Nel1014, con la creazione delladiocesi di Bobbio, divenne quindifeudo del vescovo di Bobbio, che a loro volta lo infeudarono a rami del casato deiMalaspina. La località, al confine tra le sfere di influenza dei vescovati diTortona eBobbio, fu acquistata nel1029 dal marchese Ugo, della stirpe degliObertenghi, e da lui giunse in eredità al nipote Alberto da cui discesero i Malaspina. Nelle successive suddivisioni ereditarie della famiglia si definì un ramo di Oramala, detto poi diGodiasco, che a sua volta si suddivise in cinque rami: uno ebbe il dominio su Oramala, un altro quello suValverde, cui faceva capo Sant'Albano.
NelXVII secolo tutto l'attuale comune, con altre terre adiacenti, era compreso nel Marchesato di Godiasco, che era una delle principali giurisdizioni separate, dotate di larga autonomia, aggregate all'Oltrepò Pavese. Era gestito in regime consortile dalle innumerevoli ramificazioni della casata malaspiniana. Nel territorio attuale di Val di Nizza si distinguevano tre comuni: Valdinizza, Oramala e Sant'Albano, che sopravvissero all'abolizione del feudalesimo nel1797.
Nel1817 il comune di Oramala, un tempo il centro principale della zona ma ormai decaduto dopo la fine della signoria malaspiniana, fu aggregato a Val di Nizza. Sant'Albano, che dopo l'unità d'Italia aveva preso il nome diSant'Albano di Bobbio (CC I211), fu soppresso e unito a Val di Nizza nel1929.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 28 ottobre 1982.[5]
«Tagliato: il primo d'argento, alcastello di rosso, murato di nero, fondato su di un monte di verde; il secondo d'azzurro, caricato di una pera, un grappolo d'uva, unaspiga di grano, una mela, un fungo e una castagna tutti d'oro e ordinati lungo la partizione. Ornamenti esteriori da Comune.»
Questo paese fa parte del territorio culturalmente omogeneo delleQuattro Province (Alessandria,Genova,Pavia,Piacenza), caratterizzato da usi e costumi comuni e da un importante repertorio di musiche eballi molto antichi. Strumento principe di questa zona è ilpiffero appenninico che accompagnato dallafisarmonica, e un tempo dallamüsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.