La trebbiatrice inItalia, un tempo detta anche "macchina per battere il grano", appartiene ormai al passato, sostituita dallamietitrebbia che esegue la trebbiatura contemporaneamente alla mietitura.
Inetà romana esisteva una tipologia particolare divanga, chiamataventilabrum, che serviva a separare il grano dallapula e iltribolo In seguito venne usata latarara.
Nel1733 lo scozzese Michael Menzies costruisce la prima trebbiatrice azionata da unaruota idraulica.Successivamente, si ebbero trebbiatrici movimentate damotori a vapore e poimotori a scoppio, motori che venivano collegati alla trebbiatrice mediante una grossacinghia per latrasmissione del moto, oppure con ungiunto cardanico. Il motore e la trebbiatrice, montata su ruote, venivano spostati nelle diverse località di trebbiatura, solitamente le aie delle cascine, mediante traino da parte dibuoi oasini.Nella prima metà del Novecento il motore iniziò ad essere costituito da untrattore, che aveva anche la funzione di trainare la trebbiatrice e accessori (pressaforaggi o imballatore) nei suoi spostamenti. Particolarmente indicati a questo compito si rivelarono i trattori atesta calda, in produzione fino alla fine degli anni cinquanta e ancora in uso fin verso la fine del secolo scorso, anche per il loro basso consumo durante il funzionamento da fermi.
trebbiatrice Orsi della prima metà delsecolo XXgrossa puleggia montata su trattore a testa calda; è adatta alla trasmissione del moto tramite unacinghia di ampie dimensioni, usata in particolare per le trebbiatrici.