Formatasi comesocietà polisportiva nel 1896, ciò ne fa una dellepiù antiche tuttora in attività del Paese: la sua sezione calcistica fu istituita nel 1911[3]. I suoi colori sociali sono ilbianco e ilnero, ripresi dallo stemma comunale; in ragione di tale accostamento cromatico, i giocatori guadagnarono il soprannome dibianconeri e dizebrette[4].
Il 5 luglio 1911 alcuni ginnasti soci dell'Udinese, con a capoLuigi dal Dan, costituiscono all'interno dellapolisportiva l'Associazione Calcio Udinese, che viene iscritta alla FIGC[3]. Il debutto della nuova squadra avviene in un'amichevole contro la Juventus Palmanova, che gli udinesi vincono 6-0[3]. La prima partecipazione a un campionato ufficiale FIGC risale alCampionato Promozione 1912-1913: in quell'anno l'Udinese si iscrive al Campionato Veneto di Promozione a tre squadre, insieme alPadova e alPetrarca Padova. I friulani chiudono il torneo al secondo posto dietro al Petrarca e vengono promossi inPrima Categoria[3]. Nella nuova competizione l'Udinese non riesce mai a raggiungere la fase nazionale, venendo sempre eliminata nell'Eliminatoria Veneta.
Il primo risultato importante dalla fondazione del club corrisponde al raggiungimento della finale diCoppa Italia nel 1922: l'Udinese viene sconfitta 1-0 dalVado. Questo piazzamento è dovuto anche al fatto che le maggiori compagini dell'epoca erano iscritte al concorrentecampionato CCI[3].
Nelcampionato 1922-23 la squadra chiude ultima nel suo girone e retrocede inSeconda Divisione. La società rischia ilfallimento a causa dei debiti nell'estate del 1923 e perciò, il 24 agosto, l'"Associazione Sportiva Udinese" si separa dalla "Associazione Calcio Udinese" e quest'ultima viene costretta a istituire unbilancio e un direttivo autonomi. Tutti i debiti vengono pagati dal nuovo presidenteAlessandro Del Torso grazie alla vendita di alcuni suoi quadri e l'Udinese può così iscriversi al campionato diSeconda Divisione 1923-1924, dove arriva quarta nel girone eliminatorio[3].
Giocatori dell'Udinese nel 1944
Nellastagione 1924-1925 l'Udinese vince il girone D di Seconda Divisione e conclude in testa nel girone finale, venendo promossa inPrima Divisione insieme alParma[3]. La permanenza nella massima serie dura poco: la squadra conclude iltorneo 1925-1926 in ultima posizione. Tuttavia, il club potrebbe comunque salvarsi, poiché nel 1926 viene promossa una riforma dei campionati, la cosiddettaCarta di Viareggio. Vengono dunque organizzati degli spareggi per determinare chi verrebbe ammesso alla nuovaDivisione Nazionale, ma l'Udinese non si presenta alla partita contro ilLegnano, perdendo il match a tavolino e lasciando così la massima serie[3].
Nelcampionato 1926-1927 la squadra chiude all'ultimo posto in classifica, evitando la retrocessione grazie agli effetti a cascata della fondazione dellaDominante, progenitrice dellaSampdoria. I friulani restano in Prima Divisione fino al termine dellastagione 1928-1929, quando nascono le nuoveSerie A eSerie B e la Prima Divisione viene declassata a terzo livello[3]. Nelcampionato 1929-1930 l'Udinese vince il proprio girone e viene promossa in Serie B[3]. La permanenza nel nuovo secondo livello dura due anni: al termine dellastagione 1931-1932 la squadra è nuovamente retrocessa in Prima Divisione, che viene rinominata "Serie C" nel 1935. Nellastagione 1938-1939, raggiungendo e superando il girone finale di Serie C come seconda, i friulani tornano in Serie B[4].
Terminata laseconda guerra mondiale, l'Udinese resta nel campionato cadetto fino allastagione 1947-1948, quando retrocede in Serie C a causa di una nuova riforma dei campionati[12]. A questa retrocessione seguono però due promozioni consecutive, che permettono ai friulani di raggiungere una storica promozione in Serie A dopo la vittoria del campionato diSerie C 1948-1949 e il secondo posto nel campionato diSerie B 1949-1950[12]. In questi anni la società è presieduta da Giuseppe Bertoli eRaimondo Mulinaris[13], entrambi industrialifriulani, mentre sulla panchina siedeAldo Olivieri, campione del mondo nel 1938.
L'Udinese del1954-1955 che, durante l'estate, passò in poche settimane dallo storico secondo posto in Serie A alla retrocessione d'ufficio tra i cadetti.
L'Udinese rimane in Serie A per cinque anni, sfiorando anche lo scudetto nellastagione 1954-1955: in questo campionato la squadra chiude seconda in classifica, superata solo dalMilan[14]. Tuttavia, al termine della stagione, il club viene retrocesso in Serie B per illecito sportivo, commesso l'ultima giornata deltorneo 1952-1953 e smascherato due anni dopo sulla base dellaconfessione di Settembrino[14]. La squadra torna comunque in Serie A dopo una sola stagione nel campionato cadetto[14].
Gli anni 60 segnano un momento difficile nella storia dell'Udinese: i friulani vengono retrocessi prima in Serie B nellastagione 1961-1962 e poi in Serie C nellastagione 1963-1964[14]. Per circa un quindicennio alla squadra non riesce l'avanzamento in Serie B nonostante le varie occasioni, in particolare nelcampionato 1972-1973, quando il club viene sconfitto 2-0 dal Parma nello spareggio promozione. Solamente nelcampionato 1977-1978 i friulani, guidati dall'allenatoreMassimo Giacomini, vengono promossi vincendo il proprio girone[3]. Nella stessa stagione, a coronamento di uno storicotreble minore, la squadra conquista anche laCoppa Italia Semiprofessionisti e laCoppa Anglo-Italiana, battendo in finale rispettivamente laReggina e ilBath City[15].
Intanto, l'8 giugno 1976 si è ufficialmente sciolta l'Associazione Calcio Udinese e formata unasocietà per azioni, rinominataUdinese Calcio[15]. Il presidente diventaTeofilo Sanson, che idea nel 1978 un'ineditasponsorizzazione per la squadra, sulla cui divisa inizia a comparire il logo della "Sanson Gelati", azienda alimentare di proprietà dello stesso presidente. Poiché la pubblicità sulle maglie di calcio è ancora vietata dalla FIGC, Sanson 'aggira' il divieto posizionando il marchio della sua impresa sui pantaloncini dei giocatori. Il fatto suscita gran clamore: per la prima volta inItalia uno sponsor griffa una squadra di calcio. L'Udinese viene multata e costretta alla rimozione del marchio pubblicitario, ma l'iniziativa friulana apre un primo varco alla liberalizzazione delle sponsorizzazioni nelcalcio italiano, che viene completata nel giro di pochi anni[16][17].
Nellastagione 1979-1980 i friulani concludono il campionato al quindicesimo posto, retrocedendo in Serie B dopo un solo anno. Tuttavia, in conseguenza delloscandalo del Totonero, Milan eLazio vengono retrocesse per illecito sportivo e l'Udinese ottiene perciò la permanenza nella massima serie[15]. Incampo europeo, il club vince in questa stagione la sua primaCoppa Mitropa.
Durante ilcampionato 1980-1981 siede sulla panchina bianconera il nuovo allenatoreEnzo Ferrari, che riesce a conquistare la salvezza. In questa stagione Teofilo Sanson cede la società allaZanussi diPordenone e il nuovo presidente del club diventaLamberto Mazza. Nellastagione 1981-1982 l'Udinese acquista dallaJuventusFranco Causio e la squadra si salva senza particolari difficoltà. Nella stagione successiva[15], i friulani raggiungono il sesto posto in campionato.
Nell'estate del 1983 la società bianconera effettua un grande colpo di mercato:Arthur Antunes Coimbra, dettoZico, si trasferisce dopo un'estate di grattacapi giurisdizionali[18] dalFlamengo all'Udinese[19]. Per ilcampionato 1983-1984 la dirigenza friulana, guidata dall'amministratore delegatoFranco Dal Cin, assortisce una squadra di nomi importanti, tra i quali l'attaccantePietro Paolo Virdis e il difensore dellanazionale brasilianaEdinho: i tifosi rispondono con la cifra di 26 661 abbonati[19], quota mai raggiunta dalla squadra. In campionato, la squadra di Enzo Ferrari si classifica nona, a soli due punti dallazona UEFA, mentre Zico mette a segno 19 reti alla sua prima stagione in Italia[19].
Il fuoriclasse brasilianoZico, fantasista friulano di metà anni 80.
Nellastagione 1984-1985 l'Udinese cede molti giocatori importanti, ma riesce a trattenere Zico. La squadra viene affidata al tecnicobrasilianoLuís Vinício. In questa stagione Zico, a causa di un infortunio e di problemi giudiziari con lo Stato italiano, lascia l'Udinese e torna al Flamengo[19]. Nella stagione successiva i friulani ottengono un tredicesimo posto in classifica[19].
Nel luglio del 1986Giampaolo Pozzo viene a sapere casualmente che la società è in vendita; infatti la moglie Linda, durante un taglio dal parrucchiere, ha sentito la notizia proprio da Dal Cin che era seduto accanto a lei. Così il 28 luglio 1986 subentra a Lamberto Mazza come presidente dell'Udinese, ma la sua avventura in bianconero inizia subito in salita: infatti inizialmente Pozzo doveva essere a capo di una cordata di imprenditori friulani, ma ben presto si accorse di essere stato lasciato solo, e trova inoltre una squadra che è appena stata retrocessa in Serie B dalla giustizia sportiva a causa delloscandalo del Totonero-bis (la pena viene rivista in appello e commutata in nove punti di penalizzazione nellaSerie A 1986-1987). Nonostante la penalizzazione e la quasi certa retrocessione, Pozzo va controcorrente e acquista giocatori di spessore, sia per garantire la regolarità del campionato sia per far vedere ai tifosi di avere a cuore le sorti della squadra: arrivano a Udine, tra gli altri,Francesco Graziani eFulvio Collovati. In questo campionato il club conclude all'ultima posizione e retrocede in Serie B; senza la penalizzazione i friulani si sarebbero salvati[20].
Negli anni successivi l'Udinese alterna promozioni in Serie A e retrocessioni in Serie B: nelcampionato 1988-1989, guidati dall'allenatoreNedo Sonetti e dai gol diTotò de Vitis, i friulani sono promossi nella massima serie. La stagione successiva i bianconeri acquistano diversi giovani talenti, tra i qualiAbel Balbo eNestor Sensini, ma in campionato, guidati prima daBruno Mazzia e poi daRino Marchesi, la squadra retrocede all'ultima giornata dopo una lotta per il mantenimento della categoria durata tutta la stagione[20]. Nell'estate del 1990 l'Udinese è di nuovo condannata per illecito sportivo: la sanzione consiste in cinque punti di penalizzazione al club e cinque anni di deferimento al presidente Pozzo, accusato di aver contattatoGianmarco Calleri, allora presidente della Lazio, e di aver cercato di convincerlo a far perdere la sua squadra. Pozzo lascia quindi la carica di presidente dell'Udinese[20].
Nellastagione 1990-1991 i friulani, guidati da Marchesi prima e daAdriano Buffoni poi, potrebbero tornare subito in Serie A, ma a causa della penalizzazione di cinque punti l'Udinese si piazza ottava in classifica[20], nonostante Balbo si laurei capocannoniere del torneo. Senza la penalità, la squadra sarebbe rientrata tranquillamente tra le prime quattro, conquistando così la promozione. Tuttavia, nellastagione 1991-1992 il club esonera il tecnicoFranco Scoglio e lo sostituisce conAdriano Fedele, e dopo un lungo testa a testa con ilCosenza i bianconeri ottengono il quarto posto, valevole per la promozione e conquistato grazie alle numerose marcature di Balbo. L'argentino contribuisce attivamente anche alla permanenza in Serie A la stagione successiva, durante la quale siede sulla panchina dell'Udinese l'esperto allenatoreAlberto Bigon: i friulani ottengono la salvezza dopo una lunga lotta conFiorentina eBrescia, quest'ultimo sconfitto solo dopo uno spareggio allostadio Renato Dall'Ara diBologna[20].
Nellastagione 1993-1994 il club cede Abel Balbo allaRoma eFrancesco dell'Anno all'Inter. La squadra viene affidata adAzeglio Vicini, il quale viene però esonerato all'indomani della sconfitta contro ilNapoli, in seguito a delle incomprensioni con ilpatron Pozzo. Al suo posto torna Adriano Fedele: l'Udinese chiude il girone di andata al penultimo posto, mentre nel girone di ritorno i friulani tentano la rimonta, grazie anche all'exploit dell'attaccanteMarco Branca (a cui venne affidato il compito di sostituire Abel Balbo), ma non riescono a salvarsi, retrocedendo in Serie B all'ultima giornata di campionato[20]. Già la stagione seguente però, conGiovanni Galeone in panchina subentrato a Fedele, la squadra ritorna nella massima serie[20], dove rimarrà stabilmente dallastagione 1995-1996 a oggi.
Il tedescoOliver Bierhoff, bomber friulano nella seconda metà degli anni 90.
Da questo momento in poi l'Udinese ottiene diverse qualificazioni alla Coppa UEFA, la prima nellastagione 1996-1997, conAlberto Zaccheroni in panchina, oltre a raggiungere un clamoroso terzo posto dietro a Juventus e Inter, nelcampionato 1997-1998. Al termine di questa stagione, l'attaccantetedesco dell'UdineseOliver Bierhoff si laurea capocannoniere della Serie A mettendo a segno 27 gol[21]. Nella stagione successiva èMárcio Amoroso a diventare capocannoniere del campionato, siglando 22 reti con la maglia della squadra friulana, condotta al sesto posto daFrancesco Guidolin[21].
Nellastagione 1999-2000 l'Udinese è inizialmente allenata da Francesco Guidolin, ma il tecnicoveneto viene esonerato a stagione in corso e sostituito daLuigi de Canio: questi riesce a condurre la squadra all'ottavo piazzamento in classifica, ottenendo l'accesso allaCoppa Intertoto UEFA. Nell'estate l'Udinese giunge alla vittoria del torneo, qualificandosi così allasuccessiva Coppa UEFA. Ilcampionato 2000-2001 inizia bene per i bianconeri, che dopo cinque giornate si trovano addirittura al comando solitario della classifica. La squadra non riesce però a mantenere a lungo il primo posto e a marzo de Canio, a causa degli scarsi risultati fin lì conseguiti, viene esonerato e sostituito daLuciano Spalletti. L'allenatoretoscano conduce l'Udinese al dodicesimo posto finale in campionato, mentre in Coppa UEFA il club viene eliminato al secondo turno daigreci delPAOK Salonicco[21].
Durante lastagione 2001-2002 si alternano in panchinaRoy Hodgson eGian Piero Ventura (subentrato a metà stagione): in campionato l'Udinese raggiunge la salvezza con un quattordicesimo posto ottenuto in extremis[21]. La stagione seguente vede il ritorno di Spalletti in panchina, che nelle stagioni2002-2003 e2003-2004 conduce il club al settimo posto per due anni consecutivi, centrando due volte la qualificazione alla Coppa UEFA[21] e venendo eliminata al primo turno in entrambe le edizioni. Nell'estate del 2004 la società acquista dall'Empoli l'attaccanteAntonio Di Natale, che diventeràcapitano e bandiera della squadra.
Nelcampionato 2004-2005 l'Udinese riesce a raggiungere il quarto posto in classifica, ottenendo la prima qualificazione allaChampions League della sua storia[21]. Al termine di questa stagione, Spalletti rescinde il contratto che lo lega al club friulano, venendo sostituito daSerse Cosmi[21]. Lastagione 2005-2006 è difficile per i friulani: Cosmi viene esonerato a stagione in corso e viene sostituito daLoris Dominissini, a sua volta esonerato e rimpiazzato da Giovanni Galeone. I bianconeri terminano il campionato all'undicesimo posto, mentre inChampions League raggiungono la fase a gironi ma si classificano terzi nel gruppo C, venendo estromessi dalla competizione; sarebbe bastato un solo punto per accedere agli ottavi di finale. La squadra ottiene comunque il diritto di partecipare allaCoppa UEFA, dove si fermano agli ottavi, eliminati dalLevski Sofia[21].
Nelcampionato 2006-2007 i friulani, guidati inizialmente da Galeone e poi daAlberto Malesani, raggiungono il decimo posto in classifica. L'Udinese è però l'unica squadra non battuta dai campioni d'Italia dell'Inter, pareggiando entrambi gli incontri (0-0 in casa e 1-1 in trasferta) e interrompendo la striscia di 17 vittorie consecutive dei nerazzurri[21]. Nell'estate del 2007Pasquale Marino diventa il nuovo allenatore della squadra, mentre sul mercato il club acquista gli attaccantiFabio Quagliarella eAntonio Floro Flores. Lastagione 2007-2008 si conclude con un settimo posto, che permette all'Udinese di accedere nuovamente alla Coppa UEFA[21].
Nella stagione 2008-2009 la squadra compie un buon cammino inCoppa UEFA: i friulani raggiungono i quarti di finale della competizione, dove vengono eliminati dai tedeschi delWerder Brema. In questa stagione l'Udinese è la squadra italiana che ha raggiunto il miglior risultato nelle coppe europee[21]. Il campionato si chiude con un altro settimo posto, ma stavolta i bianconeri non sono ammessi alla Coppa UEFA, intanto rinominata "Europa League": al posto dell'Udinese viene ammessa la Lazio, vincitrice dellaCoppa Italia. In campionato i friulani stabiliscono comunque un record personale, vincendo 6 partite consecutive[21][22]. Al termine della stagione ildirettore generaleLeonardi e l'attaccante Quagliarella lasciano la squadra, per accasarsi rispettivamente al Parma e al Napoli.
Ilcampionato 2009-2010 non inizia bene per il club, che il 22 dicembre esonera Marino e lo sostituisce conGianni De Biasi. La permanenza del nuovo tecnico dura appena due mesi: il 21 febbraio 2010 viene richiamato Marino e i friulani raggiungono la salvezza con due giornate di anticipo[21]. La stagione è invece memorabile per Di Natale, che si laurea capocannoniere del campionato con 29 reti segnate: per la terza volta un calciatore dell'Udinese è il miglior marcatore della Serie A, dopo Oliver Bierhoff nel 1998 e Marcio Amoroso nel 1999[21].
Dopo un inizio di campionato disastroso, con 4 sconfitte nelle prime 4 giornate, i friulani risalgono la classifica e raggiungono il quarto posto, valevole per i preliminari diUEFA Champions League[23]. Il 27 febbraio 2011 l'Udinese vince 7-0 in casa delPalermo: mai i bianconeri avevano realizzato 7 gol in una trasferta di Serie A, e fino ad allora le più larghe vittorie esterne friulane risultavano frutto di due 5-0 inflitti alGenoa nel campionato 1983-1984 e alPerugia nel campionato 1999-2000[24]. Il 22 maggio, in seguito al pareggio per 0-0 contro il Milan, la squadra stabilisce il nuovo record di punti conquistati in Serie A (66), superando il precedente record di 64 punti stabilito da Alberto Zaccheroni nel campionato 1997-1998 (record ottenuto però in un campionato di sole 34 giornate anziché 38). Inoltre, Antonio Di Natale si riconferma capocannoniere della Serie A con 28 marcature, mentre al portiereSamir Handanovič spetta il record di rigori parati, con 6penalty neutralizzati su 8 calciati.
La stagione 2011-2012 si apre con iplay-off di Champions League contro l'Arsenal, che in doppia sfida elimina l'Udinese. I friulani ottengono però il diritto di partecipare all'Europa League, dove vengono sorteggiati nel girone I con glispagnoli dell'Atlético Madrid, ifrancesi delRennes e gliscozzesi delCeltic. Dopo aver superato il girone ed eliminato i greci delPAOK Salonicco ai sedicesimi di finale, i friulani si fermano agli ottavi, superati dagliolandesi dell'AZ Alkmaar[21]. Incampionato il rendimento segue fasi alterne: il girone di andata si chiude con ben 38 punti, a sole tre lunghezze dalla Juventus capolista, mentre nel girone di ritorno, complici la preparazione anticipata e la stanchezza per gli impegni di coppa, l'Udinese stenta e perde il vantaggio accumulato. A fine campionato però, grazie a una serie di quattro vittorie consecutive, i bianconeri conquistano con 64 punti la terza posizione, qualificandosi nuovamente ai preliminari di Champions League[21]. Il 29 novembre 2011 la società riceve dalCONI ilCollare d'Oro al Merito Sportivo, massima onorificenza dello sport italiano concessa a club di calcio con più di cento anni di storia[25].
Antonio Di Natale, trascinatore dell'Udinese tra il 2004 e il 2016, è il detentore dei record di presenze e reti con i friulani, sia in Serie A sia in assoluto.
La stagione 2012-2013 vede ancora i friulani sconfitti aiplay-off di Champions League, stavolta per mano deiportoghesi delloSporting Braga: dopo l'1-1 in Portogallo, alloStadio Friuli la gara termina ai calci di rigore dopo l'1-1 dei tempi regolamentari. I bianconeri sbagliano però il tiro di rigore decisivo (cucchiaio del neo acquistoMaicosuel parato dal portiere), ma accedono comunque all'Europa League[21]. L'Udinese viene sorteggiata in un duro girone comprendente gliinglesi delLiverpool, glisvizzeri delloYoung Boys e irussi dell'Anzhi, conquistando una storica vittoria per 3-2 adAnfield contro il Liverpool, ma chiudendo il girone all'ultimo posto, uscendo dalla competizione. Incampionato la squadra parte male e naviga a metà classifica, ma una serie di 8 vittorie consecutive nelle ultime 8 giornate proietta i friulani al quinto posto finale e ai preliminari di Europa League[21]. Nella stagione successiva il club non supera iplay-off di Europa League, venendo eliminato daicechi delloSlovan Liberec, perdendo 3-1 in casa e pareggiando 1-1 in Repubblica Ceca. Nel prosieguo dell'annata i bianconeri raggiungono, come quattro anni prima, le semifinali diCoppa Italia, perdendo però contro la Fiorentina. Ilcampionato non porta grandi soddisfazioni all'Udinese, che staziona a metà classifica per gran parte della stagione e chiude la stagione al tredicesimo posto con 44 punti[21].
Dopo quattro anni Guidolin lascia l'Udinese, che viene affidata adAndrea Stramaccioni. Nella stagione 2014-2015 i friulani vengono eliminati agli ottavi di finale diCoppa Italia dal Napoli, mentre incampionato, dopo una discreta partenza, l'Udinese si salva ma non va oltre il sedicesimo piazzamento in classifica con 41 punti conquistati. Terminato il contratto annuale di Stramaccioni, il club sceglie come nuovo allenatoreStefano Colantuono. Nel corso delcampionato 2015-2016, a seguito delle prestazioni altalenanti della squadra, Colantuono viene esonerato: al suo posto, il 14 marzo 2016 approda alla guida dell'UdineseLuigi de Canio. I friulani si salvano alla penultima giornata, concludendo la stagione al diciassettesimo posto in classifica con il record negativo di punti conquistati (39) da quando la Serie A è a 20 squadre. Al termine della stagione l'attaccante bandiera della squadra Antonio Di Natale lascia l'Udinese, congedandosi con un bottino di 191 gol fatti in maglia bianconera dal 2004 al 2016.
Per la stagione 2016-2017 viene scelto come nuovo tecnico della squadraGiuseppe Iachini. La stagione si apre con l'eliminazione dallaCoppa Italia il 13 agosto 2016: allo Stadio Friuli completamente ristrutturato l'Udinese viene battuta 2-3 dalloSpezia. A seguito dei deludenti risultati in campionato, già alla settima giornata Iachini viene esonerato e sostituito daLuigi Delneri[26]. Sotto la guida del tecnico friulano, la squadra raggiunge il tredicesimo posto in classifica. La stagione seguente l'allenatore Delneri viene riconfermato, salvo poi essere esonerato dopo 13 giornate, nelle quali l'Udinese aveva raccolto 12 punti in 12 partite. La squadra viene affidata aMassimo Oddo, che nel girone di andata porta la squadra al settimo posto in classifica, salvo poi subire un tracollo vertiginoso: dopo undici sconfitte consecutive (record storico negativo per i friulani) Oddo viene esonerato a quattro giornate dal termine del campionato e l'Udinese viene affidata aIgor Tudor. Il tecnicocroato pareggia 3-3 aBenevento, perde 0-4 con l'Inter ma vince 1-0 contro l'Hellas Verona già retrocesso e ilBologna ormai salvo; i friulani raggiungono la salvezza all'ultima giornata e chiudono ilcampionato al quattordicesimo posto.
Per la stagione 2018-2019 la panchina dell'Udinese viene inizialmente affidata allo spagnoloJulio Velázquez, che viene però esonerato dopo 12 giornate dicampionato. Il suo sostituto,Davide Nicola, viene a sua volta esonerato alla ventottesima giornata; gli succede ancora una volta Tudor, il quale porta i friulani al dodicesimo posto in classifica. Il croato viene confermato per la stagione 2019-2020, condizionata dall'interruzione forzata fra marzo e giugno 2020 a causa dellapandemia di COVID-19: buona parte delle giornate del girone di ritorno delcampionato vengono giocate durante l'estate, con molte partite ravvicinate e disputate a porte chiuse. Tudor viene esonerato il 1 novembre 2019 dopo un avvio di campionato altalenante, culminato con le pesanti sconfitte contro l'Atalanta per 7-1 e in casa contro laRoma in 10 uomini per 0-4. Al tecnico croato succede l'allenatore in seconda,Luca Gotti, inizialmente scelto come tecnicoad interim ma confermato fino al termine della stagione a seguito dei buoni risultati conseguiti. Gotti conduce la squadra al tredicesimo posto in classifica, raggiungendo una salvezza tranquilla condita da alcune ottime prestazioni come la vittoria per 2-1 contro i futuri campioni d'Italia dellaJuventus.
Per la stagione 2020-2021 l'Udinese conferma Gotti come allenatore. Il club si classifica quattordicesimo incampionato mantenendo nuovamente la categoria; si segnala il pareggio per 0-0 imposto nel girone di andata all'Inter, che poi vincerà lo scudetto. Nella stagione 2021-2022 i friulani, privati di due fra i più importanti giocatori in rosa (iltrequartistaRodrigo De Paul, venduto all'Atletico Madrid, e ilportiereJuan Musso, accasatosi all'Atalanta), faticano nella prima parte delcampionato: il 6 dicembre 2021 Gotti viene esonerato e sostituito dall'allenatore in seconda,Gabriele Cioffi, terminando il campionato al dodicesimo posto e trovando un nuovo bomber nell'attaccanteBeto, che sigla 11 reti. Nell'annata 2022-2023 l'Udinese si vede privato di un altro pezzo pregiato,Nahuel Molina, passato all'Atletico Madrid in uno scambio di cartellini conNehuen Perez, ma nonostante ciò l'Udinese (che ha cambiato allenatore passando da Cioffi adAndrea Sottil) parte benissimo in campionato e alla settima giornata, battendo l'Inter 3-1, torna in vetta alla classifica per la prima volta dopo undici anni, eguagliando inoltre l'inizio di campionato 2000-2001, ma il campionato verrà chiuso al dodicesimo posto, complice un netto calo di rendimento nel girone di ritorno. Tale periodo di crisi si conferma anche nel campionato successivo, con l'Udinese che rischia anche la retrocessione, salvandosi all'ultima giornata e chiudendo quindicesimo.
Nella stagione successiva viene ingaggiatoKosta Runjaić, con il quale, alla quarta giornata i friulani raggiungono la testa della classifica dopo 13 anni dall'ultima volta.[27]
1915–19 - Attività sospesa percause belliche. Alla ripresa delle attività calcistiche, il sodalizio riparte con la nuova denominazioneAssociazione Sportiva Udinese[30].
La maglia sbarrata di metà anni 80, qui indossata daLuigi De Agostini
I colori sociali dell'Udinese sono ilbianco e ilnero, gli stessi delle insegne comunali, presenti nella divisa della squadra fin dagli esordi pur se il loro utilizzo è spesso variato tra differenti partiture. Sul finire delXIX secolo la neonataSocietà Udinese di Ginnastica e Scherma indossa una maglia completamente nera, ornata unicamente da unastella a cinque punte bianca appuntata al centro del petto[32].
Negli anni 10 del Novecento la casacca viene ripartita verticalmente a metà tra le due tinte[32], mentre in seguito il bianco diventa predominante, con il nero relegato alle decorazioni[3]. Dagli anni 30 si ha pressoché stabilmente la tipica maglia a strisce bianconere, spesso corredata da pantaloncini e calzettoni neri[4], oppure da calzoncini bianchi e calzettoni neri[12].
Massimo Margiotta in maglia gialla, tra i colori più ricorrenti nelle trasferte dei friulani, qui nella stagione 2000-2001
Le uniche innovazioni di rilievo si hanno durante gli anni 80, quando l'abbigliamento dei friulani si discosta dalla tradizione e presenta le soluzioni più fantasiose: spiccano soprattutto le casacche bianche con palo centrale nero usate nella prima parte del decennio, cui seguono quelle nere attraversate da una massiccia sbarra bianca[19][32]. Dagli anni 90 si assiste a un graduale ritorno alla sobrietà, pur se non mancano sperimentazioni come le strisce "incurvate" lungo l'estremità superiore[5], viste a metà degli anni 2000.
Per quanto concerne invece le uniformi da trasferta, queste non hanno degli schemi fissi al di fuori della tinta unita, tanto che il club attinge di anno in anno a diverse colorazioni quali ilblu, ilgiallo, l'arancione, ilceleste e ilrosa, nonché agli stessi bianco e nero già propri della divisa casalinga[32].
Nel corso della sua storia l'Udinese ha utilizzato numerosi pittogrammi accomunati dal richiamare le tinte e l'araldica della città friulana. In una foto scattata all'incirca nel 1896[33], probabilmente in unTorneo FGNI, appare sul cuore lo stemma cittadino, con una stella bianca sul petto, sopra una maglia tutta nera; nonostante ciò, non ci sono abbastanza informazioni per dedurne l'uso ufficiale o continuo negli anni. Infatti, in successive foto dell'inizio del XX secolo, sulle maglie non appare uno stemma.
I primi stemmi ufficiali risalgano agli anni 50, 60 e 70 del Novecento, anche se non essendo raffigurati sulle maglie, è difficile dare l'esattezza sul periodo. Tutti raffiguravano uno scudo riempito dapali bianconeri, prima con la scritta "AC Udinese", e poi con iltrigramma "ACU" (Associazione Calcistica Udinese). Il primo stemma a essere visibile sulla maglia fu nel 1979, quando subentrò uno stemma raffigurante unazebra inscritta in un cerchioverde. Il secondo pittogramma fu adottato nei primi anni 80 sotto lapresidenza Mazza, e raffigurava uno scudo bianco che circoscrive unoscaglione nero — lo stesso che identifica il comune diUdine — su cui fu inserito illogotipo "Z" dellaZanussi (società all'epoca proprietaria del club) e, al di sopra, la scritta inminuscolo "udinese calcio"[34]. Nonostante questo fosse lo stemma ufficiale, per la sola stagione1981-1982 le maglie mostrarono unicamente la "Z" in grande, posta sul cuore.
Il terzo stemma fu una variante del secondo: uscita di scena la Zanussi, con l'acquisizione della società da parte diGiampaolo Pozzo scomparve la "Z" e rimase solo lo scudo con lo stemma cittadino. Poi nel triennio 1992-1995 la società implementò per la prima volta uno stemma circolare, con lo scudo cittadino al centro circondato da un cerchiogrigio.
Infine, con la stagione1995-1996 debuttò lo stemma nella forma tuttora in uso: uno scudo circondato da un cerchio, primagrigio e poinero e poi ancora, dalla stagione2010-2011, nuovamente grigio ma avvolto con due rami d'alloro[5].
Più volte viene chiesto dalla tifoseria di far comparire anche l'aquila delFriuli sulle maglie bianconere, richiesta mai recepita dalla società anche a causa delle norme in vigore[35]. Nel 2008 fu inoltre fortemente contestata dai tifosi la scelta della società di far comparire sulle maglie lo stemma delFriuli-Venezia Giulia, in quanto percepito come emblema della rivaleTrieste e non rappresentante il solo Friuli[36].
Stemma usato negli anni 50
Stemma usato negli anni 60
Stemma usato negli anni 70
Stemma usato dal 1979 al 1981
Stemma usato dal 1981 al 1984
Stemma usato dal 1984 al 1992
Stemma usato dal 1992 al 1995
Stemma usato dal 1995 al 2005 e di nuovo in uso dal 2010
L'inno ufficiale del club si intitolaVinci per noi ed è interpretato dalla cantante Connie Del Colle.Il brano è eseguito prima dell'inizio di ogni incontro interno alFriuli[37].
In precedenza l'inno fuAlè Udin, interpretato da Dario Zampa: il ritornello divenne coro distintivo del tifo friulano[38].
Il vecchio Campo Polisportivo Moretti, usato dalla squadra dal 1920 al 1976
Lo stadio Friuli dopo la ristrutturazione del 2016
Dal 1976 il campo di gioco dell'Udinese è lostadio Friuli diUdine, inaugurato in sostituzione dellostadio Moretti, demolito e soppiantato da unparco urbano. Il nome è scelto per commemorare la regione, colpita nel maggio di quell'anno dalterremoto del Friuli[39]. Progettato dall'ingegnere udinese Giuliano Parmegiani, è considerato uno dei più riusciti impianti dal punto di vista estetico. Lo stadio è situato a nord-ovest della città nel quartiereRizzi, in una posizione abbastanza periferica. Particolarità del Friuli e simbolo di questo impianto è il maestoso arco che con i suoi 33 metri di altezza alla sommità fa da tetto alla tribuna[40].
Il 5 giugno 2013 sono iniziati i lavori di ristrutturazione dello Stadio Friuli, secondo la volontà dell'azionista di riferimento dell'UdineseGiampaolo Pozzo. I lavori hanno visto la rimozione della pista di atletica e la totale demolizione e ricostruzione di curve e distinti. L'impianto rinnovato è stato inaugurato il 17 gennaio 2016, in occasione della gara tra Udinese e Juventus. Da allora, limitatamente alle attività ufficiali dell'Udinese, lo stadio ha ciclicamente assunto nomi commerciali a seguito della cessione deidiritti di denominazione, ferma restando l'intitolazione originaria.
Il centro sportivoDino Bruseschi è l'insieme di strutture e campi di allenamento che vengono utilizzate dalla prima squadra dell'Udinese. Intitolato a uno dei più importanti presidenti della storia bianconera, sorge a pochi metri dallostadio Friuli.
Giampaolo Pozzo,patron dell'Udinese dal 1986, qui nella seconda metà del decennio davanti all'allora sede societaria in via del Cotonificio.
Il 30 novembre 1896 venne fondata la "Società Udinese di Ginnastica e Scherma" al cui interno, il 5 luglio 1911, fu costituita la squadra di calcio comeassociazione con il nome di "Associazione del Calcio Udine", cambiando quest'ultima per due volte la denominazione negli anni seguenti (nel 1919, alla ripresa delle attività calcistichepost belliche, in "Associazione Sportiva Udinese" e, nel 1925, in "Associazione Calcio Udinese"); l'8 giugno 1976 l'associazione divenne unasocietà per azioni[41] con la stessaragione sociale che mantenne fino al 1978, quando venne rinominata "Udinese Calcio".[42]
Dal 28 luglio 1986 il club è controllato dall'imprenditoreitalianoGiampaolo Pozzo, inizialmente con una cordata composta ad altri due imprenditori friulani che, quasi subito, lasciarono a Pozzo la proprietà totale della società;[43] questo controllo è esercitato, dal 1998, tramite lasocietàlussemburghese Gesapar Holding S.A., proprietaria del club bianconero con il 100,00% del capitale[44] e, a sua volta, riconducibile alla famiglia Pozzo attraverso una serie dipartecipazioni a cascata di società.[45]
La società friulana nel 2011 fa parte dei membri dell'European Club Association (ECA), organizzazione internazionale che ha preso il posto del soppresso G-14, e composta dai principali club calcistici riuniti in consorzio al fine di ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte allaFIFA[46].
L'Udinese è una delle prime squadre in Italia ad avere creato un'associazioneOnlus, infatti sono state devoluti numerosi macchinari ospedalieri e creato nuovi reparti negli ospedali della regione[48]. L'associazione "Udinese per la Vita", nata nel 2004 da un'iniziativa di Giuliana Pozzo, moglie delpatron Giampaolo, ha devoluto circa 600 000 euro alla ricerca scientifica e alla sanità[48].
Nel 2009 sono organizzate alcune iniziative volte a raccogliere fondi per la ricerca sulla SLA,Sclerosi Laterale Amiotrofica, che ha colpito anche l'ex-bianconeroStefano Borgonovo[49]. La più importante, una Cena di Gala e Asta Benefica organizzata da "Udinese per la Vita", si è svolta il 16 marzo al "Là di Moret" di viale Tricesimo: l'evento ha risalto in tutta Italia, trasmesso in diretta suRai Tre con la conduzione dagli studi di Roma diMarco Civoli e conIvan Zazzaroni inviato sul campo[49].
Alla serata, presentata daPiero Chiambretti e daBruno Pizzul, partecipano tra gli altri l'intera squadra bianconera, la sua dirigenza e la proprietà, ex compagni di squadra di Borgonovo quando vestiva la maglia bianconera e personaggi di spicco del mondo del calcio, nonché gli sponsor istituzionali dell'Udinese Calcio[49]. Il programma della manifestazione è caratterizzato da un'asta in cui giocatori di oggi e di ieri hanno donato maglie, scarpe da gioco e oggetti personali per la raccolta di fondi da destinare al progetto, inoltre si è svolta una lotteria con in palio ricchi premi offerti dalle ditte e aziende del Friuli che hanno voluto dare il loro contributo alla riuscita dell'iniziativa[49]. In totale sono raccolti oltre 80 000 euro, da utilizzare per l'acquisto di attrezzature tecnologicamente avanzate destinate al Dipartimento di Medicina Riabilitativa dell'istituto "Gervasutta" di Udine, con le quali è possibile migliorare la vita di coloro che sono stati colpiti dallaSLA[49].
Il settore giovanile dell'Udinese è formato da 4 squadre maschili partecipanti ai campionati nazionali (Primavera,Allievi Nazionali, Allievi Nazionali Lega Pro eGiovanissimi Nazionali), una partecipante a livello regionale (Allievi Regionali), oltre a una rappresentativa diEsordienti a 11 e una diPulcini a 6[50]. La squadra Primavera conquista nel 1963-64 e nel 1980-81 l'omonimo campionato[51], mentre nel 1992-93 laCoppa Italia Primavera[52].
Inoltre dal 2011 la società bianconera dispone di uncanale televisivo ufficiale, Udinese TV, visibile gratuitamente sul digitale terrestre in Veneto e Friuli-Venezia Giulia, ma in grado di trasmettere anche via satellite grazie ai dispositivi presenti su una speciale vettura FlyCar, e visibile inoltre instreaming. Gli studi dell'emittente si trovano a Udine, in via di trasferimento presso lo stadio Friuli[53]. La programmazione è incentrata sulle attività della squadra e dei club di tifosi e include, oltre agli approfondimenti di attualità, anche interviste ai giocatori del passato. È previsto anche l'ampliamento della programmazione agli altri sport cittadini e alla politica ed economia locale[53].
Nelle sue prime stagioni ufficiali, prima di accedere alle leghe nazionali, l'Udinese giocava nelle competenze del Comitato Regionale Veneto del quale disputò un torneo di Promozione nel1912-1913 e 5 campionati di Prima Categoria fra il1913-14 e il1921-22.
Il miglior piazzamento della storia dell'Udinese è il secondo posto nel campionato diSerie A 1954-1955, mentre il peggiore è il diciottesimo posto dellaSerie A 1961-1962[3]. Il record di punti inSerie A è 66, ottenuto nel2010-2011 (annata caratterizzata anche dal maggior numero di vittorie, 20, e dal numero massimo di reti segnate in A, 65) e nel2012-2013 (in cui bianconeri ottengono anche il record di 8 vittorie consecutive in Serie A)[5]. La stagione1982-1983 è caratterizzata dal massimo numero di pareggi nel massimo campionato italiano (20), dal minor numero di sconfitte (4) e di reti subite (29)[19]. Nel1984-1985 e nel2000-2001 si ha il minor numero di pareggi in A (5)[5][19], nel1954-1955 e nel2011-2012 il maggior numero di vittorie casalinghe consecutive (7)[3][5], sempre nel 1954-1955 la miglior sequenza di partite utili (23), nel1942-1943 la vittoria più larga in assoluto, in Serie B (Udinese-MATER 9-0), mentre quella più larga relativa alla sola Serie A si ha nel1957-58 (Udinese-Napoli 7-0)[3] e nel 2010-11 (Palermo-Udinese 0-7)[5]. Per quanto riguarda le sconfitte più pesanti, queste sono Udinese-Bari 0-7 nel 1930-31,Atalanta Bergamasca Calcio-Udinese 7-0 nel 1931-1932,Milan-Udinese 7-0 eFiorentina-Udinese 7-0 nel 1958-1959[3]. Il maggior numero di stagioni consecutive in Serie A è 30, ottenuto dalla squadra dal 1995 a oggi, inoltre l'Udinese è stata finalista inCoppa Italia nel 1922. In ambito europeo è da segnalare la prima partecipazione inChampions League nel 2005-2006, mentre il massimo risultato inCoppa UEFA sono i quarti di finale nel 2008-09[5]. In totale l'Udinese ha ottenuto 510 vittorie in Serie A, 455 pareggi e 597 sconfitte, ha segnato 1983 reti e subite 2203[63].
Il giocatore bianconero più prolifico in una sola stagione èAntonio Di Natale, con 29 reti (2009-10), il quale è anche il miglior rigorista in Serie A con 17 gol[64]. Di Natale detiene anche il record di presenze nel campionato di massima serie italiano con 385 gettoni[64], seguito daValerio Bertotto con 323[65] eGiampiero Pinzi con 305[66]. Il giocatore napoletano è anche il miglior marcatore dell'Udinese inSerie A, con 191 reti[64], seguito daLorenzo Bettini a 67[67] eAbel Balbo a 65[68]. Il record di reti in assoluto è ancora di Totò (227)[64],idem per quanto riguarda le presenze in assoluto (446).
Di seguito i record presenze e marcature dei giocatori dell'Udinese dall'anno di fondazione a oggi, comprese anche le partite di coppa.
Dati aggiornati al 22 febbraio 2022; ingrassetto i calciatori ancora in attività con la maglia dell'Udinese.
Secondo un'indagine condotta e pubblicata annualmente da due società specializzate insondaggi ericerche di mercato, la StageUp e laIpsos, al 2023 la squadra poteva contare in Italia su un seguito stimato in circa 202 000 tifosi,[69] un dato in netta crescita rispetto alle rilevazioni degli anni precedenti.[70][71]
Il gruppo portante del movimentoultras di Udine è l'Hooligans Teddy Boys, acronimato in HTB, fondato nel 1980, che fece la sua prima apparizione allo stadio dietro lo striscione "Hooligans". La maggior parte dei membri attivi del gruppo provengono dal capoluogo e dalla suaprovincia[72]. Nel 1994 nacquero iFriulani al seguito, che concentrarono le loro attività al fine del miglioramento estetico e corale della curva bianconera. Il gruppo dette alla stampa nel 2001 anche la primafanzine della tifoseria, titolata"One Step Beyond", dall'omonimo album del gruppo britannicoMadness[72]. Nel 2011 iFriulani al seguito comunicarono ufficialmente la loro autosospensione, per poi riprendere posto in curva.
Nel 1990 nasce il gruppoHTB sez. Pordenone, successivamente diventatiBrigata Pordenone eNord Kaos sez. Destra Tagliamento (1994), che nel 1995 decisero di fondersi in un'unica fazione denominataUltras 1995[72], il 10 dicembre 1995. Il gruppo, vista la numerosa presenza di persone provenienti anche dalla provincia di Udine, si rinominòUltras Udinese 1995. I '95 sono una colonna portante della Curva Nord tuttora; svolgendo militanza all'interno ed all'esterno dello stadio Friuli; realizzazione e distribuzione delle fanzine "On the Terraces - Storie e pensieri del gruppo Ultras". Inoltre, nel 2023 durante lo svolgimento della partita Roma-Udinese, il gruppo ha esposto uno striscione in merito ai fatti accaduti aiFedayn (Gruppo storico romano) con le seguenti parole: "Salutiamo con rispetto quello storico muretto" firmatoUltras 1995. Il gruppo '95 ha la tradizione di organizzare tornei di calcio con vari gruppi ultras d'Italia.
Altro ex importante gruppo organizzato è ilCollettivo IncUdine, nato in onore di Leonardo Cecon, giovane tifoso deceduto prematuramente in un incidente stradale nel 2003, di ritorno da una delle riunioni del nascente gruppo[72]. In lotta contro provvedimenti penalizzanti qualitessera del tifoso,fidelity card e articolo 9, si è caratterizzato nel corso degli anni per uno spiccato impegno nel sociale, tramutatosi in raccolte di fondi a sostegno deglialluvionati del vicentino, deiterremotati dell'Aquila e dell'Emilia, oltre che al sostegno attivo alla Fondazione Gabriele Sandri[72].
Altri gruppi di più recente costituzione sono iBriganti Baldassa (Udine Baldassa fino al 2015), iSuisse Torzeons, formato da ragazzi provenienti dallaSvizzera,Settore Tarvisio Udine,Tarcento '89,Diffidati al seguito, eGente strana[72]. Gli ultras hanno sempre preso posto nel settore Curva nord dello stadio Friuli, eccezion fatta per due brevi periodi: nella stagione 2013-2014 nella quale si sistemarono nei Distinti, e a cavallo tra il 2014 e il 2015 nel quale si sistemarono in Tribuna laterale Nord, a causa dei lavori che interessarono l'impianto di Piazzale Repubblica Argentina[72].
Il friulanoZico e il giulianoDe Falco nelderby regionale di Coppa Italia dell'8 febbraio 1984: la rivalità con la Triestina è la più antica nonché tra le più sentite da parte del tifo bianconero.
Il gruppoUltras Udinese 1995 è gemellato ufficialmente con i tifosi delVicenza, storico e saldo rapporto sentito dalla maggior parte della tifoseria bianconera, mentre l'AUC (Associazione Udinese Club) sono legati ai toscani delSiena[73]. Fuori dai confini nazionali, vi era (sempre da parte del gruppoUltras Udinese 1995) un gemellaggio coi tedeschi delWerder Brema, legame nato durante gli incontri in campo europeo[74]. I95 sono gemellati anche con gli ultras dellaSocietà Sportiva Arezzo da quasi 15 anni (5 febbraio 2011). C'è un altro gemellaggio ufficiale e molto sentito, quello delSportverein Austria Salzburg, squadra che milita nella terza divisione del campionato austriaco, dopo che il Salzburg venne acquisito dall'azienda Red Bull nel 2005. A livello ufficioso, infine, dalla seconda metà degli anni 2010 è andata consolidandosi un'amicizia tra i supporter bianconeri e quelli dellaRoma.[75][76][77]
Le rivalità storiche sono invece con laTriestina – dovuta alla vicinanza fra le città diUdine eTrieste, rispettivamente capitale storica delFriuli e capoluogo della regioneFriuli-Venezia Giulia – e con ilVerona – risalente agli anni '80, ai tempi diZico e delloscudetto degli scaligeri, poi cementata dall'opposto gemellaggio Hellas-Triestina[78].
Le altre principali rivalità sono con laJuventus, con ilNapoli (sfociata negli ultimi anni in gravi incidenti), con ilBologna (un ex gemellaggio tra tifoserie, tramutato in rivalità dopo la rottura del precedente gemellaggio) e con ilVenezia (dualismo nato, similmente a quello con la Triestina, dalla vicinanza tra le due città)[73]. Esistono inoltre altre rivalità meno sentite conCremonese,Fiorentina eLazio[78].
^Infatti il 9 giugno 1983 la FIGC, presieduta dall'avvocato Sordillo, impone il blocco immediato dei trasferimenti per i giocatori stranieri; chi dice per motivi economici (il costo del giocatore vicino ai 6 miliardi di lire, che potrebbe mandare in rovina il club friulano), chi addirittura per motivi politici rischiando che la figura del presidente dell'Udinese,Lamberto Mazza,patron dellaZanussi, diventi eccessivamente ingombrante. I cittadini del capoluogo friulano manifestano in piazza XX Settembre la loro rabbia verso la FIGC al coro di "O Zico o Austria!"; sulla questione si pronuncia a favore anche ilPresidente della Repubblica ItalianaSandro Pertini che afferma che gli piacerebbe veder giocare Zico inItalia. Il Coni decide quindi di nominare tre giuristi di fama che in pochi giorni concedono il nulla osta per portare il giocatorebrasiliano inItalia.