Il territorio comunale di Traversetolo è collocato in posizione pianeggiante e collinare, nella zona compresa tra i torrentiParma a ovest edEnza a est, che segna il confine con laprovincia di Reggio Emilia; è inoltre attraversato dai due rami del torrenteTermina, che, provenienti rispettivamente daCastione de' Baratti e daTorre, si uniscono a monte del capoluogo; è infine bagnato dal torrenteMasdone, dal canale di Guardasone e dal canale Maggiore.[6][7] Mentre nella pianura a nord predominano le zone coltivate acereali,frumento eortaggi, sui rilievi a sud si alternano prevalentemente ivigneti alle zone boscose, ove predominano iquerceti. Diffusi nei terreni scoscesi argillosi e sabbiosi sono anche icalanchi, coperti da rade vegetazioni e arbusteti.[8]
Il capoluogo, attraversato da est a ovest dalla strada Pedemontana, sorge sulla riva sinistra del torrente Masdone e sulla destra del torrente Termina, al margine tra gli ultimi lembi pianeggianti e le prime colline dell'Appennino parmense.[6][9]
A poca distanza dal borgo diTorre si trovano ipiccoli vulcanelli di fango conosciuti comebarboj,[10] in riferimento ai borbottii che accompagnano l'emissione di gas metaniferi dal sottosuolo; queste manifestazioni geologiche, considerate le più importanti dell'Emilia occidentale, si estendono anche nella vicina località diRivalta diLesignano de' Bagni;[11] lesalse sono caratterizzate dalla fuoriuscita dalle pozze sorgentifere di acque melmose salate, utilizzate fino alXIX secolo a scopo curativo,[12] che confluiscono nel piccolo rio dei Barboj, affluente del torrenteTermina.[11]
Il clima di Traversetolo è tipicamente continentale, con estati calde ed afose ed inverni rigidi con temperature minime spesso al di sotto dello zero. La media annuale è pari a 12,3 °C, con estremi di 42,6 °C in luglio e 1,7 °C in gennaio. Per quanto riguarda la piovosità, la media annuale è pari a 862 mm, con estremi di 44 mm in luglio e 102 mm in novembre.[13]
Il toponimo deriva probabilmente datraversa[7] otraversus, dallatinotransversus,[14] col significato di "obliquo", in riferimento forse alla posizione geografica del luogo, posto di traverso rispetto al sole.[15]
Taluno sostiene invece che il nome abbia origine dal latinotransducere, ossia "attraversare", in riferimento al fatto che i primi nuclei abitati sorsero probabilmente sulle colline circostanti, nella zona delle odierne frazioni di Cevola eGuardasone, raggiungibili pertanto attraversando gli acquitrini a fondovalle adiacenti al letto del torrente Masdone, ove fu fondato in epocaromana il primo villaggio.[14]
La presenza dell'uomo nel territorio di Traversetolo è testimoniata fin dalPaleolitico, epoca alla quale risalgono numerosi manufatti rinvenuti in varie località dei dintorni.[16]
Durante ilNeolitico, all'incirca tra il 4800 e il 4700 a.C., fu fondato il più antico insediamento umano conosciuto della zona, scoperto nel marzo del 2017 in località Torrazzo alle porte del centro di Traversetolo: durante gli scavi per la realizzazione di un supermercato, furono portate alla luce 32 strutture e 4 tombe, contenenti anche alcuni oggetti.[17]
Il borgo di Traversetolo fu fondato in epocaalto-medievale; risale al 18 marzo 991 il più antico documento che testimoni l'esistenza della località diTraversitulo, menzionata in una pergamena redatta aPavia relativa alla vendita di alcuni terreni da parte diPrangarda, figlia del marcheseAdalberto Atto di Canossa e moglie del marcheseMaginfredo, al diacono dellapieve di Borgo San Donnino.[8][9][18] L'originariapieveromanica, nominata per la prima volta nel 1005, fu invece costruita forse già nell'VIII secolo.[19]
Il piccolo villaggio, sviluppato intorno all'importante luogo di culto, viveva all'epoca all'ombra del vicinocastello di Guardasone[18] appartenente al ramo Baratti deiconti di Canossa,[20] edificato a presidio del guado sul torrenteEnza forse già nelX secolo, anche se la prima testimonianza della sua esistenza risale al 1165.[21]
Nel 1316Giberto III da Correggio, dopo essere stato cacciato da Parma, prese possesso del ricostruito castello.[25] Nel 1334 i reggenti della città, all'epoca ghibellini, dichiararono guerra aiDa Correggio e inviarono le truppe, capitanate da Marsilio de' Rossi, a distruggere il borgo di Traversetolo e depredare il maniero di Guardasone.[26] Nel 1341Azzo da Correggio, figlio di Giberto, fortificò notevolmente il castello,[27] che fu nuovamente attaccato nel 1346 dal marcheseFrancesco d'Este[28] e nel 1391 dalle truppebolognesi efiorentine, alleate contro ilsignore di MilanoGian Galeazzo Visconti.[29]
Alla morte nel 1402 di Giberto da Correggio, figlio di Azzo, le sue numerose terre furono incamerate dalduca di Milano Gian Galeazzo, che le assegnò in gran parte aOttobuono de' Terzi.[30] Negli anni seguenti il territorio fu sconvolto dagli scontri tra iTerzi e iRossi, che depredarono il borgo e il maniero di Guardasone nel 1403.[31]
Nel 1409, dopo l'uccisione a tradimento di Ottobuono per mano diMuzio Attendolo Sforza, il fratelloGiacomo fece rifugiare per sicurezza la vedova di Ottobuono e i figli nel castello, ove inviò 300 cavalieri guidati da Giovanni Malvicino; le truppe furono però intercettate a Traversetolo dal marchese di FerraraNiccolò III d'Este e sconfitte dopo un'aspra battaglia. Il maniero fu assediato dagli abitanti diCazzola,Sivizzano eRivalta, che furono respinti dal castellano,[32] ma dopo alcuni mesi fu attaccato nuovamente da parte delle truppe estensi, guidate daUguccione dei Contrari, che in tal modo si impossessò del feudo di Guardasone[33] e, nel 1417, di quello diCastione de' Baratti.[34]
Nel 1421, dopo la cessione di Parma in cambio diReggio Emilia da parte di Niccolò III d'Este aFilippo Maria Visconti, Guardasone, con Traversetolo e Castione de' Baratti, fu incamerato dal Duca di Milano,[35] che nel 1431 lo assegnò al condottieroNiccolò de' Terzi, il Guerriero, figlio di Ottobuono, per ricompensarlo degli aiuti ricevuti.[36]
Nel 1449Francesco Sforza confermò al Guerriero il possesso di tutti i suoi feudi;[37] ciò nonostante Niccolò, che non sopportava lo Sforza quale signore di Parma, cercò l'appoggio delre di NapoliAlfonso V d'Aragona allo scopo di cacciarlo dalla città; non appena lo seppe, il condottieroAlessandro Sforza,[38] con l'aiuto dei fratelli Giberto VI, Manfredo I eNiccolò II da Correggio,[39] cinse d'assedio la fortezza di Guardasone, i cui occupanti si arresero dopo pochi giorni.[40] La custodia del castello fu quindi affidata inizialmente a Manfredo e Giberto da Correggio e, nel 1452, aPier Maria II de' Rossi.[41]
Nel 1558, il duca di FerraraErcole II d'Este, dopo aver conquistato i castelli diSan Polo,Canossa e Rossena, assaltò inaspettatamente il possente maniero di Guardasone, mal presidiato, e ne entrò facilmente in possesso; conquistò in breve tempo anche la vicina Guardiola di Montelugolo.[43] Ilduca di ParmaOttavio Farnese reagì attaccando a colpi dibombarda dapprima la torre di Montelugolo, distruggendola quasi completamente; spostò poi il tiro sul castello, in cui si era rifugiato tutto il presidio ferrarese guidato dal conte Alessandro Rangoni; nella notte gli occupanti scapparono di soppiatto durante i cannoneggiamenti,[44] che rasero al suolo la maggior parte della fortezza e del borgo adiacente.[21]
Da quel momento Guardasone perse la centralità fino ad allora mantenuta, a vantaggio della vicina Traversetolo,[20] già dal 1449 sede di mercato settimanale per concessione da parte di Alessandro Sforza;[45] nel paese gli scambi commerciali aumentarono notevolmente, favorendo l'apertura di nuove osterie e locande per i viaggiatori.[20]
Il territorio fu funestato dallapeste del 1630,[20] che decimò la popolazione; particolarmente colpita fu la località diTorre, ove morì il 73% degli abitanti.[46]
Nel 1652 il conteRenato II Borromeo sposò Giulia Arese, figlia del conteBartolomeo III, ed ereditò metà del patrimonio del suocero; aggiunse al proprio anche il cognome della moglie, dando origine alla casata deiBorromeo Arese.[47] La famiglia mantenne i diritti sulla zona fino alla loro abolizione sancita daNapoleone nel 1805 nell'exducato di Parma e Piacenza.[48]
L'importanza del mercato settimanale di generi vari, localizzato inizialmente nella piazza a nord del municipio, favorì notevolmente l'economia del capoluogo; agli inizi delXX secolo gli ambulanti trovarono spazio anche nella nuova piazza Guglielmo Marconi, mentre per il mercato di legnami fu tracciata, sul luogo del frutteto dellacorte Pavesi-Paolotti,[45] la piazza del Mercato e della Legna, ribattezzata nel 1922 piazza Fanfulla da Guardasone.[51]
Il giorno in cui si svolgeva il mercato, inizialmente feriale, fu spostato per decisione municipale alla domenica per favorire l'afflusso dei clienti. Le piazze Vittorio Veneto e Guglielmo Marconi si rivelarono col tempo insufficienti ad accogliere tutte le bancarelle, perciò dopo il 1960 il consiglio comunale deliberò di adibire a sede del mercato settimanale la grande piazza Fanfulla.[45]
«Di rosso, a tre fasce di verde, caricato del castello d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.[52]»
Lo stemma comunale, concesso con regio decreto del 15 gennaio 1925[53], è caratterizzato da tre fasce verdi su sfondo rosso, riprese dall'antico blasone della famigliaBorromeo (fasciato di sei pezzi di rosso e di verde, alla banda attraversante d'argento), e contiene al centro un castello d'oro che rappresenta ilCastello di Guardasone da cui Traversetolo dipese politicamente[52]; lo scudo è cinto inferiormente e superiormente dai simboli degli enti comunali: un serto costituito da un ramo di alloro e uno di quercia e una corona argentea murata di nero.[54]
Gonfalone
Il gonfalone è un drappo di rosso.
Bandiera
Concessa il 21 ottobre del 2004[55], la bandiera è costituita da un drappotrinciato di rosso e verde, contenente al centro lo stemma comunale.[56]
Edificata probabilmente nell'VIII secolo in stileromanico, la pieve fu modificata nel 1434 e soprattutto nel 1669; restaurata nel 1832, la chiesa fu quasi completamente abbattuta nel 1928, salvando solo le cappelle laterali e la sagrestia, e ricostruita l'anno seguente in formeneoromaniche su progetto dell'ingegner Alfredo Provinciali;[19] il luogo di culto conserva dell'originario edificio romanico la lunetta deiLeoni delXII secolo, posta sul portale d'ingresso della cappella battesimale, un capitello, un fregio e una mensa d'altare;[58] di pregio risulta anche la cupola della cappella della Beata Vergine Assunta, decorata con affreschi dipinti daPier Antonio Bernabei intorno al 1610.[19][59]
Collegio di Nostra Signora del Sacro Cuore e oratorio
Costruito quale edificio a uso agricolo, il fabbricato fu acquistato dalleFiglie della Croce nel 1896; completamente ristrutturato e ampliato a più riprese nei decenni seguenti, il collegio divenne la residenza estiva delle orfanelle della Casa madre, nonché la sede di un asilo, della scuola elementare di Traversetolo fino al 1934 e, dal 1920, di una scuola tecnica, trasformata nel 1935 inscuola di avviamento professionale a indirizzo commerciale e nel 1963 inscuola media eistituto tecnico per periti aziendali. Accanto all'edificio sorge l'oratorio di Nostra Signora del Sacro Cuore di Gesù, eretto tra il 1920 e il 1926 in stileneobizantino su progetto dell'architetto Camillo Uccelli e nel frattempo benedetto nel 1922 dalvescovo di ParmaGuido Maria Conforti; il luogo di culto, rivestito in laterizi, è caratterizzato dalla presenza nella facciata e nel lato ovest di grandimonofore cieche,trifore epentafore adarco a tutto sesto, scandite da colonnine in pietra; all'interno è conservata sull'altare maggiore una statua marmorea raffigurante ilSacro Cuore di Gesù, anticamente collocata nelsantuario di Santa Maria Ausiliatrice diMontechiarugolo.[60][61]
Edificato originariamente nel 1664 al bivio della strada della Costa in segno di ringraziamento per la fine dellapeste del 1630, il tempietto di San Rocco fu restaurato nel 1714 e agli inizi delXIX secolo; abbattuto nel 1935 per consentire l'allargamento della strada, fu ricostruito nel 1951 su disegno diRenato Brozzi al margine sud del centro storico, a fianco della strada provinciale.[62][63]
Costruito insieme a un ospedale per pellegrini in epocamedievale a Rivarossa, nei pressi del guado sul torrenteTermina di una delle diramazioni dellavia Francigena, l'oratorio di San Giacomo fu menzionato per la prima volta nel 1230 tra le dipendenze dell'ospedale di San Giovanni d'Oltremare; appartenente alla famiglia Baratti, alla fine delXIV secolo fu annesso allacommenda diCalerno; ceduto nel 1798 insieme alla vasta tenuta all'ospedale della Misericordia di Parma, dal 1821 cambiò proprietari più volte: Giuseppe Ceresini, Carlo Ferrari, la famiglia Barani, Giuseppe Salsi, Nino Cocconcelli, la famiglia Fani e infine la famiglia Avanzi; l'oratorio, ristrutturato completamente nel 1740, fu sconsacrato intorno al 1900, riconsacrato nel 1928 e restaurato nel 2017. Il semplice luogo di culto si sviluppa su una pianta a navata unica e accoglie l'altare maggiore ligneobarocco.[61][64][65]
Edificata originariamente nei pressi delcastello in epocamedievale, la chiesa diGuardasone fu distrutta nel 1558, durante gli scontri tra ilduca di ParmaOttavio Farnese e ilduca di FerraraErcole II d'Este; ricostruita sul monte dell'Oca entro il 1561, si deteriorò già agli inizi delXVII secolo a causa dell'instabilità del terreno di fondazione; quasi completamente riedificata in stilebarocco tra il 1684 e il 1698, fu danneggiata da un terremoto nel 1832 e restaurata; lesionata da altri cedimenti del terreno, fu risistemata nel 1934 e decorata negli anni seguenti; profondamente lesionata dal sisma del 1983, fu consolidata tra il 1984 e il 1985, ma, a causa del peso delle strutture aggiunte, il terreno divenne ancora più instabile, tanto da rendere nel 1993 inagibile l'edificio; danneggiato anche dal terremoto del 2008, il tempio, da anni chiuso al culto, fu ristrutturato a partire dal 2015; al suo interno è presente un grande dipinto a olio su muro raffigurante laMadonna degli Automobilisti, realizzato nel 1964 daProferio Grossi.[66][67]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesaromanica diCazzola fu restaurata e ampliata nel 1628; ristrutturata nella prima metà delXX secolo con la ricostruzione della facciata in stileneoclassico e la realizzazione dellevolte a botte di copertura, fu risistemata nel sagrato nella seconda metà del secolo; il luogo di culto conserva dell'originaria struttura medievale la zona absidale in pietra, decorata con una fascia adarchetti pensili.[68][69]
Edificata originariamente nell'XI secolo, la chiesa diMamiano fu ricostruita in formebarocche tra il 1699 e il 1700 e successivamente modificata in stileneoclassico nel 1832, nel 1900, nel 1938 e soprattutto nel 1961; profondamente danneggiata dal terremoto del 23 dicembre del 2008, fu riaperta al culto alla fine del 2011, al termine dei lavori di ristrutturazione.[70]
Chiesa della Purificazione di Maria Vergine a Bannone
Edificata originariamente forse già nell'XI secolo dai monacibenedettini dell'abbazia di Linari, la chiesa diBannone fu menzionata per la prima volta nel 1207; assoggettata verso il 1354 allapieve di Traversetolo, fu completamente ricostruita a partire dal 1705 e decorata internamente nei decenni seguenti; arricchita con la nuova facciataneoclassica nel 1787, fu completata con il campanile nel 1910; danneggiata dal terremoto del 2008, fu negli anni successivi consolidata strutturalmente e restaurata internamente; l'edificio conserva sul portale d'ingresso laterale una lunettaromanica decorata con un altorilievo; all'interno ospita inoltre alcuni dipinti seicenteschi e settecenteschi di pregio.[71][72]
Chiesa dei Santi Silvestro e Donnino a Castione de' Baratti
Edificata verso la metà delXV secolo, la chiesarinascimentale diCastione de' Baratti fu modificata nelXVII; ampliata e decorata nel 1943, fu restaurata e consolidata strutturalmente tra il 2009 e il 2010; l'edificio conserva al suo interno alcuni dipinti di pregio.[73][74]
Edificata originariamente tra l'XI e ilXII secolo ma menzionata per la prima volta nel 1230, la chiesa diVignale, elevata al rango di parrocchia nel 1564, fu completamente ristrutturata in stilebarocco intorno al 1666; risistemata nel tetto nel 1833, fu restaurata nel 1938; al suo interno conserva alcuni dipinti di pregio.[75]
Edificato originariamente forse già tra ilX e l'XI secolo ma menzionato per la prima volta nel 1230, l'oratorio di Bottone diVignale fu unito nel 1520 allachiesa dell'assunzione di Maria Vergine; restaurato verso la metà delXVII secolo e ristrutturato nel 1714, cadde in profondo degrado a partire dalla metà delXIX secolo, tanto da essere sconsacrato nel 1899 e adibito a deposito comunale; demolito nel 1921, fu completamente ricostruito in stileneoromanico su progetto dell'ingegner Ugo Bianchedi, riutilizzando i materiali dell'edificio originario, e riconsacrato nel 1926.[76]
Menzionata forse già nel 1144, la chiesaromanica diTorre fu probabilmente restaurata intorno al 1564 e nuovamente tra il 1705 e il 1706; profondamente modificata nel 1888, nel 1993 fu arricchita sul prospetto sud con un dipinto murale a opera diProferio Grossi; l'edificio conserva al suo interno due dipinti realizzati agli inizi delXVIII secolo daGiovanni Bolla.[77][78]
Menzionata per la prima volta nel 1230, la piccola chiesa diSivizzano, già nelXIV secolo in rovina, fu ricostruita in formerinascimentali verso il 1520; ristrutturata internamente in stilebarocco tra la fine delXVII e gli inizi delXVIII secolo, fu consolidata strutturalmente nel 1984 in quanto danneggiata dal terremoto dell'anno precedente; al suo interno conserva alcune opere d'arte seicentesche e settecentesche.[79][80]
Edificata nel 1341 per volere di Azzo da Correggio quale torre di avvistamento del vicino castello diGuardasone, la Guardiola seguì le vicende del maniero da cui dipendeva; quasi completamente distrutta durante i bombardamenti del 1558, ne sopravvivono soltanto i resti delle mura esterne che emergono dal bosco sulla cima del monte Lugolo.[21][82]
Costruito originariamente nella seconda metà delXV secolo, il palazzo fu adibito a carcere durante il dominio feudale da parte dei contiBorromeo, che lo alienarono nel 1847 al curatore dei beni della famiglia Cesare Pazzoni; quasi completamente ricostruito entro il 1860, divenne sede dellapretura dopo l'Unità d'Italia; acquistato nel 1881 dopo una lunga trattativa da parte del Comune di Traversetolo, fu ristrutturato nel 1885 e adibito a sede municipale;[84] nel 1923 l'edificio fu arricchito nello spigolo della facciata con la grande statua dellaVittoria angolare, realizzata daRenato Brozzi per onorare i soldati caduti durante laprima guerra mondiale- L'edificio conserva alcune opere di pregio, tra cui tre dipinti raffiguranti ilGiuramento di pontida, laMorte a cavallo e iCani che divorano un cadavere, eseguiti daDaniele de Strobel, vari arredi settecenteschi e ottocenteschi e un orologio in legno.[85][86]
Edificata originariamente nelXVII secolo da don Capponi, lacorte rurale fu profondamente modificata intorno al 1800 dal nuovo proprietario Giulio Cesare Tassoni Villa, con la costruzione del palazzo padronaleneoclassico e degli edifici rustici; acquistata e ampliata nel 1836 dai fratelli Giuseppe e Vincenzo Mazza, fu nuovamente ristrutturata intorno al 1853 e ancora tra la fine delXIX secolo e gli inizi delXX per iniziativa dei loro successori Mazza-Pavesi e Pavesi-Paoletti; ereditata da Annamaria Ponzi in Negro, fu alienata nel 1992 a Bruno Agresti, che nel 1999 la rivendette al Comune di Traversetolo; interamente ristrutturata tra il 2001 e il 2007, divenne sede della biblioteca comunale, della sala espositiva "Sala delle Colonne", della sala consigliare "Proferio Grossi", delmuseo Renato Brozzi e della ludoteca.[87]
Costruita nella prima metà delXIX secolo per volere del conte Giulio Cesare Boselli, la villaneoclassica fu ereditata da Antonio, poi da Raffaele e infine dalle sorelle Laura e Maria Teresa; alienata dopo laprima guerra mondiale ad Aldo Pagani, fu parzialmente modificata nella facciata; trasmessa nel 1963 ai suoi discendenti, pervenne in seguito ad Andrea Allodi, che intorno al 1990 realizzò l'ampio parco, su disegno dell'architetto Alessandro Chiusoli. L'edificio, sviluppato su una pianta a T, si eleva su due livelli principali fuori terra; la simmetrica facciata, preceduta da una larga scalinata, presenta nel mezzo il portale d'ingresso, sormontato da un triplologgiato in aggetto, confrontone triangolare di coronamento; dal retro aggetta un avancorpo più basso, probabilmente preesistente alla villa ottocentesca. All'interno si accede al salone centrale, interamente ornato sulle pareti e sullavolta a padiglione con affreschi neoclassici, attribuiti a Pietro Piazza; analoghe decorazioni sono presenti nelle sale di rappresentanza laterali. Intorno si sviluppa l'ampio parco, riccamente piantumato con alberi d'alto fusto e solcato da vialetti; nella zona a sud si trovano due laghetti.[88][89][86]
Edificata in origine nelXVII secolo probabilmente quale casino di caccia dei contiSforza di Santafiora, la villa con annessa tenuta fu acquistata agli inizi delXIX secolo dai marchesi Paolucci, che la trasformarono in elegante residenza nobiliare di villeggiatura, circondata da un grandeparco romantico; alienata ai conti Zileri-Dal Verme nel 1879, fu completamente ristrutturata in stileneobarocco nel 1904, su progetto dell'architettoAntonio Citterio; nel 1941 la proprietà fu acquisita dall'imprenditore agricolo Giuseppe Magnani, il cui figlioLuigi nel 1967 fece ampliare l'edificio padronale e le serre per ospitarvi l'importante collezione di opere d'arte che stava creando e nel 1977 costituì giuridicamente laFondazione Magnani-Rocca; dopo la morte del collezionista, furono avviati i lavori di sistemazione della tenuta e della villa, che divenne nel 1990 sede della Fondazione. Il parco di 12 ettari del complesso, interamente cintato, presenta le caratteristiche tipiche deigiardini all'inglese dei primi anni del XIX secolo; ricchissimo di piante monumentali sparse qua e là isolatamente o in gruppi, ospita inoltre un laghetto con isolotto e ungiardino all'italiana. A sud della tenuta si staglia sulle prime colline un piccolo castelloneogotico, ricavato alla fine del XIX secolo dalla trasformazione di un edificio colonico, quale fondale prospettico della villa.[90]
Realizzata nel 1999 su un'area di circa 33 ettari a ridosso del torrente Enza precedentemente occupata da una cava, negli anni seguenti l'oasi naturalistica di Cronovilla, località nei pressi diVignale, rivelò presto la sua grande potenzialità naturalistica; ampliata nel 2007 per volere del Comune di Traversetolo fino a raggiungere l'estensione di circa 60 ettari, fu inserita nel 2012 nellaRete Natura 2000 in qualità dizona di protezione speciale esito di interesse comunitario e affidata nel 2016 in gestione alWWF di Parma; attrezzata con 22 osservatori in legno, è caratterizzata dall'alternanza di folti boschi, prati e laghi, collegati attraverso 2 km di sentieri ghiaiati; l'area è popolata da una folta fauna, costituita prevalentemente da numerose specie di uccelli in parte migratori.[91][92]
Aperto al pubblico nel 1990 negli ambienti posti all'ultimo piano del palazzo municipale, il museo fu spostato nel 2007 all'interno dell'edificio padronale delcentro civico "La Corte"; il percorso espositivo raccoglie numerose opere scultoree, pittoriche e grafiche realizzate daRenato Brozzi in quasi 60 anni di produzione artistica, oltre alla ricca corrispondenza epistolare tra lo scultore e il poetaGabriele D'Annunzio.[97]
Lo storico mercato settimanale, considerato il più grande dell'Emilia-Romagna,[98][99] si svolge ogni domenica mattina in piazza Fanfulla.[45]
In aggiunta, a cadenza annuale, occupano l'intero centro del paese tre mercati speciali:
la "Fiera di Primavera", l'ultima domenica di maggio;
la "Sagra di Settembre", la seconda domenica di settembre;
la "Fiera di San Martino", la domenica più prossima all'11 novembre, festa patronale disan Martino di Tours.[45]
Il primo sabato di ogni mese si svolge infine in via Cantini e piazza Garibaldi il Trovatutto, mercato dedicato agli oggetti di modernariato e antiquariato.[45]
Per quanto riguarda il settore primario, nelle zone pianeggianti del territorio comunale prevalgono le coltivazioni a cereali, frumento, foraggi e ortaggi, mentre nelle colline sono estesi i vigneti. Sono numerosi inoltre gli allevamenti dibovini,suini eavicoli.[100]
Per quanto riguarda il settore secondario, si concentrano tra il capoluogo e le frazioni le industrie, prevalentemente dedicate ai comparti alimentare, edile, meccanico, metallurgico e tessile.[100]
Per quanto riguarda infine il settore terziario, hanno sede nel capoluogo tutti i principali servizi bancari e informatici, varie attività commerciali e ricettive e alcuni studi professionali.[100]
Fra il 1894 e il 1940 la località rappresentò il capolinea meridionale dellatranvia Parma-Traversetolo, esercita a vapore,[102] che favorì la crescita economica del Comune. In seguito il collegamento pubblico con la città iniziò a essere svolto mediante autoservizi gestiti daTEP.
La Corte (PDF), inTraversetolo l'Amministrazione Informa, Supplemento, n. 2, Traversetolo, Municipio di Traversetolo, 2005.URL consultato il 14 maggio 2017(archiviato dall'url originale il 31 agosto 2021).
Statuto comunale (PDF), Traversetolo, Comune di Traversetolo, giugno 2001.URL consultato il 14 giugno 2017.
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