Umberto Agnelli | |
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Senatore della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 luglio 1976 – 19 giugno 1979 |
Legislatura | VII |
Gruppo parlamentare | Democratico Cristiano |
Circoscrizione | Lazio |
Collegio | Roma VIII |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Partito politico | Democrazia Cristiana |
Titolo di studio | Laurea in legge |
Università | Università degli Studi di Catania |
Professione | Imprenditore |
Umberto Agnelli (Losanna,1º novembre1934 –Venaria Reale,27 maggio2004) è stato unimprenditore,dirigente sportivo epoliticoitaliano.
Umberto Agnelli nacque il 1º novembre 1934 aLosanna, inSvizzera, ultimo dei sette figli diEdoardo Agnelli e diVirginia Bourbon del Monte. Orfano di padre (morto in un incidente aereo) ad appena un anno, perse la madre - vittima di un incidente automobilistico - all'età di undici[1]; il fratelloGianni, maggiore di tredici anni, capofamiglia designato, sarà per lui come un padre. Svolse il servizio militare presso la Scuola di Applicazione diCavalleria diPinerolo, come il fratello Gianni e il nonno.[2] Laureatosi ingiurisprudenza all'Università degli Studi di Catania, Umberto divenne a ventuno anni presidente dellaJuventus e nel1959 venne eletto presidente dellaFederazione Italiana Giuoco Calcio.
Impegnato a lungo nel processo di ristrutturazione dellaFIAT, con la contestuale apertura verso capitali e mercati esteri, Agnelli e famiglia figuravano al 278º posto nella classifica del periodicoForbes (2003) degli uomini più ricchi del mondo, con un patrimonio netto stimato attorno agli 1,5 miliardi didollari. Subentrò alla presidenza della FIAT il 28 febbraio2003, subito dopo la morte del fratelloGianni, che aveva affiancato a lungo nella conduzione della casa automobilistica torinese[1] anche se costretto spesso a restare in panchina per i giochi del potere finanziario. Rispetto al passato decise di cambiare strategia concentrando tutte le risorse Fiat nell'auto e ricorrendo ad un manager esterno,Giuseppe Morchio, a cui affidare la guida dell'azienda.[3]
Neglianni Settanta, Agnelli fusenatore della Repubblica nelle file dellaDemocrazia Cristiana. Come alto dirigente della FIAT ebbe a lungo il controllo su primarie imprese editoriali e sulla società calcistica torinese della Juventus.
Eletto da una giunta disoci, tra cui il fratello Gianni,[4]presidente del club nel1955 – divenendo il più giovane ad assumere la massima carica dirigenziale nella storia del club, ad appena ventidue anni –, la sua gestione presidenziale venne caratterizzata dagli acquisti di giocatori di rilievo, qualiJohn Charles eOmar Sívori, decisivi per la conquista di tre campionati diSerie A e duecoppe nazionali consecutive dal1958 al1961. Dopo aver lasciato il ruolo presidenziale nel1962, rimase legato ai colori bianconeri. Trent'anni dopo, nel1994, rilevò le attività dirigenziali svolte in precedenza dall'Avvocato, esercitando una maggiore influenza sul club in qualità dipresidente onorario durante il decennio seguente, periodo in cui i bianconeri vinsero altri cinque titoli dicampione d'Italia, un'altra Coppa Italia, quattroSupercoppe italiane, unaCoppa Intercontinentale, unaUEFA Champions League, unaCoppa Intertoto dell'UEFA e unaSupercoppa UEFA, per un totale di 19 trofei ufficiali in 18 anni.[5]
In virtù dei successi sportivi ottenuti nel corso della carriera sportiva dirigenziale, è stato introdotto alla memoria congiuntamente dallaFederazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) e dalla FondazioneMuseo del calcio diCoverciano nellaHall of Fame del calcio italiano nel 2015.
Affetto dacarcinoma polmonare, trascorse gli ultimi giorni assistito dalla moglie e dai due figli nella sua residenza dellaMandria, nel territorio diVenaria Reale, dove morì il 27 maggio 2004,[6] solamente 15 giorni prima del nipoteEgon von Fürstenberg, che morì l'11 giugno successivo. La sua ultima comparsa in pubblico era avvenuta il 26 aprile dello stesso anno, quando era stata conferita alla moglieAllegra una laureaad honorem inVeterinaria dall'Università degli Studi di Torino; l'aggravarsi delle sue condizioni di salute gli impedì però di presenziare all'assemblea degli azionisti della FIAT e della Juventus.
Umberto si sposò due volte: una prima conAntonella Bechi Piaggio (proveniente dalla famiglia d'imprenditori che ha ideato loscooterVespa) e una seconda conAllegra Caracciolo, cugina diMarella Caracciolo, moglie di Gianni Agnelli. CuriosamenteAntonella Bechi Piaggio si risposerà con un lontano parente materno diAllegra Caracciolo, Uberto Visconti di Modrone. A Torino, Umberto e Allegra vivevano nella residenza "I Roveri" all'interno delParco naturale La Mandria.
Dalla prima moglie, Antonella, Umberto ebbe:
Dalla seconda moglie, Allegra, Umberto ebbe un figlio e una figlia:
Altri progetti
Predecessore | Presidente delGruppo Fiat | Successore |
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Paolo Fresco | 2003 – 2004 | Luca Cordero di Montezemolo |
Predecessore | Amministratore delegato del Gruppo FIAT | Successore |
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Gaudenzio Bono | 1970-1980 1970-1971 insieme a Gaudenzio Bono 1971-1976 Amministratore delegato unico 1976 insieme a Cesare Romiti eCarlo De Benedetti 1976-1980 insieme a Cesare Romiti | Cesare Romiti |
Presidenti della Juventus Football Club | |
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Eugenio Canfari (1897) ·Enrico Canfari (1898-99) ·A. R. Villanova (1899) ·U. Botto (1899-01) ·C. Favale (1901-02) ·G. Parvopassu (1903-04) ·A. Dick (1905-06) ·C. V. Varetti (1906-09) ·R. Gianoli (1909) ·U. Malvano (1909-11) ·A. Ubertalli (1911-12) ·G. Hess (1913-15) ·carica vacante (1915-16) ·C. Corradino (1916-20) ·G. Olivetti (1920-23) ·E. Agnelli (1923-35) ·carica vacante (1935-36) ·E. Divonne (1936-45) ·P. Dusio (1945-47) ·G. Agnelli (1947-54) ·carica vacante (1954-56) ·U. Agnelli (1955-62) ·carica vacante (1962) ·V. Catella (1962-71) ·G. Boniperti (1971-90) ·V. Chiusano (1990-2003) ·F. Grande Stevens (2003-06) ·G. Cobolli Gigli (2006-09) ·J. C. Blanc (2009-10) ·A. Agnelli (2010-23) ·G. Ferrero (2023-in carica) |
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