| Val Seriana | |
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| Località principali | Vedi apposita sezione |
| Comunità montana | Comunità montana della Valle Seriana |
| Altitudine | da 280 a 3 052m s.l.m. |
| Cartografia | |
| Sito web | |
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LaVal Seriana (ancheValle Seriana oValseriana eÀl Seriàna indialetto bergamasco[1], toponimo derivante dal nome del fiume da cui è attraversata: ilSerio) è unavallata dellaLombardia centro-orientale situata inProvincia di Bergamo. Territorialmente posizionata nellePrealpi Lombarde(più precisamente nei gruppi dellePrealpi Bergamasche edelleAlpi Orobie) a Sud inizia in corrispondenza delMonte Bastia e del colleMaresana che si elevano rispettivamente nei comuni diVilla di Serio ePonteranica mentre il limite settentrionale è marcato dalla sorgente delSerio situata sulMonte Torena.
In essa confluiscono numerose valli laterali come laVal Gavarnia, laValle del Lujo, laValle Rossa, laVal Gandino, laVal Vertova, laVal del Riso, laValcanale, laVal Sanguigno, laVal Sedornia, laVal Bondione, laVal Cerviera e dal punto di vista storico-culturale anche laVal Borlezza che si dirama dall'altopiano di Clusone verso illago d'Iseo e laVal Camonica (anche se geograficamente è tributaria di quest'ultima).
I primi insediamenti in Val Seriana risalgono al VII millennio a.C., quando l'uomo inizia a stanziarsi anche nelle zone di alta quota precedentemente inaccessibili a causa delleglaciazioni. Le presenze umane aumentano nel III millennio a.C. durante la cosiddettaetà del rame quando l'uomo vive in grotte e ripari presenti ancora sul territorio; ne sono esempio le grotte adAviatico il "Bus de la Scabla" e "Corna Altezza".
È con l'età del ferro che le presenze s'intensificano maggiormente nei territori diCastione della Presolana,Colzate,Gazzaniga,Clusone,Casnigo eParre dove vengono creati veri e propri insediamenti. Proprio a questo periodo risale la dominazionegallica che contribuisce alla modifica del territorio e introduce nuovi metodi di costruzione dei villaggi. NelII secolo a.C. il Nord Italia viene conquistato daiRomani che avviano il processo di romanizzazione dando al territorio bergamasco una ben definita configurazione giuridico-politica: il territorio viene suddiviso inpagi evici e si verifica lo spostamento della maggior parte della popolazione dalle zone di alta montagna verso il fondovalle dove si sviluppano i primi centri romani diAlbino,Nembro eAlzano Lombardo.
Con il sopraggiungere delle invasionibarbariche nella valle si verificano distruzioni e razzie mentre la vita politica e sociale non viene modificata in quanto gli eserciti barbari non si stanziano nei territori bergamaschi e non li sottomettono. Nel568 il Nord Italia subisce l'invasione da parte deiLongobardi che occupano anche la Val Seriana e fondano numerosi accampamenti militari e villaggi, mentre nel774 il territorio diventa di dominio deiFranchi capeggiati daCarlo Magno, di questo periodo non restano comunque grandi testimonianze. Fu il re franco a infeudare i territori della valle almonastero di San Martino di Marmoutier, aTours venendo poi ripresi nel 1026 dalvescovo di BergamoAmbrogio II.[2][3]
I primi documenti recanti i toponimi della Val Seriana risalgono a periodi compresi tra l'VIII e ilX secolo:Albine (898, Albino),Alesano (919, Alzano Lombardo),Colgiate (928, Colzate),Floriano (840, Fiorano al Serio),Candino (774, Gandino),Gagianiga (830, Gazzaniga),Leufo (993, Leffe),Sancti Martini sita Nembro (830, Nembro),Larianica (881, Ranica),Sarrio (882, Serio),Vila (856, Villa di Serio).
Durante l'età comunale, dalla fine dell'XI fino alXIII secolo, la Val Seriana conosce un periodo di grande splendore soprattutto dal punto di vista commerciale e politico; nascono nuove forme di vita culturale, religiosa e artistica. Anche il paesaggio naturale subisce profonde modifiche a causa della diffusione dei dissodamenti delle colline lungo il fiumeSerio e nelle valli laterali e si avvia una vera e propria "agrarizzazione" del territorio, ampliando la coltivazione di prodotti, quali ilmiglio, ilfrumento, lasegale,fave erape.Questa agrarizzazione del territorio, fu resa necessaria per soddisfare le richieste alimentari della popolazione in forte crescita. Nacquero numerosi villaggi dettiburgi (potestas comunis burgi de Nimbro et de Alzano,1303), ma anche villaggi fortificati detticastra (a Gandino, Cene e Albino).
Un'ulteriore evoluzione, questa volta a livello sociale, si ebbe tra ilXII e ilXIII secolo: documenti attestano la creazione e l'esistenza di numerosi statuti civili. Esempi in tal senso sono conservati a Vertova, Leffe, Gandino, Albino e Casnigo. Ma la vita del tempo era resa particolarmente turbolenta dai violenti scontri tra schieramentighibellini e guelfi. I primi, che appoggiavano l'imperatore del Sacro Romano Impero, avevano come riferimento le famiglieSuardi, Mozzi, Lanzi e, a intermittenza, iColleoni. I secondi invece, con capo le famiglie dei Rivola, dei Comenduni e dei Borghi, con posizioni filo-papali.
Gli scontri fra queste fazioni si verificarono con un'intensità tale da avere pochi eguali nelle altre zone della regione intera. Le cronache infatti ricordano tragici eventi, accaduti nel1315 e raccontati daAlbertino Mussato, in cui persero la vita centinaia, forse migliaia, di persone. Si racconta che i guelfi assaltarono il paese di Nembro, perpetrando saccheggi ed efferati delitti. Di conseguenza i ghibellini andarono alla riscossa, provocando ulteriori carneficine. La guerra era pressoché continua, con attacchi e contrattacchi, agguati e rappresaglie, sconvolgendo tutto il territorio della valle.
Nonostante questo, il commercio della zona crebbe, grazie soprattutto all'industria laniera: Albino, Gandino e Vertova, risultavano essere piazze importanti per il settore, anche grazie a un prodotto denominatopanno bergamasco, che, pur non essendo di grande qualità, era estremamente competitivo sul mercato di tutto il Nord Italia. Oltre all'industria laniera si svilupparono altri arti e mestieri, in qualche modo a essa legati: i fabbri (ferarius) per la costruzione e manutenzione di telai, gli arrotini (cortelarius), i calzolai (caligarius), i sarti (sartor), i tessitori (textor) e le ricamatrici (recamatrix).
Nel periodo visconteo la Val Seriana migliorò la propria economia, grazie ai provvedimenti presi dalla nuova signoria in favore dei commerci. Si ebbe anche un miglioramento della produzione di tessuti, tanto che questi vennero richiesti da esponenti della nobiltà e della politica.Nonostante questo l'economia ebbe gravi ripercussioni a causa del protrarsi degli scontri tra fazioni guelfe e ghibelline, ma anche a causa di una crisi generale che colpì, nelXIV secolo, gran parte dell'Europa, a causa di pestilenze e carestie. Numerose ondate di peste, concentrate nella seconda metà del secolo, provocarono perdite umane stimate attorno alle ventimila unità, come riportato dalChronicon bergomense.
Nel1365 un editto visconteo concesse alla valle Seriana un'autonomia amministrativa e fiscale dalla città diBergamo, fino ad allora mai posseduta. Queste parole sancirono gli accordi
Con ilXV secolo si verifica la fine delle signorie, e il territorio viene assoggettato allaRepubblica di Venezia nel1428.


L'arrivo della Serenissima portò alla valle notevoli cambiamenti. In primo luogo si verificò il disfacimento delle truppe ghibelline e la conseguente espulsione delle relative famiglie dalla provincia (vedi lafamiglia Suardi), che non volevano accettare la nuova dominazione. La Val Seriana, ormai considerata terra di San Marco, possedeva centri urbani in piena espansione economica e demografica: Gandino, Alzano, Nembro e Albino ne sono un esempio. Un'espansione favorita da un accentramento economico che faceva capo aVenezia stessa, garantendo lo scambio di prodotti.
Le attività che risentirono positivamente della nuova rete commerciale furono principalmente le attività manifatturiere.Casi importanti erano i paesi di Leffe e Gandino, dove la produzione di coperte è rimasta importantissima.
Il capitanoMichele Foscarini (18 settembre1585) così descrive questo fenomeno:
NelXVII secolo cominciò il declino per questa attività.
Le cause furono la concorrenza straniera, la chiusura dei tradizionali mercati e l'avvento di nuove pestilenze. Lapeste, arrivata nel1630, ebbe effetti devastanti sull'intera popolazione che in alcuni paesi venne addirittura dimezzata.L'economia della valle poté in seguito risollevarsi grazie a nuove innovazioni, tra cui i filatoi. Questi permisero la nascita dell'industria della filatura della seta, che utilizzava l'acqua prelevata dal Serio, e soppiantò i lanifici.

Il volto della Val Seriana, dal termine della dominazione veneta, avvenuta nel1797, all'avvento dell'industrializzazione fino ad arrivare al Novecento, è cambiato radicalmente.Dall'inizio delXIX secolo la popolazione cominciò a crescere a dismisura, modificando di conseguenza l'aspetto dei borghi e dei paesi. Questo fu dovuto al miglioramento delle condizioni igieniche, sociali ed economiche della valle. Vi fu un incremento notevole dello sfruttamento minerario della zona, ricca di pietre coti (Pradalunga, Albino e Nembro), marmo (Cene, Albino e Gazzaniga), argilla e lignite (Leffe e Gandino), e mercurio (Val Gandino).Ma la “rivoluzione industriale” della valle avvenne grazie all'arrivo di investitori stranieri (in prevalenza svizzeri): Zopfi a Ranica, Widmer-Walty a Cene, Blumer a Nembro, Spoerry e Honegger ad Albino, che portarono l'intera valle a livelli d'eccellenza nel mondo del tessile.
Anche l'industria della produzione della carta ha avuto un ruolo importante con leCartiere Paolo Pigna, sorte nel1856 ad Alzano, le cartiere Pesenti a Nembro e le cartiere Olivati.
Numerosi sorsero anche i cementifici ad Alzano, Albino e Nembro (Pesenti, Guffanti, Piccinelli): l'unione di queste aziende portò alla costituzione delle Società Italiana dei Cementi, oggi chiamataItalcementi.
In una prima fase dell'industrializzazione la presenza della forza motrice tratta dal fiume Serio (caratterizzata da una pendenza continua) veniva utilizzata localmente, perché non era stato ancora trovato il modo di trasferire l'energia elettrica sulle grandi distanze. Questo favorì il sorgere di un'attività industriale diffusa lungo l'asse del fiume.
Il 21 aprile1884 venne inaugurata laferrovia Bergamo-Albino; il 23 agosto la tratta Albino-Vertova e il 23 marzo1885 venne completata con l'ultimo pezzo Vertova–Ponte Selva. In poco più di quaranta minuti da Albino si poteva raggiungere Bergamo; nel 1912 fu la volta dellatranvia Bergamo-Albino. Entrambi gli impianti furono soppressi rispettivamente nel1967 e1953; nel2009 sul sedime ferroviario è stata attivata lanuova tranvia Bergamo-Albino.
NelXX secolo, la valle subì cambiamenti sostanziali. Alla crescita industriale del dopoguerra, si è infatti associata una crescita edilizia, che ha portato i paesi a unirsi tra loro, creando una conurbazione che va da Bergamo a Colzate.


La Val Seriana, in base all'orografia del territorio, può essere divisa in tre zone.
Allontanandosi da Bergamo, dopo una quindicina di chilometri troviamo laVal Gandino, polo turistico, industriale e artistico da secoli. Menzione particolare meritaSelvino che si trova sull'altopiano che separa le valli Seriana eBrembana. Prima di giungere in Alta Val Seriana, sulla sinistra vi è laVal del Riso, sede in passato di miniere dizinco.
Dell'Alta Val Seriana nucleo principale èClusone, che si trova a un'altitudine di 650 m s.l.m. Altri paesi:Gromo, con il suo borgo medioevale;Valcanale, da dove partono molti dei sentieri per leOrobie;Valbondione da cui sono visibili lecascate del Serio,le seconde cascate più alte in Europa, con un tuffo di 315 m.[senza fonte] Infine vi sono i paesi montani diCastione della Presolana eOnore. La valle è attraversata dalla strada provinciale che collega Bergamo eValbondione (lunghezza: 55 km).
Nel territorio vi sono le aree naturalistiche e faunistiche della catena delleAlpi Orobie, il pizzo dellaPresolana (confine naturale tra le valli Seriana e di Scalve), ilPizzo Formico che troneggia sulla cittadina diClusone e laVal Vertova.
Tra i centri storico-artistici più noti Clusone,Ardesio,Gromo,Vertova eOneta
I principalivalichi della Val Seriana percorsi da strade carrozzabili sono: ilpasso della Presolana (1297 m) verso laVal di Scalve, ilpasso di Zambla (1 264 m) verso le valliParina/Serina e quindi verso laVal Brembana e ilpasso del Colle Gallo (763 m) spesso coinvolto nelGiro d'Italia che porta inVal Cavallina. Va inoltre menzionato l’Altopiano di Selvino, su cui sorge l’omonima località di villeggiatura, posto a cavallo tra la bassa Valle Seriana e la valle del torrenteAmbriola, tributaria dellaVal Brembana.
| Nord | Sud | Est | Ovest |
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Precedentemente l'economia della valle si basava sull'agricoltura. Le colture più diffuse erano quelle del castagno (eccettuata l'Alta Valle), del granturco e della patata (soprattutto a Selvino e Rovetta). Era importante anche l'allevamento di bovini, caprini e ovini. Importanti per i paesi della valle sono state le risorse minerarie nelle località di Gromo, Gandellino, Valbondione e Ardesio, con l'estrazione diargento,[4]siderite nonchéarsenico, piombo e antimonio in minore quantità, ma che grazie all'abbondanza dei corsi d'acqua ha permesso la lavorazione dei minerali e la produzione di ferrarezza sui luoghi d'estrazione, portando molta ricchezza sui territorio dell'alta valle.
Dai primi anni del Novecento proprio grazie all'abbondanza dei corsi d'acqua, furono costruite numerosi centrali idroelettriche in particolare nell'Alta Valle dove sono stati costruiti anche numerosi bacini artificiali.[5]
Dopo laseconda guerra mondiale l'agricoltura si ridimensionò lasciando spazio all'industria.Le principali attività manifatturiere della valle hanno storicamente gravitato attorno al comparto dell'industria tessile (Manifattura Festi Rasini diVilla d'Ogna), meccanotessile e della chimica delle fibre tessili; anche la valle è stata soggetta a un ridimensionamento delle proprie attività industriali durante glianni ottanta.

La Valle è attraversata dallass 671 generalmente identificata come “Superstrada della Valseriana” che collega l’asse interurbano di Bergamo alPasso della Presolana e quindi allaVal di Scalve. Altre arterie di rilevante importanza sono lasp35 che percorre il trattoBergamo-Nembro servendo i paesi della bassa valle e lasp49 che si stacca dallass671 all’altezza diParre e raggiungeValbondione. Fino aglianni sessanta la Val Seriana era attraversata da unaferrovia che raggiungevaClusone, il maggior centro montano. Laferrovia venne in seguito smantellata nel 1967. Dal 2009 parte della tratta (Bergamo-Albino) è stata riaperta come linea tramviaria che serve i paesi della bassa valle.
Il frazionamento amministrativo del territorio (alcuni comuni hanno estensioni ridottissime e poche centinaia di abitanti) ha reso per molti anni impossibile l'accordo politico necessario per risolvere il problema della viabilità che è rimasto a lungo il più critico in termini di impatto sulla qualità della vita degli abitanti.
Inoltre, dopo essere stata oggetto di proteste per il decennale ritardo nei lavori di realizzazione, vi è la nuova strada provinciale che collegaCene aNembro per poi piegare verso est e giungere a connettersi all'asse interurbano aPedrengo attraverso le gallerie scavate sotto il colle diGavarno.
Il primo tratto, da Nembro ad Albino, è stato aperto il 12 gennaio 2007, il secondo, da Albino a Cene, il 1º giugno 2007, mentre l'apertura dell'ultimo tratto Nembro-Pedrengo è avvenuta il 7 gennaio 2008.
Questa ha permesso di ridurre di ben il 58% il traffico nei centri abitati dei paesi della medio-bassa valle (in particolar modo Pradalunga, Albino, Nembro e Cene), permettendo una maggior vivibilità agli abitanti[6].
Un altro fondamentale intervento viabilistico recentemente completato, che riguarda la mobilità pedonale e su bicicletta, è costituito dalla pista ciclopedonale che collega l'hinterland della città di Bergamo con Clusone. Questa attraversa gran parte dei comuni della valle, nonché il"Parco del Serio Nord", e permette a residenti e turisti di usufruire di spazi naturalistici alla portata di chiunque.

In Val Seriana si possono effettuare numerosi itinerari tematici sia culturali sia artistici.Uno dei più importanti è il percorso dedicato ai santuari mariani, e non solo, che ogni anno attira molti fedeli. Ciò che lega la maggior parte di questi santuari è che in ognuno dei paesi nei quali sorgono si tramanda che siano avvenuti eventi straordinari come l'apparizione della Madonna, o la lacrimazione di una sua immagine. Questi eventi sono spesso legati a leggende che sono narrate di generazione in generazione.I principali santuari della Val Seriana sono:
Altro aspetto che lega la storia di questi santuari è la presenza di opere diAndrea Fantoni e dellafamiglia e di alcuni tra i maggiori artisti nella zona.


Altri interessanti itinerari che in questi ultimi anni sono stati istituiti sono:
Monumenti degni di interesse sono:
Il suo territorio comprende i 38 comuni, raggruppati nellaComunità montana della Valle Seriana:
Altri progetti
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