo di Girgenti, altrimenti dettoVallo di Agrigento, era uno deivalli (oreali dominii al di là delFaro) in cui era suddivisa laSicilia prima della riforma amministrativa delRegno avvenuta con laCostituzione del 1812. In quanto ad istituzione è il più tardivo dei valli noti e venne ricavato all'interno del più ampio territorio delVal di Mazara.
L'origine etimologica del termineVallo è stata ampiamente discussa e non esiste una ipotesi definitiva. Genericamente si tende a far risalire il termine da un termine arabo[1], il più delle volte identificato nel vocabolowālī (in araboوالى?). Tuttavia il termine definisce le magistrature preposte alle province e non le medesime, le quali sono piuttosto chiamatewilāya[2]. Per lo studioso e orientalistaMichele Amarivallis sarebbe da interpretarsi come traduzione inlingua latina del termineiqlīm, con significato indistinto nei primi diplomi normanni quale "territorio" e quindi estendibile a qualsiasicittà, distretto oprovincia[3]. Sulla declinazione del vocabolo invece si concorda per l'uso al maschile distinguendolo dal lemmavalle che comunque avrebbe ben diversa origine, sebbene non manchino errate attribuzioni del termine e non è raro quindi trovarlo declinato al femminile, ossiala Valle di Girgenti.
Il Vallo prese il nome dalla principale città dell'area,Girgenti, dove fu la sede amministrativa.
L'istituzione del Vallo di Girgenti o di Agrigento risalirebbe all'etàfedericiana, in quanto appare la prima volta menzionato nel1233[4]. La sua esistenza tuttavia viene ipotizzata precedente a tale periodo, dal Gregorio[5] e dal Capozzo[6] il quale riporta che, delle diverse circoscrizioni in cui era ripartita laSicilia in età araba, si ha memoria di cinque di esse: i vallidi Mazara,di Noto,di Demena, di Agrigento edi Milazzo. Egli, ancora, afferma che la ripartizione in valli fu ripresa daRuggero II, il quale, però, mantenne i soli tre valli di Mazara, di Noto e di Demena, destinando un giustiziere all'amministrazione di ciascuna delle tre province. Il numero dicamerari previsti per i valli invece potrebbero, per Capozzo, aver mantenuto il territorio di competenza su circoscrizioni meno estese che, grossomodo, potevano ricalcare la suddivisione araba:
(Guglielmo Capozzo)
Nel1231 Federico II unifica le circoscrizioni normanne per dissolvere le diverse autonomie e i privilegi concessi dai suoi predecessori e nel contempo ripristinare l'antica suddivisione romana, leggibile nel contesto della visione imperialistica del sovrano. Mediante lecostituzioni di Melfi Federico suddivise il regno in due macroaree, assumendo quale riferimento la città calabrese diRoseto, che fungeva da confine, di conseguenza, la Sicilia e la Calabria costituirono la prima di tali aree, mentre gli altri territori continentali fino alTronto costituirono la seconda macroregione e alla guida di ciascuna delle due divisioni era posto unGran Giustiziere oMaestro Giustiziere. L'area siculo-calabrese fu ripartita in quattro giustizierati, due peninsulari e due isolani. In Sicilia,seguendo l'antica e naturale divisione dell'isola fatta dai due fiumi Imera, istituì il giustizieratoSicilia citra flumen Salsum e il giustizieratoSicilia ultra flumen Salsum[7], usando ilFaro (Messina) come riferimento, sicché la Sicilia al di là del fiume Salso era costituita dalla metà occidentale[8]. In tale territorio, l'amministrazione e la riscossione dei tributi fu affidata da Federico II alsegreto, funzionario di nomina regia, di Palermo. L'eccessiva estensione delle due circoscrizioni e l'obbligo di amministrazione della giustizia nei luoghi di residenza degli imputati o nelle più immediate vicinanze portò alla creazione del Vallo di Girgenti, esso fosse esistito in passato o meno[4]. Insieme al Vallo di Mazara quindi costituì la circoscrizione occidentale dell'Isola.
Alla morte diManfredi,Carlo I fu designatoRe di Sicilia dapapa Clemente VI nel1265, il quale provvide nuovamente ad accentrare le funzioni nelle due circoscrizioni maggiori svalutando e diminuendo le competenze delle circoscrizioni più piccole, compreso il Vallo di Girgenti. A seguito della lungaGuerra del Vespro e di forme amministrative provvisorie (perlopiùcapitanati di giustizia)Pietro I - che nel1282 si fece coronareRe di Sicilia, sebbene formalmente lo fosse ancoraCarlo - ripristinò le figure amministrative federiciane riprendendo le due circoscrizioni fiscali le quali fecero capo ai secreti e maestri procuratori, nonché ai maestri portolani; i giustizierati ripresero invece la denominazione normanna diVallo e si fecero più complessi prevedendo sette giustizieri a capo di un maestro giustiziere del Regno:Val di Mazara; Vallo di Girgenti; laContea di Geraci che comprendeva anche lepartes diCefalù eTermini;Vallo di Castrogiovanni, Demina e Milazzo;Val di Noto; l'arcipelago diMalta;Palermo[9]. Tali figure assunsero per esigenze belliche anche le funzioni fiscali e militari, sicché divennero organi intermedi tra gli uffici periferici e quelli centrali del Regno. I loro confini dovettero ricalcare quelli di epoca sveva e, nel caso di Girgenti, ricalcare i limiti delladiocesi[4]. A cavallo tra gli anni1285 e1286, sotto il regno diGiacomo I, il giustizierato della Contea di Geraci e delle partes di Termini e Cefalù viene aggregato al Vallo di Girgenti, e prenderà il titolo diVal di Agrigento, della contea di Geraci e delle parti di Termini e Cefalù, secondo alcuni studiosi fino al1292, anno in cui la Contea di Geraci si distaccherà poiché infeudata aEnrico II di Ventimiglia. All'inizio deglianni 1370 dal Vallo di Girgenti, durante il periodo di concessioni fatte da reFederico IV, alla competenza del giustiziere del Vallo vennero sottratti la stessaGirgenti,Racalmuto,Cammarata e le università feudali diGiovanni e diManfredi Chiaromonte[10].
Il Vallo amministrava quindi la giustizia quasi esclusivamente in quei centri feudali che non avessero concessioni speciali, perdendo di fatto i demani principali. Tale situazione si mantiene fino al1403 quando vengono indette leConstitutiones di reMartino I che lo accorparono alVallo di Castrogiovanni, secondo un preciso progetto di ricostituzione dei quattro valli principali federiciani affinché si potessero dissolvere gli ingenti privilegi concessi per forze di causa maggiore ai territori siciliani[11]. La riforma amministrativa del Regno prevedeva quindi quattro valli principali (Mazara, Noto, Castrogiovanni e, appunto, Girgenti) suddivisi poi inTerritori. Il neonatoVallo di Girgenti e Castrogiovanni prevedeva una suddivisione in otto territori: Girgenti,Naro,Licata,Castrogiovanni,Calascibetta,Polizzi,Castronovo eSutera[12]. Con la riforma del Regno durante l'età deiviceré, attribuita aMarcantonio Colonna, il Vallo verrà ridotto in piùcomarche, inglobate nel Vallo di Mazara, passando ad essere un corpo amministrativodi secondo livello, subordinata ad esso[13]. La comarca sarà poi annullata con la riforma borbonica prevista dallaCostituzione siciliana del 1812, Girgenti divenne capoluogo deldistretto e dellaprovincia omonimi[14]. La provincia rimarrà quasi invariata per la costituzione dellaProvincia di Agrigento, istituita dallaCostituzione del 1947, entrata in vigore l'anno seguente.
Il territorio occupato dal Vallo nella prima metà delXIII secolo si estendeva dalCanale di Sicilia alMar Tirreno, comprendendo
Ossia tutta laProvincia di Agrigento, e parte delle provincedi Trapani,di Palermo edi Caltanissetta. Il Vallo si ridusse poi all'area territoriale che dalla costamediterranea si estende fino all'entroterra, secondo alcuni studiosi dopo il1282, con la creazione del giustizierato dellaContea di Geraci, che comprendeva lepartes diCefalù eTermini.
Caratteristica geologica dell'area occupata dal Vallo sono le conformazioni rocciose sedimentarie e una ricca attestazione di ricche miniere (in prevalenza di zolfo) e di cavità carsiche testimoni di una ricchezza idrica del sottosuolo. Il territorio di superficie invece appare meno rigoglioso per apporto idrico. Notevole è la ricchezza del sottosuolo:tufo,salgemma,zolfo e altriminerali. Lozolfo si può trovare nelle zone diAgrigento,Palma di Montechiaro,Canicattì; mentre lasalgemma e gli altri minerali si estraggono in grande quantità aRealmonte.
Tra i maggiori rilievi ilMonte Cammarata, ilGemini, ilMonte delle Rose. Stretto tra i due grandi bacini delSalso e delBelice - quest'ultimo già confine con ilVallo di Mazara - trova nelMagazzolo la maggiore riserva fluviale che lo percorreva quasi per intero nella sua area centrale. Altri importanti corsi d'acqua il fiume Akràgas, lo Ipsas, ilPlatani. L'area in cui scorre il Belìce, ideale linea di demarcazione con il Val di Mazara, è tra le più instabili geologicamente essendo stata sconvolta da violenti sismi, tra cui quello del1578 con epicentro a Sciacca (magnitudo 5.17±0.30) e quello del1740 (magnitudo 5.37±0.30). Vegetazione naturale prevalente amacchia mediterranea, mentre le principali coltivazioni sono ad oliveti - di probabile inserimento greco - e a mandorleti. Le principali città si insediarono lungo la costa, mentre non manca la presenza di nuclei abitativi di notevole dimensione o importanza strategica nell'interno, comeBivona oBurgio.
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