| Colle del Moncenisio | |
|---|---|
| Stato | |
| Regione | |
| Provincia | |
| Località collegate | Novalesa (Italia) Val Cenis (Francia) |
| Altitudine | 2 083 m s.l.m. |
| Coordinate | 45°15′33.12″N 6°54′08.64″E45°15′33.12″N,6°54′08.64″E |
| Altri nomi e significati | Col du Mont Cenis (francese) |
| Infrastruttura | Route départementale 1006 |
| Costruzione del collegamento | 1810 |
| Pendenza massima | 10,7% |
| Lunghezza | 40,5 km |
| Chiusura invernale | secondo lunedì di novembre-maggio |
| Mappa di localizzazione | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Ilcolle del Moncenisio (2083 metris.l.m. - infranceseCol du Mont Cenis) è il valico alpino che separa leAlpi Cozie dalleAlpi Graie[1], posto traItalia e la Francia, unendo laval di Susa, nellaCittà metropolitana di Torino, con la regione dell'altaMoriana, compresa neldipartimento francese dellaSavoia. Dà il nome alleAlpi del Moncenisio e allaStrada statale 25 del Moncenisio. Questo territorio era storicamente savoiardo prima dell'annessione delducato di Savoia alla Francia nel 1860[2], ma da sempre conteso dalla potenteAbbazia di Novalesa prima e dalladiocesi di Torino ediocesi di Susa poi, nonché dal villaggio diFerrera Cenisio per il controllo del valico e lo sfruttamento deiboschi epascoli.
Sembra che il termine Moncenisio derivi daMonte delle ceneri. Secondo la tradizione a seguito di un incendio boschivo si sarebbero accumulate delle ceneri in loco, da cui il nome. La traccia delle ceneri, peraltro, è stata trovata durante i lavori della costruzione della strada[3].Dal colle prende anche il nome il vicino comune di Moncenisio, oFerrera Cenisio.

Dal punto di vistageopolitico il colle è situato totalmente in territorio francese a seguito delle modifiche del confine perTrattato di Parigi fra l'Italia e le potenze alleate ottenute dalla Francia per i danni subiti a causa dellaII guerra mondiale. Il confine italo-francese si stacca dallo spartiacque principale in corrispondenza dellaPunta Marmottere (comune diNovalesa) e piega decisamente in direzione sud-ovest scendendo verso il TorrenteCenischia. Sono quindi ceduti alla Repubblica francese oltre al valico la parte sommitale delle montagne della testata dellaVal Cenischia con i pascoli del Comune diNovalesa e la parte alta delmonte Giusalet nel Comune diVenaus.
La linea di confine torna a coincidere con lo spartiacque sul lato opposto della valle in prossimità della Punta Tricuspide (comune diGiaglione).[4] Il colle separa leAlpi Cozie dalleAlpi Graie. La prima vetta delle Alpi Graie che si incontra a nord-est del colle è laPunta Roncia; la prima vetta delle Alpi Cozie che si incontra a sud-est del colle è laPunta Clairy.
Appena sotto il colle, nel versante che scende verso l'Italia ma ancora in territorio francese, è stata costruita una grandediga per laproduzione di energia elettrica, divisa traItalia e Francia. La diga forma ilLago del Moncenisio, specchio d'acqua peraltro già esistente in passato, anche se di dimensione minore; sulle sue rive sorgeva il vastoOspizio del Moncenisio (che ospitò numerosi eserciti nelle varie epoche), distrutto con la costruzione dell'attuale invaso.

Nei periodi di svuotamento è possibile vedere i resti di tre dighe di costruzione precedente che sono state sommerse dalle acque del grande lago creatosi con la costruzione dell'ultimo sbarramento.

Il colle ha avuto una grande importanza storica. QuandoAnnibale attraversò leAlpi dalla Francia verso l'Italia si pensava che avesse attraversato ilColle del Piccolo Moncenisio e ilColle Clapier, situati ad ovest dell'attuale Colle del (Grande) Moncenisio. Una recente ricostruzione colloca il passaggio di Annibale per ilcolle dell'Autaret, che mette in comunicazioneAvérole (in altaMaurienne) eMalciaussia (Valli di Lanzo).[5]
NelMedioevo il Colle diventa uno dei valichi alpini più frequentati per attraversare le Alpi per quelli provenienti dall'Europa del Nord, diventando uno snodo fondamentale del fascio di itinerari denominatoVia Francigena[6]. Spiega Renato Stopani che «sebbene usato anche anteriormente come alternativa al Gran San Bernardo, il passo del Moncenisio nel corso del XII secolo fu sempre più transitato da uomini e merci che procedevano in direzione delle grandi fiere della Champagne, dove la presenza dei mercanti italiani si faceva sempre più consistente. La sua scelta come punto di attraversamento dell'area alpina era perciò frequente all'epoca di Filippo Augusto, tanto che nell'area prealpina la vera strada di Francia era considerata quella che collegava al Moncenisio»[7].

L'itinerario venne favorito sin dalIX secolo con la fondazione dell'Ospizio del Moncenisio da parte dell'imperatore Ludovico il Pio, che circa mille anni dopo verrà ricostruito daNapoleone Bonaparte.Casa Savoia, per più di otto secoli custode dei territori a cavallo del passo, basò per molto tempo il suo potere sul controllo dell'itinerario e sulla facoltà di concedervi il transito a eserciti e mercanti.
La strada settecentesca è ancora in gran parte conservata e percorribile oggi sino all'abitato diNovalesa, dove oltre alla celebreAbbazia, si conserva un borgo con una caratteristica fisionomia alpina e un'antica locanda medioevale recentemente riscoperta, laCasa degli affreschi, probabilmente da identificare con laLocanda della Croce Bianca citata nei documenti a partire dalXIV secolo. Si conosce un solo altro caso nelle Alpi di ambiente di questo tipo conservatosi, inVal Pusteria, oltre ad uno cittadino aMoncalieri[8]. Significativamente, questo punto tappa dellaVia Francigena, presenta in facciata affreschi con gli stemmi delle regioni europee di provenienza e di destinazione degli avventori che frequentavano il valico del Moncenisio[9].

Napoleone Bonaparte vi fece costruire tra il1803 ed il1810, sotto la direzione degli ingegneri Derrien e Ducasse, la grande strada di collegamento internazionale ancora oggi esistente traSusa eSan Giovanni di Moriana e una nuova struttura per l'Ospizio del Moncenisio, ormai scomparso sotto le acque del lago artificiale. Si trattava di infrastrutture importanti per lo spostamento veloce degli eserciti, come nel1859 per le Guerre di Indipendenza; sempre il grande córso fu responsabile dell'arresto diPapa Pio VII, suo prigioniero, il quale fu condotto nel maggio del 1812 in Francia tramite il Passo del Moncenisio, fatto questo che lo provò a tal punto che gli venne impartita l'estrema unzione.

Papa Chiaramonti comunque non perí e poté ritornare quasi al termine dell'epopea napoleonica sul trono di Pietro. Oggi la carrozzabile, nel tratto daSusa al Colle modificata in ampiezza rispetto all'origine a seguito dell'installazione della Ferrovia Fell e nella parte terminale traslata per la costruzione del grande sbarramento artificiale, costituisce la parte terminale dellaStrada statale 25 del Moncenisio e varia il suo nome dopo il valico inD 1006.
Dal 1902 viene disputata sul lato italiano del valico una fra le più antiche corse automobilistiche su strada in salita, laSusa-Moncenisio.

Nel1868 venne costruita lungo la strada del colle laFerrovia del Moncenisio con locomotive asistema Fell. La ferrovia venne smantellata alcuni anni dopo (1871) in occasione dell'apertura delTraforo ferroviario del Frejus. Sono ancora visibili, sulla strada che sale da Susa, numerosi manufatti (gallerie, muretti, ponti) di quella ferrovia. Nel 1947 con il trattato di Parigi il territorio del Moncenisio passò dall'Italia alla Francia e amministrativamente l'italiano Comune di Moncenisio si ridusse a un lembo di territorio intorno alla frazione diFerrera Cenisio, antico punto tappa per chi valicava il Colle.
Il Colle del Moncenisio nei secoli ha avuto una grande importanza militare. Con la cessione nel1860 dellaSavoia alla Francia è diventato il valico di confine tra i paesi. Ha quindi visto la realizzazione di grandi sistemi fortificati che dovevano difendere l'accesso al passo da un'eventuale azione nemica rivolta verso laValle di Susa, porta di accesso allaPianura Padana.
Nel1874-80 ilRegio Esercito creò laPiazza militare del Moncenisio, costituita dai forti in pietraCassa,Varisello eRoncia. A questi aggiunsero altre importanti batterie e fortificazioni, come laBatteria Pattacroce e laCaserma difensiva del Malamot, eretta sulla cima delmonte omonimo. I Francesi a loro volta costruirono su un'altura presso il vecchio confine ilFort de la Turra.

Nei primi anni delXX secolo il colle vide la costruzione delle due batterie corazzateLa Court eParadiso. Negli anni trenta, sotto il regimefascista, furono realizzate numerosi bunker per le opere in caverna delVallo Alpino. Nel 1940 il colle e le zone circostanti furono coinvolti nellaBattaglia delle Alpi Occidentali; ulteriori episodi bellici avvennero tra1944 e1945.Tutte le fortificazioni sono passate in territorio francese dopo le rettifiche di confine avvenute nel1947 in forza delTrattato di Parigi. Rimangono molti resti delle opere militari, viste ogni anno da centinaia di persone. Sconsigliata la visita per pericolo di crolli.
La zona del colle è anche un luogo interessante dal punto di vista delturismo nella stagione estiva, grazie alla possibilità di effettuare escursioni eciclismo.
La strada che attraversa la zona dell'altipiano del Moncenisio si tiene a mezza costa leggermente più in alto del colle stesso e raggiunge così l'altezza di 2.100 metri.
Nel periodo di chiusura invernale, la strada (RN 6) che dal colle scende sul lato francese, una volta innevata, diventa una pista da sci con il nome di"Escargot".
Il colle è presentato durante una bufera in un famoso acquerello del1820 del pittore ingleseWilliam Turner, intitolato"Passaggio del Moncenisio: bufera di neve", esposto al "Museum and Art Gallery" diBirmingham.

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