Iltrattato di Siviglia fu untrattato di pace, stipulato nel novembre1729, che pose fine allaguerra anglo-spagnola iniziata nel1727.
Il trattato venne firmato il 9 novembre1729 da Juan Bautista de Orendain eJosé Patiño Rosales per conto diFilippo V di Spagna, William Stanhope, SirRobert Walpole e Benjamin Keene in rappresentanza diGiorgio II di Gran Bretagna e dal marchese Brancas per conto diLuigi XV di Francia. Successivamente, il 21 novembre dello stesso anno venne sottoscritto anche da Francisco Vandermeer, delegato degli Stati generali deiPaesi Bassi.
La maggior parte delle clausole firmate a Siviglia erano state concordate in discussioni preliminari che avevano avuto luogo tra laGran Bretagna e laSpagna nella Convenzione diEl Pardo (un convento nei pressi diMadrid) e nel Congresso diSoissons (4 giugno1728).
Secondo i termini del trattato, la Gran Bretagna manteneva, a spese della Spagna, il controllo diMinorca eGibilterra e di numerosi privilegi commerciali. In cambio, la Gran Bretagna appoggiava la richiesta diElisabetta Farnese, regina di Spagna, di conservare i suoi diritti sulDucato di Parma e Piacenza e sullaToscana. La Spagna fu autorizzata a inviare 6.000 uomini nei suoi futuri possedimenti italiani, possibilmente con l'aiuto di tutti i firmatari, nei sei mesi successivi la firma del trattato. Dopo la morte diAntonio Farnese, l'ultimo delladinastia Farnese, l'Imperatore del Sacro Romano Impero fece occupare il Ducato di Parma e fu proprio l'intervento diplomatico della Gran Bretagna che permise di risolvere la crisi. Vennero infatti accettate le richieste spagnole relative ai diritti diElisabetta Farnese in cambio il progetto dell'imperatore Carlo VI che garantiva l'indivisibilità dei dominii asburgici e la sua trasmissibilità alle donne, come era stato fissato nellaPrammatica Sanzione del 1713. Il 16 marzo1727 di quell'anno venne firmato a Vienna un nuovo trattato in cui si ribadivano i termini dell'accordo. Qualche tempo dopo, l'infanteCarlo di Borbone giunse in Italia, sostenuto da un esercito anglo-spagnolo, con l'intento di prendere possesso dei suoi territori.
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