L'Unione europea,[13] abbreviata inUE (pronuncia/ˈue/),[14] è un'unione politica ed economica[15] a caratteresovranazionale, che comprende 27Stati membri[16]. Dal punto di vista geografico, l'UE include anche alcuni territori d'oltremare al di fuori del continente. La sua popolazione ammonta a circa 450 milioni di abitanti. Le lingue più parlate nell'Unione, sia come lingua madre (L1) sia come seconda lingua (L2), sono l'inglese, il francese, il tedesco, l'italiano e lo spagnolo (dati aggiornati a maggio 2024).[17] Nel 2012 l'Unione europea è stata insignita delpremio Nobel per la pace[18].
L'Unione esercita competenze normative in materie quali, a titolo esemplificativo: concorrenza, commercio, trasporti, energia,agricoltura,pesca, ambiente,protezione dei consumatori, occupazione e affari sociali, giustizia e diritti fondamentali, migrazioni e affari interni; esercita funzioni di coordinamento delle politiche economiche e occupazionali degli Stati membri (nell'ambito del cosiddettosemestre europeo), promuove la cooperazione in materia dipolitica estera e di sicurezza, e attraverso la “clausola di flessibilità” (art. 352 TFUE)[27] può intraprendere azioni al di fuori delle sue normali aree di responsabilità[28]; garantisce la libera circolazione dimerci,servizi ecapitali all'interno del suo territorio attraverso ilmercato europeo comune (senzadazi doganali all'interno), costruito a partire dal 1957 con iTrattati di Roma, e dispone di una propriacittadinanza.[29][30]
In termini di prodotto interno lordo nominale, l'Unione europea rappresenta la terza economia mondiale, preceduta soltanto dagliStati Uniti e dallaRepubblica Popolare Cinese.[32] La stragrande maggioranza degli Stati membri registra standard di vita tra i più elevati al mondo, come attestato dall'Indice di sviluppo umano.
Nel 1686 ilfilologo svedeseAndreas Jäger, analizzando le evidenti somiglianze nellessico di molte lingue europee presenti e passate, dedusse che tali analogie non potevano essere determinate solo daprestiti linguistici, ma che dovevano essere intese piuttosto come la prova dall'esistenza, in un'epoca remota, di unalingua vetustissima Europae ("antichissima lingua europea"), parlata dai progenitori della gran parte dei moderni popoli europei, i quali dovevano essere considerati con tutta evidenza popoli consanguinei. Il prosieguo degli studi scientifici dilinguistica storica e dilinguistica comparativa dimostrò, nel corso del XVIII e XIX secolo, la fondatezza della tesi di Jäger e mise in luce l'ulteriore relazione tra questa lingua europea antichissima ed ilpersiano, oggi lingua ufficiale dell'Iran, ed ilsanscrito parlato inIndia: nel 1813 il filologo e scienziato ingleseThomas Young coniò quindi il terminelingue indoeuropee per definire tale vastafamiglia linguistica. L'indoeuropeistica, quale branca della linguistica storica e della linguistica comparativa, si pose come obiettivo la ricostruzione dellessico e dellamorfologia dellaprotolingua europea - obiettivo che la comunità scientifica ritiene oggi raggiunto, almeno nelle sue linee essenziali -, mentre gliarcheologi e glistorici tentarono di identificare il luogo di origine, il tempo e le vicende di massima che determinarono la diaspora della protolingua in aree così distanti del pianeta, oltre a cercare di tracciare un quadro dellasocietà, dellareligione e delle tradizioni del popolo progenitore, iprotoindoeuropei. Il recente contributo degli studi genetici ha definitivamente confermato la consanguineità dei popoli parlanti una lingua appartenente alla famiglia linguistica indoeuropea, così che è ora possibile affermare che glieuropei, ipersiani ed almeno una parte delpopolo indiano vantano antenati comuni. Si ritiene generalmente che a partire dalla fine delneolitico, ma con maggiore intensità durante l'età del Bronzo, un nutrito popolo di pastori nomadi e abili guerrieri che abitavano le terre oggi appartenenti all'Ucraina ed allaRussia meridionale abbia cominciato a migrare, a causa dellasovrappopolazione, sia verso sud, raggiungendo l'Iran e l'India, sia verso ovest, riversandosi nelle varie regioni europee, a quel tempo ancora poco popolate.
Direttive delle migrazioni indoeuropee durante l'età del Bronzo. Il dilagare delle bellicose genti indoeuropee ha determinato un sostrato linguistico, genetico e culturale comune all'intero continente europeo.
La migrazione sarebbe avvenuta a tappe, con soste anche della durata di alcuni secoli, durante le quali il popolo originario si sarebbe gradualmente differenziato in numerosi gruppi etnici minori con caratteri peculiari ma affini dal punto di vista linguistico e culturale. Unatribù certamente indoeuropea, gliAchei, verso la metà del II millennio a.C. invase laGrecia e sottomise lepopolazioni minoiche preesistenti, mescolandosi geneticamente e culturalmente con loro e dando vita allaciviltà micenea. Dopo le vicende dellaguerra di Troia gli stessi Achei furono sopraffatti da un'altra ondata di invasori indoeuropei provenienti da settentrione, conosciuti comeDori. Anche le vicende del popolamento dellapenisola italiana dimostrano l'arrivo successivo di ondate migratorie indoeuropee, tra le quali devono essere annoverati anche iLatini che si stanziarono nell'odiernoLazio; in altre aree dell'Italia la resistenza delle popolazioni preesistenti dovette essere maggiore, così che iReti sulleAlpi e gliEtruschi stanziati nella modernaToscana e nell'alto Lazio conservarono per molti secoli, pur con contaminazioni, la proprialingua e cultura preindoeuropea. Nell'Europa centrale il gruppo etnico indoeuropeo deiCelti si differenziò in tre rami principali: iGermani, iGalli ed iBritanni, che invasero e popolarono i territori che da loro presero il nome e si spinsero fino nella modernaSpagna, dove furono ribattezzatiCeltiberi per essersi fusi con gliIberi preesistenti.
Precursori storici dell'Unione Europea: l'Impero romano ed il Sacro Romano Impero
L'Impero romano nel 117 d.C., nella sua massima estensione (con i suoivassalli in rosa)
La costituzione di entità statali o parastatali che comprendessero l'intero territorio europeo può essere fatta risalire a periodi storici ben antecedenti rispetto alla fondazione dell'UE. Il primo organismo di tal genere fu l'Impero romano, che tuttavia non condivideva la medesima estensione geografica dell'Unione, essendo incentrato sulmar Mediterraneo ed avendo inglobato territori esterni al continente europeo, nelNordafrica e nel modernoMedio Oriente;[33] inoltre, contrariamente ai principi democratici alla base dell'Unione Europea, il dominio territoriale romano fu determinato dalla potenza militare dell'Impero e non da una libera scelta dei suoi sudditi, che nelle province annesse dovevano sottostare a un'amministrazione statale fortemente centralizzata, al cui vertice erano collocati l'imperatore ed i membri delsenato romano. L'Impero tuttavia favorì il primo sviluppo del concetto di una identità europea, attraverso la diffusione dellatino come lingua comune nella porzione del continente sotto il suo controllo (con l'eccezione dellaGrecia e delle province circostanti, dove ilgreco antico rimase largamente più diffuso), deldiritto romano quale sistema legale universale e dellamoneta romana qualemoneta unica del territorio imperiale, finendo per estendere la propria influenza politica, economica e culturale ben al di fuori dei suoi confini amministrativi.
La lunga agonia e la conseguentecaduta dell'Impero romano d'Occidente (476) determinarono la nascita nel continente europeo deiregni romano-barbarici, al cui interno prese avvio la formazione di distinte identità nazionali, senza tuttavia che la memoria dell'antica unità di molti territori o la consapevolezza dell'appartenenza ad una più ampia e comune identità europea venissero del tutto meno: i nuovi stati continuarono ad attribuire alla lingua latina il ruolo di lingua internazionale europea per ladiplomazia, nonché di lingua ufficiale per l'emanazione di leggi e per ogni altro atto scritto di natura giuridica. Anche la graduale diffusione delCristianesimo verso le regioni settentrionali ed orientali dell'Europa durante ilmedioevo contribuì al livellamento delle differenze culturali tra gli stati europei ed alla consapevolezza di appartenere ad unaciviltà occidentale e cristiana che si contrapponeva ad una civiltà percepita come aliena ed ostile, identificata nellaciviltà islamica, con la quale le nazioni europee furono lungamente in competizione. Lacristianità medievale[34][35] e il potere religioso e politico sovranazionale esercitato dalPapato[36][37] sono infatti spesso citati come fenomeni storici favorevoli al processo di integrazione europea. Il sogno mai naufragato dellarenovatio imperii ("la ricostituzione dell'impero")[38][39][40] attraversa l'intera storia europea, daiGoti diTeoderico all'impero francese diNapoleone Bonaparte, trovando una parziale ma duratura realizzazione nella vicenda delregno franco diCarlo Magno (742-814)[41] e nella costituzione delSacro Romano Impero (la cui incoronazione comeimperatore avvenne, non a caso, aRoma il 25 dicembre 800): nel quadro di una Europa fortemente parcellizzata dalsistema feudale, il Sacro Romano Impero si impose per un millennio (800-1806) come una unione sovranazionale a carattere federale, particolarmente attiva sotto il profilo giuridico nel dirimere le controversie tra i territori che ne facevano parte, pur mantenendo questi ultimi ampi margini di autonomia. Per tali caratteristiche il Sacro Romano Impero è spesso individuato dagli storici come diretto precursore dell'Unione Europea moderna.[42]
Nelle parti sud-orientali del continente europeo l'Impero bizantino, con capitaleCostantinopoli (la Seconda Roma, odiernaIstanbul), si considerò a lungo quale unico legittimo discendente della tradizione imperiale romana, non riconoscendo la dignità imperiale agli imperatori del Sacro Romano Impero, in particolare a seguito delGrande Scisma del 1054 che frazionò la cristianità tracattolici edortodossi. La questione della successione all'impero romano d'occidente venne definitivamente risolta con il trattato di Westfalia (1648) nel senso di escludere ogni possibile successione imperiale in favore della sovranità di ciascuno stato.
Sviluppo dell'ideologia paneuropea in epoca moderna
Già nel pensiero politico diDante Alighieri, approfondito nel saggio in latinoDe Monarchia (circa 1310), il sommo poeta esprime la necessità di un organismo politico sovranazionale a carattere federale che, pur lasciando libertà ai governanti nelle materie minori (minima iudicia), fornisca loro delle direttive (directivum) tramite leggi generali comuni: in tal modo l'organismo internazionale, che Dante, in qualità di uomo del medioevo, individua nelSacro Romano Impero sotto la guida illuminata del suoimperatore, può assolvere allo scopo fondamentale del mantenimento della pace tra le nazioni, i regni e le città che ne fanno parte (comuni regula gubernetur ad pacem). Negli stessi anni anchePierre Dubois, giurista delre di Francia, nel trattatoDe recuperatione Terrae Sanctae vede nell'unione degli stati europei l'unica via per il mantenimento di una pace duratura tra le nazioni cristiane, necessaria per fermare l'espansione dell'Islam e organizzare unacrociata per la conquista dellaTerra Santa.
Il progetto visionario direGiorgio di Poděbrady, discusso dalle corti europee a partire dal 1462, viene considerato la prima proposta ufficiale di fondazione dell'Unione Europea come oggi la conosciamo
Nel 1462 ilre diBoemia (oggi parte dellaRepubblica Ceca)Giorgio di Poděbrady fece recapitare agli altri sovrani europei, tramite canali diplomatici, una proposta diTractatus pacis toti christianitati fiendae ("Trattato per la realizzazione della pace nell'intera cristianità"), scritta con l'aiuto dell'umanista e consigliere francese Antoine Marini. Nell'introduzione il sovrano constata lo stato di difficoltà dellaciviltà occidentale nei confronti dell'avanzare di quella islamica, guidata dagli esercititurchi da poco entrati aCostantinopoli. Egli propone quindi la creazione di un'unione europea basata sul principio di equità tra i propri membri, composta da un'assemblea permanente (congregacio) dei rappresentanti di tutti gli stati, da un consiglio (concilium) retto da un presidente cui avrebbero dovuto partecipare direttamente i re ed i principi, da una corte di giustizia (iudicium) e da un governo federale retto da un cancelliere (syndicus) a capo di un consiglio di ministri (procuratores); l'unione sarebbe stata poi dotata di una cassa comune finanziata dagli stati membri, di uno stemma, di un archivio pubblico e perfino di una moneta comune. Le decisioni dell'assemblea avrebbero dovuto essere vincolanti per tutti gli stati membri. La nuova unione avrebbe dovuto sostituire il Sacro Romano Impero e non avrebbe garantito alcun potere politico alPapato. Il progetto visionario di Giorgio di Poděbrady non ebbe seguito ma contiene in nuce tutti gli elementi fondanti dell'attuale Unione Europea.
A seguito dellascoperta dell'America (1492), tradizionalmente attribuita algenoveseCristoforo Colombo ma in realtà avvenuta nel X secolo ad opera di un gruppo di esploratorinorreni, come appurato dalla ricerca archeologica, ebbe inizio la colonizzazione europea del nuovo continente che portò grandi ricchezze alle nazioni europee e permise di espandere la cultura europea nei nuovi territori. Al principio del XVII secoloMaximilien de Béthune, duca di Sully e ministro delle finanze diEnrico IV di Francia, nelle sue memorie fa menzione di un progetto di federazione europea che egli attribuisce allo stesso sovrano francese.
«Verrà un giorno in cui tutte le nazioni del nostro continente formeranno una fratellanza europea... Verrà un giorno in cui dovremo vedere... Gli Stati Uniti d'America e gli Stati Uniti d'Europa faccia a faccia, allungarsi tra di loro attraverso il mare»
A ogni modo, l'idea cominciò a prendere fortemente piede solamente dopo le dueguerre mondiali, guidata dalla determinazione a completare rapidamente la ricostruzione dell'Europa ed eliminare l'eventualità di nuovi, futuri conflitti fra le sue nazioni. Esemplare in tal senso fu ilManifesto di Ventotene,[47] redatto al confino daErnesto Rossi,Eugenio Colorni eAltiero Spinelli nel1941 e pubblicato nel1944. Durante ilperiodo interbellico, la consapevolezza che i mercati nazionali in Europa erano interdipendenti sebbene conflittuali, insieme all'osservazione di un mercato americano più ampio e in crescita dall'altra parte dell'oceano, alimentò la spinta per l'integrazione economica del continente.[48] Una delle prime proposte di riunificazione pacifica del continente sotto l'egida di un'unica istituzione sovranazionale fu avanzata dal pacifistaVictor Hugo.[47] Nel 1920, sostenendo la creazione di un'unione economica europea, l'economista britannicoJohn Maynard Keynes scrisse che doveva essere istituita un'Unione di libero scambio... per non imporre tariffe protezionistiche contro i prodotti di altri membri dell'Unione.[49] Nello stesso decennio,Richard von Coudenhove-Kalergi, uno dei primi a immaginare una moderna unione politica europea, fondò l'Unione Paneuropea.[50] Le sue idee influenzarono i suoi contemporanei, tra cui l'alloraprimo ministro franceseAristide Briand. Nel 1929, quest'ultimo tenne un discorso a favore di un'Unione europea prima dell'assemblea dellaSocietà delle Nazioni, precursore delleNazioni Unite.[51] In undiscorso radiofonico nel marzo del 1943, con la guerra ancora in corso, il leader britannicoWinston Churchillparlò calorosamente di "ripristinare la vera grandezza dell'Europa" una volta raggiunta la vittoria, e rifletté sulla creazione postbellica di un "Consiglio d'Europa" che avrebbe riunito le nazioni europee per costruire la pace.[52]
Incontro nellaRidderzaal aL'Aia, durante il congresso (9 maggio 1948)
Ha anche portato direttamente alla fondazione delConsiglio d'Europa nel 1949, il primo grande sforzo per riunire le nazioni d'Europa, inizialmente dieci. Il Consiglio si concentrò principalmente sui valori umani e democratici, piuttosto che su questioni economiche o commerciali, ed è stato sempre considerato un forum in cui i governi sovrani potevano scegliere di lavorare insieme, senza autorità sovranazionale. Suscitò grandi speranze di un'ulteriore integrazione europea e nei due anni successivi si susseguirono dibattiti su come raggiungere questo obiettivo.
Ma nel 1951, deluse dalla mancanza di progressi in seno al Consiglio d'Europa, sei nazioni decisero di andare oltre e crearono laComunità europea del carbone e dell'acciaio[56], in seguito ritenuta "un primo passo nella federazione dell'Europa".[57] Il trattato instaurò un mercato comune del carbone e dell'acciaio, abolendo le barriere doganali e le restrizioni quantitative che frenavano la libera circolazione di queste merci; soppresse nello stesso modo tutte le misure discriminatorie, aiuti o sovvenzioni che erano accordati dai vari Stati alla propria produzione nazionale. Il principio di libera concorrenza permetteva il mantenimento dei prezzi più bassi possibili, pur garantendo agli Stati il controllo sugli approvvigionamenti. Questa comunità aiutò a integrare e coordinare i cospicui fondi delPiano Marshall provenienti dagliStati Uniti.[58] I leader europeiAlcide De Gasperi dall'Italia,Jean Monnet eRobert Schuman dalla Francia ePaul-Henri Spaak dal Belgio capirono che il carbone e l'acciaio erano le due industrie essenziali per la guerra, e credevano che legando insieme le loro industrie nazionali, la futura guerra tra le loro nazioni sarebbe diventata molto meno probabile.[59] Questi uomini sono tra quelli ufficialmente accreditati comepadri fondatori dell'Unione europea.
I territori continentali degli Stati membri dell'Unione europea (Comunità europea prima del 1993), colorati in ordine di adesioneNel 1989, lacortina di ferro cadde, consentendo alla Comunità diespandersi ulteriormente (in foto ilmuro di Berlino e dietro laporta di Brandeburgo)
La prima unione doganale fra Paesi europei, la cosiddettaComunità economica europea, CEE, fu istituita mediante ilTrattato di Roma del1957 firmato da Belgio, Francia, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi eGermania occidentale. I sei Paesi firmarono anche un altro patto che istituiva laComunità europea dell'energia atomica (Euratom) per la cooperazione nello sviluppo dell'energia nucleare.[60] Entrambi i trattati sono entrati in vigore nel 1958.[59] Le comunità europee, CEE, EURATOM e CECA, andranno poi a costituire in futuro uno deitre pilastri dell'Unione europea.Negli anni la cooperazione si è evoluta e rafforzata con vari trattati comunitari e intese esterne alla comunità che confluiranno nell'Unione europea. Nel 1965 le attività delle tre comunità si unirono sotto un'unica guida con l'istituzione del consiglio unico e della commissione unica delle comunità europee tramite iltrattato di fusione.[61]
La CEE e l'Euratom furono create separatamente dalla CECA e condividevano gli stessi tribunali e l'Assemblea comune. La CEE era guidata daWalter Hallstein (Commissione Hallstein I) e Euratom era diretta daLouis Armand (Commissione Armand) e quindi daÉtienne Hirsch. L'Euratom doveva integrare i settori dell'energia nucleare mentre la CEE doveva sviluppare un'unione doganale tra i membri.[62][63]
Durante gli anni '60 iniziarono a manifestarsi varie tensioni, con laFrancia che cercava di limitare il potere sovranazionale. Tuttavia, nel 1965 fu raggiunto un accordo e il 1º luglio 1967 ilTrattato di fusione creò un unico insieme di istituzioni per le tre comunità, che vennero collettivamente denominateComunità europee.[64][65]Jean Rey hapresieduto la prima Commissione riunita (Commissione Rey).[66]
Nel 1973, le Comunità furono ampliate per includere laDanimarca (compresa laGroenlandia che, nel 1985, lasciò le Comunità per effetto delreferendum del 1982, dopo una disputa sui diritti di pesca), l'Irlanda e ilRegno Unito.[67] La Norvegia aveva negoziato di aderire allo stesso tempo, ma gli elettori norvegesi respinsero l'adesione tramite un referendum. Nel 1975, esternamente alla comunità, venne creato il cosiddettogruppo Trevi: un forum di alti funzionari dei ministeri degli interni e della giustizia degli Stati membri. Sebbene non rientrasse nell'apparato comunitario, il gruppo Trevi costituì il precedente del terzo pilastro dell'Unione europea, "Giustizia e affari interni", creato con ilTrattato di Maastricht. Nel 1979 furono proclamate leprime elezioni dirette democratiche del parlamento europeo a suffragio universale.[68][69]
Nel 1981 si unì alla Comunità europea anche laGrecia e, nel 1986,Spagna ePortogallo.[70] Nel 1985, l'accordo di Schengen spianò la strada alla creazione di frontiere aperte senza controlli sui passaporti tra la maggior parte degli Stati membri e alcuni Stati non membri.[71] Nel 1986 labandiera europea cominciò a essere utilizzata dalla CEE[72] e fu firmato l'Atto unico europeo.
L'euro è stato introdotto nel 2002, sostituendo dodici valute nazionali. Da allora vi hanno aderito altri otto Paesi.
L'Unione europea fu formalmente istituita quando ilTrattato di Maastricht - i cui principali artefici eranoHelmut Kohl eFrançois Mitterrand - entrò in vigore il 1º novembre 1993, gettando le basi per una più solida integrazione, dando vita alla Comunità europea.[74] Il trattato conferì appunto il nome diComunità europea alla CEE, anche se era indicata come tale già da prima del trattato. Con l'ulteriore ampliamento previsto per includere gli Stati dell'Europa centrale e orientale, nonchéCipro eMalta, nel giugno 1993 sono stati concordati icriteri di Copenaghen per i membri candidati all'adesione all'UE. L'espansione dell'UE ha introdotto un nuovo livello di complessità.[75] Si svilupparono nuove aree di politica europea, che si affiancarono al primo "pilastro" delle Comunità europee, inaugurando lapolitica estera e di sicurezza comune (secondo pilastro) e lacooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (terzo pilastro). Furono inoltre gettate le basi dell'unione economica e monetaria e dellacittadinanza europea.
Il problema della definizione dell'attuale status giuridico dell'Unione sfociò, il 29 ottobre2004, nella firma, aRoma, delTrattato che adotta una Costituzione per l'Europa, comunemente noto comeCostituzione europea. Un nuovo trattato era stato richiesto dalConsiglio europeo attraverso laDichiarazione di Laeken poiché i meccanismi di funzionamento delle istituzioni comuni erano ritenuti inadeguati alla coesistenza di ben 28 Stati membri, ciascuno dei quali con diritto di veto in aree fondamentali della politica comune. La propostaCostituzione europea, oltre ad apportare varie riforme istituzionali in gran parte in seguito mantenute dal Trattato di Lisbona (tra cui l'estensione dei casi in cui il Consiglio delibera a maggioranza qualificata anziché all'unanimità), enfatizzava la natura non già meramente internazionale bensì "costituzionale" dell'Unione europea, codificando tra le altre cose la bandiera, l'inno e il motto dell'Unione europea, già introdotti nella prassi. Il processo di ratifica della Costituzione venne, tuttavia, interrotto il 29 maggio2005 con unreferendum popolare in cui il 54,7% dell'elettoratofrancese scelse di non sottoscrivere il trattato; pochi giorni dopo, il 1º giugno, anche il risultato del referendum tenuto neiPaesi Bassi fu contrario alla ratifica del trattato (con il 61,6% dei voti). Sebbene 18 Stati membri avessero recepito il documento, prevalentemente per via parlamentare, la cosiddettaCostituzione europea non entrò in vigore.
Dopo il "periodo di riflessione" durato due anni, la cancelliera tedescaAngela Merkel decise di rilanciare il processo di riforma con laDichiarazione di Berlino del 25 marzo 2007, in occasione dei 50 anni dell'Europa unita, in cui venne espressa la volontà di sciogliere il nodo entro pochi mesi al fine di consentire l'entrata in vigore di un nuovo trattato nel 2009, anno delle elezioni del nuovo Parlamento europeo. Si svolse, così, sotto la presidenza tedesca dell'Unione il vertice di Bruxelles tra il 21 e il 23 giugno2007 nel quale si arrivò a un accordo sul nuovotrattato di riforma. L'accordo recepiva gran parte delle innovazioni contenute nella cosiddetta Costituzione, anche se con alcune modifiche al fine di rendere meno evidente il carattere per così dire "costituzionale" del vecchio testo, pur ribadendo pressoché tutti i meccanismi introdotti con il predetto testo, e in più aggiungendo la facoltà per alcuni Paesi di "chiamarsi fuori" da politiche comuni. Dopo la conclusione della conferenza intergovernativa che finalizzò il nuovo testo, iltrattato di Lisbona venne approvato al Consiglio europeo del 18 e 19 ottobre2007 proprio in tale città e firmato il 13 dicembre dai capi di Stato e di governo. Il trattato è stato ratificato da quasi tutti gli Stati firmatari, prevalentemente per via parlamentare, nel corso del2008. La mancata ratifica da parte dell'Irlanda in seguito ad appositoreferendum confermativo, così come richiesto dalla Costituzione irlandese, non ha permesso di farlo entrare in vigore entro leelezioni europee del 2009. È stato, pertanto, convocato un secondo referendum in Irlanda il 2 ottobre2009, in cui il trattato è stato approvato con oltre il 67% dei voti[79]. Dal 3 novembre2009, data del sì definitivo della Repubblica Ceca, tutti gli Stati membri hanno ratificato il trattato[80][81], entrato in vigore il 1º dicembre2009[82].
Nel 2012 l'Unione europea ricevette ilpremio Nobel per la pace per aver contribuito per oltre 50 anni alla pace, la riconciliazione, la democrazia e ai diritti umani in Europa.[84][85][86] Nel 2013 continuò l'allargamento con l'adesione della Croazia, raggiungendo il numero complessivo di 28 Stati[87][88]
La seguente sequenza temporale illustra l'integrazione che ha portato alla formazione del presente sindacato, in termini di sviluppo strutturale guidato da trattati internazionali:
Il territorio degli Stati membri copre una superficie di 4 423 147 km², facendo dell'Unione europea la settima entità mondiale per estensione.[N 1] IlMonte Bianco con i suoi 4 810,45 metri d'altezza sullivello del mare è il punto più alto dell'Unione, mentre le zone più basse sono ilLammefjorden in Danimarca e loZuidplaspolder neiPaesi Bassi, entrambi a 7 metri sotto il livello del mare.[93] Il paesaggio, il clima e l'economia dell'UE sono influenzati dall'estensione costiera dell'Unione, che è la seconda al mondo, dopo il Canada, con quasi 67 571 chilometri di lunghezza.[94] L'Unione europea confina con 21entità indipendenti condividendo con questi 14 647 chilometri difrontiere esterne.[94]
La maggior parte del territorio è situata all'interno dell'Europa geografica continentale o su isole geograficamente europee, ma dell'Unione europea fanno parte a pieno titolo anche alcuni territori che si trovano al di fuori del continente, come leCanarie, leAzzorre, laGuadalupa, laGuyana Francese e l'Isola della Riunione; tali territori vengono classificati comeregioni ultraperiferiche. Non fanno parte invece dell'Unione Europea, pur appartenendo a stati membri e avendo di conseguenza uno speciale rapporto con essa, determinatipaesi e territori d'oltremare, come laGroenlandia, laNuova Caledonia, laPolinesia francese eCuraçao, nonché leIsole Far Oer, che pure sono situate all'interno dell'Europa fisica.
Comprendendo anche i territori d'oltremare della Francia al di fuori del continente europeo ma che sono membri dell'Unione, l'UE sperimenta la maggior parte deitipi di clima dall'Artico (nord-est Europa) al tropicale (Guyana francese). Tuttavia la maggior parte della popolazione vive in aree con unclima marittimo temperato (Europa nord-occidentale ed Europa centrale), unclima mediterraneo (Europa meridionale) o un caldo clima continentale o emiboreale estivo (Balcani settentrionali ed Europa centrale).[95]
La popolazione dell'UE è altamente urbanizzata, con circa il 75% degli abitanti che vivono nellearee urbane dal 2006. Le città sono ampiamente distribuite in tutta l'UE con un grande gruppo all'interno e intorno alBenelux.[96]
Attraverso successiviallargamenti, l'Unione europea è passata daisei Stati fondatori (Belgio,Francia,Germania occidentale,Italia,Lussemburgo ePaesi Bassi) agli attuali 27. I Paesi aderiscono all'Unione diventando parte deitrattati istitutivi, sottoponendosi quindi ai privilegi e agli obblighi dell'adesione all'UE. Ciò comporta una delega parziale della sovranità alle istituzioni in cambio della rappresentanza all'interno di tali istituzioni, una pratica spesso definita come "messa in comune della sovranità".[98][99]
Per diventare membro, un Paese deve soddisfare icriteri di Copenaghen, definiti nella riunione del Consiglio europeo di Copenaghen del 1993. Ciò richiede una democrazia stabile che rispetti i diritti umani e loStato di diritto; un'economia di mercato funzionante; e l'accettazione degli obblighi di adesione, incluso il diritto dell'UE. La valutazione del rispetto da parte di un Paese dei criteri è di competenza del Consiglio europeo.[100] L'articolo 50 deltrattato di Lisbona fornisce la base affinché un membro lasci l'Unione. Due territori hanno lasciato l'Unione: laGroenlandia (una provincia autonoma dellaDanimarca) si è ritirata nel 1985;[101] il Regno Unito ha formalmente invocato l'articolo 50 del trattato consolidato sull'Unione europea nel 2016 ed è diventato il primo Stato sovrano a lasciare l'unione quando si èritirato dall'UE nel 2020.
Area coperta dall'Unione europea al momento della sua massima estensione, dal 1º luglio 2013 al 31 gennaio 2020
Per l'incorporazione di uno Stato estraneo all'Unione, questo deve rispettare una serie di condizioni economiche e politiche conosciute comecriteri di Copenaghen. Nello specifico, i Paesi candidati, oltre a dover essere situati geograficamente in Europa, devono presentare:
istituzioni stabili che garantiscano la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e il rispetto delle minoranze;
un'economia di mercato funzionante e la capacità di fronteggiare la competizione e le forze del mercato all'interno dell'Unione;
la capacità di sostenere gli obblighi derivanti dall'adesione, inclusi l'adesione all'unione politica, economica e monetaria.
IlKosovo ha presentato la domanda per essere candidato il 14 dicembre2022.
Mentre i colloqui conMontenegro eSerbia procedono a rilento, i colloqui con laTurchia sono fermi da molto tempo.[113][114][115]Albania eMacedonia del Nord, invece, stanno aspettando dal 2020 l'apertura dei negoziati d'adesione a causa del veto posto dallaBulgaria per alcune dispute di carattere identitario con la seconda.[116]
Tra il 28 febbraio e il 3 marzo 2022, a seguito dellacrisi russo-ucraina,Ucraina,Georgia eMoldavia hanno presentato la loro domanda di adesione all'Unione europea. Il 7 marzo il Consiglio dell'Unione europea ha invitato la Commissione a presentare la sua opinione in merito. Il 17 giugno 2022 a seguito dello scambio d'informazione fra la Commissione e i tre Paesi che avevano presentato la domanda di adesione, sono state espresse tre posizioni. L'Ucraina ha già attuato gran parte delle riforme richieste e pertanto la Commissione ha consigliato di concederle lo status di candidato.[117] La Moldavia, pur avendo attuato alcune riforme, ha ancora molta strada da fare ma ha il potenziale per essere candidata.[118] La Georgia necessita di più tempo.[119] Questi tre pareri sono stati discussi in occasione del Consiglio europeo del 23 giugno e si è votato favorevolmente per concedere lo status di Paese candidato all'Ucraina e alla Repubblica di Moldavia, per la Georgia si è riconosciuto che il suo futuro è nell'Unione ma che non si può ancora concedere lo statuto di Paese candidato.[120]
I criteri per l'adesione all'Unione sono inclusi neicriteri di Copenaghen, concordati nel 1993, e neltrattato di Maastricht (articolo 49). L'articolo 49 del trattato di Maastricht (come modificato) stabilisce che qualsiasi "Stato europeo" che rispetti i "principi di libertà, democrazia, rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali e dello stato di diritto", può chiedere di aderire all'UE. Il fatto che un Paese sia europeo o meno è soggetto avalutazione politica da parte delle istituzioni dell'UE.[121]
Al 1º febbraio 2020 la popolazione dell'Unione europea era di circa 450 milioni di persone (il 6% della popolazione mondiale).[122][123] Nel 2015, 5,1 milioni di bambini sono nati nell'UE-28, corrispondente a un tasso di natalità di 10 su 1 000, ovvero 8 nascite al di sotto della media mondiale.[124] Per fare un confronto, il tasso di natalità nell'UE-28 si è attestato a 10,6 nel 2000, 12,8 nel 1985 e 16,3 nel 1970.[125] Il suo tasso di crescita della popolazione era positivo allo 0,23% stimato nel 2016.[126]
Nel 2010, 47,3 milioni di persone che vivevano nell'UE erano nate al di fuori del loro Paese di residenza. Ciò corrisponde al 9,4% della popolazione totale dell'UE. Di questi, 31,4 milioni (6,3%) sono nati al di fuori dell'UE e 16,0 milioni (3,2%) sono nati in un altro Stato membro dell'UE. Il maggior numero assoluto di persone nate al di fuori dell'UE era in Germania (6,4 milioni), in Francia (5,1 milioni), in Spagna (4,1 milioni), in Italia (3,2 milioni) e nei Paesi Bassi (1,4 milioni).[127] Nel 2017, circa 825 000 persone hanno acquisito la cittadinanza di uno Stato membro dell'Unione europea. I gruppi più grandi erano cittadini di Marocco, Albania, India, Turchia e Pakistan.[128] 2,4 milioni di immigrati provenienti da paesi non UE sono entrati nell'UE nel 2017.[129][130]
Sondaggio 2020.[131] Madrelingua: lingua nativa[132] Totale: i cittadini dell'UE sono in grado di tenere una conversazione in questa lingua.[133]
L'Unione europea contempla 24 lingue ufficiali e di lavoro: bulgaro, ceco, croato, danese, estone, finlandese, francese, greco moderno, inglese, irlandese, italiano, lettone, lituano, maltese, olandese, polacco, portoghese, rumeno, slovacco, sloveno, spagnolo, svedese, tedesco e ungherese.[134] Documenti importanti, come la legislazione, sono tradotti in ogni lingua ufficiale e il Parlamento europeo fornisce la traduzione per i documenti e le sessioni plenarie.[135][136]
A causa dell'elevato numero di idiomi ufficiali, la maggior parte delle istituzioni utilizza solo una manciata di lingue di lavoro.[137] La Commissione europea svolge le sue attività interne in trelingue procedurali: inglese, francese e tedesco. Allo stesso modo, la Corte di giustizia europea usa il francese come lingua di lavoro,[138][139] mentre la Banca centrale europea svolge la sua attività principalmente in inglese.[140][141]
Anche se la politica linguistica è responsabilità degli Stati membri, le istituzioni dell'UE promuovono ilmultilinguismo tra i suoi cittadini.[142][143] L'inglese è la lingua più parlata nell'UE, essendo compresa dal 40% della popolazione dell'UE nel conteggio di nativi e non madrelingua.[144] Il tedesco è la lingua madre più parlata (il 18% della popolazione dell'UE). Più della metà (56%) dei cittadini dell'UE è in grado di svolgere una conversazione in una lingua diversa dalla propria lingua materna.[145]
Oltre alle 24 lingue ufficiali, ci sono circa 150 lingue regionali e minoritarie, parlate da oltre 50 milioni di persone.[147] Ilcatalano, ilgaliziano e ilbasco non sono lingue ufficiali riconosciute dell'Unione europea ma hanno uno status semi-ufficiale: vengono effettuate le traduzioni ufficiali dei trattati e i cittadini hanno il diritto di corrispondere con le istituzioni in queste lingue.[150][151] LaCarta europea delle lingue regionali o minoritarie ratificata dalla maggior parte degli Stati dell'UE fornisce linee guida generali che gli Stati possono seguire per proteggere il loro patrimonio linguistico. LaGiornata europea delle lingue si tiene annualmente il 26 settembre e ha lo scopo di incoraggiare l'apprendimento delle lingue in tutta Europa.[152]
L'UE non ha alcun legame formale con nessuna religione. L'articolo 17 del trattato sul funzionamento dell'Unione europea[153] riconosce lo "status sotto il diritto nazionale delle chiese e delle associazioni religiose" nonché quello delle "organizzazioni filosofiche e non confessionali".[154]
Il preambolo del trattato sull'Unione europea menziona "l'eredità culturale, religiosa e umanista dell'Europa".[154] La discussione sui progetti di testi della Costituzione europea e in seguito sul trattato di Lisbona includeva proposte per menzionare il cristianesimo o Dio o entrambi, nel preambolo del testo, ma l'idea ha affrontato l'opposizione ed è stata abbandonata.[155]
I cristiani nell'Unione europea sono divisi tra membri delcattolicesimo (rito romano ebizantino), numerose denominazioni protestanti (anglicani,luterani eriformati, che costituiscono la maggior parte di questa categoria) e laChiesa ortodossa in Oriente. Nel 2009, l'UE aveva una popolazione musulmana stimata di 13 milioni[156] e una popolazione ebraica stimata di oltre un milione.[157] Anche altre religioni del mondo comebuddhismo,induismo esikhismo sono rappresentate nella popolazione dell'UE.
Secondo i sondaggi sulla religiosità nell'Unione europea nel 2015 dall'Eurobarometro, il cristianesimo è la maggior religione dell'Unione europea, pari al 71,6% della popolazione dell'UE. I cattolici sono il più grande gruppo cristiano, rappresentano il 45,3% della popolazione dell'UE, mentre i protestanti costituiscono l'11,1%, gli ortodossi orientali costituiscono il 9,6% e gli altri cristiani rappresentano il 5,6%.[158]
I sondaggi dell'Eurobarometro diEurostat hanno mostrato nel 2005 che il 52% dei cittadini dell'UE credeva in un Dio, il 27% in "una sorta di spirito o forza vitale" e il 18% non aveva alcuna forma di convinzione.[159] Negli ultimi anni, molti Paesi hanno sperimentato l'abbandono della chiesa e l'adesione.[160] I Paesi in cui il minor numero di persone ha riferito di una convinzione religiosa sono stati l'Estonia (16%) e la Repubblica Ceca (19%).[159] I Paesi più religiosi erano Malta (95%, prevalentemente cattolico) e Cipro e Romania (entrambi prevalentemente ortodossi), ciascuno con circa il 90% dei cittadini che professano una fede in Dio. In tutta l'UE, la credenza era più alta tra le donne, gli anziani, quelli con educazione religiosa, quelli che lasciavano la scuola a 15 o 16 anni e quelli che "si posizionavano sulla destra della scala politica".[159]
L'Unione europea contiene circa 40 aree urbane con popolazioni di oltre un milione di abitanti. Le maggiori aree metropolitane dell'UE sonoParigi eMadrid.[161] SeguonoBarcellona,Berlino,Reno-Ruhr eRoma, tutte con una popolazione metropolitana di oltre 4 milioni di abitanti.[162]
L'Unione europea contiene 16 città con più di un milione di abitanti, la più grande delle quali èBerlino. Oltre a queste, ci sono agglomerati urbani che pian piano si sono allargati e uniti e che hanno superato per dimensioni molte delle città classiche; il più grande di essi è laRegione metropolitana Reno-Ruhr, che supera i 10 milioni di abitanti.Per quanto concerne solo l'area comunale, i primi diecicomuni dell'Unione europea sono i seguenti:
In base al principio della supremazia (o prevalenza, o primato) del diritto dell'UE, i giudici nazionali sono tenuti a dare applicazione al diritto dell'UE anche qualora esso sia incompatibile con la legislazione statale, ancorché successiva, e persino in caso di conflitto con la costituzione nazionale.[N 2] I giudici degli Stati membri dell'UE hanno in linea generale accettato la dottrina della prevalenza del diritto dell'UE anche se, per quanto riguarda i conflitti con il diritto costituzionale interno, l'hanno spesso circondata da limiti ed eccezioni (cosiddetti "controlimiti" alla prevalenza del diritto dell'UE). Le dottrine dell'effetto diretto e della supremazia non furono esplicitamente stabilite nei trattati europei, ma furono sviluppate dalla stessa Corte di giustizia negli anni 1960, apparentemente sotto l'influenza del suo allora più autorevole giudice, il franceseRobert Lecourt.[179]
Quando ci si riferisce all'Unione europea, la dicituraPaese terzo significa Paese extra UE, ovvero non appartenente all'Unione. Questo termine si trova, per esempio, nelle direttive, regolamenti e documenti in generale, emanati dall'UE.
Nonostante l'Unione europea abbia gradualmente acquisito numerose prerogative tipiche di una federazione, con il progressivo trasferimento di poteri dagli Stati membri ai suoi organi, essa si fonda ancora su trattati internazionali ratificati dagli Stati. Si tratta di trattati che pongono obiettivi politici generali e creano istituzioni dotate dei poteri necessari per il raggiungimento di tali obiettivi. Inoltre l'UE hapersonalità giuridica internazionale e può concludere trattati internazionali con Stati terzi (cioè non membri dell'UE) nelle materie su cui l'UE ha competenza.[183]
Tra i poteri attribuiti all'UE assume particolare rilievo la capacità di adottare atti normativi[N 3] vincolanti non solo per gli Stati membri, ma anche per i loro cittadini, e direttamente applicabili sia dai giudici nazionali, sia dalla pubblica amministrazione statale[N 4]. Gli atti giuridici dell'UE si presentano in tre forme:regolamenti,direttive edecisioni. In generale, possono essere classificate in due gruppi: quelle che entrano in vigore senza la necessità di misure nazionali di attuazione (regolamenti e decisioni) e quelle che richiedono specificamente misure nazionali di attuazione (direttive). La politica dell'UE è in generale promulgata dalledirettive dell'UE, che sono poi attuate nellalegislazione nazionale dei suoiStati membri e dairegolamenti dell'UE, che sono immediatamente applicabili in tutti gli Stati membri. I regolamenti diventano legge in tutti gli Stati membri nel momento in cui entrano in vigore, senza l'obbligo di misure di attuazione,[184] e sostituiscono automaticamente le disposizioni nazionali in conflitto.[185] Le direttive impongono agli Stati membri di ottenere un determinato risultato, lasciando loro discrezione su come raggiungere il risultato. I dettagli su come devono essere implementati sono lasciati agli Stati membri.[N 5] Allo scadere del termine per l'attuazione delle direttive, esse possono, a determinate condizioni, avere effetti diretti nella legislazione nazionale contro gli Stati membri. Le decisioni offrono un'alternativa alle due modalità legislative di cui sopra. Sono atti giuridici che si applicano solo a determinate persone, società o un determinato Stato membro. Sono spesso utilizzati neldiritto della concorrenza o nelle decisioni in materia di aiuti di Stato, ma sono anche frequentemente utilizzati per questioni procedurali o amministrative all'interno delle istituzioni. I regolamenti, le direttive e le decisioni hanno lo stesso valore legale e si applicano senza alcuna gerarchia formale.[186]
Il Parada Równości a Varsavia nel 2018, quando la Corte di giustizia ha dichiarato che i coniugi dello stesso sesso hanno il diritto di soggiorno nell'UE[187]
L'Unione europea ha da sempre assunto il principio delloStato di diritto e la promozione deidiritti umani come propri valori fondanti (basti pensare che requisito fondamentale per farne parte è l'abolizione dellapena di morte); essa difende attivamente tali diritti sia all'interno dei suoi confini sia nelle proprie relazioni estere, ponendo talvolta precisi requisiti per la concessione di accordi commerciali o di altro genere. La protezione garantita dall'Unione europea ai suoi cittadini è avanzatissima: in molti casi essa sopravanza le garanzie prescritte dallaDichiarazione universale dei diritti dell'uomo e dallaCorte suprema degli Stati Uniti d'America[188]. I trattati dichiarano che l'UE stessa è "fondata sui valori del rispetto delladignità umana, dellalibertà, della democrazia, dell'uguaglianza, delloStato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti aminoranze... in una società in cui prevalgono il pluralismo, la non discriminazione, la tolleranza, la giustizia, la solidarietà e l'uguaglianza tra donne e uomini."
Nel 2009, iltrattato di Lisbona ha dato efficacia giuridica allaCarta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. La carta è un catalogo codificato didiritti fondamentali in base al quale è possibile giudicare gli atti giuridici dell'UE. Consolida molti diritti precedentemente riconosciuti dalla Corte di giustizia e derivati dalle "tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri".[189] La Corte di giustizia ha da tempo riconosciuto i diritti fondamentali e, a volte, ha invalidato la legislazione dell'UE sulla base del suo mancato rispetto di tali diritti fondamentali.[190]
La firma dellaConvenzione europea sui diritti umani (CEDU) è una condizione per l'adesione all'UE ed è effettivamente trattata come uno deicriteri di Copenaghen.[191] Questo è un requisito politico e non legale per l'adesione. In precedenza, la stessa UE non ha potuto aderire alla Convenzione in quanto non è né uno Stato[N 6] né aveva la competenza di aderire.[N 7] Il trattato di Lisbona e il protocollo 14 della CEDU hanno modificato questo aspetto: il primo obbliga l'UE ad aderire alla convenzione, mentre la seconda lo consente formalmente.
Per quanto riguarda la situazione interna, l'Unione europea ha promosso l'armonizzazione delle legislazioni nazionali in materia diasilo politico per i rifugiati, e si propone di combattere ilrazzismo, l'omofobia e laxenofobia attraverso il sostegno a una rete diorganizzazioni non governative e una specificaAgenzia. Nonostante la complessità e la criticità dellagovernance per l'estrema frammentazione negli Stati membri, questi sforzi hanno conferito all'Unione europea, in materia di diritti umani, la legislazione con la maggiore uniformità[188].
Dal punto di vista delle relazioni internazionali, dal1992 l'Unione ha introdotto nei propri accordi commerciali o di cooperazione con Paesi terzi una clausola che indica il rispetto dei diritti umani come elemento essenziale del rapporto bilaterale (p. es. nellaconvenzione di Cotonou, che lega l'UE a 78Paesi in via di sviluppo ai quali si richiedono precisi impegni nel campo del rispetto dei diritti umani). I principali obiettivi dellapolitica estera europea sono dichiaratamente il progresso e la pacificazione internazionale, ritenuti possibili solo nell'ambito di una struttura democratica.
Organigramma del sistema politico con le sette istituzioni dell'Unione in blu, elementi nazionali/intergovernativi in arancione
L'Unione europea ha sette principali organi decisionali, le sueistituzioni inizialmente previste nell'ambito delleComunità europee e dei suoi organi specifici: ilParlamento europeo, ilConsiglio europeo, ilConsiglio dell'Unione europea, laCommissione europea, laCorte di giustizia dell'Unione europea, laBanca centrale europea e laCorte dei conti europea. La competenza nel controllo e nella modifica della legislazione è condivisa tra il Consiglio dell'Unione europea e il Parlamento europeo, mentre i compiti esecutivi sono svolti dalla Commissione europea e in una capacità limitata dal Consiglio europeo (da non confondere con il summenzionato Consiglio dell'Unione europea). Lapolitica monetaria dellazona euro è determinata dalla Banca centrale europea. L'interpretazione e l'applicazione del diritto dell'UE e dei trattati sono assicurati dalla Corte di giustizia dell'Unione europea. Il bilancio dell'UE è esaminato dalla Corte dei conti europea. Esistono inoltre numerosi organi ausiliari che forniscono consulenza all'UE o operano in un'area specifica.
ilParlamento europeo, composto dai rappresentanti dei cittadini degli Stati membri eletti asuffragio universale diretto (prima dell'entrata in vigore del trattato di Lisbona si faceva riferimento ai popoli dell'Unione) da tutti i cittadini dell'Unione ogni cinque anni, compreso il presidente che per prassi rimane in carica due anni e mezzo. Ai sensi del Trattato ha sede aStrasburgo, città dellaFrancia, ma svolge i suoi lavori anche aBruxelles (dove si trova un altro emiciclo) e aLussemburgo (sede del segretariato). Ogni singolo Stato stabilisce in autonomia le modalità di svolgimento delle elezioni e il metodo di ripartizione dei seggi. Condivide il potere legislativo insieme al Consiglio dell'Unione europea, con funzioni simili a quelle di una "camera bassa"[194];
ilConsiglio dell'Unione europea (o "Consiglio dei ministri"), formato da un rappresentante di ciascuno Stato membro a livello ministeriale che si occupa della stessa materia a livello statale (ad esempio al Consiglio dei ministri convocato per urgenza economica parteciperanno tutti i ministri dell'economia, ambientale quelli dell'ambiente, ecc.), con sede aBruxelles. La presidenza è assegnata a uno Stato membro e ruota ogni sei mesi. Detiene il potere legislativo insieme al Parlamento europeo, con funzioni simili a quelle di una "camera alta";
ilConsiglio europeo, che stabilisce gliorientamenti politici generali e lepriorità dell'Unione riunendo un rappresentante per ogni Stato: il Capo di Stato (se si tratta di repubbliche semipresidenziali o presidenziali) o quello di Governo (se si tratta di monarchie o repubbliche parlamentari). I capi di Stato e di governo sono assistiti dai ministri degli esteri e da un membro della Commissione, con sede aBruxelles. Il Presidente, nominato dal Consiglio europeo stesso, dura in carica due anni e mezzo. Ha la funzione di dare un indirizzo generale alle politiche europee;
laCommissione europea rappresenta gli interessi generali dell'UE, è formata da un Commissario per Stato membro, con sede aBruxelles. Dura in carica cinque anni, compreso il Presidente: i componenti sono nominati dal Consiglio europeo, ma devono avere l'approvazione del Parlamento europeo. Detiene il potere esecutivo e quello di iniziativa legislativa;
laCorte dei conti europea indaga sulla corretta gestione delle finanze all'interno delle entità dell'UE e sui finanziamenti dell'UE forniti ai suoi Stati membri. Oltre a fornire supervisione e consulenza, può sottoporre alla Corte di giustizia europea questioni irrisolte per arbitrare su presunte irregolarità, con sede aLussemburgo.
Il Consiglio europeo ricopre il ruolo di guida per risolvere le controversie tra gli Stati membri e le istituzioni e per risolvere crisi e disaccordi politici su questioni e politiche controverse. Agisce esternamente come "capo di Stato collettivo" eratifica documenti importanti (ad esempio accordi e trattati internazionali).[200]
Compiti delpresidente del Consiglio europeo sono garantire la rappresentanza esterna dell'UE,[201] favorire il consenso e risolvere le divergenze tra gli Stati membri, sia durante le riunioni del Consiglio europeo sia durante i periodi tra loro.
Il Consiglio europeo non deve essere confuso con ilConsiglio d'Europa, un'organizzazione internazionale indipendente dall'UE con sede a Strasburgo.
LaCommissione europea agisce sia comebraccio esecutivo dell'UE, responsabile della gestione quotidiana dell'UE, sia comepromotore legislativo, con il solo potere di proporre leggi per il dibattito.[202][203][204] La Commissione è "custode dei trattati" ed è responsabile del loro efficiente funzionamento e controllo.[205] Funzionade facto comegabinetto di governo, con 27commissari per diversi settori politici, uno per ciascuno Stato membro, sebbene i commissari siano tenuti a rappresentare gli interessi dell'UE nel suo complesso piuttosto che il loro stato d'origine.
La Corte di giustizia si occupa principalmente dei casi sollevati dagli Stati membri, dalle istituzioni, e icasi a esso riferiti dai tribunali degli Stati membri.[208] A causa delle dottrine dell'effetto diretto e della supremazia, molte sentenze della Corte di giustizia sono automaticamente applicabili all'interno degli ordinamenti interni degli Stati membri.
Il Tribunale si occupa principalmente delle cause intentate da persone e società direttamente dinanzi ai tribunali dell'UE,[209] e il Tribunale della funzione pubblica dell'Unione europea giudica le controversie tra l'Unione europea e lasua funzione pubblica.[210] Le decisioni del Tribunale possono essere impugnate dinanzi alla Corte di giustizia, ma solo per motivi di diritto.[211]
LaCorte dei conti è legalmente tenuta a fornire al Parlamento e al Consiglio (in particolare ilConsiglio Economia e Finanza) "una dichiarazione di affidabilità in merito all'affidabilità dei conti e alla legalità e regolarità delle operazioni sottostanti".[212] La Corte formula inoltre pareri e proposte sulla legislazione finanziaria e sulle azioni anti-frode.[213] Il Parlamento lo utilizza per decidere se approvare la gestione del bilancio da parte della Commissione.
IlMediatore europeo, che difende i cittadini e le organizzazioni dell'UE dalla cattiva amministrazione, con sede aStrasburgo -Francia; IlMediatore europeo è stato istituito daltrattato di Maastricht. Ildifensore civico è eletto dalParlamento europeo per la durata del mandato del parlamento e la posizione è rinnovabile.[214] Qualsiasi cittadino o entità dell'UE può presentare ricorso al difensore civico affinché indaghi su un'istituzione dell'UE per motivi di cattiva amministrazione (irregolarità amministrative, iniquità, discriminazione, abuso di potere, mancata risposta, rifiuto di informazioni o ritardo inutile).[215] L'irlandeseEmily O'Reilly è l'attuale difensore civico dal 2013.[216]
IlGarante europeo della protezione dei dati (GEPD), che assicura che le istituzioni e gli organi dell'UE, nel trattamento dei dati personali, rispettino il diritto alla privacy dei cittadini dell'Unione, con sede aBruxelles -Belgio.
Organismi dotati di personalità giuridica internazionale istituiti con trattato
Si tratta di istituzioni internazionali regolate da specifici trattati perciò non sono direttamente organi dell'UE ma ne sono collegati perché richiamati dai trattati europei per svolgere azioni per conto dell'UE.
LaProcura europea (EPPO), una cooperazione rafforzata pienamente operativa dal 1º giugno 2021, che indaga e persegue frodi contro il bilancio e altri reati contro gli interessi finanziari dell'UE, con sede aLussemburgo. È prevista, con decisione del Consiglio europeo, una estensione dei suoi poteri al fine di includere la criminalità transnazionale grave;
Candidati alla presidenza della Commissione europea alDibattito Eurovision (maggio 2019). Da sinistra a destra: Zahradil, Cué, Keller, Vestager, Timmermans, Weber
L'Unione europea è un'unione economica e politica e, per i 20 Paesi che partecipano all'Eurozona e hanno adottato l'euro come valuta ufficiale, è anche un'unione monetaria. Il suo nucleo originario è l'unione doganale e l'organizzazione delmercato comune europeo che, a partire dal trattato di Roma del 1957, si è gradualmente sviluppata in unmercato unico privo di ostacoli regolativi alla libera circolazione delle persone, delle merci, dei servizi e dei capitali. La libertà di circolazione delle persone è stata ulteriormente rafforzata attraverso l'istituzione dellacittadinanza europea con il Trattato di Maastricht e attraverso la creazione dell'area di Schengen, alla quale oggi (2024) partecipano 27 Stati, di cui 23 Stati membri dell'UE. L'UE opera attraverso un sistema ibrido di processo decisionalesovranazionale eintergovernativo,[217] e secondo i principi diattribuzione (che afferma che dovrebbe agire solo entro i limiti delle competenze che le sono conferite daitrattati) e disussidiarietà (che afferma che dovrebbe agire solo laddove un obiettivo non può essere sufficientemente raggiunto dagli Stati membri che agiscono da soli). Costituzionalmente, l'UE assomiglia in qualche modo sia a unaconfederazione sia a unafederazione,[218][219] ma non si è formalmente definita come una delle due (non ha una costituzione formale: il suo status è definito daltrattato sull'Unione europea e daltrattato sul funzionamento dell'Unione europea). È più integrato di una tradizionale confederazione di Stati perché il livello generale del governo impiega ampiamente il voto amaggioranza qualificata in alcuni processi decisionali tra gli Stati membri, piuttosto che affidarsi esclusivamente all'unanimità.[220][221] È meno integrato di uno Stato federale perché non è uno Stato a sé stante: la sovranità continua a fluire "dal basso verso l'alto", dai vari popoli dei singoli Stati membri, piuttosto che da un unico insieme indifferenziato. Ciò si riflette nel fatto che gli Stati membri rimangono i "padroni dei trattati", mantenendo il controllo sull'assegnazione delle competenze all'Unione attraverso il cambiamento costituzionale (mantenendo così il cosiddettoKompetenz-kompetenz); in quanto mantengono il controllo dell'uso della forza armata; il controllo fiscale; e un diritto di ritiro unilaterale dall'Unione ai sensi dell'articolo 50 del trattato sull'Unione europea. Inoltre, ilprincipio di sussidiarietà richiede che solo quelle questioni che devono essere determinate collettivamente siano così determinate. Le attività dell'Unione europea sono regolate da un certo numero di istituzioni e organismi, supportati da numerose agenzie decentrate. Tali organi espletano i compiti assegnati loro dai vari trattati. La leadership politica dell'Unione è esercitata dal Consiglio europeo, che si occupa anche di compiere un'opera di mediazione nei casi in cui vi siano dispute su alcune politiche da adottare.
Leleggi emanate dalle istituzioni dell'UE sono approvate in varie forme.[222] Nellaprocedura legislativa ordinaria, la Commissione europea propone una legislazione che richiede l'approvazione congiunta del Parlamento europeo e del Consiglio dell'Unione europea. Questo processo si applica a quasi tutti i settori, compreso ilbilancio dell'UE. Il Parlamento è l'organo finale per approvare o respingere la proposta di adesione alla Commissione e può tentare mozioni di censura nei confronti della Commissione facendo appello allaCorte di giustizia. IlPresidente del Parlamento europeo (dal 2022Roberta Metsola) svolge il ruolo di oratore in Parlamento e lo rappresenta esternamente. Il presidente e ivicepresidenti sono eletti dai deputati ogni due anni e mezzo.[223]
Illobbismo a livello dell'UE da parte di gruppi di interesse speciali è regolato per cercare di bilanciare le aspirazioni di iniziative private con il processo decisionale di interesse pubblico.[224]
Come indicato nel Titolo I della parte I del trattato consolidato sul funzionamento dell'Unione europea[225]vedi•disc.•mod.
Competenza esclusiva
Competenza condivisa
Competenza di supporto
L'Unione ha la competenza esclusiva di emanare direttive e concludere accordi internazionali quando previsto da un atto legislativo dell'Unione in materia di...
Gli Stati membri dell'UE mantengono tutti i poteri non esplicitamente conferiti all'Unione europea. In alcune aree l'UE gode di competenza esclusiva. Queste sono aree in cui gli Stati membri hanno rinunciato a qualsiasi capacità di emanare una legislazione. In altri settori l'UE e i suoi Stati membri condividono la competenza per legiferare. Mentre entrambi possono legiferare, gli Stati membri possono legiferare solo nella misura in cui l'UE non lo ha fatto. In altri settori politici l'UE può solo coordinare, sostenere e integrare le azioni degli Stati membri, ma non può emanare una legislazione allo scopo di armonizzare le legislazioni nazionali.[226]
Il fatto che un determinato settore politico rientri in una determinata categoria di competenza non è necessariamente indicativo di qualeprocedura legislativa viene utilizzata per emanare la legislazione all'interno di tale settore. Diverse procedure legislative sono utilizzate all'interno della stessa categoria di competenza e anche con lo stesso settore politico.
Iltrattato di Lisbona definisce in maniera precisa le competenze dell'Unione distinguendo tra[227]:
Ci sono alcune aree giuridiche di competenza esclusiva dell'Unione europea, nel senso che i singoli Stati non possono imporre le proprie regole o agire indipendentemente. Le principali aree sono l'unione doganale, la regolamentazione delmercato europeo comune, lapolitica monetaria per gli Stati la cui moneta è l'euro, la conservazione degli ecosistemi marini e la conclusione di alcuni trattati internazionali[227]. In questi settori, l'Unione europea negozia con un'unica voce e agisce come un unico blocco, prendendo decisioni a cui devono sottostare tutti gli Stati membri senza eccezione.
A differenza dei settori precedenti, l'Unione ha competenza concorrente con quella degli Stati membri, nel senso che gli Stati membri possono agire dove l'Unione europea non lo ha già fatto, in materie principalmente riguardanti lacoesione sociale ed economica, le politiche ambientali, la protezione dei consumatori e la regolamentazione di servizi di infrastruttura come energia, trasporti, ricerca e sviluppo[227].
Nei settori della cooperazione allo sviluppo e degliaiuti umanitari, l'Unione ha competenza per condurre azioni e una politica comune, senza che l'esercizio di tale competenza possa avere per effetto di impedire agli Stati membri di esercitare la loro. Invece nei settori della ricerca, dello sviluppo tecnologico e aerospaziale, della cooperazione allo sviluppo e degli aiuti umanitari l'Unione e gli Stati agiscono entrambi con gli strumenti specifici che sono loro propri. L'Unione tutt'al più adotta delle politiche di coordinamento, senza però limitare in alcun modo l'azione statale.[227]
L'Unione europea può coordinare e sostenere le azioni degli Stati membri in settori terzi dove non può legiferare o imporre unmodus operandi[228].Questi settori comprendono il turismo, la tutela della salute, industria,cultura,istruzione, formazione giovanile,sport e altri simili.
Per le politiche economiche, occupazionali e sociali l'Unione ha un ruolo di coordinamento e detta le linee guida (tramite il soloConsiglio) entro le quali ogni Stato ha la libertà di determinare le proprie peculiari politiche[228].
Lacooperazione rafforzata è una procedura decisionale istituzionalizzata con iltrattato di Amsterdam e poi modificata daltrattato di Nizza. Essa consiste nel realizzare una più forte cooperazione tra alcuni Stati membri dell'Unione europea in determinati temi senza coinvolgere la totalità degli stati membri che possono avere reticenze nell'incrementare l'integrazione in alcune aree; può entrare in vigore, però, solo se partecipa almeno un terzo degli Stati membri.
Le cooperazioni in vigore sono sei e vertono sui seguenti temi:
Dalla sua creazione nel 1993, l'UE ha sviluppato le sue competenze nel settore della giustizia e degli affari interni; inizialmente a livello intergovernativo e successivamente dal sovranazionalismo. Di conseguenza, l'Unione ha legiferato in settori quali l'estradizione,[229] diritto di famiglia,[230] diritto di asilo,[231] e giustizia penale.[232] I divieti contro le discriminazioni sessuali e di nazionalità hanno una lunga tradizione nei trattati.[233] Negli ultimi anni, questi sono stati integrati da poteri per legiferare contro la discriminazione basata su razza, religione, disabilità, età e orientamento sessuale.[234] In virtù di questi poteri, l'UE ha adottato una legislazione sulladiscriminazione sessuale sul posto di lavoro, ladiscriminazione fondata sull'età e ladiscriminazione razziale.[235]
L'Unione ha inoltre istituito agenzie per coordinare i controlli di polizia, di accusa e di immigrazione negli Stati membri:Europol per la cooperazione delle forze di polizia,[236]Eurojust per la cooperazione tra pubblici ministeri,[237] eFrontex per la cooperazione tra autorità di controllo di frontiera.[238] L'UE gestisce inoltre ilsistema di informazione Schengen[239] che fornisce una banca dati comune per le autorità di polizia e di immigrazione. Questa cooperazione ha dovuto essere sviluppata in particolare con l'avvento delle frontiere aperte attraverso l'accordo di Schengen e il crimine transfrontaliero associato.Frontex è un'agenzia dell'UE istituita per gestire la cooperazione tra leguardie di frontiera nazionali che assicurano le propriefrontiere esterne. Mira a rilevare e fermare l'immigrazione clandestina, latratta di esseri umani e le infiltrazioni terroristiche. Nel 2015 la Commissione europea ha presentato la sua proposta per una nuova agenzia europea della guardia di frontiera e costiera con un ruolo e un mandato più forti insieme alle autorità nazionali per la gestione delle frontiere.
Nel 1970 sono iniziati i passi per un più ampio coordinamento nelle relazioni estere con l'istituzione dellaCooperazione politica europea che ha creato un processo di consultazione informale tra gli Stati membri con l'obiettivo di formare politiche estere comuni. Nel 1987 la cooperazione politica europea è stata istituita su base formale dall'Atto unico europeo. La CPE è stato ribattezzato comePolitica estera e di sicurezza comune (PESC) dalTrattato di Maastricht.[240]
Gli obiettivi della PESC sono di promuovere sia gli interessi dell'UE sia quelli dellacomunità internazionale nel suo insieme, compreso il rafforzamento della cooperazione internazionale, il rispetto dei diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto.[241] La PESC richiede l'unanimità tra gli Stati membri sulla politica appropriata da seguire su qualsiasi questione particolare. L'unanimità e le difficili questioni trattate nell'ambito della PESC a volte portano a disaccordi, come quelli verificatisi durante laguerra in Iraq.[242]
Il coordinatore e rappresentante della PESC all'interno dell'UE è l'alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza che parla a nome dell'UE in materia di politica estera e di difesa e ha il compito di articolare le posizioni espresse dagli Stati membri su questi campi della politica in un allineamento comune. L'alto rappresentante dirige ilservizio europeo per l'azione esterna (SEAE), un unico dipartimento dell'UE[243] che è stato ufficialmente attuato ed è operativo dal 1º dicembre 2010 in occasione del primo anniversario dell'entrata in vigore deltrattato di Lisbona.[244] Il SEAE fungerà da ministero degli esteri e da corpo diplomatico per l'Unione europea.[245]
Oltre all'emergente politica internazionale dell'Unione europea, l'influenza internazionale dell'UE è avvertita anche attraverso l'allargamento. I benefici percepiti di diventare un membro dell'UE agiscono come un incentivo per le riforme sia politiche sia economiche negli Stati che desiderano soddisfare i criteri di adesione all'UE e sono considerati un fattore importante che contribuisce alla riforma dei Paesi ex comunisti europei.[246] Questa influenza sugli affari interni di altri paesi viene generalmente definita "potenza dolce", in contrapposizione alla "potenza forte" militare.[247]
Cooperazione internazionale e partenariati di sviluppo
L'UE utilizza strumenti di relazioni estere come lapolitica europea di vicinato che cerca di legare questi Paesi a est e sud del territorio europeo dell'UE all'Unione. Questi Paesi, principalmente quelli in via di sviluppo, includono alcuni che un giorno cercano di diventare unoStato membro dell'Unione europea o più strettamente integrati con l'Unione europea. L'UE offre assistenza finanziaria ai Paesi del vicinato europeo, purché soddisfino le rigorose condizioni di riforma del governo, riforma economica e altre questioni relative alla trasformazione positiva. Questo processo è normalmente sostenuto da un piano d'azione, come concordato daBruxelles e dal Paese di destinazione.
La collaborazione euromediterranea, oProcesso di Barcellona, è stata varata con la conferenza diBarcellona del 27-28 novembre1995. Vi parteciparono i ministri degli Esteri degli allora 15 Stati membri e dodici Paesi dell'Africa mediterranea e delVicino Oriente:Algeria,Cipro,Egitto,Giordania,Israele,Libano,Malta,Marocco,Siria,Tunisia,Turchia e l'Autorità Nazionale Palestinese. La Libia era presente come Paese osservatore. Dopo gli allargamenti dell'Unione europea del 2004, 2007 e 2013, la collaborazione coinvolge i ventisette e dieci Paesi della sponda sud delMediterraneo. Gli obiettivi dell'accordo sono tre: rafforzare le relazioni in materia politica e disicurezza, creare una collaborazione economica e finanziaria, e potenziare la cooperazione nei settori sociale, culturale e umano.
L'azione di sviluppo dell'UE si basa sul consenso europeo sullo sviluppo, approvato il 20 dicembre 2005 dagli Stati membri dell'UE, dal Consiglio, dal Parlamento europeo e dalla Commissione.[248] È applicato dai principi dell'approccio dellacapacità e dell'approccio allo sviluppo basato sui diritti.
La politica europea di vicinato è una delle politiche esterne dell'Unione europea, indirizzata ai Paesi collocati in prossimità dell'Unione verso sud e verso est. L'obiettivo è quello di costruire rapporti più stretti con tali Stati a livello economico, politico, culturale e strategico.
Dei 27 Stati membri dell'UE, 21 sono anche membri dellaNATO. Altri tre membri della NATO sono candidati dell'UE: Albania, Montenegro e Turchia
LaPolitica europea di sicurezza e difesa (PESD) è considerata l'elemento più significativo della PESC. I predecessori dell'Unione europea non sono stati concepiti come un'alleanza militare perché laNATO era in gran parte vista come appropriata e sufficiente per scopi di difesa. 22 membri dell'UE sono membri della NATO[249] mentre i restanti Stati membri seguono politiche dineutralità.[250] L'Unione europea occidentale, un'alleanza militare con una clausola di difesa reciproca, è stata sciolta nel 2011 poiché il suo ruolo era stato trasferito nell'UE.[251]
Fregata bulgara41 Drazki, insieme alla fregata italiana F577Zeffiro (a destra) e alla fregata tedescaSachsen (a sinistra) durante un esercizio multinazionale nel Mediterraneo
A seguito dellaguerra del Kosovo nel 1999, ilConsiglio europeo ha convenuto che "l'Unione deve avere la capacità di un'azione autonoma, sostenuta da forze militari credibili, i mezzi per decidere di usarli e la prontezza a farlo, al fine di rispondere a crisi internazionali fatte salve le azioni dellaNATO". A tal fine, sono stati compiuti numerosi sforzi per aumentare le capacità militari dell'UE, in particolare il processo degliobiettivi principali di Helsinki. Dopo molte discussioni, il risultato più concreto è stato l'iniziativa deigruppi tattici dell'UE, ciascuno dei quali è previsto per essere in grado di schierare rapidamente circa 1 500 uomini.[254]
Il Parlamento europeo il 17 febbraio 2017 approva la risoluzione proposta daGuy Verhofstadt[258] per la creazione di unesercito unico europeo didifesa comune.[259]
L'aiuto umanitario è finanziato direttamente dal bilancio (70%) come parte degli strumenti finanziari per l'azione esterna e anche dal Fondo europeo di sviluppo (30%).[263] Il finanziamento dell'azione esterna dell'UE è suddiviso in strumenti "geografici" e strumenti "tematici".[263] Gli strumenti "geografici" forniscono aiuti attraverso lo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI, 16,9 miliardi di euro, 2007-2013), che deve spendere il 95% del proprio bilancio inaiuti pubblici allo sviluppo (APS) e dallo strumento europeo di vicinato e partenariato (ENPI), che contiene alcuni programmi pertinenti.[263] Il Fondo europeo di sviluppo (FES, 22,7 miliardi di euro per il periodo 2008-2013 e 30,5 miliardi di euro per il periodo 2014-2020) è costituito da contributi volontari degli Stati membri, ma vi è la pressione di unire il FES al bilancio finanziato dal bilancio strumenti per incoraggiare maggiori contributi per raggiungere l'obiettivo dello 0,7% e consentire una maggiore supervisione delParlamento europeo.[263][264]
La cooperazione in materia dipolitica commerciale comune dell'UE tra gli Stati membri risale all'istituzione della Comunità nel 1957, quando gli Stati membri negoziarono come blocco nei negoziati commerciali internazionali.[266] L'Unione europea è il maggiore esportatore al mondo[267] e dal 2008 il maggiore importatore di beni e servizi.[268][269] Il commercio interno tra gli Stati membri è aiutato dall'eliminazione degli ostacoli agli scambi come idazi e i controlli alle frontiere. Nellazona euro, il commercio è aiutato dal fatto di non avere differenze di valuta da affrontare nella maggior parte dei membri.[270]
L'accordo di associazione dell'Unione europea compie qualcosa di simile per una gamma molto più ampia di Paesi, in parte come un cosiddetto approccio soft per influenzare la politica in quei Paesi. L'Unione europea rappresenta tutti i suoi membri presso l'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) e agisce per conto degli Stati membri in qualsiasi controversia. Quando l'UE negozia un accordo commerciale al di fuori del quadro dell'OMC, l'accordo successivo deve essere approvato da ogni singolo governo degli Stati membri dell'UE.[270]
L'Unione europea ha concluso accordi di libero scambio (ALS)[271] e altri accordi con una componente commerciale con molti Paesi in tutto il mondo e sta negoziando con molti altri.[272]
Tali risorse costituiscono oltre il 98% delle entrate dell'Unione per un budget di circa 142 miliardi di euro, approssimativamente l'1% delprodotto interno lordo dell'intera Unione.
Leprincipali voci di spesa sono:
Lapolitica agricola comune tramite gli aiuti agricoli diretti (30%) e il fondo per lo sviluppo rurale (11%);
L'Unione europea aveva un budget concordato di 120,7 miliardi di euro per l'anno 2007 e 864,3 miliardi di euro per il periodo 2007-2013,[275] rappresentano l'1,10% e l'1,05% delle previsioni delRNL dell'UE-27 per i rispettivi periodi. Nel 1960, il bilancio dell'allora Comunità economica europea era pari allo 0,03% del PIL.[276]
Nel bilancio 2010 di 141,5 miliardi di euro, la più grande voce di spesa unica è la "coesione e competitività" con circa il 45% del bilancio totale.[277] Seguiva l'"agricoltura" con circa il 31% del totale.[277] Lo "Sviluppo rurale, ambiente epesca" occupava circa l'11%.[277] L'"Amministrazione" rappresentava circa il 6%.[277] "L'Ue come partner globale" e la "cittadinanza, libertà, sicurezza e giustizia" fanno emergere le retrovie rispettivamente con circa il 6% e 1%.[277]
La Corte dei conti europea ha firmato i conti dell'Unione europea ogni anno dal 2007 e, pur chiarendo che la Commissione europea ha più lavoro da fare, ha sottolineato che la maggior parte degli errori si verificano a livello nazionale.[278][279] Nella loro relazione sul 2009, i revisori hanno riscontrato che cinque settori della spesa dell'Unione, l'agricoltura e ilfondo di coesione, erano materialmente inficiati da errori.[280] Nel 2009 la Commissione europea ha stimato che l'incidenza finanziaria delle irregolarità era di 1 863 milioni di euro.[281]
Nel 1957, quando fu fondata laCEE essa non aveva una politica ambientale.[282] Negli ultimi 50 anni è stata creata una rete sempre più densa di legislazione, che si estende a tutte le aree di protezione ambientale, inclusi l'inquinamento atmosferico, la qualità dell'acqua, la gestione dei rifiuti, la conservazione della natura e il controllo di prodotti chimici, rischi industriali e biotecnologie.[283] Secondo l'Istituto per la politica ambientale europea, la legislazione ambientale comprende oltre 500 direttive, regolamenti e decisioni, rendendo la politica ambientale un'area centrale della politica europea.[284]
I responsabili politici europei hanno originariamente aumentato la capacità dell'UE di agire sulle questioni ambientali definendolo un problema commerciale.[285] Gli ostacoli agli scambi e le distorsioni della concorrenza nel mercato comune potrebbero emergere a causa delle diverse norme ambientali in ciascuno Stato membro.[286] Negli anni successivi, l'ambiente divenne un settore politico formale, con i suoi attori politici, princìpi e procedure. La base giuridica della politica ambientale dell'UE è stata stabilita con l'introduzione dell'Atto unico europeo nel 1987.[284]
Inizialmente, la politica ambientale dell'UE si è concentrata sull'Europa. Più recentemente, l'UE ha dimostrato leadership nellagovernance ambientale globale, ad esempio il ruolo dell'UE nel garantire la ratifica e l'entrata in vigore delprotocollo di Kyoto nonostante l'opposizione degliStati Uniti. Questa dimensione internazionale si riflette nel Sesto programma di azione ambientale dell'UE[287] che riconosce che i suoi obiettivi possono essere raggiunti solo se gli accordi internazionali chiave sono attivamente sostenuti e attuati correttamente sia a livello dell'UE sia a livello mondiale. Il trattato di Lisbona ha ulteriormente rafforzato le ambizioni di leadership.[288] Il diritto dell'UE ha svolto un ruolo significativo nel miglioramento della protezione dell'habitat e delle specie in Europa, nonché nel contribuire a migliorare la qualità dell'aria e dell'acqua e la gestione dei rifiuti.[284]
La mitigazione deicambiamenti climatici è una delle massime priorità della politica ambientale dell'UE. Nel 2007, gli Stati membri hanno convenuto che, in futuro, il 20% dell'energia utilizzata in tutta l'UE deve essererinnovabile e che le emissioni di anidride carbonica devono essere inferiori nel 2020 di almeno il 20% rispetto ai livelli del 1990.[289] L'UE ha adottato unsistema di scambio delle emissioni per integrare leemissioni di carbonio nell'economia.[290] LaCapitale verde europea è un premio annuale assegnato alle città incentrato sull'ambiente, sull'efficienza energetica e sulla qualità della vita nelle aree urbane per creare unacittà intelligente.
Nel 2018-2019 sono state proposte per raggiungere un'economia a zero emissioni di carbonio nell'Unione europea entro il 2050. Quasi tutti gli Stati membri hanno sostenuto tale obiettivo in occasione di un vertice dell'UE nel giugno 2019. L'Estonia, laPolonia, laRepubblica Ceca e l'Ungheria non erano d'accordo.[292]
L'UE non ha importanti competenze nel campo dell'assistenza sanitaria e l'articolo 35 dellaCarta dei diritti fondamentali dell'Unione europea afferma che "Nella definizione e nell'attuazione di tutte le politiche e attività dell'Unione è garantito un livello elevato di protezione della salute umana". La direzione generale della Salute e dei consumatori dellaCommissione europea cerca di allineare le leggi nazionali sulla protezione della salute delle persone, sui diritti dei consumatori, sulla sicurezza degli alimenti e di altri prodotti.[293][294][295]
Tutta l'UE e molti altri Paesi europei offrono ai loro cittadini unatessera europea di assicurazione malattia gratuita che, su base reciproca, fornisce un'assicurazione per le cure mediche di emergenza quando si visitano altri Paesi europei partecipanti.[296] Una direttiva sull'assistenza sanitaria transfrontaliera mira a promuovere la cooperazione in materia di assistenza sanitaria tra gli Stati membri e a facilitare l'accesso a un'assistenza sanitaria transfrontaliera sicura e di alta qualità per i pazienti europei.[297][298][299]
Sistema di posizionamento Galileo, un sistema di posizionamento e navigazione satellitare civile, in attività dal 2016 con 26 satelliti orbitanti.
Copernicus, finalizzato a fornire la capacità all'Unione europea di agire autonomamente nel settore della sicurezza e dell'ambiente tramite rilevazioni satellitari.
IlCentre spatial guyanais è la sede del principale centro di lancio europeo di missili spaziali, usato per i razziAriane eVega dell'ESA.
Lapolitica agricola comune (PAC) rappresenta una delle più “anziane” e importanti politiche dell'UE. Le motivazioni profonde della centralità di questa politica sono strettamente collegate con la poca competitività del settore agricolo europeo[300]. Essa è un sistema di finanziamenti destinati alle attività di coltivazione all'interno dell'Unione; il suo scopo principale è quello di mantenere livelli adeguati diproduzioneagricola concedendosussidi alle aziende e ai lavoratori direttamente impiegati nel settore.
Furono introdotti sussidi e incentivi alla produzione agricola, per aumentarne la quantità e per rendere più stabili i prezzi, a beneficio degli agricoltori. In seguito si sono aggiunti gli obiettivi di garantire la sicurezza dei prodotti alimentari e il rispetto dell'ambiente rurale.
Una delle misure della politica agricola perseguita in quegli anni consistette nella fissazione di livelli minimi diprezzo per i prodotti agricoli, che generano enormi eccedenze. La procedura usuale dell'Unione europea era pagare gliesportatori perché potessero vendere tali prodotti all'estero.
L'opinione pubblica ha dimostrato chiaramente di rifiutare di finanziare senza limite i surplus, ma tale politica venne presa di mira non tanto dai Paesi del terzo mondo esportatori di derrate agricole quanto dai paesi ricchi, in primo luogo gli Stati Uniti, che pretendevano di esportare nel ricco mercato europeo.[301]
Negli ultimi anni gli organi dell'Unione hanno radicalmente cambiato la politica tradizionale. I nuovi regolamenti hanno drasticamente ridotto gli stimoli a produrre. Il risultato di tale inversione di rotta, proprio nel momento in cui gli Stati Uniti stanno dirottando verso usi non alimentari, ma energetici, le loro eccedenze agricole è stato criticato da chi paventa un acuirsi del problema dell'approvvigionamento di cibo. Questo mentre l'Asia sta mutando radicalmente dieta, e non avendo spazi sufficienti per produrre cereali per l'allevamento li dovrà acquistare[302]. Avere abbandonato la politica della sicurezza potrebbe provocare conseguenze negative per Paesi come l'Italia, con una produzione che copre ormai solo una frazione dei cereali consumati e dei panelli proteici per l'allevamento.[303]
La PAC, anche nella versione attuale, è stata peraltro accusata di distribuire fondi in maniera poco equilibrata, favorendo le aziende agricole più grandi e sostenendo la diffusione di metodi di coltivazione invasivi.
La politica agricola è una dei primi accordi comuni europei. Si concentra soprattutto sul settore dei cereali, su quello ortofrutticolo, su quello vinicolo, sul settore delle carni bovine e su quello lattiero-caseario. Oggi, assorbe poco meno della metà delle intere risorse dell'Unione (ossia circa 56 miliardi di euro)[304]; questo dato è in diminuzione, se si pensa che nel 1980 la PAC ne assorbiva circa il 70%[305].
Vi è una variazione significativa del PIL nominale pro capite all'interno dei singoli Stati dell'UE. La differenza tra le regioni più ricche e più povere (281 regioni NUTS-2 dellanomenclatura delle unità territoriali statistiche) variava, nel 2017, dal 31% (Severozapaden,Bulgaria) della media UE28 (30 000 €) al 253% (Lussemburgo) o 4 600 € a 92 600 €.[306]
L'UE ha cercato a lungo di mitigare gli effetti dei mercati liberi proteggendo i diritti dei lavoratori e prevenendo il dumping sociale e ambientale. A tal fine ha adottato leggi che stabiliscono norme minime in materia di occupazione e ambiente. Tra questi, la direttiva sull'orario di lavoro e la direttiva sulla valutazione dell'impatto ambientale. L'UE ha anche cercato di coordinare i sistemi di sicurezza sociale e sanitaria degli Stati membri per facilitare le persone che esercitano i diritti alla libera circolazione e garantire che mantengano la loro capacità di accedere ai servizi di sicurezza sociale e sanitari in altri Stati membri.
LaCarta sociale europea è l'organismo principale che riconosce i diritti sociali dei cittadini europei. Come dimostrato dalla sentenza Viking della CGUE, la salvaguardia di tali diritti tende tuttavia a essere subordinata al rispetto dei principi dei trattati europei.
Un'assicurazione europea sulla disoccupazione è stata proposta tra l'altro dal commissario per l'occupazioneNicolas Schmit.[307]
Alloggio, gioventù, infanzia, diversità funzionale o assistenza agli anziani sono competenze di supporto dell'Unione europea e possono essere finanziate dal Fondo sociale europeo.
I fondi strutturali e i fondi di coesione stanno sostenendo lo sviluppo delle regioni sottosviluppate dell'UE. Tali regioni si trovano principalmente negli Stati dell'Europacentrale e meridionale.[308][309] Numerosi fondi forniscono aiuti di emergenza, sostegno ai membri candidati per trasformare il loro Paese in conformità con lo standard dell'UE (Phare, ISPA e SAPARD) e sostegno allaComunità degli Stati Indipendenti (TACIS). TACIS è ora diventato parte del programma mondialeEuropeAid.
In questa politica viene affrontata la transizione demografica verso una società che invecchia la popolazione, bassi tassi di fertilità e spopolamento delle regioni non metropolitane.
Regioni meno sviluppate (PIL pro capite < 75 % media UE)
Regioni di transizione (PIL pro capite 75÷100 % media UE)
Regioni più sviluppate (PIL pro capite > 100 % media UE)
Allo scopo di appianare le disomogeneità presenti nel tessuto economico e sociale delle diverse regioni del continente, l'Unione promuove la crescita delle aree meno sviluppate attraverso l'erogazione di ingenti fondi riservati al finanziamento degli investimenti nelle seguenti aree:
l'investimento nelleinfrastrutture, per favorire lo sviluppo e la creazione di posti di lavoro (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1") e, in generale, per diversificare e rivitalizzare le attività economiche locali;
il supporto allepiccole e medie imprese locali, ad esempio favorendo il trasferimento delle tecnologie e promuovendo strumenti finanziari idonei al sostentamento delle aziende, anche tramite aiuti economici diretti;
l'investimento nel campo dell'educazione e dellasanità (nelle aree coperte dall'"Obiettivo 1");
lo sviluppo dell'ambiente produttivo, la promozione dellaricerca di nuove tecnologie, lo sviluppo dellasocietà dell'informazione, la tutela dell'ambiente, le pari opportunità nell'accesso al lavoro e la cooperazione interregionale e transnazionale.
Complessivamente, i fondi europei per lo sviluppo regionale contribuiscono al sostentamento di aree economicamente e socialmente meno sviluppate, segnatamente negli Stati membri di recente ingresso.
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Commento:I dati della sezione macroeconomica sono del 2014, nel migliore dei casi
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IlPIL procapite (a parità di potere d'acquisto) nell'Unione, secondo i datiEurostat per il2012. I valori sono espressi in percentuale della media dell'UE a 28.
L'Unione europea possiede l'economia più grande al mondo, con unprodotto interno lordo nominale complessivo nel2013 stimato in oltre 13 500 miliardi di euro[310].
Tra le diverse nazioni, in particolare risultano essere trainanti quattro regioni dell'Europa, che per tal motivo vengono definite iquattro motori economici:Baden-Württemberg,Catalogna,Rodano-Alpi eLombardia[314]. L'Unione europea detiene mediamente nel tempo il 30% della ricchezza netta mondiale.[315][collegamento interrotto]Segue un prospetto sintetico che mostra la situazione economica dei ventisette Stati dell'Unione, degli Stati in fase di negoziazione per l'accesso e dei rimanenti Stati europei (escluso ilKosovo, per il quale non sono ancora disponibili dati macroeconomici completi a causa della recente indipendenza dallaSerbia). Gli Stati sono ordinati a seconda del prodotto interno lordo (PIL) pro capite, che può essere usato come indice del grado di benessere in una data nazione.
20 Stati membri hanno aderito a un'unione monetaria nota come zona euro, che utilizza l'euro come moneta unica. L'unione monetaria rappresenta 346 milioni di cittadini dell'UE.[316] L'euro è la secondavaluta di riserva più grande nonché la seconda valuta più scambiata al mondo dopo ildollaro statunitense.[317][318][319]
Delle prime500 più grandi società al mondo misurate in base alle entrate nel 2010, 161 hanno sede nell'UE.[320] Nel 2016 la disoccupazione nell'UE si attestava all'8,9%[321] (6,2% a marzo 2025)[322] mentre l'inflazione era al 2,2% e il saldo delle partite correnti a -0,9% del PIL. Il guadagno netto annuo medio nell'Unione europea è stato di circa 24 000 €[323] nel 2015, che era circa il 70% di quello negliStati Uniti.[324]
La cooperazione culturale tra Stati membri è stata un interesse dell'UE sin dalla sua inclusione come competenza comunitaria nel Trattato di Maastricht.[335] Le azioni intraprese nell'area culturale dall'UE comprendono il programma settennaleCultura 2000,[335] l'evento del mese culturale europeo,[336] e orchestre come laEuropean Union Youth Orchestra.[337] Il programmaCapitale europea della cultura seleziona una o più città ogni anno per aiutare losviluppo culturale di quella città.[338]
La storia della bandiera europea ebbe inizio nel1955. All'epoca, l'Unione europea esisteva solo sotto forma diComunità europea del carbone e dell'acciaio, con solo sei Stati membri. Diversi anni prima era stato tuttavia istituito un organismo separato con un numero maggiore di partecipanti, ilConsiglio d'Europa, impegnato nella difesa deidiritti umani e nella promozione della cultura europea.IlConsiglio d'Europa stava valutando all'epoca quale simbolo adottare. Dopo varie discussioni, venne adottato l'attuale disegno: un cerchio di dodici stelle dorate in campo blu. In varie tradizioni, il dodici è un numero simbolico che rappresenta la completezza. Si tratta inoltre del numero dei mesi dell'anno e delle ore indicate sul quadrante dell'orologio.
Il cerchio è tra l'altro un simbolo di unità. Si è soliti attribuire il disegno vincente al disegnatore franceseArsène Heitz, il quale successivamente ne fornì una spiegazione in chiave biblica, facendo riferimento a un'immagine della devozione alla Madonna propria del dodicesimo capitolo dell'Apocalisse: "Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle".IlConsiglio d'Europa incoraggiò in seguito le altre istituzioni europee ad adottare la medesima bandiera e nel 1983 il Parlamento europeo accolse l'invito. Nel 1985 la bandiera venne infine adottata da tutti i capi di Stato e di governo dell'UE come emblema ufficiale dell'Unione europea, denominata all'epoca Comunità europea.Tutte le istituzioni europee utilizzano la bandiera dall'inizio del1986, quando, con l'ingresso di Spagna e Portogallo, i membri della Comunità raggiunsero il numero di dodici.La bandiera europea è l'unico emblema della Commissione europea, l'organo esecutivo dell'UE. Le altre istituzioni e organi dell'UE hanno un proprio emblema oltre alla bandiera europea.
La capitale europea della cultura è una città designata dall'Unione europea, che per il periodo di un anno ha la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale. Diverse città europee hanno sfruttato questo periodo per trasformare completamente la loro base culturale, e, facendo ciò, la loro visibilità internazionale.
Concepito come un mezzo per avvicinare i vari cittadini europei, la "città europea della cultura" venne lanciata il 13 giugno1985 dal Consiglio dei ministri su iniziativa diMelina Merkouri. Da allora l'iniziativa ha avuto sempre più successo e un crescente impatto culturale e socioeconomico per i numerosi visitatori che ha attratto nelle città scelte.
Le città europee della cultura sono state designate su basi intergovernative fino al2004; gli Stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte a ospitare l'evento e la Commissione europea garantiva un sussidio per le città selezionate ogni anno. Dal2005, le istituzioni europee hanno preso parte alla procedura di selezione delle città che ospiteranno l'evento.
Nel1990, i ministri della cultura lanciarono il "mese culturale europeo". Questo evento è simile alla città della cultura europea ma dura per un periodo inferiore di tempo ed è indirizzato in particolare alle nazioni dell'Europa centrale e orientale. Anche per questo evento sono previste sovvenzioni da parte della Commissione.
L'istruzione di base è un settore in cui il ruolo dell'UE è limitato al sostegno dei governi nazionali. Nell'istruzione superiore, la politica è stata sviluppata negli anni 1980 con programmi a sostegno degli scambi e della mobilità. Il più visibile di questi è stato ilProgramma Erasmus, un programma di scambio universitario iniziato nel1987. Nei suoi primi venti anni, ha supportato opportunità di scambio internazionale per oltre 1,5 milioni di studenti universitari e divenne un simbolo della vita studentesca europea.[339]
Il progetto Erasmus permette aglistudentiuniversitari europei di svolgere un periodo di studio legalmente riconosciuto dalla propria università all'interno di un qualsiasi altro ateneo situato all'interno dell'Unione.
Il progetto fu creato per educare le future generazioni di cittadini all'idea di appartenenza europea; dalla sua creazione si è giunti a mobilitare all'interno dell'Unione europea oltre un milione di studenti.Attualmente[quando?] 2 199 istituzioni universitarie dei 31 Paesi che aderiscono al programma Socrates partecipano al progetto Erasmus.
Per molti studenti universitari europei il programma Erasmus offre l'occasione per vivere all'estero in maniera indipendente per la prima volta. Per questa ragione è diventato una sorta di fenomeno culturale ed è molto popolare fra gli studenti universitari europei. Il programma non incoraggia solamente l'apprendimento e la comprensione della cultura ospitante, ma anche un senso di comunità tra gli studenti appartenenti a Paesi diversi. L'esperienza dell'Erasmus è considerata non solo un momento universitario ma anche un'occasione per imparare a convivere con culture diverse.
Esistono programmi simili per gli alunni e gli insegnanti delle scuole, per i tirocinanti nell'istruzione eformazione professionale e per gli studenti adulti nelProgramma di apprendimento permanente 2007-2013. Questi programmi sono progettati per incoraggiare una più ampia conoscenza di altri Paesi e per diffondere le buone pratiche nei settori dell'istruzione e della formazione in tutta l'UE.[340][341] Attraverso il suo sostegno alprocesso di Bologna, l'UE sostiene standard comparabili e titoli compatibili in tutta Europa.
Lo sviluppo scientifico è facilitato daiprogrammi quadro dell'UE, il primo dei quali è iniziato nel 1984. Gli obiettivi della politica dell'UE in questo settore sono di coordinare e stimolare la ricerca. IlConsiglio europeo per la ricerca indipendente stanzia fondi dell'UE per progetti di ricerca europei o nazionali.[342] Iprogrammi quadro di ricerca e tecnologia dell'UE si occupano di una serie di settori, ad esempio l'energia in cui l'obiettivo è sviluppare un mix diversificato dienergie rinnovabili per aiutare l'ambiente e ridurre la dipendenza dai carburanti importati.[343]
La maggior parte dei media nell'Unione europea è di orientamento nazionale. Alcuni media su scala europea incentrati sugli affari europei sono emersi dai primi anni 1990, comeEuronews,EUobserver,EURACTIV oPolitico Europe.[346]ARTE è una rete televisiva pubblica franco-tedesca che promuove la programmazione nei settori della cultura e delle arti. L'80% della sua programmazione è fornita in egual misura dalle due società associate, mentre il resto è fornito dalgruppo europeo di interesse economicoARTE GEIE e dai partner europei del canale.[347]
Il programma MEDIA dell'Unione europea sostiene l'industria cinematografica e audiovisiva popolare europea dal 1991. Fornisce supporto per lo sviluppo, la promozione e la distribuzione di opere europee in Europa e oltre.[348]
Ilcalcio è di gran lunga lo sport più popolare nell'Unione europea. Gli altri sport con il maggior numero di partecipanti nei club sono tennis, pallacanestro, nuoto, atletica, golf, ginnastica, sport equestri, pallamano, pallavolo e vela.[350]
Lo sport è principalmente di competenza degli Stati membri o di altre organizzazioni internazionali, piuttosto che dell'UE. Esistono alcune politiche dell'UE che hanno interessato lo sport, come lalibera circolazione dei lavoratori, che era al centro dellasentenza Bosman che proibiva ai campionati di calcio nazionali di imporre quote ai giocatori stranieri con cittadinanza europea.[351]
Iltrattato di Lisbona impone qualsiasi applicazione delle norme economiche per tener conto della natura specifica dello sport e delle sue strutture basate sull'attività volontaria.[352] Ciò è seguito dalle pressioni esercitate da organizzazioni governative come ilComitato Olimpico Internazionale e laFIFA, a causa delle obiezioni sull'applicazione dei principi del libero mercato allo sport, che ha portato a un divario crescente tra i club ricchi e quelli poveri.[353] L'UE finanzia un programma per gli allenatori di calcio israeliano, giordano e irlandese (fino al 31 gennaio 2020 anche britannico) nell'ambito del progetto Football 4 Peace.[354]
Ilgiorno europeo o festa dell'Europa si celebra il 9 maggio di ogni anno. Questa data ricorda il giorno del1950 in cui vi fu la presentazione da parte diRobert Schuman del piano di cooperazione economica, ideato daJean Monnet (cosiddettaDichiarazione Schuman), che segna l'inizio del processo d'integrazione europea con l'obiettivo di una futura unione federale.
L'Unione europea ha avuto un impatto economico positivo significativo sugli Stati membri. Secondo uno studio del2019 sugli Stati membri che hanno aderito dal 1973 al 2004, "senza integrazione europea, i redditi pro capite sarebbero stati in media circa il 10% inferiori nei primi dieci anni dopo l'adesione all'UE".[355]
L'Unione europea ha contribuito alla pace inEuropa, in particolare pacificando le controversie alle frontiere.[356][357]
L'Unione europea ha contribuito alla diffusione della democrazia, in particolare incoraggiando le riforme democratiche negli aspiranti Stati membri. Thomas Risse scrisse nel 2009: "Esiste un consenso nella letteratura sull'Europa orientale secondo cui la prospettiva dell'adesione all'UE ha avuto enormi effetti di ancoraggio per le nuove democrazie".[358]
L'Unione europea è stata criticata, a livello politico e funzionale, per la complessità della suasovrastruttura ovvero la complessitàburocratica della sua organizzazione giuridica e dell'apparato normativo con tutti i suoi organi istituzionali[359].
^Questa cifra comprende i territori extraeuropei degli Stati membri che fanno parte dell'Unione europea ed esclude i territori europei degli Stati membri che non fanno parte dell'Unione. Per ulteriori informazioni, consultareTerritori speciali degli stati membri dell'Unione europea.
^Secondo il principio di supremazia stabilito dalla Corte di giustizia nella causa 6/64,Falminio Costa v. ENEL [1964] ECR 585. Vedi Craig e de Búrca, cap. 7Factortame Ltd. v. Secretary of State for Transport (No. 2) [1991] 1 AC 603,Solange II (Re Wuensche Handelsgesellschaft, BVerfG decision of 22 October 1986 [1987] 3 CMLR 225,265) eFrontini v. Ministero delle Finanze [1974] 2 CMLR 372;Raoul George Nicolo [1990] 1 CMLR 173.
^Vedi articolo 288 (ex articolo 249 del TCE) del trattato sul funzionamento dell'Unione europea, sueur-lex.europa.eu
^Secondo il principio di Direct Effect, invocato per la prima volta nella decisione della Corte di giustizia del 1963. Vedi: Craig e de Búrca, cap. 5.
^Fare altrimenti richiederebbe l'elaborazione di una legislazione che dovrebbe far fronte ai sistemi giuridici e amministrativi frequentemente divergenti di tutti gli attuali 28 Stati membri. Vedi Craig e de Búrca, pag. 115
^Parere (2/92) della Corte di giustizia europea sul tema "Adesione della Comunità alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali"1996 E.C.R. I-1759 (in francese), ha stabilito che la Comunità europea non aveva la competenza per aderire alla CEDU.
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«English is the most commonly known language in the EU with over a half of the respondents (51%) speaking it either as their mother tongue or as a foreign language.»
^Case 11/70, Internationale Handelsgesellschaft v. Einfuhr und Vorratstelle für Getreide und Futtermittel; Article 6(2) of the Maastricht Treaty (as amended).
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^Sotto protettoratoONU (UNMIK), dichiaratosi unilateralmente Repubblica indipendente (riconosciuta dallamaggioranza degli stati ONU), secessionista dallaSerbia secondo cui è una Provincia autonoma