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Valchiavenna

Coordinate:46°15′N 9°24′E46°15′N,9°24′E
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Valchiavenna
StatiItalia (bandiera) Italia
Regioni  Lombardia
Province  Sondrio
Località principaliChiavenna,Prata Camportaccio,Samolaco,Gordona,Piuro
Comunità montanaComunità montana della Valchiavenna
Abitanti30.000 (2020)
Nome abitantivalchiavennaschi
Cartografia
Mappa della Valle
Mappa della Valle
Sito web
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

LaValchiavenna (Valciàvena indialetto chiavennasco[1]) è unaregione geograficaalpina attraversata dal torrenteLiro e dal fiumeMera, nell'estremo nord della regioneLombardia, e compone insieme allaValtellina e allaVal di Livigno laprovincia di Sondrio.

Tutti i comuni di questa regione (senza considerare la parte svizzera dellaval Bregaglia e il territorio a sud dellago di Mezzola) sono riuniti a livello sovracomunale nellaComunità Montana della Valchiavenna.

La forma della regione si può paragonare a una Y, divisibile in tre valli che convergono nell'eponima cittadina diChiavenna: la Valchiavenna propriamente detta, laValle Spluga e la Val Bregaglia (divisa in un terzo circa in territorio italiano e due terzi in territorio svizzero).

Descrizione

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Piano di Chiavenna

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La Valchiavenna propriamente detta (chiamata anche Bassa Valchiavenna e Piana/Piano di Chiavenna), che va daltrivio di Fuentes, nei pressi diColico, alla città eponima. Comprende i territori comunali diVerceia,Novate Mezzola,Samolaco,Gordona,Mese,Prata Camportaccio, la maggior parte del comune di Chiavenna e diversi insediamenti situati nella regione delPian di Spagna a sud dellago di Mezzola, occupata dai territori comunali diSorico eGera Lario inprovincia di Como eDubino in provincia di Sondrio. Ha una morfologia prevalentemente pianeggiante e si estende per22 km. Tra le tre diramazioni principali di questa regione è la più popolata, dato che ospita approssimativamente 22 000 persone, circa il 75% della popolazione della regione.

Il capoluogo della valle e dell'intera regione è Chiavenna. Vi è la sede dellacomunità montana. Nella bassa valle si trovano i comuni di Samolaco, comune sparso diviso nelle frazioni principali di Era, Somaggia e San Pietro, di Gordona, Prata Camportaccio e Mese. Tra Gordona e Mese, a mezza costa, si trova il paese diMenarola, ex comune soppresso nel 2015. Sullago di Mezzola si affacciano i comuni di Novate Mezzola e di Verceia.

Valle Spluga

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San Luigi Guanella

LaValle Spluga (da non confondersi con laVal di Spluga, tributaria dellaVal Masino; è chiamata anche Val/Valle San Giacomo, Valle del Liro e Val di Giüst invalchiavennasco), che porta dal termine del corso del Liro nei pressi di Chiavenna alPasso dello Spluga, dove si trova il confine italo-elvetico. Ne fanno parte i comuni diSan Giacomo Filippo,Campodolcino eMadesimo, importanti località turistiche. Ha una morfologia molto aspra e nella maggior parte del territorio fondovallivo è presente una sola strada asfaltata che colleghi tra loro i comuni della valle (SS36). È lunga22 km.

È la parte meno popolata della regione, con appena 1 800 abitanti, nonostante d'estate sia molto più popolata per via dei proprietari diseconde case in montagna e dei turisti.

Il comune più importante della valle è Campodolcino; le sue origini romane, apprezzabili in svariati luoghi del territorio, fanno coincidere il nucleo principale con quella che dagliantichi romani era denominataTarveszedo. È da menzionare la frazione di Fraciscio che ha dato i natali aDon Luigi Guanella.

Un cartello nel sentiero tra Fraciscio e Gualdera, nel comune diCampodolcino

È molto sviluppato anche il centro di Madesimo, importante stazione sciistica. La valle era in passato più conosciuta come Val San Giacomo, nome derivante dal comune diSan Giacomo (a cui si aggiunse il nome di Filippo per evitare omonimie).

Val Bregaglia

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LaVal Bregaglia (conosciuta anche come Valle del/della Mera o Maira in territorio svizzero, o anche solo Bregaglia) daChiavenna porta alPasso del Maloja passando per la frontiera di stato traItalia eSvizzera aCastasegna. È costituita da alcune parti del comune di Chiavenna (in particolare le frazioni di Campedello, San Carlo e Loreto) e dai comuni diPiuro,Villa di Chiavenna eBregaglia (senza contare il territorio oltre il passo del Maloja, che invece fa parte dell'Engadina). Ci vivono circa 5 000 persone.

Il primo comune della valle a est di Chiavenna èPiuro, suddiviso in 3 frazioni principali, in ordine di importanza Prosto, Borgonuovo e Santa Croce, e diverse località minori.

Il comune successivo èVilla di Chiavenna, dove c'è un lago artificiale, e diverse frazioni come che confina con laSvizzera presso la dogana diCastasegna, parte del comune diBregaglia, dove si può trovare uno deicastagneti più grandi d'Europa,Brentan. Nella valle si possono trovare svariate località turistiche, come le famose cascate del torrenteAcquafraggia in località Borgonuovo, ilPalazzo Vertemate Franchi a Cortinaccio di Prosto, e i caratteristici paesini alpini diCrana eSavogno. inclusa nel linguaggio comune come parte della Valchiavenna.

Geografia

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Presentazione geografica, altitudini e confini

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La Valchiavenna si trova incastonata nelleAlpi, circa al centro della catena montuosa, tra leAlpi Lepontine e leAlpi Retiche occidentali. Divide così leAlpi Occidentali dalleAlpi Orientali. Ha un andamento verticale, diversamente dalla direzione del crinale alpino. La sua conformazione è dovuta all'azione dei ghiacciai alpini dell'età antica.

L'altitudine della valle è varia: il Piano di Chiavenna è a circa 300m s.l.m.,Chiavenna è a390 m s.l.m., la Valle dellaMera staziona sui 450 -600 m s.l.m., la Valle Spluga varia molto, e termina con gli oltre2100 m s.l.m. delPasso dello Spluga.

La Valchiavenna confina con ilCanton Grigioni (inSvizzera) a nord, nord-est e ovest, con laValtellina a sud-est e con le province diComo eLecco a sud.

La Valchiavenna è parallela allaVal Mesolcina, valle di lingua italiana ma appartenente al Canton Grigioni. Nel comune di Piuro è compresa laValle di Lei, appartenente al bacino idrografico delReno. Questa, pur appartenendo politicamente ad un comune della Valchiavenna, geograficamente non ne fa parte.

Geomorfologia

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I ghiacciai dellaVal San Giacomo e dellaVal Bregaglia si univano nel luogo dove attualmente sorgeChiavenna, formando un'unica grande massa che arrivava fino allaValtellina. L'azione dei ghiacciai ha forgiato i versanti vallivi dando origine a valli ad "U” e costruito fenomeni come le “Marmitte dei giganti”, visibili nell'omonimo parco traChiavenna,Piuro ePrata Camportaccio e all'imboccatura dellaVal San Giacomo pressoMese. Il fondovalle è stato soggetto all'azione dei fiumiMera eLiro. In particolare all'azione di quest'ultimo ha creato la “gola del Cardinello”, solco scavato nella roccia tra Isola e Stuetta, nell'alta Vallespluga. Questa gola parte dalla diga del Lago di Montespluga e scende fino ai Torni, villaggio poco a nord di Isola, e fu storicamente importantissimo per collegare la Valle del Reno, e quindi il mondo germanico, con il Bacino idrografico del Po, quello italico. Venne famosamente utilizzato dalle legioni romane (che per prime scavarono un sentiero, lo stesso rimasto fino al giorno d'oggi), dailanzichenecchi e dall'esercito diNapoleone durante laCampagna d'Italia, il quale perse parecchi uomini e cannoni per via delle frane nella zona.

Il Piano diChiavenna invece fu spianato dalla Mera, che ha lasciato nel piano molto materiale alluvionale.
Inoltre sono presenti vari circhi glaciali, tra cui l'anfiteatro del torrenteSchiesone, pressoPrata Camportaccio.

Idrografia

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Il corso d'acqua più importante è laMera, fiume che nasce a2800 m s.l.m. inSvizzera (Val Marotz) e scorre in direzione est-ovest fino a Chiavenna. Unito altorrente Liro pressoMese, il fiume finisce poi nelLago di Mezzola che confluisce nelLago di Como. Poi c'è il torrente Liro, che nasce vicino al Passo dello Spluga e, insieme al torrente dellaVal Loga, che nasce dal ghiacciaio dellaVal Loga, si immette nel lago artificiale di Montespluga. La sua acqua alimenta vari impianti idroelettrici, e infine finisce nella Mera, presso l'abitato di Mese. Il corso del Liro e del fiume Mera dopo il congiungimento tra i due determina il confine traAlpi Lepontine eAlpi Retiche. I molti affluenti minori dei due corsi d'acqua formano varie valli laterali. Il Lago di Mezzola si trova nella bassa Valchiavenna ed è preceduto da un laghetto chiamato Pozzo di Riva. Il Lago di Mezzola è ciò che rimane dell'acqua delLario che occupava l'attuale Piano di Chiavenna, formato dai detriti della Mera portati verso il lago. Nel lago confluiva anche l'Adda, fino all'alluvione del 1520. Sono presenti in Valchiavenna numerosi laghi artificiali, creati per scopi idroelettrici.

Veduta del lago artificiale di Montespluga, comune diMadesimo, con la vecchia strada sterrata semi-sommersa dalle acque. Sullo sfondo uno degli ultimi tratti dellaStrada statale 36.

Alcuni di questi laghi sono i seguenti:

Nel territorio appartenente al comune di Piuro, nella Valle di Lei, vi è un grande lago artificiale, il Lago di Lei, che si trova nel bacino delReno. Le sue acque sono sfruttate dalla Svizzera, a cui appartiene il tratto del muraglione della diga, siccome in caso di attacco e distruzione di esso a venire inondate sarebbero le cittadine svizzere dell'Hinterrhein. La Svizzera ha così attuato uno scambio di territori e adesso può controllare la diga per la protezione civile.

Ghiacciai

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I ghiacciai formarono la morfologia della valle, ma sono ora ridotti a pochissimo territorio. Ora ne sono presenti circa una decina inValle Spluga e inVal di Lei e alcuni in Val Codera. NellaValle Spluga i più grandi sono quelli del Ferré, delSuretta (ormai più simili a nevai) e di Ponciagna.

Orografia

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La Valchiavenna, come tutte le valli alpine, possiede sul suo territorio vari monti più o meno alti. InVal San Giacomo il più importante è ilPizzo Stella (3163 m), il più alto è ilPizzo Tambò (3279 m), poi ilPizzo Ferré (3103 m), ilPizzo Suretta (3027 m, insieme al Tambò circonda il Passo dello Spluga), ilPizzo Quadro (3015 m). Nella Val Bregaglia il più importante è il Pizzo Galleggione (3107 m), nella bassa Valchiavenna ci sono ilPizzo Ligoncio (3032 m), ilPizzo di Prata (2727 m, domina con la sua mole la Val Schiesone, sopraPrata). Si può considerare appartenente al bacino vallivo ilPizzo Badile (3308 m).

Valichi

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Molto importante è ilPasso dello Spluga, che ebbe nei secoli scorsi molta rilevanza di traffici di merci e persone. Dal confine svizzero a Villa di Chiavenna si può andare all'altrettanto importante Passo del Maloja. Vi sono poi il Passo del Settimo, in Val Bregaglia, il Passo del Baldiscio, in Valle Spluga, e il Passo della Forcola, a conclusione della Valle della Forcola, situata sopraGordona. Si fanno notare anche il Passo del Turbine, tra il comune di Piuro e quello di Villa di Chiavenna, vicino al Lago dell'Acquafraggia, e il Passo di Lei, che dalla valle sospesa dell'Acquafraggia porta alla Valle di Lei.

Particolarità geografiche

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Tra le caratteristiche particolari della Valchiavenna vi sono la presenza di una grande palude presso il Lago di Mezzola, formata dallaMera, chiamata Pian di Spagna. Ora è un posto adatto al bird-watching: vi si possono osservare infatti vari uccelli acquatici. Altra caratteristica, già citata prima, è la presenza di numerose valli laterali.

Valle San Giacomo/Valle Spluga

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Lo stesso argomento in dettaglio:Valle Spluga.
L’antica bandiera della Valle San Giacomo. Riporta un'immagine del santo e il nome “Vallis S. Jacobi”

La Valle S. Giacomo (oggi più comunemente chiamataValle Spluga) è la zona più settentrionale della Valchiavenna ed è dislocata tra i 333m s.l.m. diChiavenna e i 2113m s.l.m. delPasso dello Spluga. La valle confina a ovest con il bacino del fiumeMoesa, affluente delTicino, e a est con il bacino delReno di Lei, affluente delReno posteriore. LaValle Spluga è centrale nell'arco delleAlpi ed è posta tra il solco delLago di Como a sud e la valle delReno a nord. Collega i centri diChiavenna eThusis, distanti in linea d'aria42 km. Le valli laterali di una certa rilevanza, da nord verso sud, sono le seguenti:

Destra orografica

  • Val Loga (si diparte da Montespluga)
  • Valle di Vamlera
  • Val Febbraro (si diparte da Isola, qui avvenne un tragico evento nell'agosto del 1999 dove tre ragazzine scout diVerona, di età compresa tra i 12 e i 13 anni, persero la vita travolte da un torrente in piena[2])
  • Val Schisarolo
  • Val d'Oro
  • Valle di Starleggia
  • Valle della Sancia
  • Valle del Drogo

Sinistra orografica

  • Val Scalcoggia (è la valle dove si trova Madesimo)
  • Val Rabbiosa (la valle del paesino di montagna e frazione di Campodolcino Frasciscio)
  • Valle delle Valene (chiamata anche Val d'Avero, ospita il paesinoomonimo)

La Val Scalcoggia e la Valle di Starleggia sono sospese sulla valle principale e i loro torrenti formano delle cascate all'immissione nella valle Spluga. La Val Rabbiosa e la Valle del Drogo finiscono invece il loro corso tramite una gola scavata dal proprio torrente. Nella valle sono presenti numerosi laghi e laghetti glaciali. Ad esempio i laghi dell'Angeloga, presso il Pizzo Stella, quelli attorno al Passo del Baldiscio, ilLago Emet (incastrato nella particolare conformazione dell'alto comune diMadesimo), il Lago Azzurro di Suretta (sulgruppo del Suretta) e di Motta (comune diCampodolcino). Ci sono molti laghi artificiali: a Montespluga, a Isola, aMadesimo (comune di Madesimo), e a Prestone (comune diCampodolcino). Inoltre c'è il lago di Truzzo, sulla sinistra orografica: si tratta di un lago naturale ampliato artificialmente. Il comune più popolato èCampodolcino. Importante è la cittadina diMadesimo, stazione sciistica. La valle è chiamata con vari nomi. Nel XII secolo d.C. fu nominata (nel documento più antico pervenuto fino ai giorni nostri) con il nome di “Valle Sancti Jacobi”. Localmente è chiamata semplicemente “Valle” e in dialetto “Val di Giüst”. In italiano è chiamata anche “Valle San Giacomo”, dal nome del primo comune che si incontra arrivando da Chiavenna,San Giacomo Filippo, che un tempo era il più importante. A oggi il nome più utilizzato è Valle Spluga.

Val Bregaglia

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Lo stesso argomento in dettaglio:Val Bregaglia.

La Val Bregaglia, chiamata anche Valle della Mera, è la valle percorsa dal torrenteOrlegna dal Passo del Maloja fino alla confluenza nelfiume Mera (chiamato Maira in Svizzera) a valle diCasaccia, e da qui fino alla confluenza del Mera con ilLiro. La valle si trova traVal di Lei e Val Madris a nord-ovest e la Val Codera a sud-est. L'aspetto dei versanti opposti è molto diverso: quello destro è ripido e pieno di rupi e valloni, mentre quello sinistro è poco ripido. Ci sono poche vallate profonde nei due versanti. Sul versante destro sopra Borgonuovo diPiuro e sotto il Pizzo di Lago si possono trovare ilLago dell'Acquafraggia, chiamato anche solamente Lago nel linguaggio comune della zona, e il laghetto di Piangesca. A Villa di Chiavenna si possono ammirare la cascata del torrente Zernone, il lago artificiale formato dalla diga e i caratteristici borghi di Giavera, Chete e San Barnaba; il comune include inoltre una vasta rete di alpeggi e monti sui due versanti della valle, di cui uno degno di nota è Malinone. La valle della Mera è divisa in tre comuni:Chiavenna,Piuro eVilla di Chiavenna, oltre aBregaglia in territorio svizzero.

Valchiavenna

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La Bassa Valchiavenna si disloca per buona parte sul Piano o Piana diChiavenna, ed è una penetrazione valliva posta a quota più bassa delle altre zone della regione. Con i suoi prolungamenti laterali, la bassa valle è posta tra: a ovest la Valle di Livo (appartenente allaVal Mesolcina,Svizzera), a nord-ovest laValle Spluga, a nord-est laVal Bregaglia, a est laVal Masino, e a sud-est laValtellina. La Bassa Valchiavenna fu scavata dall'unione dei ghiacciai dellaValle Spluga e dellaVal Bregaglia. I versanti sono levigati, e non sono presenti laghi alpini. Le valli laterali si immettono spesso nella valle principale con una gola (Val Bodengo, Val Codera e Val dei Ratti. Per aspetto le valli laterali sono aspre e selvagge (un esempio sono l'orrido scavato dal torrenteBoggia pressoGordona, e le valli più a sud, la Val Codera e la Valle dei Ratti. Il Piano diChiavenna circa 2000 anni fa era occupato dalle acque delLago di Como fino aSamolaco (da Summu Lacu = sulla sommità del lago). Nel corso del tempo le acque si sono ritirate e hanno lasciato spazio alPian di Spagna, zona umida situata nel territorio tra il Lario e ilLago di Mezzola. Il comune più popoloso è Prata Camportaccio (3504 ab.), situato nella parte settentrionale della valle, mentre il comune più popoloso della parte meridionale è Samolaco (2863 ab.). Gli altri comuni, in ordine di popolazione, sonoGordona (1953 ab.),Novate Mezzola (1881 ab.),Mese (1829 ab.) eVerceia (1062 ab.).

Storia

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Preistoria e Evo antico (Storia pre-romana)

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Durante laPreistoria la Valchiavenna era già conosciuta (e quindi abitata e frequentata), principalmente a causa della presenza delPasso dello Spluga. Le tribù di cacciatori-raccoglitori, nel periodo della conversione in pastori-agricoltori, stabiliscono vari sentieri passanti nella valle e presso ilPasso. Quando la conversione è terminata, queste popolazioni abitano il fondo-valle, e, nei mesi caldi, “portavano le bestie in alpeggio”, seguendo i sentieri creati in quel periodo. Alcuni di questi sentieri furono usati fino a qualche decennio fa dai pastori locali. In altaValle Spluga, sul Pian dei Cavalli sopra Isola, già da vari anni si stanno compiendo degli scavi archeologici. I lavori, diretti dal Prof. F. Fedele, hanno portato al ritrovamento di arnesi litici risalenti al 9000-7000 a.C., nel periodo Mesolitico. Nell'agosto del1993, presso il lago artificiale di Montespluga, fu trovata un'ascia-martello in pietra con un foro, risalente circa al 3000 a.C. Nello stesso posto, anni prima, nel1965, fu trovato un coltello con lama serpeggiante, risalente al 900 a.C. Il bronzo di cui è costituito proviene dalle miniere di bronzo pressoSalisburgo. Questo porta a pensare che allora esistevano già rapporti tra comunità di luoghi molto distanti tra loro attraverso ilPasso. I primi abitanti della valle furono probabilmente i Liguri, ma ai tempi della conquista romana gli abitanti erano i Reti. Essi erano della stessa stirpe degliEtruschi, oppure eranoEtruschi cacciati dallaPianura Padana daiGalli. I romani chiamavano “Clavennates” quelli della zona diChiavenna, e “Bergalei” quelli abitanti nellaVal Bregaglia e quindi della valle dellaMera. Nel 196 a.C. i romani conquistaronoComo, e nacquero così i contatti con le popolazioni retiche che vivevano sulle rive settentrionali delLago di Como. Venne costruita una strada imperiale che collegavaComo eChiavenna, chiamata “Clavenna”, passando anche per la stazione di “Summu lacu”, cioè “sulla sommità del lago”. La località corrisponde all'odiernaSamolaco, e il suo nome indica che ilLago di Como era più vasto a quei tempi, e si estendeva in parte del piano diChiavenna.

Età Romana

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Tra il 16 e il 14 a.C. i romani conquistarono la “Rezia” e il “Norico”, le regioni del basso centro-Europa, compresa la Valchiavenna. La strada romana traComo eCoira passava per tutte e due le attuali dogane traItalia eSvizzera (Spluga eMaloggia e delSettimo). Infatti, nell'"Itinerario diAntonino Pio", la strada è divisa in due aChiavenna: “Tra Curia (Coira) e Clavenna (Chiavenna) due strade.”. Nell'itinerario traChiavenna eCoira ci furono tre stazioni per il cambio dei cavalli: “Cunus Aureus”, forse presso Isola, “Tarvesede”, presso ilPasso, “Lapidaria”, nell'attualeSvizzera. Ci sono alcune testimonianze letterarie del passaggio dell'Esercito Romano per ilPasso dello Spluga. Per quanto riguarda la via d'acqua, l'attualeSamolaco era il porto mercantile posto alla sommità nord del Lago di Como. Risalgono al periodo romano (98-117 d.C.) delle monete trovate a Portarezza,Campodolcino, durante i lavori per l'invaso artificiale. La valle rimase sotto il dominio romano fino alla fine dell'Impero Romano d'Occidente, nel476. Dopo tale data, si diffuse il cristianesimo nella valle.

Medioevo

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Passata alRegno d'Italia, fece parte dell'Impero Carolingio e del territorio deiRe di Germania. Nel X secolo cominciarono i traffici commerciali per la valle, principalmente diretti alPasso dello Spluga.Chiavenna divenne così un centro importante per il transito delle merci. A certificarlo, è nel1030 la fondazione del comune diChiavenna, il più antico dell'attualeProvincia di Sondrio. Nell'Alto Medioevo viene attuato il sistema delle chiuse, che regolava i traffici commerciali in direzione delPasso dello Spluga, che dopo il1000 aumentano di numero. Intanto, nellaValle Spluga si insediano delle famiglie Walser, provenienti dallaSvizzera. Esse faranno costruire delle abitazioni nello stile, appunto, Walser. Degli esempi sono gli abitati di Mottaletta e Rasdeglia, sopra Isola. Il comune diChiavenna appartiene al Ducato di Svevia, sottoFederico Barbarossa. Nella lotta tra il Barbarossa e i Comuni dellaLega Lombarda,Chiavenna - insieme aComo - si schierò sempre dalla parte dell'Imperatore. Nel 1176, alla vigilia dellaBattaglia di Legnano, aChiavenna si incontrano il Barbarossa e suo cuginoEnrico il Leone. Il primo chiede aiuto militare al secondo, ma invano. Fu, probabilmente, il Barbarossa a donare al comune diChiavenna la cosiddetta: “Pace di Chiavenna”, una copertina dellaBibbia, prodotto dell'oreficeria renana, composta da oro e pietre preziose. Ora è conservata nel “Museo del Tesoro”, nei pressi della chiesa di San Lorenzo inChiavenna. Nel1226, per facilitare il trasporto delle merci per ilPasso dello Spluga, fu costruita una strada carreggiabile traCampodolcino eMadesimo. Intanto, dall'inizio dell'XII sec. la valle fu soggetta al comune diComo, anche se continuava ad avere una propria autonomia amministrativa. Nel1240 circa iniziano i passaggi per ilPasso del San Gottardo che, nel XIX secolo, supererà d'importanza loSpluga con il traforo del1882.

Entrò nelle complesse vicende della lotta per laSignoria di Milano tra iDella Torre e iVisconti.

Nel1269 fu catturato daCorrado VenostaVon Matsch (feudatario delCastello di Boffalora sopraMadesimo)RaimondoVescovo di Como ed esposto in una gabbia al pubblico ludibrio aSondalo inValtellina. Venne poi liberato dalle milizie del fratelloNapoleone della Torre che distrussero il castello il 25 settembre1273.

Nel1335Azzone Visconti si impadronisce del vescovado diComo, compresa la Valchiavenna. La dominazione è mal tollerata, la popolazione si ribella e chiede aiuto aPapa Gregorio XI. Il suo intervento porta a una riconciliazione delle due parti. Nel1402 muoreGian Galeazzo Visconti e la Valchiavenna è ceduta in feudo aBaldassarre Balbiani. Egli fa costruire il suo castello aChiavenna, situato nell'attuale Piazza Castello. Nel1473 il Duca diMilano obbliga il passaggio delle merci del suo ducato per ilPasso dello Spluga.Nel 1477 risulta essere podestà il Cavaliere Aulico Gio Giacomo Vismara, Gentiluomo Regio e consigliere segreto del Duca di Milano. Tra il1488 e il1497, su ordine diLudovico il Moro, vengono costruite le mura attorno aChiavenna, che diventa così il primo centro fortificato dell'attualeProvincia di Sondrio. Le mura si erano rese necessarie per difendersi dai saccheggi degli abitanti delleTre Leghe grigionesi.

Età moderna (dominazioni francese, grigione e conflitti religiosi)

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Durante l'intera dominazione milanese, i borghi diChiavenna ePiuro divennero luogo di scambi commerciali e culturali tra le zone artigianali ed industriali dellaSvizzera e dellaGermania e l'area milanese-comasca. Proprio per le intense attività commerciali che vi risiedevano, la cittadina diChiavenna si sviluppò urbanisticamente: il tratto per loSpluga era costituito dall'attuale via Bossi, quello per i passi delMaloggia e delSettimo dall'odierna Via Dolzino. Nel1500Luigi XII,Re di Francia, conquista ilDucato di Milano e quindi la Valchiavenna. Le dominazione dura 12 anni, fino a quando leTre Leghe grigie conquistano tutto il territorio dell'attualeProvincia di Sondrio. La Valchiavenna, per la sua importanza a causa dell'enorme traffico di merci che vi transitavano, godette di alcuni privilegi rispetto ad altri territori soggetti ai Grigioni. Un esempio è la forma statutaria molto più autonoma rispetto ad essi. Nel1520 un'alluvione dell'Adda cambia il corso del fiume valtellinese. Fino ad allora infatti l'Adda sfociava nelLago di Mezzola, e l'alluvione deviò il suo corso fino a portare la foce direttamente nelLago di Como. Intanto, i Grigioni governano la Valchiavenna, laValtellina e la Contea diBormio in modo ambiguo. Rispettano infatti gli statuti già in vigore nelle valli, ma i loro funzionari commettono abusi di vario genere. Per calmare gli animi della popolazione soggetta viene istituito, nel1620, un tribunale per i criminali politici. Il provvedimento ha l'effetto contrario. Aggiunto all'odio religioso per aver diffuso il protestantesimo nelle cattolicissime valli chiavennasche, sondriesi e bormiesi, provoca quindi un'insurrezione che scaccia i Grigioni, che non avviene però in Valchiavenna, che rimane sotto il dominio elvetico. Per risolvere i problemi, i Grigioni proclamano la libertà di culto in tutti i loro territori. Nel1571 muore aChiavenna l'umanista diModenaLodovico Castelvetro, residente nel capoluogo valchiavennasco già da qualche anno. Tredici anni dopo i comuni della Valle della Mera diventano due:Villa di Chiavenna si scinde daPiuro. Quest'ultimo comune, il 4 settembre1618, viene investito da una frana che seppellisce l'intera cittadina e uccide buona parte dei circa 1 000 abitanti. Il comune era centro di lavorazione della pietra ollare, attività una volta molto diffusa in valle, e del commercio della seta. Nel frattempo, la Valchiavenna era diventata zona di passaggio obbligata per i trasporti delle merci dalle zone più industrializzate d'Europa (dallaToscana alleFiandre, dallaPianura Padana alla zona delLago di Costanza), come i porti diGenova eVenezia, che manteneva contatti con i Grigioni per conto della sua Repubblica, anche attraverso la “Strada Priula”, aperta nel1593, che collegavaBergamo eMorbegno, ma aveva un prolungamento nella Valchiavenna. Nel1629 passano in valle iLanzichenecchi diFerdinando II e diffondono la peste. Vent'anni dopo finisce una guerra quasi ventennale (culminata nel Sacro Macello di Valtellina) scoppiata per i motivi religiosi già noti nel secolo prima. Secondo gli accordi, il capitolato milanese restituisce i territori dellaValtellina e della Contea diBormio ai Grigioni, a patto che non ci abiti nessun protestante.

Età contemporanea (Napoleone, dominazione austriaca)

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Nel1797 finisce definitivamente la dominazione elvetica perValtellina e Contadi.Napoleone, con laPace di Campoformio, costituisce laRepubblica Cisalpina, di cui fanno parte i territori dell'attualeProvincia di Sondrio. Gli austriaci occupano però la Repubblica nel1799. I francesi la riconquistano dopo due anni e la legano alla Repubblica italiana (1802-1805) e poi al Regno d'Italia (1805-1814). I Grigioni però non si rassegnano: vogliono riconquistare la valle, insieme allaValtellina. Il 27 aprile1814 l'esercito delle Tre Leghe discende suChiavenna dal confine bregagliotto: trovando la valle già occupata dagli austriaci, si ritirano. AlCongresso di Vienna del1815 viene inviato come rappresentante della Valchiavenna il borghese chiavennasco Girolamo Stampa. Egli chiede (e ottiene) l'annessione alRegno Lombardo-Veneto della Valle. La valle, per la prima volta, viene unita amministrativamente allaValtellina e alla contea diBormio, per formare laProvincia di Sondrio.Nel1818 gli austriaci costruirono la strada carrozzabileChiavenna-Passo dello Spluga, modificata nel1822. Nel1838 fu costruito il tratto di strada sul Sengio, ovvero il pendio scosceso traCampodolcino e Pianazzo, in comune diMadesimo. L'ultima modifica al tracciato fu quella del1930 presso la piana di Montespluga per la costruzione del bacino artificiale.

Risorgimento

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Durante il dominio austriaco il pensiero diGiuseppe Mazzini si diffonde. Tra gli esponenti c'è il chiavennascoMaurizio Quadrio. I fatti del1848 sono vissuti attivamente dalla popolazione della Valchiavenna. Il 19 marzo arriva in valle la notizia dell'insurrezione milanese. Così, un gruppo di uomini, tra cuiFrancesco Dolzino, Giuseppe De Giorgi e Cirillo Tunesi, disarmano la gendarmeria austriaca e cacciano i governatori. La popolazione fa festa per le strade. Il 20 marzo, una domenica, l'Arciprete della chiesa di San Lorenzo aChiavenna, Giovan Battista de Picchi, benedice la bandiera della rivoluzione mentre in Piazza Fontana (oggi Piazza Pestalozzi, nel centro di Chiavenna) viene eretto un monumento chiamatol'albero della libertà. Il 29 maggio viene fatta una consultazione provinciale per l'unione alRegno di Sardegna. AChiavenna ci sono solo tre voti contrari. Ma quando l'esercito piemontese perde gli alleati, tutto va in fumo: dopo l'Armistizio di Salasco aVigevano, gli austriaci tornano nella valle e in tutta laLombardia. Continuano comunque le insurrezioni. Nell'ottobre del1848 vengono ancora cacciate le autorità austriache e, precisamente il 22 ottobre, viene ripiantatol'albero della libertà. Poi un gruppo di volontari guidati daFrancesco Dolzino si porta all'imboccatura della Valchiavenna, pressoVerceia. Sperando in un'insurrezione generale dell'interaLombardia, resistono sei giorni all'esercito austriaco, intervenuto per la repressione. A comandare quelle truppe c'era il generaleJulius Jacob Haynau, già repressore dell'insurrezione bresciana. Egli comanda il saccheggio e la distruzione diVerceia, subito eseguito. Avendo paura, il comune di Chiavenna gli manda incontro una delegazione che gli spiega il “sincero pentimento della città”. Ma come al solito le scuse non bastano mai. Il 29 ottobreHaynau entra a Chiavenna e annuncia lo sconto della pena ad una multa di “20.000 lire austriache”. L'anno dopo (1849) si chiude definitivamente laprima guerra di indipendenza.

Seconda guerra di indipendenza e annessione al Regno d'Italia

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Nel1859, con laseconda guerra di indipendenza, molti valchiavennaschi si arruolano nell'esercito piemontese. Insieme ai francesi, l'esercito in questione batte gli austriaci aMombello (20 maggio),Pastrengo (30-31 maggio) e aMagenta, il 4 giugno. Il giorno dopo laProvincia di Sondrio è annessa ufficialmente alPiemonte e il comune diChiavenna chiama i suoi giovani alle armi. Il 24 giugno, traSan Martino eSolferino, si combatte la battaglia decisiva tra franco-piemontesi e austriaci. Tra i caduti c'è il valchiavennasco diciassettenne Pietro De Stefani. A commemorarlo c'è ora una lapide nel cimitero diChiavenna. Tornando alla battaglia, la vittoria è dei primi, e laseconda guerra di indipendenza si conclude così. Infatti, l'11 luglioNapoleone III firma l'armistizio con l'Austria e solo laLombardia viene ceduta alRegno di Sardegna quando invece, come pattuito daCavour con l'Imperatore diFrancia doveva essere annesso anche ilVeneto. La Valchiavenna, insieme a tutta laLombardia, viene quindi unita alRegno di Sardegna, e successivamente, con l'Unità d'Italia, diviene parte delRegno d’Italia.

Calo dei traffici passanti per la valle

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Una delle conseguenze dell'annessione alRegno d’Italia fu il calo dell'importanza commerciale della valle, a causa del governo, favorevole ad altri tracciati (quelli piemontesi). Nel1882 arriva il colpo di grazia: l'apertura del Traforo del San Gottardo. Inutile poi l'apertura della linea-ferroviariaColico-Chiavenna nel1886.

Alluvione della Valchiavenna

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Nel settembre del1927 la Valchiavenna fu vittima di una drammatica alluvione che interessò laMera, iltorrente Liro e i loro affluenti maggiori. Fortunatamente non ci furono vittime, ma i danni furono pesanti, a causa del fatto che i fiumi erano sprovvisti di argini, che furono costruiti, proprio per evitare che si verificasse un'altra alluvione, negli anni '30. L'alluvione interruppe i passaggi per la valle, l'abitato diCampodolcino fu in gran parte sommerso. Fu interessata anche laValtellina, nel primo tratto della sua bassa valle (Sondrio-Morbegno).

Nello stesso anno, inoltre, alla presenza dell'allora PrincipeUmberto I viene inaugurata la centrale idroelettrica diMese, la più grande della valle, che allora era l'impianto idroelettrico più potente d'Europa

Resistenza in valle

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Dopo l'8 settembre 1943 agli ex-soldati e ai giovani di leva della valle si presentarono le seguenti possibilità di sopravvivenza: vivere rintanati in casa propria, scappare inSvizzera, vista la vicinanza al confine, ma non sempre si veniva accettati, oppure rifugiarsi nelle baite di montagna. Molti scelsero quest'ultima possibilità, e nacquero così i primi nuclei partigiani, aiutati da sacerdoti, amici e parenti dei componenti, che portano cibo e informazioni sul corso dei fatti. In Valchiavenna si distinse l'opera di alcuni sacerdoti che aiutarono gruppi di ebrei a fuggire in Svizzera e perseguitati politici. Un esempio: prima della Liberazione del 25 aprile nella “Casa Alpina” di Motta sopraCampodolcino vennero ospitati sotto mentite spoglie vari ebrei poi fuggiti in Svizzera. Dopo la Liberazione, invece, a Motta si rifugiarono molti ex-fascisti repubblichini. Tempi duri per la popolazione, si fa uso del baratto visto che il denaro non ha più valore, alcuni si dedicano al contrabbando. Intanto, i partigiani continuano la loro azione, mentre nell'inverno del 43/44 i nazi-fascisti diminuiscono la loro presenza in Valle Spluga, ritirandosi a Chiavenna. Il grosso dei partigiani ne approfitta e risale la valle del Liro. I tedeschi e le Brigate nere sono intenzionati a trattenere i partigiani in valle, per favorire l'ingresso inValtellina della colonna fascista, per organizzare l'ultima resistenza. Il piano non riuscì,Mussolini viene catturato e giustiziato, mentre, ormai alla fine della guerra, già persa anche nella sua seconda parte, scappano al confine alcuni tedeschi, con familiari dei ministri dellaRepubblica di Salò, a cui fu impedito il trapasso del confine. Nei giorni precedenti il 25 aprile i nazi-fascisti scatenano una grande offensiva contro i partigiani. I tedeschi sulla sponda destra, le Brigate-nere sulla sinistra della Valle Spluga, con una morsa a tenaglia. All'Angeloga, in alta Valle Spluga avviene l'ultimo scontro, con due vittime partigiane e molti feriti. Il 25 aprile le Brigate nere e i tedeschi ricevono l'ordine di scendere a Chiavenna, dato loro dopo aver saputo della cattura del Duce. La resa è vicina. Due giorni dopo, il 27 aprile, i fascisti sono tutti alla “Specola”, edificio presso la stazione ferroviaria, e i tedeschi tutti in un albergo in Piazza Castello. Per evitare uno scontro a fuoco serve un mediatore: il compito fu affidato all'allora Arciprete di Chiavenna Don Pietro Bormetti, nonostante l'opposizione dei partigiani di fede anti-clericale. L'Arciprete si comportò bene, i nazi-fascisti si arresero.

Economia

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Un tempo l'economia della valle era fondata sui traffici commerciali in direzione dellaSvizzera, dovuti alla posizione favorevole. Quando nell'800 essi diminuirono sostanzialmente, la cittadina diChiavenna subì un minore sfavore del resto della valle, dovuto ad una presenza di consolidate industrie. Proprio in quegli anni (1880 circa) cominciarono infatti dei forti flussi migratori dagli altri paesi della valle che, come si è detto prima, avevano subito un maggiore sfavore dalla drastica diminuzione dei passaggi commerciali. L'agricoltura a quel tempo era povera e arretrata, perché il Piano diChiavenna, a sud della valle, doveva essere ancora in gran parte bonificato. I flussi migratori maggiori erano diretti verso l'Argentina, l'Australia e laCalifornia. Oggi, visti i profitti e la vicinanza, molti valchiavennaschi lavorano inSvizzera.

Settore primario

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Oggi nel Piano diChiavenna sono presenti vari stabilimenti per l'allevamento bovino e, in modo minore, caprino. Quindi il terreno del Piano diChiavenna è utilizzato per il pascolo animale, alle coltivazione e allo sfalcio per produrre fieno. I prodotti dell'allevamento sono specialmente:

  • latticini: formaggi come la Magnóca, ilBitto e vari altri tipi, anche caprini
  • carni lavorate: labrisaola, laspaléta, ilviolìn (detto anche "violino di capra"[3] trattandosi di un prosciutto di carni di capra) e ibastardèi.

Settore secondario

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L'industria è abbastanza fiorente. Il suo sviluppo, avvenuto nel XIX secolo, ha portato alla creazione di due tipi di lavorazione destinate al mercato nazionale: quella della filatura del cotone e quella della produzione della birra. Alla fine dell'800, erano presenti ben sette birrifici nella valle (uno di essi era ospitato nell'edificio dell'attuale Biblioteca della Valchiavenna, aChiavenna). L'attività della filatura sopravvisse fino al1932, mentre quella della produzione di birra fino agli anni '50, dopo il trasferimento degli impianti. Ultimamente, però, sono sorti nella bassa valle dei piccoli impianti di produzione artigianale della birra. AGordona è presente inoltre la fabbrica della rinata Birra Spluga. È già scomparsa da vario tempo la lavorazione della pietra ollare, già conosciuta ai tempi dei Romani. Il cuore pulsante dell'industria della Valchiavenna è nell'area industriale diGordona. Qui sono presenti industrie meccaniche, edilizie, del vetro… Oltre alla fabbrica della Birra Spluga, aGordona è presente una fabbrica di articoli sportivi in legno che, quando venne fondata aChiavenna era la prima fabbrica di sci inItalia. Per quanto riguarda le industrie alimentari, presso l'area industriale diGordona è presente un allevamento di pollame, conosciuto anche nazionalmente. Incastonata traChiavenna ePrata Camportaccio vi è una fabbrica di pasta, che produce anche prodotti valtellinesi (basta citare iPizzoccheri). In Valchiavenna vi sono alcune cave per l'estrazione di vari minerali, come il granito detto “Sanfedelino”, per la vicinanza di una delle cave al tempietto dedicato aSan Fedele di Como sulle rive delLago di Mezzola. La Valchiavenna è ricca di bacini idrici artificiali. Essi producono molta energia elettrica, utilizzata specialmente inLombardia.

Turismo

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Il turismo è un'importante fonte di reddito e può contare su molte attrattive, non solo legate alla montagna.Chiavenna è meta di turismo storico, e riscuote successo la Sagra deiCrotti, nata nel1956, che vi si tiene nella prima metà di settembre. Gli alpeggi montani sono diventati luogo di villeggiatura estiva per molti turisti, mentre d'inverno sono molto frequentate le piste da sci. Esse sono situate in gran parte aMadesimo (famoso è il cosiddetto “Canalone”, sulPizzo Groppera) e nel territorio di Motta, località in comune diCampodolcino, raggiungibile con una funicolare dal capoluogo dellaValle Spluga o con una strada carrozzabile daMadesimo. In quest'ultimo centro si tennero, nel1911, le prime gare di sci inItalia. I due comuni principali della valle superiore, a causa del turismo, hanno subito un intenso sviluppo urbanistico. Turista illustre nellaValle Spluga fuGiosuè Carducci, che frequentò la valle dal1888 al1905 e, visitando i suoi vari paesaggi, scrisse varie poesie su di essi. PressoGordona si può praticare il freeclimbing e il canyoning lungo la gola del torrenteBoggia, mentre aPiuro è molto frequentata la zona vicino alla cascata dell'”Acquafraggia”. Presso Novate Mezzola c'è illago di Mezzola, noto lago di origine glaciale e meta turistica.

Il territorio della valle appartiene allaDiocesi di Como.

Infrastrutture

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La Piana di Chiavenna è attraversata dallastrada statale 36 del Lago di Como e dello Spluga, dallastrada provinciale 2 di Trivulzia e dallaferrovia Colico-Chiavenna. Le strada provinciale nasce come diramazione dalla strada statale a Novate Mezzola e finisce riunendosi con la strada statale in Largo dei Valichi Alpini Antonino Pio, anche chiamata nel linguaggio comune "4 strade", aChiavenna; durante questo percorso la strada si dirama tre volte, formando la SP2 dir/A, dir/B e dir/C, per ricollegarsi alla strada statale prima del termine a Chiavenna. Qui laSS 36 continua attraverso laValle Spluga fino all'omonimo passo mentre nello stesso punto inizia lastrada statale 37 del Maloja, che percorre laVal Bregaglia fino al confine italo-svizzero per poi proseguire in Svizzera comeStrada principale 3.

Nella Valle Spluga l'unica strada di fondovalle è la statale 36, tranne sopra Campodolcino dove è presente anche la strada provinciale 1 di Isola, che si dirama dalla strada principale a Campodolcino, porta fino al paese di Isola per poi riscendere e terminare nei pressi della galleria che porta a Madesimo.

Note

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  1. ^ AA. VV.,Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani., Milano, Garzanti,ISBN 88-11-30500-4.
  2. ^Torrente travolge tre ragazze scout Dormivano sulle palafitte Spazzate via due tende[collegamento interrotto], suricerca.gelocal.it.
  3. ^Maurizio Bertera, "Dalle Alpi alla Sicilia C'è un pane e salumi per tutti", suIl Giornale del 4 maggio 2019, p. 28

Bibliografia

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Alcune informazioni nelle sezioni di storia, geografia ed economia sono elaborazioni di appunti tratti da:

  • Tesi di laurea di Giorgio Succetti, presentata alla Facoltà di architettura alPolitecnico di Milano nell'anno 93/94;
  • Valentina Vezzosi, Guido Scaramellini e Guglielmo Scaramellini, “Guida turistica della Valchiavenna”, tipolitografia Rota (ora tipografia Rotalit),Chiavenna 1986;
  • Giovanni Giorgetta, “Chiavenna ricorda nel 1849 i caduti per l'indipendenza italiana”, contenuto in “Clavenna”, il bollettino del centro di studi storici valchiavennaschi, anno XLV (2006);
  • “L'Arciprete Pietro Bormetti e il suo tempo”, di Don Siro Tabacchi, tipografia Rotalit,Chiavenna 1997.
  • Anonimo,Da Chiavenna a Coira nei Grigioni lungo la nuova strada dello Spluga [1826], con testo originale inglese e 13 litografie a colori dell'epoca di F. Calvert su disegni di G. Clowes, a cura di Tiziana Nava, tr. it. di Silvia F. Nava, prefazione di Guido Scaramellini, Viennepierre, Milano 2006

Voci correlate

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