Nel 1814 il Veneto entra a far parte delRegno Lombardo-Veneto, così Trevignano, che in questo periodo dipende daMontebelluna, entra di fatto a far parte dell’impero austriaco.
Tra i primi provvedimenti del periodo vi sono: l’applicazione del codice penale austriaco e l’imposizione di gravose tasse a tutta la popolazione; tasse che come sempre colpiscono in particolare i ceti meno abbienti. Lo scontento della popolazione sarà tale che negli anni venti tutta l’Italia sarà pervasa da moti rivoluzionari che portano alla Prima Guerra di Indipendenza del 1848.
Nel1851 viene inaugurata la stazione ferroviaria di Treviso e nello stesso tempo viene portata a termine la strada Pontebbana: le nuove strutture viarie che vengono realizzate rientrano in un disegno generale che voleva dotare la zona di una fitta rete di collegamenti in grado di agevolare i commerci.
Nel1861 viene proclamato il Regno d’Italia e nel 1866 il Veneto vi viene annesso a seguito diapposito plebiscito, dando così inizio ad un nuovo capitolo della storia italiana. Solo nel1886 viene completata la linea Treviso-Montebelluna che collega il comune di Trevignano, tramite la stazione di Signoressa, ai due centri principali della zona accelerando notevolmente i trasporti viari e gli scambi commerciali.
Con l’infittirsi della rete di comunicazione viaria attraverso i piroscafi a vapore che trasportano in tempi e costi ridotti il grano americano e quello ucraino dal mar Nero, la seta dalla Cina e dal Giappone ed il riso dall’India, la concorrenza per il Veneto diventa insostenibile. Perciò, le sempre più precarie condizioni di vita spingono le classi meno abbienti a cercare fortuna in paesi lontani ed il fenomeno dell’emigrazione si esaspera.
Il XX secolo si apre per Trevignano con una serie di importanti novità; viene inaugurato il campanile della chiesa di Signoressa e a Falzè viene costruito il municipio; due edifici, uno religioso ed uno pubblico, nei quali la comunità, riconoscendosi può guardare al nuovo secolo con rinnovato ottimismo.
Lo scoppio delle due guerre mondiali, che devasteranno la zona nella prima metà del secolo, non farà altro che aggravare la già difficile situazione socio-economica del Comune; una situazione che genera il grave problema dell’emigrazione, una piaga sociale, che avrà bisogno di diverso tempo prima di potersi risanare.[7]
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 891, ovvero il 8,3% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[11]:[12]
L'agricoltura continua a essere praticata con successo grazie alle favorevoli caratteristiche del terreno: si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti e frutteti. È praticato anche l'allevamento, soprattutto di bovini, suini, ovini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito soprattutto da fabbriche di calzature, per esempio la notaLotto e Stonefly.[13] Ci sono anche stabilimenti per la lavorazione e conservazione della frutta e degli ortaggi, aziende lattiero-casearie, mangimifici e varie imprese edili. Il terziario si compone della rete distributiva (supermercati) e dell'insieme dei servizi, tra cui va segnalato quello di un grande gruppo bancario nel centro storico.[14]
Due strade provinciali percorrono l'intero territorio comunale in direzione est-ovest (SP 69 Schiavonesca) e nord-sud (SP 100 di Montebelluna). Lo statuto riconosce quattrofrazioni geografiche:
Trevignano è posta sulla SP 69, nella parte occidentale del territorio comunale;
Falzè (sede comunale) si trova all'incrocio della suddetta strada con la SP 100;
Signoressa è contigua a Falzè, sempre sulla SP 69 in direzione est;
^ Teresa Cappello eCarlo Tagliavini,Dizionario degli etnici e dei toponimi italiani, Bologna, Pàtron, 1981, p. 586,SBNUMC0979712.
^ Carla Marcato,Trevignano, inDizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Milano, Garzanti, 1996, p. 667,ISBN88-11-30500-4.
^Cenni storici, sucomune.trevignano.tv.it, 25 marzo 2021.