ʿUrwa ibn al-Zubayr (in araboعروة بن الزبير بن العوام الأسدي?;Medina,643 –Medina,713[1]) è stato unostorico egiuristaarabo e unTābiʿī.
Il suo nome completo eraʿUrwa ibn al-Zubayr ibn al-ʿAwwām al-Asadī. Viene ricordato come uno deisette giuristi (fuqahāʾ) diMedina al tempo deiTābiʿūn e per essere stato un pioniere della scienzastoricaislamica.
Era figlio delCompagno del profetaMaometto (era uno deiDieci Benedetti),al-Zubayr b. al-ʿAwwām, e diAsmāʾ bt. Abī Bakr e fratello diʿAbd Allāh b. al-Zubayr e diMuṣʿab b. al-Zubayr ed era nipote per lato materno diʿĀʾisha bt. Abī Bakr.
Suo figlio fuHishām b. ʿUrwa (681-763), famoso giurista e storico anch'egli.
Nacque durante ilcaliffato diʿUmar b. al-Khaṭṭāb[2] aMedina e visse durante il periodo della GrandeFitna tra il procugino di ʿUthmān eʿAlī.
Malgrado suo fratello ʿAbd Allāh b. al-Zubayr contestasse esplicitamente il ruolo diCaliffo dell'omayyadeʿAbd al-Malik, non si hanno notizie circa un suo eventuale coinvolgimento in favore di ʿAbd Allāh. Egli si impegnò infatti totalmente nello studio delfiqh e deiʾaḥādīth, di cui era eccezionale conoscitore e raccoglitore, anche grazie all'aiuto offertogli dalla zia ʿĀʾisha, che gli mise a disposizione tutto il patrimonio di tradizioni "familiari" del Profeta suo marito.
È considerato il referente principale della informale "Scuola delHijaz", che contribuì alla nascita e alla strutturazione della scienza storiografica arabo-islamica, che ebbe nel suo discepolo al-Zuhrī un notissimo esponente.[3]
Visse una parte della sua vita aBaṣra e inEgitto. Secondo una testimonianza diIbn Qayyim al-Jawziyya,[4] verso gli ultimi anni della vita, mentre si trovava aDamasco in visita alla corte califfale dial-Walīd I, dovette farsi tagliare dai suoi chirurghi una gamba a causa di un'infezione degenerata ingangrena, affermando dopo l'operazione che con quella sua gamba amputata non aveva mai camminato sulla strada del male né s'era recato doveAllah non avrebbe voluto.
ʿUrwa scrisse molti libri ma, temendo che essi potessero diventare fonte autorevole in grado di far concorrenza in qualche modo alCorano, li distrusse tutti il giorno dellaBattaglia della Seconda Harra. Più tardi se ne pentì.
Si sa anche che egli redasse uno dei primi scritti biografici sul Profeta, intitolatoSīra (Vita).[5]
Fu maestro diIbn Shihab al-Zuhri[6]
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