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Unione di Centro (2002)

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Unione di Centro
PresidenteLorenzo Cesa[1]
SegretarioAntonio De Poli[2]
VicesegretarioGianfranco Giovanni Chiarelli
Paolo Greco Lucchina[3][4]
StatoItalia (bandiera) Italia
SedeVia in Lucina, 10 -Roma
AbbreviazioneUdC
Fondazione6 dicembre 2002
Derivato da
IdeologiaCristianesimo democratico[5][6][7][8]
Conservatorismo sociale[5]
Europeismo[9]
CollocazioneCentro[11][12][13]/Centro-destra[14]
CoalizioneCasa delle Libertà(2002-2007)
RpI(2008-2013)
Nuovo Polo per l'Italia(2010-2012)
Con Monti per l'Italia(2013)
Area Popolare(2014-2016)
Centro-destra 2018 nella listaNoi con l'Italia - UDC(2018)
Forza Italia(2019-2022)
Noi moderati(2022-2023)
Centro-destra 2022(dal 2022)
NellaLega per Salvini Premier(2024)
Partito europeoPartito Popolare Europeo[15]
Gruppo parl. europeoGruppo del Partito Popolare Europeo (2004-2019)
Affiliazione internazionaleInternazionale Democratica Centrista[10]
SeggiCamera
1 / 400
(2022)
SeggiSenato
1 / 205
(2022)
SeggiEuroparlamento
0 / 76
(2024)
SeggiConsigli regionali
4 / 896
TestataCronache di Liberal (2008-2013)
Organizzazione giovanileGiovani UDC
Iscritti50 000 (2016)
Colori     Azzurro
Sito webudc-italia.it
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L'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro (UDC),[16][17] anche nota comeUnione di Centro, è unpartito politicoitaliano, membro delPartito Popolare Europeo, nato nel 2002 dalla fusione fraCentro Cristiano Democratico,Cristiani Democratici Uniti eDemocrazia Europea.

L'attuale segretario èAntonio De Poli[18]. Per anniPier Ferdinando Casini ne è stato il leader, nonché la figura maggiormente riconoscibile.

Storia

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Tramonto della DC e gli eredi nel 1994

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Lo stesso argomento in dettaglio:Frammentazione della Democrazia Cristiana.
Palazzo Cenci-Bolognetti diPiazza del Gesù

Coinvolta pesantemente negli scandali diMani pulite, nel 1993 laDemocrazia Cristiana è in preda ad una grave crisi di identità[19][20][21]. L'Assemblea programmatica costituente che si svolge fra il 23 ed il 26 luglio dello stesso anno consente al segretarioMino Martinazzoli di progettare una terza fase storica della tradizione cattolico-democratica conun soggetto nazionale di programma, fondato sul valore cristiano della solidarietà[22][23].

Lo Scudo Crociato, storico simbolo del cristianesimo democratico italiano

Dopo mesi di trattative infruttuose, il 16 gennaio 1994 il partito storico viene sciolto dal Consiglio Nazionale e dalle sue ceneri già il 18 gennaio nascono sia ilPartito Popolare Italiano, al quale aderirà la maggioranza dei parlamentari ex DC[23][24], sia ilCentro Cristiano Democratico, fondato da alcuni esponenti della vecchiacorrente dorotea guidati daPier Ferdinando Casini.

Alleelezioni politiche del 1994, ilPPI, che ha mantenuto lo storico simbolo delloscudo crociato, aderisce alla coalizione centrista dettaPatto per l'Italia[25], che tuttavia non ha un buon risultato elettorale, mentre ilCCD prende proficuamente parte alcentro-destra diSilvio Berlusconi.[26][27][28][29]

Nel luglio del 1995Rocco Buttiglione fonda iCristiani Democratici Uniti[30], uscendo dal PPI; il dialogo con il CCD è subito naturale e sfocia nella presentazione di liste comuni nella quota proporzionale dellaCamera alleelezioni anticipate del 1996, che raggiungono il 5,8% dei consensi e 12 seggi.

Elezioni politiche del 2001 e secondo governo Berlusconi

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Pier Ferdinando Casini

Alleelezioni politiche del 2001 i due soggetti si presentano nuovamente (uniti nelle liste delBiancofiore) all'interno della coalizione dellaCasa delle Libertà a sostegno diSilvio Berlusconi e ottengono il 3,22%. Quella competizione elettorale vede anche la partecipazione solitaria diDemocrazia Europea, fondata daSergio D'Antoni e sostenuta daGiulio Andreotti.

LaCasa delle Libertà vince le elezioni e alcuni esponenti diCCD eCDU entrano nelGoverno Berlusconi II. Per il CCD sono nominati:Carlo Giovanardi comeministro per i rapporti con il Parlamento,Mario Baccini sottosegretario agliAffari esteri,Michele Vietti sottosegretario allaGiustizia,Giuseppe Galati alle Attività produttive eFrancesco Bosi alla Difesa. Per i CDU sono nominati:Rocco Buttiglione comeMinistro per le politiche comunitarie,Mario Tassone vice ministro alle Infrastrutture eTeresio Delfino sottosegretario all'Agricoltura.

NellaXIV legislatura della Repubblica Italiana il leader CCDPier Ferdinando Casini è eletto Presidente dellaCamera dei deputati.

Primo congresso nel 2002 e debutto elettorale alle elezioni europee del 2004

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Il 6 dicembre 2002 i tre soggetti,Centro Cristiano Democratico,Cristiani Democratici Uniti eDemocrazia Europea, avviano il procedimento di unificazione[31]. Durante il primo congresso nazionale, avvenuto proprio all'atto costitutivo del partito nel 2002, viene eletto segretarioMarco Follini, mentreRocco Buttiglione ne assume la presidenza[32]. Il primo appuntamento elettorale è relativo alleeuropee del 2004, superate agevolmente con il 5,89%[33].

Crisi di governo e dissenso interno nel 2005

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Alleelezioni regionali del 2005 la coalizione viene sconfitta dalcentro-sinistra, che si aggiudica 12 delle 14 regioni chiamate al voto. Scoppia, di conseguenza, una crisi di governo con Berlusconi che prende atto della sconfitta e dopo una breve fase di confronto con gli alleati forma unnuovo esecutivo. Nel frattempoRaffaele Lombardo, Presidente dellaProvincia di Catania, intraprende un cammino autonomista che lo porterà a fondare ilMovimento per le Autonomie: tale scelta si basa sul presupposto che «ai partiti nazionali è stato pagato un tributo troppo alto e non sempre sono stati tutelati gli interessi della nostra terra».

Secondo congresso e dimissioni di Follini

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A luglio 2005 si svolge il secondo congresso nazionale: il momento più atteso è la relazione del segretarioMarco Follini (che viene riconfermato), il quale contraddistingue il partito come anima critica dellaCasa delle Libertà, evidenziando i traguardi ma anche le inadempienze della coalizione di governo. Sulla stessa lunghezza d'onda Casini, che sostiene Follini e apprezza la sua azione a capo dell'UDC.

In questa fase, l'UDC è tra i sostenitori della formazione di un nuovo partito unitario dei moderati, già proposto daSilvio Berlusconi per aggregare tutte le forze moderate del centro-destra. Il partito chiede un ritorno al sistema elettorale proporzionale, che la CdL - contando sulla sua maggioranza parlamentare - riesce a concretizzare nel mese di ottobre, con l'elaborazione di una nuova legge elettorale (che prevede sistemi di sbarramento, accorpamenti per coalizioni e liste bloccate senza preferenza). Questo, tuttavia, sarà tra le cause principali delle dimissioni di Follini da segretario.

Marco Follini

Inaspettatamente, il 15 ottobre 2005, con un breve intervento alla direzione nazionale del partito, Marco Follini presenta le sue dimissioni dalla carica di segretario. L'episodio avviene all'indomani dell'approvazione alla Camera della nuovalegge elettorale proporzionale, sollecitata dalla stessa UDC, non proprio nella misura in cui la richiedeva Follini, che avrebbe voluto che gli elettori esprimessero la preferenza del candidato da eleggere.

«La mia opinione è che servisse un'altra legge, in un altro modo. Ritenevo che la possibilità per gli elettori di scegliere i candidati e di non subire troppo perentorie indicazioni dei partiti facesse parte di quel diritto in più e di quel potere in più che noi per primi avevamo evocato. In una parola, immaginavo una legge in cui la furbizia e la virtù si tenessero in equilibrio, e non una situazione in cui l'una schiacciasse l'altra.»

(Marco Follini)

Follini sostiene che con questa nuova legge si apre una stagione nuova per la politica italiana mentre "non esistono uomini per tutte le stagioni". Nel suo discorso, Follini cita un solo personaggio,Lorenzo Cesa, definendolo tra i principali artefici dei successi dell'UDC dalla sua nascita. Pochi giorni più tardi, lo stesso Cesa annuncia la sua candidatura alla segreteria del partito.

Nuova fase in vista delle elezioni politiche del 2006

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La direzione nazionale del partito si riunisce il 27 ottobre 2005 per eleggere il nuovo segretario nazionale: nel corso dei lavori emerge la candidatura, già preannunciata, diLorenzo Cesa (che segna una continuità sostanziale rispetto a Follini e con l'appoggio del leaderPier Ferdinando Casini), accanto a quelle diMario Tassone edErminia Mazzoni. Dopo la discussione e prima di andare al voto, queste ultime vengono ritirate in nome dell'unità del partito e per conferire l'immagine della convergenza sulla figura preminente del segretario. Cesa è proclamato tale, dunque, all'unanimità.

Nel suo discorso di insediamento, Cesa ribadisce i successi dell'UDC:

«Dal 1994 ad oggi siamo riusciti a riunire porzioni significative della diaspora democristiana. Grazie a Marco Follini il partito è passato dal 3 al 6%, esprime una classe dirigente di governo di tutto rispetto, nonché la terza carica dello Stato, l'amico Pier Ferdinando Casini.»

(Lorenzo Cesa)

Ad un passo dalle nuoveelezioni politiche del 2006, laCasa delle Libertà avanza la necessità di rilanciare lo schieramento. Dopo aver ipotizzato il ricorso ad eventuali consultazioni primarie per la scelta del candidato premier (ipotesi sfumata dopo l'approvazione della legge proporzionale), si ricorre all'ipotesi delgioco a tre punte che coinvolge i leader dei tre principali partiti della coalizione.

Si stabilisce che l'indicazione del Presidente del Consiglio, in caso di vittoria elettorale, spetti al partito che raccoglierà il maggior numero di voti. Pier Ferdinando Casini, leader dell'UDC, insieme aSilvio Berlusconi e aGianfranco Fini (sostenuti da FI e AN), è in lizza. Il 24 gennaio il Consiglio Nazionale 2006 delibera che, nel simbolo da presentare alle elezioni, sia presente il nome di Casini (in colore bianco su sfondo rosso) marcando anche la presenza dello scudo crociato con scrittaLibertas. Gli slogan dell'UDC per la campagna elettorale prevedono l'immagine di Casini con l'iscrizione "Un'idea diversa" e "Io c'entro" (giocando sull'omofonia che richiama ilcentro quale collocazione politica).

In seguito ad una campagna pressante, la CdL riesce a riconquistare la fiducia di vari elettori, ottenendo un risultato in netta ascesa rispetto alle previsioni, sebbene non sufficiente a evitare la sconfitta elettorale. Il centrosinistra trionfa per poche decine di migliaia di voti allaCamera dei deputati, dove ottiene il 49,81% dei consensi contro il 49,74% della CdL. AlSenato, la situazione è ribaltata: la CdL ottiene più voti (il 49,78% contro il 49,42% dell'Unione), ma con l'apporto dei voti della circoscrizione Estero,l'Unione conquista comunque due seggi ulteriori.

L'UDC è in aumento, attestandosi su una media nazionale del 6,8%: le liste guidate da Casini ottengono 2,5 milioni di voti alla Camera e 2,3 milioni al Senato, eleggendo 39 deputati e 21 senatori; al Senato la presidenza del gruppo viene affidata aFrancesco D'Onofrio, mentre alla Camera alla guida del gruppo viene elettoLuca Volontè.

In seguito l'UDC promuove la necessità di un cambiamento interno alla coalizione, rimettendo anche in discussione la leadership di Berlusconi[34]. Uno schieramento che considerano dotato di due anime diverse, una, quella di Berlusconi, populista, l'altra, quella dell'UDC, moderata; secondo Cesa gli italiani percepiscono questa posizione alternativa interna nella coalizione, e premiano di conseguenza il partito che si pone in contrasto con atteggiamenti più moderati. Volendo favorire questa tendenza, l'UDC rifiuta la proposta di Berlusconi di costituire un partito unico della CdL.

Durante questa fase di incomprensioni, Follini, che già in precedenza aveva fondato dei circoli culturali denominati, ad ottobre 2006 decide di abbandonare l'UDC dando autonomia alla suaItalia di Mezzo, con il dichiarato obiettivo di accogliere quegli elettori che non si sentono rappresentati nell'attuale bipolarismo e creare dunque un nuovo centro. In seguito confluirà nelPartito Democratico.

Inizio delle distanze dalla "Casa delle Libertà"

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L'UDC, intanto, avvia un cammino autonomo e punta a differenziarsi dallaCasa delle Libertà, che giudica ormai come un'esperienza conclusa e punta, piuttosto, alla nascita di un nuova coalizione di centro alternativa alla sinistra, continuando a dichiarare la sua netta opposizione alGoverno Prodi II.

I principali strappi consumati nei confronti della CdL riguardano:

  • il 2 dicembre 2006 l'UDC decide di non partecipare alla manifestazione di piazza organizzata aRoma dal centro-destra contro la Legge Finanziaria del Governo e, piuttosto, organizza una manifestazione parallela e contemporanea, aPalermo, dove viene sancito che "esistono due opposizioni al centro-sinistra": una, quella dei moderati, rappresentata appunto dall'UDC; l'altra, quella delle forze di destra, rappresentata daForza Italia,Alleanza Nazionale eLega Nord che si avviano - seppur con dei distinguo - alla costituzione di un partito unitario, definito da Berlusconi come ilPartito della Libertà.

In questa circostanza, Casini afferma che "la Casa delle Libertà non ha ormai senso. Il suo ritualismo è parte del passato e non di una prospettiva politica del presente";

  • il 27 marzo 2007, distinguendosi dal resto della CdL e coerentemente con quanto votato nella precedente legislatura dall'intero centro-destra, l'UDC vota a favore del rifinanziamento delle missioni umanitarie italiane all'estero, in primis quella inAfghanistan, mentre gli altri esponenti della CdL, con in testa Berlusconi, pur favorevoli al rifinanziamento delle missioni, si astengono con l'annunciato motivo di voler mettere alla prova il centro-sinistra, che al Senato rischiava di non avere la maggioranza a causa delle chiare defezioni di esponenti dellasinistra radicale.

Terzo congresso nel 2007

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Il terzo Congresso dell'UDC[35] che si svolge aRoma dal 13 al 15 aprile 2007 denota una contrapposizione interna fra coloro i quali intendono consolidare la linea perseguita negli ultimi tempi, dichiarandosi indipendenti dallaCasa delle Libertà e intraprendendo iniziative autonome nell'opposizione alcentro-sinistra;Carlo Giovanardi propone invece un nuovo dialogo conForza Italia in nome dalla comune appartenenza alPartito Popolare Europeo. Cesa viene riconfermato segretario con l'86% dei delegati.

In occasione della crisi di governo che si consuma in Senato con la caduta delGoverno Prodi II, nelle consultazioni con il Presidente della Repubblica,Giorgio Napolitano, l'UDC si esprime a favore della costituzione di un governodi pacificazione nazionale, finalizzato alla realizzazione di alcune riforme, discosta dunque dalla altre forze di centro-destra che chiedono il ritorno immediato alle urne. Quando il Capo dello Stato affida un incarico esplorativo al Presidente del SenatoFranco Marini, l'UDC si ritiene quindi indisponibile a partecipare al governo qualora l'esecutivo non comprenda anche altri esponenti del centro-destra.

A seguito di quest'ultima posizione, il 30 gennaio 2008,Bruno Tabacci eMario Baccini lasciano il partito, ipotizzando una forza alternativa di centro denominata "Rosa Bianca" (rinominataRosa per l'Italia). Il 4 febbraio 2008, Giovanardi e una parte dell'area che aveva sostenuto la mozione di minoranza all'ultimo congresso, riunita nei circoli deiPopolari Liberali, lascia il partito per aderire al nuovo progetto diSilvio Berlusconi,Il Popolo della Libertà.

Corsa solitaria alle elezioni politiche del 2008

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Al Quirinale:Pier Ferdinando Casini (al centro),Lorenzo Cesa (a sinistra) eMichele Vietti (a destra)

Il 16 febbraio 2008 il gruppo dirigente del partito rifiuta la proposta di confluire nelPopolo della Libertà[36][37][38]. Il successivo 28 febbraio viene invece raggiunto un accordo con laRosa per l'Italia[39], conPier Ferdinando Casini candidato allaPresidenza del Consiglio dei ministri.[40][41].

Il risultato delle consultazioni è simile a quello ottenuto nel 2006, con 2 milioni di voti e il 5,62%, conquistando 36 deputati e superando lo sbarramento regionale dell'8% inSicilia che gli consente di eleggere anche 3 senatori; obiettivo mancato per pochi voti inCalabria ePuglia dove si ferma al 7,9%. Il risultato è ritenuto positivo, in quanto l'UDC è l'unica forza politica presentatasi al di fuori dei poli che riesce ad entrare in Parlamento, al contrario di altre formazioni che, in situazioni analoghe, ottengono risultati modesti, come le forze della sinistra e della sinistra radicale riunite neLa Sinistra l'Arcobaleno.

Il leader Casini sottolinea che, coerentemente col risultato delle urne, la collocazione sarà all'opposizione alGoverno Berlusconi IV e alla maggioranzaPdL - Lega Nord, rimarcando nelle sue politiche una forte insofferenza proprio verso il partito diUmberto Bossi, in particolare contro le sue proposte di riforma per ilfederalismo fiscale.

Elezioni regionali del 2008 ed europee del 2009

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni regionali in Trentino-Alto Adige del 2008.

In occasione delleelezioni regionali in Abruzzo del 2008 viene siglata un'alleanza con iPopolari UDEUR, al fine di sostenere Rodolfo de Laurentiis alla carica di Presidente[42]: la lista ottiene il 5,6% dei consensi.

Per quanto riguarda le elezioni per il rinnovo delConsiglio della provincia autonoma di Trento il gruppo dirigente locale ufficializza l'appoggio aLorenzo Dellai, candidato Presidente della coalizione dicentro-sinistra. Alcuni vizi di forma, avvalorati dai pronunciamenti delTAR diTrento e delConsiglio di Stato, impediscono però l'ammissibilità della lista, ma i suoi dirigenti – in primis il leader nazionalePier Ferdinando Casini e poi i politici locali – confermarono l'appoggio a Dellai invitando i propri elettori a votare l'Unione per il Trentino.[43]

Il partito consegue invece il 9,4% dei consensi alleelezioni regionali in Sardegna del 2009, vinte daUgo Cappellacci.

I candidati maggiormente noti delleeuropee del 2009 sono il giornalista egizianoMagdi Allam, di recente conversione alCristianesimo, il personaggio televisivoEmanuele Filiberto di Savoia, l'ex calciatoreGianni Rivera e l'exPresidente del Consiglio dellaprima repubblicaCiriaco De Mita: il responso è indubbiamente positivo con 2 milioni di voti pari al (6,51%) e cinque eletti, che in seguito diventeranno sette.

Festa di Chianciano Terme del 2009 e le nuove adesioni

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Dall'11 al 13 settembre 2009Chianciano Terme ha ospitato gli "Stati Generali del Centro", che hanno visto la partecipazione dell'intero gruppo dirigente, del Presidente della CameraGianfranco Fini, eletto nelPopolo della Libertà, e del senatoreFrancesco Rutelli, eletto nelPartito Democratico, il quale, intervistato dai giornalisti, non ha escluso un progetto comune.[44] A seguito della riuscita dell'assemblea, il deputatoLorenzo Ria, eletto nel PD e passato successivamente nel PdL, ha scelto di aderire all'Unione di Centro.[45][46][47]

Il 24 novembre aderisceAlberto Tomassini[48], mentre il 6 dicembre 2009 la senatrice del PDDorina Bianchi, appartenente al gruppo Teodem, in un'intervista alCorriere della Sera annuncia la sua uscita dal partito per ritornare nell'Unione di Centro[49][50]. Il 10 dicembre aderisce ancheAntonio Satta (exPopolari UDEUR) e presidente dell'Unione Popolare Cristiana. Il 12 dicembre 2009 viene inoltre proposta un'alleanza con il PD e l'Italia dei Valori per creare un'alternativa nei confronti della coalizione guidata daSilvio Berlusconi raccogliendo le adesioni del segretario del partitoPier Luigi Bersani.[51][52][53][54]

Elezioni regionali del 2010

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Il 23 dicembre 2009, in vista delleelezioni regionali del marzo 2010, il deputatoMarco Calgaro diAlleanza per l'Italia lancia l'idea della costruzione di un polo centrista con l'Unione di Centro da presentare nelle regioni chiamate al voto[55]. InPiemonte l'idea viene subito accolta e il 30 dicembre i deputatiMichele Vietti eGianni Vernetti annunciano una lista unica a sostegno della ricandidatura diMercedes Bresso[56][57][58], esponente delPartito Democratico. Pure nelVeneto sarà presentata una lista unica ApI e UdC, dove i rutelliani, guidati daMassimo Calearo, hanno annunciato il loro pieno sostegno al candidato UDCAntonio De Poli[59]. InPuglia, invece, il deputato di ApIPino Pisicchio invita il proprio partito a partecipare alle primarie del centro-sinistra senza l'UDC[60], prospettiva questa poi accantonata in nome dell'unità del Centro[61]. Durante i primi giorni di gennaio 2010, attraverso due articoli pubblicati sul sito ufficiale delPartito Liberale Italiano[62][63], il segretarioStefano De Luca apre a una collaborazione con l'UdC e a un possibile ingresso del suo partito nel progetto della Costituente di Centro.

Dopo numerose consultazioni con i vari leader politici, viene reso noto il seguente piano di alleanze:

Nel frattempo, i deputatiEnzo Carra, appartenente alla corrente teodem delPartito Democratico, eRenzo Lusetti, a lungo considerato come un fedelissimo diFrancesco Rutelli, scelgono di aderire[71][72]. Scelgono di aderire anche iLiberal Democratici diDaniela Melchiorre, movimentocentrista eliberale[73][74], insieme alMAIE diRicardo Antonio Merlo. Il 14 febbraio, invece, annuncia la sua adesione all'UdC la deputata teodemPaola Binetti, che ha spiegato di "credere nella rinascita di una nuova DC, un partito-pensatoio da 15-20%"[75][76][77][78][79].

Nella stessa tornata elettorale che coinvolgerà 462 amministrazioni comunali, l'UdC si presenterà principalmente in autonomia, stringendo però alleanze particolari con il PD, come per il Comune diVenezia. Curiose le alleanze strette con laFederazione dei Verdi al Comune diCorsico in Lombardia e con l'Italia dei Valori eIo Sud adAndria in Puglia.

Alle urne, nonostante il forte dato dell'astensionismo, l'UdC ottiene il 5.57% su base nazionale confermando il risultato delleelezioni regionali precedenti. Nelle 6 regioni dove si è presentata da sola, riesce a entrare in tutti i consigli regionali, superando le singole soglie di sbarramento; invece su 7 regioni dove si era alleata (Liguria, Marche, Lazio, Basilicata, Campania e Calabria), risulta determinante solo nel Lazio, ma riesce a far parte delle giunte di queste regioni, tranne che in Piemonte, dove la coalizione di Roberto Cota batte quella della Bresso. Il 28 aprile al Senato aderisce al gruppoUdC-SVP-Autonomie anche la senatriceLuciana Sbarbati, delMovimento Repubblicani Europei ed ex PD[80][81][82].

In seguito all'elezione, vi è stato un lungo silenzio stampa da parte del leaderPier Ferdinando Casini, che si è esentato dal commentare la spaccatura fraSilvio Berlusconi eGianfranco Fini nel PdL, alimentando le voci di un possibile riavvicinamento al centrodestra. Tuttavia il successivo 4 aprile, in un'intervista alTG1, Casini ribadisce la sua distanza da entrambe le parti, confermando la nascita del nuovo "Partito della Nazione" entro la fine dell'anno.

Dal 20 al 22 maggio del 2010 a Todi si è tenuto un seminario organizzato dallaFondazione Liberal diFerdinando Adornato, in cui si è ipotizzato l'azzeramento delle cariche dirigenziali dell'UdC e il lancio di un nuovo Partito moderato[83]. Hanno mostrato interesse la presidente dellaConfindustriaEmma Marcegaglia, ilrepubblicano diGiorgio La Malfa[84],Giuseppe Gargani[85],Gian Carlo Sangalli e l'exaenninaAdriana Poli Bortone[86]. Nonostante i propositi, tale progetto si concluderà mestamente e senza seguito.

Elezioni amministrative in Sardegna e Sicilia del 2010

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Nella tornata elettorale del 30 e 31 maggio 2010 si è votato inSicilia e inSardegna per il rinnovo di molti sindaci, consigli comunali e presidenti di provincia. In Sardegna, l'UdC supera quasi ovunque il 10%, con una punta massima del 24% nella città diIglesias. Parallelamente, insieme all'aumento dell'UdC si assiste al crollo delPdL (dal 30% delle regionali precedenti all'attuale 16%) e al ritorno delPD come primo partito della regione, anche se pure esso in calo rispetto alle ultime regionali. In Sicilia, l'UdC riesce a fare eleggere molti suoi sindaci, raggiungendo nellaprovincia di Agrigento risultati del 20-25%.

Elezione di Vietti a vicepresidente del CSM

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L'Unione di Centro ottiene un ottimo risultato centrando l'elezione diMichele Vietti a vicepresidente delConsiglio Superiore della Magistratura, eletto con 24 voti su 26. Vietti, insediandosi, ha detto che il Csm dovrà «recuperare prestigio e consenso» dopo «i recenti scandali» legati all'inchiesta sulla P3. Ha sottolineato che in particolare servirà attenzione «alle regole deontologiche, non solo per i magistrati ma anche per i membri del Csm, cercando di recuperare uno stile di rigore e serietà». Nel suo discorso di insediamento ha anche evidenziato che occorre «liberarsi dalle astratte contrapposizioni polemiche tra politica e giustizia avendo di mira il funzionamento del sistema con particolare riguardo alla durata dei processi»[87][88][89].

Il "Fronte Moderato"

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In occasione della mozione di sfiducia al Sottosegretario alla Giustizia,Giacomo Caliendo, il neonato gruppo deifinianiFuturo e Libertà. Per l'Italia, l'Unione di Centro, l'Alleanza per l'Italia e ilMovimento per le Autonomie scelgono di astenersi[90].Pier Ferdinando Casini ha definito questa alleanza "un'area di responsabilità nazionale"[91];Francesco Rutelli ha parlato della necessità di "unire le forze che vogliono portare a termine le riforme ed esercitare una sincera responsabilità"[92]; dello stesso avviso anche il capogruppo di FLI,Italo Bocchino, che in un editoriale suIl Secolo d'Italia ha scritto che si tratta di una "responsabilità - aggiunge - messa sotto i piedi da un violento spirito di parte, da una faziosità senza limiti e da una partigianeria che non possiamo condividere"[93].

Gli astenuti totali sono stati 75[94]. Sono stati molti, tra giornali e intellettuali, a definire questa alleanza tra moderati, un possibile embrione di Terzo Polo[95][96][97].

I propositi di Chianciano Terme e i dissidi sull'appoggio al governo Berlusconi IV

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Il tradizionale convegno che si è tenuto a Chianciano Terme, nel quale è stata ipotizzata la nascita delPartito della Nazione, un soggetto ampio e plurale decisamente alternativo ai delusi del bipolarismo, ha visto la partecipazione diItalo Bocchino,Fabrizio Cicchitto,Dario Franceschini,Roberto Formigoni,Giuseppe Fioroni,Raffaele Bonanni, segretario dellaCISL,Pietro Grasso, procuratore nazionale antimafia eMassimo Cacciari, già sindaco diVenezia.

In quei giorni è emersa la prepotente insoddisfazione di alcuni esponenti siciliani, i quali contestano un atteggiamento eccessivamente critico nei riguardi del capo di governoSilvio Berlusconi[98] e che si è presentato ufficialmente il 7 ottobre successivo. La spaccatura, in un primo momento scongiurata, si concretizza il 28 settembre quandoGiuseppe Drago,Calogero Mannino,Michele Pisacane,Giuseppe Ruvolo eFrancesco Saverio Romano abbandonano il gruppo alla Camera: costoro fonderannoI Popolari di Italia Domani.

Il 25 ottobre nasce anche il gruppo all'Assemblea regionale siciliana[99]. In seguito aderiscono ufficialmente l'exLiberaleGiuseppe Basini eGiancarlo Morandi[100].

Mozione di sfiducia del "Terzo Polo" al governo

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In vista del voto di fiducia al Governo fissato per il 14 dicembre 2010, l'Unione di Centro presenta una mozione di sfiducia alla Camera in comune accordo conFuturo e Libertà per l'Italia eAlleanza per l'Italia.

A dare l'annuncio in conferenza stampa il 3 dicembre 2010 sono i rispettivi leaderPier Ferdinando Casini,Gianfranco Fini eFrancesco Rutelli, i quali comunicano che, oltre alle firme dei deputati dei propri gruppi parlamentari, hanno firmato anche i deputati delMovimento per le Autonomie diRaffaele Lombardo (in precedenza usciti dalla maggioranza insieme agli esponenti di FLI), deiLiberal Democratici diDaniela Melchiorre e i singoli deputatiGiorgio La Malfa ePaolo Guzzanti (i giornali hanno raccontato di questo evento come la nascita del "Terzo Polo"). La mozione raggiunge così un totale di 85 firme che se si vanno a sommare alle 232 firme raccolte nella mozione di sfiducia delPartito Democratico e dell'Italia dei Valori si raggiunge un totale di 317 firme, che sancirebbe di fatto al momento del voto la caduta del Governo.

Tuttavia, successivamente in Parlamento si assiste a uno spostamento di deputati dall'opposizione alla maggioranza, al punto cheAntonio Di Pietro, in seguito all'uscita improvvisa dal gruppo di due deputati del suo partito a favore del Governo, chiede alla Magistratura di aprire un'inchiesta su una presunta "Compravendita di Parlamentari". Alcuni parlamentari che avevano firmato la mozione di sfiducia del Terzo Polo votano, invece, contro la stessa: il Liberal DemocraticoMaurizio Grassano (da sempre vicino alla Lega e al tema del Federalismo), e tre deputati di FLI,Silvano Moffa,Catia Polidori eMaria Grazia Siliquini. Il Governo ottiene dunque la fiducia con 314 voti favorevoli e 311 contrari. In seguito Berlusconi dichiara di volere ampliare la maggioranza all'UdC, dal momento che il rapporto con i traditorifiniani è ormai irrecuperabile.

Il "Nuovo Polo per l'Italia": il "Polo della Nazione"

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Logo del Nuovo Polo per l'Italia

Il 15 dicembre 2010 si tiene una riunione di tuttii rappresentanti del Terzo Polo nella quale, in comune accordo, viene comunicato che tutte queste forze parlamentari (UdC, FLI, ApI, MpA, LD e vari) agiranno d'ora in poi in completa sintonia all'interno del Parlamento, prendendo decisioni comuni sui singoli provvedimenti del Governo. L'iniziativa, che è stata battezzata «Polo della Nazione» da Pier Ferdinando Casini, raccoglie l'adesione di più di 100 Parlamentari fra Camera e Senato.Ad aderire al gruppo UdC-SVP e Autonomie sono in seguito i senatoriVincenzo Galioto, passato dal PdL all'UdC, mentreMaurizio Fistarol aderisce aVerso Nord. Nel 2011 entrano a far parte dell'alleanza: il senatoreEnrico Musso, in quotaPartito Liberale Italiano (25 febbraio)[101][102] eGiuseppe Gargani, ex PdL (2 marzo) che è entrato nell'UdC. L'8 marzo hanno annunciato la loro adesione al partito Marisa Raciti, vedova diFilippo, il poliziotto ucciso quattro anni prima negli scontri dopo la partita Catania-Palermo, e Azar Karimi, presidente dei giovani iraniani in Italia[103]. Il 22 marzo entra anche il deputato (già ex teodem) dell'Alleanza per l'Italia,Marco Calgaro.Il 19 maggio 2011 il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso presentato nella primavera 2009, dopo le elezioni europee, da due candidati,Giuseppe Gargani (all'epoca nel PdL) e Pasquale Sommese (al tempo eletto col PD, oggi assessore regionale campano con l'UdC). L'Unione di Centro guadagna così due europarlamentari.

Elezioni amministrative del 2011

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Per leelezioni amministrative del 15 e 16 maggio 2011 l'Unione di Centro presenta candidati unici con gli altri partiti delNuovo Polo nelle quattro città più importanti chiamate al voto (Milano,Torino,Bologna eNapoli) e in 62 su 134 comuni superiori ai 15.000 abitanti. In tutti gli altri comuni l'UdC opta scelte diverse, per via delle diverse realtà locali. I risultati differiscono in ogni città: aMilano eNapoli (rispettivamente 5,5%[104] e 11,5%[105]) le percentuali delTerzo Polo non permettono a nessuna delle due principali coalizioni di prendere il 50%+1 dei voti, arrivando così alballottaggio e facendo pesare il proprio elettorato. ATorino si ottengono risultati più modesti (5,1%[106]) e aBologna risultati più deludenti (4,7%[107]). Risulta invece che il nuovo schieramento ottiene risultati più che soddisfacenti e a due cifre nelle altre città più piccole e ottiene una media che supera il 10%.

Per quanto riguarda le undici province chiamate alle urne, l'Unione di Centro si presenta ovunque ottenendo il peggior risultato in quella diTreviso (dove aveva creato una lista in comune conFLI edApI) con il 3,09%[108] ed il migliore in quella diMacerata con il 7,64% e l'elezione di dueconsiglieri[109]. In totale, l'UdC ha raccolto 85.106 voti, pari al 4,97% e alla nomina di ottoconsiglieri provinciali.

Le elezioni del 28 e 29 maggio sono il primo test elettorale dell'Unione di Centro in seguito alla scissione deiPID delMinistroFrancesco Saverio Romano. Contrariamente alle aspettative che vedevano il partito calare drasticamente nei consensi, l'UdC, a guida delsenatoreGianpiero D'Alia, dimostra una buona tenuta con una media del 7,12% perdendo solo 3 punti rispetto al passato[110][111] e riuscendo a eleggeresindaci e diversiconsiglieri comunali. Inoltre risulta evidente l'importanza dell'UdC all'interno delTerzo Polo siciliano, che riesce a eleggere due sindaci nei comuni diBagheria eNoto[112].

Convegno di Chianciano Terme del 2011

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Dall'8 all'11 settembre 2011 si è tenuto l'annuale convegno aChianciano Terme. Durante la riunione, sono intervenute personalità comeEmma Marcegaglia, presidente diConfindustria,Raffaele Bonanni, segretario nazionale dellaCISL, eVasco Errani, Presidente dellaConferenza delle Regioni e delle Province autonome. Hanno accettato l'invito anche numerosi esponenti della maggioranza e delle opposizioni, come il sindaco di RomaGianni Alemanno, che ha messo in evidenza le problematiche all'interno del PdL e i rapporti difficili con la Lega[113], il presidente della Commissione Parlamentare Bicamerale AntimafiaGiuseppe Pisanu, che in seguito al voto di fiducia sulla manovra economica delGoverno alSenato aveva dichiarato che sarebbero state opportune le dimissioni del Premier, eGiuseppe Fioroni, che ha espresso il malumore delle componente cattolica all'interno del PD.

Anche il presidente dell'ApIFrancesco Rutelli è intervenuto, rimarcando ancora una volta l'importanza delTerzo Polo, affermando che la sua nascita è imminente ma richiede tempo, poiché deve radicarsi sul territorio e rispettare le rispettive realtà locali dei partiti della coalizione[114].

Si è svolta anche l'Assemblea Nazionale del partito, in cui si è deciso di partire il prima possibile con i Congressi nei vari livelli di amministrazione (comuni, provincie, regioni).

Durante il suo intervento,Pier Ferdinando Casini ha condannato duramente l'operato delGoverno e rinnovato l'invito alle forze responsabili di maggioranza e opposizioni di formare con l'UdC e ilTerzo Polo un governo di unità nazionale, al fine di fronteggiare la grave crisi economica[115].

Infine,Lorenzo Cesa, durante il discorso conclusivo del convegno, ha rimarcato l'equidistanza dell'Unione di Centro da entrambi gli schieramenti diDestra eSinistra e l'intenzione di rimanere all'opposizione di questoGoverno[116].

In data 23 settembre il deputatoDeodato Scanderebech lascia nuovamente il gruppo dell'UdC alla Camera per aderire al gruppo diFuturo e Libertà[117].

Elezioni regionali in Molise del 2011

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Lo stesso argomento in dettaglio:Elezioni regionali in Molise del 2011.

Per le elezioni regionali in Molise del 16 e 17 ottobre, l'UdC decide di schierarsi col presidente uscente delcentrodestraAngelo Michele Iorio, nonostante si sia tentato di trovare in precedenza un candidato comune per il Terzo Polo (tentativo vano poiché l'MpA era quasi assente in regione;FLI, per via della diversità di opinioni all'interno del partito regionale, decide di non presentare nessuna lista e lasciare libertà di scelta ai suoi singoli rappresentati; l'ApI invece decide di sostenere il candidato delcentrosinistraPaolo Di Laura Frattura).

Ad urne chiuse, l'UdC ottiene il 6,78%[118], risultando determinante per la vittoria risicata diMichele Iorio (46,94%) sul centrosinistra (46,15%). Nonostante il calo di consensi rispetto alle precedenti consultazioni regionali (9,99%), causato dal 6,73% conseguito dall'AdC diFrancesco Pionati, l'UdC locale guadagna consensi rispetto allepolitiche del 2008 (5,6%) e leeuropee del 2009 (6,5%) ed è il terzo partito di unacoalizione di centrodestra che registra un calo molto più evidente rispetto al passato, passando dal 54,14% del 2006 al 46,94% del 2011.

Il 24 ottobre il deputato dell'ARS Nino Dina annuncia l'abbandono deiPopolari di Italia Domani[119] (il marzo scorso si era dimesso da coordinatore regionale inSicilia), in quanto contrario al sostegno alGoverno Berlusconi e consapevole che ilPID"non è mai nato"[senza fonte][120]. Due giorni dopo ufficializzerà il suo ritorno.

Dimissioni del quarto governo Berlusconi e appoggio a Monti

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Lo stesso argomento in dettaglio:Governo Monti.

Nei giorni in cui si consuma lo sfaldamento della maggioranza, il 3 novembre i deputatiAlessio Bonciani eIda D'Ippolito lascianoIl Popolo della Libertà per aderire al partito[121], mentre il 6 novembre è la volta di un'altra deputata PdL,Gabriella Carlucci[122].

Il passaggio di questi parlamentari contribuisce alla perdita della maggioranza numerica delGoverno Berlusconi IV. In conseguenza di ciò e nonostante non sia stato mai sfiduciato,Silvio Berlusconi decide di rassegnare le dimissioni dopo l'approvazione della legge di stabilità economica. Le opposizioni decidono di ritirare i propri emendamenti al fine di velocizzare il tutto e l'UDC, e il Terzo Polo al completo, arrivano a votare anche lalegge di stabilità alla Camera, per assicurare il numero legale.

In seguito alle dimissioni di Berlusconi,Giorgio Napolitano avvia le consultazioni e una delegazione delTerzo Polo, composta da esponenti diCamera eSenato di UDC,FLI edApI guidata daPier Ferdinando Casini afferma di essere disposta a sostenere un esecutivo guidato daMario Monti e di dare a quest'ultimo carta bianca sulla composizione del governo, accettando quindi che sia interamente composto daministri che non provengono dai partiti.

In data 1º dicembre,Gino Trematerra si vede assegnato il seggio alParlamento europeo: glieurodeputati dell'Unione di Centro salgono a cinque[123][124].

Le dimissioni del Presidente della Sicilia Raffaele Lombardo con le conseguenti regionali siciliane e le amministrative del 2012

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Quando il governatore sicilianoRaffaele Lombardo, delMovimento per le Autonomie, rassegna le proprie dimissioni, causando un anticipato ritorno alle urne inSicilia, la scelta dei dirigenti sulla personalità da appoggiare per le nuove imminenti consultazioni ricade inaspettatamente sull'ex sindaco diGela e parlamentare europeoRosario Crocetta, delPartito Democratico. Gli accordi nel frattempo raggiunti prevedono un programma di riforme e la partecipazione delPartito Socialista diRiccardo Nencini.

Sul fronte oppostoIl Popolo della Libertà,I Popolari di Italia Domani eLa Destra sostengonoNello Musumeci.

Il 28 ottobre Crocetta raggiunge il 30,50%, staccando il proprio avversario di 5 punti. L'Unione di Centro ottiene il 10,8% e 13 rappresentati all'Assemblea Regionale Siciliana; un suo esponente, il messinese Giovanni Ardizzone, è il nuovo Presidente dell'Assemblea Regionale Siciliana.

Nel frattempo, aL'Aquila, alle elezioni amministrative del 2012, il candidato del centro-destraGiorgio De Mattei perde controMassimo Cialente del PD.

Elezioni politiche del 2013

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Lo stesso argomento in dettaglio:Governo Letta.
Logo della coalizioneCon Monti per l'Italia

Il 29 dicembre 2012 ilPresidente del Consiglio dei ministri in caricaMario Monti annuncia la sua candidatura alla guida dell'esecutivo per leelezioni politiche del 2013 a capo della coalizioneCon Monti per l'Italia.

In occasione delleelezioni politiche del 2013[125], l'UdC vi partecipa unitamente aFuturo e Libertà per l'Italia e ad alcune associazioni, tra le qualiItalia Futura diLuca Cordero di Montezemolo, promotrici diScelta Civica[126].

AlSenato l'UdC ha invece preso parte alla lista unicaCon Monti per l'Italia. Sono stati eletti due senatori.

I risultati non sono confortanti, con l'1,74% alla Camera e solamente 8 seggi. Nella XVII legislatura vengono costituiti gruppi unici alla Camera e al Senato denominatiScelta Civica per l'Italia, formati da tutti gli eletti della coalizione.

Dopo che nessuna forza politica è uscita dalle elezioni in grado di formare un governo autonomo, dopo lunghe consultazioni il neo-rielettopresidente della RepubblicaGiorgio Napolitano incaricherà l'esponente delPartito DemocraticoEnrico Letta, già sottosegretario allapresidenza del Consiglio nelsecondo governo Prodi e varie volte ministro, di trovare una maggioranza in grado di sostenerlo a capo del governo. La maggioranza che sosterrà la formazione delGoverno Letta[127] è composta daPartito Democratico,Il Popolo della Libertà,Scelta Civica e Unione di Centro. La carica diPresidente del Consiglio dei ministri, viene affidata da Napolitano adEnrico Letta[127], vice segretario del PD. Il governo Letta comprende esponenti di entrambe le principali coalizioni che si contrapponevano prima delle elezioni. L'UdC entra anche nella compagine ministeriale conGianpiero D'Alia Ministro della Pubblica Amministrazione eGian Luca Galletti Sottosegretario di Stato alMinistero dell'Istruzione.

Il 15 novembre 2013 il presidente diScelta CivicaAlberto Bombassei pone fine all'alleanza[128]. Il 27 novembre e il 10 dicembre l'UdC aderisce ai nuovi gruppi ribattezzatiPer l'Italia.

Quarto congresso del 2014 e i rapporti con Renzi

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Il Governo Renzi conGiorgio Napolitano il giorno del giuramento.

Dal 21 al 23 febbraio 2014 si celebra il quarto congresso ordinario del partito. Il segretario uscente e deputato nazionaleLorenzo Cesa è confermato con 435 voti contro 431 del contendenteGianpiero D'Alia.

Negli stessi giorni si forma ilGoverno Renzi, nel quale l'esponente UDCGian Luca Galletti viene nominatoMinistro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, maGianpiero D'Alia non viene confermatoMinistro per la semplificazione e la pubblica amministrazione.

In vista delleelezioni europee del 2014, inizialmente l'UDC e iPopolari per l'Italia presentano il simbolo di una lista comune[129], ma successivamente l'UDC sceglie di aderire alla lista unica promossa dalNuovo Centrodestra diAngelino Alfano, denominataNuovo Centrodestra - Unione di Centro[130], mentre il partito diMario Mauro, a causa delle divisioni interne sull'ipotesi di aderire alla lista di Alfano, decidono infine di non aderire ufficialmente a nessuna lista[131][132].

Il cartello elettorale ottiene il 4,38% dei voti ed elegge tre deputati al Parlamento Europeo tra i quali il segretario del partitoLorenzo Cesa, capolista della circoscrizione sud, che rinuncia quindi al proprio seggio alla Camera dei Deputati e aderisce alGruppo del Partito Popolare Europeo.

Elezioni regionali del 2015

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L'UdC in vista delle regionali del 31 maggio entra nella coalizione dicentro-sinistra in tre regioni, dicentro in due e dicentro-destra in altre due.

  • In Toscana si allea conNCD con il quale forma la listaPassione per la Toscana che con l'1,2% non riesce ad ottenere seggi.
  • Nelle Marche forma un'alleanza colPD a sostegno diLuca Ceriscioli e col 3,7% riesce a far eleggere un consigliere regionale.
  • In Veneto con NCD,Partito Pensionati e varie liste civiche appoggia il sindaco diVeronaFlavio Tosi e la lista Area Popolare col 2% dei voti ottiene un seggio, in quota NCD.
  • In Puglia candida il democraticoMichele Emiliano, sostenuto anche daSEL, e la lista unica dettaPopolari formata conCentro Democratico e Realtà Italia ottiene il 5,9% e l'elezione di tre consiglieri, tutti esponenti dello scudo crociato.
  • In Campania appoggiaVincenzo De Luca unitamente al PD e la lista guidata daCiriaco De Mita col 2,3% conquista due seggi alconsiglio campano.
  • In Umbria con NCD forma una lista unica e sostiene il sindaco di Assisi Ricci assieme a tutto il centrodestra e la lista dei popolari ottiene il 2,6%.
  • In Liguria rompe l'alleanza col centro-sinistra e schieraGiovanni Toti sostenuto daForza Italia,Lega Nord eFratelli d'Italia e NCD con cui forma una lista comune che ottiene solo l'1,7% e nessun seggio ma, siccomeToti è risultato vincitore, nel listino del candidato è stato eletto un esponente delNuovo Centrodestra.

Alle amministrative al comune diAgrigento diventa sindaco un esponente del partito,Lillo Firetto.

L'intesa conAngelino Alfano, che si concretizza nella costituzione di gruppi parlamentari unitari, sembra inizialmente condurre alla nascita di una nuova formazione unitaria; sarà tuttaviaCesa, intervenendo alla Direzione nazionale, ad annunciare l'avvio di una stagione caratterizzata da congressi e tesseramento[133].

Ritorno nel centro-destra

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L'addio di Casini e dei De Mita

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Lorenzo Cesa

A maggio 2016 Pier Ferdinando Casini, che aveva già manifestato la volontà di non partecipare attivamente[134], non rinnova la tessera, contestando severamente l'atteggiamento critico verso ilPartito Democratico e il riavvicinamento alcentro-destra[135][136]. Qualche settimana dopo, la direzione nazionale critica aspramente laRiforma costituzionale Renzi-Boschi e promuove la nascita deicomitati per l'inutilità del sì[137].

Tale posizione non viene però condivisa daGianpiero D'Alia, che dopo essere stato deferito ai probiviri per alcune affermazioni (Il partito è morto), rassegna le dimissioni dalla sua carica e abbandona il partito, dando vita aiCentristi per l'Europa[138][139][140][141]. Il 20 dicembre il Consiglio nazionale decide di sostituirlo conAntonio De Poli[142]. In seguito alla vittoria del NO alreferendum costituzionale i parlamentari dell'UDC abbandonano il gruppo parlamentare diArea Popolare (di cui facevano parte assieme all'NCD) e passano al gruppo misto, dove costituiscono la componente "UDC".

Il 9 febbraio 2017 aderiscono i senatoriGiuseppe Esposito,Giuseppe Ruvolo eRiccardo Conti[143][144]. Il 25 marzo dello stesso anno torna il deputato dell'ARSGirolamo Turano[145], mentre commissario in Sicilia viene nominata Ester Bonafede, ex assessore regionale della giunta Crocetta e moglie dell'ex deputato UdCCarmelo Carrara, che a luglio viene sostituita daAntonio De Poli.[146]

Il 24 maggio 2017 i due deputati diIDeA (Eugenia Roccella eVincenzo Piso) aderiscono alla componente "UDC" del gruppo misto, che muta nome in "UDC-IDeA". Le comunali del 2017 sono quindi il primo banco di prova per il partito dalla scissione di Casini. I risultati tuttavia sono abbastanza positivi: tra i comuni capoluogo ottiene il 4,9% aGorizia, il 2,1% aL'Aquila, il 4% aLecce, il 6,6% aOristano, il 5% aCatanzaro e il 3,1% aPalermo.

A partire dalreferendum costituzionale del 2016, in cui l'UDC si schiera con gli tutti gli altri partiti della coalizione dicentro-destra a sostegno del NO,[147][148] il segretario Cesa si fa promotore di un progressivo riavvicinamento aForza Italia eSilvio Berlusconi, in virtù del consolidamento dell'area delPPE presente in Italia[149]. Nei mesi seguenti inoltre il partito si schiera all'opposizione delgoverno Gentiloni.

Sarà lo stesso segretario Cesa il 7 ottobre 2017 a sancire ufficialmente il ritorno nella coalizione di centro-destra, affermando:[150][151][152]

«La quarta gamba del centrodestra siamo noi, siamo noi dell’UDC. Aspiro a farla diventare terza.»

(Lorenzo Cesa)

La nuova linea però viene criticata daGiuseppe De Mita, che auspicava invece un'alleanza colPartito Democratico ed il centro-sinistra; per tali ragioni il 13 ottobre verrà rimosso dall'incarico di vicesegretario nazionale[153][154]. Successivamente De Mita lanceràL'Italia è Popolare, che, in vista delle elezioni, si unirà adAlternativa Popolare,Centristi per l'Europa,Italia dei Valori eDemocrazia Solidale per formare la listaCivica Popolare, alleata al PD. I consiglieri regionali campani Maria Ricchiuti e Maurizio Petracca, in linea con De Mita, abbandonano.

Elezioni regionali in Sicilia del 2017

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Alleelezioni regionali in Sicilia del 2017 il candidato prescelto unitario èNello Musumeci[155], che vince le consultazioni elettorali.

Nel frattempo aderiscono al partito quattro deputati regionali siciliani: Pietro Alongi (proveniente daAlternativa Popolare), Margherita La Rocca Ruvolo, Gaetano Cani (daiCentristi per l'Europa) eVincenzo Figuccia (daForza Italia)[156][157]. Il 5 settembre 2017 con 5 deputati viene ricostituito il gruppo parlamentare all'Assemblea regionale siciliana[158][159].

Alle elezioni l'UDC riscuote un sorprendente 7%[160] che consente di eleggere all'ARS sei deputati regionali[161], entrando inoltre a far parte della nuova giunta regionale con due assessori:Girolamo Turano e lo stesso Figuccia[162]. Poco dopo l'elezione diGianfranco Micciché a presidente dell'ARS, in polemica alla decisione di questo di non fissare dei tetti di compenso per i deputati, Figuccia si dimette da Assessore all'Energia.

Elezioni politiche e regionali del 2018

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Logo diNoi con l'Italia - UDC, la "quarta gamba" delcentro-destra

Il 29 dicembre 2017 Cesa e De Poli siglano un accordo conRaffaele Fitto,Maurizio Lupi eFrancesco Saverio Romano diNoi con l'Italia al fine di essere la"quarta gamba" della coalizione di centro-destra in vista delleelezioni politiche del 2018[163][164][165][166][167]. La listaNoi con l'Italia - UDC ottiene l'1,3% dei voti e 4 eletti alla Camera e 4 al Senato. Per l'UDC gli eletti sono i senatoriAntonio De Poli in Veneto,Paola Binetti eAntonio Saccone nel Lazio, che si iscrivono al gruppo parlamentare diForza Italia[168].

Sempre il 4 marzo la lista Noi con l'Italia - UDC ottiene un assessore e un consigliere alleregionali in Lombardia con l'1,26% (Raffaele Cattaneo e Luca del Gobbo) e un consiglierenel Lazio con l'1,62% (Massimiliano Maselli).Alleregionali in Molise del 22 aprile l'UDC presenta una propria lista registrando il 5,11% dei consensi e un consigliere eletto, Salvatore Micone[169][170], che verrà eletto Presidente delconsiglio regionale. Non si presenterà agli appuntamenti inFriuli-Venezia Giulia eValle d'Aosta, mentre il 21 ottobre otterrà il 2,08% alleelezioni provinciali di Trento (a sostegno del leghistaMaurizio Fugatti, centro-destra) mancando per pochissimi voti l'ingresso nel Consiglio provinciale e di conseguenza in quelloregionale.

Elezioni regionali del 2019 e accordo con FI per le europee

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Il 19 dicembre 2018 il vicepresidente di Forza ItaliaAntonio Tajani aPorta a Porta annuncia l'accordo con l'UDC e ilSüdtiroler Volkspartei in vista delle europee di maggio 2019 per dare più forza alPartito Popolare Europeo[171].

Alleelezioni regionali in Abruzzo del 2019 l'UDC si schiera a sostegno del candidato di centro-destraMarco Marsilio, presentandosi insieme aIDeA diGaetano Quagliariello e allaDemocrazia Cristiana diGianfranco Rotondi[172]: la lista raccoglie il 2,88% e un seggio spettante all'UDC[173].

Due settimane dopo, alleelezioni regionali in Sardegna, sempre a sostegno del candidato di centro-destraChristian Solinas, l'UDC ottiene il 3,7%, eleggendo tre consiglieri regionali. Il 28 marzo 2019 aderisce all'UDC il Consigliere regionale del Lazio Enrico Cavallari, eletto con laLega[174].

L'UDC partecipa con propri candidati nelle liste di Forza Italia alleeuropee del 26 maggio, senza tuttavia ottenere seggi. Il segretario Cesa, candidato nell'Italia meridionale, raccoglie circa 42.000 preferenze ed è primo dei non eletti. Dall'11 dicembre 2019 il gruppo parlamentare di Forza Italia al senato assume la denominazioneForza Italia Berlusconi Presidente-UDC (FIBP-UDC)[175].

Alle contemporaneeregionali in Piemonte l'UDC si presenta a sostegno del candidato del centrodestraAlberto Cirio, eletto presidente, ottenendo l'1,1% e nessun seggio.

Elezioni regionali del 2020 e tentativo di congresso

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Alleregionali in Calabria del 2020 l'UDC sostiene la candidata del centro-destraJole Santelli, eletta presidente, ottenendo il 6,8% e 2 consiglieri.

In vista degli appuntamenti di settembre 2020 in Puglia a sostegno diRaffaele Fitto si presenta insieme alNuovo PSI, in Toscana conForza Italia perSusanna Ceccardi, nelle Marche conPopolari Marche perFrancesco Acquaroli e in Campania nella listaCaldoro Presidente mentre in Liguria presenta una propria lista in appoggio aGiovanni Toti.

Le elezioni presentano risultati a macchia di leopardo: in Veneto e Toscana non viene eletto alcun rappresentante all'interno delle liste diForza Italia[176], laddove invece vengono presentate proprie liste, accanto ai risultati modesti in Puglia (1,9%)[177] e Liguria (0,7%)[178] con nessun eletto, si registra invece l'1,9% in Campania[179], e il 2,3% nelle Marche[180]: in entrambi i casi, l'UDC si aggiudica un seggio, il primo spettante a Gennaro Cinque[181], ex sindaco diVico Equense, l'altro invece a Dino Latini. Con la vittoria della coalizione di centro-destra, lo stesso Latini viene eletto presidente delConsiglio regionale delle Marche[182].

Il 14 dicembre 2020 Cesa annuncia l'inizio delle procedure per un congresso di fondazione di un nuovo soggetto[183][184][185], intenzione anticipata nei mesi precedenti dalla costituzione di una federazione con esponenti dell'area centrista e cattolica, anche in questo caso finita con nessuna sostanziale variazione di equilibri[185][186][187].

Dimissioni e rientro di Cesa

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Nell'ambito della maxi operazione anti'ndrangheta del 21 gennaio 2021 da parte dellaDda diCatanzaro, che vede il segretarioLorenzo Cesa indagato con l'ipotesi diconcorso esterno in associazione di tipo mafioso, viene perquisita l'abitazione dell'ex parlamentare. A seguito dei fatti, Cesa si dimette da segretario del partito che ricopriva dal 2005[188].

Tuttavia, il 14 maggio 2021, a seguito della chiusura delle indagini a suo carico (che il 19 novembre viene archiviata l'inchiesta[189]), il Consiglio nazionale ne rigetta le dimissioni[190]..

Elezioni amministrative e regionali in Calabria del 2021

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Alleregionali calabresi del 2021 l'UdC presenta la sua lista all'interno della coalizione di centrodestra a supporto della candidatura diRoberto Occhiuto. Con il 4,6% lo scudo crociato ottiene un seggio per Giuseppe "Pino" Graziano, diventando capogruppo dell’UdC nel consiglio regionale calabrese, che a gennaio 2023 abbandona l'UdC per aderire adAzione diCarlo Calenda.[191]

L'UdC ritorna dopo otto anni di assenza all'Assemblea Capitolina grazie all'elezione diMarco Di Stefano, primo e unico eletto della lista FI-UdC (la quale ha ottenuto il 3,6% dei consensi) con 2.594 preferenze..

Elezioni amministrative e politiche del 2022

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Alleelezioni amministrative a Palermo del 2022 il candidato del centro-destraRoberto Lagalla, appartenente all'Udc, vince al primo turno; tuttavia l’Udc con il 3,77% non elegge alcun consigliere.[192] Nelle altre grandi città il partito, dove si presenta con una propria lista, ottiene un solo consigliere aLa Spezia nella riconferma diPierluigi Peracchini.

In vista delleelezioni politiche anticipate del 2022 l'UdC presenta una lista unica conCoraggio Italia all'interno dellacoalizione di centro-destra.[193] L'11 agosto alla Camera in conferenza stampa il segretario Cesa conGiovanni Toti,Maurizio Lupi eLuigi Brugnaro presentano la lista elettoraleNoi moderati con i simboli federati di Unione di Centro, Italia al Centro, Noi con l'Italia e Coraggio Italia.[194]

Alle tornata elettorale Noi moderati prende lo 0,91% alla Camera (255.505 voti) e lo 0,89% al Senato (244.363 voti) non riuscendo quindi a superare la soglia di sbarramento (del 3%) e ad eleggere propri parlamentari nei collegi plurinominali mentre in quelli uninominali la lista riesce a far eleggere 9 parlamentari tra i quali Cesa e De Poli dell'UdC rispettivamente alla Camera e al Senato: Cesa aderisce al gruppo parlamentare Noi moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UdC, Italia al Centro) - MAIE mentre De Poli viene scelto come presidente del gruppo Civici d'Italia - Noi moderati (UdC - Coraggio Italia - Noi con l'Italia - Italia al Centro).

L’UdC si presenta alle concomitantielezioni regionali in Sicilia con una lista unitaria insieme allaDemocrazia Cristiana diSalvatore Cuffaro, sostenendo il candidato del centro-destraRenato Schifani. La lista centrista raccoglie il 6,51%, riuscendo a superare lo sbarramento e ad eleggere cinque deputati all'Assemblea Regionale Siciliana[195] (tre della DC e due dell’UdC), con due assessori nella Giunta Schifani.

Elezioni regionali e comunali del 2023

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In vista delle elezioni regionali del 12-13 febbraio 2023 l’Udcnel Lazio presenta una lista conVerde è Popolare a sostegno di Francesco Rocca[196] riuscendo, con l’1,6%, ad eleggere un consigliere, Nazzareno Neri, il quale però successivamente aderisce a Noi moderati insieme all'unico consigliere capitolinoMarco Di Stefano;[197]in Lombardia invece la nuova formazione UdC-Verde è Popolare non viene ammessa.[198]

A fine mese Rotondi annuncia che è stata raggiunta un'intesa con Cesa e De Poli per riunificare i due partiti democristiani del centrodestra, l'UdC e Verde è Popolare con"l'ipotesi di riassumere la denominazione Democrazia cristiana in modo da coinvolgere anche i numerosi partiti che negli ultimi anni hanno provato a riattivare la Dc storica".[199]

In vista delleamministrative del 2023 l’UdC presenta liste comuni con laDC di Renato Grassi, lo stesso partito con cui il partito di Cesa si era alleato alle regionali siciliane e a cui aveva aderitoSalvatore Cuffaro, in alcune città comeLatina sfruttando il simbolo dell’UdC con l’aggiunta della dicitura “Democrazia Cristiana”, eleggendo due consiglieri con il 5,99%.[200] Nelle altre grandi città al voto l'UdC con la propria lista raccoglie il 2,19% aUdine e l'1,60% adAncona senza eleggere consiglieri.

Alleelezioni regionali in Molise del 2023 sostieneFrancesco Roberti delcentro-destra, nella lista "Unione di Centro –Democrazia CristianaNoi di Centro", ottenendo il 3,5% senza consiglieri eletti.[201]

Accordo con la Lega ed elezioni del 2024

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Alleelezioni regionali in Sardegna del 2024 sostienePaolo Truzzu del centro-destra, dove l'UdC raccoglie il 2,79% con un'eletta, mentre alleregionali in Abruzzo di marzo la listaUdC -Democrazia Cristiana prende l'1,17% senza eleggere alcun consigliere. Anche inBasilicata, nella riconferma diVito Bardi, la lista UdC - Democrazia Cristiana - Popolari Uniti non elegge consiglieri con il 2,5%.

Ad aprile i vertici del partito stipulano un patto federativo parlamentare con laLega diMatteo Salvini, finalizzato ad un'alleanza programmatica per leelezioni europee del 2024 e sui territori.[202][203]

Alle elezioni comunali diBari eCaltanissetta si presenta con la Lega raccogliendo il 4,3% e il 2,83%.[204][205] Neglialtri comuni al voto l'UdC presenta liste autonome e in alcuni casi, come aFerrara ePesaro, con laDCR e Forza Italia; spicca il risultato diLecce dove, unitamente aPuglia Popolare, raccoglie il 5,86%.

Alleelezioni regionali in Piemonte invece l'UdC presenta una lista comune conForza Italia ePartito Liberale Italiano ma con il 9,85% vengono eletti solo consiglieri di FI e l'UdC perde anche il proprio rappresentante. Tra ottobre e novembre si tengono leregionali in Liguria,Umbria edEmilia-Romagna: nel primo caso la lista dell’UdC raccoglie l’1,3% e nel secondo lo 0,45% senza eleggere alcun consigliere mentre nel terzo caso non presenta direttamente una propria lista, preferendo una civica.

Segreteria di De Poli

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L’11 luglio 2025, su decisione unanime e per acclamazione del consiglio nazionale del partito riunito a Roma, il segretario Cesa e il presidenteAntonio De Poli operano un cambio di ruolo, contestuale anche alla nomina di un nuovo ufficio politico.[206][207]

Ideologia

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I suoi obiettivi sono innanzitutto improntati alla necessità di ricomporre ladiaspora della storica DC, proseguendone la tradizione culturale e politica.[208][209][210][211]

Le figure ideali di riferimento sono quindidon Luigi Sturzo,[212]Alcide De Gasperi,[213][214][215][216]Aldo Moro,[217][218][219][220][221]Amintore Fanfani,[222][223]Mariano Rumor,[224]Flaminio Piccoli[225],Remo Gaspari[226][227] eGiulio Andreotti.[228][229][230]

Altre posizioni riguardano l'opposizione all'aborto,[231] all'eutanasia, almatrimonio tra persone dello stesso sesso, all'adozione da parte di coppie dello stesso sesso e allalegalità della cannabis, in linea con ilconservatorismo sociale[232][233].

Soggetti confluiti

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Scissioni

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Struttura

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Organi nazionali

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Segretario

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Vicesegretario

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Presidente

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Portavoce

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Presidenti dei gruppi parlamentari

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Camera dei deputati

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Senato della Repubblica

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Parlamento europeo

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Segretari regionali

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RegioneCoordinatore
  Valle d'AostaPiero Vicquery
  PiemonteAlberto Goffi
  LombardiaVincenzo Tortorici
  VenetoAntonio De Poli
  Trentino-Alto AdigeIvo Tarolli
  Friuli-Venezia GiuliaPaolo Urbani
  LiguriaUmberto Calcagno
  Emilia-RomagnaAndrea Pasini
  ToscanaLuca Paolo Titoni
  UmbriaMaurizio Ronconi
  MarcheAntonino Pettinari
  LazioRegino Brachetti
  AbruzzoEnrico Di Giuseppantonio
  MoliseTeresio Di Pietro
  Campaniavacante
  BasilicataAgatino Mancusi
  PugliaGaetano Brattoli
  CalabriaFrancesco Talarico
Sicilia (bandiera)SiciliaDecio Terrana
  Sardegnavacante

Giovani UDC

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L'organizzazione giovanile dell'Unione dei Democratici Cristiani e Democratici di Centro è costituita dal movimentoGiovani UDC. Dal 2020 il coordinatore nazionale dell'organizzazione giovanile è Gero Palermo[245].

Nelle istituzioni

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Camera dei Deputati

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Nel gruppo UDC Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro (CCD-CDU).

XIV legislatura
38 deputati

Nel gruppo UDC (Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).

XV legislatura
36 deputati

Nel gruppo Unione di Centro per il Terzo Polo.

XVI legislatura
36 deputati

Nelgruppo misto.

XVII legislatura
4 deputati

Nelgruppo misto.

XIX legislatura
1 deputato

Senato della Repubblica

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Nel gruppo UDC Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro (CCD-CDU).

XIV legislatura
29 senatori

Nel gruppo UDC (Unione dei democratici cristiani e dei democratici di centro).

XV legislatura
21 senatori

Nel gruppoUnione di Centro, SVP e Autonomie (Union Valdôtaine, MAIE, Verso Nord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Italiano).

XVI legislatura
5 senatori

Nel gruppoGrandi Autonomie e Libertà.

XVII legislatura
4 senatori

Nel gruppoForza Italia - UdC

XVIII legislatura
3 senatori

Nel gruppo Civici d'Italia-UDC-Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, Italia al Centro)-MAIE-Centro Popolare.

XIX legislatura
1 senatore

Simbologia

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L'UDC ha riunito nel proprio contrassegno diversi simboli dei partiti antesignani, quali innanzitutto lo scudo crociato che rimanda all'ereditàpopolare edemocristiana; di sfondo sono stati anche mantenute la vela delCentro Cristiano Democratico e la bandiera crociata dellaDemocrazia Europea.

Risultati elettorali

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Lo stesso argomento in dettaglio:Risultati elettorali dell'Unione di Centro per regione italiana.
ElezioneVoti%Seggi
Europee 20041.914.7265,89
5 / 78
Politiche 2006Camera2.580.1906,76
39 / 630
Senato2.309.4426,76
21 / 315
Politiche 2008Camera2.050.2295,62
36 / 630
Senato1.866.3565,69
3 / 315
Europee 20091.996.0216,51
5 / 72
Politiche 2013Camera608.2101,79
8 / 630
SenatoNella listaCon Monti per l'Italia
2 / 315
Europee 2014Nella listaNCD - UDC
1 / 73
Politiche 2018CameraInNoi con l'Italia - UDC
0 / 630
SenatoInNoi con l'Italia - UDC
3 / 315
Europee 2019InForza Italia
0 / 76
Politiche 2022CameraInNoi Moderati
1 / 400
SenatoInNoi Moderati
1 / 200
Europee 2024NellaLega Salvini Premier
0 / 76

Rappresentazioni grafiche

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  • Elezioni politiche 2006
    Elezioni politiche 2006
  • Elezioni politiche 2008
    Elezioni politiche 2008
  • Elezioni politiche 2013
    Elezioni politiche 2013

Congressi

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  • I Congresso -Roma, 6 dicembre 2002
  • II Congresso - Roma, 1-3 luglio 2005
  • III Congresso - Roma, 13-15 aprile 2007
  • IV Congresso - Roma, 21-23 febbraio 2014

Note

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